Agrigentoflash
Il 16 inizia la scuola... con qualche difficoltà
Carenza di insegnanti di sostegno , problemi nell'edilizia: il nuovo anno scolastico dovrà fare i conti anche con questi problemi. Sono, infatti, diversi gli istituti scolastici della provincia che necessiterebbero di interventi strutturali e , proprio per questo, il dirigente dell'ufficio X ambito territoriale di Agrigento , Raffaele Zarbo, annuncia l'avvio di un monitoraggio delle scuole. Per non parlare poi delle scuole chiuse lo scorso anno, come l'Ipia di Canicattì e il Fermi di Agrigento. Per quest'ultimo , i locali assegnati dalla Regione nella zona Asi non sono ancora pronti, la struttura necessita di lavori di manutenzione e adeguamento. La gara per l'appalto dei lavori è stata espletata lo scorso 12 agosto e la struttura potrebbe essere pronta nel mese di dicembre prossimo. Così, il commissario straordinario della Provincia Regionale di Agrigento, Benito Infurnati, ha reperito 9 classi da utilizzare per le classi femminili ed evitare i doppi turni. 4 classi sono ubicate al Foderà di via Matteo Ciramma, ad Agrigento, 5 al Majorana di via Platone. Ma il provveditore Zarbo non vuole abbandonare il maestoso edificio di contrada Calcarelle e annuncia "battaglia" il giorno dopo la consegna della struttura nella zona Asi: <>. Un anno scolastico, quello che prenderà avvio il prossimo 16 settembre ( data che potrà essere posticipata o anticipata a discrezione del dirigente), che non inizia con dei buoni auspici per tantissimi ragazzi diversamente abili che frequentano le scuole agrigentine. Mancano gli insegnanti di sostegno a causa dei tagli e, dunque, di problemi finanziari e l'anno scolastico 2013-2014 potrebbe essere peggiore di quello precedente. Il dirigente dell'ufficio scolastico provinciale fa un appello agli enti locali, ovvero, fornire gli assistenti attraverso collaborazioni con le cooperative. E, intanto , i prossimi saranno giorni di convocazioni per il personale docente. Sabato prossimo , al provveditorato di viale della Vittoria, ad Agrigento, si svolgeranno le immissioni in ruolo dei docenti : Nell'agrigentino sono 19 i posti assegnati nella scuola superiore di secondo grado, 14 nella superiore di primo grado (tutti docenti che andranno ad insegnare materie letterarie), zero posti nella primaria , 5 nella scuola dell'infanzia e 5 i posti assegnati ad insegnanti di sostegno. Per le supplenze si dovrà aspettare ancora qualche giorno, la pubblicazione dell'elenco è in programma il 12 settembre prossimo. Sul sito provveditoratoag.it, tra le altre cose, sono state pubblicate le graduatorie provinciali del personale A.T.A. di I^ Fascia per l'anno scolastico 2012-2013, relative ai profili professionali di assistente amministrativo, assistente tecnico,collaboratore scolastico addetto aziende agrarie e cuoco. Il mondo della scuola, dunque, si prepara all'avvio del nuovo anno scolastico e questi ultimi giorni saranno di fuoco al provveditorato di Agrigento che, come affermato dalla stesso Zarbo,<< ci tiene a garantire un sereno avvio di anno scolastico a tutti gli alunni ma le difficoltà sono davvero tante>>.
Sicilia24h
D'ORSI: ZAMBUTO DON CHISCIOTTE SENZA MULINO
Carta canta, sosteneva qualcuno. E D'Orsi nella conferenza di ieri mattina ha impiantato una vera e propria orchestra per far cantare le carte contro quelle che l'ex presidente della provincia ha dichiarato essere "le bugie del politico più pinocchio degli ultimi anni", al secolo Marco Zambuto.
Lo scontro era iniziato qualche mese addietro quando il sindaco di Agrigento nel corso di una intervista aveva tuonato contro Eugenio D'Orsi riferendosi alla sua cattiva gestione di una serie di servizi che hanno fatto disperare Agrigento e gli agrigentini.
Occhi puntati sul depuratore, sui pennelli a mare e sulla balneabilità del mare agrigentino. Problemi, questi, che a dire il vero, assillano la città dei Templi sin da quando D'Orsi portava i pantaloncini corti e giocava ancora nelle scale delle chiese del Gattopardo "o ppà" (figurine e tanto, tanto fiato nei polmoni...)
D'Orsi inizia la conferenza sostenendo che il primo cittadino non ha liberato da un bel nulla circa la presidenza dell'Ato idrico in quanto la scadenza naturale scattava proprio nei primi giorni di luglio. Zambuto, invece, si era intestato questa battaglia con margini di credibilità che rasentano lo zero tagliato.
"Sui depuratori - ha dichiarato D'Orsi - si è fatto solo un gran parlare e spesse volte l'eterno problema della depurazione agrigentina è stato affrontato senza conoscere le più elementari basi per poterne discutere". Ha fatto solo l'esempio del depuratore del Villaggio Mosè, originariamente costruito per l'esigenza di duemila abitanti, quando oggi il popoloso quartiere agrigentino di abitanti ne conta più di dodicimila. Se non si potenzia quello attuale non ha motivo di esistere. "Zambuto queste cose le sa - dichiara D'Orsi - oppure gliele devo suggerire io?"
D'Orsi non si ferma e sfrutta in pieno un vecchio proverbio che parla di pagliuzze e travi... "Avete visto cosa è successo in città con i primi temporali? Tombini otturati da nord a sud e la città che scoppia letteralmente. Capisco che nessuno è metereologo ma è impensabile non prevedere che soprattutto in agosto queste cose succedono ordinariamente. Zambuto vuole che vado a ''stupparli'' io i tombini? Strano che il primo cittadino pensa ai problemi degli altri e poi non si sofferma sulle catastrofi che lo circondano..."
Poi una chicca sulla scelta degli assessorati in cui andare a bussare. "Zambuto dopo sei anni di attività amministrativa non ha ancora capito in quale assessorato deve andare per avere aiuti per la propria città. Lui continua ad andare al Territorio e Ambiente quando invece per i problemi depurativi è stato creato anni fa un apposito assessorato alla Energia. Ovvio che i tombini continueranno sempre a scoppiare e i depuratori non soddisferanno mai le esigenze dei cittadini. Se si sbaglia perfino l'assessorato..."
Sui pennelli a mare, l'ex presidente è stato micidiale. Ha tirato fuori una lettera di qualche anno addietro firmata Marco Zambuto. In quella missiva il primo cittadino lodava a 360° la realizzazione dei pennelli a mare da parte di Girgenti Acque, definendoli efficienti, propositivi e atti a risolvere il problema inquinamento del mare. D'Orsi tuona: "Andate a vedere cosa dice oggi Zambuto sui pennelli a mare e su Girgenti Acque; alla faccia della coerenza..."
Infine, a proposito di risanamento delle casse comunali, D'Orsi ha tirato fuori una fresca notizia dei revisori dei conti del Comune di Agrigento. Le casse languono e attualmente il debito è di 68 milioni di euro... "Spiegatemi per favore - ha concluso D'Orsi - come Zambuto ha risanato il deficit del Comune che amministra? Con le chiacchiere?"
Non finisce qui. L'ex presidente ha avvisato i giornalisti presenti che nei prossimi giorni farà chiarezza anche sulla questione incarichi al Cupa. Dice. "Scrivono che tali incarichi hanno un costo di trecento mila euro. Io dico invece che sono novanta lorde..."
Chi vivrà vedrà...
Siciliainformazioni
Ex Tabella H, immigrati e precari
Il governatore a tutto campo
"Questa e' l'occasione per lanciare un messaggio ai siciliani, per rafforzare le politiche di integrazione. Per questo dobbiamo costruire un attivismo istituzionale e sociale. Il primo momento di incontro e di dialogo lo dobbiamo attivare tra vicini di casa". Lo ha detto il governatore siciliano, Rosario Crocetta, oggi a palazzo d'Orleans, dove ha consegnato due medaglie ai ragazzi africani di 22 e 23 anni. Nei giorni scorsi i due giovani hanno salvato una donna rimasta intrappolata tra le fiamme nella propria casa ad Alcamo. Nel corso della cerimonia di consegna e' intervenuto anche il primo cittadino di Alcamo, Sebastiano Bonventre. "Questi ragazzi - ha aggiunto Crocetta consegnando le medaglie ai due giovani - hanno fatto un atto concreto d'amore e dobbiamo ricambiarli con un gesto concreto".
"Ho intenzione di richiedere al ministro dell'Interno di riconoscere il permesso di soggiorno per ragioni umanitarie per uno dei due ragazzi che non ce lo ha ancora. Ho pensato che la Regione potrebbe proporre un ddl che istituisca la cittadinanza siciliana di fatto: i bambini nati in Sicilia potrebbero essere registrati in un registro speciale come cittadini di fatto, in attesa che i venti leghisti si allontanino. Ovviamente si tratterebbe di una cittadinanza etica, non avrebbe valore dal punto di vista giuridico, ma solo morale". Ha dichiarato, inoltre, il presidente Crocetta.
PRECARI, "DOMANI INCONTRO CON D'ALIA" - Poi il governatore è intervenuto anche sul disegno di legge sui precari della Regione. "Penso che invece di mettere benzina sul fuoco - ha detto - , servirebbe contribuire a calmare gli animi. Quello sui precari e' un provvedimento complesso, che fornisce strumenti che prima non c'erano, per esempio permette la stabilizzazione a chi era gia' in regola. Il problema e' legato al patto di stabilita' dei Comuni, perche' in Sicilia ci sono comuni che in passato lo hanno sforato e quindi oggi non posso assumere. Domani - ha annunciato Crocetta - incontrero' il ministro D'Alia, con cui affrontero' la questione. Il mio obiettivo e' di incontrare il ministro e intraprendere poi un percorso coi sindacati. Voglio chiamare Barone e Pagliaro, mentre ho gia' parlato con Bernava, per dire loro che intendo incontrarli dopo aver parlato col ministro. Intanto, pero', non incendiamo la piazza".
"SPESE FOLLI AL BELLINI DI CATANIA" - Poi, tornando sulla vicenda del teatro Bellini di Catania, dopo l'ennesima protesta del personale che da due mesi non percepisce stipendio, il presidente della Regione ha dichiarato: "Durante la Giunta abbiamo nominato il commissario straordinario del teatro Bellini di Catania, Alessandra Diliberto. Il governo si e' battuto per garantire i fondi ai teatri ma loro presentano gravi irregolarita' in bilancio. Si mettano a posto e poi ne riparliamo". Bilancio del 2009 alla mano, Crocetta ha elencato spese del Bellini non giustificate citando come esempio, tra tanti, l'acquisto in gioielleria per un valore di 3.400 euro: 291 euro per una zuppiera di ceramica, 195 per un anello d'oro, 333 per un paio d'orecchini di perle, 125 euro per un paio di gemelli. Spese sulla cui correttezza anche la ragioneria generale ha sollevato obiezioni senza mai ricevere chiarimenti. "Loro - ha proseguito Crocetta - avevano chiesto complessivamente 500 mila euro: ne abbiamo previsti 300 mila e cercheremo di mettere in bilancio altri 200 mila, ma non abbiamo responsabilita' se loro non hanno percepito stipendio. La legge e' chiara - ha concluso - non si possono accreditare somme a nessun ente che non abbia il bilancio in regola".
TABELLA H, "BANDO VENERDI'" - Inoltre, a proposito del bando, che venerdì sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per l'assegnazione dei contributi alle associazioni e agli enti finanziati prima attraverso la Tabella H, Croc etta ha detto: "Quello sulla cosiddetta Tabella H e' un bando minuzioso e specifico, finalmente un'ancora seria. E' un bando che valuta l'impatto sociale, il ritorno nel territorio, la valenza regionale, la struttura dell'Ente e il numero di dipendenti. Per la prima volta - ha aggiunto - si introducono giudizi qualitativi forti, il contributo non e' piu' automatico. Da zero a cento, 40 punti saranno assegnati per il solo impatto socioculturale dell'iniziativa o attivita' promossa dalle associazioni".
"RISPARMIO CON VISITE FISCALI GESTITE DA ASP" - A proposito dei provvedimenti approvati ieri dalla giunta regionale, il governatore a poi aggiunto: "Ogni anno la Regione spende un mare di soldi per le visite mediche di forestali, precari, senza contare le visite del medico del lavoro in caso di assenza o malattia dei dipendenti regionali. Fino ad oggi questo servizio e' stato affidato in convenzione ai privati, da adesso, invece sara' gestito dalle Asp, per un risparmio di circa il 50%". Secondo Crocetta, "prima si spendevano circa 40 euro a visita medica, da oggi finalmente si spendera' la meta'"
GIORNALE DI SICILIA
INQUINAMENTO. Verifica diretta delle condotte
Pennelli a mare, anche il Comune farà i controlli
Disposta una verifica dello stato di funzionalità delle condotte sottomarine "Padri Vocazionisti" e "Pubblica Sicurezza' a San Leone. Il Comune di Agrigento vuoi vederci chiaro sui motivi che hanno causato l'inquinamento de! mare sanleonino che alla fine del mese di luglio è stato dichiarato non balneabile. L'ente amministrato da Marco Zambuto, quasi non fidandosi delle giustificazioni del gestore privato Girgenti acque, ha quindi deciso di incaricare una ditta terza per avere contezza dei fatti. Il 3 settembre si terrà infatti una gara per affidare questo servizio ad una impresa specializzata. L'avviso è stato pubblicato sul portale del Comune su disposizione del servizio "Igiene ambientale e sanità". In sostanza gli uffici comunali, dopo la nota del sindaco del 21agosto scorso avente per oggetto la "Balneabilità di mare di San Leone, richiesta interventi e atto d'indirizzo" si sono adoperati per pubblicare il bando di gara, rilevatala necessità e l'urgenza di provvedere alla verifica.
Può essere presentata, da parte di ditte, associazioni, cooperative, la migliore offerta per il conferimento dell'incarico di verifica dello stato di funzionalità delle condotte sottomarine "Padri Vocazionisti e PS.". Nel bando si legge che: «La ditta incaricata dovrà fornire dettagliata relazione tecnica sullo stato delle condotte sottomarine, nonché filmati ed adeguata documentazione fotografica su supporto informatico. La relazione tecnica, firmata, dovrà essere prodotta sia su supporto informatico che cartaceo'>. Gli interessati dovranno fare pervenire la propria offerta in busta chiusa entrò le 12 del 3 settembre presso l'Ufficio del Protocollo dei Palazzo di città. L'importo presunto posto a base d'asta per il servizio da espletare è di 3,452 euro compresi oneri per la sicurezza, oltre Iva dovuta per legge. Per eventuali chiarimenti ed acquisizione della relativa documentazione, gli interessati potranno rivolgersi all'ufficio Sanità che si trova a Fontanelle in via Pancamo. ('PAPI)
Polizia, trasferito il questore Bisogno Andrà a dirigere il vertice Polstrada
Lascia la città dei templi dopo una promozione nella capitale il questore Giuseppe Bisogno. Andrà a Roma in qualità di nuovo direttore del Servizio di Polizia stradale nominato dal Dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell'interno. Giuseppe Bisogno nato a Nocera Superiore, nel Salernitano, ma avellinese d'adozione - arrivando dalla questura dl Napoli, s'insediò alla guida delle forze di polizia di Agrigento il primo luglio del 2011 subentrando al questore Girolamo Di Fazio. Arriverà nei prossimi giorni in questura Mario Finocchiaro, 55 anni, attuale questore di Crotone con alle spalle diverse esperienze in Sicilia (Catania, Caltanissetta ed Enna) come dirigente superiore della Polizia di Stato. Due anni scottanti per il questore Bisogno ad Agrigento sul fronte della lotta alla mafia e della continua emergenza immigrazione nel Canale di Sicilia, Ma la polizia é stata in questi anni impegnata anche nel contrasto alla microcriminalità e ai traffici di droga oltre che e ai gravi reati contro la pubblica amministrazione. Da ricordare l'operazione "Self Servi-
- ce" che ha fatto luce su un giro di tangenti all'Utc del comune di Agrigento. «Un'operazione di grande importanza - commentò il questore - che crea indignazione anche perché le illecite concessioni edilizie hanno esposto il territorio ad un enorme rischio e il cittadino ad un grande pericolo per la propria incolumità. Grande è stato il lavoro di squadra fra la polizia e la procura che ha dimostrato, ancora una volta, come lo Stato c'è; sia quando si deve colpire la mafia che quando si deve procedere contro i reati che riguardano la pubblica amministrazione,. Sul fronte del contrasto ai boss - ormai chiusala stagione della cattura dei latitanti agrigentini con l'arresto di Giuseppe Falsone (eseguito dalla polizia a Marsiglia) e di Gerlandino Messina (preso a Favara dai carabinieri - al questore Bisogno è toccato capire come sì riorganizzano le cosche nell'Agrigentino. Diversi gli appelli a denunciare il pizzo - «Il grosso degli attentati incendiari- ha ribadito recentemente sono per costringere a pagare il pizio. Occorre la denuncia degli imprenditori'. Da segnalare l'operazione "Nuova cupola" che ha decimato i dan emergenti a partire da Palma di Montechiaro e Agrigento fino a Porto Empedocle e Siculiana per arrivare nella Valle del Belice dove si sarebbe sfiorata la cattura del presunto "numero uno" della cupola siciliana Matteo Messina Denaro. "Vive congratulazioni al questore Bisogno per il nuovo incarico -ha scritto in una nota il presidente della Camera di commercio Vittorio Messina - e un sentito grazie per quanto fatto in questi anni ad Agrigento». (CAGI)
EX TABELL AH. La giunta ha approvato provvedimento: una commissione deciderà quanto assegnare a ogni domanda
Regione, sì al bando per i contributi
Corsia preferenziale per gli enti storici
Giacinto Pipitone
PALERMO
Ora c'è anche il bando, scatta la corsa ai contributi una volta assegnati con la Tabella H. La
giunta Crocetta ha approvato ieri sera il testo che mette in palio sei milioni. Un provvedimento che segue la legge approvata alla vigilia di ferragosto all'Ms e che, a sorpresa, concede un vantaggio agli dello storico elenco vicino ai partiti e cassato dal Commissario dello Stato Carmela Monica,
il bando verrà pubblicato fra domani e martedì al massimo in Gazzetta ufficiale.. Da quel momento scatteranno due diverse scadenze per i vari enti che puntano a contributi pubblici. Entro i primi 5 giorni dovranno farsi avanti gli enti che si muovono nel campo del sociale e dell'assistenza sanitaria: il bando parla precisamente di «area del disagio sociale e della disabilità». La presentazione anticipata della domanda implica una corsia preferenziale non solo nell'esame ma anche nell'assegnazione dei fondi.
Dal sedicesimo al trentesimo giorno dovranno farsi avanti gli enti di tutti gli altri settori: sarà una corsa pazza al finanziamento perché riguarderà sigle che si muovono nell'orbita di agricoltura, istruzione, mobilità, turismo, sport e spettacolo. E, per rendere l'idea, se fino al 2012 la torta da dividere fra circa 300 sigle era di 34 milioni, adesso le sigle in corsa aumenteranno e si divideranno 6 milioni.
Le domande vanno indirizzate al dipartimento di competenza (gli enti che si muovono nell' assistenza sanitaria si rivolgeranno alla Sanità e cosi via). All'interno di ogni dipartimento verrà creata una commissione di valutazione della domanda che assegnerà un punteggio (fra 0 e 100 che servirà a formare la graduatoria) e deciderà anche l'entità dell'eventuale contributo: «Le commissioni in sede di valutazione - si legge nel bando - stimano l'ammontare del contributo ritenuto necessario per le finalità e il numero di risorse umane dell'ente per esse necessarie. La predetta stima sul contributo non determina il sorgere di alcun diritto a percepire il sostegno economico in pari misura, potendo questo essere, in sede di finanziamento, riconosciuto anche parzialmente».
Ma soprattutto «a parità di punteggio prevale l'ente che risulta svolgere da più tempo le attività per cui ha fatto istanza». E ancora «20) 100 possono essere riconosciuti aggiuntivamente, fermo restando il punteggio massimo di 100/100, agli enti già destinatari di precedenti espresse norme regionali di riconoscimento di specifici contributi». È il modo con cui l'amministrazione prova a tutelare gli enti più attivi e storici: è il caso degli istituti per ciechi e sordi e delle mense per poveri, che più di tutti in questa fase si sono mosse per protestare contro il blocco dei finanziamenti che sta mettendo a rischio le attività.
Nella domanda per ottenere i contributi ogni ente dovrà alle gare una relazione dettagliata
Sulla struttura, il numero di lavoratori impiegati e i loro curricula. Dovrà essere specificato anche il numéro e il curriculum dei membri degli organismi dirigenti degli enti e bisognerà indicare dettagliatamente le spese del triennio precedente con l'elenco di tutte le entrate e i finanziamenti ottenuti a qualsiasi titolo, Tutto ciò, insieme a una relazione sul progetto e le attività per cui si chiede il finanziamento, sarà la base per valutare se concedere o meno (e in che misura) i contributi regionali.
Per ottenere i fondi pubblici gli enti non devono avere scopo di lucro e non devono destinare i contributi a spese di investimento.
I NODI DELLA POLITICA
IL DECRETO SUI PRECARI DEGLI ENTI LOCALI PREVEDE NOVITA ANCHE PER CHI ANDRA IN PENSIONE
Partecipate, più facile trasferire i dipendenti
Prevista, per esigenze di bilancio, la mobilità senza il consenso dei lavoratori. Ma stop alle assunzioni
Giacinto Pipitone
PALERMO
C'è anche una norma che favorisce il trasferimento di dipendenti da un'azienda partecipata a un'altra, fra le pieghe del decreto legge con cui il ministro perla Pubblica amministrazione Gianpiero d'Mia sta provando ad avviare i percorsi di stabilizzazione dei precari negli enti locali.
È una norma che punta ad alleggerire il peso del personale nelle partecipate più in crisi dal
punto di vista finanziario. «Questo articolo del decreto - precisa D'Alla' permette la cessione del contratto di lavoro dei dipendenti. Si può arrivare alla mobilità del personale anche senza il consenso degli interessati per esigenze di bilancio. Ovviamente te a patto a che i posti liberati dalla partecipata che cede il lavoratori non vengano riempiti da nuovo personale. Anzi, devono essere soppressi dalle piante organiche». D'Mia pensa che il meccanismo possa essere esteso a livello regionale e non solo comunale. E rivela un dettaglio: «È stetti il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a chiedere con una lettera di introdurre questa norma nel provvedimento».
Lo stesso decreto legge, che tante polemiche ha scatenato a caldo, contiene altre due norme che non riguardano i precari ma che avranno un peso (economico) di rilievo per gli enti pubblici, «C'è già una legge - precisa D'Alia - che consente ai dipendenti pubblici di enti locali in crisi di andare in pensione con i requisiti che valevano prima della riforma Fornero, a patto che questi requisiti maturino prima del 31 dicembre 2014. Col nostro provvedimento estendiamo questa possibilità a chi maturai requisiti entro il 31 dicembre 2015. Ovviamente, anche in questo caso l'obiettivo è alleggerire il costo del personale e dunque chi va in pensione con i vecchi requisiti non va sostituito, I posti vuoti vanno cancellati dalla pianta organica».
L'altra possibilità offerta agli enti locali è quella di stabilizzare il personale precario con contratti part time invece che gli attuali fultime, in modo da ridurre la spesa o (a parità di spesa) aumentare il numero dei lavora, tori assunti.
C'è infine una terza norma che è stata illustrata ieri, a 48 ore dall'annuncio del decreto legge. Prevede che una corsia preferenziale nella copertura dei vuoti di organico degli enti locali debba essere riservata ai testimoni di giustizia. Anche in questo caso D'Mia raccoglie le richieste giunte in particolar modo dalle associazioni siciliane che si muovono intorno ai testimoni di giustizia: «Ovviamente
- conclude il ministro - le assunzioni in questo caso verranno fatte con procedure che tutelano le sicurezza e la segretezza della persona».
Il dibattito sul decreto che riguarda i precari anche ieri è stato .infuocato. Il timore che queste norme non calzino a pennello per la Sicilia sarà al centro di un incontro, oggi, fra D'Mia e il presidente Rosario Crocetta. Che ieri ha affrontato il tema a margine di una conferenza stampa: «Ho letto giudizi affrettati sul decreto per la stabilizzazione dei precari. Invece di mettere benzina sul fuoco, mi sembra più giusto lavorare per risolvere i problemi. Ho già parlato col ministro D'Mia, ci incontreremo e gli sottoporrò alcune proposte per migliorare il testo, che comunque introduce elementi di novità positivi e mette un punto fermo sulla procedura concorsuale». Tra le possibili soluzioni Crocetta individua anche quella che sia la Regione in una prima fase ad assorbire i precari dei comuni che avendo sforato il patto di stabilità non sono nelle condizioni, sulla base del decreto D'Alla, di essere stabilizzati. «Ma ciò si può fare solo se la legge nazionale lo consente», afferma Crocetta.
E Saverio Romano, coordinatore nazionale di Cantiere popolare, si schiera contro il provvedimento D'Mia: «Il ministro penalizza i precari siciliani in servizio da anni negli enti locali e nella pubblica amministrazione: il suo decreto rischia di innescare una grave protesta sociale».
LA SICILIA
Precari, il decreto D'Alia sarà inutile in provincia
Niente garanzie per 22.000 dipendenti a tempo determinato
«Il decreto legge di riforma della pubblica amministrazione del ministro D'Mia avrà impatto
zero sui precari agrigentini e costituirà una beffa per i lavoratori». I sindacati, anche nella nostra provincia si scagliano contro il provvedimento del governo in materia di pubblica amministrazione, che prevede tra le altre cose corsie preferenziali per i precari storici nelle pubbliche amministrazioni ma anche di bloccare la possibilità di proroga ai contratti per i non stabilizzati. I 22mila precari agrigentini guardano adesso con preoccupazione alle proposte nazionali, avendo come riferimento il 31 dicembre 2013, data in cui scadranno i contratti per tutti coloro che non riusciranno nel frattempo ad essere stabilizzati. «Il decreto non è di certo pensato per la situazione siciliana agrigentina dice Alfonso Buscemi, Cgil Funzione pubblica - quanto piuttosto per i precari dei Ministeri. Il nostro problema principale sono le condizioni delle amministrazioni pubbliche, che tra vincoli di bilancio e ristrettezze economiche, non fanno i concorsi e non sono di certo nelle condizioni di far venire meno il finanziamento che la Regione eroga per alcune categorie di precari.
Del resto, ad oggi, esistevano delle strade per la stabilizzazione, che non sono state intraprese per
mancanza di fondi. E il rischio è adesso che questi lavoratori restino a casa, La strada, dal nostro punto di vista conclude è che la Regione si faccia carico di loro per i prossimi 10 anni, consentendo di alleggerire la pressione sui Comuni, e attuando un blocco del turn over fino
all'assorbimento del personale in eccesso». Inutile viene reputato il provvedimento anche dalla
responsabile della funzione pubblica della Cisl Floriana Russo Introito. «Per adesso sappiamo che di certo non ha una utilità, più avanti verificheremo se porterà con sé delle conseguenze non positive sugli oltre 22 mila precari agrigentini. Ad oggi continua l'unica cosa a cui puntare è nell'immediato Rituro ad una proroga di alcuni anni dei contratti, seguita da nuovi finanziamenti nazionali e da una nuova legge regionale che consenta di garantire ai precari il proprio posto di lavoro. Per non fossilizzare la situazione, impedendo nuovi ingressi di giovani magari più qualificati, si potrebbe pensare a risorse esterne per i ruoli di tipo dirigenziale. Essenziale è
inoltre aggiunge pensare ad una riforma complessiva della gestione del precariato, che deve
divenire più elastica». Più attendista la linea del segretario Fp della Uil, Fabrizio Danile. «Attendiamo di conoscere meglio questo provvedimento spiega e di valutare quindi le eventuali conseguenze sui precari della nostra provincia Quello che è certo è che non è con provvedimenti di questo tipo che può essere risolto il problema annoso dei lavoratori a
tempo determinato.
GIOACCHINO SCHICCHI
IL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO SAREBBE IN GRADO DI ASSORBIRE IN SICILIA SOLO LA METÀ DEI LAVORATORI A TEMPO
«Basta benzina sul fuoco, il dl sui precari si può migliorare» Oggi Crocetta a Roma per "ammorbidire" il ministro D'Alia
LILLOMICELI
PALERM0. «Non incendiamo la piazza». Il presidente della Regione, Crocetta, invita tutti ad astenersi da giudizi affrettati sul decreto legge per la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, approvato dal Consiglio dei ministri. In mattinata, Crocetta incontrerà a Roma il ministro della Funzione pubblica, D'Alia, per cercare di migliorare alcune parti del provvedimento che riserva il 50 per cento dei posti ai lavoratori precari. Subito dopo, il presidente della Regione convocherà le forze sindacali: «Ho già parlato con Bernava (Cisl) e chiamerò Pagliaro (Cgil) e Barone (Uil) per intraprendere un cammino comune».
I precari della pubblica amministrazione in Italia sono circa centoventimila, esclusi quella della scuola; circa ventimila sono soltanto in Sicilia. E questo rende difficile garantire la stabilizzazione di tutti i lavoratori che, comunque, per ottenere la trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, dovranno sottoporsi a selezioni concorsuali, come prevede la Costituzione.
«Ho letto - ha detto Crocetta - giudizi affrettati sul decreto per la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione. Invece di aggiungere benzina sul fuoco, mi sembra più giusto lavorare per risolvere i problemi. Ho già parlato col ministro D'Alia. Oggi ci incontreremo e gli sottoporrò alcune proposte per migliorare il testo che, comunque, introduce elementi di novità positivi e mette un punto fermo sulla procedura concorsuale».
Come ha spiegato il ministro D'Alia su queste colonne, le pubbliche amministrazioni avranno tre annidi tempo per adeguarsi alla nuova normativa. Inoltre, alla scadenza dei contratti, il prossimo 31 dicembre, nessuno perderà il posto di lavoro, sia pure precario, fino a quando le procedure non saranno completate. Tra i diversi problemi da risolvere vi è anche quello che impedisce ai Comuni che hanno sforato il Patto di stabilità di procedere alle stabilizzazioni.
Tra le possibili soluzioni che il presidente Crocetta prospetterà al ministro D'Mia, proprio per superare lo scoglio dei Comuni che non hanno rispettato il Patto di stabilità, vi è la possibilità che sia la Regione in una prima fase ad assorbire i precari provenienti dai Comuni che non potrebbero stabilizzarli». Sarebbe una sorta di ritorno a casa: nel 2002, infatti, la Regione invogliò i Comuni ad accogliere i precari, garantendo loro il pagamento del 90 per cento dello stipendio per cinque anni. Poi, i Comuni avrebbero dovuto provvedere autonomamente.
Ma così non è stato: le leggi finanziarie successive hanno bloccato il turn-over, impedendo di sostituire i dipendenti andati in pensione con concorsi a cui avrebbero dovuto partecipare i precari. Di proroga in proroga, si è arrivati al 2013, ma nel frattempo il bacino dei precari non è diminuito. Anzi sono stati aggiunti dipendenti di aziende private fallite. Si verrà a capo di questa spinosa vicenda? «Per risolvere il problema del precariato siciliano - ha ironizzato Cimino, riferendosi all'abolizione dell'Imu - l'unica soluzione sarebbe che Berlusconi diventi uno di essi».
NEL MIRINO SPIAGGE, STABILIMENTI BALNEARI E PORTI
Troppi furbetti, la Regione controlla le concessioni demaniali
L'assessore Lo Bello: «E' un'azione a tutela degli operatori turistici in regola»
PALERMO. I titolari di concessioni demaniali faranno bene a controllare al centimetro gli spazi pubblici occupati per verificare eventuali eccedenze che potrebbero costare caro. L'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, ha infatti annunciato che «controlli straordinari saranno effettuati in Sicilia su spiagge, stabilimenti balneari e porti».
«Si tratta - ha spiegato - di un'azione a tutela degli operatori turistici titolari di concessioni demaniali marittime valide e in regola con il paga- mento del canone ma spesso danneggiati da una concorrenza sleale che specula sul patrimonio ambientale dell'isola per fare affari spesso in barba alle leggi e a danno della collettività». L'assessore Mariella Lo Bello ha detto anche che sarà convocato un vertice con il Corpo forestale, il Demanio marittimo e le Capitanerie di porto dopo il sequestro, disposto dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese di pontili galleggianti e banchine, nel porticciolo di San Nicola l'Arena, a Trabia (Fa), nell'ambito di un'indagine svolta dalla Capitaneria di porto di Porticello. Secondò quanto emergerebbe dall'inchiesta la concessione demaniale per la gestione dei pontili era scaduta tra il 2009 e il 2010 e non c'era stato nessun nuovo affidamento. Nelle scorse settimane un'indagine simile aveva portato alla chiusura di due porticcioli abusivi anche a Porto Empedocle e Giallonardo (Realmonte), nell'agrigentino. Il sospetto è che possano essere molti altri casi di attività abusive su aree demaniali in Sicilia, l'assessorato Territorio e Ambiente della Regione siciliana vuole vederci chiaro. La riunione per pianificare una serie di ispezioni - alla quale parteciperanno i vertici del Corpo forestale, del Demanio marittimo e delle Capitanerie di porto - è stata convocata per martedì 10settembre a Palermo, nella sede dell'assessorato regionale Territorio e Ambiente.
R. F.
GIRGENTI ACQUE. Dal Voltano attacco a Campione con richiesta di rimozione da Ad
Girgenti Acque, l'opposizione punta ella rimozione dell'amministratore delegato Marco Campione. Durante l'ultimo consiglio di amministrazione della Voltano (la partecipata che ha come principale azionista il Comune di Agrigento, presieduta dal componente del Cda di Girgenti Acque Calogero Signorino Celo), è stato infatti dato mandato al legali di verificare la possibilità di avviare un procedimento per la denunzia al tribunale della condotta di Campione ai sensi dell'articolo del codice civile 2409. Questo prescrive che «se vi è fondato sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possono arrecare danno alla società o a una o più società controllate, i soci che rappresentano il decimo del capitale sociale o possono denunziare i fatti al tribunale con ricorso notificato anche alla società. Il tribunale, sentiti in camera di consiglio gli amministratori e i sindaci, può ordinare l'ispezione dell'amministrazione della società a spese dei soci richiedenti, subordinandola, se del caso, alla prestazione di una cauzione».
Strumento per tentare la rimozione di Campione, la ormai famosa dichiarazione rilasciata dall'ex amministratore delegato Carmelo Salamone durante la votazione del bilancio consuntivo 2012 di Girgenti Acque, nella quale parlava di tutta una serie di condotte ritenute discutibili portate in essere da Campione, che allora era solo presidente e principale azionista, soprattutto per quanto riguardava le assunzioni. Tra le accuse quella che Girgenti Acque «parrebbe essere divenuta il serbatoio dei dipendenti del gruppo Campione», il quale «alleggerirebbe i propri costi digestione assumendo a nome della Girgenti Acque anche personale già alle proprie dipendenze, il quale personale continuerebbe a fornire servizi anche (ed ancora) in favore del gruppo Campione, traslando sostanzialmente cosi, in sede di determinazione della tariffa idrica dei costi a carico dei cittadini»,
Al fianco della Voltano (che da sola ha già il 14 percento delle azioni di Girgenti Acque)in questa iniziativa i soci di minoranza Aipa e Civiesse, proprio di Carmelo Salamone. rimasti fuori dal Cda e messi ai margini dalla forte maggioranza di Campione all'interno della società,
«Stiamo valutando le condizioni burocratiche per portare avanti questa iniziativa -spiega Signorino Gelo-, perché sia il tribunale a fare chiarezza sulle accuse alla gestione Campione mosse da Salamone, Se queste fossero ritenute corrette la rimozione dell'amministratore delegato sarebbe un passo obbligato».
GIOACCHINO SCHICCHI