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Rassegna stampa del 17, 18, 19 agosto 2013

 17 agosto - sabato
 
Agrigentoflash
 
Ss 640, entro settembre sarà aperto il viadotto Serra Cazzola
Sarà aperto al traffico entro il mese di settembre il viadotto ed il tunnel di contrada Serra Cazzola lungo la strada statale 640. Un tracciato ammodernato e a doppia carreggiata che va dal centro commerciale Le Vigne alla periferia di Racalmuto e fino allo svincolo per Canicattì. La conferma della consegna di un altro tratto di strada è arrivata dalla direzione generale della società Empedocle, la quale ha precisato che la propria attenzione è tutta concentrata su questo obiettivo e che i lavori sono oramai a buon punto. A questo punto mancheranno soltanto pochi chilometri alla consegna dell'intero primo lotto, anche se va detto che per la conclusione definitiva dell'opera della parte agrigentina, bisognerà aspettare ancora qualche mese, visto che nell'ultimo tratto i lavori allo stato attuale sono fermi. Si tratta del tratto iniziale sotto la città di Agrigento e nel rettilineo di Racalmuto, dove comunque da più parti arrivano rassicurazioni che i lavori cominceranno presto. Dovrebbero essere infatti proprio quest'ultimi tracciati gli obiettivi successivi dell'Anas. Intanto continuano senza sosta i lavori nella parte della provincia di Caltanissetta. Nei prossimi giorni arriverà un grosso mezzo meccanico che sarà impiegato nello scavo per realizzare una galleria della lunghezza di quattro chilometri. Previsti 600 giorni lavorativi.
 
Giunta Crocetta pensa ad una riforma che da l'addio a sindaci e Comuni
Addio a sindaci e Comuni, al loro posto saranno istituiti municipi guidati da presidenti e consiglieri sul modello di Roma capitale. Queste circoscrizioni saranno assorbite a loro volta dalle città metropolitane che sorgeranno a Palermo, Catania e Messina, che invece saranno guidate da «super-sindaci». Alcuni territori ritenuti strategici, invece, confluiranno nei liberi consorzi, gli enti che erediteranno le funzioni delle vecchie Province. Il loro numero però è ancora incerto.
Eccola la bozza della riforma che il governo si appresta a varare dopo l'abolizione delle Province approvata dall'Assemblea regionale. C'è tempo fino al 31 dicembre e il presidente della Regione, Rosario Crocetta, sta premendo sull'acceleratore.
Quanti saranno i consorzi non è ancora chiaro: la giunta ha dato le prime indicazioni per consentire la riapertura delle scuole e stabilire la dimensione dei nuovi consorzi, che dovranno avere tra i 150 mila e i 500 mila abitanti. Toccherà ai Comuni decidere come consorziarsi. Ma diversi partiti, dal Pd al Pdl passando dai Cinque Stelle, prevedono che i raggruppamenti non siano più di una decina. «Il Pd all'Ars - dice il presidente Baldo Gucciardi - ha costituto un suo gruppo di lavoro formato da esperti e docenti per contribuire alla riforma nell'ottica del risparmio e dell'efficienza». Nella bozza sono individuate tre grandi aree: il consorzio di Mazara, che unificherebbe i territori di Trapani, Agrigento e in parte di Caltanissetta, quello di Noto, che aggregherebbe le aree di Ragusa, Siracusa e porzioni di Catania e quello di Demona, che coprirebbe la parte di Messina che non rientra nell'area metropolitana, Enna e parte di Caltanissetta.
In attesa del via libera definitivo della giunta, i tecnici dell'assessorato alla Funzione pubblica, guidato da Patrizia Valenti, hanno già fornito una corposa relazione di 126 pagine, elaborata da quattro gruppi di lavoro, dove sono illustrate ipotesi di forme di governo e i principi di legge che regolamenteranno la nascita delle nuove istituzioni, ereditando oltre seimila dipendenti e un costo di 475 milioni di euro all'anno. Tanto che il presidente dell'Unione regionale province siciliane Giovanni Avanti, ha lanciato l'allarme sulla carenza di risorse.
L'ipotesi è che Palermo, Catania e Messina perdano lo status di capoluoghi e diventino città metropolitane. L'area di Palermo andrà dal golfo di Termini a quello di Castellammare con l'inclusione delle aree industriali di Carini e Partinico e Termini Buonfornello, con parte del territorio di Trapani. Ma giunta e deputati sarebbero pronti a escludere alcune aree, come Partinico e Monreale, per non depotenziare il consorzio nel quale confluiranno i comuni esclusi dall'area metropolitana. Per Catania i tecnici dell'assessorato hanno ipotizzato l'inclusione dell'area della piana di Giarre, Riposto fino alla penisola di Augusta col petrolchimico siracusano costituito dal triangolo industriale di Augusta, Melilli e Priolo. Messina diventerebbe invece città dello Stretto, con dimensioni ridotte.
Le città metropolitane sono governate da sindaco, giunta, conferenza e consiglio. Il sindaco e il consiglio sono eletti per cinque anni in maniera diretta. Il sindaco può rimanere in carica due mandati e al momento della candidatura deve indicare gli assessori, massimo otto, rispettando le quote rosa. I Comuni diventeranno invece municipi, con un presidente e un consiglio, e si occuperanno del territorio, dal verde pubblico ai servizi demografici. Per quanto riguarda il personale, i dipendenti saranno assorbiti dai nuovi consorzi mentre nessun problema dovrebbe prospettarsi per quei lavoratori della partecipate, che saranno liquidate, che originariamente erano in capo all'amministrazione. A rischio, spiegano i tecnici nella relazione, chi è stato assunto dalla società mista senza un concorso pubblico.
Un passaggio delicato riguarda poi la riscossione dei tributi, che nel 2012 hanno superato quota 325 milioni. Ma i liberi consorzi non avrebbero legittimità nell'agire in giudizio a tutela degli interessi collettivi, per cui il rischio è di non poter combattere l'evasione. L'ipotesi privilegiata dai tecnici è di trasferire il potere di imposizione dalle Province alla Regione, che a sua volta trasferirà le risorse.
Capitolo a parte quello sulla gestione dei rifiuti. Il gruppo di lavoro addetto al settore, ha individuato in 3 aree metropolitane e 15 liberi consorzi il numero ottimale per la gestione del servizio. Fino ad oggi la raccolta è stata gestita dalle Srr, che a loro volta hanno ereditato le funzioni dei vecchi Ato. I nuovi 15 liberi consorzi ipotizzati dovrebbero ereditare tutte le funzioni, comprese quelle relative al servizio idrico. Ma sul numero complessivo l'ultima parola spetterà all'Ars.
 
Riforma Province. Panepinto: bozza assessore Valenti è fragile, Pd presenterà propria proposta
 "La bozza di riforma delle competenze delle Province regionali presentata dall'assessore Patrizia Valenti è carente e fragile: appare come un assemblaggio di idee senza un progetto organico. Il gruppo PD lavora da tempo ad una riorganizzazione armonica di funzioni e competenze, che metta al centro i Liberi Consorzi in equilibrio con gli altri due livelli: Regione e Comuni". Lo dice Giovanni Panepinto, vicepresidente della commissione Affari istituzionali all'Ars.
"La proposta del PD - aggiunge Panepinto - ha un approccio profondamente differente da quella dell'assessore Valenti: il punto non è fare uno 'spezzatino' delle attuali funzioni, ma riorganizzare i servizi senza creare conflitti o sovrapposizioni di competenze".
"Presenteremo il nostro testo nei prossimi giorni, e nella seconda metà di settembre chiameremo ad un confronto sul tema amministratori, economisti ed esperti di architettura istituzionale. All'incontro, al quale darà il proprio contributo anche il presidente della Regione Rosario Crocetta, parteciperà Corrado Passera. I Liberi Consorzi di Comuni - conclude Panepinto -possono e devono essere uno strumento per rilanciare l'economia e lo sviluppo della Sicilia, che è fondamentale per la ripresa del Paese".
 
 Sicilia24
 
Riforma, addio Sindaci e Comuni
Il bombardamento non si placa. Il governo Crocetta ha sparato, colpito e affondato le Province. In Italia, la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale cancellare le Province tramite legge ordinaria, e dunque, probabilmente, si procedera' secondo il procedimento di legge costituzionale. In Sicilia, invece, lo Statuto autonomo, che ha valore di legge costituzionale, ha blindato la Regione di Crocetta contro le palle di cannone sparate da Roma. E dunque, avanti tutta. Adesso e' la volta dei sindaci e dei Comuni. Addio. Vi saranno Municipi. E a capo del Municipio vi sara' un Presidente e poi i consiglieri, cosi' come e' a Roma. Il tutto sara' assorbito tra 3 citta' metropolitane, Palermo, Catania e Messina, e a capo delle 3 citta' metropolitane vi saranno i super Sindaci. Alcuni territori ritenuti strategici saranno parte dei Liberi Consorzi tra i Comuni, che sostituiranno le Province, e che saranno compresi tra i 150mila e i 500 mila abitanti . Confusione ? Disordine ? Appesantimento di burocrazia ? Mancanza di riferimenti immediati nel territorio come lo e' il sindaco ? Tanti interrogativi, destinati ad essere sollevati. Al momento si tratta di una bozza della riforma che il Governo Crocetta si appresta a varare dopo l'abolizione delle Province. Vi e' tempo fino al prossimo 31 dicembre. A proposito dei Consorzi, i Partiti lavorano progettando ognuno a casa propria. Ad esempio, il gruppo di lavoro del Partito Democratico ha progettato 3 aree : il consorzio di Mazara, che comprende i territori di Trapani, Agrigento e in parte di Caltanissetta, poi il consorzio di Noto, che comprende Ragusa, Siracusa e porzioni di Catania, e poi il consorzio di Demona, che comprende la parte di Messina che non rientra nell'area metropolitana, poi Enna e poi parte di Caltanissetta. Attenzione al problema finanziario : infatti, i nuovi Consorzi ereditano oltre 6mila dipendenti delle Province, e un costo di 475 milioni di euro all'anno. E il presidente dell'Unione regionale province siciliane, Giovanni Avanti, ha gia' lanciato l'allarme sulla carenza di risorse.
 
Crocetta tenta un colpo di Stato? Dopo aver commissariato le province vuol commissariare i comuni
Nota stampa Pietro Galuccio
"Come per ogni Colpo di Stato che si rispetti, lo si fa nei momenti di
vacanza o di crisi e così il Presidente Crocetta ha annunciato il
giorno di Ferragosto il suo imminente "Golpe" istituzionale.
Dopo aver commissariato le Province gettando nel caos i servizi e i
dipendenti, si appresta a portare all'esame dell'ARS un provvedimento
che gli permetterà di commissariare pure i comuni. Insomma se una
volta esisteva il "Sotto Governo", fra poco avremo un Governo unico
che a qualsiasi livello istituzionale risponderà personalmente al
Presidente eletto da un misero 11% dei siciliani."
Il commento di Vincenzo Figuccia, vicepresidente del Gruppo del
Partito dei Siciliani all'ARS, all'annunciato disegno di legge del
Governo è durissimo.
Figuccia, che è anche componente della Commissione Affari
Istituzionali dell'ARS, denuncia infatti che "mentre ancora aspettiamo
di vedere in Commissione come il Presidente intende porre rimedio alla
frettolosa soppressione delle Province, già si annunciano nuovi
frettolosi provvedimenti, che cancellerebbero tantissimi comuni,
accorpati in 15 nuove entità che non risponderanno ai cittadini del
proprio operato.
Ma quel che è più grave non è tanto l'accorpamento, quanto la
sparizione dei Sindaci eletti dal popolo: invece quindi di dare
maggior potere di controllo agli elettori si mira a dare maggior
potere di decisione al Governo della Regione."
"Il Partito dei Siciliani, che del rispetto delle identità locali è
portabandiera, non potrà che farsi promotore di una iniziativa dei
sindaci contro questo disastro annunciato, che mortificherà non solo i
principi cardine della democrazia ma sicuramente porterà ancora danni
ai servizi ai cittadini."
 
18 agosto - domenica
 
Sicilia24h
 
Nota Mario Lazzano
 "Botta di sole a ferragosto per il Governatore della Sicilia Rosario Crocetta,dopo il Commissariamento delle Province adesso vuole cancellare i Comuni Siciliani trasformandoli in 15 mega aree metropolitane, via i Presidenti delle Province via i Sindaci    che sono eletti dal popolo, resto solo io al comando con l'11% dei consensi ricevuti da popolo Siciliano. Un vero golpe Stalinista! Occorre una forte presa di posizione da parte del Ministero degli interni,dell'Anci e di tutti i Sindaci Siciliani per contrastare questa follia Politico-Istituzionale.
"In questi giorni  sotto l'ombrellone i Siciliani ricevono,attraverso alcuni organi d'informazione, questa doccia fredda della presentazione del DDL che Crocetta spedisce in prima Commissione all'Ars che prevede la cancellazione dei Comuni Siciliani trasformandoli in 15 mega aree. Tradotto in pillole cancellare il voto popolare di 5 milioni di Siciliani. Un vero golpe Politico-Istituzionale che non trova alcun riscontro nella storia della Repubblica Italiana dal 1946 ad oggi.
 "Mi chiedo come può un Governatore eletto appena col 11% dell'elettorato in Sicilia presentare una bozza di DDL cosi raffazzonato? Chi lo consiglia? Chi sono questi insigni scienziati operatori del diritto alla Regione che consigliano Crocetta a queste piroette ferragostane? Si spera che l'intera deputazione all'Ars soprattutto di centrodestra,dopo la parentesi estiva, faccia capire che la strada intrapresa dal governo Crocetta è una strada che porta ad un Governo unico e che gli permetterà di Commissariare i Comuni lasciando un solo uomo al Comando negli Enti Locali in Sicilia".
"Continua lo scempio in Sicilia negli EE.LL. dopo il Commissariamento delle Province che ha gettato nel caos i servizi garantiti e i dipendenti, adesso si appresta a Commissariare i Comuni Siciliani ergendosi a Governatore unico senza controllo ma con 11% dei consensi ricevuti dal Popolo Siciliano".
Dopo i guasti portati avanti recentemente con la famigerata legge " tabella H", che cancella di fatto somme agli invalidi,disabili e ciechi oltre che cancellare manifestazioni importanti come i Carnevali di Sicilia e che porta solo clientelismo con le relative domande che si dovranno apprestare i Comuni a presentare "una sorte di bando che verrà valutato da una commissione di esperti,ovviamente nominata da Crocetta," che valuterà  attentamente le carte di ogni Comune, sempre che i Comuni non vengano cancellati prima con questo DDL che si avvia per l'esame in I° Commissione all'Ars.
Uno scatto d'orgoglio non più procrastinabile s'impone da parte dei Sindaci e dell'ANCI Sicilia non può che  trovare sbocco attraverso una forte presa di posizione organizzando una manifestazione di protesta davanti Palazzo d'Orleans a Palermo nei prossimi giorni.
A mio parere se i Sindaci non troveranno interlocuzione e risposte esaustive col Governatore Crocetta sulla sorte dei Comuni Siciliani,  consegnino a i 9 Prefetti dell'Isola le fasce tricolori prima che venga commesso uno sfregio all'Autonomismo Siciliano e alla Costituzione Italiana.
F.to Mario Lazzano
 
Agrigento, Mario Lazzano: "Colpo di sole ferragostano al Governatore Crocetta. Vuole cancellare i Comuni in Sicilia"
Scritto da Redazione Canicatti Web
"Botta di sole a ferragosto per il Governatore della Sicilia Rosario Crocetta,dopo il Commissariamento delle Province adesso vuole cancellare i Comuni Siciliani trasformandoli in 15 mega aree metropolitane, via i Presidenti delle Province via i Sindaci che sono eletti dal popolo, resto solo io al comando con l'11% dei consensi ricevuti da popolo Siciliano. Un vero golpe Stalinista! Occorre una forte presa di posizione da parte del Ministero degli interni,dell'Anci e di tutti i Sindaci Siciliani per contrastare questa follia Politico-Istituzionale.
"In questi giorni sotto l'ombrellone i Siciliani ricevono,attraverso alcuni organi d'informazione, questa doccia fredda della presentazione del DDL che Crocetta spedisce in prima Commissione all'Ars che prevede la cancellazione dei Comuni Siciliani trasformandoli in 15 mega aree. Tradotto in pillole cancellare il voto popolare di 5 milioni di Siciliani. Un vero golpe Politico-Istituzionale che non trova alcun riscontro nella storia della Repubblica Italiana dal 1946 ad oggi.
"Mi chiedo come può un Governatore eletto appena col 11% dell'elettorato in Sicilia presentare una bozza di DDL cosi raffazzonato? Chi lo consiglia? Chi sono questi insigni scienziati operatori del diritto alla Regione che consigliano Crocetta a queste piroette ferragostane? Si spera che l'intera deputazione all'Ars soprattutto di centrodestra,dopo la parentesi estiva, faccia capire che la strada intrapresa dal governo Crocetta è una strada che porta ad un Governo unico e che gli permetterà di Commissariare i Comuni lasciando un solo uomo al Comando negli Enti Locali in Sicilia".
"Continua lo scempio in Sicilia negli EE.LL. dopo il Commissariamento delle Province che ha gettato nel caos i servizi garantiti e i dipendenti, adesso si appresta a Commissariare i Comuni Siciliani ergendosi a Governatore unico senza controllo ma con 11% dei consensi ricevuti dal Popolo Siciliano".
Dopo i guasti portati avanti recentemente con la famigerata legge " tabella H", che cancella di fatto somme agli invalidi,disabili e ciechi oltre che cancellare manifestazioni importanti come i Carnevali di Sicilia e che porta solo clientelismo con le relative domande che si dovranno apprestare i Comuni a presentare "una sorte di bando che verrà valutato da una commissione di esperti,ovviamente nominata da Crocetta," che valuterà attentamente le carte di ogni Comune, sempre che i Comuni non vengano cancellati prima con questo DDL che si avvia per l'esame in I° Commissione all'Ars.
Uno scatto d'orgoglio non più procrastinabile s'impone da parte dei Sindaci e dell'ANCI Sicilia non può che trovare sbocco attraverso una forte presa di posizione organizzando una manifestazione di protesta davanti Palazzo d'Orleans a Palermo nei prossimi giorni.
A mio parere se i Sindaci non troveranno interlocuzione e risposte esaustive col Governatore Crocetta sulla sorte dei Comuni Siciliani, consegnino a i 9 Prefetti dell'Isola le fasce tricolori prima che venga commesso uno sfregio all'Autonomismo Siciliano e alla Costituzione Italiana.
F.to Mario Lazzano
 
19 agosto - lunedì
 
GIORNALE DI SICILIA
 
APPELLO. A lanciarlo il tenore Pippo Veneziano
Ribera, «Il Toscanini non deve essere chiuso»
RIBERA
Un nuovo appello per salvare il "Toscanini" di Ribera, che rischia di chiudere i battenti è stato lanciato nel pieno della serata 'verdiana" tenuta a Seccagrande. A lanciarlo a forze politiche, amministrative, istituzioni, al ministero della pubblica istruzione e dei beni culturali, è stato il te no- re riberese Pippo Veneziano che ha eseguito un applaudito concerto con la collaborazione tecnica di Carmen Zito. Veneziano ha fatto rilevare come i tagli alla cultura impoveriscono il Paese e
che è necessario, invece, sostenere le istituzioni che operano in questi settori. Veneziano, tenore della "Scala" di Milano, ha sottolineato come lo stesso teatro milanese, il Massimo di Palermo ed al- tn gloriose istituzioni musicai stiano attraversando un momento difficile plaudendo alle iniziative intraprese dal nuovo ministro ai beni culturali Massimo Bray che, senza vessare i cittadini con nuovi balzelli ha messo a disposizione dei fondi per consentire a questo tipo di istituzioni di lavorare senza gli attuali problemi.
 
 
PROVINCE DA ACCORPARE, RIVOLTA NEI PARTITI.
Vinciullo: «Siracusa e Catania non potrebbero convivere». L'assessore: «In Aula andrà un testo condiviso»
Riccardo Vescovo
PALERMO
«Accorpare Siracusa a Catania? Siamo pronti alle barricate, all'Ars e nelle strade. C'è la stessa rivalità del derby Palermo-Catania, non potremo mai convivere»: il deputato Vincenzo Vinciullo usa una metafora calcistica per opporsi alla riforma delle Province sulla quale sta lavorando il governo regionale. Segno del malcontento diffuso tra gli amministratori locali e la popolazione, che con l'accorpamento dei Comuni temono di perdere non solo la propria identità nel nuovo sistema di enti locali, ma anche la propria poltrona a causa della possibile cancellazione dei Comuni con meno di 5 mila abitanti. Da qui la rivolta dei partiti, dal Pd al Pdl, contro la bozza elaborata da esperti chiamati a consiglia- re la Regione. Tanto che lo stesso presidente Rosario Crocetta ha chiarito che non si tratta del testo dell'esecutivo, che invece «sarà pronto la prossima settimana per essere spedito all'Aula, dopo una verifica politica coni capigruppo». Adesso anche l'assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, rassicura: «Le ipotesi sono state elaborate da docenti universitari segnalati dai rettori, dalle associazioni degli enti locali, da dirigenti regionali. La bozza - prosegue - sarà discussa da un nuovo gruppo di lavoro formato dai rappresentanti dei partiti e guidato dal presidente Rosario Crocetta. Così in Aula giungerà un testo già condiviso, ma non dimentichiamo che le proposte sono state elaborate da professionisti di grande livello».
A scatenare nuove polemiche è stata la parte relativa alle città metropolitane che sorgeranno intorno a Palermo, Catania e Messina. Questi super-Comuni sarebbero ingiobati in delle aree più vaste che comprenderebbero anche altre ex province. Le città metropoli- tane assorbiranno poi i comuni del circondano, che diventeranno municipi, mentre alcune località più importanti resteranno autonome e faranno parte dei liberi consorzi, cioè le future Province. E il caso di Bagheria, parte di Monreale e Partinico che resteranno Comuni autonomi.
Messina invece diventerà città dello Stretto, mentre l'area metropolitana di Palermo andrà dal golfo di Termini a quello di Castellammare, con parte del territorio di Trapani. Per Catania i tecnici dell'assessorato hanno ipotizzato l'inclusione dell'area della piana di Giarre, Riposto fino alla penisola di Augusta col petrolchimico siracusano costituito dal triangolo industriale di Augusta, Melilli e Pi-io- lo. Ipotesi che ha scatenato l'ira del deputato siracusano Vinciullo:
,>La bozza degli esperti va subito ritirata - dice - così come il maldestro tentativo di inglobare a Catania la parte più ricca della provincia, con Melilli, Priolo e Augusta. forte di un finanziamento da 146 milioni destinato al porto commerciale. Fermiamo questa aggressione del territorio se vogliamo evitare un autunno caldissimo».
Ma per l'assessore Valenti «i Comuni di altre province si intersecano nelle aree metropolitane, non nelle città, I confini sono stati individuati tenendo conto di criteri ben precisi come il flusso dei pendolari per ottimizzate i trasporti. In ogni caso - prosegue - i confini non saranno calati dall'alto per evitare effetti devastanti. In giunta abbiamo approvato il modello per costituire i liberi consorzi e le norme transitorie sul trasferimento delle funzioni. Il resto sarà frutto della massima condivisione. Proveremo a rispettare il termine del 31 dicembre per evitare il ricorso a ulteriori proroghe».
 
Agrigentoflash
 
Racalmuto, Polizia provinciale sequestra 3 discariche abusive
Tre discariche abusive sono state sequestrate dal personale della Polizia provinciale nelle contrade Casalvecchio, Falce - Comete e Ponte Scaccia, a Racalmuto. I controlli sono scattati a seguito di un esposto presentato dall'associazione cittadina "Articolo 1″, che chiedeva interventi per la bonifica e la rimozione dei rifiuti pericolosi. Nelle tre discariche è stato rinvenuto un grande quantitativo di cemento-amianto misto a materiale da costruzione e altri rifiuti pericolosi per l'ambiente.
 
canicattìweb
 
Racalmuto, la Polizia Provinciale sequestra 3 discariche abusive
Tre discariche abusive sono state sequestrate dal personale della Polizia provinciale nelle contrade Casalvecchio, Falce - Comete e Ponte Scaccia, a Racalmuto. I controlli sono scattati a seguito di un esposto presentato dall'associazione cittadina "Articolo 1″, che chiedeva interventi per la bonifica e la rimozione dei rifiuti pericolosi. Nelle tre discariche è stato rinvenuto un grande quantitativo di cemento-amianto misto a materiale da costruzione e altri rifiuti pericolosi per l'ambiente.
 
 
 
 
 
 
 

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