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Rassegna stampa del 24 luglio 2013

 GIORNALE DI SICILIA
 
TOSCANINI
Istituto musicale, Iacolino contrario alla chiusura
Un colpo basso alla formazione e al futuro dei giovani talenti: così è stata definita la chiusura dell'istituto musica le provinciale Arturo Toscanini" Salvatore Iacolino, del Gruppo PPE, Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni. Iacolino ha chiesto al governatore della Regione "ad occuparsi dei problemi veri della Sicilia, delle esigenze dei territori e dei bisogni dei cittadini e ad intervenire alfine di scongiurare la reale possibilità di chiusura dell'Istituto musicale". (TC)
 
IL CASO. Il capo della giunta: «Ho chiesto all'Asp di voler procedere, con la massima urgenza, ad effettuare le analisi». Intervento di Legambiente
DIIETO DI BALNEABILITA'
ZAMBUTO NON HA ANCORA DECISO
Concetta Rizzo
Il divieto di balneazione per 800 metri di costa sanleonina, - 200 a destra e 200 a sinistra di ciascuno dei due pennelli a mare sottoposti a sequestro preventivo venerdì scorso - alle 11,20 di ieri, in Comune, sembrava "cosa" già fatta. Il sindaco Marco Zambuto aveva dato incarico ai responsabili degli uffici di palazzo dei Giganti di redigerlo. Lui, quale massimo responsabile della salute pubblica, era pronto a firmano. In via precauzionale, certo. Ma era pronto - probabilmente anche per evitare di incappare in un'accusa di omissioni d'atti d'ufficio - a firmano. Un'ora e mezza dopo, però, lo "stop", improvviso. Almeno per il momento, il mare nei pressi delle condotte sottomarine, e delle relative centraline di sollevamento, denominate dei "Padri Vocazionisti" e della "Pubblica sicurezza", rimane senza alcuna interdizione. "Ho chiesto al laboratorio di sanità pubblica dell'azienda sanitaria provinciale e all'Arpa -spiegava, alle 13,30 circa, Zambuto - di voler procedere, con la massima urgenza, ad effettuare le analisi dei campioni di mare nelle zone adiacenti agli impianti sequestrati e a comunicare al Comune, sempre con la massima tempestività, gli esiti. Sulla base delle risultanze degli esami-aggiunge  Zambuto deciderò cosa fare a tutela naturalmente  della salute pubblica dei cittadini. Zambuto consapevole del significato - economico e sociale del divieto di balneazione  per il tratto di costa di S. Leone, ha dunque, per il momento rinviato la decisione drastica. Tra l'incudine e il martello. Ecco come si troverebbe, dunque, in queste ore, il sindaco di Agrigento. Perché da un lato c'è la tutela della salute pubblica  che ha la massima priorità ed il cui ritardo potrebbe metterlo nei guai per "omissione d'atti di ufficio
ma dall'altro vi e la certezza categorica, che firmare un divieto di balneazione quasi a fine luglio non può che contribuire a far intonare il"deprofundis"per l'economia di San Leone. Quale miglior scelta, allora, se non quella di contestualizzare i rischi, attraverso nuovi esami? Del resto lo ha scritto anche il gip Ottavio Mosti che - su richiesta del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Antonella Pandolfi - ha firmato il provvedimento di sequestro preventivo, che ha sottolineato "1' opportunità di nuovi accertamenti investigativi in merito alla configurabilità dei rischi concreti per la salute umana ed alla specifica distribuzione ditali rischi nell' area interessata". Ad apprezzare l'opera della magistratura anche Legambiente con il responsabile dell'ufficio Scientifico nazionale, Giorgio Zampetti, e il presidente del circolo Rabat Claudia Casa. "Le uniche strade percorribili, oggi, sono, da un lato, quella dl realizzare nei tempi più brevi la centralina di sollevamento e la condotta che permetterà di addurre tutti i reflui di Villaggio Peruzzo e del centro storico di San Leone al depuratore di Sant'Anna e, dall'altro, la realizzazione - con fondi Cipe già Stanziati - del grande depuratore comprensoriale del Villaggio Mosé creando le condizioni per eliminare l'odioso fenomeno degli sversamenti di acque nere".
 
Crocetta: al 118 altro spreco da 20 milioni
 Il presidente denuncia:160 dipendenti pagati per stare a casa, hanno ricevuto pure premi per un milione
Giacinto Pipitone
Almeno 160 dipendenti pagati per stare a casa, esuberi e una raffica di appalti da parte delle Asp che - per dirla con le parole di Rosario Crocetta - puzzano di truffa. 11 tutto viaggia da ieri in un dossier sulla Seus, la società che gestisce il 118, che il presidente della Regione ha inviato alla Procura della Repubblica di Palermo e alla Procura della Corte dei Conti.
Crocetta ha convocato una conferenza insieme al nuovo presidente della Seus, Giulio Guagliano, e all'assessore alla Sanità Lucia Borsellino. E, nel giorno del giudizio sulla possibile espulsione di Crocetta dal partito (di cui leggete a pagina 4), perfino il Pd ha voluto mettere una bandierina sullo scandalo spedendo in conferenza stampa il presidente della commissione Sanità dell'Ars, Pippo Di Giacomo Il caso del personale sta tutto in poche cifre, messe in fila da Guagliano: «Sia nel 2011 che nel 2012 abbiamo registrato una media annuale di 161 persone pagate per stare a casa. Il tutto è costato al- la Seus 8 milioni e 924 mila euro». Sono talmente tanti gli esuberi della Seus che non è stato possibile impiegare in altre attività gran parte del personale, che a quel punto è rimasto a casa. Non si tratta sempre delle stesse 161 persone; a rotazione è toccato a quasi tutto il personale stare a casa. Mediamentesi tratta di 161 persone all'anno per cui la Seus ha pagato 604 mila ore di lavoro non svolto.
Ma c'è di più. Crocetta e Guagliano hanno precisato che anche a chi è rimasto a casa è stato pagato il premio di rendimento: circa 450 euro all'anno per una spesa extra di 1,3 milioni a carico della Seus. C'è poi il caso delle ferie non godute, che costituiscono un costo per qualsiasi azienda: sono 53 mila ore che valgono un altro milione tondo.
La Seus è una società nata dalle ceneri della Sise, che negli anni della gestione cuffariana ha gestito il servizio assumendo circa 3.100 fra autisti soccorritori e per-sonale amministrativo. Da qui nascono gli esuberi, che secondo la Borsellino sono 600. Alcuni di questi sono stati ricollocati presso le Asp o in servizi gestiti delle Asp ma per Crocetta «c'è il sospetto che anche questi servizi siano fittizi. Chiederemo alla magistratura di indagare<. La Seus - ha aggiunto la Borsellino - costava alla Regione fino all'anno scorso 112 milioni all'anno: «Noi abbiamo tagliato 3 milioni di consulenze. E faremo di più».
Quando la Sise è stata chiusa, il governo Lombardo con in testa l'assessore alla Sanità Massimo Russo diede vita alla nuova società consortile che ha ereditato il personale per intero con l'impegno di trasferirire via via parte ad altri enti sanitari pubblici. Percorso che non si è realizzato e che ora pone altri dubbi. Illustrati da Digiacomo: «Ci sono varie Asp che fanno contratti trimestrali ad autisti di anbu1anze diversi da quelli della Seus, che sarebbero disponibili gratuitamente, E ci sono servi- ai che vengono dati in appalti a terzi mentre potrebbero essere assegnati al personale in esubero della Seus. Invece così si finisce a duplicare i costi». Tanto basta a Crocetta per calcolare che «in due anni abbiamo speso alla Seus una ventina di milioni che potevamo risparmiare e nel frattempo le Asp hanno assegnato appalti che hanno duplicato la spesa. Praticamente il 118 ci è costato più di una linea erotica 899... Qui il furto ormai è prassi». La Borsellino è stata fra i principali collaboratori di Massimo Russo ma ieri ha allontanato da sé ogni responsabilità sulla gestione del 118 in quell'epoca. La Borsellino ha annunciato a giorni una riorganizzazione del personale: «Nei territori dove c'è poco personale sposteremo i dipendenti che oggi sono assegnati a zone in cui invece c'è un esubero«. Crocetta si è spinto a prevedere il rischio «di dover ricorrere a contratti di solidarietà (che prevedono la riduzione generalizzata dei compensi per evitare tagli al personale) se non si arriverà a una riorganizzazione. Noi siamo per la tutela del lavoro ma non per le truffe».
Infine, Digiacomo e Crocetta hanno ricordato che anche su questa vicenda c'è un caso Sicilia e-Servizi, la partecipata che doveva informatizzare la Regione e che è accusata di avere dilapidato 200 milioni: «Doveva realizzare un sistema informatico per gestire le liste d'attesa. Ha incassato 20 milioni ma del servizio, che la Asp di Ragusa stava realizzando gratis, non c'è traccia«. Il caso Seus finirà anche all'Ars perchè il presidente Giovanni Ardizzone ha convocato per oggi una conferenza dei capigruppo, chiesta dal Pdl, per decidere se istituire una commissione
di inchiesta.
 
LA SICILIA
 
AMMODERNAMENTO STATALE 189. La commissione di gara ha ultimato l'esame formale
messi 10 progettisti
Adesso si passerà alla valutazione degli aspetti tecnici ed economici
Sono dieci i concorrenti ammessi definitivamente alla gara per la progettazione preliminare dei lavori di ammodernamento della statale 189 Agrigento - Palermo, per quanto attiene il tratto ricadente nella nostra provincia.
L'apposita commissione di gara, presieduta da Piero Hamel, infatti, ha ultimato la fase di esame, sotto il profilo formale, delle offerte tecniche presentate dai concorrenti che sono interessati a partecipare alla gara. Inizialmente essi erano 14. Uno non venne ammesso perché l'istanza pervenne oltre i termini stabiliti dal bando, mentre altre tre vennero escluse a causa di irregolarità formali. Ieri mattina sono state valutate le documentazioni relative alle altre ditte e non sono state rilevate altre cose che non vanno, per cui le rimanenti dieci sono state tutte ammesse.
Martedì prossimo, 30luglio, la stessa commissione provvederà all'esame tecnico delle offerte ed all'esame economico. Si tratterà di un lavoro lungo e complesso, dato che per ciascuna offerta ci sono almeno un centinaio di pagine (tra relazioni e documentazioni) da esaminare: in un solo giorno si potranno esaminare 2-3 offerte al massimo, per cui - considerando che stiamo entrando nel mese di agosto, tradizionalmente dedicato alle ferie - è ormai certo che i lavori della commissione proseguiranno poi a settembre e che l'aggiudicazione dell'incarico avverrà in autunno.
La predisposizione del progetto preliminare dell'opera è indispensabile per poi cercare di ottenere i finanziamenti necessari per procedere poi alla progettazione definitiva ed alla esecuzione dell'opera, necessaria per rendere più agevole e sicura una strada che nel corso degli anni ha fatto registrare un numero elevato di incidenti, parecchi dei quali mortali.
Non si tratterà, come è ormai noto, di un raddoppio della carreggiata, ma di una serie di interventi finalizzati proprio a rendere la strada sicura, veloce e funzionale. L'opera dovrebbe costare intorno a 270 milioni di euro. Per la realizzazione dell'ammodernamento della strada il 5 novembre del 2010 venne firmato un accordo di programma tra Provincia, Regione ed Anas. Lo studio di fattibilità della Provincia prevede la spesa di euro 106.379.067,60 per 10.060 metri di viadotti, euro 62.054.423,41 per 2.515 metri di gallerie, euro 11.356.330,34 per l'ampliamento di tratti esistenti (metri 22.635) ed euro 15.141.773,79 per la realizzazione di tratti completamente nuovi (metri
15.090).
SALVATORE FUCÀ
 
Lazzano:"Commissariata la politica nelle province siciliane resta il nulla"
"La Deputazione tutta si dia una smossa per far cessare Crocetta dagli annunci e spot che non portano da nessuna parte, ma che hanno il solo scopo di fare demagogia e populismo per accattivarsi la simpatia del popolo a cui spesso si nasconde la verità come nel caso delle Province Siciliane». Le sostiene in una nota l'ex consigliere provinciale del Pdl Mario Lazzano il quale chiede che si diano adeguate risorse per garantire i livelli minimi essenziali nell'erogazione dei servizi e si tutelino gli Istituti Musicali e il Cupa di Agrigento.
"Se nel 2013 le Province vanno in dissesto e non riescono a raggiungere gli obiettivi del Patto di stabilità ne risentiranno gli equilibri dei conti dello Stato.. Bisogna trovare soluzioni che consentano di evitare questo scenario drammatico e di mantenere intatta la capacità degli enti di erogare i servizi essenziali ai cittadini".
"Le Province, sono state oggetto di pesanti interventi finanziari che rendono ormai impossibile una corretta ed efficiente, e in alcuni casi anche minima, offerta di servizi alle collettività, e che soprattutto mettono a rischio il raggiungimento degli equilibri di bilancio già nel 2013. Con i tagli operati, la Regione e lo Stato non solo non contribuiscono più in alcun modo al finanziamento del comparto Province, ma recuperano ed incassano oltre 70 milioni di tributi propri provinciali. In questa situazione è evidente che non si hanno più a disposizione le risorse necessarie allo svolgimento dei compiti e delle funzioni delle Province, perfino per pagare gli stipendi ai dipendenti, ed è a rischio la sicurezza degli edifici scolastici e della rete viaria in primo luogo, ma anche la tutela e manutenzione del territorio e gli interventi di urgenza a fronte di calamità naturali. Inoltre, il Cupa di Agrigento e il Toscanini di Ribera si avviano alla chiusura con gravissimo danno sia per i nostri giovani e le loro famiglie costrette ad iscrivere i propri figli lontano da casa con grave dispendio di risorse finanziarie sia per l'intero indotto che dava ossigeno all'economia gia fortemente compromessa dalla crisi economica. L'assurdo è che mentre si continuano a tagliare i bilanci, continuano ad esserci fondi destinati alle Province bloccati negli uffici della Regione e del Ministero dell'Economia.
Questo a fronte di una situazione fotografata da Bankitalia la scorsa settimana secondo cui le Province sono l'istituzione che in i anno ha ridotto maggiormente il proprio debito: mentre le Regioni dall'aprile 2012 all'aprile 2013 hanno fatto lievitare il loro debito del + 14,8% e quello dello Stato è cresciuto di + 4 punti percentuali, quello delle Province nello stesso periodo è diminuito, scendendo del -11% e quello dei Comuni del -9,9%".
 
ARS, IN COMMISSIONE AMBIENTE SCOPPIA LA "GUERRA DELL'ACQUA". POLEMCHE ANCHE TRA PDS-MPA M5S
Proroga fino al 31 dicembre per i precari degli enti locali
Servizi idrici, Pd contro la giunta: vuole aprire ai privati
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO. I diciottomila precari degli enti locali avranno un'ulteriore proroga fino al 31 dicembre. La commissione Bilancio ha approvato il ddl di legge relativo al pagamento dei loro stipendi. Il provvedimento varato lo scorso dicembre, come è noto, scade il 31luglio. Quindi, con un ddl ad hoc è stato deciso di sganciare questo provvedimento dalla manovra di assestamento che probabilmente slitterà oltre il 31luglio. Superato lo scoglio della commissione Bilancio, il ddl sui precari andrà in Aula in tempi brevi. La capigruppo, che si riunirà questa mattina ne stabilirà la calendarizzazione. Gucciardi (Pd): «Il Pd sì è impegnato per raggiungere questo risultato, la proroga del finanziamento era un passo imprescindibile. Adesso però è necessario accelerare l'interlocuzione con governo nazionale, per la definitiva stabilizzazione».
Intanto, in commissione Ambiente e Territorio è scoppiata la guerra dell'acqua con un duro scontro tra il governo e la rappresentanza dei Pd. I democratici, usciti dalla commissione per protesta nei confronti del governo, hanno diramato il seguente comunicato che, sul piano politico, si inquadra nel momento difficile dei rapporti con il governatore Crocetta: «Il braccio di ferro in IV commissione tra governo e parlamentari del Pd sulla necessità di approfondire l'articolo 3 del ddl sulla gestione dell'acqua presentato da Crocetta, ha nettamente mostrato le posizioni riguardo alla ripubblicizzazione delle risorse idriche. Alla domanda dell'assessore Marino su quale sia la differenza tra il suo disegno di legge e quello del Pd, la risposta non può che essere che il Pd vuole che la gestione delle risorse idriche sia affidata ad Aziende municipalizzate, consorzi di Comuni e Comuni, mentre nel testo del governo l'unica ipotesi è quella di una gestione centralizzata da affidare ai privati. Vorremmo ricordare all'assessore che durante la campagna elettorale per le ultime regionali il presidente Crocetta ha certamente espresso tesi diverse da quelle contenute nel ddl proposto al Parlamento. Con tutto il rispetto per l'assessore Marino, non pare esista alcuna assonanza tra il programma di governo, che il Pd ha contribuito a scrivere, ed i comportamenti in IV commissione che mostrano solo un tentativo di abbraccio tra l'assessore ed il Pdl. E difficile comprendere la reale opinione di deputati del M5S che, in linea di principio, sono per l'acqua pubblica, ma nella realtà sembrano essere fautori dell'acqua pubblica gestita da privati. Una confusione che coinvolge anche l'Mpa con 3 deputati a favore della ripubblicizzazione e l'onorevole Di Mauro, rigoroso custode del pensiero dell'assessore Marino. La sagra dell'ipocrisia volge al termine: il Pd in maniera netta è coerentemente a favore dell'acqua pubblica, dicano gli altri gruppi, a partire dal Megafono e da M5S da che parte stanno».
Ma non finisce qui. Sulla gestione dell'acqua è scontro anche tra il Pds-Mpa e il presidente della commissione Trizzino (M5S). Il Pds-Mpa accusa Crocetta e il M5S di «voltafaccia»: «Non si spiega altrimenti il comportamento di Crocetta e di Trizzino che dopo la gara a chi difendeva di più l'acqua pubblica in campagna elettorale, sono ora diventati i principali sponsor di un ddl che nei fatti trasforma in carta straccia la volontà degli elettori espressa con il referendum». Trizzino: "Abbiamo il coraggio di dire le cose come stanno: il ddl lo ha presentato il governo. Non porta né il mio nome nè quello di altri del M5S».
In serata, I'Ars ha completato l'esame del ddl sull'Albergo diffuso. La votazione finale è prevista per oggi. La più grossa difficoltà, nata sulla opportunità o meno di estendere il provvedimento ai borghi rurali e marinari, è stata superata includendovi quelli che abbiano tradizioni culturali.
 
Divieto di balneazione anzi, analisi del mare
Zambuto non se l'è sentita d'interdire alcuni tratti di costa
In un primo tempo si era parlato di divieto di balneazione, poi si è preferito scegliere la via della cautela e per il momento si è preferito prima fare approfondite analisi e rinviare ogni decisione di qualche giorno, in attesa di conoscerne l'esito. Così il sindaco Marco Zambuto ha chiesto ieri mattina all'Azienda sanitaria locale di effettuare il prelievo di alcuni campioni del mare nella zona duecento metri ad est e ad ovest dei due pennelli a mare, quello dei Padri Vocazionisti e quello attiguo allo stabilimento della polizia distato, allo scopo di analizzare l'acqua e verificare se essa contenga elementi inquinanti che sconsigliano la balneazione.
In base alle risultanze ditali analisi, il sindaco prenderà una decisione in ordine alla emissione di un'ordinanza con la quale eventualmente vietare i bagni nelle zone suddette, oggetto anche delle attenzioni dell'autorità giudiziaria che qualche giorno addietro ha sequestrato le due condotte.
In verità nel corso della mattinata si era diffusa la notizia che l'adozione di una simile ordinanza fosse imminente: il sindaco pare che abbia valutato la possibilità di vietare ai bagnanti l'ingresso in acqua nelle adiacenze delle due condotte a scopo precauzionale. Alla fine però, valutata bene la situazione, si è preferito prima far fare le analisi all'Asp e poi decidere sulla base delle risultanze ditali analisi: se esse saranno, come tutti si augurano, negative non ci sarà alcun provvedimento; viceversa, qualora dovesse risultare la presenza di inquinamento, il divieto di balneazione sarebbe inevitabile a tutela della salute pubblica.
Non sarebbe, eventualmente, una decisione indolore, come è facile comprendere, dato che si tratta di due tratti di spiaggia lunghi oltre 400 metri ciascuno, nei quali ricadono locali pubblici che aspettano i mesi esitivi per poter lavorare e gran parte della
loro attività si fonda proprio sulla balneazione delle spiagge date loro in concessione. Il divieto di fare il bagno costituirebbe un danno enorme, ma la tutela della salute pubblica ovviamente deve avere la precedenza su tutto, per cui adesso si attende l'esito delle analisi, che si conoscerà nel giro di qualche giorno, per trarre le dovute conclusioni.
Le analisi eseguite fino ad ora dall'Asp nei dieci punti canonici dove vengono eseguite normalmente (Zingarello, 200 metri a destra e a sinistra della foce del Naro, Cannatello, le Dune, Seconda spiaggia, Pubblica sicurezza, Babbaluciara e Maddalusa) recentemente hanno dato esito negativo. Adesso tuttavia le campionature saranno fatte in modo mirato", riguarderanno cioè proprio le zone limitrofe alle condotte che portano in mare i reflui, allo scopo di verificare se da queste ultime provengano batteri ed altro che potrebbe rivelarsi dannoso per i bagnanti. Tutti ovviamente aspettano con il fiato sospeso.
SALVATORE FUCÀ
 
Agrigentoflash
 
Salvatore Iacolino: Chiusura Istituto Toscanini colpo basso alla formazione e al futuro dei giovani talenti.
"L'annunciata chiusura per mancanza di fondi dell'Istituto Superiore di Studi musicali Toscanini di Ribera - oltre a compromettere i livelli occupazionali ed azzerare l'offerta culturale ed artistica del comprensorio - rappresenta un colpo mortale al percorso di crescita e formazione di tanti giovani talenti a cui viene negata la possibilità di crescere e perfezionarsi in uno dei poli di eccellenza nell'ambito delle attività di produzione e di ricerca in campo musicale".
Fare cultura, perfezionare e valorizzare il talento vuol dire incentivare con maggiori risorse i centri di eccellenza e gli Istituti di Alta Formazione che rappresentano un importante patrimonio ed una tradizione per i territori che li ospitano, che va salvaguardata".
Lo afferma l'On. Salvatore Iacolino (Gruppo PPE), Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni.
"Di fronte ai consistenti tagli e ai vincoli imposti ai bilanci degli Enti locali, il governatore della Regione - in questi giorni impegnato esclusivamente a difendere le prerogative del suo movimento dalle invettive dei partiti che lo sostengono - farebbe bene ad occuparsi dei problemi veri della Sicilia, delle esigenze dei territori e dei bisogni dei cittadini e ad intervenire al fine di scongiurare la reale possibilità di chiusura dell'Istituto musicale.
Non serve sopprimere le province e annunciare tagli agli sprechi quando invece gli obiettivi di efficienza e qualità della formazione vengono privati delle risorse indispensabili.
Confidiamo - conclude Iacolino - in uno scatto d'orgoglio della Regione siciliana che salvaguardi il diritto inderogabile alla formazione di eccellenza nella sempre più abbandonata - dalla Regione siciliana - provincia di Agrigento".
 
Intenso incontro tra i parlamentari del Pd e Girgenti acque
Si è svolta nella giornata di ieri, nella sede di Grigenti acque un acceso e vivace confronto fra i Vertici della Società gestore del servizio idrico integrato ed una corposa delegazione di amministratori del PD provenienti da tutta la Provincia di Agrigento.
L'iniziativa, promossa dai parlamentari Maria Iacono ed Angelo Capodicasa, è nata dall'esigenza, sempre più pressante, di dar seguito e voce alle innumerevoli proteste provenienti da tutte le comunità agrigentine, sempre più esasperate dal contesto di generale impennata dei costi dell'acqua, ormai giunti a livelli insopportabili.
Ai massimi Dirigenti della società, presenti all'incontro, gli on. Iacono e Capodicasa ed i numerosi amministratori, fra cui Sindaci e Consiglieri Comunali, hanno rappresentato lo stato di malessere degli utenti per l'ulteriore impennata delle tariffe, con un aumento del 10%, deliberato dal Commissario straordinario, che il PD ha formalmente contestato e di cui ha chiesto la sospensione, manifestando più di una perplessità, tanto sulla legittimità, quanto sulla opportunità di gravare ulteriormente i contribuenti in un momento socialmente drammatico come questo.
E' stata con forza posta la questione dei distacchi dei contatori, che continuano incessantemente in tutta la Provincia, rispetto a cui la delegazione del PD ha fortemente evidenziato l'inopportunità e richiesto una sospensione di tale procedura, che rischia di lasciare a secco migliaia di famiglie, inasprendo ulteriormente il clima di disagio sociale, che davvero può sfociare in momenti di tensione incontrollabile.
Tale sospensione si renderebbe opportuna nelle more della individuazione di misure meno afflittive e comunque più graduali per i cittadini utenti che risultino morosi.
Più in generale la discussione ha toccato altri importanti temi, quali la sostituzione dei vecchi contatori, cosiddetti "a lancetta", con contatori di nuova generazione, che renda maggiormente certa ed equa la lettura dei consumi effettuati;
l'assunzione, da parte di Girgenti Acque, dei costi di manutenzione e riparazione dei tratti di conduttura, che da contatore conducono alle utenze, oggi di esclusiva responsabilità dei cittadino;
l'adozione di un apposito regolamento che individui e riconosca apposite agevolazioni nei pagamenti delle bollette alle fasce deboli ed ai ceti meno abbienti delle comunità agrigentine, da individuarsi a mezzo ISEE, come già da tempo avviene in altre province, fra cui la Provincia di Enna;
la questione dei costi e dei tempi di riparazione e di manutenzione delle reti, rispetto a cui il PD ha chiesto e preteso massima economicità, tempestività ed efficienza;
in ultimo il tema delle dilazioni in più rate delle bollette più gravose e dell'esigenza di accorciare i tempi di notifica della bollettazione, in modo tale da consentire che l'utente possa pagare il proprio consumo idrico ogni sei mesi, anziché ogni anno.
Rispetto a tali temi, il PD ha oggi ascoltato le ragioni delle Girgenti Acque, riservandosi di riprogrammare a breve un nuovo incontro per mettere a fuoco una serie di proposte idonee a risolvere le questioni aperte in un'ottica di equità e correttezza e rasserenare così il clima sociale oggi carico di tensione. La delegazione si é altresì riservata di assumere nelle prossime settimane ogni possibile iniziativa di carattere politico o amministrativo, che ponga al centro di tutto la tutela del cittadino, con i suoi diritti e le sue sacrosante aspettative, nelle more che i Sindaci assumano in sede di ATO Idrico le proprie determinazioni in ordine ai problemi che stanno sul tappeto, a salvaguardia delle proprie comunità, e nelle more che - ovviamente - la Regione voglia definire una volta per tutte l'iter legislativo per la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico integrato.
 
Agrigentoweb
 
Iacolino: "Chiusura istituto Toscanini di Ribera è un colpo mortale per i nostri talenti"
 "L'annunciata chiusura per mancanza di fondi dell'Istituto Superiore di Studi musicali Toscanini di Ribera - oltre a compromettere i livelli occupazionali ed azzerare l'offerta culturale ed artistica del comprensorio - rappresenta un colpo mortale al percorso di crescita e formazione di tanti giovani talenti a cui viene negata la possibilità di crescere e perfezionarsi in uno dei poli di eccellenza nell'ambito delle attività di produzione e di ricerca in campo musicale".
Fare cultura, perfezionare e valorizzare il talento vuol dire incentivare con maggiori risorse i centri di eccellenza e gli Istituti di Alta Formazione che rappresentano un importante patrimonio ed una tradizione per i territori che li ospitano, che va salvaguardata".
Lo afferma l'On. Salvatore Iacolino (Gruppo PPE), Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni.
"Di fronte ai consistenti tagli e ai vincoli imposti ai bilanci degli Enti locali, il governatore della Regione - in questi giorni impegnato esclusivamente a difendere le prerogative del suo movimento dalle invettive dei partiti che lo sostengono - farebbe bene ad occuparsi dei problemi veri della Sicilia, delle esigenze dei territori e dei bisogni dei cittadini e ad intervenire al fine di scongiurare la reale possibilità di chiusura dell'Istituto musicale.
Non serve sopprimere le province e annunciare tagli agli sprechi quando invece gli obiettivi di efficienza e qualità della formazione vengono privati delle risorse indispensabili.
Confidiamo - conclude Iacolino - in uno scatto d'orgoglio della Regione siciliana che salvaguardi il diritto inderogabile alla formazione di eccellenza nella sempre più abbandonata - dalla Regione siciliana - provincia di Agrigento".
 
Infoagrigento
 
Lazzano(PdL): "commissariate la politica nelle province siciliane resta il nulla"
 "La Deputazione tutta si dia una smossa per far cessare Crocetta dagli annunci e spot che non portano da nessuna parte, ma che hanno il solo scopo di fare demagogia e populismo per accattivarsi la simpatia del popolo a cui spesso si nasconde la verità come nel caso delle Province Siciliane. Si diano adeguate risorse per garantire i livelli minimi essenziali nell'erogazione dei servizi e si tutelino gli Istituti Musicali e il CUPA di Agrigento". A dirlo è l'ex consigliere provinciale del PdL di Agrigento Mario Lazzano.
"Se nel 2013 - prosegue - le Province vanno in dissesto e non riescono a raggiungere gli obiettivi del Patto di stabilità ne risentiranno gli equilibri dei conti dello Stato.. Bisogna trovare soluzioni che consentano di evitare questo scenario drammatico e di mantenere intatta la capacità degli enti di erogare i servizi essenziali ai cittadini".
"Le Province- aggiunge Lazzano - sono state oggetto di pesanti interventi finanziari che rendono ormai impossibile una corretta ed efficiente, e in alcuni casi anche minima, offerta di servizi alle collettività, e che soprattutto mettono a rischio il raggiungimento degli equilibri di bilancio già nel 2013. Con i tagli operati, la Regione e lo Stato non solo non contribuiscono più in alcun modo al finanziamento del comparto Province, ma recuperano ed incassano oltre 70 milioni di tributi propri provinciali . In questa situazione è evidente che non si hanno più a disposizione le risorse necessarie allo svolgimento dei compiti e delle funzioni delle Province, perfino per pagare gli stipendi ai dipendenti, ed è a rischio la sicurezza degli edifici scolastici e della rete viaria in primo luogo, ma anche la tutela e manutenzione del territorio e gli interventi di urgenza a fronte di calamità naturali. Inoltre ,il CUPA di Agrigento e il Toscanini di Ribera si avviano alla chiusura con gravissimo danno sia per i nostri giovani e le loro famiglie costrette ad iscrivere i propri figli lontano da casa con grave dispendio di risorse finanziarie sia per l'intero indotto che dava ossigeno all'economia gia fortemente compromessa dalla crisi economica. L'assurdo è che mentre si continuano a tagliare i bilanci, continuano ad esserci fondi destinati alle Province bloccati negli uffici della Regione e del Ministero dell'Economia".
"Questo a fronte di una situazione fotografata da Bankitalia la scorsa settimana secondo cui le Province sono l'istituzione che in 1 anno ha ridotto maggiormente il proprio debito:mentre le Regioni dall'aprile 2012 all'aprile 2013 hanno fatto lievitare il loro debito del + 14,8% e quello dello Stato è cresciuto di + 4 punti percentuali, quello delle Province nello stesso periodo è diminuito, scendendo del  -11% e quello dei Comuni del  -9,9%.  Non si può rimanere insensibili a tutto questo stato di cose. Mi appello a tutta la Deputazione Regionale e Nazionale della nostra Provincia affinchè si adoperino presso le sedi Parlamentari per denunciare questo stato di cose e di trovare le necessarie coperture per le province Commissariate ed avviare una seria riforma delle Province senza commettere pasticci", ha concluso Mario Lazzano.
 
Iacolino : "chiusura Istituto Toscanini colpo basso alla formazione e al futuro dei giovani talenti"
"L'annunciata chiusura per mancanza di fondi dell'Istituto Superiore di Studi musicali Toscanini di Ribera - oltre a compromettere i livelli occupazionali ed azzerare l'offerta culturale ed artistica del comprensorio - rappresenta un colpo mortale al percorso di crescita e formazione di tanti giovani talenti a cui viene negata la possibilità di crescere e perfezionarsi in uno dei poli di eccellenza nell'ambito delle attività di produzione e di ricerca in campo musicale".
Fare cultura, perfezionare e valorizzare il talento vuol dire incentivare con maggiori risorse i centri di eccellenza e gli Istituti di Alta Formazione che rappresentano un importante patrimonio ed una tradizione per i territori che li ospitano, che va salvaguardata".
Lo afferma l'On. Salvatore Iacolino (Gruppo PPE), Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni.
"Di fronte ai consistenti tagli e ai vincoli imposti ai bilanci degli Enti locali, il governatore della Regione - in questi giorni impegnato esclusivamente a difendere le prerogative del suo movimento dalle invettive dei partiti che lo sostengono - farebbe bene ad occuparsi dei problemi veri della Sicilia, delle esigenze dei territori e dei bisogni dei cittadini e ad intervenire al fine di scongiurare la reale possibilità di chiusura dell'Istituto musicale.
Non serve sopprimere le province e annunciare tagli agli sprechi quando invece gli obiettivi di efficienza e qualità della formazione vengono privati delle risorse indispensabili.
Confidiamo - conclude Iacolino - in uno scatto d'orgoglio della Regione siciliana che salvaguardi il diritto inderogabile alla formazione di eccellenza nella sempre più abbandonata - dalla Regione siciliana - provincia di Agrigento".
 
Sicilia24h
 
Legambiente su pennelli a mare
Giorgio Zampetti, responsabile nazionale dell'Ufficio Scientifico di Legambiente, e Claudia Casa, presidente del Circolo Rabat di Agrigento:
Apprezziamo l'operato della Magistratura agrigentina sulla questione dell'inquinamento del mare di San Leone e ci aspettiamo finalmente una risposta pronta ed adeguata da parte di tutti gli Enti chiamati a vario titolo in causa per risolvere in maniera definitiva tutte le problematiche inerenti il trattamento a norma di legge delle acque reflue.
Il provvedimento di sequestro delle condotte sottomarine di San Leone disposto dal Gip del Tribunale di Agrigento su richiesta della Procura della Repubblica è il classico "sale" messo  opportunamente sulla "coda" di tutti quei soggetti - pubblici e privati - che sulla questione specifica dell'inquinamento marino e su quella più generale e complessiva della depurazione dei reflui fognari della zona a sud di Agrigento per quasi un ventennio hanno ritenuto, nel migliore dei casi, di stare inspiegabilmente a guardare e, nel peggiore, di voler contribuire al raggiungimento a tutti i costi di obiettivi certamente contrari alla logica, al buon senso ed all'interesse collettivo.
La provvisorietà e la conseguente efficacia limitata nel tempo del sistema di smaltimento dei reflui mediante i cosiddetti pennelli a mare non viene ad essere decretata dagli odierni provvedimenti della Magistratura agrigentina ma era cosa ben nota sin dalla loro progettazione: ad Agrigento, come pure in altre realtà carenti sotto il profilo della depurazione, il ricorso a questo sistema doveva rappresentare null'altro che una fase transitoria in vista della definitiva realizzazione dei depuratori necessari per produrre compiutamente il trattamento obbligatorio per legge delle acque reflue prima delle loro reimissione nell'ambiente. Trattamento obbligatorio ribadito con l'avvenuta approvazione,  con Legge 152 del 2006, del Codice Ambientale che esplicitamente pone fuori norma il ricorso alle condotte sottomarine per lo smaltimento dei reflui quando a monte di queste non è stato predisposto un adeguato sistema di depurazione.
Il motivo per cui ad Agrigento la fase transitoria dei pennelli è arrivata sino ai giorni nostri, costringendo di fatto la Procura della Repubblica ad aprire l'inchiesta che ha portato al sequestro delle condotte, è a tutti noto e risiede nei ripetuti tentativi - andati per fortuna tutti a vuoto - posti in essere nell'arco degli ultimi venti anni da ben determinati soggetti politici ed imprenditoriali per realizzare l'insensato depuratore del Villaggio Peruzzo, a stretto contatto con le case e, quel che è peggio, nell'ansa di in fiume, in un'area dichiaratamente a rischio di esondazione e dove già in passato le piene del corso d'acqua hanno provocato danni e distruzioni. Per venti lunghi anni una lobby di irresponsabili ha anteposto i propri interessi particolaristici a quelli della comunità agrigentina, frapponendo ostacoli di ogni genere ed ordendo manfrine e complotti di bassa lega che sono la vera causa delle scadenti condizioni in cui versa da anni l'intero litorale sanleonino, da Maddalusa a Zingarello, e della conseguente penalizzazione dell'immagine turistica di Agrigento.
Ben vengano, quindi, le scadenze perentorie contenute nel provvedimento adottato dal Gip che costringeranno chi di dovere a non lasciarsi più irretire dalle manovre ordite proditoriamente da coloro che ancora oggi ritengono di dover impedire che si pervenga alla soluzione del problema dell'inquinamento del mare di San Leone e della mancata depurazione dei reflui di tutta la zona a sud di Agrigento seguendo le uniche strade percorribili, vale a dire, da un lato, quella di realizzare nei tempi più brevi la centralina di sollevamento e la condotta che permetterà di addurre tutti i reflui di Villaggio Peruzzo e del centro storico di San Leone al depuratore di Sant'Anna e, dall'altro, la realizzazione - con fondi CIPE già stanziati - del grande depuratore comprensoriale del Villaggio Mosé che, da previsioni progettuali, sarà in grado di servire anche Contrada Guardia, Cannatello, Fiume Naro, Zingarello, oltre all'abitato della vicina Favara, creando così le condizioni per arginare e quindi eliminare del tutto l'odioso e purtroppo ancora oggi diffuso fenomeno degli sversamenti  di acque nere direttamente nei corsi d'acqua e nei valloni e da questi al mare, con conseguenze che sono purtroppo ben più pesanti di quelle legate al malfunzionamento delle condotte sottomarine.
 
Toscanini, Iacolino (PPE): Chiusura colpo basso alla formazione e al futuro dei giovani talenti
"L'annunciata chiusura per mancanza di fondi dell'Istituto Superiore di Studi musicali Toscanini di Ribera - oltre a compromettere i livelli occupazionali ed azzerare l'offerta culturale ed artistica del comprensorio - rappresenta un colpo mortale al percorso di crescita e formazione di tanti giovani talenti a cui viene negata la possibilità di crescere e perfezionarsi in uno dei poli di eccellenza nell'ambito delle attività di produzione e di ricerca in campo musicale".
Fare cultura, perfezionare e valorizzare il talento vuol dire incentivare con maggiori risorse i centri di eccellenza e gli Istituti di Alta Formazione che rappresentano un importante patrimonio ed una tradizione per i territori che li ospitano, che va salvaguardata".
Lo afferma in una nota l'On. Salvatore Iacolino (Gruppo PPE), Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo.
"Di fronte ai consistenti tagli e ai vincoli imposti ai bilanci degli Enti locali, il governatore della Regione - in questi giorni impegnato esclusivamente a difendere le prerogative del suo movimento dalle invettive dei partiti che lo sostengono -  farebbe bene ad occuparsi dei problemi veri della Sicilia, delle esigenze dei territori e dei bisogni dei cittadini e ad intervenire al fine di scongiurare la reale possibilità di chiusura dell'Istituto musicale.
Non serve sopprimere le province e annunciare tagli agli sprechi quando invece gli obiettivi di efficienza e qualità della formazione vengono privati delle risorse indispensabili.
Confidiamo - conclude Iacolino - in uno scatto d'orgoglio della Regione siciliana che salvaguardi il diritto inderogabile alla formazione di eccellenza nella sempre più abbandonata - dalla Regione siciliana - provincia di Agrigento".
 
Canicattìweb
 
Mario Lazzano: "Commisssariata la politica nelle province siciliane resta il nulla. Nessuno piu' difende il proprio territorio."
 "La Deputazione tutta si dia una smossa per far cessare Crocetta dagli annunci e spot che non portano da nessuna parte, ma che hanno il solo scopo di fare demagogia e populismo per accattivarsi la simpatia del popolo a cui spesso si nasconde la verità come nel caso delle Province Siciliane. Si diano adeguate risorse per garantire i livelli minimi essenziali nell'erogazione dei servizi e si tutelino gli Istituti Musucali e il CUPA di Agrigento"
"Se nel 2013 le Province vanno in dissesto e non riescono a raggiungere gli obiettivi del Patto di stabilità ne risentiranno gli equilibri dei conti dello Stato.. Bisogna trovare soluzioni che consentano di evitare questo scenario drammatico e di mantenere intatta la capacità degli enti di erogare i servizi essenziali ai cittadini".
"Le Province, sono state oggetto di pesanti interventi finanziari che rendono ormai impossibile una corretta ed efficiente, e in alcuni casi anche minima, offerta di servizi alle collettività, e che soprattutto mettono a rischio il raggiungimento degli equilibri di bilancio già nel 2013. Con i tagli operati, la Regione e lo Stato non solo non contribuiscono più in alcun modo al finanziamento del comparto Province, ma recuperano ed incassano oltre 70 milioni di tributi propri provinciali . In questa situazione è evidente che non si hanno più a disposizione le risorse necessarie allo svolgimento dei compiti e delle funzioni delle Province, perfino per pagare gli stipendi ai dipendenti, ed è a rischio la sicurezza degli edifici scolastici e della rete viaria in primo luogo, ma anche la tutela e manutenzione del territorio e gli interventi di urgenza a fronte di calamità naturali. Inoltre ,il CUPA di Agrigento e il Toscanini di Ribera si avviano alla chiusura con gravissimo danno sia per i nostri giovani e le loro famiglie costrette ad iscrivere i propri figli lontano da casa con grave dispendio di risorse finanziarie sia per l'intero indotto che dava ossigeno all'economia gia fortemente compromessa dalla crisi economica. L'assurdo è che mentre si continuano a tagliare i bilanci, continuano ad esserci fondi destinati alle Province bloccati negli uffici della Regione e del Ministero dell'Economia .
Questo a fronte di una situazione fotografata da Bankitalia la scorsa settimana secondo cui le Province sono l'istituzione che in 1 anno ha ridotto maggiormente il proprio debito:mentre le Regioni dall'aprile 2012 all'aprile 2013 hanno fatto lievitare il loro debito del + 14,8% e quello dello Stato è cresciuto di + 4 punti percentuali, quello delle Province nello stesso periodo è diminuito, scendendo del -11% e quello dei Comuni del -9,9%. Non si può rimanere insensibili a tutto questo stato di cose. Mi appello a tutta la Deputazione Regionale e Nazionale della nostra Provincia affinchè si adoperino presso le sedi Parlamentari per denunciare questo stato di cose e di trovare le necessarie coperture per le province Commissariate ed avviare una seria riforma delle Province senza commettere pasticci.
F.to MARIO LAZZANO
 
Regione Sicilia, Precari: ci sono i fondi per la proroga al 31 dicembre
 "In commissione Bilancio all'Ars è stata approvata la copertura finanziaria per la proroga fino al 31 dicembre dei precari degli enti locali". Lo dice Baldo Gucciardi, presidente del gruppo Pd e componente della commissione Bilancio all'Ars.
"Il Pd si è impegnato per raggiungere questo risultato, la proroga del finanziamento era un passo imprescindibile. Adesso però - conclude Gucciardi - è necessario accelerare l'interlocuzione con governo nazionale, per la definitiva stabilizzazione".
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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