Agrigentoflash.it
Toscanini: in pagamento le rate di giugno e luglio.
Attivato il pagamento delle spettanze relative ai mesi di Giugno e Luglio 13 da destinare all'Istituto Musicale A. Toscanini di Ribera. Le somme già depositate nella tesoreria dell'Ente saranno disponibili da domani per essere utilizzate dall'Istituto. A darne notizia è stato il Commissario Straordinario dell'Ente Dr. Benito Infurnari nel corso di un incontro con una rappresentanza del comitato genitori e studenti dell'Istituto Musicale A. Toscanini di Ribera. Nel corso dell'incontro il Commissario ha illustrato il percorso portato avanti dalla Provincia e dai dirigenti dell'Ente, in queste settimane, per cercare di arrivare ad una soluzione tecnica che scongiuri la chiusura dell'Istituto per mancanza di risorse finanziarie. Il Commissario ha ricordato come l'Ente abbia fatto enormi sacrifici in termini di contenimento delle spese e reperimento di risorse finanziarie per assicurare questi pagamenti. Tutto ciò, nonostante i tagli ai trasferimenti fatti dalla Regione che non consentono, ad oggi, di garantire il versamento di tutte le mensilità necessarie al funzionamento dell'Istituto musicale. Un incontro con i vertici dell'Istituto Musicale, previsto per ieri, per fare il punto della situazione, è stato rinviato per improrogabili impegni didattici del Direttore e del Presidente del Toscanini.
Diga Blufi incompiuta da 23 anni: protesta dei sindaci.
I lavori si sono fermati nel 1990. Da allora la diga di Blufi, che dalle Madonie avrebbe dovuto portare acqua nelle province di Agrigento e Caltanissetta, è rimasta una grande incompiuta. Ora i sindaci del comprensorio protestano e chiedono alla Regione di promuovere il completamento dell'opera. Il sindaco di Castellana Sicula (Pa), Pino Di Martino, ha promosso un incontro con gli altri primi cittadini a cui ha preso parte anche l'assessore regionale al territorio, Mariella Lo Bello. Progettata nel 1963, l'invaso avrebbe dovuto raccogliere 22 milioni di metri cubi dell'acqua proveniente dal fiume Imera. I lavori si sono fermati dopo cinque anni e una spesa di 133 miliardi di lire. I lavori per completare l'impianto occorrono altri 155 milioni di euro. Durante l'incontro con gli altri amministratori, sindacalisti e cittadini il sindaco Di Martino ha lanciato un appello perché di ponga fine alle procedure avviate mezzo secolo fa che "ci consegnano un doppio risultato negativo: la devastazione dell'ambiente e niente acqua ai centri delle province di Agrigento e di Caltanissetta".
Gds.it
Le nuove villette alla Scala dei Turchi. La Procura ha aperto un'inchiesta.
Tanto tuonò che piovve. Un'inchiesta sulle venticinque ville per vip in costruzione tra Scala dei Turchi e Lido Rossello, dove recentemente sono stati demoliti gli ecomostri simbolo del saccheggio della costa agrigentina, è stata aperta della procura della repubblica di Agrigento. Ieri mattina, la polizia giudiziaria ha acquisito al Comune di Realmonte tutta la documentazione relativa a permessi, licenze e al piano di lottizzazione denominato "Borgo Scala dei Turchi". E' una sorta di villaggio vip con vista sul mare africano. Venticinque ville a due piani da un milione di euro ciascuna sulla costa di marna bianca destinata a diventare "sito di importanza comunitaria" e candidata a diventare patrimonio dell'umanità con il sigillo dell'Unesco. Gli scheletri di tre immobili sono già stati realizzati. Avrebbero già comprato casa personaggi importanti dello sport, dello spettacolo e della politica, come i calciatori Vincenzo Montella e Totò Schillaci, il conduttore televisivo Teo Mammuccari, l'ex ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e, a quanto pare, anche facoltosi stranieri. A coordinare l'indagine - aperta dalla procura dopo le segnalazioni dell'associazione MareAmico Agrigento e le reazioni mediatiche che ne sono seguite - saranno il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Antonella Pandolfi, che già si sono occupati degli ecomostri demoliti due mesi fa sulla spiagge di Scala dei Turchi e Lido Rossello dopo venti anni di battaglie ambientaliste e vicende giudiziarie. A realizzare il complesso residenziale al "Borgo Scala dei Turchi" è la Co.Ma.E.R srl, società edile di Siracusa specializzata nella costruzione e nella manutenzione di enti religiosi che punta ora sulle ville di lusso. "E' tutto in regola, hanno le concessioni edilizie. Si tratta di una lottizzazione approvata circa quattro anni fa e le licenze sono state regolarmente rilasciate con il parere favorevole della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Agrigento", ripete in questi giorni il sindaco di Realmonte Piero Puccio dopo che le immagini con i primi scheletri realizzati e il grafico del progetto definitivo hanno fatto il giro del web accendendo le proteste del "popolo di facebook". Per oggi pomeriggio, alle ore 18, è previsto anche un sit-in di protesta davanti al palazzo comunale di Realmonte per dire "no a questa nuova colata di cemento sulla costa agrigentina". All'iniziativa, promossa spontaneamente da un gruppo di cittadini, aderiscono Marevivo, MareAmico, e Legambiente. I promotori hanno fatto sapere che saranno esposti cartelli con la scritta "Giù le mani dalla Scala dei Turchi", mentre la procura comincia a indagare.
Agrigento, borse di studio per gli universitari: "E' tutto fermo"
Il consigliere nazionale studenti universitari, l'agrigentino Salvatore Iacono denuncia il grave ritardo nel pagamento delle borse di studio a beneficio degli universitari da parte dell'ERSU, Ente regionale per il Diritto allo studio universitario di Palermo. Una situazione che mette in difficoltà anche molti gli studenti agrigentini che frequentano il Cupa o altri atenei siciliani e che sarebbe dovuta alla carenza di fondi. Per molti si tratta si somme assolutamente necessarie per continuare gli studi. E' nato persino un gruppo facebook denominato "Quelli che la borsa di studio è un miraggio".
Il consigliere nazionale Iacono sostiene che "la responsabilità del gravissimo ritardo nel pagamento delle borse di studio è pure della Regione, che deve ancora trasferire agli Ersu i soldi del Ministero e i 16 mln di euro del contributo di funzionamento". Sostiene di essere sicuro del fatto che il MIUR ha già disposto il trasferimento alla Regione Sicilia di euro 16.742.060,42. Quindi Iacono chiede al Commissario straordinario dell'ERSU "di iniziare a fare la giusta pressione sulla Regione affinché provveda all'immediato trasferimento dei fondi statali per il diritto allo studio in modo da potere, al più presto, pagare tutti i vincitori e gli idonei di borsa di studio, oltre a rimborsare la tassa regionale. Sarebbe assurdo pretendere dagli studenti il pagamento delle tasse senza ancora aver pagato le borse di studio". E comunque l 'Ersu che ha erogato soltanto il 40 per cento dei sussidi relativo all'anno accademico 2012/2013, ha avviato il nuovo bando di concorso per 2.865 borse di studio e 750 posti letto riservato agli studenti universitari che effettueranno un'iscrizione presso una delle Università della Sicilia occidentale per l'anno 2013/2014.
Sicilia. Crocetta scrive al Ministro Cancellieri per fermare chiusura tribunali siciliani.
Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha scritto una lettera al Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, per affrontare la questione che riguarda la chiusura di alcuni tribunali siciliani. "Ritengo sia fondamentale la tutela di quei presidi di legalità - ha detto Crocetta - ed è mia intenzione chiedere che il governo nazionale riveda la propria posizione con una nuova legge, tenendo conto che c'è la disponibilità della Regione Siciliana a contribuire per il mantenimento in vita dei tribunali siciliani, strategici ed essenziali per la legalità e la lotta contro il sistema mafioso. Per discutere di questo, - conclude il presidente - la prossima settimana incontrerò a Palazzo d'Orleans i sindaci delle città interessate".
Dopo la bufera, Crocetta e il Pd sono più vicini. Il presidente fa pace con Lupo e apre al rimpasto.
Alla fine della chiacchierata, il Pd e il presidente Crocetta si sono ritrovati più vicini. Le polemiche, caldissime fino a stamattina, sembrano svanite nel nulla. Così come gli ostacoli alzati dal governatore sul rimpasto di governo. Alla fine, si farà. E Crocetta non ha posto alcun veto all'ingresso in giunta dei deputati regionali. Tanto meno del segretario Lupo. Col quale si è chiarito. "Tutto un equivoco".
Questo, almeno, è quanto trapela dall'incontro "informale" iniziato intorno alle 20 e andato avanti per un paio d'ore. Presenti Giuseppe Lupo, Baldo Gucciardi e Antonello Cracolici. Oltre a Rosario Crocetta, quindi, che è sembrato disponibile al dialogo. Anche sul rovente tema del rimpasto. La temperatura, quindi, si abbassa un po'. Salvo sorprese. Lunedì c'è la direzione del partito. Ma Crocetta, oggi, ha dovuto prendere atto della posizione dell'intero partito. Anche delle anime non rappresentate "fisicamente" all'incontro, ma che avevano in qualche modo "delegato" i tre deputati attraverso, prima, il documento prodotto dopo la riunione del gruppo all'Ars di ieri. Poi, tramite una rete di fitte telefonate nel pomeriggio successivo. Tutti, proprio tutti sono convinti della necessità del rimpasto. Un ritocco alla giunta che potrebbe portare al governo i deputati regionali. È caduto, come detto, il "veto" del presidente. E questa disponibilità era già apparsa chiara pochi minuti prima dell'incontro con i deputati del Pd. "Io non ho mai detto - ha assicurato Crocetta - che Lupo non può fare l'assessore. Il Pd però deve essere chiaro: deve dirmi quali tra i componenti della giunta che loro hanno indicato, deve essere sostituito e i nomi dei nuovi assessori". La disponibilità, quindi, pare totale. Anche se il governatore precisa: "Credo che il nodo, semmai - spiega Crocetta - sia un altro: è utile cambiare la giunta adesso, nel mezzo di un autunno con scadenze importantissime? Se i partiti ritengono sia utile, discutiamone". Partendo da qualche punto fermo. Lucia Borsellino, ad esempio: "Non ho fatto il suo nome in questi giorni - precisa Crocetta - proprio perché lei non è in discussione". Ma Crocetta puntualizza anche un altro concetto: "Nessuna delle forze di maggioranza - dice - può chiedermi di cambiare l'intera giunta. Se serve qualche innesto, però, interverremo, tenendo in considerazione anche le altre forze che nel frattempo sono nate, come Articolo 4 e i Drs. Anche l'Udc chiede l'innesto di politici? Bene, anche gli altri potranno proporre i deputati". E Crocetta va oltre. "Credo che oggi sia importante, al di là della conformazione della giunta - spiega - coinvolgere nelle decisioni anche l'opposizione. A loro lancio l'idea di sottoscrivere un patto programmatico per le riforme, mettendo al centro le emergenze della Sicilia. Vedremo se sono disponibili a farlo". Nel pomeriggio, il segretario del Pd Lupo aveva rilanciato: "Il presidente ha detto che io non farò l'assessore? Strano, visto che non c'è stata nessuna candidatura. Noi abbiamo posto un tema politico - prosegue Lupo - che è quello riguardante un rafforzamento dell'esecutivo, che deve necessariamente essere più autorevole. Nessuno, quindi, ha avanzato né nomi né numeri. Ma una cosa è certa: la Sicilia è travolta dai problemi, legati soprattutto al lavoro. E questa giunta, così com'è, non è in grado risolverli". Le parole del governatore sulla possibilità di un ritocco alla giunta sono state lette come un'apertura: "Magari - spiega sempre Lupo - nelle sua intenzioni era un'apertura, ma certamente ha sbagliato i modi. Intanto - insiste - non ha senso parlare di uno, due o tre assessori. E certamente, questi discorsi non si fanno a mezzo stampa".
Ma dopo le parole grosse volate ieri, ecco il chiarimento "faccia a faccia". "Noi siamo disponibili al confronto - spiegava già qualche ora fa - quando il presidente ritiene di incontrarci, noi siamo pronti". E in effetti, il presidente quel confronto lo ha chiesto. Ma non ha contattato il segretario. A fare da "mediatori" in questo caso, il capogruppo all'Ars Baldo Gucciardi e il suo "predecessore" Antonello Cracolici. Quest'ultimo ha rilanciato il tema sollevato da Lupo: "Ormai i giornali - dice - sono i veri organi del Partito democratico. Certi annunci non andrebbero fatti in questo modo. Comunque, quella del presidente mi pare un'apertura. Una cosa è certa: il Pd non accetterà né diktat, né veti". Un concetto che i deputati hanno ribadito nelle sale di Palazzo d'Orleans. Gli ostacoli stanno cadendo uno per volta. Il rimpasto è sempre più vicino. E un po' più vicini sono anche il Pd e Crocetta.
Infoagrigento.it
Sopralluogo nelle condotte delle acque bianche a San Leone.
Il colore verdastro che fuoriesce dalla condotta di acque bianche, come si evidenzia nella foto, consiste solamente in un colorante usato dal personale di Girgenti Acque per capire da quale dei pozzetti arrivano i liquami. Il sopralluogo, che ieri mattina ha richiesto il responsabile del comune, il geometra Casula, in collaborazione del personale della Girgenti Acque, ha dato esiti positivi nel ritrovare il danno del cattivo odore che si è sentito in questi giorni. Nelle prossime ore, si procederà al ripristino del pozzetto individuato ed alla risoluzione del problema.
DI SICILIA
NUOVO ANNO SCOLASTICO. Dovranno sopportare i turni pomeridiani
Alunni dell'Ipia Marconi «ospiti» del liceo Sciascia.
Inizia oggi il nuovo anno scolastico per gli studenti dell'Istituto Professionale Marconi ma per loro il ritorno tra i banchi questa volta sarà ancora più difficile dopo un estate travagliata e caratterizzata dalla ricerca di locali idonei ad ospitarli. Ogni tentativo in tal senso è stato però vano e così per gli studenti l'avvio dell'anno scolastico avverrà da ospiti all' interno delle classi del Liceo Scientifico "Sciascia' e dovendo sopportare i fastidiosi e scomodi turni pomeridiani. La prima campanella per gli studenti delle prime e seconde classi suonerà alle 14,30 mentre la fine delle lezioni, come deciso dal nuovo dirigente Antonella Rizzo Pinna, è prevista sin da subito dopo le canoniche cinque ore di lezioni, alle 19,30. Una situazione questa che creerà notevoli disagi, soprattutto nei giorni in cui saranno previste le sei ore e la fine della scuola avverrà alle 20,30, in quanto i numerosi studenti fuori sede non potranno usufruire degli autobus di linea per far ritorno a casa. I turni pomeridiani dovranno essere, secondo quelle che sono state le rassicurazioni del Commissario Straordinario della Provincia di Agrigento Benito Infurnari, soltanto una soluzione tampone in attesa di dare una nuova sede all'Ipia Marconi. Nuova sede che non saranno i locali di via Micca di proprietà dell'Asp di Agrigento. In tal senso è arrivata la netta posizione dell'Azienda, attraverso il Direttore del Distretto Sanitario di Canicattì Ercole Marchica. «Non è mai stata data la disponibilità dell'Azienda a cedere suoi locali alla scuola Ipia - ha detto Marchica -. Si tratta di una ipotesi del tutto fantasiosa che non ha alcun tipo di fondamento». GIMO
ISTITUTO TOSCANINI. Già n arrivo i primi fondi
«Toscanini», sul futuro si accende la speranza
Possono tirare un sospiro di sollievo, almeno per ora, studenti e docenti dell'istituto musicale provinciale "Arturo Toscanini", che ha sede a Ribera nella via Roma, preoccupati per il loro futuro per la mancanza di notizie certe sull'arrivo dei finanziamenti a favore dell'istituto. È stato attivato, infatti, il pagamento delle spettanze relative ai mesi di giugno e luglio di quest'anno da destinare al funzionamento del "Toscanini". Le somme, già depositate nella tesoreria dell'ente provincia, saranno disponibili da oggi per essere utilizzate dall'Istituto. Ne ha dato notizia il Commissario Straordinario della provincia Benito Infurnari, che ha rilevato da un paio di mesi a questa parte il presidente della provincia Eugenio D'Orsi, dopo la soppressione dell'ente da parte del Governo regionale. Infurnari ha informato dei pagamento i rappresentanti del comitato genitori e studenti del "Toscanini" nel corso di un incontro durante il quale ha illustrato il percorso portato avanti dalla provincia e dai dirigenti dell'ente, in queste settimane, per cercare di arrivare ad una soluzione tecnica che scongiuri la chiusura dell'Istituto per mancanza di risorse finanziarie. Il Commissario ha ricordato che l'ente provincia ha fatto enormi sacrifici in termini di contenimento delle spese e reperimento di risorse finanziarie per assicurare questi pagamenti. Tutto ciò, nonostante i tagli ai trasferimenti fatti dalla Regione che non consentono, ad oggi, secondo quanto sostenuto da Infurnari, di garantire il versamento di tutte le mensilità necessarie al funzionamento dell'Istituto musicale. Un incontro con i vertici del "Toscanini" previsto per martedì,, per fare il punto della situazione, è stato rinviato per improrogabili impegni didattici dei dirigenti dell'istituto musicale. T.C.
CUPA. Assegnate, in via provvisoria per la durata di 3 mesi, responsabilità e funzioni vicarie delle posizioni organizzative.
Università, la Immordino nomina i dirigenti.
La presidente del Consorzio universitario di Agrigento, Maria Immordino, ha assegnato, in via provvisoria per la durata di tre mesi, la responsabilità e le funzioni vicarie delle posizioni organizzative del polo agrigentino. Responsabile del settore Affari generali e Tecnico sarà Olga Matraxia, mentre Marina Cipolla il sostituto. Le posizioni si invertono nel settore Finanze, dove responsabile è Marina Cipolla e sostituto è Olga Matraxia. La dottoressa Matraxia è stata inoltre individuata quale datore di lavoro in materia di sicurezza al sensi della normativa vigente. La presidente Immordino ha inoltre stabilito di attribuire l'indennità di posizione, in attesa dell'approvazione dei criteri di graduazione delle posizioni organizzative, di 5.164 euro annui oltre alle indennità di risultato spettanti. Intanto si è svolta l'assemblea dei soci del Cupa per analizzare la situazione finanziaria dell'ente. Dal vertice è emerso che il Polo ha già incassato 460 mila euro dal Comune di Agrigento (che aveva spalmato il suo debito di oltre un milione di euro con un piano di rientro in 3 rate). Ma attende ancora oltre tre milioni di euro dalla Regione per gli anni dal 2010 al 2012. La Provincia, invece, sta liquidando il contributo che ammonta a 780 mila euro mentre in passato era di oltre un milione, "Abbiamo in mente di attivare la sottoscrizione dei privati attraverso il sistema del Socio Benemerito - dice la professoressa Immordino - con quote a partire da mille euro. Già l'ex rettore Melisenda Giambertoni ha detto di voler essere il primo socio benemerito, ma oltre a lui potranno aderire al progetto sia i privati che le associazioni e gli enti. Tutti i soldi ricavati con questo sistema saranno destinati agli studenti - aggiunge la presidente del Cupa - per i servizi e per pagare le [assedi iscrizione (attraverso borse di studio) a quei studenti meritevoli che non hanno la possibilità di farlo. Poi vorremmo attivare il prestito d'onore sempre per chi ha difficoltà a sostenere le spese ma risulta meritevole di una laurea. Ed infine un master di secondo livello su turismo e beni archeologici". PAPI
REPUBBLICA
Guerra con i commissari delle amministrazioni cancellate, che hanno deciso di non versare più le quote: ha pagato solo Agrigento.
Province abolite, ma l'Unione resiste l'ente che costa 800 mila euro all'anno.
UNIONE regionale delle Province siciliane, appunto. Un fantasma che rappresenta fantasmi, che si aggira come ospite poco gradito fra i tavoli di trattative con la Regione. Esiste, esiste ancora l'Urps, sopravvissuto alla riforma di marzo che ha cancellato le Province: e alla guida c'è l'ex capo della giunta provinciale di Palermo, Giovanni Avanti. Ancora li, assieme a un comitato esecutivo che conta altri sedici membri, a un'assemblea che almeno sulla carta vanta 40 componenti. Tutti a gestire l'ultimo pezzettino di potere in base a una modifica dello statuto dell'Uprs votata il 21 maggio 2013, quando già sulle Province incombeva la scure dei commissariamenti: ecco una norma transitoria che ne annulla un'altra, quella per cui «la carica di membro di uno degli organi dell'Unione si perde automaticamente cessando le funzioni di presidente, assessore o consigliere provinciale». E allora gli organi dell'associazione eletti il 25 marzo del 2009 restano in sella. Per carità, lo fanno a titolo gratuito. Ma con immutato affetto nei confronti di un ente che ha un elegante sede nel palazzo delle Ferrovie, in via Roma, ha quattro dipendenti, un direttore l'ex presidente della Regione Matteo Grazianoe un bilancio da 800 mila euro l'anno. Un ente che continua a partecipare e vincere bandi pubblici: il progetto "Integrare per includere" promosso dall'Urps è stato ammesso a un finanziamento da 154 mila euro nella graduatoria di un programma portato avanti dall'Upi (Unione province italiane) e la presidenza del Consiglio. Ma che fa? E chi rappresenta l'Urps? Sono dubbi che, per primi, si sono posti i commissari inviati dalla giunta Crocetta a liquidare le vecchie Province, pur ospitati nel comitato esecutivo dell'Unione. Loro, i commissari, alle prese con le ristrettezze finanziarie della Regione e con i tagli ai trasferimenti, si sono guardati bene almeno finora dal pagare la quota associativa, pari a 14 centesimi per ogni abitante. Il contributo, quest'anno, è stato versato dalla sola Provincia di Agrigento: 60 mila euro. E il commissario della Provincia di Palermo, l'ex generale dei carabinieri Domenico Tucci, non ha mancato di esprimere a Roma, ai vertici dell'Upi, la propria perplessità verso la permanenza in vita di quest'associazione, guidata da un presidente che non ha più un incarico all'interno di una Provincia. Interpellato sul tema, Tucci rilascia una dichiarazione che non dà adito a fraintendimenti: »L'Urps non può più avere le stesse funzioni e la stessa rappresentatività di prima, essendo le Province commissariate». Quasi lapalissiano. Ma gli organi dirigenti dell'Unione, secondo lo Statuto modificato a fine maggio, rimangono in carica fino al completamento del processo legislativo che abolite le Province porterà alla nascita dei consorzi dei Comuni. Di «anomalia» parla anche l'assessore regionale alle Autonomie locali, Patrizia Valenti: «L'associazione ha una importante banca dati e mantiene solidi collegamenti con l'Upi: in questo senso fornisce un sostegno nella fase di scritture della riforma, ma è evidente che c'è un problema di rappresentatività, un'anomalia insomma. Per garbo istituzionale, alle conferenze Regione -autonomie locali, invitiamogli attuali vertici dell'Urps. Ma la stesso garbo ci impone di invitare anche i commissari che materialmente gestiscono oggi gli enti». Tutti insieme a celebrare un funerale. I fasti delle Province proseguono anche dopo la loro morte. EMANUELE LAURIA
Attesa per il via libera dei ministri Trigilia e Saccomanni all'impiego dei fondi europei.
Un piano per forestali e precari soldi ai privati per l'assunzione.
Roma deve autorizzare l'uso di 150 milioni.
INCENTIVARE con i fondi europei l'utilizzo da parte delle imprese private dell'enorme bacino dei precari degli enti locali e dei forestali, attraverso borse di autoimpiego, contributi per l'assunzione e progetti per l'occupazione nel campo delle energie rinnovabili. Obiettivo, raggranellare 150 milioni di euro dal bilancio della Regione da destinare al credito d'imposta per l'innovazione e gli investimenti delle imprese. Ecco il piano del governo Crocetta sul bilancio di previsione 2014 che
sarà presentato a Roma ai ministri Carlo Trigilia e Fabrizio Saccomanni, che dovranno dare il
via libera all'utilizzo dei fondi europei gestiti in compartecipazione con lo Stato. Le prima parte del piano riguarda i precari, in particolare i 18.500 ex Lsu impiegati nei Comuni. L'assessore all'Economia Luca Bianchi e il governatore Crocetta stanno lavorando a un
progetto che consente l'utilizzo del Fondo sociale europeo 2014- 2020 per l'avvio di borse di auto
impiego: 'Cioè un pacchetto di finanziamenti che il singolo occupato potrà spendere per fare
formazione in aziende e avere garantito un reddito, allo stesso tempo avvieremo con fondi Ue incentivi alle stesse imprese che assumono i precari dice l'assessore Bianchi, ieri a Roma per affrontare il tema con i tecnici del ministero della Coesione territoriale e dell'Economia in questo modo consentiremo di trasferire parte della spesa regionale per i precari sui fondi europei, liberando risorse della Regione. Sempre sul fronte precari, il governatore annuncia inoltre due strade che saranno seguite per cercare di far assumere questo bacino dagli Enti locali, aggirando i paletti imposti al momento dal disegno di legge del governo Letta: "La prima è quella di far inserire una norma nel ddl che consenta ai Comuni che presentano piani di rientro di poter assumere e stabilizzare questo personale magari con contratti con meno ore rispetto a quelli attuali, un piccolo sacrificio che sono certo i precari farebbero pur di essere finalmente stabilizzati dice Crocetta la seconda strada che stiamo perseguendo nel confronto con il ministro Gianpiero D'Alia riguarda la possibilità d'impegnare per cinque anni le risorse regionali per la copertura di questi contratti a tempo indeterminato, venendo così incontro alle esigenze di bilancio dei Comuni, il tutto senza aggravio di spesa perché comunque già oggi tutto il bacino dei precari è a carico della Regione".
In vista del varo del bilancio di previsione 2014, che il governo Crocetta vuole portare a breve all'Ars, prevista anche la possibilità di utilizzare fondi europei per i 25 mila forestali: "Presenteremo progetti per la manutenzione dei boschi, l'utilizzo delle biomasse per produrre energia e servizi al turisti nelle aree protette, per i quali saranno utilizzati i forestali
dice l'assessore all'Agricoltura, Dario Cartabellotta inoltre con Bianchi stiamo studiano l'ipotesi di utilizzare l'indennità di disoccupazione che garantisce l'Inps per iniziative produttive da parte dei forestali, io modo tale da combattere il doppio lavoro o il lavoro nero. Oggi i forestali pesano sulle casse regionali per 2 o5 milioni di euro: l'obiettivo, è quello di ridurre questa cifra a carico del bilancio del 50 percento, grazie all'utilizzo dei fondi De e dell'indennità Inps.
Contiamo complessivamente dal nostri progetti sui precari e sui forestali di risparmiare 150 milioni di euro dai fondi regionali dice l'assessore Bianchi soldi che utilizzeremo per il credito d'imposta sugli investimenti delle imprese che vogliamo inserire nella prossima Finanziaria. Secondo i calcoli dell'assessorato all'Economia, con una dotazione di 150 milioni si attivano investimenti per 600 milioni di euro e la possibilità di creare almeno 10 mila nuovi posti di lavoro.
ANTONIO FRASCHILLA