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Rassegna stampa dell'1 ottobre 2013

GIORNALE DI SICILIA
 
TRIBUNALE L'incidente è avvenuto davanti la sua casa di Montaperto: al buio non ha visto un tombino e ci è finito dentro
D'Orsi cade e si frattura le costole
Al processo si profila un nuovo rinvio
Brutta disavventura per l'ex presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi. L'uomo politico del Mpa, ormai tornato a fare il preside a tempo pieno, ha riportato fratture e traumi in un banale incidente ed è finito in ospedale dove è rimasto per una notte.
La circostanza porterà quasi certamente all'ennesimo rinvio del processo a suo carico che già è stato rallentato per molti mesi fra scioperi degli avvocati, problemi legati ai trasferimenti dei magistrati del collegio giudicante e un precedente ricovero in clinica dello stesso D'Orsi per un intervento di asportazione di un'ernia. Al momento sono state programmate due udienze per il primo pomeriggio del 7 e del 14 ottobre. Ma difficilmente si terranno perché il referto dei medici dell'ospedale San Giovanni di Dio parla di trenta giorni di prognosi.
«Valuteremo se chiedere un rinvio - hanno detto ieri gli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, difensori dell' ex presidente della Provincia - alla luce delle condizioni del nostro assistito».
D'Orsi potrebbe anche rinunciare a partecipare ma nella precedente circostanza analoga chiese il rinvio e produsse un certificato medico. La disavventura che poteva anche avere esiti più gravi è avvenuta davanti alla sua abitazione di Montaperto attorno alla quale ruota parte della vicenda giudiziaria che lo vede imputato. L' incidente è avvenuto nei giorni scorsi, a quanto sembra venerdì sera. D'Orsi era uscito per gettare i sacchetti dei rifiuti nei cassonetti. Al buio non si sarebbe accorto di un tombino scoperto e vi sarebbe caduto dentro con una parte del corpo. La caduta è stata devastante.
D'Orsi ha riportato la frattura di quattro costole; una in particolare sarebbe scomposta oltre a una brutta ferita lacero contusa. I medici lo hanno tenuto una notte in osservazione e poi Io hanno rimandato a casa imponendogli riposo assoluto per almeno un mese. Peraltro le costole non possono neppure essere ingessate e il dolore è particolarmente complicato da tollerare.
Il presidente della prima se-zione penale Giuseppe Melisenda Giambertoni, davanti al quale D'Orsi è imputato, aveva programmato due udienze ravvicinate (7 e 14ottobre) per consentire di mantenere quel ritmo necessario per terminare il processo in tempi ragionevoli. Il dibattimento, più volte rallentato da vari impedimenti, è giunto quasi a metà. Restano da sentire gli ultimi testi del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del pm Giacomo Forte. D'Orsi è accusato di concussione, peculato, truffa e abuso di ufficio. Le ipotesi più imbarazzanti ruotano attorno alla villa di Montaperto.
La Procura gli contesta di avere fatto mettere a dimora quaranta palme acquistate coi soldi dell'ente nel giardino di casa e di avere utilizzato l'agronomo della Provincia per i relativi lavori. Ma non solo.
Secondo i pin avrebbe abusato del suo ruolo istituzionale per non pagare lavori di ristrutturazione o per ottenere sconti. (GECA)
 
DEDALO. Miceti: a collaborazione sarà massima
Rifiuti, ecco i commissari
Ato: «Servizio regolare»
Nessuna interruzione, da oggi, al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città e negli altri sei Comuni dell'hinterland in cui la Dedalo Ambiente è impegnata. Ad annunciarlo, sulla scorta del fatto che da oggi alla guida delle Aro che sostituiscono le Ato si insediano i commissari nominati dalla Regione, è stato Rosario Miceli, commissario liquidatore della Dedalo Ambiente.
"Il servizio di igiene urbana, a seguito della pubblicazione dell'ordinanza presidenziale dello scorso 27 settembre — si legge nella nota di Miceli — non avrà alcun tipo di interruzione e si svolgerà in maniera continuativa. Ho assicurato, nel corso di un incontro avuto all'assemblea regionale siciliana con l'assessore regionale Nicolò Marino, la disponibilità— aggiunge il commissario dell'Ato Ag3 — a collaborare con i commissari nominati dalla Regione che si insedieranno il primo di ottobre (oggi ndr), per la gestione del servizio". Dunque nessuno stop alla raccolta ed allo smalti- mento dei rifiuti solidi urbani. La fase della transizione, per il definitivo passaggio delle Ato alle Aro, sarà gestita in collaborazione tra i commissari nominati dal governatore Crocetta ed il commissario liquidatore della Dedalo Ambiente,'Le attività della Dedalo — ha concluso Miceli — proseguiranno normalmente, dal primo di ottobre, secondo gli abituali standard di esecuzione del servizio", In ogni caso, anche quando le Aro avranno assorbito completamente le funzioni delle Ato, la Dedalo Ambiente rimarrà in piedi fino a quando non sarà stata ultimata la liquidazione.
('AAU')
 
REGIONE. I vecchi carrozzoni da oggi non esistono più. Ecco i primi nomi di chi andrà a guidare la nuove strutture
Vanno m pensione gli Ato rifiuti
Nominati i commissari straordinari
PALERMO
Chiusi i 27 Ato rifiuti, da oggi i vecchi carrozzoni non esistono più. Al loro posto, sarebbero dovute subentrare 18 Srr (società perla regolamentazione del servizio di gestione rifiuti). Ma a oggi sono 13 quelle nate e solo «sulla carta». In attesa, dunque, che la riforma dei rifiuti decolli in maniera organica, l'assessorato regionale all'Energia — guidato da Nicolò Marino—ha nominato 15 commissari straordinari che andranno a gestire sia le Srr e gli Aro (Ambiti di raccolta ottimale) già costituiti ma non ancora operativi, sia gli ambiti in cui le Srr devono ancora nascere: un commissario potrà, quindi, abbracciare più di una Srr.
Con un'ordinanza il presidente Crocetta ha dettato le procedure che superano definitivamente la gestione degli Ato. Le Srr sono enti di dimensioni più o meno provinciali in cui si consorzieranno i Comuni ricadenti nelle 9 province, che dovranno gestire il servizio e i relativi appalti per tutte le città e i paesi del territorio. I commissari rimarranno in carica non oltre il 15 gennaio dell'anno prossimo e gestiranno l'organizzazione aziendale degli Ato, procedendo «ad adottare tutti gli atti necessari per effettuare con la massima urgenza il passaggio delle competenze alle Srr o ai Comuni organizzati in forma singola o associata», secondo quanto previsto dalla riforma del 2010, varata da Pier Carmelo Russo e Raffaele Lombardo.
In questo modo, i commissari garantiranno la continuità del servizio, avvalendosi della struttura organizzativa, dei mezzi, delle attrezzature e degli impianti attualmente utilizzati dai Consorzi. Nel frattempo, la fase liquidatoria degli Ato sarà gestita dalla Regione, tramite l'assessorato al Bilancio, che nominerà dei sub-liquidatori.
Secondo indiscrezioni, ecco alcuni nomi di commissari. Dovrebbe essere Maurizio Norrito, dipendente del dipartimento Rifiuti, a gestire gli Ato 1, 2 e 4 (Partinico, Monreale e Bagheria); Enrico Vella, dell'ufficio di gabinetto dell'assessore Marino, potrebbe essere chiamato a gestire l'ex Ato Caltanissetta 1. Mentre altre caselle potrebbero essere occupate dagli attuali commissari delle province. E così Antonella Liotta, commissario della Provincia di Catania, potrebbe guidare gli Ato del Catanese, mentre Darco Pellos gli Ato del Trapanese. «Era ora di dare un taglio a un sistema che produceva solo debiti e gestiva male il servizio», spiega Marco Lupo, direttore generale dei Rifiuti, il quale assicura che i livelli occupazionali saranno garantiti». A chiedere un sostanziale cambio di rotta è la Cgil: «Come prima cosa— dicono Alfio La Rosa e Mimma Argurio — si superi subito la logica dei commissariamenti, che negli ultimi 13 anni ha solo prodotto deroghe ai limiti ambientali e alla normativa sugli appalti. Se nonio si fa e se non si individuano norme semplici e coordinate anche le Srr rischiano di diventare carrozzoni».
Secondo la Cisl, con Dionisio Giordano, la Regione a questo punto «deve incalzare i sindaci per costituire le Srr o gli Aro». Per Claudio Barone, segretario regionale della Uil, «il commissariamento è un primo passo che chiude l'esperienza fallimentare degli Ato, ma adesso bisogna evitare i vizi del passato». (GVAR)
 
ATO RIFIUTI Ferdinando Buceti incontrerà prima il liquidatore Teresa Restivo e poi i sindaci per discutere della nuova Srr
Gesa, oggi si insedia il commissario
E i Comuni firmano una «proroga»
Comincia oggi una delle settimane forse più lunghe e complicate degli ultimi tempi per gli Ato rifiuti. A mezzanotte è infatti scaduto il termine per lo scioglimento degli ambiti territoriali ottimali, così come si conoscono e sono di conseguenza scaduti tutta una serie di servizi, primo fra tutti quello di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Nel pomeriggio di ieri, dopo una giornata trascorsa ad interpretare alcuni articoli dell'ordinanza n.8 dello scorso 27 settembre, gli amministratori comunali, con il sindaco di Agrigento Zambuto in testa, hanno proceduto con la firma di un'ordinanza di prosecuzione del servizio nei confronti delle imprese che attualmente gestiscono il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti evitando di fatto, l'interruzione dello stesso.
Si è trattato in sostanza, di dare esecuzione all'art. 4 della stessa ordinanza che stabilisce che «nel caso in cui il servizio sa gestito dai consorzi o società d'ambito o dai Comuni mediante esternalizzazione a terzi, il commissario straordinario dovrà verificare che la continuità del servizio venga garantita dalla Srr, in questo caso non ancora costituita, o dai comuni in forma singola o associata». E questa mattina arriva a Gesa il nuovo commissario straordinario per i rifiuti, Ferdinando Buceti, vice questore di Polizia, nominato dall'assessore regionale Nicolò Marino e suo attuale capo di Gabinetto vicario. Alle 10.30 Buceti incontrerà il liquidatore di Gesa Teresa Restivo per l'insediamento ufficiale e poi i sindaci, intorno a mezzogiorno ai quali chiederà conto di cosa stiano facendo per dare seguito alle disposizioni regionali per le nuove società. E proprio i sindaci, in questi giorni hanno un gran da fare per cercare di far finalmente decollare le srr. Così, mentre i comuni di Lampedusa, Siculiana e Canicattì sono ancora in una sorta di «limbo», Santa Elisabetta ha ricevuto il no del consiglio comunale per la costituzione in srl come invece la maggioranza degli altri centri aveva deciso. Ieri, come era scontato, nulla è stato fatto, e gli amministratori si sono dati
appuntamento a venerdì per la firma dell'atto costituivo della srr Agrigento est che comprende oltre il capoluogo e gli altri comuni di Gesa, anche quelli della Dedalo ambiente di Licata per cui è stato nominato commissario Antonino Lo Brutto, dipendente del Dipartimento acque e rifiuti.
(AMM)
 
LA SICILIA
 
Cambio indolore e inodore
Il neocommissario per il settore rifiuti Buceti rassicura cittadini e operatori dell'intero comparto
«Il passaggio dagli Ato alle Srr avverrà regolarmente». Ci sono alcuni Comuni in ritardo sui tempi
Stamattina si comincerà quasi certamente in ritardo, ma non ci sarà nessuna soluzione di continuità nei servizio di igiene ambientale in tutto il territorio siciliano e quindi anche nei comuni ricadenti nei tre ambiti agrigentini, anche se ieri la situazione è rimasta incerta fino alla tarda serata.
Ma andiamo con ordine. Già in mattinata il neocommissario per l'ex ambito di Gesa Ferdinando Buceti, da noi raggiunto telefonicamente, aveva assicurato che non ci sarebbe stata alcuna soluzione di continuità: il governo regionale intende garantire un agevole e rapido passaggio dai vecchi ato rifiuti alle nuove Srr e per questo ha nominato i commissari che vigileranno su una regolare transizione. In questo contesto sarà adottato un provvedimento che consenta la prosecuzione del servizio mentre si attuano gli adempimenti previsti dalle disposizioni emanate e che sono finalizzate alla definizione del nuovo sistema di funzionamento dell'intero settore». E nel pomeriggio lo stesso Buceti ha scritto ai sindaci per chiedere loro quali provvedimenti stessero adottando per fare in modo che il servizio non subisse interruzioni. Difficile rispondere su due piedi ad una domanda simile e così tutti si sono riuniti nei locali di Gesa per fare il punto della situazione. Alla fine, in tarda serata, si è deciso di fare delle singole ordinanze per disporre la prosecuzione del servizio per 30 giorni. In sostanza ciascun sindaco stamattina notificherà la propria ordinanza al raggruppamento di imprese per evitare l'interruzione della raccolta e quindi che i rifiuti rimangano ammassati agli angoli delle strade.
Dunque nessuna proroga per gli ato, tanto è vero che la patata bollente per la prosecuzione è passata ai sindaci i quali hanno avuto finalmente quello che chiedevano da tempo.
Peraltro la strada da seguire l'aveva chiaramente indicata ieri mattina il commissario ai sindaci in viva voce nel corso di una telefonata intercorsa con Marco Zambuto nel corso dell'assemblea dei soci di Gesa che il liquidatore Teresa Restivo aveva convocato per i giorni scorsi e che si è tenuta soltanto ieri a fronte delle ultime novità.
I rappresentanti del raggruppa- mento di imprese da parte loro sono stati tutto il pomeriggio, fino alla tarda serata, in attesa delle disposizioni, ma fino a ieri sera non ci sono state novità. Soltanto stamattina si procederà alla notifica delle ordinanze e quindi la raccolta, pur non essendo sospesa, comincerà con ritardo dato che in mancanza ditale notifica l'affidamento del servizio è da ritenersi scaduto.
Intanto le due Srr agrigentine, che nelle intenzioni del commissario avrebbero dovuto costituirsi ieri pomeriggio, non sono ancora "nate". Agrigento ovest per l'indisponibilità del notaio e per la mancanza della certificazione dell'Unicredit attestante l'avvenuto versamento delle quote sociali da parte dei comuni soci; Agrigento est perchè manca ancora qualche deliberazione di adesione alla srl (si sta nominando il commissario a Lampedusa) e perchè la maggior parte dei comuni soci non ha ancora versato la quota sociale.
SALVATORE FUCÀ
 
IPIA FERMI
I lavori nella nuova sede ancora in fase preliminare
I lavori per l'adeguamento del Centro per l'addestramento professionale della zona Asi, che dovranno ospitare l'ipia Fermi", sono ancora fermi alla stipula del contratto.
Dopo giorni di voci insistenti e di ferme rassicurazioni da parte della Provincia Regionale di Agrigento, adesso arriva la conferma: ci vorranno ancora almeno due settimane prima di poter concludere l'iter burocratico, e, da quella data, l'esecutore dei lavori avrà poi 45 giorni di tempo per realizzare il cantiere e far partire le opere.
A confermarlo la ditta aggiudicataria dell'appalto, la Progresso Group Srl, la quale ha spiegato di essere in attesa di alcuni documenti che sono propedeutici alla stipula del contratto da fornire poi alla Provincia. Loro però, precisano, sono pronti ad avviare in tempi rapidi i lavori, e nelle settimane passate hanno anche effettuato diversi sopralluoghi per verificare, per esempio, che tipologia di ascensori installare. Tutto, compreso l'ordine dei materiali, è però comprensibilmente fermo. E questo nonostante le rassicurazioni fornite, in pubblico e in privato, dalla Provincia Regionale di Agrigento, In più occasioni, infatti, il commissario Benito Infurnari, ci ha spiegato che i lavori erano già iniziati o erano comunque nella fase preparatoria. Si parlò, addirittura, dell'acquisto degli ascensori e del materiale per i lavori, Impossibile poi parlare con gli uffici competenti: più volte ci è stato risposto che senza l'autorizzazione formale del commissario non era possibile fornirci risposte. Infurnari, giusto lo scorso 3 settembre aveva annunciato di aver chiesto proprio agli uffici, per accelerare i tempi burocratici, di procedere ad attivare la procedura della "consegna dei lavori sotto riserva di legge", che viene applicata negli appalti pubblici qualora si verifichino 'ragioni di urgenza tali da non consentire un differimento dell'inizio dei lavori fino alla stipulazione od al perfezionamento del relativo contratto". I tempi standard, infatti, furono ritenuti troppi per una situazione come quella dell'ipia. Così Infurnari aveva annunciato che già il lunedì successivo (il 9 settembre scorso) già si sarebbe potuto chiedere all'azienda — che avrebbe avuto 5 giorni per attivarsi — di avviare le opere e provvedere, così come previsto dalla procedura, a fornire le carte in corso d'opera.
Di giorni al momento ne sono trascorsi 21 e nulla si è mosso, se non sul fronte della burocrazia. Fatto questo che fa crescere la preoccupazione in docenti e alunni dell'ipia. I lavori, infatti, dovrebbero durare 90 giorni. Se, come pare, potrebbero partire tra ottobre e novembre, una nuova scuola potrebbe essere un "sogno" realizzato solo tra febbraio e marzo prossimi.
G.SCH.
 
Viabilità versante occidentale
l'Anas pianifica gli interventi
RIBERA. Alla vigilia della stagione invernale, quando le piogge provocano movimenti franosi, Anas e amministrazioni locali stanno facendo il punto della situazione per interventi urgenti in alcune arterie statali del comprensorio occidentale della provincia. Domani a Cianciana si svolgerà una conferenza di servizi, alla presenza del sindaco Alfano, dei tecnici e dell'ing. Nocera, per la riparazione della Ss 118, al km 101, appena fuori dall'abitato, dove una frana ha interessato i marciapiedi comunali, rendendo difficile il transito pedonale.
L'amministrazione comunale di Ribera, invece, ha più volte segnalato le difficoltà e i pericoli che gli automobilisti incontrano sul raccordo statale, tra la cittadina e la Ss 115, verso il ponte sul fiume
Verdura. La strada è franata in più parti e sembra che occorrono lavori strutturali, come muri di sostegno e palificazione, con un certo impegno finanziario. L'Anas ha reso noto che ha già appaltato l'opera di ricostruzione del muro di sostegno crollato sulla Ss 115, nei pressi del bivio di Borgo Bonsignore, tra Ribera e Montallegro. E' pronto il progetto per la costruzione del nuovo ponte sul fiume Verdura, ma mancano i pareri dei comuni che devono essere richiesti pare non dall'Anas, ma dalla Regione. L'opera verrà a costare circa 12 milioni. E' stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale, e si aspetta il bando di gara, la sistemazione con nuovi guardrail del ponte Carabollace, tra Sciacca e Ribera. Spesa prevista 2 milioni.
ENZO MINIO
 
Il Presidente Crocetta ad Agrigento «Il governo gode di ottima salute»
"Il Governo gode di ottima salute! "E'quanto ha dichiarato il Presidente della Regione, Rosario Crocetta nel suo intervento in seno alla cerimonia di consegna del Premio Internazionale Sicilia 2013. "Non mi faccio coinvolgere dalle polemiche di sempre. Se quelle di questi giorni fossero nuove, si prenderebbero sul serio, ma siccome da anni è cosi, e non c'è un Presidente della Regione che dopo 3 mesi vogliono cacciare a casa, allora, penso che, essenzialmente è la partita di sempre, solo che questa volta viene giocata in modo diverso rispetto al passato. Perché- ribadisce il Presidente Crocetta- se questi veramente non sono contenti perché non presentano la sfiducia? Io posso andare a casa, non ho un potere da difendere, ho deciso di fare la battaglia per rinnovare la Sicilia senza avere poltrone da tutelare. Quindi il governo sta bene! Sta benissimo!
Il problema va visto da un altro punto di vista- spiega il Crocetta
"Oggi non si pensa a due fattori. Il primo che i Presidenti della Regione non sono eletti dai partiti e gli assessori che sono usciti dai partiti non sono dinanzi al un sistema semi- presidenziale. Sono i cittadini a decidere il presidente e quindi va rispettata la volontà popolare. Ci si deve confrontare con il presidente ed alla scadenza del mandato, i cittadini giudicheranno se abbiamo fatto bene o male. Non è possibile a nessuno esercitare la tirannide, intesa come usurpazione del potere in modo improprio. I partiti nella nostra costituzione hanno un ruolo, quello di cerniera tra le istituzioni ed i cittadini e non possono diventare coloro che usurpano il potere che spetta ad altre istituzioni. Ma- continua il presidente Crocetta- io non credo che sia tino scontro nato per questioni ideologiche, ma è uno scontro che nasce dalla visione del potere che usa gli stessi linguaggi del potere. Un attacco che deve scardinare i sistemi del potere, che chiede privilegi. Si parlava di pubblicizzare l'immagine della Sicilia, sapete quanto è stato speso a questo scopo negli ultimi 3 anni? l86milioni di euro, e se li sono rubati. Allora bisogna riqualificare la spesa. I cittadini non sono informati di tutto questo. Il CIAPI spendeva per la comunicazione 25 milioni di euro, ne basterebbero molti meno. La vicenda Mercadante, 41 milioni di curo destinati ai Beni Culturali per investirli in iniziative culturali e poi invece, finiscono ai privati. Su questo c'è uno scontro molto forte, ma io ho preso un impegno con i siciliani e non posso assolutamente cedere.
Il presidente Crocetta, conclude il suo intervento, sottolineando l'impegno ad investire sulla cultura e sull'arte, ma manifesta una perplessità
"Vivo in una regione in cui il problema non sta su come investire i soldi- dice Crocetta ma nel far rientrare il bottino, perché hanno rubato tutto. Sui 5 miliardi di deficit della
scorsa amministrazione, ne abbiamo recuperati 2 e mezzo lo scorso anno. Poi c'è la questione dei residui attivi che non sono tali, dei bilanci falsi e delle spese folli. Quindi noi dobbiamo portare avanti la battaglia del rigore, cominciando a veicolare una nuova immagine positiva della Sicilia, E' necessario modificare il nostro comportamento nei confronti del nostro territorio, che va rispettato ed inoltre dobbiamo tutelare l'identità culturale e storica di questa terra. La bellezza è ricchezza, quindi è necessario salvaguardare il nostro patrimonio paesaggistico, architettonico e culturale. Dobbiamo lavorare sulla creazione di infrastrutture divenendo modello in Italia ed in Europa e ce la possiamo fare. Siamo la terra di Pirandello, Sciascia, Bellini. Noi ce la dobbiamo fare al di là delle barriere ideologiche. Dimentichiamo i partiti di destra e di sinistra — conclude- ed impegnamoci per la crescita della Sicilia.
ANNA RITA DE LEO
 
Agrigentoflash
 
Incidente all'ex presidente della Provincia D'Orsi, processo verso rinvio
L'ex presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, è rimasto vittima di un incidente che gli è costato la frattura di 4 costole (una scomposta) e una profonda ferita lacero contusa. Il fatto si è verificato giovedì sera a Montaperto, nei pressi della villa dell'esponente politico del Mpa. D'Orsi era uscito per andare a conferire alcuni sacchetti della spezzatura all'interno di un cassonetto. A causa del buio non si è accorto della presenza di un tombino scoperto e c'è caduto dentro. Soccorso dai familiari, è stato trasportato all'ospedale San Giovanni di Dio dove è stato sottoposto agli accertamenti diagnostici e alle cure del caso. Dopo una notte passata in osservazione, è stato dimesso. La prognosi è di 30 giorni. Questo incidente quasi certamente provocherà lo slittamento delle udienze - previste per il 7 e 14 ottobre - del processo a suo carico per concussione, peculato, truffa e abuso d'ufficio che si sta celebrando dinanzi ai giudici della sezione penale del Tribunale di Agrigento.
 
Realmonte, riaperta la strada per la Scala dei Turchi
E' stata riaperta al transito dopo dieci mesi dalla frana la strada provinciale che dai lidi di Porto Empedocle porta alla Scala dei Turchi. I lavori di ripristino del costone della strada provinciale 68 la 'Porto Empedocle-Realmonte' sono stati effettuati dalla Provincia di Agrigento attraverso del settore viabilità dell'ufficio tecnico. Spesi per i lavori circa 300mila euro. Ritorna fruibile in piena sicurezza per l'utenza l'arteria che porta alla spiaggia della Scala dei Turchi e finalmente i disagi saranno solo un ricordo.
 
Agrigentonotizie
 
Tombino scoperto a Montaperto, Eugenio D'Orsi rimane ferito
L'ex presidente della Provincia sarebbe uscito per andare a gettare l'immondizia e, a causa del buio, non si sarebbe accorto di un tombino scoperto finendoci dentro. Ha riportato la frattura di quattro costole e una profonda ferita
Quattro costole fratturate e una profonda ferita. E' quanto riportato dall'ex presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, giovedì sera a causa di un incidente nella sua casa a Montaperto. D'Orsi sarebbe uscito per andare a gettare l'immondizia e, a causa del buio, non si sarebbe accorto di un tombino scoperto finendoci dentro. Per i medici dell'ospedale San Giovanni di Dio, che lo hanno curato, la prognosi è di 30 giorni.
 
Realmonte, ultimati i lavori sulla strada provinciale per la Scala dei turchi
Gli operai hanno dovuto perforare il costone franato per raggiungere la roccia nella quale sono stati ancorati i pali di cemento armato su cui è stato poi costruito un muro di sostegno e costruito una paratia contro le infiltrazioni d'acqua
La strada provinciale 68 Porto Empedocle-Realmonte, che porta alla Scala dei turchi, è stata riaperta al transito. L'arteria era chiusa da dieci mesi a causa di una frana del costone che ha provocato il conseguentemente collasso dell'asfalto.
Gli operai hanno dovuto perforare il costone franato per raggiungere la roccia nella quale sono stati ancorati i pali di cemento armato su cui è stato poi costruito un muro di sostegno e costruito una paratia contro le infiltrazioni d'acqua. Per i lavori, che però non sono ancora del tutto completati, sono stati spesi 300mila euro
 
 
 
 

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