GIORNALE DI SICILIA
Toscanini e «Cupa» Intervento di Cimino
"Bisogna attenzionare il dramma contabile delle Province. La Commissione Bilancio deve dare risposte vere per il potenziamento del Toscanini di Ribera e del Consorzio Universitario di Agrigento, nonché, far ripartire l'assistenza domiciliare per le categorie più bisognose". Lo ha dichiarato il deputato regionale di Voce siciliana, l'on. Michele Cimino, in commissione bilancio, nel corso dell'audizione del Commissario della Provincia di Agrigento, Benito Infurnari, "Le variazioni di bilancio in discussione in questi giorni - conclude Cimino - devono pretendere maggiore attenzione da parte dell'assessore all'Economia, Luca Bianchi", (PAPI)
ASSEMBLEA. Il comitato:" proteste ad oltranza"
IPIA MARCONI SENZA SEDE
GLI STUDENTI IN "RIVOLTA"
La pazienza sembra essere finita, Dopo oltre un mese di disagi e disservizi dovuti alla frequentazione delle lezioni nel pomeriggio, ospiti del Liceo Scientifico, i ragazzi e le ragazze dell'Ipia Marconi hanno deciso dì passare alla fase della protesta. Ieri nel corso i dell'assemblea del Comitato Studentesco, in rappresentanza dl tutti gli studenti che frequentano la sede coordinata dei Professionale la cui sede centrale è a Favara, é stato deciso di dare inizio ad una serie di iniziative di lotta e protesta ad oltranza "fino a quando - si legge nel documento redatto dagli studenti - ci daranno quello che ci spetta di diritto e cioè una sede per potere fare scuola come si conviene al molo di studenti in un paese democratico'. La dura presa di posizione degli studenti dell'Ipia è maturata a seguito del silenzio dietro il quale si sono trincerate le istituzioni, Provincia regionale di Agrigento e Comune di Canicattì, che da diversi mesi stanno tentando di giungere ad una soluzione del problema della mancanza di locali da destinare all'utilizzo del Marconi. In particolare gli studenti nella loro lettera, indirizzata anche al Dirigente dell'istituto Antonella Rizzo Pinna, attaccano l'amministrazione comunale accusandola di non aver mente- auto le promesse fatte diverse settimane fa. ((Ad oggi non è arrivata nessuna risposta concreta da parte del sindaco di Canicatti - recita la nota degli studenti- si era esposto in prima persona nel mettere a disposizione i locali del Centro Sociale per ospitare alcune classi del nostro istituto". Allo stato attuale molti studenti non frequentano le lezioni perché impossibilitati a far ritorno nei loro comuni di appartenenza a causa dell'assenza di corse serali di autobus di linea." Siamo anche consapevoli che l'avvio delle protesta - conclude la lettera - può porterei alla chiusura definitiva della scuola, Pensiamo però che tra l'impossibilità di frequentare di pomeriggio e la chiusura della scuola cambi poco o nulla.
Regione, prove di disgelo Crocetta Pd Cracolici designato al vertice della commissione Affari istituzionali. L'Udc: ce lo ha chiesto il presidente
Giacinto Pipitone
PALE RMO
A meno di clamorose sorprese, stamani Antonello Cracolici verrà eletto presidente della commissione Affari istituzionali. A spingerlo verso una delle postazioni di primo piano del Parlamento dovrebbero essere Pd, Udc, Articolo 4, Drs e Megafono, cioè la maggioranza che sostiene Crocetta e che in questa votazione dovrà dare prova di aver superato la crisi iniziata a settembre.
Se davvero la tregua è iniziata, in attesa del rimpasto fra gennaio e la primavera, oggi Cracolici subentrerà a Marco Forzese, presidente «sfiduciato» da quasi tutti i partiti. La commissione Affari istituzionali è quella da cui passano le indicazioni della giunta per il sottogoverno e i progetti di riforma. Non a caso il capogruppo del Pd, Baldo Gucciardi, precisa che l'elezione di Cracolici garantirà quella road map decisa col presidente «che prevede il varo entro gennaio delle variazioni di bilancio, della nuova Finanziaria, della legge sulla gestione dell'acqua e della riforma che riguarda Province e città metropolitane. Poi si parlerà della giunta». E in quest'ottica Cracolici potrebbe - condizionale d'obbligo - tirarsi fuori dai giochi.
«Voteremo Cracolici per il bene della coalizione» precisa Edy Tamajo, esponente dei Drs che con Forzese perdono proprio quella postazione. Al neo gruppo ispirato da Totò Cardinale resta la presidenza della commissione Lavoro e la promessa di uno spazio in giunta. Anche se per arrivare a questo risultato in molti pressano per varare una federazione fra Drs, Articolo 4 (il gruppo di Leanza) e il Megafono del presidente Crocetta. Ne verrebbe fuori un gruppo da oltre venti deputati in grado di rivendicare posizioni. Ma ieri Antonio Malafarina, braccio destro del presidente della Regione, ha frenalo: «E un progetto ancora prematuro. Raccordiamoci sui programmi. Dare la delega a qualche esterno al Parlamento per federare i gruppi mi sembra troppo».
Lillo Firetto (Udc) rivela che «è stato Crocetta a chiederci di votare per Cracolici». Segnale che il presidente lavora a una intesa anche in vista di importanti passaggi parlamentari. Proprio la tregua nella maggioranza ha suggerito di annullare il previsto dibattito d'aula di oggi sulla crisi di governo: «È un fatto superato» ammette Gucciardi. Ma martedì si vota la mozione di sfiducia presentata dai grillini e sostenuta da alcuni deputati del centrodestra. Giancarlo Cancelleri, leader dei grillini, lancia la sfida: «E vero non abbiamo la forza per far approvare la sfiducia ma non è detto che non la voti ugualmente un buon numero di deputati>. In attesa di questo voto il Parlamento si ferma: solo da mercoledì in poi si può tornare a discutere della manovra correttiva da 71 milioni che garantisce fondi a Comuni, forestali, enti di volontariato e borse di studio. Il Pdl con Vincenzo Vinciullo e Marco Falcone teme che il testo del governo possa avere profili di incostituzionalità e annuncia una contromanovra che punta su Comuni e servizi sociali: se non verrà presa in considerazione da Crocetta - è la minaccia del Pdl - a gennaio ci sarà un'altra mozione di sfiducia.
LA SICILIA
RIFIUTI
Via libera ieri mattina per costituire gli Aro
Via libera alla costituzione degli ambiti di raccolta ottimale, mentre quei comuni che non vorranno costituirli, o che vorranno fruire parzialmente dei loro servizi, potranno fare riferimento alle società per la regolamentazione della raccolta dei rifiuti. Il concetto è stato chiarito ieri mattina nel corso di una riunione dei sindaci dei comuni ricadenti nell'ambito di Gesa, alla presenza del commissario Ferdinando Buceti, del liquidatore di Gesa Teresa Restivo e del dirigente generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti Marco Lupo. Nella sostanza la riunione doveva servire a fare chiarezza sul futuro dopo che era stato detto ai sindaci che avrebbero potuto costituire gli aro, ma in via provvisoria in attesa della piena operatività delle Srr. Alla maggioranza dei sindaci questo non è andato a genio e questo è stato detto a chiare lettere ai rappresentanti della Regione, per cui alla fine si è concordato
che gli Aro potranno indire e svolgere le gare per l'affidamento dei servizi con durata settennale. I comuni che non formeranno alcun aro potranno fruire dei servizi delle Srr alle quali potranno rivolgersi anche i Comuni che avessero bisogno di servizi con caratteristiche di sovrambito. A tal proposito esse si occuperanno della costruzione e gestione degli impianti, a partire da quelli di compostaggio per il trattamento della parte umida dei rifiuti.
Questi punti, ormai divenuti fermi, saranno contenuti in una circolare che sarà diramata nei prossimi giorni dal Dipartimento Acqua e Rifiuti, dato che i sindaci, per i quali ha parlato quello di Raffadali Giacomo Di Benedetto, hanno preteso che quanto concordato venisse messo nero su bianco per evitare equivoci nel futuro. Per quanto attiene la costituzione della Società di regolamentazione per la raccolta dei rifiuti Agrigento est, essa è ancora ferma perché il Comune di 1.ampedusa non ha deliberato l'adesione alla Srl. Anche in questo caso sarà il Dipartimento a sbrogliare la situazione: sia pure con il dovuto tatto, per la situazione in cui recentemente si è venuto a trovare quel Comune, sarà nominato un commissario che procederà all'adozione della delibera.
SALVATORE FUCÀ
VOCAZIONE TURISTCA Una delle vie più strategiche del Parco priva di illuminazione in troppi tratti
«Spettrale» Passeggiata archeologica
Nemmeno nei ghetti del Bronx ci sono luoghi così spettrali, tenebrosi, bui. Al calare delle tenebre lungo la via Passeggiata archeologica, in tanti, troppi suoi tratti l'illuminazione della strada e dei marciapiede è totalmente assente.
Lungo questo percorso potrebbe accadere di tutto a chiunque. Si potrebbero consumare episodi delinquenziali di tutti i tipi, i pedoni potrebbero essere investiti, derubati, picchiati, o anche solo vittima di cadute più o meno pesanti sul selciato, In una via che si chiama Passeggiata Archeologica poi, chi ne tracciò i contorni ha dimenticato una cosa fondamentale: per passeggiare accanto ai resti archeologici il marciapiede sarebbe meglio se lo avessero realizzato a ridosso ditali resti, non certo dove si trova adesso. Ma questa, al confronto con lo squallore della zona quando cala la sera è nulla. Uno dei siti che dovrebbe essere tenuti sul palmo della mano, per la sua straordinaria qualità è invece tenuto come uno dei peggiori ghetti al mondo, almeno dal punto dì vista dell'illuminazione.
Lungo questa via conosciuta davvero in tutto il mondo ci sono alcune decine di metri elegantemente illuminati da lampade incastonate sule mura di contenimento del terreno, lungo il marciapiede di cui sopra.
Su tutto il resto, a parte qualche decina di metri di luce nei dintorni del Museo, è meglio stendere un velo pietoso. Una città che si autodefinisce a vocazione turistica non è capace di piazzare almeno un paio di lampadine, nei punti strategici. Così si vanificano gli sforzi di quei (pochi) che operano nella zona, offrendo servizi che altri organi non offrono. A meno che qualche turista in visita ad Agrigento non sia appassionato di «escursioni tra le tenebre» in uno dei siti patrimonio dell'Umanità. Qui si troverebbe a proprio agio.
FRANCESCO DI MARE
AGRIGENTOWEB
Maria Iacono (PD): "Tendostruttura di Porto Empedocle inadeguata
"La tendostruttura di Porto Empedocle, nata nel 2005, su iniziativa della protezione civile come centro di prima accoglienza e registrazione dei migranti, in arrivo da Lampedusa, non è in condizioni di reggere l'ingente numero di migranti presenti, a seguito dell'emergenza umanitaria che negli ultimi mesi ha portato sulle nostre coste migliaia di migranti."
Lo ha dichiarato la parlamentare Nazionale del partito democratico di Agrigento, Maria Iacono, che si è rivolta, attraverso un'interrogazione parlamentare urgente al ministro dell'Interno ed al ministro dell'integrazione.
La parlamentare del partito democratico, nell'interrogazione si è soffermata sulle condizioni di enorme disagio della struttura, che non risulta idonea, essendo stata autorizzata dal "piano sociosanitario per l'accoglienza dei migranti sbarcati sulle coste Agrigentine O.P.C.M. N 3476 DEL 02.12.2005,come struttura di transito temporaneo per i migranti e non come struttura di accoglienza residenziale.
"Dallo scorso mese di settembre, la tendostruttura ha registrato una media giornaliera di oltre 150 migranti, tra l'altro le condizioni della struttura non consentono di separare nelle ore notturne gli uomini dalle donne ed i minori dagli adulti, determinando una situazione di mancanza di sicurezza che rischia di ledere i diritti degli stessi migranti ed il mantenimento delle procedure di sicurezza."
"A tutt'oggi la convenzione che affidava la gestione della struttura alla protezione civile risulta scaduta con la conseguente riduzione delle risorse necessarie e le difficoltà a dovere gestire una situazione drammatica alla luce dell'emergenza umanitaria che vede centinaia di migranti fuggire dalla disperazione e dalla miseria in cerca di condizioni di vita migliore."
"Ho ritenuto di rivolgermi ai ministri di competenza per sapere quale sia la volontà del governo rispetto al miglioramento delle condizioni di una struttura che in questo momento non è in grado di fronteggiare l'emergenza in corso."
"Ho chiesto al Governo di sapere se vi sia la volontà di rendere adeguata la struttura alle esigenze di residenzialità che il drammatico momento richiede e di provvedere alla manutenzione della struttura stessa, in maniera tale da renderla sicura ed in grado di accogliere le diverse tipologie di migranti e di offrire loro servizi igienici e sanitari rispettosi della dignità umana."
AGRIGENTONOTIZIE
Cimino: "Maggiore attenzione su Università Agrigento e istituto Toscanini Ribera"
Bisogna porre l'attenzione sul dramma contabile delle Province. La Commissione bilancio deve dare risposte vere per il potenziamento del Toscanini di Ribera e del Consorzio Universitario di Agrigento, nonché far ripartire l'assistenza domiciliare per le categorie più bisognose". Lo ha dichiarato il deputato regionale di Voce Siciliana, Michele Cimino, in Commissione bilancio nel corso dell'audizione del Commissario della Provincia regionale di Agrigento, Benito Infurnari."Le variazioni di bilancio in discussione in questi giorni- ha concluso Cimino- devono pretendere maggiore attenzione da parte dell'assessore Bianchi".
AGRIGENTOFLASH
Cimino: " Bisogna attenzionare il dramma contabile delle Provincie".
"Bisogna attenzionare il dramma contabile delle Provincie. La Commissione Bilancio deve dare risposte vere per il potenziamento del Toscanini di Ribera e del Consorzio Universitario di Agrigento, nonché, far ripartire l'assistenza domiciliare per le categorie più bisognose. Le variazioni di bilancio in discussione in questi giorni devono pretendere maggiore attenzione da parte dell'Assessore Bianchi". Lo ha dichiarato il deputato regionale di Voce Siciliana, l'on. Michele Cimino, in commissione bilancio, nel corso dell'audizione del Commissario della Provincia Regionale di Agrigento, Benito Infurnari.
AGRIGENTOOGGI
Aeroporto", la verità secondo Licata
Una fabbrica di menzogne. Un festival di demagogie che parte da Licata e passa da Agrigento per nascondere la verità sull'aeroporto. Politicanti di mestiere e qualche operatore o sindacalista in malafede vuole avvelenare i pozzi e creare guerre inutili sulla vicenda dell'aeroporto. Licata da 40 anni è sistematicamente presa in giro su questo argomento e senza un progetto serio e fattibile abbiamo assunto la decisione più opportuna".
Il sindaco Angelo Balsamo, la giunta comunale e la maggioranza del Consiglio comunale con a capo il Presidente del Consiglio, Saverio Platamone, rispondono alle accuse lanciate dopo la votazione del massimo consesso cittadino che dice no all'aeroporto.
"E' evidente - spiegano - che non c'è un progetto serio. Tutto rimane nella più totale confusione. Si pensa di realizzare un piccolo aeroporto con una pista di 1 chilometro e 400 metri per voli di breve distanza. Per intenderci si tratta degli aerei con l'elica.
Si vuole costruire su terreni, che qualcuno ha definito non irrigui. Niente di più falso. Ed ancora, vi sono due studi di fattibilità economica dell'infrastruttura che dicono due cose diverse alla Provincia di Agrigento ed al Ministero dei Trasporti. Alla prima documentano la sostenibilità, al secondo l'insostenibilità. Non esistono più i fondi nel bilancio della Regione. I 30 milioni di euro sono stati stornati. Ed ancora costruire l'aeroporto sui terreni delle Contrade San Vincenzo e San Francesco significherebbe mettere sul lastrico oltre mille lavoratori che producono il 15 per cento del prodotto annuo dell'agricoltura licatese che equivale a circa 100 milioni di euro. Gli attacchi che ci sono stati rivolti da politici senza poltrona e da qualche loro amico che mette la divisa da operatore turistico non ci spaventa perché a tutti loro vorremmo rivolgere una sola domanda: dove sono stati negli ultimi 40 anni? Come hanno difeso Licata e la provincia di Agrigento dall'isolamento geografico. Qualcuno si è accorto in che condizioni sono le nostre strade o che il trasporto su rotaia è sparito?"
Il Sindaco Balsamo, la Giunta, il presidente Platamone e la maggioranza dei consiglieri comunali concludono: "Vogliamo soltanto il bene di Licata. Non avremmo mai bocciato un progetto serio capace di far crescere il nostro territorio. Ma siamo stanchi di essere presi in giro. Se qualcuno, rimasto senza poltrone, vuole rilanciare la sua immagine con progetti fantascientifici di aeroporti inesistenti noi diciamo No e lo ribadiamo nell'interesse della città. Se verranno a Licata con progetti seri e capitali certi, pubblici o privati che siano, siamo prontissimi a discutere nell'interesse della città, del territorio, della provincia e della Sicilia ma non uccidiamo un comparto fondamentale come quello agricolo continuando a vincolare terreni per un'opera che non vedrà mai la luce. Questa è la verità. Il resto sono bugie pronunciate in malafede e per fare demagogia!".