La Sicilia
SPENDING REVIEW. Allo studio del Cda ci sono alcune iniziative finalizzate al rilancio dell'università agrigentina Azionariato popolare per salvare il Cupa
Immordino: «E giusto che il territorio sostenga una delle sue risorse più importanti»
Azionariato popolare per sostenere l'attività del Cupa. E' questa una delle proposte sul tavolo del Consiglio di amministrazione dell'università agrigentina, alla ricerca di equilibri di bilancio che ne consentano un rilancio. L'idea è quella di aprire ai privati cittadini la partecipazione economica con quote anche di modesta entità.
«Il Cupa è una risorsa per l'intero territorio di Agrigento spiega il presidente Maria Immordino e il territorio può fare la sua parte per sostenere questa risorsa. I fondi non serviranno per la gestione ordinaria, ma per finanziare borse di studio e incentivi economici per gli studenti meritevoli più svantaggiati».
Una delle idee è quella di un prestito d'onore che possa poi essere restituito dallo studente all'università. Una possibilità che tuttavia dovrà prima essere vagliata economicamente e burocraticamente anche dall'università di Palermo, ma che riassume quella che è attuaI-
mente la linea che il Cda vuole seguire,
«Stiamo puntando alla riduzione di ogni spesa superflua - continua Immordino - rendendo tutto più efficiente. Stiamo ad esempio firmando una nuova convenzione per quanto riguarda l'albergo che ospita i docenti pendolari. Tutti soldi risparmiati che saranno reinvestiti in termini di incentivi e sostegno per i corsi di laurea e degli studenti. Sono loro il nostro unico pensiero».
Fondi extra il Cupa punta ad incassarli anche dai soci benemeriti, imprenditori o anche Enti, che decidano di partecipare con contributi di entità superiore ai mille euro alla gestione del Consorzio: «Abbiamo inviato diverse lettere dice Immordino .- e alcuni hanno dimostrato la loro disponibilità, anche se non è stato versato nulla. Creeremo un conto corrente apposito che sarà pubblicizzato nei prossimi giorni».
Così, se il Cupa ha deciso di eliminare il personale comandato (risparmio annunciato 266mila euro), ricevendo l'annuncio da parte dei soci fondatori di un sostegno in termini di personale tecnico- amministrativo (gratuito), perché le preoccupazioni economiche possano dirsi accantonate bisognerà attendere l'erogazione da parte della Regione di una tranche da oltre I milione e 400mi- la euro: «Quei soldi- dice Immordino - ci consentirebbero di riniziare a pagare debiti pregressi con i professori (alcuni dei quali attendono somme dal 2010) e affrontare con più serenità l'anno accademico in arrivo».
Altra tegola è il finanziamento della Provincia. C'è infatti l'impegno formale a proseguire con il sostegno, ma in mancanza di chiarimenti legislativi sul futuro dei liberi consorzi tutto rimane in alto mare.
GIORNALE DI SICILIA
D'Alia-Crocetta, patto sui
precari siciliani
L'intesa politica c'è già, le soluzioni tecniche saranno studiate nei prossimi giorni. Il ministro per la Pubblica amministrazione, Gianpiero D'Alia, e il presidente Rosario Crocetta hanno gettato le basi per arrivare a modifiche del decreto sulla stabilizzazione dei precari. Un tavolo tecnico fra funzionari del ministero e della Regione lavorerà a un pacchetto di norme che permetteranno di superare alcuni degli ostacoli attuali ampliando la platea di chi sarà assunto. È la sintesi del vertice, che ha sancito anche il nuovo feeling fra Crocetta e l'Udc.
Al termine dell'incontro D'Alla ha diffuso una nota in cui, annunciando la creazione del tavolo tecnico, anticipa che l'obiettivo è «approfondire gli effetti delle norme per la Regione e studiare la possibilità di intervenire, in sede di conversione del decreto, con misure specifiche che vadano nell' ottica di valorizzare l'Autonomia siciliana».
Fuori dalle note ufficiali, Crocetta ha illustrato la direzione in cui si lavora: superare fili- mite del patto di stabilità a cui i Comuni devono sottostare per avviare le stabilizzazioni e ampliare la platea di quanti possono ottenere il posto fisso senza passare dal concorso. Il presidente ha precisato che «il problema del patto di stabilità può essere risolto accompagnando la stabilizzazione a un piano di rientro dal deficit». È uno dei passaggi cruciali che fino a ora hanno fatto temere a sindaci e sindacati che le norme nazionali in Sicilia non risolveranno il problema: assumendo infatti molti Comuni sforerebbero il patto di stabilità e i limiti di spesa destinati al personale. «Per abbassare la spesa - ha aggiunto il presidente - si può stabilizzare con contratti part time».
Per quanto riguarda invece la platea dei precari che aggireranno l'ostacolo del concorso, Crocetta ha detto che «perle fasce più basse, la A e la B, si può assumere più facilmente». Anche se la maggior parte dei precari dei Comuni, 18.500 in Sicilia, sono in fascia alta (C e D) e dunque gli assunti dovrebbero accettare un demansionamento, come ricordano i sindacati. Crocetta ha aggiunto ieri che «parlerò con Cgil, Cisl e Uil per cercare di trovare insieme soluzioni».
Ma il passaggio di ieri a Roma ha soprattutto un valore politico. Crocetta si sbilancia già fino a promuovere il testo di D'Alia malgrado le critiche di sindaci, sindacati e Pd: «Il decreto ha il merito di tornare a parlare di stabilizzazioni e permettere le proroghe automatiche anche oltre il prossimo 31 dicembre». La filosofia di base resta al momento quella di assegnare un triennio alle amministrazioni per sistemare le piante organiche, avviare i concorsi (riservando la metà dei posti ai precari attuali) enell'attesa prorogare gli attuali contratti
Gli aggiustamenti devono però arrivare in fretta perchè i Comuni che non riusciranno neppure ad avviare i piani di stabilizzazione rischiano di non poter nemmeno prorogare gli attuali contratti a fine anno.
Uno Leanza, ex assessore e fondatore di Articolo 4, sposa la linea individuata da Crocetta e D'Alia e propone di allargare il tavolo tecnico al sindaci.
Ma a ritenere insufficiente il piano è il Pdl, che pure a Roma sarà chiamato a esprimersi su un provvedimento del governo di cui fa parte. Mala deputazione siciliana annuncia battaglia: <(Mi sembra che non si stiano affrontando i veri nodi dei problemi del lavoro in Sicilia - anticipa il coordinatore Giuseppe Castiglione -- La nostra proposta è quella di individuare parametri standard per i precari che ogni Comune può stabilizzare. Tutte le eccedenze dovrebbero finire in un bacino unico, garantito, che attraverso la mobilità può trovare posto dove si creeranno spazi. Inoltre non si può non individuare deroghe al patto di stabilità su base regionale, altrimenti nell'Isola nessun sindaco potrà avviare i piani di stabilizzazione». L'ipotesi di un bacino unico garantito era stata avanzata anche dalla giunta mercoledì, ma ieri ha perso quota dopo il vertice fra D'Alia e Crocetta.
Accorpare i piccoli Comuni? E arrivato un nuovo «no»
Un nuovo «no» alla proposta del governo regionale di accorpare i Comuni con meno di 5 mila abitanti. Questa volta arriva da Rosario Serravillo, componente del direttivo nazionale dell'Anpci e ai vertici dell'Associazione siciliana dei piccoli comuni, che spie- gaie ragioni dell'opposizione alla ventilata ipotesi. «Siamo consapevoli della gravità della situazione dei conti pubblicisostiene Serravillo per anni amministratore del Comune di Castrofilippo e attuale presidente del comitato cittadino - e capiamo il peso degli amministratori di gestire i Comuni garantendo i servizi essenziali, con- tenendo le spese con occhio attento all'efficacia e all'efficienza e lavorando sulle gestioni associate dei servizi, ma proprio per questo riteniamo inaccettabili le nuove regole per austerità amministrativa introdotte dalla manovra bis del Consiglio dei Ministri che si accaniscono in modo particolare sui Comuni sotto i 1000 abitanti. Cancellando perché costosi, i Consigli comunali e le giunte, si rischia un deficit di democrazia che ha per contraltare un risparmio misero rispetto ad altre voci ben più significativa del bilancio della Stato su cui la manovra bis potrebbe intervenire. 1 Comuni sono da sempre disponibili a fare la loro parte, specie in situazioni difficili come quella che stiamo vivendo, ma non meritano di veder snaturati e svuotati i presupposti di rappresentanza che li radicano nei loro territori)). Serravillo sottolinea anche gli effetti e i disagi che una riforma del genere potrebbe avere sui cittadini. «Non si può pensare - aggiunge di sanare le crisi di un Paese con l'abolizione della partecipazione democratica dei cittadini. I Comuni sono i cittadini. Qualunque altra rappresentanza può essere discussa, ma
Rosario Serravilìo del'Anpci non la rappresentanza più diretta dei cittadini composta dal sindaco e dal consiglio comunale. I Comuni sono la storia di un territorio e di un popolo. Conservano la memoria delle persone, delle famiglie, delle tradizioni, dei linguaggi, della terra, degli avvenimenti.! Comuni sono il riferimento per qualsiasi necessità delle donne e degli uomini che li abitano e raccolgono la disponibilità alla solidarietà e al volontariato di tantissime persone)).AMM
Lampedusa, soltanto coi doppi turni
si potrà garantire il diritto allo studio
Studenti delle scuole medie e liceali a lezione nello stesso edificio scolastico. C'è chi ci andrà la mattina, chi il pomer-iggio. Si profila un nuovo anno scolastico con doppi turni per gli studenti delle scuole medie dell'isola maggiore delle Pelagie. La causa è ancora la carenza di strutture, quelle esistenti sono inadeguate o pericolose. Ad aggravare la situazione i recenti atti vandalici, la scuola media "Pirandello" di via Enna ha subito un incendio. Così come era successo qualche anno fa nella scuola di via Maccaferri chiusa da ben sette anni. Allora i doppi turni sembrano la via obbligata per garantire il diritto allo studio nell'isola più a sud d'Europa. Così gli studenti della scuola media faranno lezioni pomeridiane nelle aule del liceo scientifico "Majorana" di via Grecale. «Quali iniziative l'amministrazione comunale sta assumendo al fine di risolvere un problema urgente che necessita un'immediata soluzione ?».A chiederlo - con un'interrogazione urgente a risposta scritta indirizzata all'assessore alla Scuola e alla Cultura Mitonella Brischetto - sono i consiglieri comunali di opposizione Andrea Pavia, Ketty Bono, Enza Lo Grasso, Felicetta Maggiore.
«Non è possibile - scrivono i consiglieri di minoranza - affrontare l'anno scolastico 2013-2014, che avrà inizio il 16 settembre prossimo, con doppi turni che condizionano in modo negativo la preparazione scolastica degli studenti e le attività extra didattiche. Nella delibera comunale del 12 luglio 2013- sottolineano - non vengono indicati i tempi di inizio e fine lavori dell'edificio scolastico plesso A in via Enna». «Chiediamo di sapere - concludono - se dal 16settembre gli studenti di Lampedusa dovranno subire doppi turni scolastici, la data di inizio e fine lavori delle scuole di Lampedusa non operanti, quali iniziative l'amministrazione comunale stia assumendo al fine di risolvere l'urgente problema>,. «È già in via di conclusione - replica il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini - l'iter per la consegna dei lavori di ripristino di una parte dell'edificio di via Enna che dovrebbero cominciare presto per concludersi nel giro di qualche mese e potranno poi essere interrotti i doppi turni. Un altro discorso va fatto - aggiunge il primo cittadino - per quanto riguarda la scuola di via Maccaferii, dove la precedente amministrazione aveva fatto partire i lavori ma poi il cantiere è stato abbandonato. Li si dovrebbe annullare tutto e ricominciare daccapo, probabile anche la demolizione dell'edificio per rifarlo nuovo. Abbiamo un piano di recupero dell'edilizia scolastica che speriamo di poter realizzate grazie ai 26 milioni di euro destinati a Lampedusa".
Licata: oggi il Consiglio approva l'ARO
La notizia era nell'aria da tempo, perciò non giunge inattesa, ma ora è ufficiale: per quanto riguarda la raccolta e Io smalti- mento dei rifiuti solidi urbani, il Comune di Licata ha deciso di fare da se. Entro il mese di dicembre, come è noto, le attuali autorità territoriali d'ambito verranno sostituite dagli Aro. E la nuova legge regionale prevede, tra le altre cose, che i Comuni possano gestire direttamente 11 servizio. L'esecutivo in carica, guidato dal sindaco Angelo Balsamo, ha presola palla al balzo. Sarà il Comune ad occuparsi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Quella che fino a qualche settimane fa era un'ipotesi operativa, adesso è diventata realtà.
A mettere il suggello finale sulla decisione dell'amministrazione comunale sarà, oggi, il consiglio comunale. L'assise è stata infatti convocata, dal presidente Saverio Platamone, per le 18. All'ordine del giorno tre punti, ma quello più importante è certamente il terzo: "Istituzione dell' area di raccolta ottimale (Aro) coincidente con la delimitazione territoriale del Comune di Licata".
Considerata la maggioranza "bulgara" di cui l'esecutivo in carica gode, 18 consiglieri comunali su 30, sembra difficile che l'argomento all'ordine del giorno non passi. Tra l'altro pare che anche diversi esponenti dell'opposizione abbiano condiviso, in occasione delle riunioni dei capigruppo consiliari, la decisione del Comune di tornare a gestire direttamente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Piuttosto, una volta che sarà dato il via libera alla nuova società, bisognerà verificare i tempi per farla decollare. L'Aro "comunale" potrebbe iniziare a funzionare già nel gennaio del 2014, ma ovviamente bisognerà prepararsi a quel momento. Occorrerà verificare la possibilità, per il personale del cantiere di Licata in forza alla Dedalo Ambiente, di transitare al Comune. Al tempo stesso occorrerà vedere quanti dei mezzi dell'Ato Ag3 potranno essere utilizzati dall'ente.
Salvo che l'amministrazione comunale non decida, così come si sta facendo in altre città agrigentine e sicliane, di affidare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ad una ditta privata. In quel caso gli operatori ecologici attualmente al lavoro per la Dedalo Ambiente verrebbero assunti dall'impresa che otterrebbe l'affidamento del servizio. Comunque non dovrebbero esserci problemi per il personale licatese attualmente in servizio all'AtoAg . Bisognerà vedere, infine, in che modo Palazzo dell'Aquila avrà intenzione di riformare il servizio e se, per esempio, vorrà tenere in considerazione le proposte del Comitato Civico" che due giorni fa ha sollecitato la giunta a potenziare la raccolta differenziata, in modo da "alleggerire" la Tares per i cittadini.
All'ordine del giorno del consiglio di oggi, infine, il "rientro del Comune di Licata alla Srr di appartenenza, Agrigento Provincia Sud".
Rassegna stampa del 30 agosto
Agrigentoflash.it
Precari, vertice Crocetta-D'Alia: istituito un tavolo tecnico
Si è svolto ieri a Roma un incontro tra il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Gianpiero D'Alia e il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. Nel corso del confronto sono stati esaminati i provvedimenti sul pubblico impiego approvati in Consiglio dei Ministri, con particolare attenzione alle norme presenti nel decreto che introducono importanti novità per il superamento del fenomeno del precariato in Sicilia, come nel resto d'Italia. D'Alia e Crocetta hanno istituito un tavolo
tecnico al quale prenderanno parte tecnici del ministero della Funzione Pubblica e della Regione siciliana, con l'obiettivo di approfondire gli effetti delle norme per la Regione e studiare la possibilità di intervenire, in sede di conversione del decreto, con misure specifiche che vadano nell'ottica di valorizzare l'autonomia siciliana. In un'intervista ai rappresentanti sindacali pubblicata ieri nella pagine provinciali del quotidiano La Sicilia la riforma così com'è non porterà alcun beneficio ai precari della provincia di Agrigento.
Spiagge e porti in Sicilia, assessore Lo Bello: "Più controlli a tutela dei titolari di concessioni demaniali regolari"
"Controlli straordinari saranno effettuati in Sicilia su spiagge, stabilimenti balneari e porti. Si tratta di un'azione a tutela degli operatori turistici titolari di concessioni demaniali marittime valide e in regola con il pagamento del canone ma spesso danneggiati da una concorrenza sleale che specula sul patrimonio ambientale dell'isola per fare affari spesso in barba alle leggi e a danno della collettività". Lo fa sapere l'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, annunciando la convocazione di un vertice con il Corpo forestale, il Demanio marittimo e le Capitanerie di porto dopo il sequestro, disposto dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese di pontili galleggianti e banchine, nel porticciolo di San Nicola l'Arena, a Trabia (Pa), nell'ambito di un' indagine svolta dalla Capitaneria di porto di Porticello.
Secondo quanto emergerebbe dall'inchiesta la concessione demaniale per la gestione dei pontili era scaduta tra il 2009 e il 2010 e non c'era stato nessun nuovo affidamento. Nelle scorse settimane un'indagine simile aveva portato alla chiusura di due porticcioli abusivi anche a Porto Empedocle e Giallonardo (Realmonte), nell'Agrigentino. Il sospetto è che ci possano essere molti altri casi di attività abusive su aree demaniali in Sicilia, l'assessorato Territorio e Ambiente della Regione siciliana vuole vederci chiaro. La riunione per pianificare una serie di ispezioni - alla quale parteciperanno i vertici del Corpo forestale, del Demanio marittimo e delle Capitanerie di porto - è stata convocata per martedì 10 settembre a Palermo, nella sede dell' assessorato regionale Territorio e Ambiente.
Regione, Crocetta: "Ogni giorno scopro che c'è una cosa irregolare"
"Una legge nasce perchè c'è una consapevolezza etica. E allora quando c'è tutta la società civile che si indigna rispetto ad alcune cose perchè non devono diventare leggi del Paese. E scatta la trattativa. Qual è questa trattativa, che io devo fare i conti con una maggioranza parlamentare. Ma io mi rifiuto di farla questa trattativa e dico questa è la legge". Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. "Io - ha aggiunto - potrei essere il simbolo del sistema del potere e invece mi scopro un rappresentante dell'antipotere. Perché il potere reale sta nel rapporto malato che c'è tra politica e sistema degli appalti, tra politica e sistema mafioso, tra economia e sistema mafioso. Ogni giorno scopri che c'è una cosa irregolare, e il procuratore Agueci mi ha detto mi hai sommerso di carte".
sicilia24h.it
Il Sindaco di Agrigento scrive al Commissario dell'Ato idrico sulla mancata installazione dei contatori idrici
Il Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, ha scritto al Commissario straordinario-liquidatore del Consorzio di ambito Agrigento Servizio idrico integrato e, per conoscenza, al Presidente della Regione, all'Assessore regionale per l'energia ed i servizi di pubblica utilità, al Dirigente generale del Dipartimento dell'acqua e dei rifiuti ed alla Procura della Repubblica di Agrigento, la seguente lettera:
"Premesso che per accordi contrattuali, peraltro previsti nel POT 2004-2007 sin dal 27/11/2007, il gestore privato del servizio idrico integrato avrebbe dovuto installare immediatamente i contatori mancanti e sostituire quelli vetusti e/o non funzionanti sia nella città di Agrigento che in altri comuni della provincia; considerato che:
- ad oggi, a distanza di sei anni, molte abitazioni della Città sono ancora a canone forfettario perché prive di contatori,
- il disciplinare tecnico allegato alla convenzione di gestione del servizio idrico integrato espressamente prevede l'obbligo per il gestore privato della "misurazione dei volumi consegnati all'utente (...) al punto di consegna mediante contatori rispondenti ai requisiti fissati dal D.P.R. 23 agosto 1982 n. 854, recepente la direttiva comunitaria 75/33";
si chiede di conoscere le ragioni per le quali una tanto grave inadempienza non sia stata contestata per tempo e, dato il perdurare dell'inadempienza, non sia stata attivata la procedura di scioglimento del contratto.
Si rappresenta comunque che il danno grave ed irreparabile cagionato in questi sei anni a migliaia di utenti non può passare sotto silenzio e che questo ente intende tutelare i cittadini danneggiati con la quantificazione dei danni subiti che il gestore privato ha l'obbligo di rifondere, mentre Codesto Consorzio deve rispondere del suo chiaro ed evidente comportamento compiacente ed omissivo.
Gds.it
D'Alia-Crocetta, patto sui precari siciliani
L'intesa politica c'è già, le soluzioni tecniche saranno studiate nei prossimi giorni. Il ministro per la Pubblica amministrazione, Gianpiero D'Alia, e il presidente Rosario Crocetta hanno gettato le basi per arrivare a modifiche del decreto sulla stabilizzazione dei precari. Un tavolo tecnico fra funzionari del ministero e della Regione lavorerà a un pacchetto di norme che permetteranno di superare alcuni degli ostacoli attuali ampliando la platea di chi sarà assunto. È la sintesi del vertice, che ha sancito anche il nuovo feeling fra Crocetta e l'Udc.
Al termine dell'incontro D'Alia ha diffuso una nota in cui, annunciando la creazione del tavolo tecnico, anticipa che l'obiettivo è «approfondire gli effetti delle norme per la Regione e studiare la possibilità di intervenire, in sede di conversione del decreto, con misure specifiche che vadano nell'ottica di valorizzare l'Autonomia siciliana
Infoagrigento.it
Stabilizzazione precari, intervento di Maria Iacono (PD)
"Il decreto approvato dal CDM contiene provvedimenti e norme che vanno nella direzione di stabilizzare i precari nella P.A. e ciò rappresenta da parte del governo un primo positivo segnale. Ritengo, però, che la scelta del Governo non abbia assolutamente carattere risolutivo , se si pensa all'immenso bacino dei precari nella Pubblica Amministrazione in Sicilia."Lo ha dichiarato la parlamentare del partito democratico Maria Iacono, la quale all'inizio della Legislatura, ha presentato una risoluzione parlamentare in Commissione Lavoro, avente come oggetto la stabilizzazione dei precari operanti nelle Pubbliche Amministrazioni. Inoltre, la parlamentare Agrigentina ha aggiunto: " stando ai dati fin qui forniti, i precari stabilizzati saranno circa 50.000, a fronte dei circa 150.000 presenti nella Pubblica Amministrazione Italiana, e la stabilizzazione riguarderà un esiguo numero di precari siciliani. "L'introduzione del vincolo dell'assunzione attraverso procedure concorsuali rappresenta l'affermazione di un diritto, che ha comunque il merito di rompere le catene del precariato." "Di fronte ad una realtà come quella Siciliana, caratterizzata da una sorta di precariato a vita, è doveroso compiere uno sforzo ulteriore per tentare di trovare, qui ed ora, soluzioni in questa complessa vicenda ed in relazione alla peculiarità del fenomeno nella nostra Regione." "Sicuramente, ha aggiunto la parlamentare democratica, il tempo delle illusioni e delle facili promesse è finito, ma la vasta platea di precari Siciliani, che da oltre 23 anni svolge ruoli e funzioni nelle pubbliche amministrazioni di particolare rilevanza, consentendo la tenuta amministrativa di diverse realtà locali ,merita, inevitabilmente, soluzioni di altra natura." "Chiediamo, dunque, una soluzione più aderente alla peculiarità siciliana,
che abbia come obbiettivo l efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa e metta fine a tale poco edificante situazione." " Ciò che realmente serve è l'eliminazione di taluni stringenti limiti assunzionali che, a legislazione invariata, non consentiranno, specie nella nostra Regione, alla maggior parte degli enti locali di avviare un legittimo percorso di stabilizzazione".
" Non si può non tenere in debito conto che nella Regione Siciliana diversamente da quanto accaduto nel resto del Paese, da oltre un decennio, la rinuncia di moltissimi enti locali al turn-over, in forza dell'utilizzo dei lavoratori precari per esigenze permanenti legate al fabbisogno ordinario, ha prodotto l'assenza o insufficienza nelle dotazioni organiche degli enti locali di posizioni di ruolo aventi profili professionali assolutamente indispensabili per garantire taluni servizi istituzionali. " " Credo, così come indicato nella risoluzione in commissione, da me presentata in data 16.05.2013 sia necessario procedere anzitutto, alla proroga dei rapporti di lavoro a tempo determinato, per un periodo triennale, ritenuto sufficiente per realizzare un percorso che favorisca la stabilizzazione dei rapporti a tempo determinato, in modo tale da evitare, in primo luogo, la paralisi, in moltissimi enti locali, la cui funzionalità è assicurata da gran parte del personale a tempo determinato ed in secondo luogo disporre, nel rispetto di fondamentali parametri introdotti dal legislatore nazionale a presidio dell'esigenza ineludibile del contenimento della spesa del personale, alcune deroghe ai vigenti limiti assunzionali, deroghe puntualmente indicate nella Risoluzione che a nostro avviso favoriscono il conseguimento da parte degli enti locali siciliani di un assetto organizzativo stabile e che sono, si ripete, giustificate dalla rinuncia da oltre un decennio di moltissimi enti al turn-over ". "Alla ripresa dei lavori Parlamentari, con i parlamentari dellaSicilia del Pd, presenteremo un 'interrogazione per chiedere in che modo il Governo intenda garantire alle migliaia di precari di fatto tagliati fuori dal decreto un futuro ed una prospettiva di vita." "Inoltre chiederemo al Ministro D'Alia di convocare un tavolo tecnico aperto alle organizzazioni sindacali ed al Governo della Regione." "Quando il decreto approderà in commissione ed in Parlamento per la sua conversione presenteremo una serie di proposte ed emendamenti che riteniamo migliorative del testo, che tengano conto della peculiarità Siciliana e dei suoi risvolti sul piano amministrativo e sociale."