LA SICILIA
UDIENZA CALDA NEL PROCESSO ALL'EX PRESIDENTE DELLA PROVINCIA (SENZA SCORTA)Teste:Pranzi pagati dopo», D'Orsi: «Impossibile»
Si è presentato senza scorta, con un busto ortopedico sotto l'elegante vestito blu, ma si è presentato. Eugenio D'Orsi, preside di professione a tempo pieno ed ex presidente della Provincia ha «ereditato» un processo per concussione, peculato, truffa e abuso d'ufficio che ieri ha visto svolgere un'udienza, dopo. mesi di sospensione (pausa estiva e caduta in un tombino, con fratture e contusioni sparse per l'imputato). Dinanzi al primo collegio presieduto dal giudice Giuseppe Melisenda Giambertoni era presente lo stesso D'Orsi, assistito dagli avvocati Giuseppe Scozzari e Daniela Posante. L'accusa era come sempre rappresentata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Giacomo Forte. In programma c'erano le escussioni di 3 testi: Tiziana Ponza, titolare del ristorante Piper (chiuso dal marzo scorso), della titolare della gioielleria Spirio e del titolare di una osteria che però, alla fine non è stato sentito, essendo stati acquisiti i verbali di sommaria informazione raccolti dagli inquirenti durante le indagini. Ponza ha detto di avere ricevuto una «visita» dalla guardia di finanza il 23 marzo 2011 e di avere detto ai finanzieri che D'Orsi non aveva pagato i pranzi effettuati nel 2008 e nel 2009, ma di avere pagato tutto nel 2011. Dichiarazioni fatte ai finanzieri non dalla stessa, ma dal marito e sottoscritte da questa, in quanto titolare del ristorante. A questo punto è scattata la «consueta» diatriba tra la difesa e l'accusa, tanto che per sgomberare il campo da dubbi è stato chiesto al marito di Ponza - Calogero Airò Farulla - di entrare in aula per deporre, come teste. L'uomo aveva accompagnato la moglie in Tribunale, ritrovandosi senza saperlo dinanzi al collegio, confermando come D'Orsi non avesse pagato i due pranzi, ma di averlo fatto in contanti nell'estate del 2011, dopo l'interrogatorio della Gdf, incontrandolo da solo a San Leone. D'Orsi ha chiesto di fornire spontanee dichiarazioni: «Sono onesto. Perché avrei dovuto pagare dopo? Tutti le spese venivano passate al microscopio. So che c'è un'indagine in corso e vado a pagare dopo? Basta, non subirò più passivamente. Per 4 anni ho avuto la scorta, vi pare che potessi andare da solo a 5. Leone? ». La gioielliera Barbara Spirio ha confermato come la propria azienda fornisse la provincia molto prima di D'Orsi, evidenziando l'esclusività di alcuni suoi prodotti in ambito quantomeno cittadino. Nuova udienza lunedì prossimo, poi una al mese fino a marzo. FRANCESCO DI MARE
L'assessore Mariella Lo Bello assicura: «Via libera al Parco dei Monti Sicani».
Dopo il lungo e farraginoso tentativo di istituzione, iniziato nel 2010, a breve il Parco dei Sicani sarà finalmente realtà. Ne dà notizia a Siciliaparchi. it, il portale delle aree protette dell'isola, l'assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello. Come si ricorderà, diverse associazioni avevano contestato le procedure istitutive deI 2010 avviate tramite emendamento alla finanziaria regionale proposto dal deputato regionale Pd Panepinto, sindaco di Bivona, Recentemente, anche il Tar aveva accolto i ricorsi delle associazioni, sancendo, per la pubblica amministrazione, l'obbligo di ricorrere, per l'istituzione del Parco, alla 1V Commissione Ambiente dell'Ars. Da qui la decisione dell'assessorato di riprendere la procedura secondo un nuovo iter che ha appunto portato alla definizione della pratica. «Il Parco è sostanzialmente pronto - spiega l'assessore Mariella Lo Bello - abbiamo recentemente sentito in Commissione Ambiente all'Ars anche le forze produttive, perché abbiamo voluto procedere sinergicamente prevedendo che, accanto alla salvaguardia delle peculiarità paesaggistiche e naturalistiche, fossero fatte salve anche le attività produttive. Abbiamo previsto una norma, approvata anche dalla commissione Ambiente, che consente alle imprese che operano in territorio Parco - quali le attività estrattive - la prosecuzione dell'attività fino a naturale scadenza dell'autorizzazione. Cio' consentirà la salvaguardia dei posti di lavoro». Il Parco ha adesso l'ok della Commissione Ambiente oltre che del Crppn e si appresta dunque a divenire realtà, tramite un decreto che i tecnici dell'Assessorato al territorio stanno predisponendo proprio in queste settimane e che dovrebbe vedere la luce all'inizio del 2014. «A gennaio - prosegue l'assessore Lo Bello - sarà tra i primissimi atti che firmerò, perché intendiamo ripartire immediatamente recuperando il tempo speso sin qui. li parco rappresenta una grande opportunità per il territorio, occorre salvaguardare questa fetta di Sicilia che presenta peculiarità naturalistiche uniche». Il nascente Parco, tra le province di Palermo ed Agrigento, abbraccia un vasto territorio che sino ad oggi è stato protetto grazie alla istituzione, negli anni precedenti, di quattro riserve naturali, Valle del Sosio, Monte Carcaci, S. Maria dei Bosco, Monte Cammarata gestite ed infrastrutturate dal Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali. «Contestualmente - aggiunge l'assessore - ci stiamo già attivando unitamente all'assessore all'economia Bianchi perché siano reperite le giuste risorse finanziarie atte a garantire il funzionamento degli Enti parco. Questa ricomposizione della spesa, su cui gravano alcune passività per 700mila euro, coinciderà inoltre con una revisione dell'organizzazione della spesa stessa, che sarà programmata in modo centralizzato e coordinato per garantire una migliore efficienza».
RIFIUTI E POLITICA
Netturbini verso lo stop
Il Comune punta alla Srr
Mentre i sindacati si accingono a proclamare lo sciopero di 48 ore dei dipendenti delle imprese che si occupano del prelievo e dello smaltimento dei rifiuti (si vorrebbero astenere dai lavoro lunedì 18 e martedì 19 novembre), nella mattinata si è riunito il tavolo tecnico costituito dal sindaco Marco Zambuto per studiare quale sia la soluzione migliore da adottare per organizzare nel prossimo futuro il servizio di igiene ambientale, in fase di passaggio da Gesa Agrigento due all'aro (ambito di raccolta ottimale) che sarà costituito dal solo comune della città dei templi nei contesto della Srr Agrigento est. All'insediamento della commissione erano presenti il presidente del Consiglio comunale Aurelio Trupia, il vicesindaco Piero Luparello, i consiglieri Gibilaro, Sollano e Galante, il segretario generale Sebastiano Piraino ed i dirigenti del settore finanziario Giovanni Mantione, degli affari legali Calogero Insalaco e dei servizi ecologici Gaetano Di Giovanni. Sostanzialmente si è cominciata a valutare l'opportunità di effettuare il servizio con mezzi propri (per la soluzione 'in house" si è pronunciato l'altro ieri il deputato regionale Roberto Di Mauro, sostenendo che si otterrebbe un risparmio dei 15-20 per cento sui costi del servizio, negli ultimi anni lievitati in modo spaventoso), o di costituire una società mista o ancora di scegliere la strada dell'affidamento esterno con un'apposita gara d'appalto. Ovviamente ieri mattina il "tavolo" non era ancora in possesso di tutti gli elementi necessari ad effettuare una valutazione completa ed esauriente, per cui è stato dato mandato agli uffici di effettuare una attenta analisi dei costi del servizio, dei settori sui quali si può risparmiare e sulle risorse di cui il Comune dispone. Poi politici e dirigenti torneranno a sedersi insieme per effettuare la scelta che sarà ritenuta più giusta. Nel frattempo, come si diceva in apertura del servizio, i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno preannunciato la volontà di proclamare uno sciopero di 48 ore per continuare a protestare contro la mancata corresponsione al personale delle imprese della quattordicesima mensilità. Un primo sciopero, di sole 24 ore, era stato effettuato lo scorso 28 ottobre sempre per protestare per il mancato pagamento della quattordicesima, malgrado gli sforzi e gli impegni assunti dal liquidatore di Gesa Teresa Restivo e dal commissario Ferdinando Buceti. SALVATORE FUCÀ
DI SICILIA
TURISMO. Hanno avuto il nulla osta attività del capoluogo e Realmonte.
Provincia, autorizzate strutture ricettive.
Sono diventati 223 i Bed and breakfast.
Nuove strutture ricettive in provincia di Agrigento. Prosegue l'attività di classificazione e verifica delle strutture alberghiere. Il settore "Promozione turistica ed attività economiche e produttive" della Provincia ha provveduto, nel mese di ottobre, alla classificazione di tre nuove strutture turistiche nella tipologia dei"bed and breakfast". Si tratta della struttura ricettiva denominata "Le stanze di Marchisia" ad Agrigento, nella Salita Santo Spirito, tipologia di b&b, classificazione tre stelle, con due camere e sette posti letto; della struttura ricettiva denominata "Telamoni" ad Agrigento invia delle Stelle Alpine, nella tipologia di b&h, classificazione tre stelle, con due camere e quattro posti letto; della struttura ricettiva denominata "Villa del saraceno" a Realmonte in via Panoramica strada provinciale 68 nella tipologia di b&b, classificazione tre stelle con una disponibilità di due camere e sei posti letto. La classificazione di queste nuove tre strutture porta a 223 le strutture di bed and breakfast, con un aumento di 18 nuove strutture rispetto al 2012 e 133 nuovi posti letto. «Questo dato - si legge in una nota della Provincia - conferma la crescita del settore dei b&b all'interno del settore turistico ricettivo». PAPI
L'INCHIESTA DELLA FINANZA. Avrebbe saldato conto solo nell'estate del 2011. L'ex presidente della Provincia lo ha negato.
«Le due cene pagate due anni dopo» In aula i ristoratori accusano D'Orsi.
I titolari del Piper, i coniugi Tiziana Ponza e Calogero Airò Farullla, sostengono che Eugenio D'Orsi andò a pagare il conto dopo oltre due anni e quando le indagini della Finanza erano già note.
Due cene che - secondo la Procura - sarebbero state consumate e non pagate. Salvo poi venire ugualmente rimborsate all'allora presidente della Provincia che aveva presentato richiesta ai suoi uffici motivandole come "spese istituzionali" e allegando due ricevute non fiscali. I due titolari del Piper, i coniugi Tiziana Ponza e Calogero Airò Farulla, sostengono che Eugenio D'Orsi andò a pagare il conto. Ma lo fece dopo oltre due anni e quando le indagini della Finanza erano già note.Tutto falso per i difensori, gli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, che tirano fuori una stampa di facebook dove qualcuno usando il profilo del ristorante di San Leone scriveva degli insulti a D'Orsi, il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il pm Giacomo Forte contestano all'ex presidente della Provincia la truffa perché si sarebbe fatto rimborsare dalla Provincia il conto di due cene mai pagate. «In effetti le pagò ha detto Tiziana Ponza, titolare formale del locale chiuso da febbraio ma lo fece nell'estate del 2011, dopo oltre due anni. Comunque se ne occupò mio marito perché gestiva tutto». L'uomo conferma. «È verodicein un paio di circostanze gli rilasciai due ricevute non fiscali visto che mi disse che avrebbe pagato in seguito. Dopo circa due anni, mi sembra nell'estate dei 2011, venne da solo a saldare il conto di meno di 300 euro. Era già venuta la Finanza a chiedermi spiegazioni di quelle due ricevute». Su questo punto si apre uno scontro durissimo fra gli avvocati Posante e Scozzari da una parte e i pm Fonzo e Forte dall'altra. Sia Airò Farulla che la moglie spiegano che il verbale è stato sottoscritto dalla donna ma fu il marito a rispondere ai finanzieri. «Evidentemente c'era un obiettivo preciso», ha sottolineato Scozzari lasciando intendere che i precedenti giudiziari di Airò Farulla possano averlo intimorito e spinto ad assecondare i finanzieri, Ma c'è di più. Lo stesso Airò Farulla, secondo i legali, non sarebbe credibile perché avrebbe scritto su Facebook degli insulti contro D'Orsi. Il tribunale presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni (a latere Gianfranca Infantino e Michele Còntini) ha però rigettato l'acquisizione del documento. Lo stesso D'Orsi chiede di parlare e sbotta. «Non sono cretino. Vi pare che andavo a pagare dopo l'indagine della Finanza?». Infine è stata ascoltata Barbara Spirio, titolare di una ditta che ha venduto alla Provincia gagliardetti, fermacarte e altri oggetti. Secondo la Procura, che contesta a D'Orsi l'abuso di ufficio, sarebbe stato necessario valutare pure le offerte di altre aziende. La donna ha però sostenuto di essere l'unica a vendere fermacarte personalizzabili. Si torna in aula l'11 novembre. GECA Agrigentoflash.it
Processo D'Orsi, botta e risposta sul pagamento di due cene.
Nuova udienza, ieri, in Tribunale, del processo che si sta celebrando nei confronti dell'ex presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, chiamato a rispondere dei reati di concussione, abuso in atti d'ufficio, truffa e falso. D'Orsi, al termine dell'escussione di due ristoratori di San Leone che avevano affermato che il conto di due cene il presidente lo aveva pagato non nell'immediatezza ma due anni dopo e certamente dopo l'inizio dell'inchiesta della Guardia di finanza, ha reso spontanee dichiarazioni affermando: "Non sono cretino, ma vi pare che andavo a pagare dopo l'indagine della Finanza?". Prossima udienza l'11 novembre.
Parco dei monti Sicani, via libera dalla Regione
Sarà firmato il decreto che istituisce il parco dei Monti Sicani, che comprende 12 comuni nelle province di Agrigento e Palermo. Ne dà notizia l'assessore regionale al Territorio, Mariella Lo Bello. L'iter è iniziato nel 2010, tra diverse contestazioni e ricorsi al Tar di Palermo. Recentemente i giudici amministrativi hanno accolto i ricorsi delle associazioni ambientaliste, stabilendo per la pubblica amministrazione l'obbligo di ricorrere, per l'istituzione del Parco, alla IV Commissione Ambiente dell'Ars. "Il Parco è sostanzialmente pronto - spiega l'assessore Lo Bello -. Abbiamo recentemente sentito in Commissione anche le forze produttive, perché abbiamo voluto procedere sinergicamente prevedendo che, accanto alla salvaguardia delle peculiarità paesaggistiche e naturalistiche, fossero fatte salve anche le attività produttive. Abbiamo previsto una norma, approvata anche dalla commissione Ambiente, che consente alle imprese che operano in territorio Parco - quali le attività estrattive - la prosecuzione dell'attività fino a naturale scadenza dell'autorizzazione. Ciò consentirà la salvaguardia dei posti di lavoro". Il Parco ha adesso l'ok della Commissione ambiente oltre che del Comitato regionale per la protezione del patrimonio naturale, (Crppn). I tecnici dell'assessorato stanno predisponendo il decreto istitutivo proprio in queste settimane. Il nascente Parco, tra le province di Palermo e Agrigento, abbraccia un vasto territorio che sino a oggi è stato protetto grazie alla istituzione di quattro riserve naturali, Valle del Sosio, Monte Carcaci, Santa Maria del Bosco, Monte Cammarata gestite e dal dipartimento regionale Azienda foreste demaniali.
Classificati in provincia di Agrigento tre nuovi "bed and breakfast
Prosegue l'attività di classificazione e verifica delle strutture ricettive ed alberghiere della provincia di Agrigento. Il settore "Promozione turistica ed attività economiche e produttive" ha provveduto, nel mese di ottobre, alla classificazione di tre nuove strutture turistiche nella tipologia dei "bed and breakfast". Si tratta della struttura ricettiva denominata "Le stanze di Marchisia" ad Agrigento, nella Salita Santo Spirito al civico n.4, tipologia di b&b, classificazione tre stelle, con due camere e sette posti letto; della struttura ricettiva denominata "Telamoni" sita ad Agrigento in via delle Stelle Alpine n. 7 nella tipologia di b&b., classificazione tre stelle, con due camere e quattro posti letto; della struttura ricettiva denominata "Villa del saraceno" sita a Realmonte in via panoramica s.p n.68 nella tipologia di b&b, classificazione tre stelle con una disponibilità di due camere e sei posti letto. La classificazione di queste nuove tre strutture porta a 223 le strutture di bed and breakfast, con un aumento di 18 nuove strutture rispetto al 2012 e 133 nuovi posti letto. Questo dato conferma la crescita del settore dei b&b all'interno del settore turistico ricettivo.
Un "cultural day" di due giorni per far conoscere i siti archeologici di Finziade e Vito Soldano
Oltre duecentocinquanta studenti appartenenti a ben sette Istituti scolastici diversi parteciperanno al "cultural day" di due giorni organizzata per giovedì 7 e venerdì 8 novembre prossimi per far meglio conoscere alle nuove generazioni i siti archeologici di "Finziade", nel territorio di Licata, e di "Vito Soldano" nel territorio di Canicattì. La due giorni di "cultural day" si inserisce nel programma delle iniziative organizzate dal Polo Universitario della Provincia di Agrigento nel contesto del progetto "Archeomed" che si propone di mettere in rete in formato 3D i siti minori di maggiore interesse archeologico dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Gli altri siti compresi nel progetto coinvolti nel progetto, ed individuati dai rispettivi Paesi partner, sono quelli di "Gadara" in Giordania e di Shepherds' Fields in Palestina. Gli istituti scolastici che hanno aderito al "cultural day" del 7 e 8 novembre prossimi sono le Scuole Medie "Pirandello", "Gangitano" e l'Istituto comprensivo "Verga" di Licata; ed ancora le scuole Medie "Bonsignore", "De Pasquali", "Quasimodo" e l'Istituto comprensivo "Marconi" di Licata. Gli oltre 250 studenti che visiteranno i due siti, saranno accompagnati dai rispettivi insegnanti e sul posto sanno assistiti anche da un gruppo di archeologici che spiegheranno le caratteristiche architettoniche, le tecniche di costruzione e le peculiarità delle vestigia contestualizzando l'insediamento nell'ambito mediterraneo. La promozione di questi due siti archeologici minori rientra tra le iniziative in programma nel contesto del Progetto "Archeomed" già on line all'indirizzo www.archeomedproject.eu che è stato finanziato dalla Comunità Europea in base ad una progettualità del Polo Universitario della Provincia di Agrigento d'intesa con l' Università di Yarmouk Giordania; l'Università Palestinese Al Quds, la Società Sudgestaid di Roma e l'Associazione spagnola AlDO. Scopo del progetto è la realizzazione una piattaforma informatica che consenta la "visita" in 3D dei siti coinvolti , ed offrire anche informazioni turistiche dettagliate sugli esercizi commerciali, i punti di ristorazione, la ricettività alberghiera ed i collegamenti ubicati nelle loro immediate vicinanze.
Sicilia24h.it
Presunte truffe alla Provincia di Agrigento, D'Orsi si difende: "Non sono un cretino".
E' ripreso ieri in Tribunale (presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni, a latere Gianfranca Infantino e Michele Còntini) il processo a carico dell'ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, accusato dalla Procura della repubblica, presente in aula con l'aggiunto Ignazio Fonzo ed il sostituto Giacomo Forte, di truffa ed altro per aver presentato alcune note spese definite istituzionali e rimborsate dall'Ente. D'Orsi, difeso dagli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, ieri ha voluto rendere dichiarazioni spontanee al termine dell'interrogatorio di due ristoratori di San Leone che avevano appena affermato che il conto di due cene il presidente lo aveva pagato non nell'immediatezza ma due anni dopo e certamente dopo l'inizio dell'inchiesta della Guardia di finanza. "Non sono cretino - ha detto D'Orsi - ma vi pare che andavo a pagare dopo l'indagine della Finanza?". Il processo continuerà il prossimo 11 novembre.
GDS.IT
Legge di stabilità, emendamenti Pd per i precari siciliani.
«Il Pd ha predisposto un pacchetto di emendamenti alla Finanziaria, attualmente in discussione alla Camera, per superare gli ostacoli che impediscono la prosecuzione del rapporto di lavoro per i precari degli enti locali siciliani: abbiamo inviato le nostre proposte anche al presidente della Regione Rosario Crocetta, ci aspettiamo che il governo regionale faccia il massimo per instaurare una interlocuzione forte con Roma». Lo dicono Mariella Maggio, vicepresidente della commissione Lavoro all'Ars, e Maria Iacono deputato nazionale del Pd. Le due esponenti del Partito democratico sono state promotrici, rispettivamente all'Ars e alla Camera, di due mozioni che individuano un percorso per la salvaguardia del lavoro dei precari siciliani. «Le misure che proponiamo sono serie e concrete - aggiungono Maggio e Iacono - e tengono conto del parere della Ragioneria Generale dello Stato. Oggi tra l'altro si insedia il tavolo tecnico governo-sindacati: serve la massima unità di intenti fra le forze politiche e le istituzioni per individuare una soluzione ed evitare quello che per la Sicilia sarebbe un dramma dal punto di vista lavorativo e sociale».