Rassegna stampa del 9, 10 e 11 novembre 2013
Sabato
La Sicilia
La Immordino chiede garanzie ai politici per il Cupa
Al Cupa, manca circa un milione di euro per chiudere il bilancio e il presidente Immordino convoca in "soccorso" soci e rappresentanti della politica nazionaie e regionale.
Tutti intorno ad un tavolo per una riunione operativa cui hanno partecipato i referenti dell'università di Palermo, Camera di Commercio, Comune e Provincia e i deputati Angelo Capodicasa, Salvatore Cascio, Roberto Di Mauro, Vincenzo Fontana, Maria lacono, Antonino Moscatt e Giovanni Panepinto. Tema unico: il futuro del Consorzio universitario di Agrigento. Al momento, infatti, le "cure dimagranti" di questi ultimi mesi (eliminazione del gettone dei componenti del Cda, licenziamento del personale comandato incaricato dalla Provincia, riduzione dei costi) non sono bastate per rendere equilibrati i conti del Cupa, gravati adesso da una nuova convenzione con l'Università di Palermo che se da un lato ha salvato il decentramento dall'altro mette a dura prova l'autonomia finanziaria dell'ente. il presidente lmmordino pare abbia chiesto un maggiore impegno ai soci, perché, ove possibile, aumentino il proprio sostegno economico (proposta che potrebbe avere poco riscontro, data la situazione finanziaria degli enti), e soprattutto ai rappresentanti politici, perché sblocchino procedure "inceppate" con il Governo nazionale e quello regionale.
Le risposte in tal senso pare siano state rassicuranti. In commissione bilancio, ha confermato Michele Cimino, è stato approvato l'emendamento che stanzia per la Provincia regionale di Agrigento le somme necessarie a garantire la sopravvivenza anche per il 2014 dei Cupa e del Toscanini di Ribera, mentre un impegno da parte dei deputati nazionali Capndicasa, iacono e Moscatt si sarebbe avuto per quanto riguarda dei fondi del Ministero dell'Istruzione che l'Unipa attende da tempo. Il tavolo, adesso, è stato ri aggiornato a fine dicembre, per verificare quanto è stato fatto e quanto rimarrà da fare, mentre il Cupa da il via ad miziative "tampone", come I'"azionanato diffuso" e il "socio benemerito".
Il grande giorno della Cattedrale
Stamattina conosceremo di quale male soffre il costone della Cattedrale di San Cerlano e di quali cure avra bisogno per evitare che il millenario edificio sacro possa scivolare a valle. Alle l0.30 in seminario, infatti, si volgerà la conferenza siampa alla quale inecveirà il presidente della Regione Rosario Crocetta. Sara lui, i,ssierne con l'assessore regionale al territorio ed ambiente lvlariella Lo Bello ed al dirigente generale della Protezione civile regionale Calogero Foti, presenti gli esperti dell'univcrsità di Palermo che hanno eseguito gli studi sull'intera area, a spiegare qual'è lo stato delle cose e ad illustrare quali sono i cimcdi cui bisogna dar vita perconsolidare l vecchio Duomo e la zona circostante.
Gli esperti, come si sa, hanno consegnato il risultato degli studi, compreso un rilievo tridimensionale dell'intera area e della Cattedrale, lo scorso 2l settembre Come si ricorderà,a ll'epoca armticipamma che era stata individuata la necessità di un in cemento immediato (nel l'ordine di 2-3 milioni di curo) per interventi stcutrurali sull'edificio, che comporteranno uno spostamento di tutti gli arredi esistenti nella chiesa.
L'intervento più grosso invece riguarderà il consalidamento del costone, per il quale o un primotempo la Regione siciliana (ai tempi del governatore Raffaele Lombardo) aveva stamiziaro 20 milioni, ma poi 15 vennero stornati i Giampilieri dopo la grave alluvione che colpì quel centro del messinese. Ne rimasero dunque solo 5. ma il sindaco Zambuto impugnò il provvedimento cli fronte al Tar e quest'ultimo dispose la sospensiva, mentre l'udienza di merito è fissata per il 19 dicembre prossimo. In ogni modo l'assessore Lo Bello già dieci mesi addietro anticipò che la spesa necessaria per realizzare l'opera si dovrebbe aggirare sui 30 milioni di euro (dopo l'elaborazione del progetto preliminare i tecnici del Serviaio di Agrigento della protezione civile regionale potranno essere più precisi) e chc aveva buone speranze di reperire le risorse necessarie per raggiungere una completa copeluca dei lavori anche se il decreto di storno dovesse rimanere valido, ossia senz la sospensiva del Tar.
«Lordinanza con la quale l'allora presidente della Regione dirottò i 15 milioni dieci- rada Agrigento a Giampilieri - spiega Mariella Lo Bello stabilì che tutte le economie che fossero state realizzate nei mesi a venire avrebbero dovuto essere destinate ad Agrigento per compensare la somma zhe era stata destinata a Giampilieri, per cui nel corso di questi mesi abbiamo cercato di raschiare il barile e mettere dilato quante più risorse finanziarie possibili».
Non è dato sapere quanto è stato accanto- nato, ma potrebbe trattarsi di un bel gruzzolo, in teoria anche più dei 15 milioni "sottratti", che alla fine potrebbe dare una copertura più o meno completa ai lavori, ma questo, in base al ragionamento dell'assessore, se il decreto di storno dei soldi riacquisterà validità, In buona sostanza, se le previsioni iniziali della Lo Bello sono state esatte serviranno una trentiisa di milioni di euro, o poco meno, per realizzare il consolidamento del coslone (probabilmente mediante la realizzazione cii una serie di micropali) su cui poggia il Duomo. Nessun intervento verrebbe fatto nella rinsanente parte del costone che a quel punto non correrebbe più rischi. Peraltro al serbatoio idricc dell'itria, poco distante, èstato realizzato un rivestimento in acciaio inox per eliminare le perdite che vi si registravano,
«Finalmente - commenta da parte sua il dirigente agrigentino della protezione civile regionale Maurizio Costa - i lavori e le attività del Dipartimento saranno resi pubblici per decidere quali attività mettere in campo per salvare la Cattedrale. Avuta la diagnosi potremo scegliere la terapia, ma quello che mi preme sottolineare è che durante gli ultimi anni non siamo stati con le mani in mano. Non abbiamo, come qualcuno afferma, perso del tempo, ma è stata fatta un'intensa attivita di studio percepire cosa stesse succedendo in modo tale da poter scegliere le soluzioni migliori pei il consolidamento della zona".
Giornale Di Sicilia
Le navi della virenìaenCompagniadeiie Isole potrebbero scegliere anche il porto di Licata per i collegamenti con i isole minori siciliane e Malta. Al Comune c'è stato, infatti, un primo confronto tra l'amministrazione comunale e la società di navigazione. Il sindaco Angelo Balsamo ed alcuni componenti l'esecutivo hanno ricevutoo Giuseppe Prestigiamo e Luigi Turco, rispettivamente responsabile delle relazioni esterne e affari generali, e responsabile dei bunker portuaii. della Compagniadelle isole.
"I due dirigenti della società scrive Palazzo dell' Aquila hanno manifestato grande interesse all'avvio di una collaborazione con il Comune per la creazione di collegamenti marittimi con principali arcipelaghi siciliani e non solo, per il trasporto di persone e merci", il confronto si è poi spostato presso l'ufficio clrcondariale marittimo, alla presenza del comandante, il tenente di vascello Luca Montenovi. "Tra due settimane ha concluso il Comune verrà a Licata Salvatore Lauro, presidente della Siremar".
Domenica
La Sicilia
Consorzio per la legalità. Mivacce alla Brandare
Una nuova intimidazione, l'ultima di una lunga serie, è stata rivolta al presidente del Consorzio per io sviluppo e la legalità di Agrigento, Maria Grazia Brandara, cx derutato regionale Udc, capo della segrereria tecnica dell'assessore regionale ai Territorio Mariella Lo Bello,
«Basta o questo è solo l'inizio», Poche parole che rappresentano i contenutu d una letrera recapitata a Brandara nella sua abitazione di San Leone, Brandara, che da diversi anni si occupa digestione di beni confiscati alla mafia, ha presentato una denuncia in Questura Ad occuparsi dei caso gli agenti della Digos agli ordini del vice questore aggiunto, Patrizia Pagano, i quali hanno già avviato le indagini e stanno cercando di risalire al mittente. Brandara si è mostrata preoccupata per l'escalation delle minacce che sta subendo dal 2006: intimidazioni con lettere di minacce, una foto con la sua faccia harrata con un pennarello nero, minacce via Sms, auto danneggiata, e poi in un'occasione ignoti lasciarono una bottiglia con liquido infiammabile e proiettili davanti ai chiostro del Municipio di riaro, quando la donna ricopriva la carica di sindaco della Fulgentissima.
«La cultura della legalità, valore al servizio del quale ho dedicato ogni azione e pensiero dei mio impegno personale e politico, mi impedisce di formulare ipotesi su possibili autori difatti scellerati - dice Brandara - tutto quanto ha lo scopo illusorio di minare la determinazione di chi, come la sottoscritta, usa sempre e soltanto il metro della norma di diritto per misurare la correttezza e la fattibilità degli atti amministrativi».
L'Antitrust su Girgenti acque
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust, ha convocato per il 26 novembre il segretario della Camera dei lavoro di Sciacca, Franco Zammuro, e il legale della stessa organizzazione, Luigi Licari, per un'audizione in merito all'esposto presentato alcuni mesi fa e riferito a presunti abusi commessi da Girgentì Acque nei rapporti con l'utenza.
E' il più concreto risultato ottenuto da un'iniziativa nata quasi sotto traccia prima della scorsa estate, con il sindacalista saccense, ed il giovane legale che arriva da un'esperienza con la Federconsurnatori, che pian piano hanno trovato la disponibilità di cittadini, associazioni e istituzioni in parte del territorio provinciale. li loro esposto, scaturito dalle numerose segnalazioni di disservizi e anomalie segnalate dai cittadini, è stato sottoscrittn anche dai Comuni di Sciacca e Ribera, con apposite delibere di consiglio comunale, e dai Comuni di Narn, Sambuca di Sicilia e Montevago. Adesione totale anche da parte dei presidenti dei consigli comunali degli stessi enti e dei Comuni di Caltabellotta, Favara e Montallegro.
L'esposto si compone anche delle firme di circa 9mila agrigentini e dei parlamentari nazionali agrigentini la- cono e Capodicasa e del deputato regionale di Cinquesteile MatteoMan
Siigiacavallo. in particolare, nell'esposto si mettono in evidenza le fatturazioni errate ed esose, la mancata risposta ai reclami, la sospensione delle utenze dalla rete idrica, la retroattività delle nuove tariffe.
L'iniziativa della Cgii era stata portata a conoscenza anche della Procura della Repubblica di Sciacca, dell'Autorità per l'Energia del presidente della Regione Rosario Crocetta ed all'Assessore regionale ai Servizi di pubblica utilità Nicolò Marino.
((La prossima settimana incontreremo il presidente Crocetta commenta Zammuto - l'interesse dell'Antitrust ha dato maggiore credibilità alla nostra azione, il 26 novembre a
Roma porteremo la documentazione che andrà ad integrare l'esposto, e questa volta ci sarà anche la firma della segreteria provinciale della Cgil. L'Antitrust è un'istituzione indipendente, che prende le sue decisioni sulla base della legge, senza possibilità di ingerenze da parte del Governo né di altri organi della rappresentanza politica, L'Autorità garantisce il rispetto delle regole che vietano le intese anticoncorrenziali tra imprese, gli abusi di posizione dominante e le concentrazioni in grado di creare o rafforzare posizioni dominanti dannose per la concorrenza, con l'obiettivo di migliorare ii'oenessere dei cittadini».
Agrigentoflash.it
Il servizio di assistenza in favore dei disabili sensoriali nelle scuole dell'obbligo sarà assicurato al 31 dicembre
La Provincia Regionale di Agrigento effettuerà il servizio di assistenza all'autonomia e comunicazione limitatamente agli alunni ciechi e sordi frequentanti le scuole materne, elementari e medie, su espressa e specifica richiesta dei comuni interessati. La decisione di garantire il servizio di assistenza, in via del tutto eccezionale e temporanea, sino al 31 dicembre prossimo è stato adottata dal Commissario straordinario Benito Infurnari dopo la riunione con i sindaci della provincia nella quale sono emerse da parte dei comuni non solo grosse difficoltà finanziarie, legate alla riduzione dei trasferimenti agli enti locali, ma anche problemi di carattere organizzativo riguardanti il servizio di assistenza all'autonomia e comunicazione scolastica, con particolare riguardo agli alunni con handicap sensoriale. Il servizio riguarderà esclusivamente gli utenti con handicap sensoriale segnalati dai singoli comuni che si impegnano a proseguirlo a decorrere da gennaio 2014. Il settore "Solidarietà sociale e Politiche della Famiglia" provvederà all'integrazione del Registro Provinciale degli enti accreditati con un'apposita sezione riguardante lo svolgimento del servizio di assistenza all'autonomia e comunicazione scolastica per ciechi e sordi frequentanti le scuole materne, elementari e medie. L'intervento della Provincia va inteso esclusivamente quale concreta forma di ausilio ai comuni, a cui la legge affida tali competenze, nonché quale contributo di solidarietà nei confronti di quelle numerose famiglie che vivono per i loro figli ciechi e sordi grosse difficoltà legate alla mancanza di un supporto organizzativo e specialistico indispensabile per l'esercizio del fondamentale diritto allo studio.
Agrigentoweb.it
Danno erariale per 150 mila euro", chiesta condanna di D'Orsi e di sette funzionari della Provincia
"La Provincia regionale di Agrigento ha subito un danno patrimoniale per oltre 150mila euro". L'ex presidente Eugenio D'Orsi e nove fra dirigenti e funzionari dell'ente, qualcuno finito anche a giudizio nel processo penale, rischiano di subire una condanna dalla Corte dei Conti. Nei giorni scorsi si è tenuta l'udienza conclusiva. Oltre a D'Orsi i cosiddetti "convenuti" (così vengono definiti gli imputati del processo contabile) sono il vice direttore generale dell'ente Ignazio Gennaro, i due economi Antonino Amato e Paolo Muratore e i funzionari Piero Hamel, Antonino Graci, Gaetano Gucciardo, Rosario Cinquemani, Stefano Mammo Zagarella e Giuseppina Miccichè. Il pubblico ministero, con un atto di citazione di oltre sessanta pagine, aveva contestato a D'Orsi e ai funzionari cinque diversi profili di danno erariale. Conclusa l'istruttoria, però, ha ritenuto chiarita la posizione dei due economi Amato e Muratore e ha chiesto di ritirare l'accusa relativamente a una spesa di circa 4 mila euro contestata a D'Orsi, Gennaro e Mammo Zagarella. L'inchiesta della Procura regionale della Corte dei Conti è scaturita da una trasmissione di documenti da parte della Guardia di Finanza (che ha svolto le indagini penali su delega del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del pm Giacomo Forte) che ipotizza un consistente danno erariale. Innanzitutto il capitolo dei rimborsi spese per "pranzi di rappresentanza" di D'Orsi. Secondo la Procura contabile la documentazione fiscale prodotta per giustificare le spese "era giuridicamente inesistente" e non avrebbe posseduto i requisiti previsti da leggi e regolamenti. Un altro filone di indagine riguarda le spese istituzionale "nei fatti - secondo la Procura contabile - prive di utilità". E poi l'affidamento di incarichi a professionisti esterni all'amministrazione "in contrasto con la normativa", l'acquisto di beni e servizi "in dispregio delle normative di settore" e "l'illecita appropriazione di beni materiali e immateriali dell'amministrazione".
La Provincia di Agrigento sul ruolo della geomatica nella gestione del territorio in seminario a Caltanissetta
Si terrà il 15 novembre 2013, a partire dalle ore 15.30, nell'Aula Magna dell'I.T.I. "S. Mottura" di Caltanissetta (Viale della Regione, 71), il seminario tecnico-scientifico "Il ruolo della geomatica nell'innovazione della gestione del territorio: esperienze in Sicilia a confronto", organizzato dalla Geofunction Srls e dall'ITI "S. Mottura". Ai lavori parteciperanno i responsabili dei nodi SIT e cartografici delle Province Regionali di Trapani, Enna ed Agrigento e del Comune di Caltanissetta. Importanti contributi scientifici inoltre verranno da docenti e ricercatori siciliani.
Il Sistema Informativo Territoriale del Settore Ambiente e Territorio della Provincia Regionale di Agrigento presenterà la relazione "Dati aperti e servizi web-cartografici delle pubbliche amministrazioni: l'esperienza del SIT provinciale di Agrigento", a cura del funzionario tecnico del Settore Ambiente ing. Ernesto Sferlazza, responsabile del nodo provinciale del SITR Sicilia.
Nella stessa occasione sarà presentato anche un percorso di formazione sui sistemi informativi territoriali "open source" che si terrà all'I.T.I. "S. Mottura" con il patrocinio dell'Associazione AIAT Sicilia (Ingegneri per l'Ambiente ed il Territorio).
Gds.it
«Ipia Marconi» di Canicattì, trovati nuovi locali
Ma servono i fondi della Provincia
Si complica sempre di più la vicenda riguardante l'emergenza classi all'istituto professionale Marconi. Tra comunicazioni ufficiali, richieste di intervento e sollecitazioni arrivate all'amministrazione comunale dalla Provincia non si riesce a trovare il bandolo di una matassa che sta condizionando in maniera pesante lo svolgimento dell'anno scolastico degli alunni dell'Ipia. La novità degli ultimi giorni riguarda il rinnovo della disponibilità da parte dal comune di Canicattì a mettere a disposizione della scuola anche altri locali che si trovano all'interno del centro sociale di contrada Bastianella oltre ai cinque già individuati sempre nella stessa struttura.
«Abbiamo rinnovato al commissario straordinario della Provincia di Agrigento la nostra completa disponibilità a collaborare per cercare di salvare l'Ipia Marconi - ha detto il sindaco Vincenzo Corbo - . Proprio a testimonianza del nostro impegno ho manifestato la possibilità di utilizzare anche altri locali del centro sociale in modo tale da poter spostare tutto l'istituto in questa nuova sede e consentire così una soluzione complessiva della vicenda». Ed è proprio da questo importante dato di fatto che però l'affaire Ipia non riesce ad andare oltre. Infatti a dover eseguire i lavori di adeguamento dei cinque locali già individuati e degli altri, eventualmente utilizzabili, dovrebbe essere proprio la Provincia.
Almeno questa è la convinzione dell'amministrazione comunale. «Il nostro passo lo abbiamo fatto - ha continuato Corbo - ma adesso deve essere l'ente provinciale a realizzare tutti gli interventi necessari per consentire il trasferimento degli alunni al centro sociale di Bastianella. A noi ci è stato detto di impegnarci nel trovare locali disponibili per i ragazzi dell'Ipia e siamo riusciti in questo intento . Adesso non spetta a noi intervenire».
Intanto gli studenti continuano a seguire i turni pomeridiani, ospiti del liceo scientifico, ed oltre a questo disagio per loro si prospettano tempi duri anche per quanto riguarda le attività extracurriculari. Infatti, proprio a causa della mancanza di locali e di spazi, i laboratori di moda, da sempre fiore all'occhiello della scuola, sono attualmente sospesi in attesa di una soluzione adeguata che possa permettere agli studenti di tornare a svolgere anche le attività pratiche che caratterizzano il loro corso di studi.
Sicilia24h.it
Ilfattoquotidiano.it
Abolizione delle Provincie
"La legge del ministro Delrio sulla soppressione delle province è incostituzionale. Siamo di fronte a un pasticcio incomprensibile: così si rischia di ridurre tutto a pura propaganda". A bocciare una legge del 'suo' governo è il professor Pietro Ciarlo, uno dei 35 nominati dal premier Enrico Letta per riformare la Costituzione. Le province sono ancora in vita, nonostante siano state soppresse da un decreto emanato dal governo Monti, ritenuto poi illegittimo. L'iter della loro abolizione è tuttora molto confuso. La Corte Costituzionale ha stabilito che la loro soppressione non può avvenire per decreto. E così, i commissariamenti avviati da Monti sono stati prorogati fino al 30 giugno 2014. Nel frattempo, come ammette lo stesso ministro per gli Affari regionali, si rischiano nuove elezioni provinciali. La riforma procede quindi con il disegno di legge di Graziano Delrio, che viene però sconfessato proprio da Ciarlo, professore ordinario di Diritto costituzionale all'Università di Cagliari. Il costituzionalista ha già espresso la sua posizione nella commissione Affari costituzionali della Camera e la sua relazione sarà inviata presto anche al governo.
Professore perché, secondo lei, nel disegno di legge Delrio ci sono profili di incostituzionalità?
Innanzitutto, prima di parlare di legittimità costituzionale, vorrei dire che questa materia è ormai affondata in una confusione normativa totale: la riforma Delrio ne accresce il disordine. Amministratori e cittadini non riescono più a orientarsi e anche noi, specialisti della materia, abbiamo grandi difficoltà a ricostruire la normativa vigente. Quella che regna è una grande confusione.
Perché la riforma Delrio accresce questo disordine?
Perché si è accumulata, nel tempo, una grande quantità di decreti. Quelli varati dal governo Monti sono stati annullati dalla Corte costituzionale. La riforma Delrio segue la strada pregressa, in un intreccio inestricabile, segno d'una cattiva tecnica legislativa.
Qual è il profilo d'incostituzionalità?
Si possono sopprimere le province soltanto con un procedimento di revisione costituzionale.
La legge Delrio quindi, una volta approvata, sarà bocciata dalla Corte?
A mio avviso sì.
Cosa si dovrebbe fare, secondo lei?
Riscrivere la norma.
Seguendo quale criterio?
Ho suggerito di procedere alla riforma con una modifica costituzionale. E, soltanto dopo, con una legge ordinaria. Altrimenti, la legge ordinaria, resta comunque in contrasto con la Costituzione. Ci deve essere una logica nell'azione istituzionale.
E invece il disegno di legge Delrio che strada sta seguendo?
La stessa che ha percorso Monti. Con un aggravante: l'errore politico è già stato sperimentato.
È così difficile abolire le province?
No. Se c'è una reale volontà, bastano due minuti: è sufficiente sopprimere la loro tutela costituzionale.
In che modo?
Semplice: basta togliere la parola "province" dalla Costituzione. Ci vogliono pochi minuti.
Per una modifica della Costituzione, però, è necessario il consenso di due terzi del Parlamento.
Questo governo ha i numeri per farlo e sono in tanti a manifestare la volontà di abolire le province.
Invece si procede con una legge ordinaria.
È una forzatura voluta dal governo in carica. Sotto questo profilo non ci sono differenze tra Monti e Letta. C'è la stessa ostinazione.
Quale scenario si profila?
Se si procede per via ordinaria, vi saranno più danni che benefici.
Quali danni?
Nel ddl Delrio esistono passaggi che gridano vendetta: si occupa, oltre che delle province, anche delle Città Metropolitane. L'area di Roma Capitale include solo il Comune di Roma: esclude i comuni di Fiumicino, Ciampino e Castel Gandolfo. E' il paradosso: Roma è una metropoli senza aeroporti e senza Papa.
Ha comunicato le sue perplessità anche al Ministro per gli Affari regionali?
Non direttamente. Ma sono convinto che conosca la mia posizione: l'ho espressa in Commissione.
A Letta ha comunicato le sue perplessità?
A lui sì. Nella commissione dei cosiddetti saggi ho accennato al tema che, rispetto all'intera riforma costituzionale, è però una questione marginale. Comunque, i saggi si sono espressi per una modifica costituzionale delle province.
E il Presidente del Consiglio cosa ha risposto?
In molte occasioni, ha detto di voler sopprimere le province, ma senza mai entrare nel merito. Ma ripeto: se non si procede per via costituzionale non aboliamo niente.
Se il governo non intende seguire i suoi suggerimenti perché non si dimette da saggio?
Non posso dimettermi: l'incarico è terminato il 15 settembre. Ma il punto è un altro: la Commissione, sulla vicenda province, ha chiesto il mio parere come costituzionalista, non come saggio.
Secondo lei, il ddl Delrio, sarà approvato?
Non è detto. La norma è troppo confusa.