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Rassegna stampa del 18 luglio 2013

GIORNALE DI SICILIA
 
Il sindaco illustrerà oggi il ricorso al presidente Crocetta contro l'aumento delle tariffe deliberato dall'Ato
Servizio idrico, Zambuto alla Regione 4
«La situazione e ormai insostenibile»
Giuseppe Pantano
«Il presidente della Regione eserciti i suoi poteri straordinari di controllo e vigilanza e sostituisca il commissario straordinario nell'ambito dell'ATO Idrico di Agrigento e annulli l'illegittimo aumento delle tariffe relative alla fornitura idrica della città».
il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, ad intervenire in questi termini, anticipando i contenuti del ricorso al presidente della Regione siciliana contro l'aumento della tariffe deliberato dal commissario dell'Ato idrico. 11 ricorso verrà illustrato oggi, alle 11,30, nel corso di una conferenza stampa in programma presso la sala stampa dell'Assemblea regionale siciliana. Zambuto, che nei giorni scorsi ha chiesto la rescissione del contratto con la Girgenti Acque, la società che gestisce la rete idrica del territorio di Agrigento, invita Crocetta ad «annullare, perché illegittima, la deliberazione del commissario straordinario del Consorzio di Ambito Territoriale e tutti gli atti e provvedimenti presupposti e consecutivi, ivi comprese le fatture emesse dallo gestore del Servizio idrico Integrato Girgenti Acque S.p.a., facendo applicazione del calcolo tariffario per le annualità 2012». Il ricorso del Comune di Agrigento al presidente della Regione si inserisce nel più ampio dibattito regionale in atto sulla gestione della fornitura delle acque e fa seguito alle dichiarazioni all'ex amministratore delegato di Girgenti Acque, Carmelo Salamone. Il sindaco di Se lacca, Fabrizio Di Paola, ha avanzato una diffida contro gli aumenti tariffari. «Fermo restando le iniziative che l'amministrazione comunale ha intrapreso per la revoca della delibera sul ricalcolo tariffario dei consumi idrici - afferma Di Paola - nonché le diffide già avanzate in precedenza, ho chiesto, intanto, con urgenza il rafforzamento del personale operante presso lo sportello di Girgenti Acque di Sciacca per fornire ai cittadini, in maniera tempestiva ed esaustiva, tutti i chiarimenti e le risposte sulle bollettazioni»,
BUS NAVETTA. Da oggi sarà attivo un servizio di navetta giornaliero gratuito che permetterà agli utenti provenienti dal centro città, di raggiungere agevolmente la sede operativa di Girgenti Acque.
Saranno effettuate tre corse giornaliere, in andata e ritorno, con il seguente percorso: Piazza Municipio, Stazione Centrale, Piazza Rosselli - Zona Industriale. Ecco gli orari: andata ore 8 ritorno ore 9.30 10 ed 11:30. (GP)
 
PROVINCIA
Documento di protesta di alcuni impiegati
Il Comitato spontaneo dei dipendenti della Provincia Regionale di Agrigento in servizio presso l'ufficio Tecnico, lamenta o stato di abbandono dell'area della scarpata sovrastante la stradella di accesso agli uffici della Provincia e del Provveditorato agli Studi, in fondo al viale della Vittoria. Da tempo viene segnalata alle autorità competenti la grave situazione igienica della scarpata che divide la fine del viale della Vittoria da via Leonardo da Vinci.
 
VIABILITÀ. Serafino Mazzotta, dell'associazione Ponte: «Attendere anche 8 minuti per attraversare 500 metri è pesante»
12 viadotti «provvisori» sulla statale La 115 sempre con traffico rallentato
Giuseppe Pantano
Totò Castelli
 «Ho atteso Otto minuti per attraversare il «Carabollace». Sempre meglio della deviazione sulla strada provinciale, però mi auguro che ci si attivi subito per trovare soluzioni migliori». Serafino Mazzotta, avvocato riberese, presidente dell'associazione «Il Ponte», percorre la 115 quattro volte al giorno per raggiungere il palazzo di giustizia di Sciacca. «L'importante - afferma - è che la soluzione dell'apertura con senso unico alternato non sia quella definitiva». Il sindaco di Ribera, Carmelo Pace, ha riferito nelle scorse settimane di avere appreso dall'Anas che per la soluzione definitiva sul «Carabollace» i tempi previsti, tra gara ed esecuzione dei lavori, sono di un anno. «E non è certo una bella prospettiva - afferma Giovanni Trovato, cancelliere del Tribunale di Sciacca, che risiede a Ribera - perchè stiamo parlando di una strada sulla quale si riversai! traffico di tre province». Silvio Caracappa, assessore alla Polizia municipale del Comune di Sciacca, assicura che l'attenzione sulla statale non calerà dopo la riapertura del «Carabollace». «Incalzeremo l'Anas - dice - perchè un territorio che non ha linea ferroviaria e neanche autostrada non può subire un'ulteriore penalizzazione. Gli interventi necessari devono essere effettuati con la massima celerità». Va un pò meglio, ma alcuni problemi continuano a restare aperti, dalle parti del ponte Verdura, che è stato ristrutturato in via "provvisoria" con la posa di tubi Armco e con la collocazione di barriere guard-rail in cemento, dopo il rovinoso crollo del 2 febbraio scorso. Il crollo del ponte ha lasciato delle "ferite" indotte lungo la Strada statale 386, appesantita dal gran traffico che si è sviluppato dopo il crollo e sulla quale si trovano diversi avvallamenti e squarci sul terreno. In un tratto si è registrato un intervento di riparazione, ma la conformazione dell'asse stradale è stato stravolto con rischi di incidenti per gli automobilisti in transito. Nei giorni scorsi l'assessore ai lavori pubblici Baldassare Tramuta, che si è messo in con i dirigenti dell'Anas ha reso noto che già i lavori per ripristinare il tratto pericolo di contrada Torre sono stati affidati e si attende la definitiva formalizzazione amministrativa alla ditta che se li è aggiudicati. Per il nuovo ponte, già delineato e previsto ad un paio di centinaio di metri di quello attuale, già c'è un progetto di massima ed ad ottobre, definite le procedure, già avviate, per gli espropri dei terreni, si dovrebbe andare all'affidamento dei lavori.
 
L'INCHIESTA SULL'ASI INDUSTRIALE
NEL MIRINO ANCHE LAVORI BANDITI SENZA COPERTURA FINANARIA PR URBANIZZARE L'AGGLOMERATO
Ecco le accuse agli undici indagati
L'accusa di peculato pagati 6 mila euro per«rimborso chilometrico, dagli uffici alla casa dell'ex presidente»
Gerlando Cardinale
Undici indagati e diciassette pagine di capi di imputazione. L'inchiesta sulle presunte irregolarità nella precedente gestione dell'Asi, coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dai pm Giacomo Forte e Luca Sciarretta, fa emergere uno spaccato tutto da decifrare. Nei prossimi giorni inizieranno gli interrogatori che si concluderanno a settembre. Oltre all'ex presidente Stefano Catuara sono indagati dieci fra dirigenti e funzionari. Si tratta di Antonino Casesa, 55 anni; Rosario Gibilaro, 58 anni; Salvatore Callari, 52 anni; Maurizio Boforno, 41 anni; Eugenio Esposto, 63 anni; Salvatore Gangi, 66 anni; Filippo Siracusa, 43 anni; Girolamo Cutrone, 52 anni; Francesca Marcenò, 54 anni; e Giuseppe Sorce, 57 anni. Le accuse contestate a vario titolo sono l'abuso di ufficio, la truffa e il peculato.
Compensi. Ecco le imputazioni nel dettaglio. Catuara, Casesa, Gibilaro, Bonomo, Esposto, Gangi e Siracusa sono accusati (Gibilaro in qualità di dirigente amministrativo, gli altri in quanto componenti del comitato direttivo) di avere provocato a loro stessi e ad altri "un ingiusto vantaggio patrimoniale (in quanto si attribuivano illegittimamente somme non spettanti), attraverso la rideterminazione in aumento dei compensi spettanti". La promozione. Poi c'è la vicenda della promozione a direttore generale di Casesa, ritenuta illegittima perché "in violazione della deliberazione della Giunta di Governo regionale 221 del 30.9.2008 con cui si stabiliva il divieto di procedere per il futuro a promozioni. Questa ipotesi di abuso di ufficio viene contestata a Catuara, Casesa, Gibilaro, Cutrone, Bonomo, Esposto, Gangi, Marcenò, Siracusa e Sorce. L'accusa di avere bandito senza "alcuna copertura finanziaria" due lavori pubblici (urbanizzazione primaria dell'agglomerato industriale Aragona-Favara per importo di 99.501 euro e lavori di rifunzionalizzazione del Centro espositivo permanente per un importo di 134.344 euro) viene contestata a Casesa e Callari (il primo in qualità di dirigente generale e il secondo in quanto dirigente dell' area tecnica).
Nomine di legali. Catuara e Casesa, invece, sono accusati di abuso di ufficio per avere consentito la nomina "ripetuta e senza alcun criterio di rotazione" di alcuni avvocati (qualcuno collegato allo studio legale di Catuara) che hanno rappresentato l'ente in processi civili e amministrativi. Catuara, Casesa e Gibilaro sono accusati di peculato perché avrebbero disposto il pagamento di circa 8 mila euro in favore dello stesso Catuara come contributo alla Cassa forense, l'ente previdenziale e assistenziale degli avvocati. Un'altra ipotesi di peculato contestata agli stessi tre dirigenti dell'Asi è relativa al pagamento di circa 6 mila euro a titolo di "rimborso chiometrico relativo ai percorso fra la sede del Consorzio ed il luogo di residenza di Catuara, in realtà non rimborsabile". L'affitto «a metà prezzo». Casesa e Gibilaro sono accusati di avere affittato un immobile di 1.650 metri quadrati di proprietà dell' Asi alla "Moncada Costruzioni" al- la somma irrisoria di 720 euro. In base alle regole del comitato direttivo l'importo doveva superare i- 1,900 euro. ('GECA')
 
LA SICILIA
 
RIFIUTI A SAN LEONE
Raccolta non adeguata alla situazione estiva
Con l'arrivo del periodo estivo, San Leone aumenta in modo esponenziale i propri abitanti e con essi si impenna vistosamente la produzione di spazzatura, sia per quanto attiene l'umido e la differenziata, ma anche per quanto attiene gli ingombranti e soprattutto i rifiuti da giardino che Gesa tuttavia non è in grado di smaltire. E siccome non c'è stata, almeno fino ad ora, una risposta tempestiva a queste esigenze, nemmeno in termini di aumento di cassonetti, molti angoli della borgata marinara sono sempre invasi dai rami e da foglie ormai secche che non vengono raccolti o da materiali ingombranti che aspettano spesso alcuni giorni prima di essere tolti di mezzo. Non è certamente uno spettacolo degno di ammirazione, quando si verificano di queste situazioni, anche perchè i rifiuti da giardino diventano alla fine rifugio di insetti o altri animali di piccole dimensioni (scarafaggi o anche topi).
Ci si aspettava che con l'arrivo della stagione estiva i servizi su San Leone venissero potenziati, soprattutto con la collocazione di nuovi cassonetti per aumentare la capacità ricettiva dei rifiuti in ogni posto di raccolta, ma così non è stato se non in parte proprio negli ultimi giorni (ma siamo a luglio inoltrato!).
«Abbiamo potenziato lo spazzamento e la raccolta dei rifiuti in tutta la città e soprattutto su San Leone - spiega il liquidato- re di Gesa Teresa Restivo - utilizzando una novantina di operai assunti per tre mesi, intervenendo anche sul piano del decespugliamento, utilizzando una novantina di operai assunti per tre mesi. Una ventina di
loro, che formano cinque squadre, sono stati destinati proprio nella frazione marinara)).
- Si, ma i cassonetti sono sempre pochi e poi c'è il problema degli ingombranti e dei rifiuti da giardino.
«A partire da oggi aggiungeremo una cinquantina di cassonetti in tutta la città, dei quali una buona percentuale sarà su San Leone. Mi rendo conto che è poca cosa, un numero esiguo rispetto alle esigenze, ma non possiamo fare di più. Circa gli ingombranti il prelievo a San Leone è previsto due volte la settimana, il giovedì ed il venerdì: se gli utenti li depositano la sera prima si potrà evitare di lasciare questi rifiuti a lungo nella strada. Per quanto attiene i rifiuti da giardino purtroppo non siamo nelle condizioni di smaltirli perciò non siamo nelle condizioni di procedere allo stoccaggio di questo materiale. Se avessimo realizzato il Centro comunale di raccolta, oggi saremmo nelle condizioni di eliminare anche questi ultimi rifiuti, ma qualche anno addietro l'apposito finanziamento andò perduto».
Ed a proposito della programmazione dei servizi per l'anno in corso ieri mattina il sindaco Zambuto e Teresa Restivo si sono incontrati per esaminare il piano finanziario elaborato dalla società d'ambito. Si è parlato dei costi e del futuro del servizio, soprattutto con riferimento alla differenziata. Le due parti torneranno ad incontrarsi martedì. Una volta definito tale piano, dovrà approvarlo il Consiglio comunale e Gesa potrà procedere alla emissione delle fatture per l'anno in corso.
SALVATORE FUCÀ
 
Acqua, Zambuto va all'Ars Chiederà l'annullamento dell'aumento della tariffa idrica e la sostituzione del commissario D'Orsi
Quella di oggi sarà una vera e propria "giornata di passione" sul tema della gestione del servizio idrico integrato. Le polemiche dei giorni scorsi, in parte, arrivano infatti adesso a completamento: sta- mattina il sindaco di Agrigento Marco Zambuto sarà all'Ars, per annunciare alla stampa regionale un ricorso che sarà presentato al governatore Rosario Crocetta affinché intervenga per bloccare la deliberazione dello scorso aprile firmata dal commissario liquidatore dell'Ato idrico Eugenio D'Orsi che predisponeva l'aumento delle tariffe idriche, poi usato dalla Girgenti acque per calcolare le nuove bollette, nelle more che gli entri preposti vaglino la correttezza del calcolo applicato. Al presidente della Regione, pare, il sindaco chiederà anche la rimozione di D'Orsi, e sempre a lui consegnerà la ormai famosa lettera dell'ex ad di Girgenti acque Carmelo Salamone, nella quale l'imprenditore avanzava pesanti dubbi sulla gestione (in particolare per quanto concerne il personale) da parte del nuovo amministratore-presidente Marco Campione. Mai momento fu più propizio per questi temi, dato che a livello regionale si sta tornando a discutere con maggiore forza del ritorno alla gestione pubblica.
Zambuto tornerà poi nel pomeriggio ad Agrigento per partecipare all'incontro che si terrà presso l'ex collegio dei Filippini tra i sindaci dell'Ambito Ag9 per discutere del futuro della gestione del servizio idrico.
Sempre oggi il tribunale civile di Agrigento dovrebbe decidere in ordine all'istanza di fallimento che il Consorzio del Tre Sorgenti ha avanzato a carico di Girgenti Acque. Oggetto del contendere una somma consistente (circa 11 milioni di euro) che il gestore privato dovrebbe pagare, secondo l'istante, per dei volumi d'acqua che esso avrebbe acquistato dallo stesso consorzio. Girgenti Acque, da parte sua, sostiene che si tratta di somme non dovute dato che l'acqua prelevata dalle sorgenti consortili è
ormai di sua proprietà ed è servita per consentire l'erogazione nei comuni che prima venivano serviti proprio dal Tre Sorgenti. Non solo, ma a sua volta afferma di essere creditore dal Tre Sorgenti della somma di circa 8 milioni di euro.
Peraltro la società adesso afferma di non trovarsi più nelle condizioni economiche di qualche anno addietro. Nel 2011, dicono i vertici dell'azienda il bilancio si è chiuso con sei milioni di deficit, mentre già nel 2012 i ricavi sono stati superiori alle spese, recuperando almeno un terzo delle perdite registrate l'anno prima. Quest'anno, considerando anche l'aumento che è stato autorizzato, il gestore privato ritiene di poter continuare sulla strada virtuosa intrapresa recuperando completamente il disavanzo di cui stiamo parlando. La società si ritiene quindi ben lontana dal rischiare il fallimento. E' anche questa la tesi che viene portata avanti in Tribunale per ottenere il rigetto dell'istanza presentata dal tre Sorgenti. Anzi, secondo Girgenti Acque, qualora si dovesse proseguire su questa strada, alla lunga sarà possibile un abbattimento della tariffa: Una volta recuperato il disavanzo tra costi e ricavi e mantenendo un bilancio attivo, - sostengono - siccome Girgenti Acque non può avere utili, calcolando soltanto le somme occorrenti per investimenti, inevitabilmente si dovranno abbassare le tariffe, ma questa operazione non sarà possibile prima del
2015.
Intanto Girgenti acque "accoglie con piacere" la possibilità di un incontro chiesta dai deputati nazionali Maria Iacono e Angelo Capodicasa: "è nostra intenzione — dicono dalla società - offrire il nostro contributo per le soluzioni dei problemi connessi alla gestione del servizio, onde rasserenare e pacificare le relazioni tra questo Ente e l'intera cittadinanza della provincia di Agrigento".
SALVATORE FUCÀ GIOACCHINO SCHICCHI
Agrigentoflash
 
Il Personale della Direzione Tecnica della Provincia denuncia la grave situazione igienica della zonA
Il Comitato spontaneo dei dipendenti della Provincia Regionale di Agrigento in servizio presso l'UTP, lamenta "il gravissimo stato di abbandona dell'area della scarpata sovrastante la stradella di accesso agli uffici della Provincia, dove sono alloggiati anche gli uffici del Provveditorato agli Studi, siti in fondo al viale della Vittoria.
Da tempo viene segnalata alle autorità competenti la grave situazione igienica della scarpata che divide la fine del viale della Vittoria da via Leonardo da Vinci. Una situazione di totale abbandono da parte di coloro che dovrebbero provvedere alla pulizia e disinfestazione della zona da tempo regno incontrastato di topi che "pascolano" tranquillamente tra i rifiuti che l'inciviltà della gente abbandona in questa piccola scarpata.
Nella zona, infatti, insistono gli Uffici del Centro Direzionale dell'Asp agrigentina, il Liceo scientifico "Leonardo", il Provveditorato agli Studi e l'Ufficio Tecnico della Provincia.
La scarpata è ricettacolo, come si nota dalle foto allegate di vuoti di bottiglie di plastica, cartacce di ogni tipo, scatolette ed altri rifiuti che rendono evidente il grado di inciviltà.
E' urgente, soprattutto con l'arrivo del grande caldo, una pulizia straordinaria della scarpata liberandola dalle sterpaglie e da ogni sorta di rifiuto programmando ciclicamente la sua pulizia."
 
Di Benedetto: Basta con l'inadeguato ed oneroso servizio di "Girgenti Acque"
 "E' necessario che il Commissario dell'Ato Idrico, che non può restare cieco e sordo a fronte della gravità della situazione, riunisca immediatamente gli amministratori comunali". A chiederlo è il sindaco di Raffadali, Giacomo Di Benedetto, a seguito delle pesanti accuse mosse dall'ex amministratore delegato di "Girgenti Acque", Carmelo Salamone, nei confronti della stessa società che gestisce il servizio idrico integrato nel territorio agrigentino. E, intanto, in attesa che venga indetta la seduta, i sindaci si sono autoconvocati per domani pomeriggio, alle ore 17, al Collegio dei Filippini, ad Agrigento.
"E' indispensabile una seduta urgente - aggiunge il sindaco - per avviare un ragionamento complessivo sulle dinamiche da attivare in ordine ad una vicenda che sta assumendo una connotazione davvero seria e preoccupante. Auspichiamo che la magistratura faccia piena luce su quanto denunciato, attraverso i mass media, da Salamone. Per quanto riguarda, ad esempio, la situazione di Raffadali, la gestione del servizio è pessima - sottolinea Di Benedetto - ci sono continue rotture e ritardi nel ripristino. L'erogazione idrica avviene ogni 10 giorni. Per non parlare poi dei danneggiamenti stradali dovuti alla perdita di acqua dalle condutture e del pesante aumento delle bollette per il servizio idrico che interessa comunque tutta la provincia. Insomma un quadro generale che non può e non deve farci restare con le mani in mano. Occorre subito un'azione determinata, incisiva e concreta - conclude Giacomo di Benedetto - per provare a porre fine ad un contesto di disagi, disservizi e ingiustizia sociale che ha raggiunto ormai livelli insopportabili".
 
Girgenti acque. Zambuto si appella a crocetta
 "Il presidente della Regione eserciti i suoi poteri straordinari di controllo e vigilanza e sostituisca il Commissario Straordinario nell'ambito dell'A.T.O. Idrico di Agrigento e annulli l'illegittimo aumento delle tariffe relative alla fornitura idrica della città".
Il sindaco di Agrigento Marco Zambuto anticipa i contenuti del ricorso al Presidente della Regione siciliana contro l'illegittimo aumento della tariffe deliberato dal Commissario dell'A.T.O. Idrico di Agrigento, che sarà presentato nel corso della conferenza stampa in programma domani a Palermo, alle ore 11.30, presso la sala stampa dell'Assemblea regionale siciliana
Il sindaco Zambuto, che nei giorni scorsi ha chiesto la rescissione del contratto con la Girgenti Acque S.p.a., la società che gestisce la rete idrica del territorio di Agrigento e sulla quale pesa l'accusa di ribaltare i costi di società private sulla stessa gravando sui cittadini, invita il Presidente della Regione ad "annullare, perché illegittima, la deliberazione del Commissario Straordinario del Consorzio di Ambito Territoriale e tutti gli atti e provvedimenti presupposti e consecutivi, ivi comprese le fatture emesse dallo gestore del Servizio idrico Integrato Girgenti Acque S.p.a., facendo applicazione del calcolo tariffario per le annualità 2012".
Il ricorso del Comune di Agrigento al Presidente della Regione si inserisce nel più ampio dibattito regionale in atto sulla gestione della fornitura delle acque e fa seguito alle dichiarazioni all'ex amministratore delegato di Girgenti Acque S.p.a. Carmelo Salamone, che in un dossier denuncia le "gravi irregolarità" e le "consistenti risorse in uomini e mezzi, i cui costi sono contabilizzati a carico della società (Girgenti Acque) appesantendone fortemente i costi, e quindi concorrendo al negativo sui risultati di esercizio, ripetutamente distratti ed utilizzati per fornire servizi, senza alcun corrispettivo per la società stessa, in favore di soggetti terzi i quali, evidentemente, ne avrebbero un indebito guadagno a danno della Girgenti Acque S.p.a.".
 
Infoagrigento
 
 
Strada Provinciale "Fondacazzo", intervento di Marco Vullo (PD)
Il consigliere comunale del PD di Agrigento Marco Vullo esprimer soddisfazione in seguito alla aggiudicazione dell'appalto relativo alla manutenzione straordinaria e ristrutturazione del ponte sul torrente Drago, lungo il vecchio tracciato della Strada Provinciale n.1, interrotta dal febbraio 2012 per le cattive condizioni della struttura.
"Un importate arteria - ha detto - nonché una via di fuga quella della Strada Provinciale di Contrada Fondacazzo un tempo abbastanza trafficata anche e soprattutto per la sua utilità di collegamento tra Agrigento/Spinasanta e Villaseta/Monserrato e non solo. Oggi la Strada Provinciale è chiusa al traffico a causa del pericolo di crollo del ponte che si trova sulla S. P. stessa".
"Il sottoscritto ed il Partito Democratico siamo stati molto vigili attorno a questa vicenda sollecitando più volte il grave problema che finalmente trova la sua risoluzione con l'aggiudicazione dei lavori di ripristino alle ditte, un ottimo risultato che auspico si concretizzi subito con l'inizio dei lavori.
Un plauso va fatto All'amministrazione provinciale, che dimostra di avere molta attenzione e sensibilità per le problematiche riguardanti la viabilità stradale", ha concluso Marco Vullo.
 
Il Personale della Direzione Tecnica della Provincia denuncia la grave situazione igienica della zona
Il Comitato spontaneo dei dipendenti della Provincia Regionale di Agrigento in servizio presso l'UTP, lamenta il gravissimo stato di abbandona dell'area della scarpata sovrastante la stradella di accesso agli uffici della Provincia, dove sono alloggiati anche gli uffici del Provveditorato agli Studi, siti in fondo al viale della Vittoria.
Da tempo viene segnalata alle autorità competenti la grave situazione igienica della scarpata che divide la fine del viale della Vittoria da via Leonardo da Vinci. Una situazione di totale abbandono da parte di coloro che dovrebbero provvedere alla pulizia e disinfestazione della zona da tempo regno incontrastato di topi che "pascolano" tranquillamente tra i rifiuti che l'inciviltà della gente abbandona in questa piccola scarpata.
Nella zona, infatti, insistono gli Uffici del Centro Direzionale dell'Asp agrigentina, il Liceo scientifico "Leonardo", il Provveditorato agli Studi e l'Ufficio Tecnico della Provincia.
La scarpata è ricettacolo, come si nota dalle foto allegate di vuoti di bottiglie di plastica, cartacce di ogni tipo, scatolette ed altri rifiuti che rendono evidente il grado di inciviltà.
E' urgente, soprattutto con l'arrivo del grande caldo, una pulizia straordinaria della scarpata liberandola dalle sterpaglie e da ogni sorta di rifiuto programmando ciclicamente la sua pulizia.
 
Sicilia24h
 
Sciacca, ponte Carabollace riaperto e code ai semafori
Ritorna percorribile anche se a senso unico alternato regolato da semafori, il ponte Carabollace. L'apertura al transito è avvenuta nel pomeriggio di ieri, dopo che la Procura della Repubblica di Sciacca ha dato il via libera, solo dopo aver verificato i lavori svolti dall'Anas. E' stata infatti collocata della rete metallica per realizzare al centro un'unica carreggiata, percorribile infatti a senso alternato. La chiusura era stata disposta dalla magistratura, dopo la morte del giovane di Burgio Alessio Spitaleri, per evitare altri e mortali incidenti. E così l'Anas, nelle more che vengano messi in atto tutti gli atti propedeudici a nuovi lavori di adeguamento del guard rail con barriere di protezione consone per ponti di questa altezza, ha scelto la soluzione tampone, ritenuta valida dalla procura. . I tempi però per un nuovo progetto sono abbastanza lunghi, si parla di settembre 2014 e quindi appare chiaro che questa condizione dovrà andare avanti per un pò.  E alla riapertura  non mancano i disagi per gli automobilisti la cui pazienza è messa ancora una volta, a dura prova per via delle consistenti e interminabili file determinate dai semafori. Alcuni automobilisti per evitare "tempi morti d'attesa", preferiscono continuare a transitare per la strada alternativa, cioè sulla provinciale 76, che tra l'altro in questo periodo è molto frequentata dai residenti nelle località di villeggiatura delle contrade Lumia, Timpi Russi e San Giorgio.
 
Lavalledeitempli
 
Agrigento - Il Personale della Direzione Tecnica della Provincia denuncia la grave situazione igienica della zona
Il Comitato spontaneo dei dipendenti della Provincia Regionale di Agrigento in servizio presso l'UTP, lamenta il gravissimo stato di abbandona dell'area della scarpata sovrastante la stradella di accesso agli uffici della Provincia, dove sono alloggiati anche gli uffici del Provveditorato agli Studi, siti in fondo al viale della Vittoria.
Da tempo viene segnalata alle autorità competenti la grave situazione igienica della scarpata che divide la fine del viale della Vittoria da via Leonardo da Vinci. Una situazione di totale abbandono da parte di coloro che dovrebbero provvedere alla pulizia e disinfestazione della zona da tempo regno incontrastato di topi che "pascolano" tranquillamente tra i rifiuti che l'inciviltà della gente abbandona in questa piccola scarpata.
Nella zona, infatti, insistono gli Uffici del Centro Direzionale dell'Asp agrigentina, il Liceo scientifico "Leonardo", il Provveditorato agli Studi e l'Ufficio Tecnico della Provincia.
La scarpata è ricettacolo, come si nota dalle foto allegate di vuoti di bottiglie di plastica, cartacce di ogni tipo, scatolette ed altri rifiuti che rendono evidente il grado di inciviltà.
E' urgente, soprattutto con l'arrivo del grande caldo, una pulizia straordinaria della scarpata liberandola dalle sterpaglie e da ogni sorta di rifiuto programmando ciclicamente la sua pulizia.
 
 
 
 
 

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