Agrigentoflash.it
Ipia Fermi: La Provincia richiede i finanziamenti per l'adeguamento.
Un finanziamento di 11.851.885 è stato richiesto dalla Provincia Regionale di Agrigento al Presidente della Regione Rosario Crocetta per l'adeguamento di tutte le strutture del complesso di edifici dell'IPIA Fermi di Agrigento interdette all'uso scolastico dopo le verifiche che ne hanno riscontrato la inidoneità sismica. La richiesta è stata inviata oggi dal Commissario Straordinario Benito Infurnari dopo la redazione del progetto definitivo per l'adeguamento delle strutture alle nuove norme tecniche per le costruzioni, in atto all'esame della conferenza speciale dei servizi presso gli Uffici del Genio Civile di Agrigento per l'approvazione in linea tecnica. Nella nota il Commissario Infurnari ha ricordato come la realizzazione dell'opera risponda al pubblico interesse ed è necessaria per garantire la sopravvivenza dell'Istituto Fermi di Agrigento, attualmente allocato i sei diversi istituti con turnazione pomeridiana. Situazione che ha determinato un notevolissimo disagio a studenti e corpo docenti provocando una notevole riduzione delle iscrizioni in tutte le classi dell'Istituto e grave nocumento alla funzionalità didattica. Oltre alla nota è stata trasmessa la relazione tecnica elaborata dalla Provincia e il quadro economico delle spese da sostenere.
Scuole provinciali: fondi a disposizione per garantirne il funzionamento.
La Provincia Regionale sarà in grado di erogare, per il secondo semestre 2013, 400 mila euro da destinare alle spese di funzionamento di tutti gli istituti scolastici di pertinenza. Queste somme saranno utilizzate per il pagamento delle fatture di fornitura elettrica, di riscaldamento, idrica, relative alla sicurezza, nonché delle spese di telefonia. Inoltre la Provincia garantirà le spese di piccola manutenzione ordinaria. La comunicazione della disponibilità dei fondi è stata fatta dal Commissario Straordinario Benito Infurnari e dal dirigente del settore Amelia Scibetta ed è stata inviata oggi a tutti i dirigenti scolastici. La nota segue una riunione operativa tenutasi ieri alla presenza del Commissario Infurnari, del Direttore dell'Ufficio Scolastico Provinciale Raffaele Zarbo, del dirigente del settore Politiche del Lavoro e dell'Istruzione Amelia Scibetta e dei tecnici del settore Edilizia Scolastica Daria Grillo, Casimiro Gerardi e Alessandro Tuttolomondo.
La Provincia, si legge ancora nella nota, ribadisce la volontà di non volere derogare alle proprie responsabilità istituzionali, pur avendo dovuto rappresentare ai dirigenti scolastici la situazione di oggettiva difficoltà dovuta al mancato trasferimento di di risorse finanziarie da parte della Regione e dello Stato.
Scuola, la mappa dei presidi.
Questa la mappa dei presidi delle scuole della provincia di Agrigento alla luce della rimodulazione degli incarichi disposta dall'Ufficio scolastico regionale per Agrigento: Claudio Argento, al Comprensivo Vivaldi di Porto Empedocle; Calogero Baldassano, Ls Fermi di Sciacca; Calogero Castelli, Cd Livatino di Porto Empedocle; Mariangela Gibilaro, Ic Verga di Canicattì; Mariagabriella Malfitano, Iis Fermi di Licata; Antonio Manzone, Liceo Politi di Agrigento; Maria Marino, Ic Quasimodo di Licata; Patrizia Marino, Itcet Sciascia di Agrigento; Giuseppe Parisi, Cd Don Bosco di Canicattì; Giuseppe Salamone, Ipssa Ambrosini di Favara, Gabriella Scaturro, Dd Giovanni XXIII di Sciacca; Anna Maria Sermenghi, Liceo classico Empedocle Agrigento; Rossana Maria Virciglio, Is Foscolo di Canicattì; Ivan Cappucci Ic Gangitano di Canicattì; Graziella Fazzi, Ic Garibaldi di Realmonte; Giuseppe Graffeo, Iiss Pirandello di Bivona; Caterina Mulè, Iiss Amato Verano di Sciacca; Roberto Navarra, Ic San Giovanni Bosco di Naro e Alfio Maria Russo, Ic Anna Frank di Agrigento e Anna Rita Gangarossa, Ic Angelo Roncalli Grotte.
Regione, si va al rimpasto: è già toto-nomine.
È già toto-nomine in Sicilia per il rimpasto in Giunta cui sta lavorando il governatore Rosario Crocetta, dopo il vertice chiarificatore di giovedì sera con il segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo. Tra i due negli ultimi giorni erano volate parole al veleno a mezzo stampa, ma la mediazione del capogruppo del Pd in Assemblea, Baldo Gucciardi, e del deputato Antonello Cracolici, è riuscita a riportare il dialogo. Il giro di consultazioni degli alleati è già cominciato. Crocetta dovrà trovare la sintesi rispetto alle richieste dei partiti di maggioranza. Si prospetta una sorta di governo poli-tecnico, con l'innesto di parlamentari regionali nell'esecutivo dove al momento non ci sono politici di "professione": Lo hanno chiesto in coro il Pd e l'Udc, ma anche Articolo 4 e Drs, questi ultimi non rappresentati in Giunta perché nati qualche mese dopo l'inizio della legislatura. Non sarà comunque semplice, per il governatore, trovare la quadra. Il tempo però stringe. Lunedì è in programma la direzione regionale del Pd, probabile che il segretario del partito e il presidente della Regione si presentino con un accordo in tasca. Il rimpasto potrebbe contenere anche un cambio di deleghe per alcuni degli attuali assessori. Tra i democratici in corsa per una delega in Giunta ci sarebbero Antonello Cracolici e lo stesso segretario Giuseppe Lupo
Lampedusa, Enac: "Voli autorizzati fino al 26 ottobre".
In merito al recente allarme in merito alla presunta scadenza del 30 settembre della convenzione con la Darwin Airlines che attualmente effettua i collegamenti con le isole minori della Sicilia in regime di oneri di servizio pubblico, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile precisa "che i voli da e per Lampedusa e Pantelleria sono stati autorizzati dall'Enac fino al 26 ottobre 2013, in coincidenza con la fine della stagione estiva 2013″. Si informa inoltre che, "sulla base di una disposizione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 5 luglio scorso, l'autorizzazione sarà prorogata sino al 31 dicembre 2013″, conclude la nota.
sicilia 24h.it
"Toscanini" Ribera, si pagano giugno e luglio.
Il Commissario della Provincia di Agrigento, Benito Infurnari, ha attivato il pagamento delle spettanze relative ai mesi di giugno e luglio da destinare all'Istituto musicale Toscanini di Ribera. Le somme sono state già depositate nella tesoreria dell'Ente, e sono disponibili per essere utilizzate dall'Istituto. Nel frattempo, Infurnari e' impegnato a ricercare una soluzione tecnica che scongiuri la chiusura dell'Istituto per mancanza di risorse finanziarie. La Regione ha tagliato i trasferimenti e, quindi, e' difficile garantire il versamento di tutte le mensilità necessarie al funzionamento dell'Istituto musicale.
Agrigentonotizie.it
Scuole, in arrivo 400mila euro per gli istituti agrigentini.
La Provincia regionale sarà in grado di erogare, per il secondo semestre 2013, 400 mila euro da destinare alle spese di funzionamento di tutti gli istituti scolastici di pertinenza. Lo ha annunciato lo stesso Ente tramite un comunicato stampa. "Queste somme - si legge in una nota - saranno utilizzate per il pagamento delle fatture di fornitura elettrica, di riscaldamento, idrica, relative alla sicurezza, nonché delle spese di telefonia. Inoltre la Provincia garantirà le spese di piccola manutenzione ordinaria". La comunicazione della disponibilità dei fondi è stata fatta dal commissario straordinario della Provincia, Benito Infurnari, e dal dirigente del settore, Amelia Scibetta, ed è stata inviata oggi a tutti i dirigenti scolastici. La nota segue una riunione operativa tenutasi ieri alla presenza del commissario Infurnari, del direttore dell'Ufficio scolastico provinciale, Raffaele Zarbo, del dirigente del settore Politiche del Lavoro e dell'Istruzione, Amelia Scibetta, e dei tecnici del settore Edilizia Scolastica Daria Grillo, Casimiro Gerardi e Alessandro Tuttolomondo. "La Provincia - si legge ancora nella nota - ribadisce la volontà di non volere derogare alle proprie responsabilità istituzionali, pur avendo dovuto rappresentare ai dirigenti scolastici la situazione di oggettiva difficoltà dovuta al mancato trasferimento di di risorse finanziarie da parte della Regione e dello Stato".
Gds.it
Città metropolitane in Sicilia, 51 comuni saranno accorpati.
Via libera al disegno di legge dopo l'abolizione delle Province. Palermo, Catania e Messina erediteranno poteri e competenze in passato divise fra Province e Regione. Palermo, Catania e Messina diventeranno città metropolitane, erediteranno poteri e competenze in passato divise fra Province e Regione e accorperanno al loro interno 51 Comuni oggi autonomi. I piccoli centri nell'orbita dei tre grandi capoluoghi perderanno a loro volta molti poteri e avranno autonomia limitata: verranno trasformati in municipalità. Ecco il disegno di legge che la giunta ha approvato ieri sera e che avvia la fase 1 del post-Province. In attesa di creare i consorzi di Comuni, nascono le città metropolitane. Aree vastissime: quella di Palermo ingloberà 20 Comuni e si estenderà ad est fino a Terrasini e dagli altri lati fino a Bagheria, Monreale e Belmonte (anche Ustica ne farà parte). Quella etnea accorperà 18 paesi arrivando fino alle pendici dell'Etna e quella messinese sarà forte di 13 Comuni e avrà forme di collaborazione amministrativa anche con Reggio Calabria.
Resapubblica.it
Arrivano i posti per i neo-assessori e scoppia la pace fra Crocetta e il Pd.
Come volevasi dimostrare, è scoppiata la pace fra il presidente della Regione siciliana e il Pd, dopo le dichiarazioni di fuoco dei giorni scorsi che avevano fatto tremare pericolosamente governo e maggioranza all'Assemblea regionale siciliana. Il chiarimento fra Rosario Crocetta e i Democratici non poteva che passare per la richiesta, scontata, di un rimpasto in giunta e così, il 'mostro' Crocetta è tornato improvvisamente il più fedele alleato del Pd. Il prezzo da pagare è l'ingresso nella compagine di governo di due big del Pd siciliano: il segretario Giuseppe Lupo e l'altro uomo forte del partito, Antonello Cracolici, che nelle prossime ore saranno designati assessori del governo crocettiano. Resta da capire solo in quali assessorati. E giusto per non scontentare nessuno, nell'esecutivo dovrebbe trovare posto anche un renziano: in pol position c'è Ferrandelli. Spazio dovrebbero trovarlo, oltre all'Udc, già rappresentato, anche i Democratici riformisti per la Sicilia e Articolo 4. I primi potrebbero piazzare il loro uomo-forte, il deputato Forzese. Ovviamente se così sarà, vorrà dire che in giunta diminuiranno i rappresentanti del Megafono, ma niente paura, c'è già un salvagente per la formazione inventata da Saro Crocetta: anzi ce ne sono diversi, perché intanto, il governatore può contare sui commissari, da egli stesso nominati, delle province siciliane, commissariate con propri uomini di fiducia, in attesa di essere soppresse. E poi, restano gli incarichi niente affatto secondari dei manager della sanità pubblica. Evidentemente, l'ingresso di uomini così in vista del Pd nella compagine di governo ha il proprio prezzo da pagare e non ci stupiremmo se questo fosse una cambiale in bianco firmata a Crocetta per scegliere propri fidati direttori da piazzare nelle aziende sanitarie dell'Isola. Ed ecco che, come per magia, ci si accorge che le dichiarazioni indignate dei dirigenti del Pd sono scomparse e il governo Crocetta è tornato gradito al maggiore partito di centrosinistra, dopo che nei mesi scorsi il governatore era stato dipinto con epiteti di ogni tipo, tutti dal chiaro sapore offensivo. Ma si sa, laddove possono le poltrone tutto poi passa in secondo e in terzo piano.
Grandangoloagrigento.it
Ipia Fermi Agrigento: Provincia richiede i finanziamenti per l'adeguamento
Un finanziamento di 11.851.885 è stato richiesto dalla Provincia regionale di Agrigento al presidente della Regione Rosario Crocetta per l'adeguamento di tutte le strutture del complesso di edifici dell'Ipia Fermi di Agrigento interdette all'uso scolastico dopo le verifiche che ne hanno riscontrato la inidoneità sismica. La richiesta è stata inviata oggi dal commissario straordinario Benito Infurnari dopo la redazione del progetto definitivo per l'adeguamento delle strutture alle nuove norme tecniche per le costruzioni, in atto all'esame della conferenza speciale dei servizi presso gli uffici del Genio civile di Agrigento per l'approvazione in linea tecnica. Nella nota il commissario Infurnari ha ricordato come la realizzazione dell'opera risponda al pubblico interesse ed è necessaria per garantire la sopravvivenza dell'Istituto Fermi di Agrigento, attualmente allocato i sei diversi istituti con turnazione pomeridiana. Situazione che ha determinato un notevolissimo disagio a studenti e corpo docenti provocando una notevole riduzione delle iscrizioni in tutte le classi dell'Istituto e grave nocumento alla funzionalità didattica. Oltre alla nota è stata trasmessa la relazione tecnica elaborata dalla Provincia e il quadro economico delle spese da sostenere.
Agrigento,scuole provinciali: fondi a disposizione per garantirne il funzionamento
La Provincia Regionale sarà in grado di erogare, per il secondo semestre 2013, 400 mila euro da destinare alle spese di funzionamento di tutti gli istituti scolastici di pertinenza. Queste somme saranno utilizzate per il pagamento delle fatture di fornitura elettrica, di riscaldamento, idrica, relative alla sicurezza, nonché delle spese di telefonia. Inoltre la Provincia garantirà le spese di piccola manutenzione ordinaria. La comunicazione della disponibilità dei fondi è stata fatta dal commissario straordinario Benito Infurnari e dal dirigente del settore Amelia Scibetta ed è stata inviata oggi a tutti i dirigenti scolastici. La nota segue una riunione operativa tenutasi ieri alla presenza del commissario Infurnari, del direttore dell'Ufficio scolastico provinciale Raffaele Zarbo, del dirigente del settore Politiche del lavoro e dell'istruzione Amelia Scibetta e dei tecnici del settore Edilizia scolastica Daria Grillo, Casimiro Gerardi e Alessandro Tuttolomondo. La Provincia, si legge ancora nella nota, ribadisce la volontà di non volere derogare alle proprie responsabilità istituzionali, pur avendo dovuto rappresentare ai dirigenti scolastici la situazione di oggettiva difficoltà dovuta al mancato trasferimento di risorse finanziarie da parte della Regione e dello Stato.
DI SICILIA
PROVINCIA SOPPRESSA. I genitori degli studenti hanno avviato un'azione di sensibilizzazione nei confronti della Regione affinché «ripristini i fondi».
Scuole superiori, mancano i soldi. Scatta la protesta
Il commissario:«Sono arrivati i 400 mila euro per le spese di funzionamento del secondo semestre».
Infurnari: «Le somme saranno utilizzate per pagare le fatture di luce, acqua e riscaldamento, nonché per le spese di telefonia. La Provincia garantirà la piccola manutenzione».
I genitori tornano tra i banchi, ma per protestare, I presidenti dei consigli d'istituto delle scuole di secondo grado della città si sono incontrati al liceo classico Empedocle di Agrigento per difendere il diritto allo studio dei loro figli. Il commissario alla Provincia Benito Infurnari ha comunicato alla fine dello scorso luglio alle scuole gestite dal suo ente che non ci sono soldi per pagare le bollette e la manutenzione ordinaria degli istituti scolastici. Per tale ragione le scuole presto potrebbero chiudere perché non sono sufficienti le risorse per garantire il funzionamento. Una comunicazione che ha messo in allarme tutto il mondo scolastico delle scuole medie superiori, I presidi hanno avuto degli incontri informali per affrontate l'emergenza. I presidenti dei consigli d'istituto delle scuole di secondo grado della città hanno voluto incontrarsi per mettere a punto un'azione di sensibilizzazione nei confronti della Presidenza della Regione affinché provveda a ripristinare i finanziamenti da far arrivare attraverso il commissario alle scuole. In tale protesta intendono al più presto coinvolgere anche gli altri genitori e gli studenti. Una cosa è certa - hanno dichiarato Antonio Crapanzano, Gaetano Di Giacomo e Vittorio Alfieri - è venuto il momento che come genitori scendiamo in campo per difendere il diritto allo studio dei nostri figli. Per troppo tempo ci siamo fidati, o meglio affidati a coloro che hanno la responsabilità politica. Ma oggi di fronte all'ennesimo attacco alla scuola, non è più possibile stare a guardare, occorre lottare con tutti gli strumenti che la democrazia mette a nostra disposizione, per mandare un messaggio chiaro ad una classe politica, miope e distratta, che la scuola è un bene troppo importante per essere massacrata con tagli e riduzioni,. La contestazione però è probabilmente destinata a rientrare. Il commissario alla Provincia, Benito Infurnari, infatti ha reso noto che sono arrivati dalla Regione i soldi per le spese del secondo semestre che le scuole aspettavano. Si tratta di 400 mila euro da destinare alle spese di funzionamento. Queste somme saranno utilizzate per il pagamento delle fatture di fornitura elettrica, di riscaldamento, idrica, relative alla sicurezza, nonché delle spese di telefonia. Inoltre la Provincia garantirà le spese di piccola manutenzione ordinaria>,, spiega il commissario in un comunicato diffuso ieri. La Regione siciliana ha assicurato alle soppresse Province regionale altri fondi per i prossimi mesi e quindi alcune delle difficoltà dovute al mancato trasferimento di risorse finanziarie da parte della Regione e dello Stato, sono superate. Il commissario ha infine precisato che la ditta che si è assicurata l'appalto perla sistemazione del centro di formazione della zona industriale, dove verrà trasferito Ipia Fermi ha allestito il cantiere. Entro il prossimo Natale quindi gli studenti di questo istituto potranno trasferirsi nel nuovo edificio scolastico. Un finanziamento di 11.851.885 euro è stato chiesto dalla Provincia alla Regione per l'adeguamento di tutte le strutture del complesso di edifici dell'Ipia Fermi, interdette dopo le verifiche che ne hanno riscontrato la inidoneità sismica. E.D.B.
PARLANO I DIRIGENTI SCOLASTICI
Sermenghi: "Siamo tanto preoccupati per il futuro".
La notizia che arrivano i soldi per pagare le bollette, non può che risollevare molti presidi. Alcuni temevamo di non poter comprare neppure i detersivi nei prossimi giorni. La dirigente del liceo classico Empedocle, Anna Maria Sermenghi, ha scritto una lettera al commissario della Provincia regionale Benito Infurnari per manifestargli le perplessità sue e del collegio dei docenti. «La comunicazione del taglio dei fondi del secondo trimestre ha creato uno stato di preoccupazione - dice la preside - . I bilanci di una scuola si reggono su finanziamenti che provengono dalla Regione e dalla Provincia e hanno destinazione vincolata. Altre risorse consistenti non abbiamo». Il preside Antonio Manzone del liceo Politi si chiede: «Cosa potrò fare quando arriveranno le bollette dell'Enel e per gli altri servizi? Non potrò che mandarle agli uffici della Provincia, se ci lasciano senza risorse». Nella scuola professionale Gallo la gestione della scuola diventa molto problematica, se mancano le risorse: «Ci mette in difficoltà il taglio dei fondi provinciali. Attendiamo di aprire un laboratorio cucina, ma per garantire l'offerte formati- va occorre la garanzia dei finanziamenti» dicono al Gallo. EDB
AMBIENTE. La Regione nega l'autorizzazione per la condotta sottomarina. Gi utenti chiedono la restituzione del canone.
Liquami in mare fra Realmonte e Siculiana.
Depuratore fuorilegge come a San Leone.
Anche nel caso di Siculiana Marina i reflui arrivano in acqua senza essere depurati, ma solo dopo un trattamento di primo livello, Possibile una nuova inchiesta.
Gli agrigentini lasciano il mare di San Leone alla ricerca di lidi più puliti. Salvo poi scoprire che chiazze e melma si possono trovare anche nelle acque cristalline, in diversi posti e in diverse quantità, anche tra Realmonte e Siculiana. Indicativa l'ultima notizia che arriva dall'assessorato regionale dell' Energia e dei Servizi di pubblica utilità, che attraverso il dipartimento acque e rifiuti, ha «disposto il diniego dell' autorizzazione allo scarico nel mare con condotta sottomarina dell'impianto di depurazione del comune di Siculiana». Tradotto significa che la situazione è come a San Leone, dove è in corso un'inchiesta che ha già portato al sequestro dei pennelli a mare. Anche nel caso di Siculiana Marina i reflui arrivano in acqua senza essere depurati, ma solo dopo un trattamento di primo livello. Probabilmente anche in questo caso c'è un'inchiesta della procura in corso. Intanto, alla luce del diniego dell'autorizzazione allo scarico, l'assessore all'Ambiente del comune di Siculiana, Salvatore Palilla, ha scritto a Girgenti Acque e all'assessorato per chiedere «lo scorporo delle bollette del canone di depurazione applicato alle utenze dei cittadini di Siculiana in quanto non dovuto a partire dal primo ottobre 2010». Non è stato possibile ieri avere un commento sulla vicenda dai vertici di Girgenti Acque. Il direttore generale di Girgenti Acque Giuseppe Carlino aveva spiegato qualche settimane fa, dopo che il sindaco su proposta dell'Asp emise il divieto di balneazione: «Tra i progetti dell' azienda quello di completare e attivare il depuratore di Siculiana per fare in modo che a mare non arrivi nemmeno un litro di acqua non depurata». Intanto altri fenomeni di inquinamento vengono denunciati dall'associazione «Agrigento Punto e a Capo». «Durante il sopralluogo lungo la strada provinciale 68, il gruppo Agrigento Punto e a Capo ha scoperto e denunciato ai carabinieri di Realmonte uno scarico fognario a cielo aperto che finisce in una scarpata apicco sul mare. Si trova viene spiegato in una nota documentata da video e foto
a circa duecento metri dal Madison e duecento metri dal Borgo Scala dei Turchi. Gli agrigentini che si sono allontanati da San Leone per cercare mare pulito prosegue la notapotrebbero essere finiti sotto altri scarichi illeciti. Perché si continuano a trovare scoli abusivi che qualunque pubblico ufficiale potrebbe vedere e nessuno prende provvedimenti?», chiede l'associazione. Il sindaco di Realmonte Piero Puccio fa sapere che verificherà la situazione: «Non dovrebbe essere nulla di grave, si tratterebbe di una piccola perdita dall'impianto di sollevamento di Girgenti Acque a cui il problema è già stato segnalato». CAGO
GESA Convocato il consiglio comunale straordinario per il 27 settembre.
Ato rifiuti, vertice de commissari: «Nessuna certezza su nostro futuro»
A tre settimane circa dalla scadenza fissata dalla Regione siciliana per la cessazione degli Ato in liquidazione, nel comparto rifiuti regna un'incertezza globale. Niente Srr, niente Aro, niente certezze sul futuro occupazionale dei dipendenti. Niente di niente. Di questo hanno parlato ieri mattina a Sciacca, numerosi commissari liquidatori degli Ato siciliani. Per Agrigento e Sciacca c'erano Teresa Restivo e Vincenzo Marinello che hanno, come i colleghi, di Messina, Palermo, Termini e Catania, le criticità che queste incertezze generano mentre si comincia a sussurrare, da Palermo, di un possibile regime di «proroga» che magari proprio proroga non sarà ma che gli somiglierà molto. Voci di corridoio che hanno il paio con quelle legate alla possibile sostituzione dell'attuale assessore all'industria. Intanto ieri, la conferenza dei capigruppo al Consiglio comunale di Agrigento ha concordato la data, per la riunione straordinaria proprio sui rifiuti fissato per venerdì 27 settembre alle 18. E stata così accolta la proposta dei consiglieri comunali Alessandro Patti, Giovanni Civiltà, Luca Spinnato, Cinzia Puleri, Simone Gramaglia, Gerlando Gibilaro, Alessandro Sollano e Alfonso Mirotta. Alla seduta straordinaria sono invitate a partecipare le forze sociali, politiche, quindi la deputazione agrigentina, ed il liquidatore della Gesa, Teresa Restivo.
«il servizio dei rifiuti - sostengono i consiglieri di opposizione - deve essere interamente gestito dal Comune, al contrario di quanto invece emerge da una recente deliberazione della Giunta Zambuto di affidamento del servizio, verso cui ribadiamo netta contrarietà». Intanto, il consigliere Antonio Cicero, ha chiesto al presidente Aurelio Trupia, di invitare alla seduta Nicolò Marino,assessore regionale dell'Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità e Mariella Lo Bello, assessore regionale al Territorio ed Ambiente, «per dare un contributo fattivo ed autorevole al dibattito del Civico consesso in considerazione dell'importanza dei problema della gestione dei rifiuti nel territorio del Comune di Agrigento». AMM
DECRETO INGIUNTIVO. L'Ato deve 1.600.000 euro alla ditta Catanzaro.
Il commissario Miceli si appella al sindaco Balsamo.
Debiti, pignorati i conti della Dedalo.
Rifiuti, la raccolta e di nuovo a rischio.
Miceli: «Il Comune ha ricevuto dalla Regione 2.600.000 euro per pagare i debiti con la Dedalo Ambiente, se ci liquidano queste somme paghiamo Catanzaro».
La Dedalo Ambiente ha un debito con la Catanzaro Costruzioni, per i rifiuti conferiti nella discarica di Siculiana, pari ad 1.600.000 euro. Il debito, malgrado si riferisca al 2012, non è stato ancora saldato e ieri la società agrigentina, con un decreto ingiuntivo, ha pignorato i conti correnti dell'Ato rifiuti. Rosario Miceli, commissario liquidatore dell'Ato Ag3, ha perciò lanciato un appello al sindaco di Licata Angelo Balsamo affinchè il Comune versi gli oltre due milioni di euro che ha ottenuto dalla Regione proprio per saldare un precedente debito con la Dedalo Ambiente. «Se non riceveremo questa somma immediatamente è il commento di Miceli nel giro di pochi giorni saremo costretti ad interrompere il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, considerato che con i conti correnti bloccati a breve non saremo più in grado di lavora re». Il rischio è serio, anche se non immediato. Senza i soldi del Comune di Licata, e quelli di Naro, la Dedalo Ambiente non potrà pagare il debito con Catanzaro e, di conseguenza, non potrà usare le somme depositate nei propri conti correnti. «Ho inviato ai sette sindaci dei Comuni dell'Ato ha annunciato ieri Rosario Miceli una nota con la quale li invito a saldare, urgente- mente, i debiti con la nostra società. Ma il problema sarebbe risolto se Licata ci liquidasse i 2.396.042,80 euro che ha ricevuto dalla Regione proprio per pagare il debito nei confronti della Dedalo Ambiente. Il Comune di Naro è nella stessa condizione, ma il sindaco Pippo Morello ci ha assicurato che già oggi (ieri ndr) ci liquiderà i 261.320,06 euro ricevuti dalla Regione, al pari di Licata. È evidente che la liquidazione di Licata diventa determinante perla soluzione del problema«. Tra il Comune di Licata e la Dedalo Ambiente c'è un contenzioso e per questa ragione Palazzo dell'Aquila non ha ancora liquidato la somma dovuta. «Comprendiamo questa situazione conclude Miceli ma siamo pronti ad affrontarla nel corso dell'assemblea dei soci del 16 di settembre». AAU
LA SICILIA
EMERGENZA RIFIUTI
La società che gestisce la raccolta della spazzatura potrebbe bloccare il servizio perché non può acquistare il carburante. La richiesta è di circa 2,7 milioni di euro.
Dedalo, pignorati i conti.
Debiti pregressi per la discarica, atto di precetto della Catanzaro Costruzioni.
Un atto di precetto ed un atto di pignoramento relativi a due decreti ingiuntivi per un importo di due milioni di euro sono Stati fatti notificare dai legali di fiducia della ditta Catanzaro proprietaria della discarica di Siculiana, gli avvocati Elisa Iacono e Salvatore Cucchiara, alla Dedalo Ambiente società dell'Ato Ag3 che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in sette comuni delle provincia di Agrigento: Canicattì, Licata, Palma di Montechiaro, Ravanusa, Campobello di Licata, Palma di Montechiaro e Naro. Si tratta di somme che la Catanzaro deve ricevere dalla Dedalo Ambiente per lo smaltimento dei rifiuti in discarica per l'anno 2012. I due provvedimenti, stavolta non sono stati notificati soltanto alla Dedalo Ambiente ma anche ai sindaci dei comuni consorziati i quali in caso di mancato versamento delle somme richieste da parte della Dedalo, dopo il debito maturato con il gestore della discarica, dovranno ottemperare direttamente con il pagamento richiesto dalla ditta Catanzaro. Inoltre, l'iter è stato avviato anche in vista della ormai imminente cessazione delle attività da parte di Dedalo previste per il prossimo 30 settembre. Si tratta di una misura maturata dopo il fallimento dei vari tentativi di conciliazione che la Catanzaro tramite i suoi legali aveva avuto con la Dedalo La società con sede a Ravanusa in diverse occasioni aveva promesso che avrebbe saldato le spettanze arretrate. In attesa che vengano versate le somme richieste la società proprietaria della discarica di contrada «Materano» ha provveduto anche a bloccare i conti correnti della Dedalo Ambiente. Una «situazione quella che si è venuta a creare che a breve se non verrà trovata una soluzione porterà al blocco del servizio di raccolta e smarrimento dei rifiuti solidi urbani nei Sette comuni dell'Ato Ag3. Ieri mattina il commissario liquidatore della Dedalo, Rosario Miceli, dopo avere avuto notificato da parte dell'ufficiale giudiziario l'atto di precetto e quello di pignoramento, ha chiesto con una nota inviata ai comuni di Licata e Naro di trasferire urgentemente le somme che sono state accreditate ai due enti dalla Regione per un importo pari a circa 2,7 milioni di euro. Infatti, il comune di Licata ha ottenuto dalla Regione circa 2 milioni e quattrocento mila euro mentre quello di Naro oltre 260 mila euro. Lo stesso Rosario Miceli ha chiesto agli altri comuni consorziati, il saldo delle spettanze arretrate per il servizio svolto di gestione di igiene urbana considerata l'emergenza che si è venuta a creare. Con il blocco dei conti correnti la società d'ambito necessariamente a breve dovrà fermare tutte le proprie attività perché a causa di mancanza di liquidità è addirittura impossibilitata ad effettuare rifornimento di carburante ai propri mezzi. CARMELO VELLA
Vertice alla Regione per il depuratore della fascia costiera.
Si accelerano i tempi per l'approvazione del progetto preliminare relativo alla costruzione del nuovo megadepuratore nella zona della foce del fiume Naro che dovrà servire per lo smaltimento dei reflui della fascia costiera agrigentina, del Villaggio Mosè e del centro abitato di Favara.
La commissione regionale lavori pubblici, infatti, è stata convocata per mercoledì 18 settembre per l'esame preliminare degli elaborati, Sono stati chiamati a partecipare i dirigenti generali dei Dipartimenti infrastrutture, ambiente ed urbanistica, l'Ufficio legale e legislativo della Regione, i quattro componenti tecnici della stessa commissione (tra cui il dirigente del Genio civile di Agrigento Domenico Armenio che è stato l'istruttore della pratica), gli ingegneri Giuseppe Milano e Dino Barone dell'ato idrico ed i tecnici di Girgenti Acque. Armenio svolgerà la propria relazione ed i progettisti forniranno gli eventuali chiarimenti che dovessero essere richiesti. La commissione successivamente tornerà a riunirsi per esprimere il proprio parere in ordine al progetto. Una volta avuto il via libera, Girgenti Acque potrà predisporre il progetto definitivo e quello esecutivo che dovranno tornare in commissione lavori pubblici per una nuova approvazione. In quel contesto dovrà essere anche rilasciata la valutazione dì impatto ambientale. La commissione dunque tutto sommato ha fatto in fretta: la relazione del dirigente del Genio civile è stata inviata infatti la settimana scorsa e la convocazione è arrivata subito, grazie probabilmente anche alle pressioni esercitate dall'ato idrico. La realizzazione dell'impianto consentirà di depurare tutte le acque reflue che provengono dalla fascia costiera agrigentina (ad eccezione del nucleo centrale di San Leone i cui liquami saranno sollevati" verso il depuratore di Sant'Anna), da Cannatello fino a fiume Naro e Zingarello, compreso il Villaggio Mosè. Sudi esso saranno convogliati anche i reflui di Favara, per cui si perverrà finalmente alla bonifica totale del mare antistante il nostro capoluogo. Intanto dall'ato idrico si apprende che il sindaco di Agrigento Marco Zambuto ha provveduto finalmente alla nomina (l'ing. Salvatore Tedesco) del collaudatore dei lavori di manutenzione straordinaria eseguiti da Girgenti Acque sui "pennelli a mare" tra il 2009 ed il 2010. La richiesta, come si sa, era stata inoltrata a Palazzo dei Giganti nello scorso mese di marzo, ma solo adesso si è provveduto in merito. Infine va detto che è andata a vuoto la conferenza di servizi indetta dall'ato idrico per l'approvazione del progetto di realizzazione dell'impianto di depurazione della borgata di Fontanelle. Degli organismi che sono stati convocati non si è presentato nessuno: solo i progettisti hanno fatto registrare la loro presenza, ma d'altra parte anche se fossero stati tutti presenti si sarebbero acquisiti i nullaosta ma l'approvazione non si sarebbe potuta fare dato che manca la valutazione di impatto ambientale per la quale bisognerà aspettare la fine di settembre per la scadenza del termine a disposizione dell'apposito ufficio dell'assessorato regionale territorio ed ambiente. La conferenza dunque sarà riconvocata probabilmente per i primissimi giorni di ottobre e stavolta si potrà procedere, se non ci saranno intoppi, all'approvazione del progetto che è esecutivo.
SALVATORE FUCÀ
IL FATTO. Il commissario straordinario della Provincia scrive alla Regione per attingere alla risorsa governativa
Il "Decreto del Fare" per l'Ipia Fermi'
I fondi servirebbero per ristrutturare il fabbricato ritenuto insicuro
Il "Decreto del Fare" potrebbe salvare l'ipia "Fermi", La Provincia regionale di Agrigento ha infatti inviato alla Regione, in linea con le prescrizioni del Governo nazionale, la proposta di un progetto di recupero per la grande struttura di via Regione Sicilia, chiusa all'inizio dello scorso anno scolastico perché ritenuto a rischio crolli. Furono i tecnici della Provincia ad accertare che il calcestruzzo con cui era costruito l'edificio era depotenziato ed era quindi potenzialmente soggetto a cedimenti. Adesso Benito Infurnari, con una lettera accorata, chiede alla Regione di voler accogliere positivamente il progetto affinché arrivi al Governo nazionale e possa almeno concorrere alla partecipazione al bando. 'Si tratta dice il commissario di un progetto indispensabile per mantenere invita il 'Fermi'. Chiedo a tutti i politici agrigentini all'Ars di far propria questa battaglia, affinché ci si renda conto dell'importanza dell'iniziativa". Per quanto riguarda invece il Centro di addestramento professionale della zona Asi, che dovrebbe diventare la nuova sede del "Fermi", pare sia in corso di realizzazione il cantiere da parte ella ditta aggiudicataria e l'inizio dei lavori dovrebbe quindi essere imminente. In attesa di fondi nazionali, comunque, è anche un altro progetto, che riguarda il recupero di parte dell'edificio che attualmente ospita l'Ipia ,Marconi", al 50 per cento inagibile. Se quanto fatto da un punto di vista progettuale, dato che molte campanelle suoneranno a partire da stamattina, importante è la rassicurazione parte di Infurnari su un avvio senza particolari intoppi dell'anno scolastico, dovendo ricorrere però ad alcune soluzioni tampone. Se lunedì sano assegnate 4 nuove aule sempre Ipia "Fermi" ricavate presso il "Foderà" (che consentiranno agli studenti fare lezione in ore mattutine), il professionale "Marconi" di Canicattì è destinato ai turni pomeridiani. 'Stiamo avviando le procedure per la ricerca di una nuova sede dice il commissario-, perché riteniamo anche questa priorità per quell'istituto e quel tono".
Infurnari ha tra l'altro incontrato e il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Raffaele Zarbo per il punto sugli istituti superiori, stendo che degli interventi di manutenzione ordinaria sono stati realizzati diversi istituti che quindi adesso dovrebbero essere pienamente fruibili dagli studenti.
Intanto dalla Provincia giunge la rassicurazione sulle spese per il mantenimento degli istituti scolastici. Come si ricorderà, nel luglio scorso Benito Infurnari aveva inviato una missiva ai dirigenti scolastici annunciando loro di non poter verosimilmente garantire la copertura. Una lettera che aveva provocato un vespaio di reazioni da parte dei presidi, che non avrebbero potuto garantire ai propri studenti e al personale docente e non docente tutta una serie di servizi minimi. Adesso, avendo ricevuto garanzie dalla Regione sul finanziamento da destinare alla Provincia di Agrigento, il commissario ha invece comunicato di essere in grado di erogare, per il secondo semestre 2013 ,400 mila euro da destinare alle spese di funzionamento di tutti gli istituti scolastici. Queste somme saranno utilizzate per il pagamento delle fatture dì fornitura elettrica, di riscaldamento, idrica, relative alla sicurezza, nonché delle spese di telefonia e la manutenzione ordinaria, "Avendo avuto la rassicurazione sull'impegno di spesa da parte della Regione dice Infurnari abbiamo disposto immediatamente di saldare le somme. Non vogliamo derogare alle nostre responsabilità istituzionali, ma abbiamo dovuto rappresentare ai dirigenti scolastici la situazione di oggettiva difficoltà economica collegata al mancato trasferimento di finanziamenti".GIOACCHINO SCHICCHI
ANNO SCOLASTICO 201 3014
Niente soldi per le bollette Servizi a rischio negli istituti
La Provincia non ha stanziato i fondi per le spese relative al funzionamento degli istituti scolastici di secondo grado e adesso le scuole rischiano di restare senza soldi per pagare le bollette della luce, dell'acqua e le spese per la pulizia degli ambienti. Il tutto con pesanti ripercussioni sull'igiene e conseguente chiusura degli stessi istituti. A questo punto, i presidenti dei Consigli d'istituto si sono riuniti decidendo di accendere un movimento di protesta coinvolgendo i genitori e le scuole superiori del territorio agrigentino. L'intento è di sensibilizzare la Presidenza della Regione affinché provveda a ripristinare le rimesse a quelle che sono state le Province, in modo che ogni Provincia possa "girare" le somme agli istituti di propria competenza. «Una cosa è certa - hanno dichiarato Antonio Crapanzano, presidente del Consiglio del liceo Leonardo e Gaetano Di Giacomo, presidente del Consiglio del liceo Majorana - è venuto il momento che come genitori scendiamo in campo per difendere il diritto allo studio dei nostri figli. Per troppo tempo ci siamo fidati, o meglio affidati, a coloro che hanno la responsabilità politica. Ma oggi, di fronte all'ennesimo attacco alla scuola, non è più possibile stare a guardare, occorre lottare con tutti gli strumenti che la democrazia mette a nostra disposizione, per mandare un messaggio chiaro ad una classe politica miope e distratta».
Sindacati possibili "soci benemeriti".
I sindacati agrigentini disponibili a divenire soci benemeriti del Cupa di Agrigento. E' questa una delle questioni di cui si è discusso durante un incontro tra il presidente del Consorzio agrigentino Maria Immordino e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Un faccia a faccia interlocutorio che, tuttavia, era mancato negli ultimi anni. E se il bilancio consuntivo 2012 è stato approvato dall'assemblea dei soci, e sul sito del Consorzio è disponibile il bando per le incentivazioni agli studenti meritevoli ma economicamente svantaggiati, uno degli impegni più gravosi sarà la rimodulazione del personale, necessaria dopo l'eliminazione dei dipendenti comandati di Provincia e Comune di Licata, attualmente sostituiti ad interim da dirigenti del Cupa.