/ Rassegna stampa » 2013 » Agosto » 22 » Rassegna stampa del 22 agosto 2013

Rassegna stampa del 22 agosto 2013

Agrigentoflash
 
Eugenio D'Orsi scortato ancora dalla polizia provinciale
Eugenio D'Orsi è ancora un po' presidente della Provincia. Non perché, come disse qualcuno, il titolo rimane a chi lo ha posseduto, ma quanto piuttosto perché, è ancora la Polizia provinciale, in parte, a vigilare sulla sua sicurezza. Ad oggi, infatti, il preside D'Orsi ha assegnato alla sua tutela un agente del corpo provinciale (in totale sono 2, e si alternano con turni da 12 ore), il quale guida un'autovettura civetta anch'essa di proprietà della Provincia. Una situazione, è corretto dirlo, che di certo non è stato D'Orsi (costretto ormai da anni a convivere con minacce e intimidazioni) a chiedere, ma che deriva piuttosto dal mancato "rinnovo" delle condizioni della sua tutela da parte del Comitato per l'Ordine e la sicurezza. Riunitosi lo scorso 13 giugno, il giorno prima che fosse dichiarato decaduto il presidente dalla circolare regionale dell'assessore Patrizia Valenti, l'organo ha infatti deciso di mantenere in proroga il dispositivo di tutela fino a quel momento garantito (non entreremo nel dettaglio, ovviamente, per una questione di tutela dell'incolumità degli agenti e dello stesso D'Orsi), compresa la presenza degli agenti provinciali. Rispetto al recente passato l'ex presidente, insomma, dovrà fare a meno solo della Passat blu usata durante il suo periodo di "reggenza" alla Provincia, poi passata a Benito Infurnari. Auto, giusto per ricordarlo, che la Provincia ha in leasing, con un costo di alcune centinaia di euro al mese.
G.Sch.
 
Infoagrigento
 
Classificati in provincia di Agrigento quattro nuovi "bed and breakfast"
Continua, anche ad Agosto, l'attività di classificazione e verifica delle strutture ricettive ed alberghiere della provincia di Agrigento. Il settore "Promozione turistica ed Attività economiche e produttive" ha provveduto, infatti, alla classificazione di quattro strutture turistiche nella tipologia dei "bed and breakfast".
Si tratta della struttura ricettiva denominata "Villa Carlotta Resort" con sede ad Agrigento in via Farag, classificazione tre stelle, con tre camere e 8 otto posti letto; della struttura ricettiva denominata "Sogni di cioccolato" sita a Porto Empedocle in via Lampedusa, classificazione due stelle, con tre camere e sette posti letto; della struttura ricettiva denominata "Le Rime", sita ad Agrigento in via Dante sempre nella tipologia di b&b, classificazione tre stelle, con una disponibilità di quattro camere e sette posti letto; della struttura ricettiva denominata "Kabed" sita a Porto Empedocle in Salita Granet, classificazione tre stelle, con tre camere e cinque posti letto.
Con la classificazione di queste nuove quattro strutture salgono a 219 le strutture di bed and breakfast con un aumento di 15 nuove strutture rispetto al 2012 e 106 nuovi posti letto che confermano la costante crescita del settore dei b&b all'interno del settore ricettivo-alberghiero.
 
Sicilia24h
 
Classificati in provincia di Agrigento quattro nuovi "bed and breakfast"
Continua, anche ad Agosto, l'attività di classificazione e verifica delle strutture ricettive ed alberghiere della provincia di Agrigento. Il settore "Promozione turistica ed Attività economiche e produttive" ha provveduto, infatti, alla classificazione di quattro strutture turistiche nella tipologia dei "bed and breakfast".
Si tratta della struttura ricettiva denominata "Villa Carlotta Resort" con sede ad Agrigento in via Farag, classificazione tre stelle, con  tre camere e 8 otto posti letto; della struttura ricettiva denominata "Sogni di cioccolato" sita a Porto Empedocle in via Lampedusa, classificazione due stelle, con tre camere e sette posti letto; della struttura ricettiva denominata "Le Rime", sita ad Agrigento in via Dante sempre nella tipologia di b&b, classificazione tre stelle, con una disponibilità di quattro camere e sette posti letto; della struttura ricettiva denominata "Kabed" sita a Porto Empedocle in Salita Granet, classificazione tre stelle, con tre camere e cinque posti letto.
Con la classificazione di queste nuove quattro strutture salgono a 219 le strutture di bed and breakfast con un aumento di 15 nuove strutture rispetto al 2012 e 106 nuovi posti letto che confermano la costante crescita del settore dei b&b all'interno del settore ricettivo-alberghiero.
 
La Sicilia
 
REGIONE:  Il governatore: «Non credo che il dl 39 abbia risolto i conflitti d'interesse»
Botta e risposta fra D'Alla e Crocetta sulle norme contro i politici corrotti
Una vera e propria battaglia in punto di diritto quella tra il presidente della Regione, Crocetta, e il ministro della Funzione pubblica, D'Alia. E se Crocetta, con una nota piuttosto dura, si è scagliato «contro le banalizzazioni)), arrivate sia da settori della maggioranza sia dell'opposizione, dopo l'impugnativa del Commissario dello Stato di tre commi del disegno di legge sull'ineleggibilità di deputati regionali, dirigenti e consulenti di enti o società che hanno rapporti finanziari con la Regione, salvando comunque le norme che riguardano il settore della formazione professionale e non solo, D'Ah, da parte sua, lo ha esortato, con un'altrettanta puntigliosa nota, ad applicare in Sicilia la legge nazionale contro la corruzione: il decreto legislativo n. 39/2013.
«Non capisco - ha dichiarato Crocetta - il clamore che si sta sollevando sulla legge siciliana in materia d'ineleggibilità-incompatibilità recentemente approvata, Il Commissario dello Stato ha richiesto di omettere le parole "socio", "funzionario", "dipendente". Ma laddove il funzionario è dipendente di società partecipate dalla Regione e operanti in "house", non si comprende il motivo ditale disparità rispetto al funzionario della Regione. Ci sembra eccessiva la "benevolenza" nei confronti del socio, essendo egli detentore reale e vero del potere economico del patrimonio dell'azienda e, quindi, in grado di esercitare un'influenza dominante».
Il presidente della Regione, poi, ha aggiunto: «Non riesco a capire l'invocazione continua che parte della politica siciliana fa sull'applicazione del dl 39/2013. Questo decreto è già applicato anche in Sicilia e, comunque, non mi pare che in Italia abbia risolto la questione del conflitto d'interessi, La legge siciliana in questo campo vuole fare di più rispetto al resto del Paese, anche perché il legislatore ha affidato alla Regione la facoltà d'introdurre norme e criteri più rigorose. Banalizzare, pertanto, il risultato raggiunto è veramente miope, perché mostra disinteresse all'introduzione di nor
me più stringenti che regolino la vita delle istituzioni. E' sufficiente leggere alcuni degli articoli approvati per comprendere la portata dei cambiamenti».
Per il ministro D'Alia, però, ((la legislazione anti-corruzione nazionale deve essere immediatamente ed efficacememte applicata, senza ritardi, senza deroghe e senza scuse. Non si può più oggi nelle Regioni, e negli altri enti locali, fare finta che le norme nazionali di contrasto alla corruzione non esistano o non siano applicabili agli enti locali, i quali non possono essere o diventare un porto franco dell'illegalità o della corruzione. Neppure si può pensare, o addirittura affermare, come pure è successo, che la richiesta di applicazione immediata di queste norme nazionali sia una mortificazione dell'autonomia locale: si tratta di una motivazione incoerente e strumentale)).
Replicando a Crocetta sull'efficacia della normativa nazionale, D'Alia ha sottolineato che le nuove diposizioni ((hanno previsto un sistema di prevenzione e repressione del fenomeno della corruzione innovativo e di ampio respiro, che comprende norme organizzative, di trasparenza e di contrasto penale al fenomeno. Anche la Regione Siciliana dovrà uniformarsi. Se non lo facesse, priverebbe i propri cittadini di un efficace controllo e impedirebbe l'applicazione delle sanzioni previste per chi viola le norme». Per inciso, D'Alia e il suo partito, l'Udc, sono alleati di Crocetta.
 
Sede della Provincia in via Acrone crolla un muro, distrutta un'auto
 Paura nella sede distaccata della Provincia regionale di Agrigento di via Acrone per il crollo di una grossa porzione del muro dell'autoparco. Fortunatamente non si sono registrati feriti, Ma grossi massi si sono abbattuti su una Fiat Panda di servizio, rimasta danneggiata. Il piazzale utilizzato per il parcheggio delle auto di servizio per motivi di sicurezza è stato dichiarato inagibile. Questo in attesa dei sopralluoghi. E' accaduto quando la forte pioggia stava mettendo in ginocchio la città. All'improvviso i dipendenti hanno sentito un forte boato accompagnato da una nuvola di polvere che si alzava dalla parte opposta dell'edificio. A terra cumuli di macerie. Immediatamente è stato dato l'allarme e in poco tempo sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco di Agrigento, gli agenti della Polizia provinciale e i tecnici della Provincia regionale. i pompieri hanno provveduto a mettere in sicurezza l'area, Il costo- ne era già precario e ieri il forte temporale l'ha fatto sprofondare, mentre una lesione si è aperta sulla facciata del muro rimasto in piedi.
Da tempo qualcuno aveva segnalato all'amministrazione provinciale il pericolo della caduta calcinacci dal muro, ma fino a ieri nulla era stato fatto per assicurare l'incolumità pubblica. li distacco della parte muraria farebbe pensare a un deterioramento ordinario del terreno, a causa delle infiltrazioni dell'acqua piovana, ma serviranno altri sopralluoghi tecnici per controllare lo stato generale del muro e provvedere al più presto al consolidamento e alla messa in sicurezza dell'intera area, Sembra comunque scongiurato il rischio che gli edifici vicini possano correre pericoli di staticità e agibilità, anche se si è in attesa di tutte le verifiche del caso. Da quanto si è appreso la parte interessata dal crollo sarebbe la stessa dove ogni qual volta piove, l'acqua ristagna.
 
 
Doveva essere l'occasione per sbloccare il progetto per lo smaltimento dei reflui
Chi si aspettava da tutti la massima disponibilità e collaborazione è rimasto deluso: anche la conferenza di servizi di ieri mattina, per l'approvazione del progetto esecutivo relativo alla realizzazione della condotta di adduzione dei reflui di San Leone da Villaggio Peruzzo al depuratore di Sant'Anna, ha fatto registrare delle assenze significative. Si rende pertanto necessaria una seconda convocazione per ottenere il parere favorevole di tutti gli organismi interessati.
Alla conferenza di ieri erano presenti, ed hanno dato il proprio parere, la Soprintendenza ai beni culturali, il Genio civile, l'Asp ed il Comune di Agrigento.
In particolare i tecnici di palazzo dei giganti erano accompagnati dal sindaco Marco Zambuto il quale ha anche svolto una dettagliata relazione, assumendosi una serie di precisi impegni, sul ripristino dei luoghi in cui sono state realizzate le strutture del depuratore e che non saranno interessate dalla trasformazione in centralina di pompaggio. In parole povere: la nuova soluzione prevede una struttura più snella rispetto al depuratore e quindi occupa meno spazi. Le strutture già realizzate e che si riveleranno inutili dovranno essere demolite, a cura del Comune, ed i luoghi riportati allo stato iniziale.
In precedenza i progettisti aveva-no prospettato i dettagli degli elaborati, ponendo l'accento sul rispetto delle indicazioni fornite dal Ministero per l'ambiente, la qual cosa ha sicuramente spianato la strada al rilascio del parere favorevole da parte dei rappresentanti degli enti partecipanti.
Erano invece assenti l'Ente Parco Archeologico, il quale tuttavia pare che non sia interessato alla realizzazione del progetto e quindi non deve rilasciare alcun parere, l'Enel, la Telecom, ltalgas e l'assessorato regionale Territorio e Ambiente.
Quest'ultimo, tuttavia ha fatto pervenire per iscritto il proprio parere che è stato acquisito agli atti.
Stando così le cose, il progetto per la realizzazione della condotta non è stato approvato. Si rende necessaria infatti un'altra riunione che è stata fissata per mercoledì 4 settembre alle ore 12. Due ore prima, alle ore 10 cioè, si svolgerà invece la quarta riunione della conferenza di servizi per la realizzazione della fognatura nella zona nord della città, resasi necessaria dopo che la terza riunione ha fatto registrare lunedì scorso più o meno le stesse assenze. Stranizza la mancata partecipazione di questi organismi anche alla
luce della nota diramata da Girgenti Acque a tutti gli invitati con la quale si chiedeva la massima partecipazione per definire al più presto il progetto. Questa è l'unica occasione, scriveva il gestore privato del servizio idrico integrato, per poter rispettare il termine di dieci mesi imposto dalla magistratura per aggiustare le cose a San Leone.
 
Giornale di Sicilia
 
Depurazione e sicurezza dei mari
 Arpa avvia controlli e verifiche
Un primo intervento a Siculiana Marina su richiesta della Procura della Repubblica
Prima il sequestro dei pennelli amare a San Leone, poi il divieto di balneazione a Siculiana Marina per i problemi legati allo smaltimento dei reflui a mare e ancora problemi di balneazione anche a Giallonardo e schiuma colorata a Maddalusa. Quanto basta, e avanza, per fare smuovere anche l'assessorato regionale al territorio e ambiente che annuncia interventi.
»Stiamo pianificando con l'Arpa - spiega l'assessore Mariella Lo Bello - dei controlli straordinari per verificare lo stato di salute del mare agrigentino. Una ricognizione generale che ha l'obiettivo di evitare che l'estate prossima si verifichi quanto Sta succedendo quest' anno a San Leone e a Siculiana Marina e che rischia di accadere in altri posti se non si prendono in tempo gli opportuni provvedimenti. Servono maggiori controlli a tutela del nostro mare, ma soprattutto il miglioramento della rete infrastrutturale per la depurazione. A San Leone e a Siculiana Marina la situazione è simile: ci sono depuratori incompleti o mai entrati in funzione e si usano impianti di prima grigliatura e condotte sottomarine. Si smaltiscono cioè i reflui non depurati attraverso lo sversamento a mare a quasi tre chilometri dalla costa. Questo è comunque un metodo di depurazione ritenuto fuorilegge». Un primo intervento dell'agenzia regionale per l'ambiente, è stato programmato a Siculiana Marina anche su richiesta della Procura della repubblica di Agrigento e saranno eseguiti i controlli in prossimità degli impianti per verificare gli indici di inquinamento chimico e batteriologico dovuto ed eventuale cattivo smaltimento dei reflui o a perdite nel pennello a mare. »Di certo c'è - spiega il vice direttore dell' Arpa di Agrigento Patrizia Scimecca - che in acqua i reflui dovrebbero arrivare da un depuratore vero e proprio ma qui invece arrivano solo dopo un trattamento di primo livello e il depuratore non è mal entrato in funzione, come a San Leone. Diversa è invece la situazione a Palma di Montechiaro e a Licata dove comunque i depuratori risono, funzionano ma vanno migliorati. Abbiamo ricevuto delle segnalazioni in un tratto di mare di Licata, andremo a fare dei controlli». A Sciacca il depuratore è stato invece attivato lo scorso maggio, ma nei giorni scorsi il sindaco ha emesso e poi revocato un divieto di belneazione a San Giorgio sci proposta dell' Asp, che ha competenze sui rischi per la salute nelle acque di balneazione. Anche a Seccagrande a Piana Grande li sindaco di Ribera durante l'estate ha emesso poi revocato il divieto di balneazione. Qui i reflui non finiscono a mare, ma vengono rispediti in Città, pompati per Sette chilometri (di cui quattro via costa) fin sulla collina dove c'è un depuratore che non si capisce se funziona bene o meno. Olfatto capita sempre durante l'estate che la pompa perde o che le fogne a Seccagrande scoppiano, i liquami finiscono il mare e si vieta la balneazione; quest'estate è accaduto tre volte. Anche a Realmonte i reflui delle località balneari Lido Rossello e Punta Bianca vengono rispediti con gli impianti di risalita al depuratore che quest'anno "funziona perfettamente", spiega il sindaco Puccio. Tutto bene anche a Menfi dove è in funzione il depurato- ree nessun problema a Bovo Marina a  Eraclea Minoa dove i reflui vengono scaricati nelle fosse biologiche che poi vengono espurgate.
 
AMBiente  reflui, invece di essere smaltiti direttamente in mare verranno pompati al depuratore di contrada San Anna
I Pennelli a mare, aboliti dalla prossima estate
Dalla prossima estate melma e chiazze nel mare di San Leone potrebbero essere solo un ricordo. Non saranno più utilizzati i pennelli a mare. I reflui, anziché essere smaltiti in acqua senza passare da un vero impianto di depurazione, dovrebbero essere pompati nel depuratore di Sant' Anna. Questo sarà possibile trasfomando in centrale di sollevamento e adduzione dei reflui  depuratore del Villaggio Peruzzo.
«Quasi tutti gli enti interessati - Comune, Asp, Sovrintendenza ai beni culturali e ambientali di Agrigento e assessorato regionale Territorio e Ambiente - hanno già dato parere favorevole al progetto esecutivo, è un passo importante che avevamo già proposto nel 2011 e nel 2012 e che inette fine a una brutta storia lunga trent'anni, ha detto il sindaco della città dei templi Marco Zambuto a margine della conferenza dei servizi convocata ieri dall Ato idrico guidata dal commissario Benito Infurnari. La conferenza è stata aggiornata al prossimo 4 settembre perchè erano assenti i rappresentanti delle società Enel, Telecom e Italgas il cui parere, se non si presenteranno neanche la prossima volta, verrà acquisito come positivo. «I costi del progetto per la trasformazione del depuratore di Villaggio Peruzzu in centrale di sollevamento - spiega il direttore generale di Girgenti Acque Giuseppe Carlino - si aggirano attorno a un milione e ottocento mila euro, i tempi per la realizzazione dell' opera saranno relativamente brevi. Dalla data di consegna - aggiunge - sono previsti dodici mesi di lavoro ma, viste le particolari esigenze richieste dalla situazione, l'azienda farà di tutto per completare l'opera nel più breve tempo possibile anche per ottemperare a quanto chiesto dalla magistratura. Naturalmente - prosegue Carlino - questa non è la soluzione definitiva al problema della depurazione del litorale agrigentino, che secondo noi invece resta la costruzione del depuratore al Villaggio Mosè».
Intanto, la soluzione individuata alla conferenza dei servizi di ieri dovrebbe permettere a bagnanti e turisti di avere finalmente acque pulite e a Girgenti Acque di adempiere alla bonifica del mare di San Leone, così come disposto dalla magistratura. Come si ricorderà, infatti, il gip del tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, ha disposto a fine luglio il sequestro preventivo delle condotte sottomarine dei "Padri vocazionisti" e dello stabilimento di Ps e delle relative centraline dl sollevamento perché, secondo quanto emerso dagli accertamenti svolti dall'Arpa, dall'Asp, dalla Guardia costiera e dai carabinieri, è risultato che "la rete fognaria a servizio della zona sud-est di Agrigento immette reflui in mare tramite condotte sottomarine in assenza di autorizzazione allo scarico". Un problema che entro un anno dovrebbe essere risolto.
 
 
PROVINCIA Concessa l'autorizzazione dal settore Promozione e attività economiche e produttive
Il turismo crea nuove occasioni Aperti altri 4 Bed and breakfast
Aumenta la capacità ricettiva nelle strutture alberghiere della provincia. Anche ad agosto prosegue l'attività di classificazione e verifica delle strutture ricettive ed alberghiere della Provincia di Agrigento. Il settore "Promozione turistica ed Attività economiche e produttive" ha provveduto, infatti, alla classificazione di quattro strutture turistiche nella tipologia dei "bed and breakfast". Si tratta della struttura ricettiva denominata "Villa Carlotta Resort" con sede ad Agrigento in via Farag, classificazione tre stelle, con tre camere e 8 Otto posti letto; della struttura ricettiva denominata "Sogni di cioccolato" a Porto Empedocle in via Lampedusa, classificazione due stelle, con tre camere e sette posti letto; della struttura ricettiva denominata "Le Rime", che si trova ad Agrigento in via Dante sempre nella tipologia di B&b, classificazione tre stelle, con una disponibilità di quattro camere e sette posti letto; della struttura ricettiva denominata "Kabed" di Porto Empedocle in Salita Granet, classificazione tre stelle, con tre camere e cinque posti letto. Con la classificazione di queste nuove quattro strutture salgono a 219 le strutture di bed and breakfast con un aumento di 15 nuove strutture rispetto al 2012 e 106 nuovi posti letto che confermano la costante crescita del settore dei b&b all'interno del settore ricettivo-alberghiero.
I dati si riferiscono all'intera provincia. Rispetto allo scorso anno, dai dati in possesso dell'assessorato provinciale al Turismo, si registra un aumento di 676 nuovi posti letto comprese le ultime classificazioni delle strutture turistico aiberghiere. Questa la situazione: in provincia di Agrigento sono in tutto 12.404 i posti letto nelle strutture alberghiere mentre sono 6.125 i posti letto nelle strutture extralberghiere (B&B, turismo rurale, affittacamere, case vacanze e campeggi) per un totale complessivo di 18.488 posti letti. Rispetto al 2011 c'è stato un aumento di 609 nuovi posti letto con un incremento percentuale del 3,4 per cento. (PAPI)
 
ISTITUTO A RISCHIO CHIUSURA. Il primo cittadino ha chiesto un incontro a commissario straordinario della Provincia
Pace: «Chiarezza su futuro de Toscanini»
Totò Castelli
Restano ancora molte zona d'ombra sui futuro dell'istituto musicale provinciale "Arturo Toscanini" che ha sede a Ribera nella via Roma, in locali presi in affitto dalla Provincia, malgrado qualche assicurazione fatta nei giorni scorsi nel corso di incontri avuti a livello regionale e provinciale e dopo l'annuncio di uno stanziamento di fondi a favore della ex Provincia da parte della giunta Crocetta. Negli ultimi tempi se da un lato sono aumentati attestati e iniziative di solidarietà (ultima in ordine di tempo quella lanciato dal tenore riberese Giuseppe Veneziano durante la giornata verdina promossa per le manifestazioni dell'"Estate riberese' a Seccagrande), nonchè richieste di intervento a livello regionale ed anche a livello del ministero dell'istruzione avanzate da deputati, senatori e parlamentari europei (i vari Salvatore Iacolino, Giuseppe Marinello, Margherita La Rocca, Maria Iacono, Tonino Moscatt e Angelo Capodicasa) tutti a ribadire il concetto che il "Toscanini" è una realtà culturale e professionale di alto livello e non può essere chiuso per mancanza di fondi, dall'altro, però, le notizie su come reperire questi fondi non sono per nulla chiare. Di questo si è fatto carico il sindaco Carmelo Pace, che ha richiesto un nuovo incontro al commissario straordinario della ex Provincia Benito Infurnari, per fare il punto della situazione e capire come stanno effettivamente le cose sul futuro dell'istituto diretto dal maestro Claudio Montesano. "Dallo scorso 31luglio, quando si è svolto il concerto di protesta a Palermo - osserva il primo cittadino, attualmente impegnato sui fronte della spinosa vicenda delle case sgomberate in largo Martiri di via Fani e dei nuovi equilibri politici in continua evoluzione con l'ultimo passaggio in consiglio di Rino Messina ad "Articolo 4", che potrebbe portare ad una rivisitazione della giunta comunale in carica - non abbiamo ricevuto notizie ufficiali sulle soluzioni da adottare finalizzate a scongiurare la chiusura dell'istituto. In questo stato di incertezza è naturale che la preoccupazione, che accomuna il personale docente e gli studenti dell'Istituto, ma anche i cittadini del territorio, non cali, ma anzi si alimenti di ulteriori interrogativi". Da qui la nuova sollecitazione ad avere un incontro, che si prevede sarà tenuto questa mattina ad Agrigento, con Infurnari. "Intendo capire - ha dichiarato Pace - se il contributo è stato o sarà erogato, e quando. Un contributo necessario e senza il quale il "Toscanini" non potrà proseguire le sue attività". Dopo l'incontro con Infurnari il primo cittadino riberese a fine mese e in vista della ripresa dell'attività politico-amministrativa sarà chiamato a dare delle risposte sul fronte dell'assetto della coalizione che lo sostiene, che nell'arco di circa tre anni circa, ha perso lo smalto e la consistenza "bulgara" che aveva al momento della campagna elettorale che aveva portato ad eleggere un consiglio comunale senza opposizione organica, che cori il passare degli anni si è fatta viva e sempre più numerosa. (TC)
 
LA REPUBBLICA
 
Dirigenti e funzionari dovranno comunicare i dati entro 15 giorni. "Chi non lo fa sarà revocato"
Contributi ai parenti e doppi incarichi pugno duro della giunta sui dipendenti
Occupale ultime caselle rimaste libere nel puzzle del sottogoverno, indicando il cda del Consorzio autostrade e il nuovo Garante della trasparenza. Subito dopo vara quella che lui definisce «la prossima grande rivoluzione»: l'albo unico per le scelta di liquidatori, commissari e amministratori nella galassia della Regione. Compresi i revisori, che oltre a doversi iscrivere a
questo albo saranno scelti per sorteggio: «Dalle parole passiamo ai fatti», annuncia Crocetta al termine di una giunta fiume nella quale ha sbloccato un bando da4l milioni di euro per gli asili nido e dato 15 giorni di tempo a tutti i dirigenti c funzionari della Regione per consegnare le relazioni sui loro doppi incarichi e sulla eventuale presenza di parenti negli enti finanziati dalla Regione: «Se non rispetteranno le norme anticorruzione sulle incompatibilità, li revocheremo subito, da giugno chiedo questi dati», aggiunge il presidente della Regione, rispondendo così alle critiche del ministro Gianpiero D'Alia.
Prima della rivoluzione, le nomine. La giunta ha indicato alla guida del Cas il commercia- lista Rosario Faraci, seguito dal docente universitario Giuseppe Vermiglio e dall'architetto Marina Marino. Scelto anche il nuovo Garante per la trasparenza: sarà il dirigente generale Romeo Palma. Ma in futuro il meccanismo delle nome cambierà: «Abbiamo insediato una commissione per mettere nero su bianco il regolamento per l'albo unico in base alle linee guida scelte dalla giunta — dice Crocetta — mettiamo fine al mercato delle nomine e alle polemiche per ogni scelta che ho fatto: anche i revisori dei conti saranno scelti attingendo da questo albo, al quale si accederà dopo aver superato dei test e delle prove orali, e dimostrato di avere i curricula adatti: esattamente come avviene nel campo dei manager della Sanità».
In giunta è stato dato mandato a tutti i dirigenti generali di raccogliere entro 15 giorni tutte le relazioni sugli incarichi dei dirigenti e dei funzionari della Regione. Lo scopo è quello di verificare eventuali incompatibilità in base alle nuove norme sull'anticorruzione: in bilico le posizioni di diversi burocrati che sono anche liquidatori di società partecipate, componenti nei cda o che hanno incarichi politici nei Comuni. «Faremo una grande operazione di trasparenza», dice il governato - re. In un primo momento, a rischio era anche l'incarico di vicepresidente dell'Irfìs per la segretaria generale di Palazzo d'Orleans, Patrizia Monterosso: ma un parere dell'ufficio legale darebbe invece via libera a questa nomina. Per il resto, tutti gli altri sono a rischio il monitoraggio riguarderà in sintesi al- meno 17 mila dipendenti regionali e saranno verificati i ruoli e i loro incarichi aggiuntivi e parentele in enti che ricevono fondi dalla Regione.
La giunta ha infine sbloccato un bando (la 47 milioni di euro per la realizzazione di asili nido in novanta Comuni: a Palermo finanziati due asili comunali, La Mimosa e il Drago, con 602 mila euro ciascuno. Sul tavolo del governo rimangono però due nodi: quello dei nuovi bandi che sostituiranno i meccanismi di finanziamento dopo l'abolizione della Tabella Il, e la riforma del consorzi dei Comuni e delle città metropolitane. «I bandi per i finanziamento agli enti saranno pronti nei prossimi giorni», assicura Crocetta. Per oggi è convocato un ulteriore vertice con tutti i dirigenti generali per fare il punto e dovrebbero essere individuati i criteri: l'obiettivo è quello di salvare le sigle storiche.
a.fras.
 

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO