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Rassegna stampa del 17 ottobre 2013

 GIORNALE DI SICILIA
 

Le due imprese private hanno effettuato l'intera pulizia della zona a titolo gratuito
Centro storico, bonifica privata
Iseda e Seap ripuliscono l'area
La situazione era diventata paradossale, al punto che attività e iniziative culturali organizzate e realizzate da associazioni private, venivano svolte a stretto contatto con rifiuti di ogni genere e addirittura con materiali pericolosi e cancerogeni come l'eternit. Ieri, le ditte private Iseda e Seap, due di quelle che si occupano della raccolta e dello smaltimento rifiuti nell'AtoAg2, hanno accolto il grido d'aiuto di associazioni come LabMura, NonSoStare e Artificio che in modo gratuito hanno proceduto alla bonifica ambientale di un'intera area dei centro storico, quella che abbraccia le vie Gallo, Vallicaldi, Cannamei e Boccerie.
«Il gesto di Seap e Iseda - commentano le associazioni - è stato determinante e di enorme aiuto per il percorso di riqualificazione del quartiere ed è un ulteriore esempio di consenso partecipato al progetto denominato "Via Valli- caldi" di intervento sulla rinascita del centro storico. Sollecitare un percorso di risanamento ambientale con il Comune di Agrigento, avrebbe avuto tempi assai lunghi e burocratizzati e per questo abbiamo deciso di rivolgerci a due specifiche aziende del settore per non tardare ancora sul soddisfacimento di un bisogno primario di igiene e sicurezza che per anni ha gravemente investito il quartiere e che era stato oggetto di una nostra denuncia pubblica nei mesi di agosto e settembre», E nei giorni scorsi, un dossier fotografico sul degrado ambientale di intere zone della città antica, era stato realizzato e diffuso a tutti gli organi competenti, dall'associazione "Agrigento Punto e a Capo" che aveva evidenziato criticità e pericoli proprio per la presenza di materiali pericolosi per la salute e l'incolumità pubblica. (AMM)
 

AMBIENTE Sono complessivamente 105
Frantoi in provincia
Avviati tutti i controlli
Avviati controlli ambientali sui frantoi della provincia, In tutto sono stati localizzati 105 frantoi oleari sull'intero territorio. La polizia provinciale, inoltre, sta effettuando i controlli incrociati con la banca dati della Camera di commercio di Agrigento per identificare eventuali frantoi abusivi. Sono state individuate e trasmesse al sistema informatico territoriale della Provincia le coordinate Gps da caricare sul reticolato idrografico dei fiumi, dei torrenti e dei valloni per controllare gli eventuali sversamenti nei corsi d'acqua nel periodo della campagna olearia. Costituito un apposito servizio intersettoriale composto dalla polizia provinciale, dal funzionari del settore ambiente e dall' Arpa che provvederà alle ispezioni presso gli stabilimenti produttivi. La polizia provinciale, in questi giorni, ha già avviato i primi controlli sul percorso del fiume Naro che lo scorso anno è stato oggetto di sversamenti di residui di acque di vegetazione olearia. Ingenti quantità di acqua ne- ra, contaminata da olio di sansa, avevano invaso il fiume Verdura nel riberese, Lo scorso anno, gli agenti, capitanati dal comandante Vincenzo Giglio, hanno scoperto nelle campagne di Burgio un frantoio che, secondo i primi riscontri effettuati, avrebbe scaricato scarti della lavorazione delle olive in violazione delle leggi a tutela dell' ambiente. I titolari dell'impresa erano stati segnalati alla Procura della Repubblica di Sciacca. (PAPI)
 

AEROPORTO, D'ORSI INSISTE: " LA REGIONE PUO' APPROVARE LA VARIANTE URBANISTICA"
"Chiederemo l'intervento sostitutivo della Regione per l'approvazione della variante urbanistica che darà il via alla réalizzazione dell'aeroporto di Licata. Non tutto è perduto l'indomani dalla bocciatura da parte del Consiglio comunale di Licata dello strumento urbanistico che avrebbe dovuto completare l'iter progettuale dello scalo aeroportuale, prende la parola l'ex presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, che rivendica ancora un ruolo di primo piano in questo ambito.
D'Orsi, ancora costretto a stare a casa dopo la caduta in un tombino che gli ha procurato l'inclinazione di 4 costole, non ci sta e dice che comunque il progetto va avanti. D' Orsi, assieme all'associazione "Punto esclamativo" si schiera contro il Consiglio comunale ed il sindaco di Licata, Angelo Balsamo.
"Non sono bastati convegni, relazioni varie e persino l'intervento del capo dipartimento preposto, Enzo Ortega, che hanno evidenziato con i numeri che uno scalo aeroportuale a Licata e in provincia di Agrigento avrebbe portato solo vantaggi, a convincere il Consiglio Comunale di Licata che l'aeroporto in quella città sarebbe stata un'occasione storica dì sviluppo per le generazioni attuali e future. Si è consumato un vero proprio atto di scelleraggine politica, non a danno di chi questa battaglia ha portato avanti da sempre, con coerenza e coraggio, ma della propria città che, unica in Italia, dice di non volere l'aeroporto. E' stato detto di tutto, fantomatici indicatori economici che sconsiglierebbero la realizzazione dello scalo, la difesa di colture ipotetiche che neppure il Tar ha ritenuto degne di tutela, bocciando i relativi ricorsi. Ma non una parola abbiamo sentito dal sindaco di Licata, che tale voto dissennato ha indirizzato, sul perché sia stato detto no all'aeroporto a Licata. Forse perché il suo principale sponsor era Eugenio D'Orsi? Crediamo proprio di no, offenderemmo la sua intelligenza e la nostra. O perché erano state fatte delle promesse elettorali cui adesso bisognava dare un riscontro? Forse non sia- mo lontani dalla verità, ma non ne abbiamo le prove, In ogni caso, saremmo curiosi di sapere il perché di questa piroetta clamorosa del sindaco che pochi anni fa ha apposto la propria firma nell'atto costitutivo del comitato pro aeroporto per Licata, firma depositata presso l'Agenzia delle Entrate. Da socio fondatore di un comitato pro aeroporto nella propria città a coprotagonista di questo azzeramento progettuale dello stesso scalo. Clamoroso cambiamento d'opinione che andrebbe spiegato e motivato alla città di Licata. E dovranno spiegarci la stessa cosa tutti  i deputati nazionali e regionali agrigentini, protagonisti della marcia pro aeroporto, nella loro città Agrigento, in prima fila con l'allora presidente della Provincia D'Orsi, e adesso del tutto indifferenti, se non addirittura complici, rispetto ai consiglieri comunali licatesi che fanno loro riferimento, soprattutto Mpa e Pdl". (*PAPI*)
 

INDAGINI. A essere preso di mira è stato il padiglione posto a monte del complesso chiuso
Vandali in azione all'Ipia «Enrico Fermi»
La scuola, l'istituto professionale "Fermi" di via Piersanti Mattarella, è chiusa da oltre un anno perché costruita con cemento depotenziato. I vandali, durante la notte fra martedì ed ieri, giocano al tiro a segno, colpendo, con pietre più o meno grandi, i vetri delle finestre dell'edificio scolastico. Ad essere preso di mira è stato il padiglione posto a monte del complesso scolastico, ed in particolare le vetrate. Un raid vandalico in piena regola visto che, dopo il controllo effettuato nell'edificio, è stato appurato che dalla scuola non mancherebbe nulla, Importanti, comunque, i danni arrecati agli infissi e alle vetrate. La scoperta è stata fatta da alcuni operatori scolastici che hanno immediatamente allertato il dirigente Francesco Casalicchio. Sul posto, per i sopralluoghi di rito e per avviare le indagini, si sono recati i poliziotti delle Volanti prima e quelli della Scientifica dopo. Non pare che gli agenti abbiano trovato elementi utili all'inchiesta, ma gli accertamenti andranno avanti anche nei prossimi giorni. L'istituto professionale per l'industria e l'artigianato "Enrico Fermi", lo scorso anno, due giorni prima dell'inizio del nuovo anno scolastico, venne sgomberato poiché si accertò che era stato costruito con cemento depotenziato. Gli studenti furono subito costretti, per mesi, ai doppi turni in istituti vicini e poi sistemati alla meno peggio. La Procura aprì subito un'inchiesta. Un fascicolo che è stato però, poco dopo, archiviato perché i reati furono considerati prescritti. L'edificio scolastico di via Piersanti Mattarella è rimasto, ad un anno di distanza, praticamente abbandonato a se stesso, finendo nel mirino dei vandali, Esattamente come è successo la notte fra martedì ed ieri. Adesso, la polizia cercherà di identificare i vandali, una banda di giovani scapestrati, ma 11 danno rimarrà. Un finanziamento di 11.851.885 euro è stato richiesto, a metà settembre scorso, dalla Provincia al presidente della Regione per l'adeguamento di tutte le strutture del complesso di edifici dell'Ipia. (CR)
 

LA SICILIA
 

Gli studenti: «Pulci dentro la scuola» Il preside: «Disposta disinfestazione»
FAVARA. Stato di agitazione degli studenti dell'istituto alberghiero Ambrosini di Favara che da una settimana disertano le lezioni. Motivo della protesta presunte carenze igieniche legate, a loro dire, alla presenza di pulci ed altri insetti all'interno della prestigiosa scuola.
«All'interno della scuola la situazione è sotto controllo - ha scritto il presidente Giuseppe Salamone ai genitori, invitandoli a convincere i ragazzi a rientra in aula - il grado di pulizia e l'igiene sono stati aumentati e le precauzioni suggerite dal caso sono state attuate per intero. Abbiamo pure effettuato più di una disinfestazione, sia all'interno della scuola che intorno allo stabile — comunica il dirigente — inoltre ogni giorno facciamo ispezioni per assicurarci che tutto sia a posto)).
Ma nonostante queste rassicurazioni gli studenti hanno continuato con le assenze, lamentando ancora la presenza di parassiti. Ieri mattina il capannello di studenti ha stazionato a lungo dinnanzi la scuola, con i rappresentanti a colloquio con i docenti. Per fugare ogni dubbio e togliere ogni scusa, la scuola, con l'ausilio dell'Azienda sanitaria provinciale, ieri mattina ha disposto una nuova disinfestazione, anche delle zone esterne all'istituto di via Che Guevara, per cui scuola chiusa, ieri e oggi, con le lezioni che riprenderanno sabato.
((Parlate con i vostri figli, rassicurateli e fateli tornare a scuola - conclude la sua lettera ai genitori il preside Salamone - se necessario, accompagnateli. Avrete modo così di constatare lo stato della scuola. In fondo scuola e famiglia vogliamo la stessa cosa: che i ragazzi crescano bene)).
GIUSEPPE MOSCATO
 

Pietre contro l'«Ipia»
L'istituto scolastico è chiuso e i vandali ne approfittano
a. rav,) Grosse pietre contro le vetrate dell'Istituto Enrico Fermi in via Pier Santi Mattarella, in contrada Calcarelle. Non è la prima volta che la scuola, chiusa da circa un anno per problemi strutturali, viene presa di mira da ignoti che, giocano al tiro a segno, soprattutto mirando contro le grandi vetrate esterne. Ieri notte i vandali hanno scagliato decine di sassi all'indirizzo dei vetri del padiglione posto a monte della struttura, che sono andati completamente in frantumi. Nessun altro danneggiamento, nessun furto, i teppisti si sono ((limitati)) a rompere i vetri, poi si sono allontanati indisturbati. A fare la scoperta del danneggiamento ieri mattina sono stati i bidelli, i quali immediatamente hanno avvertito il preside, Francesco Casalicchio. Nella zona sono intervenuti i poliziotti della sezione Volanti per un primo sopralluogo ed avviare le indagini. Poi è stato il turno degli agenti della Scientifica della Questura di Agrigento, che tramite i rilievi hanno cercato qualche indizio per risalire ai responsabili. La scuola oramai in uno stato di abbandono, non dispone né di un sistema di allarme nè di videosorveglianza: l'ala dell'edificio danneggiato è quella sul retro, dunque facilmente raggiungibile dal cortile interno, lontana dalla strada e da occhi indiscreti. Il fatto, piuttosto, che preoccupa è che l'istituto è oggetto di queste ((attenzioni» già da mesi. Anche nelle precedenti azioni teppistiche gli autori hanno rotto i vetri. Mai si sono spinti oltre, soprattutto nei locali, dove ancora oggi vi sono custoditi numerosi laboratori informatici, computer e stampanti, accatastati in aule chiuse a chiave.
 

Caccia agli inquinatori
La Polizia provinciale ha avviato i controlli sui frantoi pronti alla stagione della molitura Verranno effettuati da una "task force" con funzionari del settore Ambiente e dall'Arpa
Tempi duri per coloro che smaltiscono i rifiuti da frantoio in modo irregolare. Dopo alcuni mesi di lavoro, infatti, sono adesso partiti i controlli sul territorio agrigentino da parte della Polizia provinciale. Questa, dopo avere localizzato O5 frantoi oleari sull'intero territorio provinciale ha avviato una campagna di ispezioni che si stanno intensificando in queste settimane in vista dell'inizio vero e proprio della stagione della molitura. Ad effettuarle, una 'task force" costituita da uomini della Polizia provinciale, funzionari del settore Ambiente della Provincia e dall'Arpa, che verificheranno il rispetto di tutti i parametri di legge e, soprattutto, la presenza di eventuali impianti non a norma. E' diffuso, infatti, l'uso di sistemi di smaltimento "a perdere", che portano gli scarti di lavorazione in direzione dei valloni dei fiumi.
Proprio per questo, se qualcuno dovesse riuscire a sfuggire ai controlli, sarà utile il lavoro di mappatura realizzato questa estate. Utilizzando le coordinate gps degli impianti conosciuti si
potranno infatti evidenziare i bacini idrogeografici e gli eventuali affluenti.
Ciò consentirà di restringere le aree di ricerca, anche se, ovviamente, non costituirà una 'pistola fumante". Per scovare eventuali impianti abusivi, la Polizia provinciale, inoltre, sta effettuando i controlli incrociati con la banca dati della Camera di commercio di Agrigento.
Un'attività straordinaria, voluta con forza dal commissario Benito Infurnari e dal comandante Vincenzo Giglio, dopo i fatti gravissimi d'inquinamento del fiume Naro e del Verdura registrati lo scorso anno, e che portarono alla denuncia di due proprietari di altrettanti frantoi.
Proprio dal territorio riberese arrivano i primi allarmi. Gli uomini della Provinciale, proprio in questi giorni, hanno effettuato un sopralluogo nei pressi di un vallone che sì congiunge al Verdura, riscontrando evidenti tracce d'inquinamento da sansa. Attualmente la pista più seguita è quella di un mezzo attrezzato, probabilmente un'autocisterna, che ha scaricato nel fiume i residui del processo di molitura. Questi, per legge, andrebbero smaltiti con procedure non particolarmente complesse come ad esem5io l'irroramento dei campi.
Più rassicurante sarebbe invece al momento la situazione nell'area di fiume Naro, che dalla "Fulgentissima" attraversa i territori di Favara e Agrigento raggiungendo il mare. I controlli, infatti, non avrebbero evidenziato la presenza di inquinanti di quella natura diluiti nelle acque.
GIOACCHINO SCHICCHI
 

L'AEROPORTO A LICATA
"Punto esclamativo" critica la decisione del Consiglio comunale
«La mancata approvazione della variante allo strumento urbanistico con la conseguente rinuncia alla costruzione dell'aeroporto è un atto di scellerataggine politica non a danno di chi questa battaglia l'ha sempre portata avanti da sempre con coerenza e coraggio, ma della propria città che, unica in Italia, dice di non volere l'aeroporto».
L'associazione "Punto esclamativo', vicina all'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, prende duramente posizione e va giù duro contro il Consiglio comunale di Licata che ha sostanzialmente
messo una pietra tombale sopra il progetto dello scalo aereo che avrebbe dovuto sorgere proprio alla periferia di quella città.
«Non sono bastati - si legge ancora nella nota - convegni, relazioni varie e persino l'intervento del capodipartimento preposto ing. Ortega, che hanno evidenziato con i numeri che uno scalo aeroportuale a Licata e in provincia di Agrigento avrebbe portato solo vantaggio, a convincere il civico consesso licatese che l'aeroporto in quella città sarebbe stata un'occasione storica di sviluppo per le generazioni attuali e future».
Nella nota si rileva che »è stato detto di tutto, fantomatici indicatori economici che sconsiglierebbero la realizzazione dello scalo, la difesa di colture ipotetiche che neppure il Tar ha ritenuto degne di tutela, bocciando i relativi ricorsi, ma non una parola abbiamo sentito dal sindaco di Licata, che tale voto dissennato ha indirizzato, sul perchè sia stato detto no. Forse perchè il principale sponsor del progetto era Eugenio D'Orsi? o perchè erano state fatte delle promesse elettorali cui adesso bisognava dare un riscontro? forse non siamo lontani dalla realtà, ma non ne abbiamo le prove!
Nella nota si ricorda che lo stesso sindaco «pochi anni fa ha apposto la propria firma nell'atto costitutivo del comitato pro aeroporto per Licata, firma depositata presso l'Agenzia delle Entrate. Da socio fondatore di un comitato pro aeroporto nella propria città a coprotagonista di questo azzeramento progettuale dello stesso scalo: un clamoroso cambiamento di opinione che andrebbe spiegato e motivato alla città di Licata. E dovranno spiegarci la stessa cosa tutti i deputati nazionali e regionali agrigentini, protagonisti della marcia per l'aeroporto, nella loro città Agrigento, in prima fila con l'allora presidente D'Orsi e adesso del tutto in differenti, se non addirittura complici, rispetto ai consiglieri comunali di riferimento, soprattutto Mpa e Pdl».
Una vera occasione perduta - aggiunge i'ex presidente D'Orsi - ma io non demordo: il parere del Consiglio non è vincolante e vedremo se l'assessore regionale al Territorio e ambiente, anche lei all'epoca presente alla marcia per l'aeroporto insieme ai deputati del Pd, vorrà darmi l'appoggio necessario coinvolgendo se del caso anche il presidente Crocetta».
SALVATORE FUCÀ,
 

Trovata la soluzione per l'Ipia Marconi,.
CANICATTÌ. Le classi saranno ospitate all'interno del Centro sociale di contrada Bastianella. Via libera al trasloco
CANICATIi. Sarà il centro sociale di contrada Bastianella ad ospitare studenti, docenti e personale amministrativo del professionale Guglielmo Mar- coni. Lo fanno sapere dalla scuola, dove è arrivato il via libera della Provincia di Agrigento al trasloco nei locali messi a disposizione, nei giorni scorsi, dal sindaco Vincenzo Corbo, durante un vertice con il commissario Benito Infurnari. Una notizia che conforta soprattutto gli studenti, i quali dall'inizio dell'anno seguono le lezioni nel pomeriggio, in via Pier Paolo Pasolini, in casa del liceo scientifico.
Ai ragazzi sembra quasi un sogno che sta per realizzarsi, ma attenzione alla false speranze. Non sarebbe la prima volta, infatti, che viene lanciata una proposta risolutiva per la scuola e che poi si rivela impraticabile. Dallo scorso mese di agosto erano state candidate come ipotetiche sistemazioni per il professionale di Canicattì, la nuova ala dell'istituto assistenziale Burgio Corsello, alcune classi del plesso di via Colombo che ospita la Crispi e, per ultima, perfino la vecchia sede di via Ducezio.
Prima di festeggiare si dovrà aspettare la comunicazione ufficiale del capo della Giunta comunale che confermi la data di trasferimento al centro sociale.
«Abbiamo saputo dai tecnici della provincia - spiega il responsabile della sezione canìcattinese dell'Ipia, Gioacchino Capizzi - che i locali del centro sociale della nostra città vanno bene per ospitarci, non servono lavori di adeguamento e quindi siamo felici per questo, ma attendiamo ancora la comunicazione del sindaco che ci dica quando possiamo spostarci. Speriamo non siano sorte nuove complicazioni>'.
Nello stabile di contrada Bastianella per il Mar- coni sarebbero disponibili sei aule, contro le nove di cui necessita l'istituto, ma che farebbero ugualmente felici allievi e professori, pronti a trovare un'organizzazione diversa per garantire il diritto allo studio che altrimenti verrebbe negato. Intanto si va avanti dalle 14.30 alle 20, nei locali dello Sciascia, trai tanti problemi; mentre alcuni alunni sono costretti a rimanere a casa o andare via prima del suono finale della campanella per non perdere l'autobus che li accompagna nei comuni in cui risiedono.
VALENTINA GARLANDI
 

Agrigentonotizie
 

Sanatoria edilizia, Cupa e Palacongressi: riunione operativa di Voce siciliana
Nel corso dell'incontro si sono succeduti numerosi interventi concordi nel costatare che l'attuale stato di abbandono della città merita un dibattito serio e costruttivo che possa contribuire alla risoluzione delle varie istanze provenienti dalla gente
Redazione
Sanatoria edilizia, Cupa e Palacongressi, sono alcune delle questioni affrontate  in  una partecipata riunione del movimento "Voce Siciliana", svolto presso la sede del viale della Vittoria ed  organizzata dal coordinatore cittadino, Ciro Fuschino in collaborazione col coordinatore regionale della militanza, Alessandro Cacciato e col consigliere comunale, Antonio Cicero, alla presenza del deputato regionale e leader del movimento Michele Cimino.
Nel corso dell'incontro si sono succeduti numerosi interventi concordi nel costatare che l'attuale stato di abbandono della città merita un dibattito serio e costruttivo che possa contribuire alla risoluzione delle varie istanze provenienti dalla gente. Da tutti è auspicata una maggiore vivibilità nei quartieri centrali e periferici, un alleggerimento della pressione fiscale con tributi ormai arrivati a livelli mai raggiunti prima, del bisogno di servizi che migliorino la qualità di vita degli agrigentini. Tra le tante problematiche, ne sono state individuate alcune da cui iniziare per proporre delle soluzioni da sottoporre poi all'amministrazione attiva della città.
"Saranno costituiti dei gruppi di lavoro - dichiara Ciro Fuschino - con il compito di studiare a fondo le varie problematiche e individuare delle proposte, basate anche su esperienze di altre realtà che funzionano, che potranno essere poi sottoposte alla cittadinanza ed all'amministrazione. A ciò si potrebbe arrivare anche con la costituzione di tavoli tecnici cui partecipino i vari Ordini professionali per dare risposte e contributi qualificati. Ai prossimi incontri mi auguro di vedere sempre più giovani che possano contribuire con le loro idee al rinnovamento ed alla crescita del movimento per una sempre più crescente diffusione sul territorio". 
Verranno presi in considerazione l'attuale blocco delle sanatorie edilizie, da parte di un Ufficio tecnico paralizzato dalle lentezze burocratiche, dal cui incasso arriverebbero importanti risorse economiche per le casse comunali, lo stato del Cupa che rischia di far chiudere l'Università ad Agrigento, che rappresenterebbe per la città una sconfitta oltre che un danno economico difficilmente calcolabile, ed in fine i motivi che tengono chiuso ed inutilizzato il Palacongressi mortificando un indotto importante. 
"Non abbiamo nessuna intenzione a rassegnarci allo stato attuale delle cose - dichiara Alessandro Cacciato - un cambiamento è possibile attraverso una critica costruttiva che può avvenire unicamente attraverso lo studio e la comprensione delle difficoltà che la città di Agrigento sta vivendo; il degrado e l'abbandono di alcune strutture e zone della città e tutti i disservizi devono essere affrontati attraverso la conoscenza del problema e la predisposizione di soluzioni da proporre al governo cittadino, sia attraverso l'operato dei consiglieri comunali che attraverso manifestazioni pacifiche che coinvolgano tutti coloro i quali hanno a cuore il futuro della città e delle prossime generazioni che la vivranno".
 

Canicattìweb
 

Licata, bocciatura Aeroporto: interviene l'associazione Punto Esclamativo
Scritto da Redazione Canicatti Web NotiziechiudiAuthor: Redazione Canicatti Web Notizie Nome: Redazione Canicatti Web Notizie
Sito web: http://www.canicattiweb.com
Informazioni: Redazione Canicattì Web NotizieAltri Articoli (12025) il 17 ottobre 2013, alle 06:53 | archiviato in Licata, Photo Gallery, Politica. Puoi seguire ogni risposta attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o un trackback a questo articolo
 

Tanto tuonò che piovve. Non sono bastati convegni, relazioni varie e persino l'intervento del capo dipartimento preposto, Ing. Ortega, che hanno evidenziato con i numeri che uno scalo aeroportuale a Licata e in Prov. Di Agrigento avrebbe portato solo vantaggi, a convincere il Consiglio Comunale di Licata che l'aeroporto in quella città sarebbe stata un'occasione storica di sviluppo per le generazioni attuali e future. Lunedì 14.10.2013 si è consumato un vero proprio atto di scelleraggine politica, non a danno di chi questa battaglia ha portato avanti da sempre, con coerenza e coraggio, ma della propria città che, unica in Italia, dice di non volere l'aeroporto. E' stato detto di tutto, fantomatici indicatori economici che sconsiglierebbero la realizzazione dello scalo, la difesa di colture ipotetiche che neppure il TAR ha ritenuto degne di tutela, bocciando i relativi ricorsi. Ma non una parola abbiamo sentito dal Sindaco di Licata, che tale voto dissennato ha indirizzato, sul perché sia stato detto no all'aeroporto a Licata. Forse perché il suo principale sponsor era Eugenio D'Orsi? Crediamo proprio di no, offenderemmo la sua intelligenza e la nostra. O perché erano state fatte delle promesse elettorali cui adesso bisognava dare un riscontro? Forse non siamo lontani dalla verità, ma non ne abbiamo le prove. In ogni caso, saremmo curiosi di sapere il perché di questa piroetta clamorosa, quanto comica, del Sindaco che pochi anni fa ha apposto la propria firma nell'atto costitutivo del comitato pro aeroporto per Licata, firma depositata presso l'Agenzia delle Entrate. Da socio fondatore di un comitato pro aeroporto nella propria città a coprotagonista di questo azzeramento progettuale dello stesso scalo. Clamoroso cambiamento d'opinione che andrebbe spiegato e motivato alla città di Licata. E dovranno spiegarci la stessa cosa tutti i deputati nazionali e regionali agrigentini, protagonisti della marcia pro aeroporto, nella loro città Agrigento, in prima fila con l'allora Presidente della Provincia D'Orsi, e adesso del tutto indifferenti, se non addirittura complici, rispetto ai consiglieri comunali licatesi che fanno loro riferimento, soprattutto MPA e PDL. E' così che si rilancia il territorio? Se è così non abbiamo capito nulla, ma non lamentiamoci di mancanza di lavoro e di opportunità per i nostri figli. Ricordiamoci invece, almeno nel segreto dell'urna, chi fa il bene e chi fa il male della nostra terra o, ancora peggio, il Don Abbondio di Manzoniana memoria.
 

 

 

 

 

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