!9 ottobre - sabato
GIORNALE DI SICILIA
POLITICA, Colloquio col coordinatore Ciro Fuschino
Sanatoria edilizia e Cupa Dibattito in Voce Siciliana
Sanatoria edilizia, Cupa e Palacongressi. Sono alcuni degli argomenti affrontati durante una riunione del Movimento "Voce siciliana" che si è svolta presso la sede del Viale della Vittoria ed organizzata dal coordinatore cittadino, Ciro Fuschino in collaborazione del Coordinatore Regionale della Militanza, Alessandro Cacciato e del Consigliere Comunale, Alfonso Cicero, alla presenza del deputato regionale e leader del movimento, Michele Cimino. Nel corso dell'incontro si sono succeduti numerosi interventi sullo stato di abbandono della città. Da tutti è auspicata una maggiore vivibilità nei quartieri centrali e periferici, un alleggerimento della pressione fiscale con tributi ormai arrivati a livelli mai raggiunti prima, del bisogno di servizi che migliorino la qualità di vita degli agrigentini. Tra le tante problematiche, ne sono state individuate alcune da cui iniziare per proporre delle soluzioni da sottoporre poi all'amministrazione attiva della città. "Saranno costituiti dei gruppi di lavoro - dichiara Ciro Fuschino - con il compito di studiare a fondo le varie problematiche e individuare delle proposte, basate anche su esperienze di altre realtà che funzionano, che potranno essere poi sottoposte alla cittadinanza ed all'amministrazione".
(PA P I)
CRITICITÀ CRONICHE. L'ente, secondo i giudici contabili, avrebbe ignorato i rilievi mossi con due precedenti deliberazioni
Provincia, bilancio consuntivo
La Corte dei Conti «punta il dito»
Debiti alle stelle, costo del personale «lievitato» e alta incidenza sulla spesa corrente
Debiti fuori bilancio alle stelle, spese per il personale lievitate e alta incidenza sulla spesa corrente, pericolo di ulteriori appesantimenti dei conti per i" buchi" della società Dedalo Ambiente, irregolarità nella composizione del consiglio di amministrazione della partecipata Propiter Terre Sicane spa. La Sezione di controllo della Corte di conti, con la deliberazione 270/2013/PRSP depositata in segreteria il 14 ottobre scorso, punta i riflettori su una serie di pesanti criticità nel bilancio consuntivo 2011, annuncia di averne già riscontrate altrettante nel bilancio di previsione 2012, ricorda che l'ente ha ignorato i rilievi mossi con due precedenti deliberazioni e intima al commissario straordinario di adottare le opportune misure correttive entro 60 giorni dalla notifica, "Alla luce di quanto evidenziato emerge - scrivono i magistrati - che le criticità sopra evidenziate, già rilevate in precedenti pronunce di questa Sezione, hanno ormai assunto il carattere di cronicità'.
I DEBITI - Nella relazione vengono evidenziati debiti fuori bilancio riconosciuti nell'esercizio 201-1 per un totale di 869.472 euro. "tale fenomeno - si legge nella deliberazione - risulta alquanto patologico, atteso che nel corso dell'esercizio precedente sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per euro 1.089.625 e che alla fine dell'esercizio risultavano debiti fuori bilancio ancora da riconoscere nella misura di euro 363.050. Nell'adunanza che si era tenuta il 22 luglio alla presenza del direttore del settore ragioneria, Fabrizio Caruana, e del direttore del settore risorse umane, Aldo Cipolla, la sezione aveva preso atto che il principale debito assunto nel 2011 riguardava una transazione per lavori risalenti al 1997 sottolineando, comunque, che "la formazione ditali passività costituisce, di regola, il risulta-to di una sottostimata previsione delle spese dell'ente, imputabile, per lo più, ad una inadeguata programmazione finanziaria".
IL PERSONALE - Nelle contro- deduzioni presentate alla Corte dei conti venivano elencati i provvedimenti varati fin dal 2008 per contenere la spesa: blocco del turn over con passaggio da 562 a 530 unità, riduzione dell'orario dei contrattisti e delle posizioni di dirigente (da 16 a 10), contenimento della contrattazione. Ma i giudici, pur dando atto degli sforzi profusi, hanno confermato "la presenza delle criticità e l'insufficienza delle misure adottate". "L'asserito contenimento delle spese per lavoro flessibile - si legge nella relazione - contrasta con i dati emersi anche in sede di controllo sul bilancio di previsione 2012, che sarà oggetto di separata nota, da cui si evince il mancato contenimento delle spese nei limiti di quanto previsto nell'art. 9, comma 28, del dl. 78/2010 e la previsione di un contingente di personale in servizio (704 unità) superiore di cinque unità a quello in servizio nel 2011 (699)"
LE PARTECIPATE - Ultimo capitolo le partecipate. Per la Propiter viene evidenziato un numero di consiglieri superiore al consentito ma non è stato preso alcun provvedimento per le assemblee dei soci andate deserte. Più complessa la situazione di Dedalo Ambiente, per la mancata approvazione deibilanci20l0-2011. I giudici contabili paventano i rischi delle probabili perdite (poco più di 2 milioni di euro solo quelle ipotizzate nel 2010), anche alla luce dell'ipotesi avanzata dal liquidatore di un immediato ripianamento, e sottolineano come "le criticità derivino da un non adeguato livello di governance da parte dell' ente socio sulla compagine direttamente partecipata e sui servizi da questa svolti, in ordine sia ai profili gestionali che alle difficoltà di bilancio" (ANDI)
STRADA STATALE 115. Dopo la chiusura e la parziale riapertura, previsto un intervento per ristrutturarlo e renderlo sicuro
Un bando per il ponte di Carabollace
Il progetto Anas approda in Gazzetta
Lunedì l'Anas pubblicherà nella Gazzetta Ufficiale il bando di gara finalizzato all'esecuzione dei lavori di riqualificazione del viadotto "Carabollace", al km 124 della strada statale 115 "Sud Occidentale Sicula", nel territorio comunale di Sciacca. L'intervento comporterà un investimento complessivo di quasi 1,3 milioni di euro ed è finalizzato all'esecuzione di opere urgenti previsti dal "Decreto del Fare" per il rilancio dell'economia e dal piano di manutenzione straordinaria definito nella convenzione stipulata con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I lavori prevedono la sostituzione delle barriere e il rifacimento dei cordoli e dei giunti di dilatazione, Il termine per l'esecuzione dei lavori è di 240 giorni dalla data dei verbale di consegna. Le offerte vanno inviate a: Anas SpA - Direzione Regionale per la Sicilia U.O. Gare - Via Alcide De Gasperi, 247 90146 Palermo, entro le ore 12 del 2 dicembre 2013. Si tratta di un intervento particolarmente atteso da quanti giornalmente utilizzano questo tratto di statale che finora è percorribile solo a senso unico alternato con l'ausilio di un semaforo, fatto questo che comporta un'attesa di alcuni minuti, i conducenti di autoveicoli e automezzi vari debbono percorrere una striscia di strada stretta dopo il dissequestro operato dalla procura della Repubblica di Sciacca, che sta lavorando per accertare responsabilità a vario livello dopo che nei mesi scorsi un'automobile, guidata da un giovane di Burgio,Alessio Spitaleti, è volata nella campagna sottostante. A seguito della morte del giovane, avvenuta lungo un viadotto nel quale si era già verificato un incidente mortale che è costata la vita ad una docente riberese e che ha visto volare giù anche un altro palo di autovetture, per fortuna in questi casi senza conseguenze mortali per gli occupanti, il ponte di "Carabollace" era stato interdetto al transito e gli automezzi dovevano infilarsi in un percorso tortuoso e stretto della ex Strada statale 115. Se per un ponte ormai l'Anas si sta muovendo per renderlo più sicuro, ancora incerto è il destino di un altro ponte da costruire, in questo caso, lungo la 55 115, quello sul fiume Verdura, che dovrebbe prendere il posto di quello crollato a febbraio di quest'anno e dopo alcuni mesi riparato con tubi
ARMCO. (TC)
POLITICA Impossibile approvare le modifiche allo statuto, che prevede anche il taglio delle spese, a causa delle assenze
MANCANO I CONSIGLIERI PER IL QUORUM
L'UNIONE TERRE SICANE S'IMPANTANA
È diatriba all'interno dell'Unione dei Comuni Terre Sicane. Dopo di due ore di discussione non ci sono stati i numeri sufficienti per ottenere una maggioranza qualificata in sede di voto, necessaria ad approvare le modifiche statutarie, già esitate nei rispettivi consigli comunali.
Ancora una volta, le assenze di alcuni consiglieri hanno avuto delle conseguenze negative nel raggiungimento del quorum richiesto in sede di votazione. Le modifiche all'esame del Consiglio delle Terre Sicane, di fatto, incidono profondamente sull'organizzazione dell'ente sovraccomunale, che dovrebbe gestire sotto un'unica bandiera servizi in comune tra Menfi, Santa Margherita, Sambuca e Montevago.
Fra le modifiche previste: il taglio dei costi della politica, (cioè niente più gettoni di presenza per assessori e consiglieri), e la riduzione del numero dei consiglieri che da venti, dovrebbero passare a dodici. Modifiche, queste, che hanno portato non poche discussioni nelle minoranze consiliani di Sambuca e di Menfi.
Battaglia anche «sull'iter adottato per le modifiche statutarie» da parte del consigliere di minoranza, di Menfi, Ludovico Viviani.
Di fatto, nella seduta di giovedì sera, presso la sede istituzionale delle Terre Sicane, i 14 consiglieri presenti, sui 20 convoca-ti, hanno ribadito ciascuno le proprie posizioni già ampiamente espresse in sede di approvazione nei singoli consigli comunali. In sede di voto: tre consiglieri sono stati contrari, (Ludovico Viviani, Luigi La Placa, e Massimiliano Armato) ed undici consiglieri favorevoli.
Non raggiunto il quorum dei 2/3 per ottenere la maggioranza qualificata. Per passare erano necessari quattordici voti. Ora il punto dovrà ritornare in discussione nella seduta già convocata per il prossimo 30ottobre.
A nulla è valso l'appello del «sindaco» delle Terre Sicane, Calogero Impastato, di votare le modifiche statutarie «per creare un ente snello». Assenti erano i consiglieri margheritesi Gaspare Viola e Roberto Marino, i montevaghesi Francesco Catalano e Giovanni Cutrera, ed i sambucesi: Rossana Pendola e Giuseppe Verde. (FGR)
LA SICILIA
PROVINCIA REGIONALE
Chiesti undici milioni di anticipo
Anticipazione di tesoreria, la Provincia chiede quasi 11 milioni di euro per il 2014. Con propria determina, il commissario Benito Infurnari ha infatti autorizzato la richiesta di anticipazione alla Unicredit per l'importo massimo previsto dalla convenzione, ovvero 10.946.193 euro.
Una richiesta di denaro importante, dovuta alla situazione economica incerta in cui versa attualmente l'Ente a causa del blocco dei finanziamenti da parte della Regione. "Anche nell'esercizio finanziario 2014 si legge nel documento redatto dal settore finanziario e firmato da Infurnari potrebbero verificarsi temporanee deficienze di liquidità a causa, soprattutto, dei ritardi negli incassi delle assegnazioni regionali o per eventuali vincoli restrittivi imposti dallo Stato nell'erogazione dei trasferimenti ordinari".
Situazione che per l'anno prossimo è incerta ma che è realtà già adesso, con la Provincia che si sta limitando ad erogare i servizi cui è obbligata per legge e, sopratutto, impossibilitata a presentare il bilancio di previsione 2013, Lo strumento di programmazione finanziaria, infatti, dovrebbe essere deliberato per legge entro il 30 novembre, ma in atto mancano circa 5 milioni di euro di fondi regionali, e nessuna garanzia è giunta da Palermo sul futuro delle Province. In questo momento, infatti, non solo gli enti commissariati non sanno se a dicembre arriverà una proroga o se la legge di riforma sarà realmente presentata entro il l'ultimo giorno del 2013, ma non hanno nessuna garanzia sulle coperture economiche, dovendo però contemporaneamente continuare a garantire i servizi.
IL CASO. Tratto della Ss 640 tra Gasena e Rocca Daniele
Nuovo, già crepato e pure rattoppato
Versa in condizioni preoccupanti il tratto di statale 640 compreso tra contrada Gasena e il viadotto Rocca Daniele.
In particolare, come è evidente dalla fotografia a corredo dell'articolo, si stanno registrando degli evidenti fenomeni di cedimento di una parte della carreggiata, dovuti probabilmente ad un assestamento della corsia di sorpasso, che è comunque chiusa al traffico.
Come è possibile vedere, qualcuno ha tentato nel recente passato di utilizzare del cemento per rattoppare la crepa, larga almeno una ventina di centimetri e lunga alcuni metri. Intervento non risolutivo, dato che nel frattempo il materiale si è distaccato e la spaccatura sta iniziando a ripresentarsi.
Una situazione potenzialmente rischiosa per gli automobilisti e comunque grottesca da vedere su una strada realizzata da poco.
Il problema, comunque, pare sia sopratutto di tipo burocratico.
Dalla società "Empedocle", il contraente generale del Gruppo Cmc di Ravenna che si sta occupando delle opere di raddoppio della statale 640 Agrigento Caltanissetta, spiegano che il cedimento dovrebbe essere un normale assestamento dell'asfalto, conseguente ai lavori di posa in opera del materiale.
Un fenomeno quindi abbastanza comune, che però è rimasto senza interventi perché avvenuto nel tratto di statale nella quale stava operando la Agrigento Scan, che ha dovuto sospendere i lavori in seguito ad una informati- va della Prefettura prima e ad una vicenda ancora in fase di definizione con la Empedocle. Questo significa che le opere sono rimaste quindi prive di manutenzione fino ad oggi.
Proprio in tal senso "Empedocle" pare potrebbe intervenire nel breve periodo, come sta già facendo nei pressi di Racalmuto, per completare le opere e ripristinare le condizioni di sicurezza per gli automobilisti.
Intanto, a proposito di viabilità sulla statale 640, partiranno lunedì le operazioni di trasporto della talpa" che scaverà la galleria Sant'Elia.
Per consentire lo spostamento della gigantesca Tbm il tratto compreso tra il 1cm 0,550 e il 1cm 9400 della statale in territorio di Porto Empedocle nei giorni di lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13.
L'Anas raccomanda prudenza agli automobilisti e ricorda che la situazione del traffico sarà consultabile in tempo reale sul sito web della società.
GIOACCHINO SCHICCHI
Il collegamento si puo' fare
Fra autorizzazione e realizzazione si dovrebbe completare il tutto prima dell'estate
Sembra incredibile, ma la vicenda della depurazione delle acque reflue di San Leone rischia adesso di essere rallentata da una diversa interpretazione che le parti interessate (Ato e Girgenti Acque da una parte e assessorato regionale Territorio e Ambiente dall'altro) danno della legge che stabilisce le procedure da seguire per l'esecuzione degli espropri.
Come abbiamo scritto ieri, giovedì sera il Consiglio comunale ha approvato la variante al piano regolatore generale della città finalizzata all'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio dei terreni che dovranno essere attraversati dalle condotte per portare i reflui dal Villaggio Peruzzo e dalla nuova rete fognante della zona nord della città al depuratore di Sant'Anna. Questa approvazione, come i nostri lettori sanno, è stata sollecita anche dal nostro giornale che si è reso conto che le due delibere stavano per essere trattate con gli ordinari tempi burocratici: nessuna procedura d'urgenza, per cui esse non erano state nemmeno poste all'ordine del giorno del Consiglio comunale in attesa dell'esame in commissione. Tutto questo, come ebbe modo di sottolineare il presidente del Consiglio Aurelio Trupia perché l'Amministrazione (che pure era stata sollecita ad emettere ordinanze nei confronti di Girgenti Acque per un rapido inizio delle opere) aveva trasmesso gli atti senza segnalarne l'urgenza. L'allarme lanciato da queste colonne ha fatto sì che la commissione lo esaminasse rapidamente e che venisse emanato un ordine del giorno suppletivo per inserire due delibere in seguito approvate.
Sul seguito che dovrà avere questa adesso si stanno determinando due "correnti di pensiero": ato idrico Girgenti Acque, ma anche il Comune, sostengono che le due delibere vanno all'Arta perché approvi a sua volta la variante al prg (»se l'assessorato il piano deve dire la sua anche sulle variazioni», dicono). Se così fosse, lo stesso assessorato avrebbe 90 giorni (massimo) di tempo per dare il proprio via libera, trascorsi i quali l'approvazione si intenderebbe tacita, Ovviamente meglio se venisse fatto prima. Poi ci sarebbe un ulteriore passaggio in Consiglio comunale. Ma l'assessore regionale Mariella Lo Bello non la vede così: «Questa non è una variante al prg perché si tratta di opere sotto terra. In realtà non c'è alcuna variante visibile, per cui noi non abbiamo alcuna competenza. Comune, ato e Girgenti Acque, una volta approvato il tutto in Consiglio, possono già avviare le procedure di esproprio».
Se così fosse si risparmierebbe un bel pò di tempo, ma a Girgenti Acque non sono convinti, per cui le due delibere quasi certamente saranno comunque inviate all'Arta e quest'ultimo dovrà certificare per iscritto di non avere alcuna competenza sulla variante operata al prg. L'auspicio è che tutto questo venga fatto in fretta, dato che poi dovranno essere fatti i decreti di esproprio con la determinazione delle somme da pagate e si dovrà dare 30 giorni di tempo agli interessati per eventuali opposizioni. Magari entro una o due settimane. Nel frattempo, ed è storia dell'altro ieri, lo stesso Atta ha trasmesso al Ministero dell'ambiente ì due progetti esecutivi per avere la definitiva approvazione da parte di quest'ultimo. Ricevuto questo "disco verde" finalmente si potrà predisporre quanto serve per l'emissione del decreto di finanziamento, a fronte del quale il Cda di Girgenti Acque poi delibererà la propria quota da aggiungere ai fondi messi a disposizione dallo Stato. I lavori veri e propri richiederanno poi quattro mesi (anche se Girgenti Acque ha già fatto sapere che lavorerà anche di notte con tre turni).
SALVATORE FUCÀ
20 ottobre - domenica
POLEMICHE Intervento di Paolo Ferrara
Aeroporto, chiesto l'intervento di Crocetta
Chiesto l'intervento "sostitutivo del presidente della Regione, Rosario Crocetta, sulla realizzazione dell'aeroporto di Agrigento. Dopo il no del Consiglio comunale di Licata, il presidente dell'associazione 'Punto esclamativo', Paolo Ferrara, ex vice di Eugenio D'Orsi alla Provincia, si rivolge con una lettera aperta al governatore della Sicilia ed a tutti i parlamentari. 'Chiediamo un incontro al più presto - scrive Ferrara - per valutare tutte le strade percorribili perla rimozione tale scempio amministrativo, trattandosi del parere del Consiglio comunale di Licata come di un semplice atto di indirizzo e non vincolante che può essere sterilizzato con una lungimirante e sostitutiva delibera regionale. Il civico consesso licatese - aggiunge Paolo Ferrara - sordo anche gli stessi chiarimenti tecnici dell'ingegnere Ortega, capo dipartimento preposto, che ha spiegato come I aeroporto a Licata costituisse un' occasione unica di sviluppo per tutto il comprensorio, ha ucciso un sogno collettivo bocciando la proposta di variante urbanistica utile alla realizzazione dello scalo". Sull'argomento interviene anche l'ex vice sindaco di Licata, Giuseppe Arnone. "La bocciatura è il sintomo della politica malata che antepone interessi di pochi rispetto a quello di molti. Una politica del piccolo calcolo personale ed impulsivo. Invito il consiglio comunale di Licata a invertire la decisione tornando sui propri passi. L'aeroporto così come era stato concepito era solo una presa in giro per l'intera città e un argomento che ha permesso a qualcuno di fare campagna elettorale sulla pelle dei licatesi". Replica il vice sindaco di Licata, Angelo Cambiano:
"Documentatevi sui costi del consorzio Aeroporto Agrigento Valle dei Templi (milioni di euro per nulla), documentatevi su una aviosuperfice che avrebbe dovuto accogliere aerei da Sposti e poi magari anche Atr 42. Con quali finanziamenti si sarebbe dovuto realizzare questa aviosuperficie?'. (PAPI)
ACQUA E TRIBUTI Zambuto: «Per i miei concittadini era conveniente. Carmelo Pace si difende, ma Megafono controbatte: «Inchiodato dagli atti»
Ato idrico, esplode la polemica
Benedetto Vassallo tira fuori un documento in cui i sindaci del «Cda»votarono l'aumento delle tariffe
Torna a galla la vicenda delle tariffe applicate da Girgenti acque per ti servizio di approvvigionamento ed erogazione dell'acqua ai cittadini della provincia di Agrigento. Ad innescare la miccia è il consigliere comunale del Megafono di Ribera, Benedetto Vassallo, che rimprovera al sindaco Carmelo Pace di essere stato "uno dei principali responsabili dell'aumento del costo dell' acqua a Ribera e in provincia di Agrigento. La verità viene sempre a galla, specie quando a parlare sono i documenti ufficiali e non i soliti propagandistici comunicati - scrive Vassallo. Il verbale numero 11 del Consiglio d'Amministrazione dell'Ato idrico, del 20 settembre 2011, parla chiaro: Pace aveva l'opportunità di modificare le tariffe, ma non lo ha fatto. Anzi, andando anche contro colleghi di altro Comuni, che proponevano un rinvio per approfondire l'articolazione tariffaria, si schierava nettamente dalla parte di chi proponeva l'adozione delle tariffe". Immediata la replica del sindaco Pace: «Quello del consigliere Vassallo è un falso scoop - dice. Primo perché risale a due anni fa e poi perché non è competenza del Cda dell'Ato idrico, di cui io facevo parte, approvare le tariffe, bensì dell'assemblea dei soci. In quella occasione noi sindaci, che eravamo stati diffidati dalla Regione a portare il punto all'attenzione dell'assemblea dei soci, che avrebbe poi deliberato l'approvazione delle nuove tariffe. Alla successiva assemblea ha partecipato l'assessore Tramuta, per conto del Comune di libera, ma per ben tre volte non si è raggiunto il numero legale, per cui l'approvazione delle tariffe è stata adottata da un commissario regionale, Questo, il consigliere Vassallo, dovrebbe saperlo visto che il presidente della Regione, attuale, fa parte del suo movimento, il Megafono». Vassallo controbatte, «li Commissario ad acta ha approvato solamente quanto adottato da Pace e dal Cda. Pace è stato inchiodato dal documenti. Questo dimostra come la vicenda del mancato quorum e del successivo commissariamento dell'Assemblea siano soltanto una scusa dietro la quale il sindaco Pace ha tentato, in questi anni, di nascondersi e scaricare le proprie responsabilità che, invece, come risulta dagli atti, sono chiare ed evidenti». Ma mentre Carmelo Pace parla di responsabilità che non sono sue, chi invece difende quella scelta è li sindaco di Agrigento Marco Zambuto, '