GIORNALE DI SICILIA
UNIVERSITÀ. Previsto risparmio di 300 mila euro
Cupa, licenziato il personale «comandato»
Un risparmio di circa 300 mila euro. La Spending review arriva anche ai Cupa. Il Consiglio di amministrazione del Consorzio universitario di Agrigento, presieduto da Maria Immordino, dopo la riconferma da parte del commissario della Provincia, Benito Infurnari, nella riunione di ieri mattina ha approvato la delibera che prevede la revoca di tutti gli incarichi affidati ai cosiddetti "comandati' all'interno agli uffici amministrativi, finanziari e tecnici del Cupa. Si trattava di personale già in servizio con incarichi dirigenziali presso altri enti (prevalentemente la Provincia e il Comune di Licata) e che avevano un'ulteriore contratto di lavoro par-time con il consorzio universitario. Il personale che adesso è stato licenziato incideva sulle casse del Cupa per ben 300 mila euro annui. La conseguenza della de- libera approvata dal Cda è che i "comandati" dovranno ritornare esclusivamente presso i propri enti di appartenenza. Tutte le mansioni svolte dal personale che adesso torna agli uffici di provenienza, saranno garantite da altri funzionari messi a disposizione del Consorzio dalla Provincia, dalla Camera di Commercio e dal Comune di Agrigento, soci del Cupa. Un atto di grande coraggio quello posto in essere dal Cda che sta già ricevendo apprezzamenti e consensi degli utenti del polo universitario che per via degli appesantimenti del bilancio per spese di consulenze ed incarichi esterni, si è visto azzerare i capitoli di spesa perle borse di studio, che adesso con i risparmi ottenuti verranno ripristinate. Dopo la rinuncia delle indennità di funzione da parte dei componenti del Cda un altro segnale importante arriva quindi con gli ci- tenori tagli operati sul personale non più ritenuto indispensabile. Intanto il Consorzio universitario intende dotarsi di un elenco di avvocati di fiducia, al quale attingere nell'ipotesi di nomina di legali per la difesa sia nelle ipotesi di controversie attive che passive. 11 bando è pubblicato sul sito dell'ente all' indirizzo www.uniag.it.(PAPI)
ENTI PUBBLICI Il presidente Vittorio Messina parla del «bilancio partecipato» e di contributi ai nuovi progetti delle imprese Camèra di commercio, una casa di vetro
«Tutti possono indicare le cose da fare»
Elio Di Bella
Bilancio partecipato e contributi ai nuovi progetti delle imprese agrigentine: è la missione della Camera di Commercio per il 2014.
«Non vogliamo essere un ente isolato. Ci mettiamo in ascolto degli ordini professionali e dei vari attori economici per realizzare insieme un percorso positivo per il superamento della crisi» dichiara Vittorio Messina presidente della Camera di Commercio di Agrigento.
Nel bilancio di previsione verranno accantonate risorse non indifferenti per sostenere idee cantierabili che arriveranno agli uffici della Camera di Commercio entro il 20 settembre, prima della stesura e dell' approvazione del bilancio di previsione.
«Per realizzare questo impegno metteremo sul piatto le nostre risorse, frutto dei diritti annuali che pagano le 42 mila imprese della provincia che sono iscritte, come anche quelle che provengono dalla programmazione europea 2014-2021 che ci consentirà di partecipare ai bandi. Speriamo anche nell' aiuto del sistema camerale nazionale che ha sovvenzionato diversi nostri progetti negli ultimi anni», spiega Messina.
Le imprese interessate potranno inviare i progetti per chiedere il finanziamento anche utilizzando l'indirizzo di posta elettronica della camera di commercio di Agrigento.
Se il pro getto viene ritenuto interessante sarà intanto inserito nella linee programmati che di bilancio e le somme verranno dedicate nei vari capitoli dello strumento finanziario.
«Con la soppressione dell' Ente Provincia Regionale e con le difficoltà dei Comuni, che non hanno più molte risorse, abbiamo avuto più sollecitazioni di un tempo da parte di molti soggetti che ci chiedono contributi economici. Ma spesso si tratta di richieste per attività che poco o nulla hanno a che fare con la nostra mission.
Considerando ciò, abbiamo quindi ritenuto opportuno pensare alla definizione per il prossimo anno di un bilancio partecipato, aperto cioè al contributo di idee che può arrivare dai vari comparti economici. Guardiamo con attenzione ad esempio alle imprese al femminile, che nella nostra provincia sono le uniche che nell'attuale momento di crisi stanno facendo registrare il segno più e di tratta di esperienze di qualità che andrebbero meglio sostenute», conclude il presidente della Camera di Commercio Vittorio Messina. ('EDB)
IL CASO. Imprese rinunciano perché avrebbero dovuto cofinanziare i progetti, 125 milioni forse destinati al tram di Palermo
Regione, non arriva nessuna domanda
Bloccato il bando sulle energie pulite
Giacinto Pipitone
PALERMO
L'addio al sogno di fare della Sicilia la patria dell'industria per la componentistica legata alle energie pulite è arrivato senza troppo clamore con un decreto di poche pagine firmato in tutta fretta qualche giorno fa. La Regione ferma un bando da 25 milioni rimasto aperto da marzo a oggi senza che nessuno abbia presentato una sola domanda. Ultimo atto di un percorso che dametà2olo mette in palio, senza assegnarli, 200 milioni.
Cronaca di errori che fotografano l'altra faccia dello spreco dei fondi europei, Questa volta i soldi sono rimasti nei cassetti non perché i bandi sono arrivati in ritardo.
- Non è stata la burocrazia lumaca a impedire la spesa. Il motivo - spiegano i tecnici - è che i bandi sono stati tarati su un sistema imprenditoriale che non aveva la forza per cofinanziare gli investimenti.
Il bando bloccato è quello del marzo scorso: prevede di concede-re agevolazioni per la creazione di filiere produttive per tecnologie energetiche, agroenergetiche e per biocarburanti. «Il vecchio governo - spiega Maurizio Pirillo, dirigente dell'assessorato all'Energia - ha previsto di finanziare le imprese che avrebbero prodotto pale eoliche o piloni su cui agganciarle, pannelli fotovoltaici e tutto quanto potesse servire alle aziende che poi producono l'energia». Per partecipare al bando si dovevano creare gruppi di imprese. La Sicilia - era l'idea di fondo - sarebbe diventata un polo tecnologico in cui imprese che producrino energia da vento, sole e biomasse avrebbero trovato sul territorio le industrie da cui acquistare i componenti per realizzare i loro impianti.
Facile? Impossibile. I fondi a disposizione nel capitolo 2.1.1.1 del piano di spesa dei fondi europei messo a punto fra il 2007 e il 2010 assegnavano a questo filone circa 300 milioni. Nel 2010 un primo bando ne mise in palio circa 130. «Ma al momento di emanare il bando - ricorda il vecchio dirigente del settore, Pietro Valenti - ci si accorse che mancava l'azienda esterna che avrebbe dovuto esaminare le domande. Nessuno ha fatto il bando per selezionarla». Passerà un anno prima che l'incarico, per 8 milioni, venga assegnato a Banca Nuova. A quel punto ci si attendeva una valanga di domande: ne arrivò una sola. Si è fatta avanti solo la Meridionale Impianti, gruppo milanese che ha aperto una sede a Catania e che attende ancora il via libera a finanziamenti per 12 milioni e mezzo. Tutto il resto rimase nei cassetti e l'anno dopo l'assessorato all'Energia ci riprovò
aumentando il budget fino a 20& milioni: il risultato peggiorò, non si fece avanti nessuno. A quel punto, e siamo amano 2013, si cominciò a temere di perdere gran parte dei fondi non spesi. E allora una parte venne dirottata altrove ma l'assessorato decise di fare un ultimo tentativo promuovendo un terzo bando. Ma anche in questo caso non si è fatto avanti nessuno e qualche giorno fa Pirillo ha dovuto comunicare al dipartimento Programmazione il fallimento del piano: «Se non spendiamo questi soldi entro fine anno, li perdiamo. Dunque abbiamo dato l'ok a una loro riprogrammazione per finanziare altri progetti, credo che verranno usati per il tram di Palermo». Resta l'immagine di quei 200 milioni che la Regione offre e nessuno chiede: «1 bandi - conclude Pirillo - imponevano requisiti troppo selettivi. Le aziende che avessero ottenuto i fondi avrebbero dovuto cofinanziare l'investimento con importi quasi analoghi. E in questa fase di crisi il nostro sistema imprenditoriale non ha avuto la forza di investire». Le imprese associate avrebbero dovuto presentare progetti da un minimo di 15 milioni a un massimo di 40, la metà dei quali finanziati dalla Regione: la sola impresa capo fila avrebbe dovuto garantire almeno 8 milioni di cofinanziamento.
Ma l'ex dirigente, Pietro Valenti, ricorda che «l'errore più grande è stato limitare la partecipazione al bando alle sole piccole e medie imprese. Avevo segnalato che non c'erano realtà che potessero sostenere investimenti così ingenti. Ma non si è voluto modificare i bandi. E questo è il risultato».
CONSIGLIO DEI MINISTRI
TAGLI A CONSULENZE E AUTO BLU, MOBILITA NELLE PARTECIPATE E ASSUNZIONI PER MILLE VIGILI DEL FUOCO
Letta: mai più precari negli uffici pubblici
Via libera al «pacchetto» sulla pubblica amministrazione: il 50% dei posti a concorso riservati ai contrattisti
Renato Giglio Cacioppo
ROMA
Mai più precari e contratti a termine nella pubblica amministrazione. Lo hanno promesso ieri Enrico Letta a il ministro per la Pubblica amministrazione, Gianpiero D'Alia, nella conferenza stampa tenuta a palazzo Chigi, dopo il via libera del Consiglio dei ministri al cosiddetto «pacchetto sulla Pa», un decreto e un disegno di legge, che tra l'alto, offrono «una soluzione strutturale al precariato», come ha detto il premier, prevedono un ulteriore taglio delle auto blu del 20%, l'assunzione di mille vigili del fuoco, quella nella Pa, per chiamata diretta, dei «testimoni di giustizia», nuove regole sulla tracciabilità dei rifiuti.
Il premier ha sottolineato la decisione di «tipizzare e ridurre le forme di lavoro flessibile nel pubblico»e di aver»messo barriere» per evitare le «scorciatoie per le assunzioni». Inoltre, spiegando le nuove strategie per la gestione dei fondi europei, Letta ha detto che «purtroppo non riusciremo a usare in questi prossimi sette anni tutte le risorse disponibili dai fondi strutturali». D'Alla ha premesso che ormai come Paese «non possiamo più permetterci 1,2 miliardi di consulenze esterne per la Pa In un momento come questo,e un miliardo di spesa per le auto blu. Non solo interveniamo riducendo i costi ma obblighiaino le amministrazioni a fornire i dati per un ulteriore intervento selettivo rispetto alle auto di servizio e per il ricorso a prestazioni qualificate esterne». Quanto alla questione dei precari nel pubblico, il ministro ha assicurato che non vi saranno «mai più contratti a termine che non siano eccezionali e temporanei perché temporanea è la richiesta. ll contratto tipico della Par il contratto a tempo indeterminato». Inoltre, ha aggiunto, nel dl, vi sarà «m'a norma che obbliga ad assumere tutti i vincitori di concorso. lo parte questo riguarderà anche gli idonei, ma solo per le graduatorie più recenti».
Queste le principali novità in arrivo.
La norma salva-precari
Vi saranno posti in concorso riservati per chi ha avuto un contatto di lavoro a termine per tre anni negli ultimi cinque, lino al 2015. Prevista una riserva a loro favore del 50% dei posti a concorso. Una possibilità però, che secondo i sindacati metterebbe al riparo solo una piccola parte dei circa 150 mila dipendenti pubblici che hanno il contratto in scadenza a fine anno. Introdotte anche misure per limitare la flessibilità in entrata, ovvero per relegare ai casi limite la possibilità per la Pa di stipulare contratti a termine.
Precari nella Sanità
Tra medici, personale infermieristico e tecnici sarà possibile stabilizzare circa 35.000 persone del settore sanitario, attraverso procedure concorsuali specifiche.
I testimoni di giustizia
Prevista l'assunzione «per chiamata diretta nominativa» per i testimoni di giustizia. Secondo il viceministro dell'interno, Filippo Bubbico, la misura riguarderà circa 80 persone.
Mobilità nelle partecipate
Arriva la mobilità anche nelle società partecipate dal pubblico ma non quotate, da attivare tra società diverse, anche di diverse regioni. Per le amministrazioni prevista anche la mobilità per coprire le «gravi carenze di persona. le» degli uffici giudiziari.
Esuberi
Perla gestione degli esuberi (7-8 mila quelli rilevati nelle amministrazioni centrali), sarà prorogata la possibilità di andare in pensione con le regole antecedenti la riforma Fornero, portando da fine 2014 a fine 2015 il limite per il raggiungimento dei requisiti.
Taglio del 20% per auto blu e consulenze
Per le auto di servizio e per le consulenze nella Pa e per le Authority, scatta dal 2014 un tetto di spesa pari all'80% dei costi sostenuti nel 2012, ed è prorogato a fine 2015 il blocco di acquisto o leasing di autovetture.
Vigili del fuoco
Ne saranno assunti mille con una dotazione di circa 75 milioni di euro tra 2013-2015.
L'agenzia per la coesione
Arriva la nuova agenzia per la Coesione territoriale che coordinerà l'uso dei fondi strutturali europei e del fondo di coesione. L'agenzia, tra l'altro, si occuperà del «monitoraggio dei programmi operativi della politica di coesione», e del «sostegno e assistenza alle amministrazioni che gestiscono programmi europei e nazionali».
Rifiuti
Ci sarà una semplificazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sisttt) che riguarderà principalmente i rifiuti pericolosi.
Beni culturali
Grazie al decreto il ministero potrà assumere già nel 2013, in deroga alla legge sulla «Spending review" 150 dipendenti.
LA SICILIA
RIFORMA. Quelli con meno di .5.000 abitanti saranno accorpati a quelli viciniori più grandi
I Comuni saranno dimezzati
I 43 Comuni che attualmente compongono la provincia di Agrigento saranno dimezzati con la riforma dell'impalcatura istituzionale che è in corso di elaborazione da parte dei tecnici incaricati dal governo regionale. Abolite le province, si dovrà riorganizzare tutta l'impostazione del territorio isolano, partendo dalla creazione di tre grosse aree metropolita- ne (Palermo, Catania e Messina) e di altri consorzi in cui raggruppare i rimanenti comuni (resta invariata, almeno per il momento l'organizzazione amministrativa dello Stato). E' anche probabile che nello stesso contesto venga anche rivisto l'assetto degli attuali Comuni, accorpando quelli con meno di 5mila abitanti ai Comuni viciniori più grossi. Così Montevago sarebbe accorpato a Santa Margherita Belice, Sambuca di Sicilia a Menfi, Caltabellotta a Sciacca, Calamonaci a Bivona, Cattolica Eraclea e Montallegro a Siculiana, Alessandria della Rocca a Cianciana, San Biagio Platani a Santo Stefano Quisquina, Cammarata a San Giovanni Gemini, Sant'Angelo Muxaro e Joppolo Giancaxio a Santa Elisabetta, Realmonte a Porto Empedocle, Comitini a Grotte, Castrofilippo a Racalmuto, Camastra a Naro, Lucca Sicula e Villafranca Sicula a Burgio. Non subiranno variazioni Ribera, Casteltermini, Raffadali, Agrigento, Favara, Aragona, Canicattì, Palma di Montechiaro, Licata, Campobello di Licata e Ravanusa.
Ovviamente questa eventualità non viene accolta di buon grado dai sindaci dei comuni minori i quali alla fine di luglio si sono riuniti nella sede dell'Anci per fare il punto della situazione.
«Eravamo tutti i sindaci ed i dirigenti di ragioneria in rappresentanza di oltre 200 Comuni - racconta il sindaco di Realmonte Pietro Puccio - ed abbiamo preso atto che ci stanno asfissiando: ci hanno tolto parecchie delle rimesse che la Regione ci faceva in passato, tanto che ormai la disponibilità finanziaria che abbiamo non basta più nemmeno per pagare gli stipendi. Probabilmente ci stanno soffocando per poi procedere all'accorpamento».
Non sembrate contenti...
«A nessuno, piace perdere la propria individualità! tuttavia allo stato in cui siamo se l'accorpamento si deve fare si farà.., a noi va bene Porto Empedocle con cui condividiamo il segretario generale e l'organizzazione di diversi servizi.
Sul piano del risparmio tuttavia penso .che non si risolverà nulla: sindaco e consigli comunali in questi comuni costano poco o niente ed il risparmio sarà risibile. In compenso si creerà parecchia confusione. Detto questo, voglio sottolineare come Realmonte ha delle specificità diverse da quelle di altri comuni con meno di 5 mila abitanti: è una località turistico-balneare che in estate arriva anche a 30 mila abitanti e che ha. una conformazione particolare, con diverse borgate che richiedono parecchi servizi. Di queste cose bisognerebbe tener conto nel momento in cui si parla di cambiare l'aspetto amministrativo sia della Regione che delle province e dei singoli comuni».
SALVATORE FUCÀ
Cupa, tagliati.6 stipendi
Il Cda ha votato l'eliminazione del personale comandato della Provincia e del Comune di Licata Risparmiati 360.000 euro all'anno. I soci fondatori mettono a disposizione il proprio personale gratis
In sei costavano quanto un corso di laurea, e il Cupa, in perenne crisi economica, ha tagliarli. Il Cda dell'università agrigentina, dopo la pausa obbligata conseguente alla scelta, poi ritirata, di Benito Infurnari, di dichiarare decaduti il presidente Maria Immordino e il vice Giovanni Di Maida, riparte da dove tutto si era concluso (provvisoriamente): la de- libera presentata dal presidente per valutare il licenziamento dei dipendenti distaccati della Provincia regionale e del dipendente del Comune di Licata. Si tratta, rispettivamente, di Alfonso Giulio, Mario Concilio, Salvatore Cipolla, Leda Amato e Ignazio Gennaro e Andrea Occhipinti, tutto personale in servizio presso il Cupa e nominato (e riconfermato) negli anni della gestione D'Orsi- Mifsud. I sei, secondo il Cda, costavano ad oggi 266mi1a euro annue. Troppe per le condizioni delle casse dell'Ente.
«Voglio esprimere la mia più profonda stima umana e professionale a questo personale - dice Maria Immordino - dato che si tratta di persone di grande qualità. Non vogliamo fare una caccia alle streghe, ma è ovvio che nella situazione attuale ogni soldo a nostra disposizione deve essere speso per i giovani, e con quella cifra ci possiamo finanziare un intero corso di laurea».
Adesso al Cupa si fanno i conti con l'assenza improvvisa di questo personale, che è però stato ritenuto sostanzialmente sostituibile da parte del Cda.
«Dovremo dare il via dice Immordino ad una riorganizzazione degli uffici del personale, puntando ad esempio ad una rivalutazione degli Lsu. Tutto per ottimizzare il lavoro e ridurre i costi».
Tra l'altro, pare che dai soci fondatori sia in tal senso anche arrivato un assist:
«Come dimostrazione del sostegno da parte del Comune all'attività portata avanti dal Cda aggiunge Immordino il sindaco Marco Zambuto attraverso una lettera ci ha messo a disposizione il proprio personale tecnico amministrativo. Lo stesso hanno fatto verbalmente il presidente della Camera di commercio Vittorio Messina e il commissario della Provincia Benito Infurnari. Ovviamente si tratterebbe di incarichi gratuiti».
Anche il segretario generale del Cupa (nonché della Provincia) Giuseppe Vella, unico comandato rimasto in carica perché così stabilito dallo statuto, ha inviato una lettera a Immordino offrendo la propria disponibilità a ridurre il proprio stipendio del 20 per cento,
«Stiamo stringendo ove possibile conclude Immordino ma grande importanza hanno i fondi che attendiamo dalla Regione: oltre un milione e 700mi- la euro che potrebbero dare un po' di serenità alla gestione».
GIOACCHINO SCHICCHI
L'INTERVISTA. L'assessore regionale alle Autonomie locali sulla nuova mappa degli enti in Sicilia
Valenti: «Sul dopo-Province deciderà la politica Piccoli Comuni, nessuna scelta calata dall'alto»
MARIO BARRESI
Patrizia Valenti, assessore regionale alle Autonomie locali, le scelte dei gruppo di lavoro sul dopo-Province in Sicilia sono quelle anticipate da "La Sicilia"?
«Sì, quella è una sintesi efficace di alcune fra le conclusioni più importanti a cui sono giunti i vari gruppi di lavoro. Ma si tratta di una serie di ipotesi di lavoro, qualificate dal punto di vista tecnico di altissimo profilo scientifico, sulle quali aprire un confronto».
Un confronto che, fra la bozza diffusa all'Ars e le anticipazioni di stampa, si è di fatto aperto. Fra le perplessità espresse dal governatore Crocetta e le critiche dell'opposizione...
«Ribadisco: si tratta di un'ipotesi di lavoro, oggetto di un'interlocuzione politica che speravo di aprire prima della pausa estiva, ma purtroppo i tempi di studio si sono allungati. Un confronto nel governo e dentro la maggioranza, ma anche all'An. Quella che è stata consegnata ai capi- gruppo è una sintesi del lavoro svolto, ora si avvierà un'interlocuzione diretta con i gruppi: il testo del governo sarà la sintesi di un lavoro in sinergia con tutti».
Un lavoro che, a sentire il deputato regionale del Pdl, Enzo Vinciullo,ha prodotto più costi che risultati
Tengo moltissimo a una precisazione: è un lavoro assolutamente a costo zero. Si tratta di dirigenti regionali, di rappresentanti di soggetti interessati a questa riforma e di prestigiosi docenti universitari, questi ultimi coinvolti in collaborazione con i rettori siciliani, tutti esperti al massimo livello degli argomenti dei vari tavoli di lavoro. E nessuno prende un centesimo, nemmeno per le spese di trasferta».
Quando comincerà la fase operativa di questa riforma? Il governatore Crocetta spinge sull'acceleratore...
«Conclusa questa fase in cui il governo ascolterà tutti, il ddl di sintesi avrà un iter istituzionale, con il passaggio in commissione e poi in aula: contiamo di poterlo fare entro settembre così come ha chiesto il presidente Crocetta. E alla ripresa, in una delle prime riunioni di giunta, discuteremo anche del ddl sulle città metropolitane, con un testo già pronto che voglio condividere con il governo».
Intanto i piccoli Comuni s'interrogano sul proprio futuro. Sarà l'accorpamento di quelli Inferiori ai 5mila abitanti, come scritto nella bozza deisaggi.conunariduzioneda390al6o?Oppure è possibile una mediazione con l'ipotesi nazionale della soppressione di quelli inferiori ai mille residenti, che in Sicilia sono una trentina?
«Parlare di soppressioni e accorpamenti è fuorviante. Si tratta di una razionalizzazione, ormai non più rimandabile, delle spese per servizi e personale. E questo è proprio il tema centrale quando si parla di liberi consorzi e di pianificazione di area vasta. Le proposte del tavolo di lavoro sono un punto di partenza, ma anche su questo c'è un confronto da avviare a vari livelli. E anche di questo discuterò, il prossimo 5 settembre a Messina, con il ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali, Graziano Delrio, a Messina».
Ma nelle piccole realtà è cominciato il toto-fusione: chi va con chi, chi non vuole andare con chi.,, L'idea di due livelli dì enti con diverse gradazioni di competenze, Comuni e Municipalità. non sarà una soppressione ma è di fatto una modifica della mappa dei campanili siciliani.
«È legittimo che si apra un dibattito su aspetti così importanti e così vicini alla vita quotidiana di ogni cittadino siciliano. Ma una cosa è certo: io scopo del governo regionale è di salvaguardare la storia e la cultura di ogni singola realtà municipale, anche la più piccola. lo conosco anche la realtà di Roccafiorita, il comune più piccolo della Sicilia, e vi garantisco che anche lì l'identità della comunità sarà tutelata».
Ma è possibile un articolo "taglia-comuni" già nel ddl in cantiere o se ne riparlerà in una futura norma ad hoc?
«Vedremo quale sarà la soluzione migliore. Ma il punto non è nemmeno questo, Quella che stiamo facendo, e non vorrei peccare di immodestia, è una riforma troppo importante per non essere considerata nel suo insieme. E proprio perché è importante non potrà mai essere calata dall'alto, nè dai tavoli tecnici, nè dalla politica regionale. Qualsiasi sarà la futura mappa degli enti locali siciliani, a partire dai piccoli comuni, dovrà essere concertata con i singoli territori. Non ci sarà nessuno che, da Palermo, si mette a tracciare linee e a disegnare mappe. Sarà una riforma innovativa con il consenso delle comunità».
Agrigentoflash
Cupa, licenziato il personale comandato
Il Cda del Consorzio universitario della Provincia di Agrigento ha deliberato la revoca di tutti gli incarichi affidati ai cosiddetti comandati in seno agli uffici amministrativi, finanziari e tecnici del Cupa. Si tratta di personale già in servizio con incarichi dirigenziali presso altri enti (Provincia e il Comune di Licata) e che avevano un contratto con il Cupa. Il personale licenziato incideva nelle casse del Cupa per oltre 300mila euro annui. Le mansioni svolte da questo personale saranno garantite da altri funzionari messi a disposizione gratuitamente dagli Enti fondatori.
Prg, ex assessore Marchetta: " A chi giova tutto ciò?"
"Ho seguito con attenzione, in questi giorni, il dibattito tra alcuni consiglieri e l'amministrazione comunale sui ritardi esecutivi del PRG.
Sorprende come l'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Zambuto , per voce del Dott. Luparello , per i ritardi rinvii a responsabilità di altre amministrazioni. " Lo dice Pietro Marchetta
Coordinamento PDS - MPA ed ex asessore comunale e provinciale. "Infatti- continua- approvato il PRG con le sue osservazioni ( Luglio 2006) è stata unicamente l'amministrazione guidata dal sindaco Zambuto ( insediatosi nel giugno del 2007) ad occuparsi degli atti successivi all'approvazione.
Infatti, con ritardo il PRG fu trasmesso alla Regione e comunque questo approvato dalla stessa nel dicembre 2009, ancora oggi non trova applicazione ed esecutività piena.
Qui prodest ? A chi giova tutto ciò? Per memoria trasmetto due lettere ( la memoria è importante per un obiettivo giudizio dei fatti ) che inviai al sindaco di Agrigento sul tema nel giugno e dicembre 2011 ( sono passati già due anni) .
Anche allora le risposte erano state vaghe e positive nel senso che nel giro di pochi giorni l'amministrazione avrebbe provveduto.
Oggi, in pieno agosto 2013 rivedo le stesse situazioni."
Agrigentonotizie
Cupa, il Cda revoca gli incarichi ai "comandati"
Si tratta di personale già in servizio con incarichi dirigenziali presso altri enti (Provincia e Comune di Licata) e che avevano un contratto part-time con il consorzio agrigentino. Si risparmieranno 300mila euro all'anno
Redazione
Il Cupa di AgrigentoSaranno recuperati circa 300mila euro per le casse del Cupa attraverso la revoca degli incarichi affidati ai cosiddetti dipendenti "comandati". Si tratta di personale già in servizio con incarichi dirigenziali presso altri enti (Provincia e Comune di Licata) e che avevano un contratto part-time con il consorzio agrigentino.
I "comandati" torneranno ai loro enti di provenienza, mentre le loro manzioni saranno svolte da personale messo a disposizione dalla Provincia, dalla Camera di commercio e dal Comune.
Sicilia24h
Cupa Agrigento, il Cda azzera tutti gli incarichi esterni: risparmio di 300.000 euro
Il Consiglio di amministrazione del Consorzio universitario di Agrigento, presieduto da Maria Immordino, nella seduta odierna, come già preannunciato qualche settimana addietro, ha approvato la delibera che prevede la revoca di tutti gli incarichi affidati ai cosiddetti comandati in seno agli uffici amministrativi, finanziari e tecnici del Cupa. Si trattava di personale già in servizio con incarichi dirigenziali presso altri enti (prevalentemente la provincia e il comune di Licata) e che avevano un'ulteriore contratto di lavoro part-time con il consorzio universitario. Il personale licenziato incideva nelle casse del Cupa per ben 300 mila euro annui. Oggi a seguito della delibera approvata dal Cda i "comandati" dovranno ritornare esclusivamente presso i propri enti di appartenenza. Adesso tutte le mansioni svolte da questo personale saranno garantite da altri funzionari messi a disposizione del Consorzio dalla Provincia regionale, dalla Camera di Commercio e dal Comune di Agrigento. Un atto di grande coraggio quello posto in essere dal Cda che sta già ricevendo apprezzamenti e consensi degli utenti del polo universitario che per via degli appesantimenti del bilancio per spese di consulenze ed incarichi esterni , si è visto azzerare i capitoli di spesa per le borse di studio , che adesso con i risparmi ottenuti verranno ripristinate. Dopo la rinuncia delle indennità di funzione da parte dei componenti del Cda un altro segnale importante arriva quindi con gli ulteriori tagli operati sul personale non più ritenuto indispensabile.
Infoagrigento
Università: licenziato il personale comandato
Il Consiglio di amministrazione del Polo universitario della Provincia di Agrigento, ha deliberato la revoca di tutti gli incarichi affidati ai cosiddetti "comandati" in seno agli uffici amministrativi, finanziari e tecnici dell'Università agrigentina.
Si tratta di personale già in servizio con incarichi dirigenziali presso altri enti, Provincia di Agrigento e Comune di Licata in primis, che avevano un contratto con il Cupa.
Il personale licenziato incideva nelle casse del Consorzio per oltre 300mila Euro all'anno. Le mansioni svolte da questo personale saranno adesso garantite da altri funzionari messi a disposizione gratuitamente dagli Enti fondatori.