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Rassegna stampa del 29 ottobre 2013

 Agrigentoflash
 
La Provincia di Agrigento sul ruolo della geomatica nella gestione del territorio in seminario a Caltanissetta
Si terrà il 15 novembre 2013, a partire dalle ore 15.30, nell'Aula Magna dell'I.T.I. "S. Mottura" di Caltanissetta (Viale della Regione, 71), il seminario tecnico-scientifico "Il ruolo della geomatica nell'innovazione della gestione del territorio: esperienze in Sicilia a confronto", organizzato dalla Geofunction Srls e dall'ITI "S. Mottura". Ai lavori parteciperanno i responsabili dei nodi SIT e cartografici delle Province Regionali di Trapani, Enna ed Agrigento e del Comune di Caltanissetta. Importanti contributi scientifici inoltre verranno da docenti e ricercatori siciliani.
Il Sistema Informativo Territoriale del Settore Ambiente e Territorio della Provincia Regionale di Agrigento presenterà la relazione "Dati aperti e servizi web-cartografici delle pubbliche amministrazioni: l'esperienza del SIT provinciale di Agrigento", a cura del funzionario tecnico del Settore Ambiente ing. Ernesto Sferlazza, responsabile del nodo provinciale del SITR Sicilia.
Nella stessa occasione sarà presentato anche un percorso di formazione sui sistemi informativi territoriali "open source" che si terrà all'I.T.I. "S. Mottura" con il patrocinio dell'Associazione AIAT Sicilia (Ingegneri per l'Ambiente ed il Territorio).
 
Sicilia24h
 
Agrigento tra le peggiori città d'Italia
E' stata presentata a Bologna la XX edizione del rapporto Ecosistema urbano di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore sulle eco-performance dei capoluoghi di provincia italiani. Venezia, Trento e Belluno (rispettivamente per grandi città, medie città e piccole città) si trovano in cima alla classifica finale ma solo 11 città raggiungono la sufficienza. Le tre città peggiori sono tutte in Sicilia: Catania, per le grandi città, Siracusa per le città medie e Caltanissetta per le città piccole. Agrigento si trova al 44esimo posto, appena sopra Caltanissetta. La città dei templi rientra tra le peggiori in riferimento alla presenza di NO2, PM10, ai viaggi per abitazione all'anno, per la presenza di isole pedonali e piste ciclabili. "Nel complesso - si legge nella nota - l'ecosistema urbano 2013 evidenzia con chiarezza la situazione di impasse in cui versa l'Italia delle città. L'inquinamento atmosferico, ad esempio, resta ancora a livelli di emergenza. Se scendono leggermente le media delle concentrazioni di Pm10 e di NO2, nell'insieme dei centri urbani sono invece in aumento i giorni di superamento dei limiti per l'O3 e il numero delle città che non rispettano i limiti per la protezione della salute umana fissati per l'ozono. Le città continuano a disperdere in media più di un terzo dell'acqua potabile immessa in rete (il 32 percento) e l'efficienza della depurazione migliora di uno 'zero virgola' alla volta (oggi viene trattato l'89,6 percento dei reflui fognari, l'1,6 percento in più di un anno fa). Cala la produzione di rifiuti solidi urbani, soprattutto a causa della contrazione dei consumi, e restano praticamente stabili le quote della raccolta differenziata, che passa dal 38 percento al 39,3 percento. In questo settore solo 9 le città raggiungono il target del 65 percento imposto dalla normativa per il 2012 e quasi tutte le grandi città non hanno raggiunto nemmeno quell'obiettivo del 35 percento che i Comuni avrebbero dovuto rispettare già nel 2006. Cresce lentamente ma costantemente il parco di autovetture circolanti che supera le 64 auto ogni 100 abitanti (64,2) e contestualmente prosegue il declino del trasporto pubblico urbano che continua a perdere passeggeri: i viaggi effettuati in media annualmente con i mezzi pubblici dagli abitanti dei capoluoghi di provincia scendono a 81 (erano 83 l'anno passato). Praticamente congelati gli indici dedicati a isole pedonali, zone a traffico limitato, reti ciclabili urbane".
 
GLIP Legge 104/92 - GLH (Provinciale ) - ASP
Martedì  29 ottobre 2013 presso i locali dell'Ufficio X A.T.P. di Agrigento avrà luogo una riunione Interistituzionale promossa dal GLIP in sinergia con l'ASP di Agrigento.
Parteciperanno Raffaele Zarbo Dirigente dell' Ufficio  X A.T.P. di Agrigento, Stefania Ierna Coordinatrice GLIP e GLH ( Gruppi Provinciali ) Ufficio  X A.T.P. di Agrigento, Antonio Vetro Dirigente U.O.C. NPI  ASP Agrigento, i componenti del Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (GLIP), i componenti del GLH e i responsabili del Settore Neuropsichiatria ASP dei Distretti della Provincia di Agrigento. Obiettivo prioritario della suddetta riunione è di raccordare gli interventi operativi, di rispettiva competenza, per facilitare le previste procedure finalizzate all'integrazione degli alunni in situazione di handicap della Provincia di Agrigento. In totale vi sono 1.559 alunni/bambini disabili iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado della Provincia e precisamente:  95 nelle scuole dell'infanzia, 479 nelle scuole primarie, 407 nelle scuole secondarie 1° grado e  578 nelle scuole secondarie di 2° grado. La suddetta riunione si inserisce nell'ambito delle attività previste dal Protocollo di Intesa per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità, siglato il 9 ottobre 2012 tra l' Ufficio X- Ambito Territoriale per la Provincia di Agrigento e l'Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento.
 
LA SICILIA
 
Altra giornata di protesta
CANICATII. Gli studenti dell'Ipia Marconi hanno manifestato per le vie del centro.
 Una delegazione è stata ricevuta dal sindaco Corbo: Il Comune ha fatto il possibile.
Nuova protesta, ieri mattina, degli studenti dell'ipia Marconi. In corteo, scandendo slogan e mostrando manifesti hanno raggiunto la sede centrale del Municipio in corso Umberto per parlare con il sindaco Vincenzo Corbo. L'obiettivo: chiedere l'interessamento dell'amministrazione comunale per cercare di trovare una sede adatta che possa ospitare i corsi maschili e femminili costretti sino ad oggi a frequentare le lezioni di pomeriggio presso i locali del Liceo scientifico che si trovano invia Pasolini. Una situazione di disagio che vede gli studenti giungere in classe alle due del pomeriggio ed andare via poco prima delle 20. Difficoltà di frequentare le lezioni soprattutto per i pendolari, per coloro i quali ogni giorno giungono a Canicattì dai comuni dell'hinterland ed anche da paesi un po' più distanti come ad esempio Licata. Una delegazione composta da studenti, insegnanti e genitori degli alunni è stata ricevuta dal sindaco Vincenzo Corbo. Un incontro durato più di un'ora nel corso del quale è stata affrontata attentamente la questione. «Il Comune - dichiara il sindaco Vincenzo Corbo - ha messo a disposizione in comodato d'uso gratuito i locali del centro sociale di contrada Bastianella. Adesso spetta alla Provincia pronunciarsi se siano idonei o meno. Ovviamente è quest'ultimo Ente che deve farsi carico delle spese di adeguamento. Noi abbiamo sin da subito dato la massima collaborazione e tutta la nostra possibilità. L'unica cosa che possiamo fare adesso è quella di sollecitare ulteriormente la provincia affinché ci faccia sapere quali siano le loro reali intenzioni. Abbiamo superato le difficoltà a reperire i locali adesso occorre soltanto che gli stessi vengano adeguato. Non si tratta - aggiunge il capo dell'Amministrazione comunale - di un problema del Comune, ma noi ci siamo spesi e ci spenderemo al massimo affinché tutto possa essere risolto ed in questo modo garantire il sacrosanto diritto allo studio ai ragazzi che frequentano il Marconi». Intanto, a causa della mancanza di locali e dei turni pomeridiani tantissimi ragazzi ad oltre un mese ormai dall'inizio del nuovo anno scolastico non frequentano le lezioni, Disagi nei collegamenti, orari scomodi che dì fatto hanno consigliato i ragazzi a desistere dal recarsi ogni giorno a Canicattì. «Per i collegamenti - conclude Vincenzo Corbo - siamo riusciti ad ottenere dalle ditte di trasporto che le effettuano lo spostamento di alcune corse serali. Questo dimostra come la nostra attenzione a questo problema sia davvero alta». CARMELO VELLA
 
 
 
 
 
Il commissario dell'Ato Ferdinando Buceti aveva aspramente criticato l'iniziativa dei sindacati: «Una scelta non responsabile» scelta non responsabile»
Lo sciopero e riuscito a metà
Netturbini: il primo turno ha lavorato, il secondo no. Chiedono due mensilità
Lo sciopero non è stato compatto. Non tutti i lavoratori del raggruppamento di imprese che si occupa del servizio di prelievo dei rifiuti solidi urbani ha aderito alla manifestazione di protesta indetta da Cgil, Cisl e Uil a seguito del mancato pagamento della quattordicesima mensilità. Uno sciopero, come si sa, criticato dalle controparti ed in nodo speciale dal commissario dell'Ato Ferdinando Buceti il quale aveva promesso il proprio interessamento per un sollecito pagamento, anche diluiti nel tempo, degli emolumenti ma il cui appello alla responsabilità è rimasto inascoltato da parte dei sindacati. Ad Agrigento hanno lavorato gli operatori del primo turno i quali hanno raccolto la spazzatura trasferendola alla discarica di Siculiana. Hanno invece scioperato quello del secondo turno, per cui si è pulito prevalentemente il centro cittadino, mentre un po' meno la periferia. Assicurati, com'è normale, i servizi essenziali e quindi il prelievo al carcere, ospedale, caserme. La situazione è semplice: gli operai, che in verità versano in una situazione meno disastrosa dello scorso anno, quando sono arrivati ad essere creditori addirittura di 3- 4 mensilità e sono rimasti tantissimo tempo senza percepire un centesimo, adesso devono ricevere la mensilità di settembre e la quattordicesima, oltre ad alcuni buoni-pasto. Per questi ultimi le imprese si sono impegnate a pagare nel giro di qualche giorno, mentre per gli emolumenti di settembre vanno pagando man mano che ricevono i soldi dal Comuni. Non possono fare prima, spiegano i sindaci, perchè il loro intervento sussidiario rispetto a Gesa scatta dopo 15 giorni che quest'ultima non ha pagato per cui è inevitabile che il versamento alla fine avvenga alla fine del mese successivo a quello indicato in fattura. L'cinico problema che rimane è quello della quattordicesima per la quale le imprese. pur avendo pagato ovviamente la parte relativa ai contributi previdenziali le cui scadenze sono tassativamente indicate dalla legge, non hanno disponibilità di denaro. I sindacati non hanno accettato la proposta di spalmarla nei tre mesi successivi: il timore è che tale pagamento sia impossibile perché le banche tratteranno al passaggio ogni somma, anche piccola, che sarà versata nelle casse delle imprese. Queste ultime, infatti, per garantire il pagamento degli stipendi lo scorso anno, hanno fruito di sostanziose anticipazioni bancarie rispetto alle quali non hanno ancora effettuato del tutto i rimborsi.
SALVATORE FUCÀ
 
PROVINCIA Determina del commissario Infurnari: via ai pensionamenti e stop a nuove assunzioni
«Il personale costa troppo»
Il personale della Provincia regionale di Agrigento non è in eccedenza,  ma costa comunque troppo, ed è necessario correre ai ripari. Il commissario straordinario della Provincia Benito Infurnari con apposita determina ha certificato infatti come l'Ente al momento sia in una situazione di squilibrio almeno per quanto riguarda le spese collegate al personale in servizio e ha disposto gli interventi previsti dalla legge per garantire le casse pubbliche. Nei dettaglio Infurnari ha prima chiesto ai dirigenti di attestare «la congruità del personale in servizio in relazione alle esigenze funzionali della struttura». Insomma, chi era utile e chi non lo era. La risposta dei dirigenti è stata netta, certificando ((l'inesistenza di situazioni di soprannumero ed eccedenze di personale». Questo però non è bastato, perché, come è evidente dai bilanci della Provincia, l'Ente nel 2011 e nel 2012 ha continuato a superare la soglia del 50 per cento, prevista come tetto massimo perla spesa per il personale. In particolare le percentuali sono, rispettivamente, del 52,57 e 55,79%. Questo non perché si sia speso realmente di più, quanto piuttosto a causa della riduzione dei finanziamenti per l'ente, che hanno ridotto la quantità di risorse disponibili e, direttamente, aumentato la proporzione della spesa per il personale. Un circolo non virtuoso, anzi, una spirale, dalla quale l'Ente, così come tanti altri in Sicilia, non può uscire a meno di scelte drammatiche come il licenziamento.
Stando alla legge, comunque, il superamento della «soglia di rigidità strutturale della spesa», attesta che l'Ente si trova in una situazione di «eccedenza di personale per ragioni finanziarie», ovvero il personale costa più di quello che ci potremmo permettere. Così al commissario non rimasto altro da fare che attuare quanto previsto dalla legge bloccando le nuove assunzioni e disponendo il pensionamento per tutti coloro che sono già nelle condizioni di poter essere messi a riposo. L'effetto più immediato è, al momento, che chi ha ottenuto fino ad ora delle proroghe rispetto alla data di pensionamento non potrà più usufruirne, ma, soprattutto, che è certificata l'impossibilità per l'Ente di assumere i precari. Gli oltre 140 dipendenti ad oggi possono contare solo su un contratto «provvisorio» che scadrà solo nel 2015 (molti però sono a 18 ore settimanali), e attendevano invano già a giugno che si potesse pensare ad una stabilizzazione. Procedura che i dirigenti finanziari della Provincia non ritenevano fattibile già allora e che adesso diventa sostanzialmente un miraggio.
GIOACCHINO SCHICCHI
 
GIORNALE DI SICILIA
 
IN BREVE
POLO UNIVERSITARIO
Tavolo tecnico per il portale informatico
In vista dell'avvio del progetto Archeomed, ll presidente del Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento Maria Immordino, ha convocato per oggi alle ore 15,30, nella sala Luca Crescente, il tavolo tecnico per discutere della gestione e valorizzazione del portale Web che consentirà di visitare in 3D i siti archeologici coinvolti nel progetto. All'incontro, oltre la Immordino e il responsabile del progetto Matteo Lo Raso, saranno presenti anche Pietro Cocchiara Giancarlo Giuliana e Giovanni Borsellino (LOG)
 
LAVICENDA. L'amministrazione vorrebbe concedere gli spazi del Centro Sociale. Ora serve un accordo con la provincia
Il Comune offre dei locali alla scuola
Caso Ipia vicino ad una soluzione
Si arricchisce questa volta di una nota positiva e che lascia bene sperare gli studenti dell'Ipia Marconi la vicenda della mancata individuazione di locali adeguati dove trasferire la sede canicattinese dell'istituto professionale di Favara. La buona notizia é stata data ieri mattina agli stessi studenti dal sindaco Vincenzo Corbo che ha ricevuto una delegazione di ragazzi al palazzo di città, al termine della manifestazione organizzata dagli studenti e che si è snodata per le vie del centro cittadino. Corbo ha infatti annunciato di aver dato la disponibilità alla Provincia regionale di Agrigento di utilizzare alcuni locali che si trovano all'interno dell'ancora chiuso Centro Sociale di contrada Bastianella.La decisione del sindaco è scaturita a seguito di una nota fatta pervenire al comune da parte del Prefetto di Agrigento, Francesca Ferrandino, che nelle settimane scorse era stata investita della problematica dell' Ipia Marconi dal dirigente scolastico, Antonella Rizzo Pinna. Nella sua lettera il Prefetto ha invitato l'amministrazione comunale, stante la difficoltà della Provincia di reperire locali da mettere a disposizione del Professionale canicattinese, ad impegnarsi lei in questo compito per consentire così di salvare il futuro della scuola. Qualcosa quindi sembra essersi finalmente mossa con il sindaco che ha girato la propria disponibilità alla Provincia che dovrà adesso trovare un accordo con il comune di Canicattì in merito all'utilizzo dei locali del Centro Sociale. La soluzione prospettata darebbe parziale sollievo alle difficoltà attuali che stanno vivendo gli studenti del Marconi alle prese con i turni pomeridiani, ospiti del liceo scientifico Sciascia. Il trasferimento di almeno sei classi, si pensa in primis a quelle della sezione femminile, nei locali individuati dal sindaco consentirebbe di realizzare un'alternanza nello svolgimento delle lezioni, tra mattina e pomeriggio, che risolverebbe parzialmente i disagi attuali degli studenti.
«Ho ricevuto ancora una volta, dopo l'incontro di qualche settimana fa - ha detto il sindaco Vincenzo Corbo - gli studenti dell'Ipia ai quali ho rinnovato la mia personale vicinanza ed il massimo sostegno da parte dell'amministrazione comunale. Abbiamo messo a disposizione alcuni locali comunali nella speranza che la Provincia possa questa volta venire incontro alle, doverose, esigenze dei ragazzi ai quali deve essere garantito il diritto allo studio». (GIMO)
 
Il ministero: precari, proroghe possibili
Roma indica il percorso per rifare i contratti: si crei una graduatoria unica dove i Comuni potranno attingere
Una legge da approvare all'Ars entro fine anno con cui riscrivere le regole per la gestione dei 18.500 precari siciliani e avviare, almeno formalmente, il percorso di stabilizzazione da completare entro il 2016. Fatta questa prima mossa, si possono almeno prorogare i contratti in scadenza a fine anno. Eccolo il (tortuoso) percorso amministrativo che il ministero della Pubblica amministrazione suggerisce alla Regione per evitare di tagliare i contrattisti dei Comuni.
È un percorso-escamotage che si muove fra le pieghe della legge appena approvata alla Camera su input del ministro Gianpiero D'Alia. E che pane da un presupposto: riportare la platea dei precari nell'orbita gestionale della Regione evitando che si muovano solo nello spazio di un Comune. La legge impone infatti a ogni sindaco di rispettare il patto di stabilità calcolando all'interno del vincolo anche i contributi garantiti dalla Regione (300 milioni annui). Serve poi una pianta organica che individui i posti vuoti e, almeno per le qualifiche più elevate, un concorso con una riserva in favore degli attuali precari. Da qui non si scappa. E infatti i sindaci e il presidente Crocetta si sono detti pessimisti sull'efficacia della norma, invocando modifiche. Ma Maria Barilà, direttore dell'ufficio Organizzazione e reclutamento del ministero, spiega che c'è un modo per superare gli ostacoli. Bisognerà partire dalla creazione di una lista unica dei precari siciliani: «La Regione deve fare, col supporto di Comuni e Province, un elenco di tutti i con- trainati in servizio. Questo elenco deve essere redatto tenendo conto dell'anzianità anagrafica, di quella di servizio e dei carichi di famiglia. Sarà una sorta di graduatoria come quella che per altri settori fanno i Centri per l'impiego». E sarà la base per qualsiasi mossa futura:Ogni volta che bisognerà assumere - spiega la Barilà - qualunque Comune attingerà da questo elenco. Almeno per le qualifiche più basse si può fare cosi, senza concorso. In questo modo i precari potranno essere subito sistema ti quando si crea uno spazio, anche in un Comune che non è quello di appartenenza». La dirigente ammette che si era parlato di un emendamento che desse una priorità ai precari del territorio in cui si crea il posto. Ma questa modifica non è passata e ora toccherà alla Regione con una propria legge superare il problema. Il ministero precisa che »in ogni raso nel processo di stabilizzazione si dovrà rispettare il patto di stabilità e si dovranno prevedere tagli alla spesa per coprire il costo dei contratti a tempo indeterminato. Ma creando l lista unica regionale, si potrà avere maggiore elasticità agendo sui Comuni messi meglio». Fin qui le stabilizzazioni. Ma la lista unica è anche l'interruttore che dà il via libera alle proroghe: da questa bisogna partire per avere almeno i nuovi contratti a termine. Ancorala Barilà:" Poichè per realizzare questa lista unica regionale servirà del tempo, così come per le stabilizzazioni, nell'attesa che questo percorso ai completi è plausibile una proroga temporanea di tutti i contratti in corso accompagnata da interventi di razionalizzazione per recuperare le risorse finanziarie necessarie'. Patrizia Valenti, assessore regionale alla Funzione pubblica, precisa che la Regione sta già lavorando a questa graduatoria unica dei precari: »Servirà una legge all'Ars che prepareremo insieme all'assessorato al Lavoro, che finanzia il settore. Riusciremo nell'immediato a prorogare i contratti, evitando la tagliola del 31 dicembre. Certo, la legge dovrà prevedere dei tagli di spesa che saranno contenuti in un piano generale di risparmi. Abbiamo anche fatto un rapido monito- raggio e sappiamo che, confermando un aiuto regionale, almeno il 70% dei Comuni può rispettare i paletti economici. Chi è in default non potrà prorogare ma la graduatoria regionale servirà anche a tutelare il personale di queste amministrazioni».
 
 
 
 
LE REAZIONI  Il Movimento giovani lavoratori
I sindacati autonomi contrari: il patto di stabilità bloccherà tutto
 
I sindacati autonomi non ci stanno, il piano del ministero per superare l'emergenza precari non convince la sigla più rappresentativa, il Movimento giovani lavoratori, che annuncia battaglia. «Con queste norme - spiega Massimo Bontempo, leader del Mgl - chiunque verrà stabilizzato dovrà accettare un demansionamento. Si pensi a quanti di noi lavorano nella polizia municipale e dovranno essere retrocessi a semplici ausiliari del traffico. O chi fa il geometra negli uffici tecnici e deve diventare custode». Il Movimento giovani lavoratori ritiene che «dovendo rispettare i parametri del patto di stabilità e i limiti al turn over, sarà difficile anche ottenere la proroga». E per questo motivo il sindacato continua a chiedere modifiche normative:e noi proponiamo un confronto pubblico al ministro D'Alia, al presidente Crocetta e ai deputati per individuare bene i problemi e fare in modo che ognuno si assuma la responsabilità di cercare le soluzioni». Il Movimento giovani  lavoratori segnala anche che a causa dei limiti del patto di stabilità (già raggiunti) che hanno costretto la Regione a bloccare la cassa «in quasi tutti i Comuni non vengono pagati gli stipendi ai precari dal mese di agosto e in alcuni casi anche da maggio».
GIA.PI
 
GEOMATICA Incontro con la Provincia
Gestione del territorio
Esperti a confronto
Si terra il 15 novembre  2013, a partire dalle ore 15.30 nell'Aula Magna
Dell'IT I "S. Mottura di Caltanissetta (Viale della Regione, 71), il seminario tecnico scientifico Il ruolo della geomatica nell'innovazione gestione del territorio: esperienze in Sicilia a confronto organizzato dalla Geofunction SrIs e dall'ITI S.Mottura Si tratta di un importante appuntamento per dare un quadro approfondito della situazione reale. Ai lavori parteciperanno i responsabili dei nodi SIT e cartografici delle Province Regionali di Trapani Enna ed Agrigento e del Comune di Caltanissetta.  Importanti contributi scientifici inoltre verranno da docenti e ricercatori siciliani.
Il Sistema Informativo Terrritoriale del Settore Ambiente e Territorio della Provincia Regionale di Agrigento presenterà la relazione "Dati aperti e servizi web cartografici delle pubbliche amministrazioni: l'esperienza del SIT provinciale di Agrigento", a cura del funzionario tecnico del Settore Ambiente ing. Ernesto Sferlazza responsabile del nodo provinciale del SITR Sicilia
Nella stessa occasione sarà presentato anche un percorso di formazione sui sistemi informativi territoriali "open source" che si terrà all'I T I S Mottura con il patrocinio dell'Associazione
AIAT Sicilia (Ingegneri per l'Ambiente ed il Territorio)(CR )
 
ATO AG2. Lo sciopero era stato indetto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl dopo il mancato accordo per il pagamento rateizzato della quattordicesima ai lavoratori
Rifiuti, raccolta ferma per 24 ore
Per gli operatori ecologici delle aziende dell'Ati, c'è in pagamento lo stipendio di settembre e buoni pasto
Lo sciopero è finito questa mattina all'alba ma lo stato di agitazione degli operatori ecologici dell'Ato Gesa permane. A bloccare per la giornata di ieri, gran parte del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, è stata la decisione presa da Cgil, Cisl Uil e Ugl di respingere la proposta di accordo lanciata dalle ditte del raggruppamento temporaneo di imprese e dalla società d'ambito, di rateizzare l'importo della quattordicesima che i lavoratori devono ancora percepire. Tre pagamenti, il primo dei quali il 15 novembre e l'ultimo il 15 gennaio. Ma secondo i sindacati i soldi dovevano uscire tutti entro il 30 novembre, cosa che le aziende hanno spiegato essere impossibile, considerando i milioni di euro che devono ancora incassare da Gesa per le fatture pregresse.
E così ieri, i cittadini, nonostante Tares, bollette integrative dell'Iva e ogni altro genere di tributi possibili pagati, si sono trovati con i cassonetti pieni di spazzatura visto che la domenica la raccolta non viene effettuata come da contratto. Sono stati garantiti comunque i servizi essenziali in strutture sanitarie, scuole, istituti penitenziari e ovunque la legge lo preveda. L'adesione non è stata comunque totale visto che a Favara ad esempio, molti lavoratori hanno percepito la quattordicesima mensilità.Nelle prossime ore, si capirà se ci sono gli estremi per un possibile accordo tra le parti o se i comuni di Gesa dovranno aspettarsi nuovi scioperi e agitazioni. «La situazione paradossale - spiega l'amministratore dell'Iseda Giancarlo Alongi - perchè se è vero che i lavoratori devono ricevere la quattordicesima mentre tutti gli altri stipendi sono stati pagati, compreso settembre che lo sarà oggi, è altrettanto vero che come imprese sia-mo sottoposti al fuoco di fila di banche e creditori. Abbiamo incassato 3 milioni e mezzo il 15 ottobre e non li abbiamo neanche visti perché le banche li hanno assorbiti in tempo reale. Non potevamo impegnarci con i lavoratori e dire che entro il 30 novembre avremmo saldato la quattordicesima perchè sapevamo che sarebbe stata una cosa falsa ma i sindacati hanno deciso di non accettare la rateizzazione e tutto è saltato».
Anche per stipendi e buoni pasto le aziende si difendono. «Lo stipendio di settembre - aggiunge Alongi- è in pagamento visto che i mandati erano già stati fatti e lo avevamo detto ai sindacati mentre per i buoni pasto, nel giro di qualche giorno saranno saldati gli arretrati fino a fine agosto».
Intanto, ieri pomeriggio a Gesa, si sono riuniti ancora una vola, l'ennesima, i sindaci dei comuni soci per la costituzione delle srr alla presenza del liquidatore Teresa Restivo ma i passi avanti in questa direzione sono talmente piccoli da non essere neanche evidenti. (AMM)

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