1 novembre - venerdì
GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA
Fissate e date per gli esami di autotrasporto
Si svolgeranno il 19 novembre alle 19 nella Sala Pellegrino della Provincia regionale in via Acrone ad Agrigento, gli esami della II° Sessione 2013 per l'accesso alla professione di autotrasportatore di merci su strada. Coloro che supereranno gli esami potranno svolgere la professione di autotrasportatore di merci su strada in Italia e su tutte il territorio dell'Unione Europea. Ai candidati ammessi agli esami verrà inviata la convocazione con raccomandata R/R.
STABILIZZAZIONE. Crocetta: norma inapplicabile. D'Alia: fossi uno di loro prenderei a calci certi politici
Precari a un passo dal baratro
La Regione: Roma cambi la legge
«Quella legge era nata per avviare le stabilizzazioni e ha finito per rendere impossibili anche le proroghe. Dobbiamo lavorare per cambiarla»; Rosario Crocetta accoglie le proteste di sindaci e sindacati e annuncia che la Regione non proverà a seguire il percorso indicato dal Parlamento nazionale e dal ministero della Pubblica amministrazione. È l'esito di un vertice a Palazzo d'Orleans con Cgil, Cisl e Uil. il risultato pratico è che al momento non c'è alcuna legge che possa essere utile a salva- rei 18.500 contrattisti degli enti locali dal primo gennaio. li risultato politico è che Regione, sindaci e sindacati hanno scelto la linea dura e ora scatta un anno va trattati va con Roma. Un passaggio che irrita il ministro Gianpiero D'Mia; «La prossima settimana incontrerò Crocetta, con cui concorderemo tempi e modi di attuazione delle norme e gli ulteriori adempimenti che sono ad esclusivo carico della Regione»
I paletti romani
La legge appena approvata non ha concesso la deroga al patto di stabilità: i sindaci dovranno quindi computare all'interno dei tetti di spesa i 300 milioni assicurati ogni anno dalla Regione per I precari. E perchè la Regione possa continuare ad assistere finanziariamente i consumi occorre prevedere tagli alle spese. Infine, potranno esse re coperti solo i posti disponibili in pianta organica (e la metà va assegnata all'esterno). Il ministero nei giorni scorsi ha suggerito di avviare formalmente il percorso attraverso una legge regionale che crei anche un bacino unico del precariato, sorta di graduatoria per le stabilizzazioni; nell'attesa si può almeno partire con le proroghe.
La nuova trattativa
Ma Crocetta ieri ha detto ai sindacati che la Regione non crede che questo percorso sia risolutivo: «La lista unica è un'ipotesi da valutare molto attentamente. E in ogni caso bisognerebbe trovare risorse aggiuntive clic oggi la Regione non ha. L'unica soluzione è lavorare tutti insieme per un emendamento alla legge di Stabilità nazionale che superi le difficoltà della legge appena approvata 115 vedrò Letta a Roma e in settimana anche il ministro per la Funzione pubblica Gianpiero D'Alia. Gli spiegherò un paradosso: per il blocco delle assunzioni non possiamo ti- correre a esterni e per effetto di questa legge non possiamo confermare i precari»
Patto Regione-sindacati
Nell'attesa di una nuova trattativa con Roma, scatterà in Sicilia una unità di crisi: «Crocetta istituirà da lunedì - spiegano Mimma Argurio della Cgil e Maurizio Bernava della Cisl - un tavolo con sindacati e sindaci per cercare soluzioni che consentano almeno le proroghe. Poi sottoporremo le nostre proposte a Roma. Lo Stato non può lavarsi le mani del problema dei precari». Anche la Uil, con Claudio Barone e Giorgio Maccadino, si augura che ('questa volta da parte del governo nazionale e in particolare del ministro, il siciliano D'Mia, ci sia uno scatto d'orgoglio e si presti più attenzione ai problemi dell'Isola, Senza deroga al patto di stabilità non c'è soluzione», Lo scontro con D'Mia E i partiti scelgono la linea sindacale. Per Antonello Cracolici del Pd «i precari non possono essere lasciati soli. Se sente, siamo pronti a manifestare con loro a Roma». Mentre Roberto Di Mauro dell'Mpa attacca l'assoluta inconsistenza politica di D'Alia che ignora la realtà dei nostri Comuni». Di Mauro ritiene anche che «il governo regionale si dimostra del tutto inadeguato». Parole a cui D'Alla risponde a tono: «Non si risponde a chi è responsabile di una politica criminale che ha devastato le finanze regionali, alimentando clientele e aspettative impossibili da realizzare per tanta gente. Fossi un precario andrei a prendere a calci nel sedere quei politici e quei sindacalisti che hanno concorso a creare questo sistema fatto di bugie, ricatti e collusione». Critiche a Crocetta arrivano invece dal Movimento giovani lavoratori, la sigla autonoma più rappresentativa non ammesso all'incontro.
Sicilia24h
Precari. Di Mauro (PdS-MpA) "D'Alia da Pordenone e Rosario dalla Luna portano a casa un successo"
Commentando il voto di oggi al Parlamento nazionale che ha per il momento escluso la possibilità di rinnovo dei contratti in scadenza per i precari degli enti locali siciliani, il capogruppo del Partito
dei Siciliani all'ARS Roberto Di Mauro ha attaccato il Ministro per la Pubblica Amministrazione Giampiero D'Alia ed il Presidente della Regione Rosario Crocetta
"La vicenda dei precari - afferma Di Mauro - è arrivata ad un momento di svolta, con la scellerata decisione di non autorizzarne la riassunzione, nonostante il loro costo non gravi minimamente sulle
finanze dello Stato.
Tutto questo è dovuto a due elementi purtroppo concomitanti: l'assoluta inconsistenza politica dell'operato del Ministro D'Alia da Pordenone, che essendo notoriamente nato fuori dalla Sicilia ignora la realtà dei fatti e delle nostre amministrazioni locali, e l'assoluta mancanza di credibilità del Governo regionale che pure quando non deve chiedere contributi allo Stato si dimostra del tutto inadeguato.
La rivoluzione lunare del Presidente Crocetta mostra in modo tristemente eclatante i suoi veri risultati, sulla pelle di quasi 20.000 siciliani e, indirettamente, su quella di tutti i cittadini che
vedranno ridursi i servizi erogati dagli Enti locali.
2 novembre - sabato
GIORNALE DI SICILIA
PROTESTE Ad Agrigento, Aragona, Favara, nella loro zona industriale, Raffadali e Santa Elisabetta
«Voltano», interruzione fornitura idrica
Interrotta la fornitura d' acqua potabile sui punti di consegna che sentono le utenze dei Voltano oei territori di Agrigento, Aragona, Favara, nella loro zona industriale, nonché Raffadali e Santa Elisabetta. Il caso è esploso, in maniera particolare, ad Aragona dove i residenti - a quanto pare dallo scorso lunedì - hanno cominciato una vera via Crucis verso il Comune per chiedere spiegazioni dalla mancanza d'acqua nella zona della Stazione Caldare, nelle contrade Ciardino e San Vincenzo e nella zona industriale Magona-Favara. "Da informazioni assunte al Voltano e alla società Girgenti acque - ha spiegato il sindaco di Aragona Salvatore Parello - abbiamo constatato che quest'ultima società ha ridotto, se non addirittura interrotto, la fornitura d'acqua potabile sui punti di consegna che servono le utenze della Voltano nei territori di Aragona, Agrigento, Favara, Raffadali e Santa Elisabetta, adducendo l'esistenza di un cospicuo credito, a sua volta contestato dalla Voltano e, a loro dire, mai sottoposto al vaglio d'un qualsiasi giudice". Parello, che ha già chiesto un tavolo urgente al prefetto Francesca Ferrandino, ricostruisce dunque la grottesca vicenda che s'è venuta a creare. "Il Voltano, lo scorso 16ottobre, ha diffidato la Girgenti Acque a provvedere immediatamente all'integrale ripristino delle forniture idriche. 1118 ha depositato al tribunale di Agrigento ricorso chiedendo di ordinare alla Girgenti Acque di ripristinare immediatamente le forniture interrotte; il tribunale ha disposto la comparizione delle parti per il prossimo 22". E mentre le società vogliono far valere le proprie ragioni in sede giudiziaria, diverse utenze restano a secco. "Una situazione che mette a rischio - aggiunge Parello - la regolare erogazione di importanti e primari servizi pubblici e di conseguenza risulta creare gravi problemi sia di natura igienico-sanitario che socio-economica, visto che si tratta di utenze che forniscono nuclei familiari residenti permanentemente nelle diverse contrade delle campagne di Aragona, oltre che diverse aziende della zona industriale che in questi giorni hanno segnalato di aver dovuto interrompere il ciclo produttivo per la mancanza di acqua".
(*CR*)
AMBIENTE Incontro a Palermo per chiarimenti sulle disposizioni legislative e per illustrare l'orientamento del Comune
Raccolta de rifiuti verso la gestione diretta
Totò Castelli
Per il servizio di raccolta dei rifiuti dopo l'approvazione della nuova normativa varata dalla regione siciliana ha cominciato a muoversi la giunta guidata dal sindaco Carmelo Pace, al fine di mettere in campo gli adempimenti necessari per garantire la pulizia della città. Si tratta di una materia, che in fase di applicazione della normativa in vigore che ha portato alla soppressione degli ATO rifiuti, sta facendo emergere delle "criticità", che attraverso gli incontri tra amministratori comunali ed esponenti e funzionari del governo regionale si sta cercando, ma con difficoltà, a dire il vero, di superare. Lo si è visto in sede di preliminare di incontro per la costituzione della SRR, il nuovo ente che si dovrà occupare della "regolamentazione della raccolta dei rifiuti", incontro caratterizzato dalla "spaccatura" tra sindaci e amministratori dei 17 comuni, tra questi Ribera, già serviti dalla Sogeir. La "spaccatura" è sorta in merito ai criteri da seguire per la nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione. Alcuni comuni vogliono "esterni", altri no. Nell'attesa che la vicenda nei prossimi giorni possa essere chiarita (l'Amministrazione comunale riberese con quella saccense, di Calamonaci e di caltabellotta è orientata a non nominare "esterni" alla pubblica amministrazione, il sindaco Pace il neo assessore ai lavori pubblici Tommaso Pedalino e il dirigente dell'Utc Salvatore Ganduscio sono stati presso l'assessorato regionale all'energia per presentare l'ipotesi di gestione diretta del servizio da parte del Comune, che, dopo la costituzione della SRR intende dai vita ad una propria e solitaria ARO (Ambito raccolta ottimale), non intendendo appaltare il servizio. Su questa ipotesi, sulla quale, nel caso di superamento delle attuali" criticità" dovrà pronunciarsi il Consiglio comunale, che dovrà scegliere tra gestione in "house" (direttamente, quindi con mezzi e personali propri) o con appalto esterno, in assessorato sono state espresse delle forti perplessità. In base a quanto previsto dal legislatore regionale questa possibilità sarebbe esclusa per problemi legati in particolare all'utilizzo del personale. "Stiamo aspettando - dice a proposito il sindaco Pace - di avere ulteriori elementi di conoscenza in merito". ('Tc')
LA SICILIA
Nel settore rifiuti tira aria di sciopero
Sindacati all'attacco
I sindacati dei lavoratori dipendenti del raggruppamento dì imprese titolare del servizio di raccolta dei rifiuti tornano alla carica: sono stati programmati, infatti, altri due giorni di sciopero che verosimilmente saranno proclamati lunedì prossimo. Considerando che dalla proclamazione devono passare almeno dieci giorni, l'astensione dal lavoro potrà dieci giorni, l'astensione dal lavoro potrà avvenire soltanto a partire dal 15 novembre che tuttavia e un venerdì per cui e probabile che alla fine tutto venga rinviato alla settimana successiva e quindi dal 18 in poi.
Il motivo della protesta è sempre legato al mancato pagamento della quattordicesima mensilità, mentre la mensilità di settembre è stata nel frattempo pagata.
Come si ricorderà, un accordo è stato cercato - ma invano - una decina di giorni addietro tra imprese, sindacati ed i due commissari di Gesa (il liquidatore Teresa Restivo e Ferdinando Bucetì), ma tutto è stato inutile perchè le banche al passaggio si prendono tutto quello che viene versato alle stesse imprese le quali quindi non possono pagare la quattordicesima.
La proposta di spalmarla su 3-4 rate non è stata accolta da nessuna delle quattro sigle che rappresentano i lavoratori. Una situazione di stallo che torna di attualità con stucchevole frequenza, a tutto danno del servizio, di chi vi lavora e degli utenti che pagano le tasse.
S.F.
Livesicilia
Precari, da lunedì attiva l'unità di crisi
di Chiara Billitteri
PALERMO - Un'unità di crisi per 'disinnescare' la bomba precari in Sicilia. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato oggi il presidente della Regione Rosario Crocetta, l'assessore agli Enti locali Patrizia Valenti e il direttore generale del dipartimento del Lavoro Anna Rosa Corsello per discutere sulle possibili soluzioni della vertenza che coinvolge circa ventimila lavoratori a tempo determinato degli Enti locali, la cui stabilizzazione è stata messa fortemente in dubbio dalla conversione in legge, ieri, del decreto D'Alia sul pubblico impiego.
Ma oggi, come detto, si è discusso delle possibili vie di uscita. I sindacati, così, hanno proposto - e il presidente ha accolto - l'istituzione di un'unità di crisi, che coinvolge, oltre agli stessi rappresentanti sindacali, anche il presidente della Regione e gli assessori competenti (Funzione pubblica, Economia, Lavoro) e l'Anci. Presenti, per la Cgil Mimma Argurio e Michele Palazzotto, per la Cisl Maurizio Bernava e Gigi Caracausi, e Giorgio Magaddino per la Uil.
"Rivendichiamo - hanno detto i sindacalisti - maggiore concretezza e coesione in una vicenda di estrema gravità e delicatezza, che coinvolge migliaia di siciliani". L'unità di crisi si riunirà già lunedì. In quell'occasione verranno messe sul tavolo le proposte dei sindacati, da avanzare in occasione di un incontro a Roma nei prossimi giorni. Un incontro nel quale i sindacati discuteranno della questione col ministro D'Alia, il governatore Crocetta, i ministri e i parlamentari siciliani. "Il presidente della Regione - commentano unitariamente Cgil, Cisl e Uil - ha accolto le nostre preoccupazioni, dopo l'approvazione della legge nazionale. E ha fatto propria la nostra proposta. Per far 'rientrare' l'emendamento cancellato dalla Camera nella prossima legge di stabilità - spiegano i sindacalisti - bisogna che la Sicilia presenti una proposta credibile".
Una proposta che potrebbe comprendere l'istituzione di un bacino di lavoratori unico che - spiega l'assessore Valenti - "sarebbe a salvaguardia dei lavoratori precari: non vogliamo che nessuno venga lasciato per la strada". Ma nel frattempo il ministro della Funzione pubblica Giampiero D'Alia non risparmia parole di fuoco. "Fossi un precario - scrive il ministro in una nota - prenderei a calci nel sedere quei politici e quei sindacalisti che nella Regione hanno concorso a creare questo sistema fatto di bugie, ricatti e collusione". I partiti, dal canto loro, si schierano dalla parte dei lavoratori. "Pronti a sostenerli", si dichiarano Antonello Cracolici, presidente della commissione Affari istituzionali dell'Assemblea regionale e parlamentare del Pd e Rosario Filoramo, consigliere comunale del Pd di Palermo."Non esiste un'Italia migliore della Sicilia - dicono i due democratici - e il pregiudizio nei confronti dei precari degli enti locali siciliani è insopportabile". Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, invece, annuncia di avere già "elaborato alcune proposte di emendamento alla legge di stabilità con cui prevedere, a costo zero per lo Stato, la possibilità di proroga dei contratti del personale precario".
Ma per il Partito dei siciliani, se si è arrivati a questo punto la colpa è prevalentemente del ministro D'Alia, colpevole, secondo il capogruppo all'Ars Roberto Di Mauro di essere "assolutamente inconsistente dal punto di vista politico e di ignorare la realtà dei fatti delle nostre amministrazioni locali". A questo, per gli autonomisti, si aggiunge la "mancanza di credibilità del Governo regionale che pure quando non deve chiedere contributi allo Stato si dimostra del tutto inadeguato".
"Sulla vicenda precari la politica prenderà calci"
Il deputato regionale del Pds-Mpa : L'attuale testo sui precari sembra sia stato pensato per la Scandinavia e non per l'Italia tanto meno per la Sicilia".
Vincenzo Figuccia
PALERMO - "Sui precari regionali ho l'impressione che in politica la mano destra non sappia cosa faccia la mano sinistra. La legge D'Alia prevede infatti che il 50% dei posti vengano riservati agli attuali precari che reggono in piedi tutte le macchine comunali siciliane, e l'altro 50% venga destinato a nuove assunzioni. Peccato però che per il blocco delle assunzioni, dettato dalla legge di stabilità, non si possa ricorrere a nuovo personale, ma nemmeno alla stabilizzazione o alla proroga dei già esistenti". Lo dice il deputato regionale del Pds-Mpa, Vincenzo Figuccia. "Viene da pensare che questo testo sia stato pensato per la Scandinavia e non per l'Italia tanto meno per la Sicilia - aggiunge - È bene sapere che a breve i precari siciliani prenderanno tutta la politica, ministri compresi, a calci... e saranno calci nel sedere"
3 novembre - domenica
GIORNALE DI SICILIA
ALCUNE CLASSI DEL MARCONI A BORGALINO
ECCO L'ATRENATIVA AI DOPPI "TURNI"
Sembra non potei mai arrivare ad una soluzione concreta la vicenda della ricerca di locali adeguati dove destinare gli studenti dell'istituto professionale Marconi, costretti dall'inizio dell'anno scolastico a seguire le lezioni nelle ore pomeridiane ospiti del liceo scientifico Sciascia. Dopo l'intervento del Prefetto di Agrigento, Francesca Ferrandino; che ha inviato nei giorni scorsi una nota all'amministrazione comunale invitandola ad accelerare le procedure per [individuazione di locali di sua proprietà dove trasferire gli alunni del Marconi, adesso si torna a parlare anche della possibilità di utilizzare le aule disponibili all'interno del plesso Crispi, nel quartiere Borgalino. Da quanto si è appreso, è stato io stesso prefetto, dopo aver ricevuto la disponibilità da parte dei Comune di mettere a disposizione soltanto 5 locali che si trovano nel centro sociale di contrada Bastianella, ad inoltrare la richiesta di verificare la possibilità di utilizzare anche altri immobili di proprietà del Comune. Anche se non esplicitamente espresso nella lettera, li riferimento è proprio ai locali del plesso di Borgalino che, insieme a quelli del centro sociale, andrebbero a colmare per intero le esigenze della scuola professionale. La soluzione auspicata però si va a scontrare con la disponibilità data nei mesi scorsi dall'amministrazione comunale al trasferimento proprio in alcuni dei locali liberi nella scuola Crispi all' istituto comprensivo che dovrebbe proprio in questi giorni trasferirvi una classe di scuola media. In questa situazione di incertezza a fame le spese sono proprio gli studenti dell'Ipia, molti dei quali hanno deciso di transitare in altre scuole. Decine di nullaosta in questi giorni sono stati concessi dal dirigente scolastico Antonella Rizzo Pinna specialmente a studenti fuori sede che hanno deciso di cambiare indirizzo scolastico perché impossibilitati a seguire con costanze le lezioni a causa della mancanza del collegamento autobus nelle ore serali tra Canicattì ed i centri dell' hinterland. Da lunedì, intanto, gli studenti hanno deciso di riprendere a frequentare le lezioni dopo di- versi giorni dedicati a manifestazioni e scioperi. Nonostante le difficoltà ed i disagi i ragazzi sono consapevoli della necessità di pro- seguire le attività didattiche, già fortemente penalizzate. In questa loro battaglia hanno a loro fianco i docenti, anche loro costretti a sopportare una condizione di precarietà che condiziona il regolare svolgimento delle normali attività scolastiche quotidiane. (GIMO)
PROVINCIA REGIONALE DISPOSTO L'APPELLO
Infarto per colpa del lavoro
Il giudice però gli dà torto
g. sc.)Accusò un infarto, a suo parere, causato dallo stress dovuto al lavoro di autista svolto alla Provincia regionale di Agrigento, Il giudice del Tribunale del Lavoro gli dà torto in primo grado. E' la vicenda di S. M., sessantenne, in servizio come autista a inizio 2000 presso l'Ente. L'uomo, colpito da un attacco di cuore, fu sottoposto a un intervento di by pass, e nel 2008 aveva ottenuto la condanna, da parte del tribunale, della Provincia regionale, che avrebbe dovuto corrispondere un indennizzo in suo favore «in ragione della riconosciuta dipendenza da causa di servizio della patologia sofferta». La tesi era: l'eccessivo carico di lavoro a cui l'uomo era stato sottoposto aveva causato i problemi al cuore di cui aveva successivamente sofferto. La Provincia allora si costituiva in giudizio, e questa volta il tribunale stabilisce che se è «ammissibile l'ipotesi di dipendenza da causa di servizio dell'infarto miocardico acuto e delle complicanze in condizioni di particolare stress lavorativo psico-fisico, in ruolo di concausa efficiente e determinante» manca nel caso in oggetto la documentazione necessaria a stabilire un nesso «tra malattia esistente e attività lavorativa all'epoca espletata». Una versione che non convince l'avvocato difensore di S. M., Luigi Troja, il quale ha adesso disposto l'appello contro la sentenza, ritenendo le motivazioni contraddittorie, soprattutto nel passaggio in cui negano la correlazione tra l'insorgenza della patologia e l'attività svolta dal suo assistito. «La documentazione fornita scrive l'avvocato riporta minuziosamente l'ordine di servizio... certificando che S. M aveva prestato la disponibilità a svolgere la sua mansione anche fuori dagli orari di servizio».
4 novembre - lunedì
LA SICILIA
Lavori al Cap
Non c'è fortuna per gli studenti dell'Ipia Fermi
I lavori per l'adeguamento del centro per l'addestramento professionale da adibire a sede dell'Ipia "Fermi" potrebbero partire nel 2014.
Nonostante le ripetute rassicurazioni della Provincia regionale di Agrigento, infatti, pare che la ditta aggiudicataria dell'appalto, la "Progresso group Spa"di Favara potrà firmare il contratto solo tra la metà e fine novembre, Dalla vittoria della gara d'appalto, svolta il 12 agosto scorso, è stato necessario attendere che tutta la documentazione necessaria per legge fosse reperita dalla ditta e consegnata all'ente con, in ultimo, gli adempimenti per quanto riguarda la legislazione antimafia.
Dalla formalizzazione del contratto, tra l'altro, la ditta avrà 45 giorni per provvedere all'avvio del cantiere. Lasso di tempo che potrebbe sfruttare ampiamente, dato che sono ormai imminenti le feste del periodo natalizio, Questo, forse, potrebbe portare la ditta a scegliere di scavalcare il ponte festivo e iniziare tutto solo a gennaio, dato che potrebbero ritenere inutile avviare un cantiere per poi lasciarlo deserto per quasi un mese.
I lavori, quindi, potrebbero partire nello stesso periodo in cui si era annunciata la consegna della struttura, completata e manutenuta, all'Ipia "Fermi". Se questa ricostruzione dovesse trovare riscontro nella realtà dei fatti, considerando che le opere dovrebbero richiedere 90 giorni per la loro realizzazione, studenti e docenti della scuola professionale dovrebbero poter fruire del nuovo edificio tra marzo e aprile, ovvero a due mesi dalla fine dell'anno scolastico,
La Provincia, e il commissario Infurnari in prima persona, tuttavia, si erano più volte impegnati pubblicamente perché questa infausta prospettiva non potesse avverarsi. Giusto lo scorso 3 settembre, ad esempio, il commissario aveva annunciato di aver chiesto proprio agli uffici, per accelerare i tempi burocratici, di procedere ad attivare la procedura della 'consegna dei lavori sotto riserva di legge", che viene applicata negli appalti pubblici qualora si verifichino'ragioni di urgenza tali da non consentire un differimento dell'inizio dei lavori fino alla stipulazione od al perfezionamento del relativo contratto", I tempi standard, infatti, furono ritenuti troppi per una situazione come quella dell'Ipia. Così Infurnari aveva annunciato che già il lunedì successivo (il 9 settembre scorso) già si sarebbe potuto chiedere all'azienda che avrebbe avuto 5 giorni per attivarsi di avviare le opere e provvedere, così come previsto dalla procedura, a fornire le carte in corso d'opera. Una strada che, evidentemente, non poteva essere percorsa, con il risultato che il Cap è ancora chiuso e l'ipia dovrà continuare per cinque o sei mesi a svolgere le proprie lezioni presso le scuole superiori che attualmente ospitano le classi.
ENTI LOCALI
IERI VERTICE TRA IL GOVERNATORE E SINDACATI
Formata una "unità di crisi" per il nodo dei precari siciliani
PALERMO Il nodo dei precari degli enti locali rimbalza a Roma, ma la Regione dovrà fare la sua parte. E quanto emerge dall'unità di crisi insediata a Palazzo d'Orleans dal governatore Crocetta, con la partecipazione di assessori e sindacati. Il percorso sarà definito lunedì alla vigilia della missione romana del presidente della Regione. l,'unica certezza, fino a questo momento, è che sarà proposto al premier Letta e al ministro D'Alia un emendamento alla manovra finanziaria con cui si deroga il patto di stabilità con i comuni. E perché ciò avvenga la Regione dovrà portare qualcosa di concreto sul suo impegno per una spending review nei comuni. Come ricorda Paolo Caracausi (Cisl) il peso finanziario dei precari in tutti i comuni siciliani ammonta a 310 milioni annui. E non possono essere tutti a carico della Regione. Occorre che i comuni facciano uno sforzo con tagli alle spese.
Il presidente Crocetta conferma di non demordere, sebbene veda all'orizzonte grosse difficoltà:
«Siamo convinti che la legge per come è passata alla Camera rende quasi impossibile le proroghe peri precari siciliani e allontana definitivamente la possibilità di stabilizzazione». Ha informato l'unità di crisi di avere preso appuntamento con il premier Letta che incontrerà giorno 5, assieme al sindaco di Lampedusa Nicolini, per le questioni che riguardano l'emergenza migranti: » In quell'occasione vorrei far inserire le altre emergenze della Sicilia legate al patto di stabilità, ma anche legate al lavoro e al precariato». Crocetta mercoledì incontrerà anche il ministro D'Alia, con la partecipazione di altri ministri siciliani: «Chiederò che vi prenda parte una delegazione sindacale e dell'Ars».
Crocetta conferma che la soluzione potrà essere ((un emendamento da inserire nel decreto sulla stabilità, che possa correggere gli errori fatti nel testo approvato dalla Camera». Contestualmente dalla Sicilia dovrebbe partire un qualcosa di concreto come un ddl dell'Ars sui tagli o un provvedimento amministrativo avente le stesse finalità. Sono percorsi che hanno il maggiore ostacolo nel tempo, da qui l'ipotesi che sarebbe meglio operare la spending review in sede amministrativa.
I sindacati Cgil, Cisl e Uil, da parte loro, fanno sapere di avere indicato al gover110 regionale la strada da percorrere: «la Regione dovrà presentare un proprio piano di razionalizzazione delle spese, una vera e propria spending review per via amministrativa, così come richiesto dalla ragioneria dello Stato, vincolando gli enti locali ad un piano di risparmio e stabilizzazione triennale, cile dovrà vedere un progressivo processo di recupero delle risorse messe a disposizione dalla Regione per la stabilizzazione»,
Il che potrebbe essere fattibile, visto che, come comunica il sindaco Orlando, l'amministrazione comunale di Palermo ha già fatto qualcosa di simile, avendo elaborato in questi giorni un emendamento alla legge di stabilità, con cui prevedere, a costo zero per lo Stato, la possibilità di proroga dei contratti del personale precario degli enti locali della Regione».
Molto polemico il Ministro D'Alia: Fossi un precario siciliano andrei a prendere a calci nel sedere quei politici e quei sindacalisti che nella Regione hanno concorso a creai-e questo sistema fatto di bugie, ricatti e collusione». E sui da farsi conferma: «La prossima settimana incontrerò il presidente Crocetta, con cui concorderemo tempi e modi di attuazione in Sicilia del decreto 101 e gli ulteriori adempimenti che Sono ad esclusivo carico della Regione»,
GIOVANNI CIANCIMINO
Il ministro D'Alla:
«Fossi precario prenderei a calci i politici siciliani»
»Non intendo replicare a quanti in questi giorni, in Sicilia, hanno attaccato il Governo nazionale sulla vicenda dei precari siciliani. La ragione è semplice: non si risponde a chi è responsabile di una politica criminale che ha devastato le finanze regionali, alimentando clientele e aspettative impossibili da realizzare per tanta gente. Fossi un precario siciliano andrei a prendere a calci nel sedere quei politici e quei sindacalisti che nella Regione hanno concorso a creare questo sistema fatto di bugie, ricatti e collusione». Lo dice il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione Gianpiero D'Alla. La prossima settimana - aggiunge
incontrerò il presidente crocetta, con cui concorderemo tempi e modi di attuazione in Sicilia del decreto 101 e gli ulteriori adempimenti che sono ad esclusivo carico della Regione». » L'Udc- ha detto il capogruppo dell'Udc all'Ars, Lillo Firetto - garantirà massimo sostegno al ministro D'Alia e al presidente Crocetta che nei prossimi giorni si incontreranno per concordare - tempie modi di attuazione in Sicilia del decreto 101».
REGIONE: OGGI IL TAVOLO GOVERNO-SINDACATI, IN 2OMILA A RISCHIO
Precari degli enti locali, un salto nel buio
Nodo politico. Crocetta mercoledì dovrà portare una proposta al ministro D'Alia, che però ha minacciato la crisi sul caso Humanitas
LILLO MICELI
PALERM0. Si riunisce questo pomeriggio, a Palazzo d'Orleans, il tavolo governo- sindacati per affrontare la spinosissima questione dei precari degli enti locali. Circa 2Omila lavoratori che, nel tempo, hanno supportato le amministrazioni comunali, non avendo potuto Sostituire i dipendenti collocati in pensione a causa dei ripetuti blocchi del turo over. Lavoratori che dal prossimo 31 dicembre, se non sarà trovata una soluzione, rischiano di non essere più neanche precari, ma solo disoccupati e con una grande incertezza per il futuro. E necessario un emendamento al disegno di legge di stabilità, avendo subito la norma pro- precari, inserita del decreto legge sulla Pubblica amministrazione, lo stop della Ragioneria generale dello Stato.
Il tavolo Regione-sindacati dovrà elaborare una proposta che, mercoledì, il presidente Rosario Crocetta dovrebbe esaminare con il ministro della Pubblica amministrazione, Gianpiero D'Alia. li condizionale è d'obbligo dopo la sortita dello stesso D'Alia sul 'caso Humanitas" di Catania, nella quale ha minacciato la crisi del governo regionale, se non sarà ritirata la delibera approvata dalla giunta, lo scorso mese di luglio, che prevede l'ampliamento dei posti letto della succursale etnea del polo sanitario privato di Rozzano.
I due argomenti, ovviamente, non hanno nulla in comune. In politica, però, tutto si mescola e se, poi, come in questo caso, riaffiorano antiche ruggini, la miscela rischia di diventare esplosiva. E, comunque, rivela quanto sia difficile per il presidente Crocetta tenere unita la coalizione che lo sostiene, benché la mozione di sfiducia nei suoi confronti sia stata respinta dall'Ars.
Dietro la dura presa di posizione di D'Alia, non è un mistero, oltre l'ampliamento della sede catanese dell'Humanitas, si cela la tensione creatasi tra l'Udc da una parte e Lino Leanza e Luca Sammartino dall'altro che, dopo l'elezione, hanno lasciato lo Scudocrociato per dare vita al movimento "Articolo 4", che sostiene Crocetta. Scontro acuito dalla dura sortita di Leanza nei confronti di D'Aha che sulla questione dei precari, ieri, aveva definito il ministro «superbo e incapace». Sarebbe paradossale che l'Udc a causa di ciò, dopo avere svolto un ruolo non secondario nella riappacificazione tra il presidente della Regione e il Pd, mettesse a repentaglio la tenuta della giunta Crocetta e il futuro di migliaia di precari che corrono il serio rischio di rimanere senza contratto. Perché allo stato attuale non sarebbero consentite neanche proroghe.
A parte il fatto che il presidente della Regione, Crocetta, ha già annunciato che là delibera sull'ampliamento dell'Humanitas è stata sospesa, neanche il ministro D'Alia, certamente, vorrà fare ricadere sugli inermi precari scelte per lui discutibili. Il problema, caso mai, è quello di riuscire a scrivere una norma che consenta di superare le criticità evidenziate dalla Ragioneria dello Stato, avviando un percorso virtuoso che individui la via migliore per la stabilizzazione di questi lavoratori. Problema che Crocetta, dopo averlo affrontato con D'Alia, porrà anche all'attenzione del premier, Enrico Letta, che incontrerà giovedì insieme con il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini.
Intanto oggi, la commissione Bilancio dell'Ars tornerà a riunirsi per esaminare la rimodulazione delle variazioni di bilancio che non potranno, in ogni caso, superare i 71 milioni di euro, Una revisione che si è resa necessaria per consentire alle Province di potere disporre, oltre i 12 milioni di euro già previsti, anche della somma necessaria per consentire il trasporto degli alunni disabili. Sono stati chiesti ulteriori 4,5. Ma gli uffici dell'assessorato all'Economia hanno rilevato che il costo per alunno varia da provincia a provincia. Si cercherà di stabilire un prezzo standard. Così come si sta valutando la richiesta di 3,4 milioni di euro da destinare ad alcuni enti vigilati dall'assessorato alle Risorse agricole e alimentari. Per aumentare queste poste di bilancio, bisognerà diminuirne altre. Oltre i 71 milioni non si può andare.
Restano meno di due mesi, festività natalizie comprese, per approvare impegnativi disegni di legge, a cominciare da bilancio e finanziaria. La Sicilia ha bisogno di tutto, tranne che di fibrillazioni politiche.