27 luglio - sabato
GIORNALE DI SICILIA
SCUOLA. A renderlo noto il deputato del Pdl all'Ars, Marco Falcone. Garantito anche il personale
Licei provinciali, nella Finanziaria stanziati44 milioni
Uno stanziamento di quarantaquattro milioni di euro per garantire le cosiddette riserve. Gli istituti musicali, i licei linguistici e il personale socio assistenziale, exlegge93/82 definiti ex doposcuolisti, nonché gli Lsu, resteranno in piedi grazie ai fondi previsti per le Provincie dall'articolo 15 dell'ultima Finanziaria, riguardante i trasferimenti agli enti locali e nello specifico alle provincie. A renderlo noto è il vice capogruppo del Pdl all'Ars Marco Falcone che sottolinea: «Specificatamente per i licei musicali e linguistici saranno assegnati 7.747.000 euro, per gli ex doposcuolisti, presenti esclusivamente nella pro-vincia di Catania 1.754.000 euro e 200.000 per gli Lsu. Dopo oltre due mesi continua Falcone si potrà finalmente mettere la parola fine alla querelle riguardante la norma sulle riserve assegnate alle Province che ha creato non poche preoccupazioni occupazionali. La norma che garantisce le riserve, voluta fortemente da me e da tutto il Pdl, ha consentito di garantire i posti di lavoro e nello stesso tempo salvaguardare l'efficienza dei servizi». Intanto ieri pomeriggio a Caltanissetta si è svolto un incontro, organizzato dal Movimento Cinque Stelle, dal titolo «Dalle province ai liberi consorzi di Comuni. Quale Riforma?» cui hanno preso parte i capigruppo all'Ars Giancarlo Cancelleri (M5s), Baldo Gucciardi (Pd), Calogero Firetto (Udc), Nino D'Asero (Pdl), per chiarire ai cittadini e a coloro che lavorano presso l'ente provincia quali saranno le conseguenze dell'abolizione delle province e, possibilmente, trovare un punto di unione. La precaria situazione finanziaria della Provincia regionale di Caltanissetta ha indotto, intanto, il commissario straordinario, Raffaele Sirico, a deliberare il recesso dell'ente dalle associazioni Upi, Urps, Aiccre e Avviso pubblico Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie. (RICI)
Liquidata fattura alla Croce Rossa
La Provincia ha liquidato la somma complessiva di 1.807 euro alla Comitato di Agrigento della Croce Rossa italiana relativa al pagamento del corso di formazione per operatori e volontari di protezione Civile. (PAPI)
PROPOSTA. Sull'argomento interviene l'ex vice presidente del Consiglio - Provincia, risarcimento danni Lazzano: assicuriamo le strade
La Provincia è costretta a pagare annualmente centinaia di milioni per risarcimenti danni a persone o cose per incidenti stradali per le pessime condizioni delle strade di committenza. sull'argomento interviene l'ex vice presidente del Consiglio provinciale, Mario Lazzano, con una lettera al commissario Benito Infurnari. "Bisogna stipulare, a mezzo gara d'appalto - suggerisce Lazzano al commissario - convenzioni con le compagnie di assicurazioni. Proposta che avevo avanzato all'amministrazione D'Orsi ma nulla è stato fatto". Ogni anno la richiesta di risarcimento dei danni per gli incidenti che si verificano a causa dei dissesti delle strade è in continua evoluzione, danni causati dalla mancata custodia e manutenzione delle strade, ciò crea costi esorbitanti per l'Ente Provincia costretta a pagare con aggravio d'interessi. Troppi i debiti fuori bilancio che la Provincia è costretta a riconoscere agli automobilisti dopo lunghi iter che portano a contenziosi. Solo nelle ultime sedute di Consiglio Provinciale dello scorso mese di maggio, ne abbiamo riconosciuto ed approvati per circa 150.000 euro. A questo punto bisogna che l'Ente assicuri le proprie strade: 1.400 chilometri sparsi su tutto il territorio dei 43 Comuni espletando pubblica gara d'appalto con le compagnie di assicurazione. Occorre da subito effettuare un monitoraggio condotto dagli uffici dell'amministrazione sui sinistri che annualmente si verificano sulle strade di pertinenza provinciale per porre rimedio sui tratti ad alta pericolosità; maggiori controlli da parte dei cantonieri, vigilanza quotidianamente del tratto in consegna per porre con celerità a mezzo apposita cartellonistica stradale la segnalazione della pericolosità della strada in questione con tempestività, maggiori controlli da parte della Polizia provinciale. In Provincia di Agrigento il fenomeno ha raggiunto livelli clamorosi. Bisogna tutelare sia i cittadini amministrati che l'Ente Provincia attrezzandosi a mezzo di polizze assicurative". (PAPI)
VIABILITÀ Partite le opere Montaperto-Busonè
Strada provinciale «29» Fine lavori su due tratti
Ultimati i lavori sui due tratti della strada provinciale numero 29 tratto «A» e «B» che collega Raffadali al paese di Cattolica Eraclea e quindi Montallegro, una arteria abbastanza trafficata, soprattutto nel secondo tratto, per quanti debbono raggiungere il comune capoluogo. I lavori sono stati indirizzati da subito sul fronte della sicurezza per eliminare ogni causa di pericolo ai numerosi automobilistiche quotidianamente percorrono, soprattutto il tratto Cattolica Montallegro.
L'appalto consisteva nel rifacimento di gabbionate ai bordi del nastro di asfalto per contenere i rilevati stradali, alla bitumatura di lunghi tratti della strada, ormai privi di asfalto e con profonde buche. La Strada Provinciale 29 è una tra le più lunghe e trafficate della viabilità del nostro territorio con oltre 24 kilometri. Contestualmente è stata rifatta 1' intera segnaletica orizzontale e sistemati alcuni cartelli stradali. Intanto lunedì scorso sono iniziati i lavori sulla strada provinciale fra Montaperto-Contrada Busonè. Un intervento che prevede la sistemazione idraulica della strada, la realizzazione, in alcuni tratti, di muri su pali in cemento armato oltre alla manutenzione straordinaria della bitumatura dei tratti dissestati. Nella giornata di ieri è stata consegnata la manutenzione ordinaria delle strade provinciali ed a giorni inizieranno i lavori di ripristino delle sedi stradali dissestate relativamente alle strade di maggiore importanza al fine del ripristino della sicurezza.
PROVINCIA. Omaggi floreali, buffet e gadget
Spese di rappresentanza
Costo di oltre 4 mila euro
Pranzi, omaggi floreali, orologi da tavolo e gadget. per un totale di 4.579 euro. Ecco quanto ha speso La Provincia come spese di rappresentanza sostenute dagli organi di governo nel 2012. somma ampiamente inferiore rispetto al 2011 quando dal fondo di rappresentanza sono state prelevate somme per 20.887 euro. Nel dettaglio le spese che sono state affrontate nel 2011: per il rinfresco in occasione dell'inaugurazione dell'Infopoint di Palma della Provincia 500 euro, mentre in occasione della visita della scuola Linares di Licata, il è costato 1.110 euro. Sono poi 200 euro per la fornitura di pasta al forno in occasione del primo raduno Mbt "Terra del Gattopardo" a Palma di Montechiaro. Il pranzo con la delegazione di israeliani, interessati alla realizzazione dell'aeroporto è costato solo 60 euro (qualche panino e arancine). Molto di più è costato il rinfresco per il premio scolastico 'Giacinto Facchetti" che ha impegnato la somma di 701 euro.
In occasione della visita del presidente di Saarbrucken, la Provincia ha speso la somma di 280 euro per la cena istituzionale. Quando c'è stata la visita degli ufficiali della navi "Minerva e Sfinge" il pranzo è costato 524,54 euro. Per la fornitura di corone d'alloro e mazzetti di fiori sono stati spesi 780 euro mentre 375 euro sono stati impegnati per la fornitura di coppe sportive del campionato pizza Mediterranea che si è svolto a Sciacca. PA.PI
LA SICILIA
A CALTANISSETTA I PRINCIPALI CAPIGRUPPO DELL'ARS A CONFRONTO SUL FUTURO DEGLI ENTI LOCALI SICILIA
Province, rischio crac prima della soppressione Asse grillini-Pdl: Solo 9 i Consorzi di Comuni»
«Siamo stati un po' sfigati, forse abbiamo fatto la riforma nel momento peggiore». Epitaffio - licenzioso, ma efficace - in memoria delle nove Province siciliane, Sì, perché nella frase di Giancarlo Cancelleri, capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Ars, ci sono la consapevolezza e la rabbia di una legge che i grillini, all'epoca del (fu) "modello Sicilia", avevano di fatto scritto a quattro mani con il governo Crocetta, salvo poi il reciproco sgomitare per attribuirsene la paternità; ma è una norma che non ha fatto i Conti, proprio il caso di dirlo, con le risorse sempre minori per gli ultimi mesi di attività dei sopprimenti enti. Così le tanto vituperate Province mutili» si trovano, in Sicilia, nella singolare situazione di essere state oggetto di un funerale mediatico, ma di dover continuare a vivere una specie di "eutanasia per legge". Con enormi difficoltà per gli stipendi dei circa 5.600 dipendenti (ma il loco posto non è a rischio), quanto per il "27" e per la futura destinazione; e poi ti sono i servizi, a partire dalle scuole superiori, che da settembre non avranno
garantito nemmeno il rotolo di carta igienica nel bagno dei professori. E quindi da Caltanissetta - dove su iniziativa del M5S si sono riuniti i capi- gruppo delle principali forze dell'Aro - oltre ad alcune idee importanti sulla futura mappa dei Liberi Consorzi di Comuni individuati dalla legge regionale 7/2103, viene fuori un serio grido d'allarme: «Se entro settembre non arrivano i fondi di Stato e Regione tutte le Province siciliane rischiano il defolt», Con un corollario non indifferente; gli appetiti dei privati sulla dismissione (svendita) delle quote provinciali nelle società miste, a partire da quelle di gestione degli aeroporti, nonché sulla ricca dote immobiliare. Baldo Guicciardi, capogruppo del Pd, si fa portavoce di un «pressing sui governi regionale e nazionale per l'immediato trasferimento delle somme dovute alle Province, Che ammontano rispettivamente a 110 Crocetta vada a Roma a reclamare tali somma a Letta, invoca Cancelleri) e 44 milioni, quest'ultimi messi in dubbio dall'assessore regionale all'Economia, Luca Bianchi, alla vigilia della discussione del riassestamento di bilancio all'Ars, prima in commissione (da lunedì) e poi in aula (dal 31luglio). Ma è lo Stesso Guicciardo a porre la distinzione: «Una cosa sono le difficoltà finanziarie, un'altra una riforma Importante». Fornendo una lista al capogruppo del Pdl, Nino D'Asero, che non vedeva l'ora di sottolineare «l'effetto demagogico di una legge che ha distrutto senza sapere cosa costruire». Entro il 31 dicembre dovrebbe arrivare all'Ars la mappa dei Consorzi. E sul futuro assetto sembra esserci una conventio ad excludendum (Crocetta) tra i due principali gruppi d'opposizione. Perché la posizione di Cancelleri (I Consorzi devono essere nove, tanti quante le Province, senza creare ulteriori carrozzoni»( è la medesima di quel- la di D'Asero, che ammonisce il governatore: «Si è messo a promettere consorzi di qua e di là, da Gela a Caltagirone, da Trapani da Messina, ma dovranno essere nove e nove saranno». Così come l'invito di Cancelleri a «passi volutamente accorci» sembra molto vicino al 'modo di procedere con razionalità» invocato da D'Aoercc, E a M5S e PdI sembra strizzare l'occhio 11110 Firetto, capogruppo dell'Udc, il quale ammette «timori sugli effettivi tempi della riforma» e sostiene che «con più dl nove consorzi c'è il rischio della babele più totale», per poi definirlo maliziosamente «un mio pensiero personale, non so quanto condivi-so dal resto della maggioranza». Guicciardo non fa una grinza, annuisce ma non spara numeri su quanto dovrebbero essere gli "enti di secondo livello". In assenza di rappresentanti del Megafono D'Asero ha gioco facile nel denunciare come «dopo lo stop della Cotte costituzionale alla riforma nazionale delle Province, il rischio è che in Sicilia gli enti restino in piedi commissariati con la democrazia sospesa e un commissaria mento infinto sul quale, pur essendo avvenuto con l'avallo dei prefetti, vorremmo avere più certezza sull'uniformità dell'operato». Come dire: le Province sono morte, evviva le Province.
CUPA Il personale comandato costa troppo, ma ci sono contratti triennali da rispettare Complicato sbrogliare la matassa
Personale comandato al Cupa, "sbrogliare la matassa" è più complicato del previsto. Durante il Cda di ieri è stato infatti rinviato alla prossima seduta il voto sulla possibilità di rescindere i contratti dei 5 dipendenti attualmente in servizio presso il Consorzio universitario e "prestati" dalla Provincia regionale di Agrigento. Troppi i punti da chiarire, troppe le questioni di tipo giurisprudenziale da risolvere sulla possibilità di realizzare una risoluzione di contratti che prima dell'insediamento dell'attuale Consiglio di amministrazione l'ex presidente Joseph Mifsud aveva provveduto a rinnovare per tre anni. La posta in gioco, comunque, è alta. In un momento in cui al Cupa si taglia su tutto, alfine di migliorare la situazione per quanto riguarda non tanto il capitale (i fondi regionali stanno arrivando, così come quelli della Provincia e del Comune), quanto la liquidità in possesso del Consorzio, una voce di bilancio da 270mila euro come quella per il personale comandato non può non essere oggetto di profonda analisi. L'idea rimane sempre quella di verificare se sussistano attualmente dipendenti in servizio dell'Ente che possano ricoprire i ruoli attribuiti agli "incaricati" (la risposta pare sia "sì") e liberare quella somma di bilancio, in modo da garantirsi una "riserva" da spendere per altro. "Stiamo valutando tutti gli aspetti legali della vicenda spiega il presidente Maria Immordino - che si stanno rivelando più complessi del previsto. E' comunque certo che alla prossima riunione del Cda ci sarà una decisione definitiva su questa vicenda". Intanto al Cupa si taglia su tutto: dai caffè alle spese di segreteria. "A giorni inoltrerò una lettera ai dipendenti continua Immordino nella quale li inviterò a spegnere i computer quando non necessari e ridurre ove possibile i consumi di energia. In Cda anche i caffè e l'acqua sono a spese nostre, e sono disponibile a dimezzare la mia indennità da 800 euro lorde. Il messaggio che deve passare è che questo Consorzio ha bisogno sforzi da parte di tutti per continuare la sua azione territoriale". G.SCH.
Ultimati i lavori sulla Sp 29 RAFFADALL Appaltata dalla Provincia la rifunzionalizzazione della Sp 31 per 30.000 euro
Sono stati completati i lavori di messa in sicurezza realizzati dalla Provincia regionale di Agrigento su due tratti della strada provinciale 29 Raffadali- Cattolica Eraclea-Montallegro. L'appalto, che in sostanza è servito all'eliminazione del pericolo immediato, ha previsto i! rifacimento delle cosiddette gabbionate presenti a bordo strada, la bitumatura di ampi tratti dell'arteria, che presentava buche e avvallamenti e l'ammodernamento della segnaletica. Sempre nella stessa area, sono iniziati lunedì i lavori di messa in sicurezza della strada provinciale Montaperto - contrada Busonè. Qui le opere riguarderanno la sistemazione idraulica della strada, la realizzazione in alcuni tratti di opere di contenimento in cemento armato e la manutenzione straordinaria della bitumatura dei tratti dissestati. Sul fronte saccense, è stata invece aggiudicata la gara d'appalto per i lavori di rifunzionalizzazione della strada provinciale 31 Cattolica Eraclea- Cianciana. A vincere, con un ribasso del 30,0643 per cento su una somma a base d'asta dì oltre 303mila curo, la Fae Costruzioni di Mazzarino. Insomma, la Provincia, seppure in un momento economicamente complesso, sta tentando ove possibile di ripristinare la piena funzionalità delle strade di sua competenza, anche se molte, soprattutto nell'area della montagna e nel saccense, rimangono totalmente o parzialmente chiuse a traffico per smottamenti e problemi alle strutture. Per intervenire in tal senso, infatti, sarebbero necessarie somme che attualmente non sono nella disponibilità dell'Ente, anche se è salva almeno la manutenzione minuta. E' in vigore fino al prossimo anno, infatti, un contratto aperto per la riparazione di buche e problemi di minori dimensioni per un massimo di 1400 km. Costo annuo, oltre i 200mila euro.
TEMPI RISPETTATI Province, poteri svuotati subentrano. i Comuni
Il governo ha rispettato i tempi e, come previsto da giorni, ieri il Consiglio dei ministri ha dato il primo via libera al decreto "svuota Province" che le lascia in vita poco più che formalmente (fino a quanto non verranno eliminate dalla Costituzione), istituisce le città metropolitane e rafforza le Unioni e le fusioni di comuni. Il testo dovrà ora passare al vaglio della Conferenza Unificata e poi tornare nuovamente al Consiglio dei ministri per il varo definitivo. Il provvedimento serve ad essere coerenti con l'indirizzo che ha ottenuto la fiducia delle Camere. Questa è la norma del superamento e della gestione della fase transitoria», ha detto il premier, Letta. Si prefigurano dunque due soli livelli istituzionali eletti dal popolo, Regioni e Comuni. Questi ultimi organizzeranno tra loro l'area vasta, quella che si chiamava Provincia e che continuerà a chiamarsi così fino a quando non entrerà in vigore la loro abolizione dalla Carta Costituzionale. I comuni avranno poteri amministrativi, le Regioni quelli pianificatori. «Noi contiamo che non ci sia il rinnovo delle amministrazioni provinciali nelle elezioni del 2014, pensiamo di convincere il Parlamento che sia necessario. Siamo pieni di speranza e fiducia ma non di certezze», ha scherzato il ministro per gli Affari Regionali, Delrio, conscio del fatto che sono stati, negli anni, vari e fallimentari i tentativi di abolire le Province. Da questa rivisitazione del sistema istituzionale, Delrio si aspetta, in due anni, risparmi per 1 miliardo: «Il personale politico costa 120 miliardi di euro, con l'accorpamento delle funzioni i risparmi saranno subito di circa 600-700 mln. Altri risparmi arriveranno con la norma a regime».
Ma per il presidente dell'Unione delle Province d'Italia, Saitta, era sull'accorpamento e sulla riduzione delle sedi dello Stato nei territori (per esempio, uffici distaccati dei ministeri e prefetture) che si doveva puntare, con un risparmio di ben 2,5 miliardi mentre >