3 agosto - sabato
LA SICILIA
"E' subito scattato il dopo Immordino
Cupa, in corsa per la nuova presidenza potrebbe essere l'ex vicepresidente della Provincia Santino Lo Presti, La voce circola, senza conferme ufficiali, da ieri mattina, ma secondo molti potrebbe essere non priva di fondamento. Lo Presti, infatti, fu il vicepresidente di Vincenzo Fontana, e da sempre è un uomo vicino al Pdl, area politica a cui molti riconducono il commissario straordinario della Provincia Benito Infurnari. Questo, intanto, nella giornata di ieri ha firmato una determina con la quale "nelle more della ricostituzione del Consiglio di amministrazione" nomina Michele Giuffrida, funzionario della Provincia, già in passato commissario del Cupa come componente in quota Provincia in sostituzione di Maria Immordino e Giovanni Di Maida. Nel documento Infurnari motiva anche la scelta di rimuovere presidente e vicepresidente, perché, sostiene "designazioni di natura fiduciaria" che decadono con la cessazione del mandato elettorale, nonostante, in questo caso, successivamente confermate dal voto dell'assemblea dei soci.
La scelta di Infurnari, intanto, non cessa di provocare reazioni, Quella più violenta è del deputato regionale Mpa Roberto Di Mauro, che ha annunciato l'intenzione di chiedere la rimozione del commissario, mentre i soci fondatori come il Comune di Agrigento e la Camera di Commercio si sono dichiarati dispiaciuti dal fatto di non essere stati avvisati della decisione di "decapitare" il Cupa. E se Maria Immordino e Giovanni Di Maida annunciano iniziative legali contro il commissario, il quale dal canto suo si e dichiarato sereno, preoccupazione ha espresso anche il rettore dell'Università di Palermo Roberto Lagalla. Il "magnifico" ha inviato nella giornata di ieri una lettera ad Infurnari, nella quale ha espresso i propri dubbi sulla decisione e sulla tempistica con cui questa è stata presa. "Ci troviamo in un momento molto delicato, con i tesseramenti e le iscrizioni alle porte spiega-. Non entro nel merito della scelta operata da Infurnari da un punto di vista burocratico, ma la ritengo comunque inopportuna perché trasmette un segnale negativo all'utenza. Ho espresso al commissario il mio disappunto per il fatto di non essere stato avvisato di una scelta che adesso blocca il lavoro di revisione e programmazione che era in corso da parte della professoressa Immordino. L'attuale situazione continua ci mette in grosso imbarazzo, perché l'Unipa necessita di un interlocutore fisso e affidabile. Se la situazione d'instabilità dovesse persistere, è ovvio, dovremo fare delle scelte".
Scelte che potrebbero tradursi, forse, anche in una chiusura dei rapporti, o, più probabile, in una revisione dell'offerta formativa, dato che la nuova convenzione stipulata dal Cupa impegna il consorzio agrigentino a sostenere una quota più atta delle spese. Una nuova gestione commissariale invece, potrebbe non garantire sul rispetto di questi impegni.
G.SCH.
INFURNARI
Non ho ancora e carte
"Non ho avuto modo di recarmi presso la sede dell'Ato, quindi non ho ancora letto il documento inviatomi da Zambuto. Lo farò nei prossimi giorni". Il neo commissario liquidatore dell'Ato idrico Ag 9 Benito Infurnari "spegne" gli entusiasmi del primo cittadino, che ad inizio settimana gli aveva inviato (insieme a tanti auguri perla nomina e diversi complimenti) una richiesta formate affinché applicasse l'articolo 36 della convenzione di servizio, mettendo in more Girgenti acque per presunti disservizi.
"A breve, così come stabilito dalla legge commenta il sindaco invierò una diffida perché il commissario dia una risposta a quanto richiesto. Sempre a lui, la prossima settimana, inoltrerò un atto extragiudiziale, ovvero il 'dossier' realizzato dai nostri uffici in cui sono raccolti tutti i problemi riscontrati in questi anni".
La guerra sulle assunzioni
Il caso. il consigliere Di Rosa: ((Che cosa è successo con Girgenti Acque?»
Ato e assunzioni «pilotate», il vicepresidente del Consiglio comunale Giuseppe Di Rosa ha indetto per martedì prossimo una conferenza stampa per è questo il suo annuncio «approfondire la tematica».
Un intervento che arriva in giorni «caldi» dal punto di vista delle accuse mosse al gestore del servizio idrico integrato e, soprattutto, dopo l'ammissione da parte dell'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ed ex commissario dell'Ato Idrico, che il figlio ha lavorato per un periodo presso ditte riconducibili a Marco Campione, attualmente presidente, azionista di maggioranza e amministratore delegato della Girgenti Acque. Una vicenda che non ha alcun profilo di illegittimità, ma che ha suscitato reazioni molto virulente, soprattutto negli avversari politici di D'Orsi, come Marco Zambuto, che alcune settimane fa ne aveva chiesto la rimozione.
«Già dal mio insediamento, nel 2012, chiesi l'elenco degli assunti delle società che gestiscono il servizio idrico (anche tramite richiesta di intervento del prefetto) spiega il vicepresidente del Consiglio comunale Di Rosa , per verificare le dicerie riguardo alla presenza di soggetti riconducibili alla politica».
Una richiesta che fino ad oggi non ha trovato alcuna risposta, datò che Girgenti Acque non ha obblighi in tal senso, nè per quanto riguarda la pubblicazione degli assunti né per quanto concerne i criteri di selezione.
«Quell'operazione di controllo dice comunque Di Rosa - non è più rinviabile, perché è necessario individuare ed eliminare eventuali situazioni di conflitto d'interesse tra controllati e controllori».
Una materia che, in una città e una provincia, dove trovare un lavoro è diventato pressoché impossibile, interessa larga fetta della popolazione.
G. SCH.
Drasy, la Polizia provinciale ha fatto le prime due multe
Drasy, primo giorno di controllo da parte della Polizia provinciale e prime multe. Gli uomini agli ordini di Vincenzo Giglio, infatti, hanno sanzionato due soggetti che si trovavano sulla battigia a bordo delle proprie autovetture. Un comportamento incivile duramente contestato nelle settimane scorse da parte dell'associazione ambientalista Mareamico, che aveva chiesto proprio l'intervento della Provincia e della Capitaneria di Porto. Nella mattinata di ieri era arrivata la risposta positiva da parte del commissario Benito Infurnari, il quale aveva predisposto un intervento mirato di controlli con agenti, sia in abiti civili che in divisa, proprio per frenare questa cattiva consuetudine che danneggia l'equilibrio dell'ecosistema delle spiagge.
"I trasgressori, dichiara il comandante Giglio rischiano, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1161 e 1174 del Codice della navigazione, una sanzione amministrativa di 619,75 in caso di sosta su suolo demaniale marittimo, mentre in caso di transito di veicoli sulle spiagge rischiano una sanzione pecuniaria massima di 309, con l'aggiunta di altre eventuali sanzioni previste dal codice dell'ambiente".
"E' un primo passo verso il ritorno della legalità a Drasy dice il presidente di Mareamico Claudio Lombardo -. Le prime due sanzioni elevate nella giornata di ieri sono il segnale che qualcosa sta cambiando. Speriamo che questo messaggio arrivi anche ai vandali che, ancora oggi, danneggiano quello straordinario tratto di costa che, con grande difficoltà, si sta tentando di rendere riserva naturale". Intanto si attende l'avvio dei lavori promessi dal Comune di Agrigento per bloccare l'accesso di mezzi a motore sulla spiaggia che erano previsti per inizio settimana.
G.SCH
Agrigentoflash
Delibera del Commissario Infurnari: fuori dall'Upi e dall'Aiccre
Il Commissario Benito Infurnari ha deciso l'uscita dall'Unione Province d'Italia (U.P.I.) e dall'Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa (AICCRE). L'uscita da questi organismi di rappresentanza avverrà a partire dal 1 gennaio 2014. La decisione è stata presa con la determinazione n. 19 del 02 Agosto 2013, che si allega, in ragione dei tagli previsti dalle manovre finanziarie che hanno ridotto notevolemente le disponibilità finanziarie degli Enti locali
Toscanini, la parlamentare del Pd Maria Iacono scrive al direttore Montesano
La parlamentare del Pd, Maria Iacono, scrive al direttore dell'Istituto Toscanini di Ribera che rischia la chiusura a causa di mancanza di fondi. "Ancora una volta- dice Maria Iacono- così come già fatto in occasione dell'assemblea pubblica convocata a Ribera il 15 Giugno ultimo scorso a cui ho avuto il piacere di prendere parte, voglio ribadire la mia vicinanza ad Ella, quale direttore del Toscanini ed a tutto il corpo docente, agli studenti ed alle loro famiglie, che da tempo ormai conducono un'autentica battaglia in difesa dell'Istituto Musicale Pareggiato "Arturo Toscanini".
Un Istituto che negli anni, nonostante le numerose vicissitudini e peripezie incontrate sulla strada dell'ottenimento del decreto ministeriale di pareggiamento, ha saputo formare autentici talenti della musica italiana, alcuni dei quali oggi operano in contesti di assoluto prestigio.
Proprio per queste ragioni il "Toscanini", a mio avviso, rappresenta oggi più che mai un'autentica eccellenza nel sistema formativo agrigentino e siciliano, di cui non si può e non si deve fare a meno.
In tal senso resto fermamente convinta del fatto che non si possa prescindere dalla sua permanenza sul territorio.
Ho già più volte incontrato il Commissario Straordinario della Provincia, Dott. Benito Infurnari per manifestargli la mia determinazione a sostenere il Toscanini con ogni strumento a mia disposizione e nei prossimi giorni solleciterò in tal senso il Governo della Regione.
Nel frattempo continua speditamente la battaglia parlamentare che, unitamente agli altri Colleghi del Gruppo parlamentare del PD, in particolare con le parlamentari Luisella Albanella e Teresa Piccione, stiamo conducendo per dare attuazione a quanto disciplinato dalla Legge 21 Dicembre 1999 numero n. 508, puntando decisamente all'accelerazione del processo di statizzazione degli Istituti Musicali Pareggiati;
Infatti, abbiamo già chiesto l'incontro al ministro Carrozza, per accelerare l'iter normativo e legislativo, cosa che consentirebbe un superamento delle condizioni di incertezza e di precarietà sul futuro di tali irrinunciabili presidi di conoscenza e di sapere.
Rispetto alla tempistica ed alle dinamiche dell'iter parlamentare avviato, non mancherò di fornirle adeguata informativa.
Per tutto il resto le confermo la mia assoluta disponibilità a sostenere attivamente ogni iniziativa volta a rivolgere l'attenzione delle Autorità competenti su di una questione che non può e non deve essere sottovalutata e dalla quale dipende il futuro di moltissime persone."
Agrigentonotizie
Servizio idrico ad Agrigento, Zambuto diffida il commissario dell'Ato
Il primo cittadino intima a provvedere all'adozione degli atti amministrativi finalizzati alla provvisoria sostituzione del gestore Girgenti acque con il Comune di Agrigento, per il territorio di questo Ente, entro e non oltre tre giorni
Servizio idrico, Zambuto chiede la sostituzione immediata di Girgenti acque
Il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, torna sulla vicenda idrica che in questi giorni interessa la città, e lo fa diffidando il commissario straordinario dell'Ato idrico Ag9 "a provvedere all'adozione degli atti amministrativi finalizzati alla provvisoria sostituzione, ai sensi dell'art. 36 della 'Convenzione' del 27/11/2007, del gestore Girgenti acque con il Comune di Agrigento, per il territorio di questo Ente, entro e non oltre tre giorni. In caso di inadempimento alla diffida e messa in mora - prosegue la nota - il sindaco chiederà alla Regione siciliana l'attivazione dei poteri sostitutivi e degli interventi necessari affinché, verificate ed accertate le gravi irregolarità ed inadempienze che non consentono la prosecuzione della gestione, si adottino gli atti amministrativi necessari per la consegna a questo Comune del servizio idrico afferente il territorio di questo Ente".
Il primo cittadino continua a lamentare, così come aveva fatto qualche giorno fa in conferenza stampa, "gravi inadempienze da parte della ditta che hanno compromesso la continuità del servizio, l'igiene e la sicurezza pubblica almeno nel territorio di questo Comune, per come accertato dalla magistratura".
Sicilia24h
Lettera della parlamentare Maria Iacono al direttore dell'Istituto musicale "Arturo Toscanini" di Ribera
Ancora una volta, così come già fatto in occasione dell'assemblea pubblica convocata a Ribera il 15 Giugno ultimo scorso a cui ho avuto il piacere di prendere parte, voglio ribadire la mia vicinanza ad Ella, quale direttore del Toscanini ed a tutto il corpo docente, agli studenti ed alle loro famiglie, che da tempo ormai conducono un'autentica battaglia in difesa dell'Istituto Musicale Pareggiato "Arturo Toscanini".
Un Istituto che negli anni, nonostante le numerose vicissitudini e peripezie incontrate sulla strada dell'ottenimento del decreto ministeriale di pareggiamento, ha saputo formare autentici talenti della musica italiana, alcuni dei quali oggi operano in contesti di assoluto prestigio.
Proprio per queste ragioni il "Toscanini", a mio avviso, rappresenta oggi più che mai un'autentica eccellenza nel sistema formativo agrigentino e siciliano, di cui non si può e non si deve fare a meno.
In tal senso resto fermamente convinta del fatto che non si possa prescindere dalla sua permanenza sul territorio.
Ho già più volte incontrato il Commissario Straordinario della Provincia, Dott. Benito Infurnari per manifestargli la mia determinazione a sostenere il Toscanini con ogni strumento a mia disposizione e nei prossimi giorni solleciterò in tal senso il Governo della Regione.
Nel frattempo continua speditamente la battaglia parlamentare che, unitamente agli altri Colleghi del Gruppo parlamentare del PD, in particolare con le parlamentari Luisella Albanella e Teresa Piccione, stiamo conducendo per dare attuazione a quanto disciplinato dalla Legge 21 Dicembre 1999 numero n. 508, puntando decisamente all'accelerazione del processo di statizzazione degli Istituti Musicali Pareggiati;
Infatti, abbiamo già chiesto l'incontro al ministro Carrozza, per accelerare l'iter normativo e legislativo, cosa che consentirebbe un superamento delle condizioni di incertezza e di precarietà sul futuro di tali irrinunciabili presidi di conoscenza e di sapere.
Rispetto alla tempistica ed alle dinamiche dell'iter parlamentare avviato, non mancherò di fornirle adeguata informativa.
Per tutto il resto le confermo la mia assoluta disponibilità a sostenere attivamente ogni iniziativa volta a rivolgere l'attenzione delle Autorità competenti su di una questione che non può e non deve essere sottovalutata e dalla quale dipende il futuro di moltissime persone.
Agrigentoinformazioni
ATTO STRAGIUDIZIALE
ZAMBUTO DIFFIDA
IL COMMISSARIO INFURNARI
Il sindaco Marco Zambuto non molla e va di nuovo all'attacco di Girgenti acque: dopo avere chiesto a Benito Infurnari, Commissario straordinario della Provincia, di subentrare a Girgenti acque nei servizi gestiti dalla società nel comune di Agrigento, ha dato incarico agli ufficiali giudiziari di notificare ad Infurnari l'atto stragiudiziale di diffida e messa in mora che proponiamo sotto
Secondo Zambuto Girgenti acque è responsabile di gravi inadempienze che hanno compromesso la continuità del servizio, l'igiene e la sicurezza pubblica almeno nel territorio di questo Comune
Ben vengano - ci mancherebbe altro - tutte le iniziative - da qualsiasi parte arrivino - per ripristinare legalità e buona amministrazione specialmente in settore particolarmente delicato come quello gestito da Girgenti acque, soprattutto quando sono in gioco la salute pubblica.
Ma Zambuto dovrebbe solennemente promettere di essere in grado - con mezzi e uomini - di potere gestire - una volta eventualmente subentrato a Girgenti acque - tutti i servizi, compreso quello della distribuzione idrica alla perfezione e senza sbavature
La città non può permettersi di correre il rischio di dovere poi fare i conti con nuovi problemi:l'amministrazione non brilla certo per efficienza nelle gestione di servizi che in atto gestisce direttamente: non è nemmeno in grado di rifare le strisce pedonali.
Insomma non dà certo prova di affidabilità: Agrigento non vorrebbe trovarsi a dovere i conti con i turni idrici di dieci giorni del periodo in cui il servizio era gestito dal servizio idrico comunale con Zambuto sindaco.
Se c'è da ripristinare la legalità Zambuto vada avanti, ma ricordi che i tempi della propaganda - come quando il sindaco faceva il bagno con l'amministratore di Girgenti Acque proprio nello specchio di mare dei Padri Vocazionisti dove vige ora il divieto di balneazione e dove ci sono i pennelli a mare sequestrati dalla magistratura - sono finiti.
L'atto stragiudiziale di diffida e messa in mora
"Premesso
che in data 30/7/2013 è stata notificata la "richiesta di sequestro preventivo" della Procura della Repubblica del 27/06/2013 (acquisita al protocollo del Comune il 22/07/2013 con il n. 37446), con la quale si chiede l'emissione del decreto di sequestro preventivo "delle aree - del litorale e del mare ad esso antistante - poste in prossimità delle condotte "Padri Vocazionisti" e "P.S." e delle relative centraline di sollevamento (duecento metri a destra e a sinistra di entrambe le condotte) con relativo divieto di accesso e di balneazione in dette aree";
che in pari data è stato notificato al Comune il "decreto in materia di sequestro preventivo"del Tribunale di Agrigento - Sezione GIP/GUP - del 19/7/2013 (acquisito al protocollo del Comune il 23/7/2013 con il n. 37662) relativo al procedimento penale n. 3625/13 R.G. p.m. n. 2984/13 R.G. gip, con il quale si "ordina il sequestro preventivo delle condotte sottomarine denominate "Padri Vocazionisti" e "PS" e delle relative centraline di sollevamento in Agrigento e nelle aree demaniali marittime antistanti";
che con ordinanza sindacale n. 73 del 25/07/2013 è stato imposto il divieto temporaneo di balneazione nel tratto di mare in questione;
che, dalle indagini eseguite dalla Procura della Repubblica di Agrigento, fatte proprie dal GIP con il citato decreto di sequestro preventivo, emerge, senza alcun dubbio, che lo sversamento di liquami in mare sia da ascriversi alla responsabilità della Girgenti Acque S.p.a., il cui legale rappresentante Giuffrida Giuseppe, nato a Gravina di Catania il 07/04/1948, è indagato per i reati contemplati nella richiesta e nel successivo decreto di sequestro preventivo sopra citati;
richiamate
la propria ordinanza n. 58 del 28/06/2013 con la quale si ordina alla Girgenti Acque S.p.a. di voler procedere ad un pronto avvio di tutti i lavori per la realizzazione delle opere necessarie ad eliminare l'inconveniente ambientale e garantire la salvaguardia della salute pubblica e la balneabilità del litorale di San Leone;
la propria ordinanza n. 68 del 12/07/2013, con la quale si ordina alla Girgenti Acque S.p.a. di provvedere immediatamente all'esecuzione dei lavori di sistemazione del depuratore di Villaggio Mosè al fine di eliminare le accertate problematiche igienico- sanitarie;
la propria nota prot. n. 38802 del 31/07/2013 con la quale, ai sensi dell'art. 36 della "Convenzione di gestione del servizio idrico integrato del Consorzio di ambito territoriale ottimale di Agrigento", stipulata il 26/11/2007 tra il consorzio ATO AG 9 e la Girgenti Acque S.p.a. si è chiesta la provvisoria sostituzione del citato gestore con l'Amministrazione comunale di Agrigento, relativamente al servizio di competenza di questo Comune, a motivo delle gravi inadempienze da parte di detto gestore che hanno compromesso la continuità del servizio, l'igiene e la sicurezza pubblica nel territorio di questo Comune;
verificato che, alla data odierna, il Commissario straordinario dell'ATO idrico AG 9 non ha ancora adottato alcun provvedimento per fronteggiare la gravissima situazione, estremamente pericolosa sotto il profilo della salute pubblica; come conclamato nei provvedimenti dell'Autorità giudiziaria sopra richiamati;
visti gli articoli 50 del decreto legislativo 267/2000 e 13, comma 2, della legge 833/1978;
diffida il Commissario straordinario dell'ATO Idrico AG 9 a provvedere all'adozione degli atti amministrativi finalizzati alla provvisoria sostituzione, ai sensi dell'art. 36 della "Convenzione" del 27/11/2007, del gestore Girgenti Acque S.p.a. con il Comune di Agrigento, per il territorio di questo Ente, entro e non oltre giorni tre dalla notifica della presente;
avverte lo stesso Commissario che, in caso di inadempimento alla superiore diffida e messa in mora, notificata ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 36, comma 2, della citata "Convenzione", chiederà alla Regione Siciliana l'attivazione dei poteri sostitutivi e degli interventi necessari affinché, verificate ed accertate le gravi irregolarità ed inadempienze che non consentono la prosecuzione della gestione, si adottino gli atti amministrativi necessari per la consegna a questo Comune del servizio idrico afferente il territorio di questo Ente."
4 agosto - domenica
GIORNALE DI SICILIA
ISTITUTO MUSICALE PROVINCIALE A RISCHIO CHIUSURA. Nuovo intervento del deputato nazionale del Partito democratico.
Toscanini, Iacono al ministro Carrozza
«Si faccia presto la statizzazione»
Il futuro dell'istituto musicale provinciale Arturo Toscanini" che ha sede a l{ibera nella via Roma, in locali presi in affitto dalla ex Provincia, continua ad essere al centro del dibattito tra le forze politiche e amministrative. La problematica venuta fuori negli ultimi mesi con il rischio di chiusura del glorioso istituto musicale e che è stata portata all'attenzione del presidente della regione siciliana Rosario Crocetta con un concerto dato da studenti e docenti davanti al Palazzo d'Orleans a Palermo, tornerà ad essere al vaglio dei venti consiglieri comunali riberesi in occasione della prossima seduta consiliare di martedì sera. Il tema "Toscanini"" aprirà" i lavori dell'assise convocata, in assenza del presidente Giuseppe Tortorici, dal vice presidente Carmelo Territo. Intanto, dopo la presa di posizione del senatore del Pdl Giuseppe Marinello, che si è rivolto al ministro ai beni culturali Carrozza per chiedere di anticipare i tempi della statizzazione e venire incontro alle necessità finanziarie dell'istituto pubblico si registra un intervento della parlamentare agrigentina Maria Iacono, già sindaco di Caltabellotta e deputato nazionale del Pd, che lo scorso giugno ha partecipato ad un'assemblea tenuta per sollevare il problema sorto con l'annuncio del mancato finanziamento da parte della ex Provincia di Agrigento. Maria Iacono ha scritto al direttore dell'istituto musicale, il maestro Claudio Montesano, ribadendo la necessità che non scompaia quella che è definita "un'autentica eccellenza nel sistema formativo agrigentino e siciliano, di cui non si può e non si deve fare a meno". La parlamentale caltabellottese ha reso noto che, unitamente
agli altri Colleghi del Gruppo parlamentare del PD, in particolare con le parlamentari Luisella Albanella e Teresa Piccione, stiamo conducendo per dare attuazione a quanto disciplinato dalla Legge 21 Dicembre 1999 numero n. 508, puntando decisamente all'accelerazione del processo di statizzazione degli Istituti Musicali Pareggiati". A tal proposito è già chiesto l'incontro al ministro Carrozza, per accelerare l'iter normativo e legislativo, "cosa che - ha chiarito Maria Iacono - consentirebbe un superamento delle condizioni di incertezza e di precarietà sul futuro ditali irrinunciabili presidi di conoscenza e di sapere".
EDILIZIA SCOLASTICA. Messa a disposizione, a titolo gratuito e temporaneo, in comodato d'uso la nuova ala della struttura:
Emergenza aule all'ipia «Marconi» La salvezza e l'Ipab «Burgio Corsello»
Gioacchino Moncada
Potrebbe arrivare dall'Istituto Socio - Assistenziale Burgio Corsello l'ancora di salvezza per scongiurare il definitivo naufragio dell'Istituto Professionale " Marconi " della città. Subito dopo il vertice di giovedì mattina svoltosi alla Provincia Regionale di Agrigento, conclusosi con un sostanziale nulla di fatto se non con la conferma delle difficoltà dell'ente amministrato dal Commissario Straordinario Benito Infurnari a reperire fondi e nuovi locali dove trasferire i ragazzi del Marconi, in campo è scesa direttamente l'amministrazione comunale di Canicatti che , con in testa il sindaco Vincenzo Corbo, ha cercato sin da subito di adoperarsi nel tentativo di reperire sul territorio comunale strutture idonee a trasformarsi, in via temporanea,in scuola dove ospitare gli alunni del Marconi, Ed una risposta positiva in tal senso è arrivata dall' Ipab guidato da Gino Alaimo che ha deciso di mettere a disposizione, a titolo gratuito e temporaneo, in comodato d'uso parte della nuova ala della struttura di Piazza Cusmano, recentemente ristrutturata." Alla luce di quanto emerso nel corso dell'incontro di giovedì - ha spiegato il sindaco Vincenzo Corbo - non potevamo rimanere con le mani in mano mentre sempre più concreta diventava la possibilità di veder sparire l'Ipia Marconi. Abbiamo così investito di questa esigenza il presidente dell'Ipab Alaimo che ha dimostrato grande sensibilità dandoci la disponibilità della nuova ala dell'istituto i cui lavori di restauro sono terminati da poco. Pensiamo che sia il luogo migliore, visti anche i tempi ristretti, dove poter trasferire le cinque classi del femminile e le cinque della sezione maschile". Dopo aver avuto la disponibilità della struttura è stato repentinamente organizzato un sopralluogo coni tecnici della Provincia ,gli amministratori comunali ed i responsabili della scuola che ha consentito d prendere visione dello stato dei locali e dei necessari interventi per renderli quanto più possibile ospitali.
Ci si deve rendere conto che non siamo davanti a locali che erano stati pensati per essere utilizzati come aule scolastiche o laboratori - ha evidenziato Corbo - e quindi è scontato che alcuni parametri richiesti dai tecnici della Provincia allo stato attuale non possono essere rispettati. Abbiamo preso comunque visione degli interventi che sarà necessario effettuare per adeguare al meglio la struttura e speriamo adesso che la Provincia possa reperire i fondi necessari". La soluzione Ipab Burgio Corsello rappresenta, considerati i tempi molto stretti, l'ultima possibilità per salvare l'Istituto Professionale Mar- coni ed i centinaia di studenti che lo frequentano e che in caso di esito negativo di questa iniziativa si troverebbero costretti a dover spostare la sede nel plesso centrale a Favara.
INIZIATIVE. Ci sarà un risparmio che ammonta a36.785 euro
Tagli alla Provincia, ente fuori anche daIl'Upi»
Dopo l'Urps il commissario taglia anche l'Upi, l'unione delle Province italiane.
Benito Infurnari ha firmato la delibera con la quale revoca l'adesione all'Upi, alla lega delle autonomie locali e all' associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle regioni d'Europa.
Questa decisione comporta un risparmio per la Provincia di 36.785 euro. Infatti 1dsione all'Upi comporta-
va una spesa annua, come quota associativa, pari a 16.668 euro, mentre per mantenere l'iscrizione alla Lega delle autonomie locali era necessaria una quota di 12.281 euro. Infine per l'Aiccre l'ente sborsava una somma pari a 7.836 euro.
Per revocare l'adesione all' Aiccre e dalla Lega delle autonomie locali è necessaria una comunicazione entro il 31 ottobre con effetto dal primo gennaio dall'anno successi-vo. Non è previsto il recesso invece dall'Upi ma essendo state abolite le Province, il commissario ha deliberato la fuoriuscita da tale organismo. In precedenza, Benito Infurnari aveva revocato l'adesione della Provincia di Agrigento all'Unione regionale delle Province siciliane dopo 50 anni di accreditamento. L'adesione, infatti, era avvenuta con la delibera di giunta numero 1491 del 26 giugno 1963 e ratificata dal Consiglio provinciale a dicembre dello stesso anno. La revoca è stata determinata dal fatto che l'adesione costa alla Provincia la ragguardevole somma di 62.557,18 euro. (PAPÌ)
PROVINCIA Il commissario lnfurnari ha incaricato la polizia della vigilanza
Fuoristrada a Punta Bianca Ora è tempo di controlli
Dopo l'esposto-denuncia dell'associazione "Mareamico" delegazione di Agrigento, con il quale si chiedeva un controllo sulle spiagge nella zona Drasy e Punta bianca, per evitare il transito e la sosta di veicoli a motore quali fuoristrada, e moto da cross il commissario straordinario della Provincia, Benito Infurnari, ha impartito gli opportuni atti di indirizzo alla Polizia provinciale per l'attività di vigilanza nelle spiagge. Sarà, quindi, predisposto un intervento mirato di controlli con agenti, sia in abiti civili che in divisa, proprio per frenare questa cattiva consuetudine che danneggia l'equilibrio dell'ecosistema delle spiagge. In particolare, essendo riconosciuta alla polizia provinciale la qualifica di Polizia Giudiziaria nell'ambito della tutela dell' ambiente, la stessa potrà effettuare i necessari controlli ed elevare gli eventuali verbali di contestazione ai trasgressori che non solo deturpano con i loro mezzi questi splendidi tratti di litorale ma possono arrecare dei danni ai bagnanti che si trovano in spiaggia. "I trasgressori - dichiara il comandante della Polizia provinciale, Vincenzo Giglio - rischiano ai sensi degli articoli del Codice della Navigazione, una sanzione amministrativa che prevede l'irrogazione di una somma fino al massimo di 619,75 euro in caso di sosta su suolo demaniale marittimo mentre in caso di transito di veicoli sulle spiagge rischiano una sanzione pecuniaria nel massimo pari a 309 euro per non parlare di altre eventuali sanzioni previste dal codice dell' ambiente". I controlli saranno attivati a partire da questo week end.
(PAPI)
IL CASO. Per il capo della giunta non è stato ancora adottato alcun provvedimento per fronteggiare la gravissima situazione della gestione
«Ato idrico», diffida di Zambuto
Il sindaco passa alle maniere forti per chiedere, al commissario Benito Infurnari, la «messa in mora»
Paolo Picone
Dalla lettere informali allatto stragiudiziale. Marco Zambuto passa alle maniere forti per chiedere al commissario dell'Ato idrico Ag9, Benito Infurnari, la messa in mora di Girgenti acque per una serie di inadempienze contrattuali. Qualche giorno fa il sindaco di Agrigento aveva inviato una lettera al commissario Infurnari ed al presidente della Regione, ma ancora non ha ricevuto nessuna risposta. Da qui la nuova azione: nella sua qualità di autorità di igiene pubblica, Zambuto ha fatto notificare all' Ato idrico, a mezzo dell'ufficiale giudiziario, l'atto stragiudiziale di diffida e messa in mora del gestore del servizio, Girgenti acque. Nell'atto stragiudiziale, Zambuto ricostruisce la vicenda:
il 30 loglio scorso è stata notificata la "richiesta di sequestro preventivo" della Procura con la quale si chiede l'emissione del decreto di sequestro preventivo "delle aree - del litorale e del mare ad esso antistante - poste in prossimità delle condotte "Padri Vocazionisti" e "Ps" e delle relative centraline di sollevamento (duecento metri a destra e a sinistra di entrambe le condotte) con relativo divieto di accesso e di balneazione in dette aree". Nella stessa data è stato notificato al Comune il "decreto in materia di sequestro preventivo" del Tribunale relativo al procedimento penale con il quale si "ordina il sequestro preventivo delle condotte sottomarine "Padri Vocazionisti" e 'Ps" e delle relative centraline di sollevamento e nelle aree demaniali marittime antistanti". Questa situazione ha costretto il Zambuto a disporre il divieto temporaneo di balneazione. "Dalle indagini eseguite dalla Procura fatte proprie dal Gip con il decreto di sequestro- scrive ancora il sindaco
- emerge, senza alcun dubbio, che lo sversamento di liquami in mare sia da ascriversi alla responsabilità della Girgenti acque. Era stato ordinato alla Girgenti acque di procedere ad un pronto avvio di tutti i lavori per la realizzazione delle opere necessarie ad eliminare l'inconveniente ambientale e garantire la salvaguardia della salute pubblica e la balneabilità del litorale di San Leone. il commissario straordinario dell'Ato non ha ancora adottato alcun provvedimento per fronteggiare la gravissima situazione, estremamente pericolosa sotto il profilo della salute pubblica
- aggiunge Zambuto - quindi si diffida a provvedere all'adozione degli atti amministrativi finalizzati alla provvisoria sostituzione, ai sensi dell'articolo 36 della "Convenzione" del 2007, del gestore Girgenti acque con il Comune di Agrigento, per il territorio di competenze dell'finte, entro e non oltre giorni tre dalla notifica dell'atto. Zambuto avverte lo stesso Commissario che, in caso di inadempimento alla superiore diffida e messa in mora chiederà alla Regione Siciliana l'attivazione dei poteri sostitutivi e degli interventi necessari affinché si adottino gli atti amministrativi necessari per la consegna al Comune del servizio idrico". (PAPI)
«GIRGENTI ACQUE»
Trasparenza con la ripresa delle vasche
La società Girgenti acque ha deciso di installare una telecamera che riprende, h24, ciò che accade all'interno della vasca di accumulo dei reflui fognari. La telecamera è collegata ad un monitor esterno che è stato sistemato sulla piazzetta della Ps. E attraverso il monitor i cittadini possono vedere che la vasca continua ad essere vuota. Allora come è possibile che ci siano degli sversamenti in mare? I tecnici di Girgenti acque, ieri mattina, hanno aperto i pozzetti delle acque bianche ed hanno notato che erano pieni. Siccome non piove da3 mesi la situazione ha insospettito è venuto fuori che ci potrebbero essere delle utenze allacciate, alla rete delle acque bianche. Adesso si verificherà da dove arrivano i reflui fognari che confluiscono nella rete delle acque meteoriche. (PAPI)
LA SICILIA
Provincia, in dieci con incarico extra-istituzionale
Un perito chimico esperto in "relazioni pubbliche" e cerimoniale. E' questa una delle strane "alchimie", è il caso di dire, che si possono rintracciare nell'elenco pubblico dei dipendenti della Provincia regionale di Agrigento che hanno attualmente un incarico "extraistituzionale".
Di questi solo due sono impegnati presso enti terzi e senza retribuzione:
si tratta di Michelangelo Di Carlo, impegnato come consulente tecnico di parte presso privati dall'li marzo 2013 e il comandante della Polizia provinciale Vincenzo Giglio, docente presso
l'associazione Endas dal maggio di quest'anno.
Tutti gli altri sono invece impegnati presso partecipare della Provincia, e 4 di loro ricoprono il ruolo di dirigente sia per t'ente di provenienza che per quello a cui sono "prestati".
Cinque in totale sono in servizio presso il Cupa, il quale corrisponde a ciascuno di essi, "a titolo di salario accessorio un compenso lordo annuo e rimborsa alla Provincia le ore di lavoro che i dipendenti effettuano al Cupa anzicchè alla Provincia".
Si tratta di Alfonso Giulio (qualifica: esperto tecnico, incaricato al Cupa del settore manutenzione, gestione del patrimonio, inventano beni immobili. Stipendio annuo lordo 18.641 euro), Mario Concilio (qualifica esperto amministrativo, responsabile gare e forniture. Stipendio annuo lordo 6000 euro), Salvatore Cipolla, (qualifica esperto contabile, responsabile della gestione economica del personale. Stipendio 6.793 euro lorde annue) e Leda Amato, perito chimico, responsabile del settore cerimoniale ed esperta di relazioni pubbliche, stipendio lordo annuo, 18.793 euro. Al Cupa, inoltre è assegnato un dirigente, ovvero Ignazio Gennaro, che per il Consorzio svolge il ruolo di esperto in procedure legali. Per lui una mini indennità da 6mila euro lorde annue.
Tre soltanto, ma tutti dirigenti, i dipendenti provinciali assegnato all'Ato Idrico. Si tratta di Bernardo Barone, stipendio annuo lordo 33. 342 euro, Pietro Hamel (16.894 euro) e Gaetano Gucciardo (16.894 euro). Tutti dirigenti della Provincia in diversi settori tecnici, come l'ambiente, la viabilità e i lavori pubblici.
G.SCH.
Agrigentoflash
Girgenti acque. Di Rosa: "il popolo ha diritto di conoscere l'elenco degli assunti"
Il Vice Presidente del Consiglio comunale di Agrigento Giuseppe Di Rosa entra nel merito degli ultimi interventi di esponenti politici sulle condizioni del mare di "san Leone". Di Rosa afferma:
"Le dichiarazioni rilasciate in questi giorni da alcuni esponenti politici, a mio parere riportano con violenza il tema della discussione sui rapporti e gli interessi di certa parte del mondo politico nei confronti del sistema degli Ato.
Già dal mio insediamento(2012) chiesi l'elenco degli assunti delle società che gestiscono il servizio idrico (anche tramite richiesta di intervento del Prefetto), per verificare le dicerie riguardo alla presenza di soggetti riconducibili alla politica(figli, nipoti, parenti, affini ed amici).
La notizia, adesso, riportata dalla stampa, che il figlio dell'ex presidente D'Orsi lavorava presso una ditta del gruppo Campione rende ancora più necessaria quell'operazione di controllo, per individuare ed eliminare eventuali situazioni di conflitto d'interesse tra controllati e controllori.
Chi non ricorda la mia "battaglia" con istigazione alla "convocazione" di assemblea tra i "sindaci" componenti l'Ato idrico che nell'occasione definii "assenti per motivi familiari" ?"
Questo ed altro ancora sarà argomento di approfondimento con la stampa nella mattinata di Martedi' prossimo 6 Agosto alle ore 10,30 presso l'ufficio di presidenza del consiglio comunale.
Sicilia24h
I business acqua e rifiuti
Acqua e rifiuti, i business dei primi anni del 21esimo secolo e del terzo millennio in Sicilia. Lui è Salvatore Petrotto, già sindaco di Racalmuto, e lo si ricorda anche perché non ha consegnato a Girgenti Acque gli impianti idrici e fognari del Paese della Ragione. E Petrotto spiega le ragioni. Una legge regionale dello scorso gennaio consente la gestione di acque e rifiuti in proprio o in forma associata da parte dei Comuni. Occorre che il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, emani i regolamenti attuativi per applicare le nuove norme che restituiscono alla gestione pubblica i due servizi essenziali. Perché invece Crocetta è immobile ? Perché ha il cordone ombelicale attaccato ancora a ConfIndustria Sicilia, agli imprenditori che gravitano anche nel settore dei rifiuti. Anche SiciliAcque è nelle mani dei privati, gestisce le infrastrutture e gli impianti idrici siciliani, comprese le dighe. Girgenti Acque ad Agrigento, l'Acoset di Catania, Caltacque di Caltanissetta, e tutte le altre società per azioni private, si sono impadronite non solo dell'acqua ma anche, ovviamente a titolo del tutto gratuito, di depuratori ed impianti idrici e fognari dei Comuni. Le società private sono padrone senza pagare un centesimo ai Comuni e alla Regione, che sono i proprietari di tutte le opere pubbliche, costate decine di miliardi di euro. Ecco perché adesso non vogliono mollare e restituire il maltolto. Nonostante il referendum e la relativa legge del gennaio 2013 sanciscano la restituzione al pubblico della gestione del servizio idrico, le lobby private resistono con un'abile e arrembante azione di pressing sulla Regione, e con delle intimidatorie e strumentali azioni giudiziarie. Ad esempio, in provincia di Agrigento i 20 sindaci disobbedienti, che non hanno consegnato le loro reti idriche e fognarie, sono stati citati in Tribunale per pagare circa 30 milioni di euro, rivendicati da Girgenti Acque come mancato utile e come risarcimento danni. Il sindaco coraggioso, che non ha consegnato gli impianti, rischia di pagarla cara, in sede civile e contabile, persino innanzi alla Corte dei Conti. Dunque, la gestione privata dei rifiuti, appropriandosi anche delle discariche pubbliche, ha provocato buchi per oltre 2 miliardi di euro nei bilanci dei Comuni, costretti a dichiarare fallimento. E i cittadini pagano bollette che, nel migliore dei casi, sono 4 volte in più di quanto si paga nel resto di Italia. E così anche con la gestione privata dell'acqua potabile, che costa in Sicilia 11 volte in più, ad esempio, rispetto a Milano.
5 agosto - lunedì
GIORNALE DI SICILIA
UNIVERSITA': L'ultima speranza è la Regione. Diverse lettere inviate al presidente Crocetta e più volte il commissario Infurnari si è recato a Palermo Cupa, per salvarlo 780 mila euro
Soldi che la Provincia non riesce a garantire viste le difficoltà economiche che stanno attraversando gli enti locali
L'ultima speranza è la Regione. Per salvare il Consorzio universitario della Provincia di Agrigento sono necessari 780 mila euro. Soldi che la Provincia non riesce a garantire viste le difficoltà economiche che stanno attraversando tutti gli enti locali. Ed allora, al commissario straordinario che amministra la Provincia, Benito Infurnari, non è rimasto altro da fare che invocare l'aiuto di "mamma Regione". Diverse lettere sono state inviate al presidente Rosario Crocetta e più volte il commissario si è recato a Palermo per conferire con il governatore. La risposta è stata:
"Dobbiamo attendere l'assestamento al Bilancio che l'assemblea regionale siciliana varerà entro la metà di settembre - ha detto il commissario Infurnari - una volta ricevuta la rassicurazione sulla destinazione dei fondi per l'università potremmo varare il Bilancio di previsione della Provincia". Alla Regione è stata chiesta l'erogazione della somma pari a 800 mila euro. "Se questi soldi ci verranno accordati - continua l'amministratore dell'ente Provincia - potremmo trovare anche soluzioni interne al nostro Bilancio per assicurare anche la continuità didattica del Toscanini". Il commissario più volte si è trovato sulla propria scrivania, una carpetta con la documentazione del Cupa e la relativa delibera di fuoriuscita dal Consorzio, preparata dai dirigenti dell'ente. Manca solo la sottoscrizione di Infurnari ma la firma non ci sarà, almeno fino alla seconda decade di settembre, perché le speranze che la Regione possa concedere il finanziamento per il Cupa sono più che fondate. Ma è chiaro che la certezza si avrà quando arriverà il decreto di finanziamento, altrimenti il commissario sarà costretto a firmarla questa delibera, con tutto quello che comporta. Finora Infurnari ha revocato tutte le adesioni che la Provincia aveva fatto negli anni: dall'Urps (dopo 50 annidi accreditamento), dall'Upi, dall'Iccre e dalla Lega per le autonomie locali, per un risparmio di oltre 100 mila euro. Ed in questi casi non ciha pensato due volte a firmare le delibere. Ma col Cupa è diverso. Non si può cancellare la presenza dell'università ad Agrigento se sacrificarla in nome della carenza di risorse economiche. Il commissario sta tentando inoltre di inquadrare anche la situazione dirigenziale del Cupa. Ecco perché ha nominato il funzionario della Provincia, Michele Giuffrida, quale componente del Consiglio di amministrazione del Consorzio Universitario. La decisione è stata presa a seguito della fine del mandato elettorale del presidente D 'Orsi che ha sancito la decadenza dei rappresentanti della Provincia Nel Cda del Cupa nominati precedentemente, in base a un rapporto fiduciario "intuitu personae". Il Commissario Infurnari, che ha in programma la ricostruzione dell'intero Consiglio d'amministrazione, per assicurare la funzionalità del Consorzio, ha ritenuto, al momento di nominare un nuovo rappresentante. Michele Giuffrida ha già ricoperto la carica di Commissario straordinario del Consorzio universitario nel
2009. ('PAPI)
LA SICILIA
POLIZIA PROVINCIALE
Smaltimento irregolare, multa da 2Omila euro
Cartone a peso d'oro per una ditta dell'Agrigentino, che è stata multata dalla Polizia provinciale per smaltimento irregolare di imballaggi.
Gli uomini diretti da Vincenzo Giglio, sono intervenuti a seguito di un esposto presentato loro dal Conai, il consorzio nazionale imballaggi, che garantisce il riciclo e il recupero dei materiali di imballaggio come acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro su tutto il territorio
nazionale. Questo ha segnalato la scarsa adesione da parte dei privati nella nostra provincia, e i controlli a tappeto compiuti dalla Polizia provinciale hanno portato all'individuazione di una
ditta, di cui però non è stato fornito il nome, che opera nella zona industriale di Agrigento.
All'azienda è stato elevato un verbale da 2Omila euro ai sensi dell'articolo 261 della legge 152 del 2006: i produttori e gli utilizzatori che non adempiano all'obbligo di raccolta non adottino, in al-ternativa, sistemi gestionali.. sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria pari a sei volte le somme dovute al Conai".
Il problema, ovviamente, non è solo la diminuzione della quantità di imballi riciclati, quanto piuttosto che questi vengono immessi nel normale ciclo dei rifiuti, oppure, più spesso, abbandonati
illecitamente nelle discariche abusive o lungo le nostre strade.
G.SCH.
L'accetta» di Infurnari alleggerisce la Provincia
Dopo l'uscita della Provincia regionale di Agrigento dall'Unione delle province siciliane, il commissario straordinario Benito Infurnari ha disposto di rescindere il contratto con l'Unione delle Province d'italia, con la Lega delle Autonomie locali e con il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa (AICCRE). Risparmio complessivo circa 35mila euro annue. Nulla di "salvifico" per le casse dell'Ente, ma una nuova scelta atto in linea con i tagli "orizzontali" effettuati da Infurnari fin dal suo insediamento, come quelli della soppressione degli abbonamenti alle testate giornalistiche, la chiusura di tutte le utenze telefoniche in uso agli ex amministratori (atto dovuto) e la limitazione delle spese "extra".
I tagli, tuttavia, sembra non abbiano riguardato particolarmente la macchina burocratica della Provincia. Ad eccezione dei due contratti per dirigenti, ormai scaduti, che Infurnari è stato costretto a rescindere, sono ad esempio cresciute le aree di posizione organizzativa dell'Ente, alcune delle quali assegnate allo stesso personale che fino a ieri era proprio titolare di quei contratti.
L'ultima nomina indipendente tuttavia dal discorso precedente - è stata fatta nella giornata di ieri all'interno dell'ufficio di staff della Presidenza della Provincia.
G.SCH.
LAVORI PER QUASI 60 MILA EURO
Il Cupa pronto ad adeguare la sede
La sede del Consorzio universitario di Agrigento si rifà il «look». Andrà infatti a gara d'appalto con procedura aperta il 12 settembre prossimo, il bando per l'adeguamento antincendio e la manutenzione dell'immobile di via Quartararo che ad oggi ospita il Cupa. Lo stanziamento complessivo è di 57.900 euro, che saranno soggetti ovviamente a ribasso, più 1400 euro circa che costituiscono gli oneri per la sicurezza.
I lavori, teoricamente, saranno realizzati entro fine anno, e riguarderanno tutta una serie di opere
che serviranno a rendere più decorosa e soprattutto sicura la sede dell'università agrigentina.
Innanzitutto saranno rifatti gli impianti elettrici, inserendo materiali ignifughi, e le superfici saranno ricoperte da vernice che garantisca di fermare la propagazione di eventuali incendi. Saranno poi abbattute alcune pareti, ricostituiti i vani porte, ripristinata la malta e la pittura murale e si interverrà anche sulle strutture di cemento armato, provvedendo a recuperare il materiale ferroso ossidato e a ripristinare lo strato di malta superficiale.
Si interverrà anche nei bagni, sostituendo lavabi e wc. Insomma, opere che consentano di rendere la vecchia sede del Cupa pienamente funzionale e «ospitale», anche se non è chiaro quando questi lavori potranno essere realizzati senza intralciare l'attività didattica, che partirà, come ogni anno, tra settembre e ottobre.
Ma, con la "bufera" politica che attualmente ha investito l'Università di Agrigento, questo è il minore dei problemi.
G.SCH.