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Rassegna stampa del 25 luglio 2013

GIORNALE DI SICILIA
 
HANDICAP SENSORIALI
La Destra chiede di non fermare l'assistenza
li segretario provinciale de La Destra Roberto Gallo, ha scritto al commissario della provincia Infurnari per sollecitare un intervento che impedisca la soppressione del servizio di assistenza alle persone interessate da handicap sensoriale in età scolare. «I costi dell'assistenza per una famiglia possono arrivare anche a 20 mila euro - scrive - e la Provincia con un quarto di questa somma è riuscita ad assistere fino a centinaia di persone per ogni anno scolastico».
(LOG)
 
Acqua pubblica Veleni tra Pd, governo e Grillini
Scontro aperto sul disegno di legge per rendere pubblica la gestione delle risorse idriche nell'Isola. Il Pd accusa l'assessore Nicolò Marino di essere poco chiaro sulle intenzioni del governo: «Il ddl dell'esecutivo non esclude il ricorso ai gestori privati», Mentre è scambio di accuse tra democratici e grillini. Per Giampiero Trizzino, presidente della commissione Ambiente all'Ars, «il Pd è ipocrita:
vota per il ddl governativo e scarica le colpe sul Movimento 5 Stelle. La confusione che hanno artatamente creato sul tema è tantissima, con l'unico, malcelato, scopo di scaricare le colpe sulla commissione Ambiente e sui 5 stelle». Ma il Pd in una nota ha chiarito che «il comportamento del Pd a proposito del ddl sulla gestione delle risorse idriche è noto:
siamo a favore dell'acqua pubblica. Per il deputato Giovanni Panepinto «Marino dovrebbe rispondere ad una semplice domanda: è vero che il ddl sulle risorse idriche del governo prevede il ricorso alla gestione privata? Si o no?». L'assessore Marino nei giorni scorsi ha comunque ribadito che «in sintonia con le intenzioni del presidente Crocetta la norma e rispetta la volontà del referendum promuove la gestione pubblica dell'acqua».
 
IL GOVERNO A RPAR PER ELIMINARE Gli SPRECHI E DMINU1RE_COSTI: CONTRA111 PASSERANNO DA36 A28 ORE
Regione: al 118 pronti a ridurre gli stipendi. La giunta:trasferire i 6oo esuberi in Asp e ospedali entro due mesi o taglieremo tutte le buste paga
Giacinto Pipitone
PALERMO
Poco più di due mesi di tempo per mettere nero su bianco un piano di reimpiego dei 600 esuberi del 118, altrimenti scatterà la riduzione dello stipendio per tutti i dipendenti della Seus. Chi oggi lavora sulle ambulanze gestite dalla società partecipata va verso un taglio del contratto da 36 a 28 ore settimanali, l'alternativa è il trasferimento in una Asp o un ospedale.
Dopo l'annuncio in conferenza stampa, il governo ha approvato martedì notte la delibera con cui prova a tagliare gli sprechi che - secondo un dossier stilato dal comitato di sorveglianza della società - ammontano ad almeno 10 milioni all'anno. Il dossier del presidente Giulio Guagliano ha rilevato stipendi per 9 milioni e premi di rendimento per un milione e 300 mila euro pagati a dipendenti rimasti a casa perchè in esubero e appalti che le Asp hanno assegnato all'esterno (assumendo altri precari) pur potendo fare ricorso al personale del 118.
Per superare tutto ciò Crocetta e l'assessore Lucia Borsellino hanno avviato una strategia in due mosse. La prima è la delibera che prevede la creazione di un tavolo di confronto fra la Seus e i suoi azionisti (Regione e Asp). «1 lavori del tavolo tecnico - si legge nella delibera - devono essere ultimati entro il 30 settembre e resi esecutivi entro il 30ottobre». Il personale deve trovare posto in servizi delle aziende sanitarie e non più nelle ambulanze. Ma questi servizi devono avere costi standard, predefìniti dallo stesso tavolo tecnico per evitare che ogni Asp giochi al rialzo, e devono essere attivati in base a convenzioni e contratti della durata almeno triennale. Se tutto ciò non si verificherà si legge ancora nella delibera - scatteranno »misure immediate di razionalizzazione dell'impiego del personale in esubero, inclusa la possibilità di attivare contratti di solidarietà per consentire l'adeguato dimensionamento e la sostenibilità della struttura organizzativa».
Gli esuberi delle Seus hanno una lunga storia. Fra il 2001 e il 2003 la Sise e il Ciapi formarono rispettivamente due «squadre» di autisti soccorritori a cui si aggiunsero degli interinali che avevano lavorato per la società, Il governo Cuffaro ha poi assunto tutti i 3.100 (fra autisti e amministrativi) a tempo indeterminato. Quando la Sise ha chiuso, nell'ambito del piano di rientro dal deficit della sanità, il governo Lombardo ha dovuto creare una nuova società che ha riassunto tutti. In cambio del posto fisso e di un contratto che da partime diventava full time, i dipendenti hanno rinunciato ad arretrati che valevano una cinquantina di milioni. Oggi un dipendente medio guadagna 1.670 euro lorde che al netto diventano circa 1.250 ma a cui aggiunge straordinari e indennità varie che portano l'incasso reale a circa 1.600 euro al mese. Lo stesso accordo fra governo e personale prevedeva che una parte degli esuberi venisse ricollocata nelle Asp, cosa che non è avvenuta o - ha detto Crocetta - è avvenuta fittiziamente.
Da qui la seconda mossa di Crocetta. Nel dossier spedito ai magistrati il governo invita a verificare il ruolo delle Asp in questa vicenda. Crocetta a sua volta ha annunciato una verifica sui controlli interni alla Seus che potrebbe portare a un'azione di responsabilità contro i vecchi vertici.
Per Franco Baldi e Carlo Alagna dell'Ugi «anziché sottolineare l'impegno degli autisti soccorritori nel salvare vite, si preferisce strumentalmente mettere in risalto criticità peraltro non legate alloro operato bensì alla gestione della società'>. Per Mario Alloro (Pd) »l'eventuale trasferimento di personale da una provincia all'altra non risolverebbe il problema». E Gino Ioppolo (Lista Musumeci) rileva che all'Ars c'è già «una coro- missione di indagine ma la voglia matta del presidente di stare sui giornali calpesta il rispetto che si deve al Parlamento». Ma Giuseppe Picciolo (Drs) sostiene gli attacchi di Crocetta. «La politica sia più incisiva di qualsiasi Procura».
 
LA SICILIA
 
INQUINAMENTO. Il sindaco Marco Zambuto ha firmato l'ordinanza: «Prioritario tutelare la salute»
S. Leone, divieto di balneazione
FABIO RUSSELLO
Il sindaco Marco Zambuto ha firmato ieri sera l'ordinanza che, in via cautelativa e in attesa dei risultati delle analisi dell'Arpa, vieta la balneazione nel tratto di mare a duecento metri a destra e a sinistra dalle centraline di pompaggio dei due pennelli a mare dei Padri Vocazionisti e della Pubblica Sicurezza a San Leone. Ottocento metri di arenile che sarà inibito ai bagnanti al culmine di una settimana decisiva per il futuro del mare agrigentino.
«Ritengo — ha detto Marco Zambuto — che a titolo precauzionale sia doveroso garantire la salute dei cittadini e in tal senso ho predisposto questo atto: la salute pubblica è una priorità».
Come si ricorderà venerdì scorso il Gip del Tribunale di Agrigento Ottavio Mosti su richiesta de! pubblico ministero Manuela Pandolfi, ha sequestrato le due condotte sottomarine, quella dei Padri Vocazionisti e dello stabilimento di Ps e le relative centraline di sollevamento. Un avviso di garanzia è stato invece notificato all'ex amministratore di Girgenti Acque, Giuseppe Giuffrida. La Procura di Agrigento aveva chiesto (ma il gip ha detto no) anche il sequestro dei tratti di spiaggia. Dagli accertamenti svolti dai laboratori dell'Arpa e dall'Asp, risulta infatti che la rete fognaria a servizio della zona Sud-Est di Agrigento immette reflui in mare tramite i cosiddetti pennelli a mare, in assenza di autorizzazione allo scarico, essendo scaduto e mai rinnovato e comunque non vi è un idoneo sistema di depurazione, circostanza che fa sì che i reflui finiscano direttamente in mare. Secondo la Procura la questione dell'inquinamento può essere arginata o impedita solo per via giudiziaria e solo disponendo il sequestro, la chiusura e la dismissione dei pennelli a mare. E infatti il gip di Agrigento ha dato trenta giorni di tempo a Girgenti Acque per sistemare i pennelli a mare in vista della realizzazione di un sistema di depurazione degno di un paese civile.
 
Si sta cercando una Sede provvisoria per gli studenti dell'Ipia Fermi
Dovrebbe arrivare entro questa settimana l'individuazione di una nuova sede, provvisoria, per l'ipia "Fermi" di Agrigento. Il commissario straordinario della Provincia Benito Infurnari, infatti, potrebbe già domani firmare un documento con il quale stabilirà come distribuire, almeno temporaneamente, i circa 700 alunni dell'istituto.
L'idea del funzionario è stata fin da subito quella di tentare di non smembrare le classi e, ove possibile, risparmiare i corsi serali soprattutto alle classi femminili. Purtroppo, però, nell'attuale situazione è necessario adottare una soluzione tampone, dato che i lavori per l'adeguamento del Centro direzionale dell'area Asi, che andranno a gara nei primi di agosto, non saranno completati prima di 90 giorni. In questi giorni, si è tentato di trovare una struttura di proprietà pubblica in cui trasferire tutti gli studenti, ma i risultati non sono stati positivi. Lunedì, durante un incontro a Palermo con l'assessore regionale Nel- li Scilabra, il sindaco di Agrigento Marco Zambuto aveva messo a disposizione Palazzo Tomasi, ma ieri mattina, durante un sopralluogo i tecnici della Provincia hanno certificato quello che in molti già si aspettavano, ovvero che l'antico palazzo non era adeguato per ospitare gli studenti. Questo sia per la sua posizione nel centro storico, sia per quanto riguarda le strade di accesso, che non avrebbero di certo consentito il passaggio di 700 studenti e men che meno il loro allontanamento in tempi rapidi in caso di emergenza. "Niet" anche per quanto riguarda l'ex caserma dei vigili del fuoco del Viale della Vittoria, perché anche in quel caso la struttura non è adatta per ospitare una scuola e avrebbe necessità di una serie di interventi di manutenzione e adeguamento che attualmente l'Ente non può permettersi.
"A breve — ha detto Infurnari — comunicheremo la nostra proposta agli uffici scolastici e all'Assessorato. Stiamo attendendo delle risposte da parte di un altro ente pubblico che potrebbero sbloccare la situazione".
G.SCH.
 
SANITÀ, IERI IL CONFRONTO DI BORSELLINO E DIGIACOMO CON ASP E AZENDE OSPEDALIERE
Ars, sullo scandalo 118 partono oggi i lavori della commissione d'inchiesta
GIOVANNI CIANC!MNO
PALERMO. È ancora la sanità che domina l'attenzione a Palazzo dei Normanni. Nella Sala Rossa, l'assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, e il presidente della commissione Pippo Digiacomo si sono confrontati con i commissari delle Asp e delle Aziende ospedaliere. Nominata e già insediata, la commissione d'inchiesta sul settore oggi avvierà il proprio lavoro.
Come è noto, i lavori delle commissioni legislative si svolgono a porte chiuse quindi le notizie raccolte dal cronista sono frutto di esternazioni di alcuni partecipanti. Come ha comunicato ai giornalisti il presidente Digiacomo, l'incontro con i massimi dirigenti delle Asp e delle Aziende ospedaliere è servito a concordare una univocità di applicazione delle direttive assessoriali: «Abbiamo affrontato i temi più caldi del settore dalle liste d'attesa, al 118, al trasporto degli emodializzati, fino al sistema delle gare d'appalto. Il dibattito scaturito in commissione è servito ad aprire un dialogo indispensabile ad avviare una trasparente e funzionale gestione del sistema
sanitario regionale».
Giuseppe Picciolo (Pds): «Un incontro fuori dall'ordinario che è servito a valutare le criticità del sistema sanitario nell'Isola.
Per le carenze negli organici nei reparti di eccellenza e la rimodulazione delle piante organiche ho proposto che proprio quest'ultime siano strumenti dinamici, e non statici, da affidare ai manager in ragione degli investimenti che intendono fare per la politica dell'azienda che guidano. Sul 118, alla luce degli scandali denunciati dal presidente Crocetta, mi sono permesso di osservare che già due anni fa alcuni organi di informazione, nel silenzio più totale dei vertici dell'assessorato alla Salute, avevano denunciato questa cattiva gestione».
Della sottocommissione d'inchiesta, coordinata da Mario Alloro (Pd), fanno parte Dino Fiorenza (Pds), Mimmo Turano (Udc), Giovanni Ioppolo (Musumeci) e Salvatore Oddo (Megafono). E stata convocata per oggi: stabilirà un programma di incontri e audizioni per arrivare celermente ad una proposta di razionalizzazione e riorganizzazione del servizio 118. «Dopo le denunce alla stampa - ha rilevato Alloro - ci aspettiamo che il governo partecipi ai lavori in commissione e dia il suo fondamentale contributo. Altrimenti otterremo il risultato di occupare le pagine dei giornali, ma difficilmente risolveremo i problemi» E poi: »La questione degli esuberi del personale 118 è stata analizzata in commissione: abbiamo invitato l'assessore Lucia Borsellino a bloccare le graduatorie regionali, che non risolvono il problema: anzi, il trasferimento di personale da una provincia all'altra rischia di creare ulteriori disservizi. L'assessore si è impegnata ad individuare percorsi differenti, ma così non è stato, almeno finora.
Piuttosto ironico Ioppolo «Se il presidente Crocetta conosce già gli illeciti commessi nel servizio del 118, mi dite a cosa serve la sottocommissione parlamentare appena nominata? ».
 
RAVANUSA
«D'Angelo protesti contro Girgenti Acque»
RAVANUSA. I consiglieri comunali del Megafono Giacomo Vivacqua e Irene Di Dio hanno presentato un'interrogazione, al sindaco in riferimento alla gestione del servizio idrico e al relativo costo che sta creando un disagio economico alle famiglie ravanusane. I due consiglieri si chiedono come mai all'incontro tenutosi giovedì scorso tra i sindaci
appartenenti all'Ato idrico Ag 9, non era presente nessun rappresentante dell'ente: «I sindaci presenti hanno elaborato un documento - affermano i due consiliari comunali -da porre all'attenzione del governo della Regione con il quale evidenziano le priorità d'intervento tra cui il completamento della riforma del sistema idrico in tempi celeri, il trasferimento ai comuni della
gestione diretta dei servizio idrico e di quello fognario, l'immediata revoca in autotutela, perché palesemente illegittima, della delibera del commissario liquidatore dell'Ato Ag 9 con la quale si sono aumentate le tariffe idriche. L'iniziativa dei sindaci rappresenta un atto importante e pertanto stiamo chiedendo al sindaco Carmelo D'Angelo se è sua intenzione unirsi agli altri sindaci del Comuni dell'Ato Ag 9 nell'iniziativa intrapresa e quali iniziative locali intende intraprendere al fine di contrastare l'operato di Girgenti Acque che in maniera spropositata e a volte incontrollata ha aumentato le tariffe creando insostenibili disagi alle famiglie ravanusane».
CARMELO SCIANGULA
 
LA REPUBBLICA
 
Sì alla fiducia, il M5S blocca la Camera
in bilico le riforme-chiave del governo
Grillo: ripulire l'Italia dal letame. Boldrini: non insulti le istituzioni
ALBERTO D'ARGENIO
ROMA — Il governo incassa la fiducia sul decreto Fare. I voti a favore sono stati 427, 167 quelli contrari. Il premier Letta commenta: «E un segnale molto importante». Ma per esecutivo e maggioranza sarà un'estate rovente. L'opposizione, M5S in testa, annuncia un ostruzionismo serrato che si aggiunge all'ingorgo di provvedimenti che devono essere approvati a Montecitorio. Il governo e i partiti che lo sostengono reagiscono, annunciano sedute fiume nelle commissioni e in aula, ma potrebbe non bastare a far passare prima della pausa estiva i sei decreti, la legge costituzionale, la legge contro l'omofobia e il ddl sull'abolizione dei finanziamenti ai partiti. E Grillo alza i toni, si chiede perché il popolo non reagisca contro la politica: «Bisogna ripulire l'Italia come fece Ercole con le stalle di Augia, enormi depositi di letame spazzati via'>. Gli risponde il presidente della Camera Laura boldrini: «Rovescia insulti sulle Istituzioni, serve più rispetto per i cittadini e per coloro che li rappresentano».
Intanto in Parlamento da qui alla pausa — le aule dovrebbero chiudere l'8 o il 9agosto — ci sarà una vera e propria corsa a ostacoli con il governo che proverà a far approvare una serie di provvedimenti urgenti e qualificanti per il suo mandato. Non solo il calendario è fitto al limite dell'impossibile, l'ostruzionismo dell'opposizione complica ancora di più le cose. M5S, SeI e Lega hanno presentato 251 ordini del giorno al decreto Fare (dopo la fiducia deve essere approvato definitivamente con il risultato di inchiodare i deputati in aula nella notte e successiva seduta a oltranza prevista per oggi. Con uno slittamento del calendario dagli esiti imprevedibili. Oltretutto il filibustering nei prossimi giorni potrebbe  rinforzarsi. In commissione Affari costituzionali della Camera, dove si lavorerà giorno e notte, le cose non vanno meglio, con un ingorgo pericoloso per il governo visto che in coda ci sono due provvedimenti fondamentali per Letta: riforma costituzionale e stop al finanziamento pubblico. Tra ostruzionismo e carico di lavoro il primo non andrà in aula oggi ma lunedì prossimo. Il secondo viene spostato al primo agosto. E i 123 emendamenti dell'opposizione sulla legge costituzionale, la maggior parte dei grillini, potrebbero allungare ulteriormente i tempi.
Il governo corre al ripari, Letta e Franceschini cercano una soluzione, stilano l'agenda per evitare il rinvio o la decadenza di provvedimenti come l'ecobonus, ll decreto Fare, il decreto Lavoro de riforme costituzionali. A farne le spese potrebbe essere il taglio del finanziamento pubblico che anche con un eventuale rinvio delle vacanze al 13agosto potrebbe arrivare in aula solo a settembre. Il ministro Quagliariello spiega che «il governo badato disponibilità a lavorare giorno e notte, la priorità sono le riforme costituzionali e che la commissione licenzi il finanziamento entro l'estate'>. Solo così, con un accordo di ferro in commissione, il governo accetterà che il voto finale sui soldi alla politica arrivi dopo l'estate senza passare alle maniere forti, ovvero approvando un decreto.
 
Agrigentoflash
 
Il dopo Province si decide a Caltanisetta: venerdì incontro dibattito dei capigruppo Ars
Come cambieranno pelle le Province? Il futuro degli enti soppressi dall'Ars potrebbe essere più chiaro da venerdì sera, dopo l'incontro dei capigruppo delle principali formazioni dell'Assemblea regionale siciliana che a Caltanissetta, a partire dalla 17 , daranno luogo ad un dibattito che mira a diradare le nebbie sul cammino disegnato dall'Assemblea e che porta ai liberi consorzi di Comuni.
All'incontro, organizzato dal gruppo parlamentare all'Ars del Movimento Cinque Stelle all'auditorium "Giuseppe Bufalino" del liceo scientifico di Caltanissetta in via Libertà 11, parteciperanno i capigruppo del Movimento Cinque Stelle (Giancarlo Cancelleri), del Pd (Baldo Gucciardi), dell'Udc (Calogero Firetto) e del Pdl (Nino D'Asero).
"Quello che verrà fuori - afferma Cancelleri - dovrebbe dire moltissimo sul cammino futuro, dal momento che i capigruppo parleranno a nome dei partiti che rappresentano. Sono parecchi gli scogli che ci si pareranno davanti d'ora in poi, e proprio per questo dobbiamo cominciare sin da subito a tracciare la rotta più sicura possibile per evitare naufragi. L'abolizione delle Province è una conquista voluta fortemente dal Movimento Cinque Stelle che deve essere pertanto tra i primi a mettere sul piatto le soluzioni ottimali per rendere questa riforma un balzo in avanti nella gestione delle competenze e verso l'eliminazione degli sprechi"
Introdurrà e modererà il dibattito il giornalista di Blog Sicilia, Manlio Viola.
 
Ok dall'Ars all'albergo diffuso: arriva la prima legge in Italia del M5S
Dopo numerosi rinvii e un nuovo passaggio in commissione, arriva finalmente il "sì" dall'Aula all'Albergo diffuso. Con questa legge la Sicilia scrive un'altra pagina di storia del Movimento Cinque Stelle. E' nell'isola, infatti, che, norme della Finanziaria a parte, si "battezza" la prima legge targata M5S. Dopo aver eletto il più grosso numero di parlamentari regionali e "brevettato" il modello Sicilia, l'isola fa registrare un altro primato: la prima legge "italiana"del Movimento.
La legge, che arriva dopo le importanti norme inserite nella legge di stabilità, quali le royalties petrolifere, le tariffe sulle acque minerali e il microcredito è pure la prima legge di iniziativa parlamentare di questa legislatura e vede come prima firmataria Claudia La Rocca.
L'albergo diffuso è un nuovo modo di concepire l'ospitalità, complementare al turismo tradizionale, che rilancia la fruibilità dei centri storici delle città e dei paesi e pone le basi per nuova occupazione.
La legge punta a dislocare gli alloggi per i turisti nelle abitazioni del centro storico e dei borghi marinari e rurali, garantendo a pochi metri da essi la presenza di locali adibiti a spazi comuni per gli ospiti (ricevimento, sale comuni, bar, punto ristoro).
"I vantaggi principali dell'albergo diffuso - afferma Claudia La Rocca - sono il recupero del patrimonio edilizio dei centri storici per ricavarne degli alloggi per i turisti e l'argine allo spopolamento dei piccoli comuni, spesso lontani dai circuiti turistici tradizionali. La nascita degli alberghi diffusi punta inoltre a creare nuove opportunità occupazionali".
"In un difficile momento storico come questo - continua La Rocca - è necessario dare un segnale di novità, di idee che guardino sia allo sviluppo, sia alla sostenibilità. Inoltre il nostro territorio deve puntare sul turismo per la sua rinascita. Come Movimento promuoviamo l'ospitalità diffusa, espressione del concetto di turismo sostenibile. L'iter di questa legge, proposto in maniera trasversale anche da altre forze politiche, dimostra che in parlamento si può lavorare bene su progetti che guardano il bene comune. Colgo l'occasione per ringraziare il dott. Giancarlo Dall'Ara, promotore in Italia dell'albergo diffuso, nonché presidente dell'Associazione Nazionale Alberghi Diffusi, il dott. Michele Esposto, i responsabili degli alberghi diffusi di Scicli e Modica e tutti gli attivisti che hanno messo a disposizione le loro professionalità per il miglioramento del testo."
"L'albergo diffuso - si legge nella premessa dell'atto parlamentare - accoglie il turista facendolo immergere nelle atmosfere autentiche della vita dei piccoli borghi e centri storici, aiutandolo a conoscere abitudini e usanze originarie, a vivere la quotidianità locale e a degustare prodotti enogastronomici tipici. Inoltre guarda alla salvaguardia dell'ambiente, al recupero urbanistico, alla valorizzazione delle tradizioni, dando al tempo stesso opportunità occupazionali e imprenditoriali, con ricadute positive sulle attività commerciali esistenti, nonché sui centri commerciali naturali".
Nella stesura del ddl, come avviene per tutti gli atti presentati dal gruppo parlamentare M5S, sono stati coinvolti cittadini ed attivisti.
"Questa legge - afferma Giampiero Trizzino, presidente della commissione che ha incardinato il ddl (la commissione Ambiente che ha la delega al Turismo) - non è importante solo perché norma l'albergo diffuso, ma perché il riconoscimento giuridico di questo istituto consente di attingere ai fondi europei, cosa sui cui focalizzeremo la nostra attenzione. Un'altra cosa che tengo a far notare è che i giovani «inesperti» della politica sono i primi, e finora gli unici - tra tutti e 90 i deputati dell'Ars - ad aver fatto una legge parlamentare in questa legislatura. Non è autocelebrazione, ma i fatti parlano da soli".
"Questo - afferma il capogruppo M5S Giancarlo Cancelleri - è un provvedimento che favorisce la creazione dei posti di lavoro attraverso lo sviluppo del turismo e delle buone pratiche di decrescita. Servirà a far ripartire l'economia anche nelle piccole realtà che, grazie a questa legge, potranno dotarsi di veri e propri impianti di ricezione senza però dover spendere enormi capitali per la costruzione di mastodontici hotel. La ricchezza sta nei centri storici e riscoprirla e valorizzarla è un dovere di chi fa le leggi".
 
infoagrigento
 
Assistenza ai disabili: lettera di Roberto Gallo ad Infurnari
L'ex consigliere provinciale de "La Destra" di Agrigento, Roberto Gallo, ha scritto una lettera aperta al commissario della Provincia Benito Infurnari, chiedendo delucidazione circa il servizio di assistenza ai disabili. Ecco il testo completo:
La presente per segnalare la valenza di un servizio che sarebbe gravissimo cancellare . Mi riferisco al servizio che la Provincia Regionale ha garantito finora verso i diversamenti abili , segnatamente parlo di Persone con handicap sensoriale in eta' scolare , e cioe' quei soggetti che hanno un certo grado di sordita' , i quali a volte associano anche altri problemi . Si tratta di Persone che hanno assoluta necessita' di essere seguiti. L'alternativa è l'abbandono a se stessi , quindi la negazione del diritto a poter recuperare parte delle conseguenze del loro stato di salute . I costi dell'assistenza per una famiglia possono arrivare anche a 20.000 euro. La Provincia invece con un quarto di questa somma è riuscita ad assistere fino a centinaia di Persone per ogni anno scolastico .
E poi a merito del servizio va detto che si è riusciti ad organizzarlo in modo efficiente e dignitoso . Infatti le Famiglie potevano scegliere da se' chi doveva assistere il loro giovane familiare . Nel senso che le organizzazioni specializzate accreditate che superavano il bando rientravano tra quelle associazioni/cooperative che gli utenze sceglievano liberamente . Cio' negli ultimi anni ha prodotto buoni risultati. Questo riferiscono molte famiglie che hanno usufruito dell'assistenza , che ho avuto la possibilita' di incontrare ed ascoltare .
Sarebbe intollerabile , immorale , direi gravissimo cancellare questo servizio obbligatorio che la legge garantisce . Mi rendo conto che le risorse esistenti sono state quasi azzerate , da una manovra politica criminale che la Regione di Crocetta ha operato . Scelta politica vergognosa che svela il vero volto dell'attuale Presidente della Regione . Cambiare le Province per risparmiare, ed in realta' cancellare servizi "essenziali ed obbligatori" quali l'assistenza socio sanitaria di cui alla presente. Altro che risparmio , siamo al cospetto di una operazione di facciata per accontentare il popolo esasperato dalla crisi , ma che in realta' peggiorera', notevolmente le cose .
Per cui egr. Commissario Infurnari la esorto a nome mio e di tutte le Famiglie interessate a studiare un modo per non abbandonare centinaia di giovani diversamente abili in eta' scolare , anche organizzando un servizio di assistenza ridotto che garantisca il loro diritto alla salute e di cittadini come gli altri .
 
Sicilia24h
 
MARIO LAZZANO (PdL): "commissariate la politica nelle province siciliane resta il nulla"
"La Deputazione tutta si dia una smossa per far cessare Crocetta dagli annunci e spot che non portano da nessuna parte, ma che hanno il solo scopo di fare demagogia e populismo per accattivarsi la simpatia del popolo a cui spesso si nasconde la verità come nel caso delle Province Siciliane. Si diano adeguate risorse per garantire i livelli minimi essenziali nell'erogazione dei servizi e si tutelino gli Istituti Musicali e il CUPA di Agrigento". A dirlo è l'ex consigliere provinciale del PdL di Agrigento Mario Lazzano.
"Se nel 2013 - prosegue - le Province vanno in dissesto e non riescono a raggiungere gli obiettivi del Patto di stabilità ne risentiranno gli equilibri dei conti dello Stato.. Bisogna trovare soluzioni che consentano di evitare questo scenario drammatico e di mantenere intatta la capacità degli enti di erogare i servizi essenziali ai cittadini".
"Le Province- aggiunge Lazzano - sono state oggetto di pesanti interventi finanziari che rendono ormai impossibile una corretta ed efficiente, e in alcuni casi anche minima, offerta di servizi alle collettività, e che soprattutto mettono a rischio il raggiungimento degli equilibri di bilancio già nel 2013. Con i tagli operati, la Regione e lo Stato non solo non contribuiscono più in alcun modo al finanziamento del comparto Province, ma recuperano ed incassano oltre 70 milioni di tributi propri provinciali . In questa situazione è evidente che non si hanno più a disposizione le risorse necessarie allo svolgimento dei compiti e delle funzioni delle Province, perfino per pagare gli stipendi ai dipendenti, ed è a rischio la sicurezza degli edifici scolastici e della rete viaria in primo luogo, ma anche la tutela e manutenzione del territorio e gli interventi di urgenza a fronte di calamità naturali. Inoltre ,il CUPA di Agrigento e il Toscanini di Ribera si avviano alla chiusura con gravissimo danno sia per i nostri giovani e le loro famiglie costrette ad iscrivere i propri figli lontano da casa con grave dispendio di risorse finanziarie sia per l'intero indotto che dava ossigeno all'economia gia fortemente compromessa dalla crisi economica. L'assurdo è che mentre si continuano a tagliare i bilanci, continuano ad esserci fondi destinati alle Province bloccati negli uffici della Regione e del Ministero dell'Economia".
"Questo a fronte di una situazione fotografata da Bankitalia la scorsa settimana secondo cui le Province sono l'istituzione che in 1 anno ha ridotto maggiormente il proprio debito:mentre le Regioni dall'aprile 2012 all'aprile 2013 hanno fatto lievitare il loro debito del + 14,8% e quello dello Stato è cresciuto di + 4 punti percentuali, quello delle Province nello stesso periodo è diminuito, scendendo del  -11% e quello dei Comuni del  -9,9%.  Non si può rimanere insensibili a tutto questo stato di cose. Mi appello a tutta la Deputazione Regionale e Nazionale della nostra Provincia affinchè si adoperino presso le sedi Parlamentari per denunciare questo stato di cose e di trovare le necessarie coperture per le province Commissariate ed avviare una seria riforma delle Province senza commettere pasticci", ha concluso Mario Lazzano.
 
 

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