/ Rassegna stampa » 2013 » Settembre » 23 » Rassegna stampa del 21/22/23 settembre 2013

Rassegna stampa del 21/22/23 settembre 2013

 SABATO 21 SETTEMBRE 2013
 

DI SICILIA
 

"TOSCANINI".
Risoluzione all'Ars dei grillino Mangiacavallo
Il deputato regionale Matteo Mangiacavallo (MS) ha presentato una risoluzione, nella V Commissione dell'Ars, sulla vicenda della chiusura dell'istituto Musicale "Toscanini, la cui presidenza, guidata da Gaetano Pennino, "al fine di evitare facili e gratuite strumentalizzazioni di ogni tipo", ha annunciato il "silenzio stampa" sull'argomento. (TC)
 

ATO IDRICO. Il commissario risponde a Zambuto
Girgenti acque, confermati i recenti aumenti
L'aumento del 10 per cento per i canoni idrici che gli utenti si troveranno in bolletta per il consumo di acqua, sarebbe legittimo e regolare. il commissario dell'Ato idrico di Agrigento Benito Infurnari, ha risposto ieri al sindaco Zambuto che nei giorni scorsi, aveva chiesto notizie circa l'avanzata richiesta di sospensione degli aumenti. «Abbiamo chiesto a Girgenti Acque - scrive Infurnari nella nota - la sospensione dell'efficacia della delibera commissariale n, 10 del 29 aprile scorso ma il gestore ha risposto evidenziando l'impossibilità dl aderire alla richiesta. Al riguardo, il consulente interpellato in merito all'immediata esecutività della delibera, ne ha confermato la regolarità e conformità alla normativa in materia nonché la delibera 585 dell'autorità competente che è l'Aeeg».
Come dire, tutti costretti a pagare gli aumenti mentre il Comune di Agrigento non molla. Lo scorso 9 settembre infatti, Zambuto ha fatto notificare un ricorso straordinario al presidente della Regione
Rosario Crocetta contro la delibera dell'allora commissario Eugenio D'Orsi, ma in attesa dell'esito del ricorso nessun atto di revoca è stato adottato. «Avevamo avanzato queste richieste - ha ribadito Zambuto —perché il comune di Agrigento, specie in questa fase di crisi economica, intende lottare per ridurre non solo la tariffa idrica, abbastanza esosa, ma anche quella dei rifiuti che, senza i fallimentari Ato, con la gestione diretta del Comune dovrà vedere un servizio trasparente, efficiente e meno costoso. Ma non ci arrendiamo e andiamo avanti forti anche delle inchieste della Procura della repubblica sulla gestione del servizio da parte di Girgenti acque».Infurnari scrive poi a Zambuto che l'articolazione tariffaria approvata dal commissario ad acta il 20 giugno del 2012, non è applicabile alle utenze non dotate di contatore idrometrico e nei comuni dove sono in vigore tariffe forfettarie, Girgenti Acque ha continuato ad applicare le vecchie tariffe. (AMM)
 

LA SICILIA
 

RACCOLTA RIFIUTI
Corsa contro il tempo per evitare lo stop.
Mancano ormai dieci giorni alla fine del mese e, se non ci saranno novità da parte del Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, a partire dal primo di ottobre il servizio di igiene ambientale si fermerà in tutta la Sicilia. L'assessore Nicolò Marino ha ribadito ancora una volta, nel corso di un incontro svoltosi giovedì sera a Palermo con sindacati ed organizzazioni datoriali, che non ci saranno altre proroghe nei confronti degli ato, per cui alla mezzanotte del 30 settembre questi ultimi cesseranno di essere operativi come enti di gestione del servizio. Anche i liquidatori dovrebbero cessare dalle loro funzioni, ma in questo caso si dovrà capire bene quale dovrà essere il meccanismo (essi infatti sono stati eletti dall'assemblea dei sindaci dei rispettivi ambiti). Dunque una volta che gli ato saranno privi di competenze dovrebbe toccare alle nuove Srr il compito di riorganizzare il servizio, ma - come 1ede nella migliore tradizione di casa nostra - queste ultime sono tutt'altro che pronte. Anzi, nella provincia di Agrigento non sono state ancora costituite. La formalizzazione di Agrigento est e di Agrigento ovest non potrà avvenire prima della prossima settimana, ma poi esse dovranno anche avere il tempo di organizzarsi, di darsi una struttura in termini di mezzi e di personale.
in questo senso Marino ed i sindacati hanno raggiunto l'accordo che i dipendenti degli ato transiteranno nelle nuove società, per cui il posato di lavoro per questi dipendenti è salvaguardato, ma rimane ancora l'incognita del servizio di prelievo della spazzatura. Il 30 settembre infatti scade anche l'ulteriore proroga che era stata disposta per il raggruppamento di imprese che ha curato il servizio di raccolta, per cui l'indomani - come avverrà in tutto il resto dell'isola - uomini e mezzi si fermeranno. Cosa succederà? i tempi per il nuovo affidamento certamente si presentano estremamente lunghi: occorre predisporre il bando di gara (che potrebbe essere unico per tutta la Regione), poi pubblicano, dare il tempo ai concorrenti di presentare le istanze ed alla apposita commissione di esaminare. Una volta aggiudicata la gara, ci saranno poi gli accertamenti di rito ed i tempi tecnici di stipula del relativo contratto. insomma se tutto andrà bene ci vorrà almeno un anno.
E nei frattempo? Alla fine probabilmente sarà data l'ennesima proroga direttamente alle imprese, ma chi dovrà disporla? le Srr non ci sono ancora, gli ato non hanno più alcun potere, il superliquidatore di cui si è parlato non c'è nemmeno. Alla fine la patata bollente potrebbe cadere sui sindaci, che verrebbero costretti dalle circostanze ad emettere delle ordinanze in emergenza, a meno che dai Dipartimento non venga adottato un provvedimento "ad hoc". (S.F.)
 

Il commissario Infurnari «gela» il sindaco Zambuto sulle nuove tariffe idriche
Il commissario straordinario-liquidatore dell'ato idrico Benito Infurnari "raffredda" il sindaco Marco Zambuto: gli aumenti tariffari approvati lo scorso mese di aprile dall'allora commissario dell'ato idrico Eugenio D'Orsi ed applicati da Girgenti Acque sono regolari e non è stato posto in essere alcun atto di revoca nelle more che si pronuncino il Presidente della regione e l'Autorità di vigilanza sull'energia elettrica ed il gas. gas.
Con una nota inviata ieri mattina allo stesso capo dell'Amministrazione comunale, Infurnari
chiarisce anzitutto che «la delibera del commissario ad acta della regione Sicilia  n. 2 del 20 giugno 2012 (quella che ha approvato le nuove tariffe del servizio idrico integrato nell' ambito agrigentino) risulta applicata con decorrenza 1 gennaio 2012». Per quanto attiene l'aumento approvato lo scorso aprile dall'allora commissario Eugenio D'Orsi, Infurnari chiarisce che «è stato chiesto al gestore la sospensione dell'efficacia della delibera commissariale n. 10 del 29 aprile 2013 (appunto quella con gli aumenti, ndr) » ma il gestore «ha evidenziato la impossibilità di aderire alla richiesta». A questo punto lato idrico ha chiesto un parere ad un consulente il quale, «interpellato in ordine alla immediata esecutività della citata delibera, ne ha confermato la regolarità e conformità alla
normativa in materia nonché alla delibera n. 585/12 dell'Autorità di vigilanza per l'energia elettrica ed il gas». Peraltro Infurnari ricorda come «in data 9 settembre codesto Comune ha notificato un ricorso straordinario al Presidente della regione siciliana avverso la citata delibera», sulla quale «questo Consorzio tra- smetterà apposita relazione come adempimento di legge». Peraltro anche l'Aeeg ha in esame le tariffe dell'ato idrico agrigentino, per cui, dice ancora il commissario, «stante l'attività in corso da parte dell'Aeeg e nelle more dell'esito del ricorso straordinario proposto dalla S. V, al Presidente della Regione Sicilia, nessun atto di revoca è stato posto in essere con riferimento alla delibera n. 10 del 29aprile scorso». Nella nota inviata ai Comune ancora viene evidenziato come «l'articolazione tariffaria approvata dal commissario ad acta della Regione Sicilia non è applicabile alle utenze non dotate di contatore idrometrico. Nei comuni dove sono state in vigore strutture tariffarie di tipo forfettario, cioè basate su addebiti fissi che prescindono dagli effettivi consumi, il Gestore ha continuato ad applicare le previgenti tariffe. Infine il commissario ricorda che di quest'ultimo aspetto il Consiglio di Amministrazione dell'ato idrico ha preso atto nella seduta del 28 novembre 2012, come da verbale di pari data, ed il sindaco Marco Zambuto era presente. SALVATORE FUCÀ
 

Stasera il corteo di protesta contro Girgenti Acque.
Con lo slogan «Liberiamoci di Girgenti acque», cittadini e associazioni scenderanno in piazza oggi a Sciacca per la seconda di una serie di iniziative di protesta promosse dal «Comitato per la sacralità dell'acqua» costituitosi solo due settimane fa in città. A partire dalle ore 18, uomini politici, rappresentanti istituzionali, comitati di quartieri e vari associazioni, si riuniranno in piazza Matteotti per poi sfilare lungo le vie cittadine. Si tratta della prima vera presa di posizione contro le inefficienze del gestore delle condotte idriche cittadine, Il comitato ha già raccolto circa 7 mila firme che saranno portate all'attenzione dei sindaci dei Comuni che aderiscono all'Ato idrico di Agrigento, ai quali sollecitare a sua volta la rescissione del contratto con Girgenti acque.
i «Chiediamo la partecipazione della cittadinanza .- hanno sottolineato nel corso della conferenza di ieri gli organizzatori - perché l'iniziativa che stiamo portando avanti è nell'interesse della collettività, che sta pagando a caro prezzo il riverbero di una privatizzazione che nega il più importante dei diritti per la vita dell'uomo: l'acqua». La protesta di oggi coinvolge anche forze politiche che in questo momento sono distanti: militanti e dirigenti del Partito Democratico, del Popolo delle libertà e del movimento Cinque Stelle, sfileranno gli uni accanto agli altri per dare forza alle loro richieste. «La partecipazione della gente nella raccolta di firme è stata eccezionale — dice Simone Di Paola — sono sicuro che il corteo di oggi sarà un successo e darà più credibilità alla nostra azione». «Quella promossa dal nostro comitato — afferma Franco Zammuto della Cgil - è una battaglia di civiltà e libertà, una forte mobilitazione che parte dal territorio e opera per il territorio, finalizzata a chiedere la rescissione del contratto con la Girgenti Acque». G. RE.
 

Palma si sveglia sommersa dai rifiuti .
Sciopero improvviso dei netturbini: «Vogliamo lo stipendio». Ma il Comune: «Noi in regola con i pagamenti»
Mentre in altri Comuni consorziati con la Società d'ambito Dedalo Ambiente è stato scongiurato lo sciopero degli addetti alla nettezza urbana, in quello palmese invece ieri ciò non è avvenuto, poiché gli operatori ecologici hanno incrociato le braccia, rifiutandosi di provvedere allo smaltimento e alla raccolta della spazzatura. La cittadina del Gattopardo che purtroppo continua ad essere gravata da una situazione igienico-sanitaria molto precaria e annosa, si è svegliata con i cassonetti stracolmi e con cumuli di spazzatura nelle strade e persino ai piedi di chiese e monumenti. Una situazione che il commissario liquidatore della Dedalo Ambiente Rosario Miceli ha cercato di evitare, invitando il rappresentante sindacale locale della Funzione pubblica della Cgil Vincenzo Marino a convincere i colleghi a recedere da un atteggiamento deleterio per la comunità palmese. Miceli ha assicurato che l'amministrazione palmese, tra quelle facenti parte della Società d'ambito, è stata una delle poche ad essere in regola con il versamento delle quote spettanti e che il sindaco Pasquale Amato gli ha assicurato che avrebbe fatto provvedere al pagamento dell'ultima rata. Il commissario liquidatore ha ancora sottolineato che il mancato pagamento agli operatori ecologici della metà dello stipendio di luglio e di quello intero del mese di agosto, è stato causato dal pignoramento accordato alla ditta Catanzaro, proprietaria della discarica di Siculiana, che ha bloccato le risorse finanziarie della Dedalo Ambiente. Ma le assicurazioni di Miceli non sono riuscite ad evitare una protesta che si è protratta in mattinata al Palazzo degli Scolopi, dove il sindaco Pasquale Amato ha ricevuto una delegazione degli operatori ecologici, guidata dal sindacalista Vincenzo Marino. Il primo cittadino ha confermato che il Comune non ha alcuna responsabilità sul mancato pagamento degli emolumenti, essendo stato sempre tra i pochi puntuale nel versare nelle casse della Dedalo Ambiente quanto spettante e che quindi la cittadina palmese non avrebbe dovuto essere penalizzata da uno sciopero, ritenuto per il suo paese ingiusto e immotivato, poiché -a suo parere nasconderebbe altri scopi. FILIPPO BELLIA
 

DOMENICA 22 SETTEMBRE 2013
 

DI SICILIA
 

REAZIONI. Il  presidente Luigi D'Angelo «Rimane un esempio di valori»
Il  vicepremier Alfano su Twitter:
«Giorno di tristezza e riflessione»
«Il 21 settembre per me è giorno di grande tristezza e riflessione. Oggi è l'anniversario dell'uccisione di Rosario Livatino». Lo scrive su Twitter il vice premier e ministro degli Interni, Angelino Alfano che, negli anni in cui è stato ministro della Giustizia, ha partecipato a diverse iniziativa in memoria di Livatino. Ed al quale ha voluto intitolare una sala dei dicastero di via Arenula. Mariella Lo Bello, assessore regionale: «Non si tratta solo di ricordare Rosario Livatino nel ventitreesimo anniversario della morte ma soprattutto di rendere vivo il suo sacrificio senza dimenticare che Cosa Nostra ha voluto, con la sua uccisione, alzare il tiro del suo operato criminale nel conflitto tra la stessa Cosa Nostra e la Stidda senza però riuscire a intaccare l'esempio di legalità e giustizia che egli ha lasciato soprattutto ai giovani. Ecco perché bisognerebbe parlarne di più nelle scuole». Benito Infurnari, Presidente della Provincia di Agrigento: «Commemorare Rosario Livatino deve essere per tutti un momento di riflessione attenta ma ancor di più per la politica che ha il dovere di seguire l'esempio di questo martire della Legalità». Marco Zambuto, sindaco di Agrigento:»Il tributo di sangue di Rosario Livatino e di altre vittime della mafia ha reso fertile e ha fatto germogliare nella coscienza di ognuno un forte senso del dovere a prescindere dai ruoli che ognuno ricopre ed in qualunque circostanza». Luigi D'Angelo, Presidente del Tribunale di Agrigento: « E'stato e continua ad essere un esempio di valori autentici e validi per la formazione dei magistrati, una luce capace di rischiarare la strada di coloro che ogni giorno si spendono, attraverso la loro professione, per offrire un concreto e adeguato servizio alla Giustizia. Giustizia della quale c'è tanto bisogno». Lillo, Firetto, deputato Udc.»Nonostante i ventitré anni trascorsi, il ricordo di Rosario Livatino rimane vivissimo, Modello di rigore morale, di santità, gigantesco esempio civile». Così dichiara, nel giorno dell'anniversario del martirio del giudice Livatino, Lillo Firetto presidente del Gruppo parlamentare Udc all'Ars e sindaco di Porto Empedocle. (D.S.)
 

SAN LEONE. Domani il sindaco notificherà i propri atti amministrativi previsti dalla legge per tutelare la salute pubblica.
Depurazione, il Comune va all'attacco: "l'Ato idrico sostituisca Girgenti acque"
Marco Zambuto: «Inerzia mancata vigilanza hanno portato la Regione a negare l'autorizzazione allo scarico del refluo depurato nell'impianto di Villaggio Mosè».
Saranno notificati domani gli atti amministrativi formali del Comune di Agrigento e previsti dalla legge a tutela della salute degli agrigentini». Lo ha annunciato ieri il sindaco Marco Zambuto, tornando sul problema della depurazione in diverse aree periferiche della città e che hanno portato ad una delle peggiori estati sul fronte dell'inquinamento del mare di San Leone che si ricordi con continui sversamenti e divieti di balneazione. Verrà in pratica emessa un'ordinanza sindacale con la quale il sindaco, nella sua qualità di responsabile della salute pubblica, disporrà che l'Ato idrico si sostituisca a Girgenti Acque su questi interventi per migliorare il servizio di depurazione. «L'inerzia di Girgenti acque e la mancata vigilanza dell'Ato idrico - scrive il primo cittadino - hanno portato la Regione a negare l'autorizzazione allo scarico del refluo depurato nell'impianto di depurazione del Villaggio Mosè. Questa situazione, che oggi è diventata esplosiva per la salute dei cittadini, poteva e doveva essere evitata se l'Ato idrico avesse esercitato il suo doveroso controllo su Girgenti acque dando esecuzione immediata alla nostra ordinanza del 12 luglio ma così non è stato».In quella circostanza, con l'ordinanza n. 68, Zambuto aveva ordinato a Girgenti acque, di provvedere immediatamente all'esecuzione dei lavori di sistemazione del depuratore di Villaggio Mosè alfine di eliminare le accertate problematiche igienico sanitarie. «L'ordinanza - chiarisce il sindaco - richiamava peraltro quella dello scorso 26giugno, con la quale si disponeva la realizzazione di interventi urgenti, ai sensi e per gli effetti della legge di riforma sanitaria, da parte dell'ATO Idrico e della stessa Girgenti acque, finalizzati, tra l'altro, a superare l'inquinamento del mare di San Leone e tutte le altre emergenze igienico-sanitarie della città». Secondo Giuseppe Arnone, invece, «Zambuto sulla vicenda ha un «atteggiamento demagogico" «Zambuto - scrive Arnone - ha ritenuto, con un altro atto di demagogia, di impugnare le tariffe dell'Ato Idrico non innanzi ai Tar ove è previsto l'istituto della richiesta di immediata sospensiva, bensì innanzi al Presidente della Regione. Questa ultima procedura prevede la decisione del ricorso tra due anni. Se Zambuto avesse voluto realmente e seriamente sottoporre al vaglio dei Giudici con una decisione celere la contestazione delle tariffe avrebbe dovuto farlo al Tar chiedendo la sospensiva. Abbia il coraggio di dirlo Zambuto che per l'assessorato regionale alla sanità, per l'azienda sanitaria, e per la stessa goletta verde il mare di San Leone è uno dei migliori mari dell'intera Sicilia». (AMM)
 

UNIVERSITA'
Appello di Confimpresa: «Salvare l'istituzione.
Confimpresa Euromed esprime preoccupazione per la difficile situazione nella quale si trova oggi l'Università di Agrigento e ritiene urgente promuovere e sostenere un progetto di rilancio che non può che trovare la partecipazione responsabile, concreta e fattiva degli Enti locali e degli altri attori pubblici e privati del territorio. E indispensabile ha detto Alessio Lattuca presidente Confimpresa Euromed Sicilia — 1' ennesimo invito alla Regione, agli Enti e ai sindaci, affinché si possa porre in essere un percorso virtuoso diretto ad assicurare un tempestivo sostegno economico- finanziario, indispensabile a garantire la funzionalità e la crescita dell' importantissima infrastruttura. Non è possibile correre il rischio che l'abolizione della Provincia Regionale, Ente che finora ha, prevalentemente, sostenuto l' Università, si traduca in un sostanziale ridimensionamento della sua attività con innegabili, assai negative, ripercussioni sull'economia, sulla qualità della vita, sul futuro dei giovani, sui livelli occupazionali, della provincia. E un rischio concreto che bisogna scongiurare per evitare di vanificare gli innegabili risultati raggiunti, azzerando il lavoro e l'impegno profusi, in questi anni dagli attori impegnati che, anzi, dovrebbero essere rafforzati nella considerazione che I' Università può e deve diventare la locomotiva di uno sviluppo possibile.
 

CAMBIA LA GESTIONE
Rifiuti, il Comune fa il censimento dei propri mezzi.
Il sindaco Marco Zambuto ha chiesto agli uffici del settore ecologia dì conoscere la situazione degli uffici, dei mezzi e del personale per la gestione del servizio di igiene ambientale che dal prossimo primo ottobre dovrebbe vedere il Comune svolgere il delicato ruolo di attore principale. Come si sa, il 30 settembre sarà l'ultimo giorno in cui gli Ato rifiuti avranno competenza sul settore, ma ancora (e mancano appena Otto giorni) non c'è stata alcuna istruzione su come dovranno funzionare le cose a partire dell'indomani. Infatti le nuove Srr sono in fase di costituzione (se tutto va bene i sindaci andranno dal notaio a sottoscrivere il relativo atto soltanto nel corso di questa settimana, ma esse avranno bisogno di tempo per essere operative) per cui si prospetta un vuoto di competenze che per la verità è davvero preoccupante. «Aspettiamo una direttiva dal Dipartimento regionale acqua e rifiuti tra lunedì e martedì — afferma il sindaco Marco Zambuto dovranno essere i vertici della Regione a dirci cosa dovremo fare a partire dal primo ottobre». «L'atteggiamento della Regione è gravissimo - dice da parte sua Roberto Migliara dell'ligi è rimasta immobile di fronte all'inerzia dei sindaci ed ora non sa nemmeno come uscire da questa situazione. Ritengo che stiamo andando incontro ad una preoccupante situazione di emergenza a livello regionale». Ma torniamo al Comune dì Agrigento. Zambuto, come detto in apertura di servizio, ha chiesto una relazione agli uffici competenti di Palazzo dei Giganti. «Ho chiesto-spiega - se possiamo svolgere il servizio "in house" oppure se dovremo necessariamente ricorrere ad una ditta esterna. Prima di prendere qualsiasi decisione, che poi si rifletterà sulle bollette che notificheremo ai cittadini di Agrigento, voglio conoscere la situazione esatta per adottare la decisione più giusta. Nel contempo vedremo cosa ci dirà la Regione. Il nostro progetto - aggiunge il sindaco - prevede, come sapete, la raccolta differenziata porta a porta, con l'eliminazione totale dei cassonetti. Tutto è quasi pronto, ma sarà il Dipartimento regionale a dettarci tempi e modi con cui procedere». SALVATORE FUCÀ
 

 

 

depuratori, La polemica continua su Fiume Naro e Villaggio Mosè
Il primo ottobre la conferenza di servizi sul maxi-impianto a est della città
La conferenza di servizi per l'esame e l'approvazione del progetto preliminare relativo al megadepuratore di Fiume Naro è stata convocata per il i ottobre a Palermo all'assessorato alle infrastrutture. La commissione regionale lavori pubblici, cui spetta il compito di valutare gli elaborati - se non ci saranno contrattempi - potrà esitare il progetto che poi Girgenti Acque dovrà rielaborare per trasformarlo in definitivo ed in esecutivo. A quel punto dovrà nuovamente tornare alla commissione per
una nuova approvazione. Se tutti gli enti si presenteranno e daranno il proprio nullaosta si potrà procedere all'approvazione lo stesso I ottobre, altrimenti si dovrà tenere una seconda riunione non prima di 15 giorni. Come si sa, il depuratore accoglierà i reflui della fascia costiera (Cannatello, Zingarello e Villaggio Mosè), ma anche dell'abitato di Favara e costituirà la soluzione all'inquinamento del mare agrigentino.
Ma su quest'ultimo tema si registra l'ennesima bordata del sindaco di Agrigento Marco Zambuto nei confronti dell'Ato idrico e di Girgenti Acque. Stavolta l'oggetto è il vecchio depuratore di Villaggio Mosè, dimensionato, come si sa, per 4 litri al secondo di reflui ma che ne riceve ben 40 per cui alla fine non depura nulla.
«L'inerzia di Girgenti Acque e la mancata vigilanza dell'ato idrico - afferma Zambuto - hanno portato la Regione a negare l'autorizzazione allo scarico del refluo depurato nell'impianto di depurazione del Villaggio Mosè. Tale situazione, che oggi è divenuta esplosiva per la salute dei cittadini, poteva e doveva essere evitata se l'ato idrico avesse esercitato il suo doveroso controllo su Girgenti Acque dando esecuzione immediata alla mia ordinanza del 12 luglio 2013. Così non è stato. Lunedì notificheremo i nostri atti amministrativi formali previsti dalla legge per tutelare la salute degli agrigentini».
Da Girgenti Acque ribattono che il problema non è la manutenzione ma la mole di reflui che vi arriva e che è dovuta al numero vertiginosamente alto di autorizzazioni allo scarico rilasciate dal Comune negli ultimi anni senza curarsi delle conseguenze.
 

La sicilia (lunedì)
 

PROVNCA. I problemi nella commissione dell'Ars avranno ripercussioni sul disegno di legge
La riforma si allontana
Riforma delle Province, un rinvio la soluzione più sicura per garantire i servizi. Ne è certo il commissario straordinario dell'Ente Benito Infurnari, anche alla luce delle tensioni regionali sul progetto di trasformazione nei liberi consorzi. Se già il percorso della nuova legge regionale non appariva semplice, adesso, a rendere l'orizzonte ancora più fosco sono arrivate le tensioni tutte interne alla commissione Affari Istituzionali dell'Ars, che aveva il compito di studiare il progetto di riforma, Dopo le dimissioni dei componenti in polemica con il presidente Forzese, infatti, la data del 31 dicembre (che per la Regione è ancora oggi quella di scadenza dei commissari) incombe sempre più minacciosa, Il rischio, secondo molti, non è tanto quello del rinvio della riforma e, quindi, di una proroga dei commissari straordinari, quanto piuttosto il pericolo di uno stallo che possa bloccare l'erogazione dei servizi.
Rischio che, pare, essere marginale ad Agrigento. "Grazie al fondo già impegnato dalla Regione spiega Infurnari — possiamo garantire la copertura dei servizi di nostra competenza almeno per 11 primo semestre del 2014. Se poi, come pare, le risorse da destinare agli enti locali dovessero crescere, ciò potrà essere affrontato con maggiore serenità. Quel che invece appare certo — continua—è che tra una proroga che consenta di provvedere ad un disegno di legge ben realizzato, che pensi ai bisogni dei territori e che eviti sovrapposizioni di competenze, e una riforma realizzata nel segno dell'emergenza, la prima ipotesi è senza dubbio quella preferibile". Attualmente, tra l'altro, la Provincia regionale di Agrigento ha garantito la copertura dei servizi come ad esempio l'assistenza scolastica o le spese di funzionamento fino al 31 dicembre, ma solo, spiega lnfurnari, perché è la
data della presunta 'liquidazione' dell'Ente, e non sarebbe stato possibile impegnare somme per un periodo maggiore.
Le voci di un rinvio del progetto, tra l'altro, si fanno sempre più insistenti tra i banchi dell'Ars. Se il Governo regionale ha infatti accelerato sul progetto per la creazione delle città metropolitane, con i conseguenti "aggiustamenti", nessuna nuova sembra sia in possesso dei deputati sulla riforma delle Province.
GOACCHINO SCHCCHI
 

 

Giornale di Sicilia
 

Fermi: Lettera inviata al presidente della Regione Crocetta
Provincia, chiesti finanziamenti per recuperare l'istitutò «Fermi»
Attenzione puntata sulle scuole. Il commissario della Provincia, Benito Infurnari, si ritrova a gestire situazioni di emergenza. Un finanziamento di 11,851.885 euro è stato quindi richiesto dalla Provincia al Presidente della Regione Rosario Crocetta per l'adeguamento di tutte le strutture del complesso di edifici dell'Ipia 'Fermi" di Agrigento interdette all'uso scolastico dopo le verifiche che ne hanno riscontrato la inidoneità sismica.
La richiesta è stata inviata dal commissario Infurnari dopo la redazione del progetto definitivo per l'adeguamento delle strutture alle nuove norme tecniche per le costruzioni, in atto all'esame della conferenza speciale dei servizi presso gli Uffici del Genio Civile di Agrigento per l'approvazione in linea tecnica.
Nella nota, il commissario Infurnari ha ricordato come la realizzazione dell'opera risponda al pubblico interesse ed è necessaria per garantire la sopravvivenza dell'istituto Fermi di Agrigento, attualmente sistemato in sei diversi istituti con turnazione pomeridiana. Situazione che ha determinato un notevolissimo disagio a studenti e corpo docenti provocando una notevole riduzione delle iscrizioni in tutte le classi dell'Istituto e grave danno alla funzionalità didattica, Oltre alla nota è stata trasmessa la relazione tecnica elaborata dalla Provincia e il quadro economico delle spese da sostenere.
Intanto la Provincia ha disposto l'utilizzo dei locali del liceo scientifico di Lampedusa da destinare alle attività didattiche nelle ore pomeridiane per gli studenti della scuola media dell' isola. La decisione è stata comunicata al sindaco Giusi Nicolini e al dirigente dell'istituto dal commissario Benito Infurnari, dopo le opportune verifiche fatte dal Settore "Politiche del lavoro e dell'istruzione"
 

Sole 24 ore (lunedì)
 

 

Le cessazioni non tagliano le risorse per gli straordinari
Il fondo per il lavoro straordinario non ra ridotto sulla base delle cessazioni dal servizio dei dipendenti de- gli enti locali. E questa la sintesi della risposta che l'Aran ha fornito ad alcuni Comuni che chiedevano chiarimenti dopo che la questione era diventata incerta alla luce di pareri discordanti di alcune sezioni regionali della Corte dei conti.
Le conclusioni dell'Agenzia - attese per dare tranquillità all'operato delle amministrazioni - si discostano dal testo letterale dell'articolo 9, comma 2-bis, del Dl 78/2010, per dare un'interpretazione di sostanza. La norma prevede che l'ammontare complessivo del trattamento accesso-
rio non possa essere superiore a quello del 2010, e che venga inoltre ridotto in misura proporzionale alla cessazione dei dipendenti non sostituiti. Nella nozione di trattamento accessorio c'è anche il compenso per il lavoro straordinario. Anche da questa lettura sono scaturite alcune interpretazioni che consideravano bloccato non solo il fondo del salario accessorio, ma, anche, l'intero fondo dello straordinario (ad esempio le deliberazioni nn. 423 e 529 del 2012 della sezione Lombardia della Corte dei conti). L'Aran assume una posizione diametralmente opposta e specifica che solo le somme destinate alla contrattazione integrativa decentrata sono oggetto dell'applicazione
dell'articolo 9, comma 2-bis. La motivazione risiede innanzitutto nel fatto che il fondo del lavoro straordinario è già stato ancorato all'ammontare storico previsto dall'articolo 31, comma 2, del contratto nazionale del 6luglio1995, ridotto del 3°o. Le risorse sono già contingentate, quindi non esiste il rischio di una loro eventuale crescita.
Particolarmente interessante, e condivisa da tutti gli operatori degli enti locali, è anche un'altra considerazione dell'Agenzia. Le risorse del fondo per il lavoro straordinario non possono manifestare una correlazione diretta e automatica con il numero dei dipendenti in servizio. Anzi, esiste una specie di "correlazione inversa": una riduzione del personale potrebbe determinare presso un ente una maggior esigenza di ricorrere allo straordinario, per garantire la continuità dei servizi.
L'Aran precisa inoltre che su questa interpretazione non è stato formulato alcun rilievo dal ministero dell'Economia. D'altronde, a ben vedere, la conferma era giunta anche dalle istruzioni relative al conto annuale per l'anno 2012 e dal relativo calcolo automatico. Il sistema Sico, infatti, ai fini della verifica del rispetto dell'articolo 9, comma 2-bis, prendeva a esclusivo riferimento le somme del fondo del salario accessorio (cx articolo 15 del contratto del 1° aprile 1999), depurato delle voci escluse quali: progettazioni interne, compensi per avvocatura, compensi Istat e somme provenienti dai fondi degli anni precedenti. Nessuna verifica era imposta sul fondo per la remunerazione del lavoro straordinario (ex articolo 14 dello stesso contratto).
 

 

 

 

Tutti gli enti soggetti al Patto di stabilità dovranno rimettere mano al calcolo degli obiettivi programmatici per l'anno 2013, l'asticella da superare per il rispetto dei vincoli di finanza pubblica. E questa l'immediata conseguenza della cancellazione con un tratto di penna della virtuosità che dovrebbe definirsi a breve, dopo tanti mesi di inutile attesa.
La legge di stabilità 2013 aveva confermato il meccanismo di riparto della manovra tra i singoli enti basato sulla virtuosità, per cui gli enti locali ritenuti virtuosi concorrono al Patto in misura inferiore (con il solo obbligo di garantire il saldo zero di competenza mista) rispetto agli enti che risultano non virtuosi. I quattro parametri di virtuosità sono (o, forse, erano): rispetto del Patto di stabilità, autonomia finanziaria, equilibrio di parte corrente, rapporto tra entrate di parte corrente riscossec accertate.
In aggiunta, la legge di stabilità 2013, al fine di evitare che gli enti virtuosi siano anche sempre i più "ricchi", ha introdotto un correttivo per tener conto anche delle condizioni socio-economiche, da misurare mediante la valutazione di due indicatori: valore delle rendite catastali e numero di occupati.
Tutti gli enti locali, sulla base della legge e delle indicazioni del ministero dell'Economia, fino ad oggi si sono considerati non virtuosi e quindi hanno calcolato il proprio obiettivo per l'anno 2013 applicando, alla spesa corrente media sostenuta nel periodo 2007-2009, le percentuali massime del 13% per i Comuni sotto i5 mila abitanti, del 15,8% per gli altri Comuni e del 19,8% per le Province. Ciò in attesa del decreto sulla virtuosità, dopo il quale i soli enti virtuosi avrebbero registrato nei loro conti l'azzeramento del saldo.
La cancellazione della premialità richiederà a tutti gli enti il ricalcolo dell'obiettivo sulla base delle percentuali più basse indicate nella legge, cioè: 12% per i Comuni sotto i mila abitanti, 14,8% per gli altri Comuni e 18,8% per le Province.
Si dovrebbe chiudere così per sempre il capitolo della virtuosità del patto, che nell'unico anno di applicazione, il 2012, ha premiato Solo 4prOvin- ce e 143 comuni (su oltre 2.300).
Dal prossimo anno, l'articolo 9 del Dl 102/2013 farà convergere tutte le risorse per la premialità del patto di stabilità (670 milioni) su coloro che sperimenteranno la nuova contabilità disciplinata dal Dlgs 118/2011. AI riguardo, gli enti interessati ali'azzeramento del saldo obiettivo per l'anno 2014, per partecipare alla sperimentazione, dovranno inviare la delibera di adesione al Ministero dell'Economia entro il prossimo 30 settembre (le indicazioni sono sul sito Arconet).
Intanto, nello scadenzario del Patto è da cerchiare la data dell'u ottobre, termine per l'invio dei dati relativi al monito- raggio del primo semestre di quest'anno come previsto dal decreto 2settembre 2013.
Entro il 31 ottobre, infine, le regioni potranno ripartire eventuali ulteriori spazi finanziari, sia a compensazione verticale fra enti locali e regione, sia a compensazione orizzontale fra gli stessi enti locali. Per tutti il moltiplicatore 2013 viene tagliato dell'i per cento
I

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO