Agrigentoflash.it
Cupa. Infurnari ci ripensa: Immordino e Di Maida rimangono nel Cda.
Il commissario della Provincia Regionale, Benito Infurnari ci ripensa e conferma rappresentanti dell'ente in seno al consiglio di amministrazione del Cupa , la presidente , Maria Immordino, indicata dall'Ente quando era in carica Eugenio D'Orsi, ed anche Giovanni Di Maida, indicato sempre dalla precedente amministrazione provinciale. Infurnari aveva "liquidato" Immordino e Di Maida lo scorso 2 agosto ed oggi attua una nuova determina dove scrive di " considerare priva di efficacia la precedente determinazione" che aveva fatto registrare l'intervento del rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla che ha chiesto spiegazioni al commissario Infurnari. La presidente Immordino, si era detta pronta ad adire le vie legali, penali, civili ed amministrative: "Quella nota è un atto illegittimo", aveva dichiarato.
Campobello di Licata, intimidazione al segretario del commissario Irsap Cicero
Incendiato un magazzino vuoto di 70 metri quadrati nelle campagne di Campobello di Licata di proprietà di Francesco Comparato, coordinatore della segreteria del commissario straordinario dell'Irsap (l'Istituto regionale per le attività produttive) Alfonso Cicero, che il 5 agosto scorso aveva trovato davanti alla sua abitazione una valigetta contenente alcune bottiglie di liquido infiammabile e una bomboletta di gas . "A scoprire - dice Cicero - il locale danneggiato dalle fiamme è stato proprio Comparato il 3 agosto scorso, poi lui è andato in vacanza e stamattina ha presentato la denuncia ai carabinieri a Canicattì. Comparato è da anni il primo collaboratore, - dice Cicero - mi ha sempre aiutato operativamente nella preparazione della documentazione delle mie denunce". A Cicero, che è stato anche commissario straordinario del Consorzio Asi di Agrigento, da ieri è stata potenziata la scorta.
I nuclei di polizia continuano a segnalare casi di abusivismo ma le ruspe rimangono spente
Risale esattamente ad un mese fa la diffida che il Dipartimento urbanistica dell'Assessorato regionale Ambiente e Territorio inviò ai comuni dell'Isola per intimare loro, entro 120 giorni, l'avvio di "atti deliberativi relativi alle procedure di esecuzione delle demolizioni, di acquisizione al patrimonio comunale, di concessione del 'diritto di abitazione' e di locazione". Insomma, entro 4 mesi bisognava uscire dal "limbo" in cui ci si trovava in merito alle costruzioni abusive che ogni mese vengono sequestrate ma che poi non vengono abbattute. Una "piaga" che riguarda ovviamente anche la nostra provincia: i dati del Sistema informativo sull'abusivismo, Siab, dicono che su 328 abusi registrati nel 2012, si è provveduto ad emettere provvedimenti di abbattimento e rimessa in ripristino solo 109 volte, ovvero nel 33,2 per cento di casi. Così, se i nuclei di polizia continuano a segnalare casi di abusivismo, le ruspe continuano a rimanere spente e le case sequestrate più o meno disabitate. Ad Agrigento, ad esempio, nel mese di luglio il settore Abusivismo edilizio della Polizia municipale ha provveduto al sequestro di sei opere realizzate senza le dovute autorizzazioni tra San Leone, Drasi e Cannatello, tra cui un ampliamento di ben 140 metri quadrati. Le opere vengono individuate, sequestrate e inviate alla Procura, ma all'attività di controllo, tuttavia, come avviene in altre parti della Sicilia, non si è affiancata ancora un'attività di "bonifica". Questo perché, almeno per quanto riguarda la diffida della Regione, gli uffici del Municipio non hanno pienamente chiarezza del quadro complessivo. Da quanto ci è stato spigato, infatti, sono stati chiesti chiarimenti al dipartimento regionale per conoscere con precisione quali siano i margini della questione e quindi quali tipologie di intervento attuare. Una corrispondenza che non si è ancora conclusa e solo al termine della quale, spiegano da Palazzo San Domenico, si saprà come agire. Le risposte, comunque, dovrebbero arrivare dopo l'estate. Ricevute queste poi il Comune dovrà "rimboccarsi le maniche" e partire, superando i problemi di natura burocratica ed economica. Per abbattere, infatti, bisogna anticipare somme e soprattutto affrontare possibili ricorsi e una "ricaduta" micidiale dal punto di vista "politico".
Dalla Regione, tuttavia, confermano la linea della fermezza. "Come avevamo annunciato nella diffida - spiega l'assessore regionale Mariella Lo Bello - i comuni hanno 120 giorni per emanare gli atti. Se ciò non verrà fatto il Dipartimento, una volta accertate le inadempienze provvederà al commissariamento. E' arrivato il momento che venga superato lo stato di immobilismo attuale, usando comunque il buon senso. Non è infatti necessario - spiega ancora - procedere in tutti i casi all'abbattimento delle strutture o delle singole opere, ma in molti casi è possibile sanare l'abuso." Proprio quello delle sanatorie edilizie è un altro aspetto "caldo" che dalla Regione intendono iniziare a trattare, perché i Comuni inizino a definire in tempi rapidi le pratiche arretrate.
Gds.it
Crocetta: "La Regione non è più a rischio default"
''La regione siciliana non è più a rischio default. Quando mi sono insediato la Regione stava fallendo, ma ora abbiamo risparmiato 2 miliardi e mezzo. I fondi europei sono stati sbloccati, riprogrammati e li stiamo spendendo''. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, nel corso di una conferenza stampa convocata all'indomani dell'approvazione all'Ars della legge sul conflitto d'interessi, che stabilisce ineleggibilità e incompatibilità dei deputati siciliani''. Accanto a Crocetta anche il leader di Azione Civile Antonio Ingroia, in qualità di ''giurista''. Il Governatore ha poi elencato i risultati ottenuti dalla sua azione amministrativa: ''Riusciamo ad approvare, primi in Italia - ha ricordato - una legge sulle province. Quasi certamente la prossima settimana saremo in condizione di approvare la legge sull'istituzione dei liberi consorzi. I rifiuti posono essere gestiti direttamente dai comuni e non mi pare cosa da poco. Abbiamo scongiurato l'emergenza in Sicilia''. "Io sono stato colui che ha lottato per bloccare il Muos ma non ci sono riuscito". Lo ha detto il presidente Regionale Rosario Crocetta, commentando in conferenza stampa le critiche sollevate nei suo confronti dagli esponenti del fronte No Muos e da alcune forze politiche sull'installazione del nuovo sistema satellitare Usa. "Sel e M5S che mi contestano - ha aggiunto il Governatore -, ma cosa fanno in Parlamento per bloccare l'autorizzazione del ministero alla realizzazione del radar a Niscemi? E la stessa Rita Borsellino cosa ha fatto da europarlamentare per condurre questa battaglia?". "Con le organizzazioni che manifestano contro il Muos siamo disponibili a intavolare un tavolo permanente di consultazioni a patto però che venga bandita la violenza dalle manifestazioni", ha aggiunto Crocetta. "Chi vuole la pace - ha osservato il governatore - non può inneggiare alla violenza. Sono disponibile a incontrare i No Muos nei prossimi giorni.
Sicilia24h.it
Immordino e Di Maida confermati nel Cupa.
Il Commissario straordinario della Provincia Regionale di Agrigento, Benito Infurnari, ha riconfermato, come rappresentanti dell' Ente Provincia nel Consiglio di amministrazione del Consorzio universitario di Agrigento, la presidente, Maria Immordino, ed il vice presidente, Giovanni Di Maida, designati dalla Provincia sotto amministrazione del presidente D'Orsi e - secondo Infurnari - per tale ragione, essendo cessato il mandato di D'Orsi, rimossi dall' incarico lo scorso 2 agosto dallo stesso Infurnari che adesso, invece, li ha riconfermati entrambi.
Grandangolo.it
Università Agrigento: tornano al loro posto Maria Immordino e Giovanni Di Maida
Il commissario della Provincia Regionale, Benito Infurnari ci ripensa e conferma rappresentanti dell'ente in seno al consiglio di amministrazione del Cupa , la presidente , Maria Immordino, indicata dall'Ente quando era in carica Eugenio D'Orsi, ed anche Giovanni Di Maida, indicato sempre dalla precedente amministrazione provinciale. Infurnari aveva "liquidato" Immordino e Di Maida lo scorso 2 agosto ed oggi attua una nuova determina dove scrive di " considerare priva di efficacia la precedente determinazione" che aveva fatto registrare l'intervento del rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla che ha chiesto spiegazioni al commissario Infurnari. La presidente Immordino, si era detta pronta ad adire le vie legali, penali, civili ed amministrative: "Quella nota è un atto illegittimo", aveva dichiarato.
DI SICILIA
CONSIGLIO DI AMMINASTRAZIONE. Ritornano la Immordino e Di Maida
Consorzio universitario, dietrofront di Infurnari.
Dietrofront del commissario della Provincia, Benito Infurnari, sulla revoca del consiglio di amministrazione del Consorzio universitario. A distanza di 11 giorni, il gestore dell'Ente fa marcia indietro sulla revoca dei componenti Maria Immordino e Giovanni Di Maida. Ieri mattina, Infurnari ha proceduto alla regolarizzazione della posizione dei componenti il Cda del Cupa, considerato che «il Consorzio - si legge nella determina commissariale - sta attraversando una fase di fondamentale importanza per il - proseguo delle attività, che possono essere agevolmente assicurate mediante una opportuna continuità nella composizione degli organi di governo, i quali in prossimità del nuovo anno accademico, con tempestività possono definirne i programmi». Quindi l'ex presidente Immordino e l'ex presidente del Consiglio comunale di Agrigento, Giovanni Di Maida, tornano nel pieno delle proprie funzioni. Il 2 agosto scorso, il commissario Infurnari aveva dichiarato decaduta dall' incarico la presidente del Cupa, Maria Immordino, indicata dall' ente quando era in carica l'ex presidente Eugenio D'Orsi. Con Immordino era decaduto quale componente del Cda anche Giovanni Di Maida, in quanto indicato anche lui dalla conclusa amministrazione provinciale. In soccorso della presidente Immordino era intervenuto anche il rettore dell'università di Palermo, Roberto Lagalla, che in una lettera inviata al commissario Infurnari aveva chiesto lumi sulla sua presa di posizione. La preside Immordino aveva annunciato battaglia: "Dal punto di vista giuridico sono ancora il presidente, è stata l'assemblea dei soci a nominarmi ed è la stessa assemblea che può procedere alla revoca, motivandola. E si era detta pronta anche ad agire per vie legali. "Sono pronta ad adire le vie legali, penali, civili ed amministrative. Quella nota è un atto illegittimo - aveva tuonato la preside dell'università agrigentina. Ho accettato l'incarico con spirito di servizio cogliendone la sfida, ritenendo che una buona politica, che cura valori e interessi collettivi, avrebbe potuto riprendere le sorti del Consorzio. Avevo cominciato a portare avanti una serie di iniziative per radicare l'Università sul territorio. Stavo attuando dei tagli. Ero pronta anche a dimezzarmi l'indennità a 400 euro lordi". La situazione economica al Polo universitario è nota: 800 mila euro di debiti nei confronti dei docenti, risalenti ad emolumenti datati perfino 2009. Dalla Regione non arrivano più fondi e la Provincia ha ridotto di circa 200 mila euro il finanziamento previsto. E il futuro del Cupa sembra sempre più cupo. (PAPI)
Crocetta: ecco la riforma delle Province
Il presidente:via i nuovi consorzi entro una settimana. L'assessore Valenti: le cariche saranno a titolo gratuito.
Ingroia al fianco di Crocetta ha elogiato le due leggi approvate. Il leader di Azione civile resta in attesa di insediarsi al vertice di Sicilia e-Servizi: «Al lavoro entro agosto».
«La Regione siciliana non è più a rischio default. Quando mi sono insediato stava fallendo, ma ora abbiamo risparmiato 2 miliardi e mezzo». Il presidente, Rosario Crocetta, all'indomani dell'approvazione all'Ars delle leggi sui contributi agli enti e sul conflitto d'interessi, che stabilisce ineleggibilità e incompatibilità dei deputati, traccia un bilancio della sua attività al vertice del governo regionale. Per smentire il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, che aveva detto che «della rivoluzione non si sente nemmeno l'odore», Crocetta porta con sé in conferenza stampa, a Palazzo d'Orléans, alcune carpette. E scorre un elenco di punti che, secondo il presidente, hanno consentito di evitare il rischio default, confermato anche dal presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone nei giorni scorsi. "La Sicilia a maggio ha rischiato il dissesto, per equilibrare il bilancio negli anni sono stati aumentati i residui attivi (cioè le entrate incerte in bilancio) e oggi ci sono 3,5 miliardi di crediti non esigibili'". Il primo successo che Crocetta rivendica riguarda i fondi comunitari che sono stati «sbloccati e riprogrammati«. «Adesso li stiamo spendendo». Altro obiettivo raggiunto dal presidente è l'approvazione della legge che prevede l'abolizione delle province. «Siamo stati i primi in Italia e quasi certamente la prossima settimana saremo in condizione di approvare la legge sulla istituzione dei «liberi consorzi» e delle città metropolitane. L'assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, conferma che il governo è a buon punto: «Sono stati già approvati i primi testi sul modello dei consorzi, che prevederà una popolazione minima di 150 mila abitanti e massima di 500 mila. Ma saranno i Comuni a decidere come consorziarsi tra loro. Chiaramente la Regione sovrintenderà per evitare che nasca un numero spropositato di enti». Quindi, tra le prime indicazioni che trapelano dal decreto che sarà approvato in giunta, c'è l'attribuzione di capo- fila al Comune col maggior numero di abitanti. Per quanto riguarda le modalità di elezione, ci sarà un comitato di sindaci con un presidente e un vice e un consiglio del consorzio costituito oltre che dai sindaci anche da due consiglieri eletti per Comune, uno designato dalla maggioranza e uno dalla minoranza. Le cariche saranno a tutolo gratuito e resteranno in vigore per la durata del loro mandato. Tra le competenze attribuite ci sarà la pianificazione territoriale, i trasporti, l'organizzazione della gestione dei rifiuti e del servizio idrico, il coordinamento dei distretti turistici e sociosanitari. Inattesa che i Comuni si metteranno d'accordo per consorziarsi, una norma temporanea trasferirà alcune competenze ai Comuni e altre alla Regione, che si occuperà ad esempio delle strade mentre le scuole passeranno ai Comuni. Altra questione da risolvere riguarda la costituzione delle città metropolitane: il governo dovrà chiarire quali dei Comuni più grossi escludere per non impoverire i consorzi. Ad esempio, Monreale e Partinico potrebbero in parte restare fuori dall'area di Palermo. In attesa del via libera alla riforma, Crocetta ricorda il programma già attuato. I tagli ai compensi dei dirigenti, ma anche al Turismo («Lo scorso anno avevamo dato tre milioni per una mostra, ora finanziamo 130 comuni con un milione»). E non dimentica di citare neppure il piano di riordino delle partecipate. Infine, i rifiuti, che adesso possono essere gestiti direttamente dai comuni. «Così abbiamo scongiurato l'emergenza in Sicilia». Al fianco di Crocetta, l'ex pm Antonio Ingroia che il presidente ha indicato come commissario straordinario di Sicilia e-Servizi. In conferenza, però, è intervento in qualità di «giurista» per commentare la legge sul conflitto d'interessi e sulle incompatibilità, che reputa «il corollario di un'azione di governo regionale in linea con una politica sana che combatte malaffare e criminalità organizzata». Il leader di Azione Civile resta comunque in attesta di insediarsi al vertice della partecipata che si occupa dell'informatizzazione dell'amministrazione. «Aspetto che si sblocchi la procedura e che l'amministratore unico convochi l'assemblea dei soci, anche se non capisco, sulla base dì quali motivazioni non sia stato ancora fatto. Spero entro la fine di agosto di insediarmi». (FP)