GIORNALE DI SICILIA
COMUNE. Secondo gli amministratori di condominio almeno un centinaio di famiglie non ricevono la fornitura idrica
Distacchi acqua, diffida del sindaco
Girgenti: «Si continua per i morosi»
Un centinaio di famiglie hanno subito il distacco della fornitura idrica, in città sale la protesta e il sindaco, Fabrizio Di Paola, e l'assessore ai Servizi a rete, Gianluca Guardino, diffidano Girgenti Acque a "sospendere immediatamente i distacchi". Gli amministratori hanno sollecitato l'intervento anche del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e dell'assessore regionale all'Energia, Nicolò Marino. "Non si può privare il cittadino di un diritto umano sancito dalla legge regionale numero 2 del gennaio 2013", scrivono il sindaco Di Paola e l'assessore Guardino che invitano il commissario dell'Ato idrico e la Regione Siciliana a "vigilare sulla corretta applicazione della legge, ponendo in essere eventuali provvedimenti sostitutivi di competenza". Di Paola e Guardino ricordano che "stessa posizione è stata espressa nella lettera inviata in data 15 luglio alla Regione e all' Ato Idrico" e che "il 17 luglio è stata confermata nel documento sottoscritto assieme ai sindaci di altri 16 Comuni della provincia dopo la riunione svoltasi nell'ex collegio dei Filippini di Agrigento". Anche gli amministratori di condominio lanciano l'allarme: "La situazione è critica - dice Piergiorgio Scalici - perché sono stati effettuati distacchi pure mentre è in corso la verifica sui consumi e dunque sulle somme richieste". Gli amministratori comunali evidenziano che "il distacco della fornitura idrica nella stagione estiva provoca rischi sotto l'aspetto igienico-sanitario oltre che un gravissimo disagio alle famiglie". Ma la lettura di Girgenti Acque dell' attuale situazione è completamente diversa. "Non sappiamo bene - dice Giandomenico Ponzo, direttore dell'ufficio utenze della società che gestisce il servizio idrico - a che titolo il sindaco diffida dal compiere distacchi per morosità. E' una difesa d'ufficio dei morosi o cos'altro. I morosi non hanno pagato regolarmente le bollette, non hanno ottemperato al sollecito di pagamento scritto, né all'avviso verbale che i nostri operatori fanno almeno 24 ore prima di effettuare la chiusura. Noi diamo la possibilità di rateizzare le bollette, facciamo piano di rientro personalizzati, situazioni di particolare disagio economico vengo trattate in maniera particolare". E sui distacchi anche nei casi in cui sono in corso gli accertamenti Ponzo afferma: "Normalmente non è così. Se succede qualcosa di questo tipo è un errore che viene subito sanato. Gli amministratori comunali hanno i numeri di tutti i dirigenti di Girgenti Acque e possono chiamare quando vogliono. Lo fanno anche di domenica". Girgenti Acque, dunque, avanti. «Esiste una legge dello Stato, il decreto del presidente del consiglio dei ministri del 29 aprile del 1999, che rappresenta la carta dei diritti dell'utente idrico, che prevede la facoltà dell'azienda erogatrice di sospendere la fornitura nel caso in cui l'utente si trovi in uno stato di morosità - dice Ponzo - e c'è un regolamento di utenza approvato dall'assemblea dei rappresentanti dell'Ato, nel 2011, che prevede la sospensione dell'erogazione in caso di morosità dell'utente». (GP)
REGIONE. L'ex presidente della Provincia non l'ha presa bene ed ha convocato d'urgenza una conferenza stampa
Ato idrico, revocato l'incarico a D'Orsi Infurnari nominato commissario
Revocato l'incarico di commissario dell'Ato idrico all'ex presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi. Al suo posto, la Regione ha nominato l'attuale commissario dell'ente Provincia, Benito Infurnari che come D'Orsi avrà il doppio incarico. Infurnari si insedierà ufficialmente questa mattina, ma già ieri ha fatto notificare a D'Orsi la revoca della nomina di commissario. D'Orsi non l'ha presa bene ed ha convocato d'urgenza una conferenza stampa per tracciare un bilancio dell'attività e per chiarire un aspetto che gli è stato contestato dal suoi avversari politici relativo all'assunzione del figlio nella società Girgenti acque. "E' vero che mio figlio è stato assunto da Girgenti acque - ha detto D'Orti - ma non perché è il figlio dell'ex presidente della Provincia. E' tutto merito suo se è riuscito ad avere un posto di lavoro con una busta paga di 460 euro al mese", Poi D'Orsi ha parlato della sua decisione di lasciare il ruolo di commissario, che era stata presa prima della revoca da parte della Regione. Erano stati numerosi sindaci a chiedere la revoca di D'Orsi. In un documento inviato alla Regione, è stato riportato che il comma 4 dell'articolo i della legge regionale n. 2 del 9 gennaio 2013 prevede una tempistica: "Le funzioni di commissario straordinario e di liquidatore assunte dal Presidenti dei consigli di amministrazione delle di- sciolte Autorità. I commissari durano in carica sino al completamento delle attività di censimento delle gestioni preesistenti e di verifica dello stato dei rapporti giuridici attivi e passivi e comunque non oltre sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge". L'Ato idrico e Girgenti acque sono diventati terreno di scontro politico negli ultim mesi. Le denunce del sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, contro l'aumento delle tariffe idriche, e dell' ex amministratore delegato di Girgenti Acque, Carmelo Salamone, contro alcune presunte irregolarità gestionali, sono già al setaccio dei riscontri della Guardia di Finanza. L'aumento delle tariffe, come ha denunciato Zambuto presentando a Palermo il ricorso al Presidente della Regione, sarebbe illegittimo perché in contrasto con la normativa in materia e perché mancante di requisiti vincolanti. E a causa di ciò Stata invocata non solo la rescissione del contratto con Girgenti Acque ma anche la rimozione del Commissario dell' Ato idrico. La gestione di Girgenti Acque, come ha denunciato Carmelo Salamone, sarebbe ad personam: l'attuale presidente potrebbe ogni attività, tra assunzioni, licenziamenti e poi riassunzioni di lavoratori in altre imprese del gruppo, utilizzando operai di Girgenti Acque per lavori che idrici non sono, e aggravando di conseguenza i costi a carico dei contribuenti. Girgenti Acque è stata sollecitata a pubblicare l'elenco dei dipendenti e delle imprese che lavorano nell'ambito della società. E si è ancora in attesa.
(PAPI)
La pubblicazione contiene una selezione delle relazioni dei docenti che hanno preso parte all'iniziativa antimafia
Beni confiscati, 240 in provincia
Presentati ieri i nuovi quaderni di Libera sui risultati della Summerschool «Già» tenutasi a Robadau
«Perchè non si assegnano tutti i 240 beni confiscati alla mafia e perchè, per farlo, ci sono così tanti ostacoli?», A questa domanda, in parte retorica per chi vive in terre di mafia, si è tentato di rispondere ieri mattina nei locali della camera di Commercio, alla presentazione degli Atti della Summer School «Già», che si è tenuta l'estate scorsa a Robadau e che l'associazione Libera, ha raccolto in uno speciale quaderno. Una Summer school che aveva come tema quello dell'innovazione del territorio e della diffusione dell'imprenditorialità tra i giovani anche attraverso il riutilizzo sociale dei beni confiscati proprio come opportunità di sviluppo. La pubblicazione contiene una selezione delle relazioni dei docenti partecipanti alla Summer School promossa da "Libera" in collaborazione con l'Università di Palermo, il Consorzio agrigentino per la Legalità e lo Sviluppo, la Cooperativa "Rosario Livatino - Libera Terra", il progetto 'Policoro", l'Arcidiocesi di Agrigento, l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni confiscati, il consorzio "Arca" e la Camera di commercio di Agrigento. L'iniziativa editoriale, che s'inserisce nel progetto "Sportello Legalità delle Camere di Commercio di Agrigento e Caltanissetta", Ilnan7iato dal Fondo Perequativo di Unioncamere, contiene contributi di Roberto Bertula, Carlo Borgomeo, Angelo Casi- le, Salvatore Costantino, Francesca Ferrandino, Valentina Fiore, Gaetano Mancini, Sandro Mauro, Vittorio Messina, Francesco Montenegro, Giuseppe Savagnone. Il coordinamento editoriale è stato curato da Umberto Di Maggio, Umberto La Commare e Davide Patti, in collaborazione con Ludovica Ioppolo, Salvatore Pezzi- no e Francesca Rispoli. L'editing è della redazione della rivista Narcomafie. Alla presentazione dei quaderni di Libera, presente tra gli altri anche il segretario generale della Cgil di Agrigento, Massimo Raso. «Mi sento di cogliere in positivo - ha commentato - le cose dette da Umberto Di Maggio di Libera e Umberto La Commare dell'Università di Palermo per rilanciare una questione: perché non si assegnano tutti i beni confiscati alla mafia? Perchè i Comuni, che peraltro hanno l'obbligo di farlo, non conferiscono tali beni all'Agenzia in modo che la stessa, come fatto per Naro. Canicattì, Siculiana possano agevolmente affidarli?»,
In provincia di Agrigento, al momento, i ben confiscati ai mafiosi sono 240 e solo nei giorni scorsi, il Consorzio per la legalità di Agrigento, ha lanciato la proposta alla Regione, di inserire i beni confiscati alla mafia in un circuito di promozione turistica virtuale. Si tratta in sostanza della possibilità di realizzare dei "Virtual Tours", elaborazioni grafiche composte da una o più scene panoramiche a 360 gradi degli ambienti interni ed esterni dei beni confiscati, a cui concatenare altre scene ambientali di siti turistici di particolare interesse storico, paesaggistico e culturale. (AMM)
SOLDI DELLA SICILIA
PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO. NEL2013 ALCUNI OBBIJGHI SARANNO SOLO SPERIMENTALI
Formazione, corsa ai nuovi finanziamenti
Sedi più idonee, docenti competenti e patto etico: gli enti avranno mesi di tempo per rispettare le regole
Affidabilità finanziaria e morale, sedi adeguate, capacità organizzative e competenze professionali: per gli enti siciliani di formazione professionale è scattato l'iter per rispettare le nuove regole del settore, li decreto dell'assessore Nelli Scilabra è stato pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana ed entrerà in vigore tra 60 giorni. A quel punto gli enti avranno novanta giorni per adeguarsi pena la revoca dell'accreditamento, ovvero della patente per poter organizzare i corsi. A disposizione ci sono oltre 200 milioni di euro.
Una volta presentate le istanze, gli uffici del dipartimento regionale della Formazione, guidati dalla dirigente generale Anna Rosa Corsello, completeranno l'istruttoria entro 60 giorni. Gli enti saranno comunque tenuti a inviare annualmente, entro il mese di aprile e a partire dall'anno 2014, una dichiarazione sostitutiva di certificazione attestante la permanenza dei requisiti.
Il bando introduce poi una novità: i titolari degli enti sono obbligati a firmare un «patto di integrità» che contiene delle regole etiche da rispettare pena la revoca dell'accreditamento. Diverse le indicazioni previste dall'allegato al bando: gli enti dovranno «effettuare i pagamenti e le transazioni finanziare di ammontare superiori a 2 mila euro esclusivamente tramite istituti di credito o Poste italiane e custodire la documentazione», dovranno «comunicare ogni variazione della compagine sociale», «chiedere le informazioni del Prefetto per le imprese fornitrici e appaltatrici con cui si stipulano contratti superiori a 3 milioni per gli appalti di lavoro e 900 mila euro per servizi e forniture».
Il bando introduce poi criteri di efficienza per premiare gli enti che aiutano gli allievi a trovare lavoro e punire quelli che non funzionano. Le percentuali sono chiare: sette allievi su dieci dovranno terminare il corso di formazione, il 65 per cento dovrà ottenere l'attestato, mentre gli enti dovranno assicurare ai propri studenti una maggiore capacità d'inserimento nel mondo del lavoro rispetto alle statistiche dell'isola.
Per aiutare gli studenti a trovare un lavoro al termine delle lezioni, gli enti dovranno intrattenere dei «rapporti documentati con Comuni, Regioni, Asp, associazioni» e stipulare «convenzioni con aziende potenziali partner e disponibili a stage e tirocini formativi».
La Regione darà comunque del tempo agli enti per adeguarsi alle nuove regole di efficacia. Le nuove soglie minime dei tassi di efficacia ed efficienza saranno in fase sperimentale e i requisiti saranno richiesti a partire dall'anno 2014.
LA SICILIA
Infurnari preme per subentrare al vertice, D'Orsi ricorre al Tar
Caos all'Ato idrico Ci sono 2 commissari
Momenti di grande confusione in seno all'ato idrico che, in questo momento ha due commissari liquidatori.
Ma vediamo con ordine come stanno le cose. La scorsa settimana il commissario straordinario della Provincia Benito Infurnari ha scritto al Dipartimento Regionale Acqua e rifiuti ed all'Ufficio del Commissario straordinario e liquidatore dell'Ato idrico preannunciando che «il 29 luglio
2013 (cioè ieri mattina, ndr) si recherà presso gli uffici del Consorzio d'ambito per procedere all'insediamento, salvo diversa determinazione di codesto Assessorato».
Ma proprio ieri mattina quello che dovrebbe essere il commissario uscente Eugenio D'Orsi ha indetto una conferenza stampa negli uffici d'ambito. «lo sono stato nominato commissario dell'Ato idrico con una legge ha detto e non è sufficiente una semplice direttiva e, soprattutto, una
telefonata per mandarmi via, D'altra parte lo stesso assessore regionale ha evidenziato la necessità di dare un supporto legislativo alla sua direttiva. Dal 5 al 22 luglio io ho inviato ben quattro note allo stesso dipartimento regionale per chiedere chiarimenti in ordine alla mia posizione e non mi è stata data alcuna risposta. lo sono pronto ad andarmene, ma voglio farlo con tutti i crismi della legge. Ho il massimo rispetto per lnfurnari. Gli ho solo chiesto di rinviare di 24 ore il passaggio di consegne a domani (oggi per chi legge, ndr), ma mi rivolgerò al Tar per fare chiarezza su questa situazione».
D'Orsi ha poi difeso il proprio operato sulle tariffe. <(Abbiamo agito in conformità delle disposizioni dell'Agenzia per l'Energia Elettrica ed il gas e con il conforto degli esperti dell'Associazione Nazionale Enti d'Ambito, Per rispondere alle falsità sostenute dal sindaco di Agrigento non abbiamo violato alcuna delibera dell'Aeeg perchè dall'aumento sono escluse solo le gestioni che non hanno effettuato la consegna degli impianti, che la tariffa previgente approvata dal commissario ad acta nel giugno 2012 (nominato perchè i sindaci non si presentavano alle convocazioni dell'assemblea dell'ato della quale anche Zambuto faceva parte) non prevede tariffe con «minimo impegnato» e che la delibera del 29 aprile scorso è stata regolarmente pubblicata all'albo informatico dell'ato».
Un accenno anche alla vicenda dell'assunzione del figlio a Girgenti Acque. «Non ci vedo nulla di male se un giovane si cerca un lavoro. Tra l'altro si tratta di un incarico a termine da operaio (anche se mio figlio è laureato) per poche centinaia di euro che scade proprio oggi. Non ho chiesto niente né a Campione né ad altri, Aggiungo che non sono per nulla ammorbidito verso Girgenti Acque, cui ho fatto una sequela di diffide, e che ho anche chiesto ad un legale se ci sono i presupposti per la revoca del servizio»
SALVATORE FUCÀ
Un Infopoint per un turismo alternativo
v. g.) Un turismo alternativo, a partire da quello religioso, per rilanciare l'economia locale. Punta a questo l'apertura dell'lnfo-Point inaugurato, ieri mattina, nei locali di Spazio Arte, in largo Aosta. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, l'assessore ai Grandi Eventi, Giuseppe Ferrante Bannera, il dirigente del settore Turismo della Provincia di Agrigento, Achille Contino, ed il presidente della Pro Loco, Angelo La Cola. Il nuovo ufficio sarà gestito dall'associazione di cui è socio fondatore l'ex deputato regionale Giancarlo Granata, grazie ad un protocollo d'intesa siglato con l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Corbo e con la Provincia di Agrigento. Quest'ultima ha fornito materiale informativo e, come ha spiegato Achille Contino, si occuperà di produrre i dépliant turistici, anche per la singole destinazioni secondo format definiti, organizzando corsi di aggiornamento per il personale e curando la segnaletica del punto informativo.
«Anche la città di Canicattì può fare del turismo una risorsa per la sua economia, ecco a cosa punta questo info point - ha detto il dirigente del settore Turismo della provincia di Agrigento -. E' il primo che inauguriamo in questa area della provincia, dove già sono attivi quelli di Siculiana, Licata, Porto Empedode e Palma di Montechiaro».
SAN LEONE. L'imprenditore Campione sentito dai magistrati come persona informata sui fatti "ecco come sistemeremo i pennelli a mare".
C'è il divieto di balneazione
Procura rinuncia al Riesame
FABIO RUSSELLO
La Procura di Agrigento ha rinunciato a proporre un ricordo al Tribunale del Riesame per chiedere che anche le spiagge di San Leone vengano poste sotto sequestro. La decisione è maturata dopo la scelta del sindaco Marco Zambuto di firmare l'ordinanza del divieto di balneazione nei tratti di spiaggia a 200 metri a destra e a sinistra delle due centraline di pompaggio dei reflui, Pubblica Sicurezza e Padri Vocazionisti (sequestrate).
Intanto negli uffici di via Mazzini il sostituto procuratore della Repubblica Manuela Pandolfi, ha sentito, come persona informata sui fatti, l'imprenditore Marco Campione, l'azionista di maggioranza di Girgenti Acque, il quale, secondo quanto si appreso, avrebbe dato massima disponibilità ad ottemperare all'ordinanza firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento Ottavio Mosti, su richiesta proprio del pm Manuela Pandolfi, per rimettere a «norma» entro i trenta giorni i pennelli a mare in vista di una soluzione definitiva per l'intero sistema di smalti- mento dei reflui di San Leone. Marco Campione è stato sentito per un paio d'ore nel corso delle quali ha illustrato ai magistrati qual è il programma di interventi che la società di cui è il maggiore azionista intende mettere in campo per tentare di trovare una soluzione «tampone)) al problema dell'inquinamento.
Dunque la svolta data dalla Procura di Agrigento alla questione reflui e qualità del mare di San Leone sembra stia dando i frutti sperati. L'inchiesta è stata aperta un anno fa e al momento figura un solo indagati, l'ex amministratore di Girgenti Acque, Giuseppe Giuffrida.
SOLE24H
Il capogruppo Gucciardi: "Potremmo approvano prima della pausa estiva"
Ddl sull' acqua pubblica intesa con i democratici
DARIO PRESTIGIACOMO
PACE fatta tra l'assessore Nicolò Marino e il Pd sul disegno di legge per l'acqua pubblica. Al termine del vertice di maggioranza di ieri pomeriggio a Palazzo d'Orleans, al quale ha partecipato anche il M5S, assessore e deputati democratici sembrano avere trovato l'intesa sul testo che dovrebbe ridare ai Comuni e consorzi di comuni la gestione delle risorse idriche.
In particolare, sembra superato lo scoglio riguardante il rimando, contenuto nel ddl approvato dal governo regionale a inizio giugno, alle norme comunitarie che consentono l'affidamento pubblico solo attraverso società in house partecipate da soggetti pubblici. Un rimando che, secondo il Pd, riaprirebbe di fatto la porta ai privati. Diversa l'opinione dell'assessore Marino: «Le norme comunitarie ci impongono gare aperte, in caso contrario subiremo un'impugnativa del commissario dello Stato», aveva detto nei giorni scorsi. La distanza tra le due posizioni, che fino a ieri mattina apparivano inconciliabili (tanto da spingere martedì scorso il Pd ad abbandonare per protesta la commissione Ambiente dell'Ars), adesso sembra essere stata ridotta, se non annullata. Almeno stando alle parole del capogruppo Pd Baldo Gucciardi: «La differenza tra la nostra posizione e quella del governo riguardava un problema tecnico dice ossia se fosse obbligatorio per legge lasciare aperta la porta ai privati. Ma una sentenza della Corte costituzionale che risolve qualsiasi dubbio: l'acqua può e deve tornare totalmente in mano pubblica. Su questo, l'assessore Marino si è trovato d'accordo con noi. Così come siamo sulla stessa linea per quanto riguarda Siciliacque, il cui contratto va rivisto».
Il rimando alla normativa comunitaria, dunque, dovrebbe sparire dal ddl. «L'assessore si è impegnato a rimodulare il testo in tempi rapidi continua Gucciardi Domani (oggi, ndr) ci sarà una riunione della commissione Ambiente. Se non ci saranno altri intoppi, confido che il ddl possa diventare legge già prima della chiusura estiva dell'Ars».
ITALIAOGGI
Le resistenze alla loro abolizione (o anche al loro ridimensionamento,) restano tante e forti
Le Province sono un osso duro
Il ddl costituzionale non è stato ancora depositato alle Camere
DI MARCO BERTONCINI
Quando si parla di sopprimere le province, lo scetticismo è sempre d'obbligo, per un'abbondante dote di motivi. Quindi, non sollecita peculiari entusiasmi neppure il fatto che il Consiglio dei ministri abbia approvato uno schema di disegno di legge, che dovrà passare all'esame dell'onnipotente conferenza unificata Stato-Regioni-autonomie locali, ormai snodo del potere nazionale più di tante altre istituzioni. Già questo primo passaggio rallenterà e ostacolerà la riforma. Non risulta ancora depositato alle Camere nemmeno il disegno di legge costituzionale, già passato la prima volta al vaglio del governo, destinato a sopprimere la citazione medesima delle province nella Carta. Va infatti chiarito che queste più recenti norme sono transitorie, concepite in attèsa che arrivi la riforma costituzionale e volte soprattutto a paralizzare il tentativo, già in atto, di giungere presto al rinnovo dei presidenti e dei consigli provinciali attraverso il normale meccanismo elettorale, che non si è riusciti a sopprimere a causa dell'intervento della Corte costituzionale.
Dunque, la prudenza s'impone, anche perché le recenti esperienze in tema di p vince (da accorpare, prima ancora che da sopprimere) invitano a dubbi, incertezze, attese. Di certo, c'è una diffusa e popolare richiesta di far fuori l'ente intermedio, con esteso appoggio mediatico. Sono rari, in effetti, gli interventi sui mezzi d'informazione che sostengano le province, mentre molti, viceversa, chiedono di andare oltre con i tagli. La necessità di semplificare gli enti pubblici non si appaga con la scomparsa delle province. Tuttavia, si sa bene che è un'impresa impossibile arrivare a un ridimensionamento netto del numero dei Comuni (il Consiglio dei ministri parla di fusione e unione di Comuni, ma le soluzioni saranno largamente limitate e lontane dalla soluzione ottima), per tacere dell'accorpamento di regioni, e senza soffermarsi sulla persistenza di una miriade di altri enti intermedi. Non ci può riuscire perfino una maggioranza estesa come quella odierna.
E quindi giocoforza accontentarsi di quel che passa il convento. La partita è soltanto all'inizio. Bisogna aver ben presente il peso, tutt'altro che trascurabile, che già hanno esercitato (e ancor più potranno esercitare) i diretti intaccati dal ridimensiona
mento prima, dall'abolizione poi, delle province: i politici locali e i dipendenti. I primi possono contare su robuste presenze parlamentari.
I secondi possono influire, attraverso i sindacati, ma non solo, sull'intera classe politica.
Una circolare della funzione pubblica sui requisiti previsti dal dl sulla spending review
Prepensionati gli esuberi p.a.
Ai dipendenti in eccesso si applicano le regole ante Fornero
di DANIELE CIRIOLI
Porte spalancate alla pensione per i soprannumerari delle p.a. Se
ci sono volontari, bene. Altrimenti sarà la p.a. a mettere a riposo i dipendenti ìn esubero, licenziando, quelli con più anni di contributi e che, in base alle regole previgenti alla riforma Fornero, ottengono la pensione entro il 31 dicembre 2014 (vecchia finestra inclusa). Lo stabilisce la circolare n. a emessa ieri dalla funzione pubblica in accordo con i ministeri del lavoro e dell'economia e con l'Inps. La circolare detta istruzioni al prepensionamento degli esuberi delle pubbliche amministrazioni in applicazione della spending review (dl n. 95/20 12).
Spending review. Il dl n. 95/2012 sulla spending revie nel prevedere una riduzione degli organici delle p.a (almeno il 20% per i dirigenti e 10% negli altri casi), ha stabilito che, relativamente al personale risultante in esubero, possano applicarsi i vecchi requisiti
di età e contribuzione per la pensione, ossia quelli in vigore prima della riforma Fornero, a quei soggetti ai quali la «decorrenza» della pensione si venga così a fissare entro il 31 dicembre 2014: Nello scorso mese di gennaio sono arrivati i decreti sulla riduzione degli organici per nove ministeri, 21 enti di ricerca, 20 enti pubblici non economici, Inps, Enac e 24 enti parco nazionali. Adesso le singole p.a., in attuazione di tali provvedimenti, devono predisporre i piani delle cessazioni di personale fino al 31 dicembre 2014.
I pensionamenti in deroga. La circolare di ieri, in seguito alla direttiva n. 10/2012, spiega i criteri che le p.a. devono seguire per individuare il personale destinatario del pensionamento, L'applicazione della norma, spiega la circolare, può comportare o l'esodo volontario, in caso di dimissioni del dipendente, o la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro (ossia il licenziamento) da parte dell'amministrazione. In questo secondo caso, a cui la p.a. dovrà ricorrere in caso di insufficienza delle domande di pensionamento volontario, andrà seguito il criterio della maggior anzianità contributiva: chi ha più anni maturati di contributi verrà, dunque, licenziato prima. Per questo tipo di licenziamento, aggiunge la circolare, non c'è necessità di motivazione e va
riconosciuto un preavviso di sei mesi. In presenza di più soggetti destinatari del licenziamento la p.a. dovrà seguire il criterio del minor pregiudizio dal punto di vista pensionistico per gli interessati. Per i casi di dubbio circa l'anzianità contributiva posseduta dai dipendenti, le pa. potranno rivolgersi all'Inps (o altri enti previdenziali).
Attenzione alla «finestra». Trattandosi di requisiti previgenti alla riforma Fornero, precisa più volte la circolare, dovrà tenersi conto anche della vecchia finestra. Di conseguenza, nella scelta del personale da licenziare si dovrà considerare che entro il 31 dicembre 2014 il lavoratore deve maturare, non solo il diritto, ma anche la decorrenza della pensione.
I requisiti. Infine, la circolare riepiloga i requisiti per la pensione applicabili agli esuberi (si veda tabella). Tra l'altro, ricorda che fino al 2015 la riforma Fornero ha previsto la possibilità, alle donne, di andare in pensione con un'anzianità contributiva di almeno 35 anni e un'età di almeno 57 anni, a condizione di optare per il calcolo della pensione con il sistema contributivo. Precisa che tale facoltà può essere invocata dalla lavoratrice in esubero dimissionaria, ma non può essere invece applicata dalla p.a..
Agrigentoflash
Ato idrico, revocato l'incarico a D'Orsi e parla dell'assunzione del figlio a Girgenti Acque
Revocato l'incarico di commissariato dell'Ato idrico all'ex presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi. Al suo posto la Regione ha nominato l'attuale commissario dell'Ente Provincia Benito Infurnari. D'Orsi non l'ha presa bene ed ha convocato d'urgenza una conferenza stampa per tracciare un bilancio dell'attività e per chiarire un aspetto che gli è stato contestato dai suoi avversari politici relativi all'assunzione del figlio nella società Girgenti Acque "E' vero mio figlio è stato assunto da Girgenti Acque - ha detto -,ma non perché è figlio dell'ex presidente della Provincia. E' tutto merito suo se è riuscito ad un avere un posto di lavoro. D'Orsi se ne va dall'Ato idrico ma ha annunciato che ricorrerà al Tar.
Infoagrigento
Mentre il CUPA è in picchiata avanzano in città nuove università private
Se quotidianamente assistiamo ad una sfilza di notizie mediatiche che annunciano il tracollo del consorzio universitario agrigentino, altre realtà iniziano a prendere spazio sullo scenario agrigentino (e non solo) puntando su qualità dell'offerta formativa, servizi agli studenti e correlazione concreta con il mondo del lavoro. E' il caso della sede agrigentina dell'UNIPEGASO, università telematica ormai consolidata sullo scenario nazionale che col supporto del locale ente di formazione ISORS ha deciso di spingere la sua rete capillare sul territorio sino all'ombra dei templi, integrando servizi di formazione universitaria a quella professionale.
Un esempio? A brevissimo sarà necessario per i docenti della scuola primaria, al fine di conseguire l'abilitazione, l'essere n possesso della certificazione B2 di lingua inglese prevista dal QCER, ai sensi dell'art. 3, comma 4, lettera a) del D.M. 249/2010: l'università privata è già pronta ed offre questo servizio e la pubblica?
Sicilia24h
D'Orsi si dimette da Commissario Ato idrico ma ricorrerà al Tar
L' ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, si e' dimesso dalla carica di Commissario dell' Ato idrico. Lo stesso D'Orsi spiega : "ho ricevuto una lettera del commissario della Provincia di Agrigento, il dottor Infurnari, persona seria e stimabile, che pero' mi invita alle consegne solo perche' vi e' una direttiva dell'assessore regionale Marino. Non voglio dare l'impressione di rimanere sulla poltrona, pero' ritengo che ci debba essere una legge e non una direttiva, per cui me ne vado ma ricorrerò al Tar non per colpa di Infurnari ma per colpa dell' assessore Marino e delle sue evidenti incapacita' ad amministrare". In occasione delle dimissioni, D'Orsi ha ricordato che per il recupero della rete idrica agrigentina il progetto e' stato approvato, ammonta a circa 36 milioni di euro, e attende la firma del Commissario e di Girgenti Acque.