GIORNALE DI SICILIA
SOLIDARIETA'. Fino al prossimo 31 dicembre
Alunni ciechi e sordi
Aiuti dalla Provincia
La Provincia effettuerà il servizio di assistenza all'auto- no mia e comunicazione limitatamente agli alunni ciechi e sordi che frequentano le scuole materne, elementari e medie, su espressa e specifica richiesta dei comuni interessati. La decisione di garantire il servizio di assistenza, invia del tutto eccezionale e temporanea, fino al dicembre è stato adottata dal Commissario straordinario Benito Infurnari dopo la riunione con i sindaci della provincia nella quale sono emerse da parte dei Comuni non solo grosse difficoltà finanziarie, legate alla riduzione dei trasferimenti agli enti locali, ma anche problemi di carattere organizzativo riguardanti il servizio di assistenza all'autonomia e comunicazione scolastica, con particolare riguardo agli alunni con handicap sensoriale. ('PAPI)
Manganella: «Dobbiamo intervenire con i gonfaloni perché la situazione del personale non può essere tollerata"
Enti locali, il sindaco protesta con i precari
Assieme ai precari, che domani ad Agrigento scenderanno in piazza aderendo allo sciopero generale proclamato. dal sindacato confederale di categoria, ci saranno anche i sindaci della provincia con in testa il primo cittadino di Favara, Rosario Manganella, che proprio nelle suggestive sale del trecentesco Castello Chiaramonte ha organizzato diverse assemblee, anche di livello regionale, per cercare di portare a soluzione, una volta per tutte, le problematiche che attanagliano i dipendenti a tempo determinato e parziale degli enti locali.
"Ho invitato i miei omologhi dice Manganella ad intervenire con i gonfaloni perché la situazione che vivono i precari e, di conseguenza, gli uffici comunali, in buona parte retti da tale personale, non può essere più tollerata".
Il sindaco di Favara annuncia che verrà presentata una piattaforma al prefetto di Agrigento affinché stimoli i governi nazionale e regionale a trovare le opportune soluzioni togliendo quella spada di Damocle che pesa sulla testa di circa 22 mila precari siciliani combattuti tra i rinnovi del contratto e il licenziamento in tronco.
"Siamo fortemente preoccupati per i rischi che può comportare il mancato rinnovo dei contratti - aggiunge Alfonso Buscemi, segretario generale della Fp Cgil agrigentina -. Chiederemo al prefetto di farsi interprete delle istanze dei precari verso il governo regionale e il ministero della Funzione Pubblica sollecitando una risposta immediata. L'obiettivo è di ottenere una proroga di due anni dei contratti in scadenza al 31 dicembre e, quindi, trovare la strada definitiva per la stabilizzazione di tale personale".(UR)
I SOLDI DELLA SICILIA
DEROGA ALLA RIFORMA FORNERO, ESODO IN COMUNI E REGIONE. AGLI LSU SUBITO CONTRATTO TRIENNALE
Spazio ai precari coi prepensionamenti
Piano di Roma e della giunta Crocetta per le stabilizzazioni.
Pronta una legge da varare all'Ars entro l'anno
Subito prepensionamenti alla Regione, nei Comuni e nelle Province grazie al congelamento della riforma Fornero é al ritorno ai vecchi parametri. Ecco la mossa che governo nazionale e regionale hanno concordato ieri a Roma per arrivare alla stabilizzazione dei circa 20 mila precari alla fine del 2016, dopo una proroga triennale dei contratti che scatterà già da gennaio. Un piano che sarà messo Pero su bianco in una circolare che il ministero della Pubblica amministrazione, guidato da Gianpiero D'Alla, pubblicherà fra domani e dopodomani e che la Regione trasformerà in legge entro il 31dicembre.
I prepensionamenti sono possibili applicando una norma contenuta nella recente legge D'Alia, che tanto aveva fatto discutere per via della mancata deroga al patto di stabilità invocata dagli enti locali siciliani. «Il principio - spiega l'assessore alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti - è che per fare spazio ai precari bisogna alleggerire gli organici e parallelamente individuare risparmi di spesa. Ed è quello che sarà fatto con la legge che approveremo entro fine anno all'Ars». La legge seguirà le direttive della circolare concordata ieri in un vertice informale a cui hanno preso parte i tecnici del ministro e quelli della Regione (Anna Rosa Corsello, Giulio Guagliano e Stefano Polizzotto). «Utilizzeremo l'articolo 2 comma 3 della legge D'Mia- spiega Stefano Polizzotto, consulente giuridico di Crocetta - che ci permette di mandare in prepensionamento chi alla data del 31dicembre prossimo avrà i requisiti previsti dalla legge in vigore prima della riforma Fornero». Si andrà in quiescenza quindi con meno annidi servizio e dì anzianità. Un piano che avrà però dei paletti. Ancora Polizzotto: «La legge nazionale consente di prepensionare il personale che sarà ritenuto in esubero rispetto alle attuali piante organiche. E per calcolare gli esuberi bisognerà tener conto anche dei precari oggi in servizio. Inoltre, solo il 40% dei posti che si libereranno sarà sostituito con la stabilizzazione dei precari mentre il 60% costituirà in risparmio di spesa». Polizzotto si muove in un corridoio strettissimo dì interpretazione di norme nazionali.
«In base a un primo esame sembra che si potrà congelare la riforma Fornero per tre anni, tanto quanto durerà il processo di stabilizzazione dei precari. Ma su questo attendiamo che venga pubblicata la circolare del ministero a cui farà riferimento la legge regionale».
Scatterà in ogni caso un processo di svuotamento degli uffici pubblici già dal prossimo gennaio, almeno secondo le previsioni della Valenti: uno studio dell'assessorato reso noto durante i lavori della Finanziaria approvata nell'aprile scorso dimostra che congelando la riforma Fornero fino al 2016 soltanto alla Regione andrebbero in pensione 800 persone.
La legge che il governo regionale porterà all'Ars, spiega ancora il governo, conterrà anche l'indicazione di tutti i risparmi di spesa frutto della spending review. Un modo per rispondere alla parte della legge D'Alla che impone di tagliare prima di stabilizzare. Perché, una volta fatti i prepensionamenti, il percorso resta tortuoso anche se ieri a Roma è stato definito: »Le stabilizzazioni si faranno entro la fine del 2016 - conclude Polizzotto - dunque fino a quella data possiamo fare proroghe triennali». Fino a ora i precari hanno avuto proroghe annuali o semestrali: «Questo margine più lungo - aggiunge la Valenti - ci consentirà di varare una legge più chiara e di muoverci con più elasticità». La legge siciliana servirà anche a creare quella lista unica dei precari siciliani invocata dal ministero: «La lista sarà composta da due elenchi - spiega Polizzotto -,nel primo ci saranno i precari di fascia bassa (A e B) che potranno essere stabilizzati per chiamata diretta. Nella seconda ci saranno le fasce C e D che verranno stabilizzati per concorso. La fascia D farà sia una selezione per titoli che per esame, la C dovrà presentare solo i titoli». Non ci sarà però il demansionamento, cioè il passaggio da fasce alte a basse per sfuggire al concorso: «Il ministero preciserà che non è possibile» sintetizza Polizzotto. (GIACINTO PIPITONE)
ADDIO AL LAVORO
Basteranno 65 annidi età o 40 di servizio
Prima che la riforma Fornero, a fine 2011, cambiasse tutto si poteva andare in pensione a 65 annidi età 040 di servizio. E ciò valeva sia alla Regione che negli enti locali. Se la legge sui precari verrà approvata come previsto dall'intesa Stato-Regione, si tornerà dunque a questi parametri che varranno anche per tutti gli enti locali siciliani. La riforma Fornero ha invece obbligato ad andare in pensione con almeno 66 anni e 3 mesi di età anagrafica o 42 di servizio negli uffici.
Ma, soprattutto, la Fornero ha abolito un'altra possibilità, che ora tornerebbe in vigore: si potrebbe andare in pensione col sistema delle quote. In pratica se la somma dei due valori (età e anzianità di servizio) farà 97, si potrà lasciare l'ufficio indipendentemente da quale dei due valori sia più alto quindi anche se si ha meno di 6 anni. GIA. PI.
NODI DELLA SICILIA
ALL'ARS TROVATO L'ACCORDO, SI SPENDERANNO 71 MILIONI DI EURO
Regione, via libera alla manovra
Soldi per forestali e associazioni
Via libera alla manovra di bilancio, una boccata d'ossigeno per enti locali, forestali, enti ed associazioni. Il sì in aula dopo una lunga seduta della commissione bilancio in cui si è trovata l'intesa su una serie di norme che confluiranno in tre nuovi disegni di legge. Maggioranza a 39 voti, con Udc, Pd, Megafono, Drs e Articolo 4. Centrodestra compatto (15 no), si astengono i grillini.
La manovra ammonta a 71 milioni di euro circa, la quota principale è per Comuni e Province (circa 40 milioni). Ai forestali vanno 24 milioni, circa 3 in più rispetto al previsto. Confermato un milione di euro per le borse di studio. Alleggeriti i fondi agli enti dell'ex tabella H, meno di 6 milioni. Per il reddito minimo 500 mila, altri 240 mila euro per la dotazione delle forze dell'ordine degli uffici del lavoro. Un ordine del giorno (che unifica le proposte di Leanza e Pogliese) impegna il governo a recuperare 2 milioni per lo sport. Impegni anche per i precari e per gli stipendi della Formazione e delle partecipate.
Si lavora adesso ai tre disegni di legge paralleli di cui è relatore Vinciullo (Pdl), tutti e tre in aula oggi. Il primo contiene le norme stralciate dalla presidenza dell'Ars cui si aggiungono un milione e mezzo di euro per l'Ars e 200 mila euro per la profilassi della blue tongue. L'altra proposta riguarda la proroga dei contratti per i 44 co.co.co dell' assessorato Territorio e Ambiente per la quale è già stata trovata copertura finanziaria. Il terzo disegno di legge, che ha scatenato le opposizioni, prevede 61 milioni di euro per la Sas, la partecipata regionale che ha assorbito Biosphera e la ex Multiservizi Beni Culturali. Su questa proposta, che il governo voleva inserire come emendamento alle variazioni di bilancio, si è scagliato il vicecapogruppo del Pdl, Marco Falcone, parlando di «assalto alla diligenza».
Tira un sospiro di sollievo il governatore Crocetta: «Subito dopo il voto ho pensato: "finalmente!". Ma nella prossima Finanziaria dovremo intervenire strutturando alcuni interventi e tagliando alcune voci di sp sa». Fiducioso l'assessore al Economia, Luca Bianchi: «Spe ro che l'intesa trovata in com* missione tenga anche in aula».
«Ringrazio il parlamento e soprattutto la commissione Bilancio e il presidente Nino Dma, abbiamo avviato un percorso che ci permetterà di portare avanti ilavori d'aula con celerità», ha detto il presidente dell' Ars Giovanni Ardizzone. «I deputati del gruppo Pd hanno lavorato con responsabilità e determinazione contribuendo a sbloccare una situazione che poteva essere complicata - dice il capogruppo, Baldo Gucciardi - Adesso è importante proseguire con la stessa determinazione ed approvare gli altri ddl». Parla di una manovra «frutto di una supervisione attenta della conferenza dei capi- gruppo» il capogruppo dei Drs, Picciolo.
Il Movimento 5 Stelle conte- sta «il metodo della continua emergenza», «il marchio di fabbrica di questo governo, che produce pochissimo e quel poco lo fa perennemente di fretta», dice Cancelleri. «Volevamo una manovra maggiormente rivolta al sociale», commenta D'Asero (Pdl). Parla di «pseudo maggioranza» Di Mauro (Pds-Mpa) e di «mal di pancia» Musumeci. (STEGI)
ENNESMA EMERGENZA. Alfonso Buscemi: non abbiamo ricevuto dall'Ato assicurazioni sul pagamento dello stipendio
Rifiuti, la protesta è «raddoppiata»
Domani sciopero, sabato assemblee
Il prossimo, a Licata, sarà un fine settimana all'insegna dell'emergenza rifiuti. Gli operatori ecologici della Dedalo Ambiente, infatti, hanno deciso di raddoppiare l'iniziativa di protesta contro il mancato pagamento dello stipendio di ottobre e dei premi di produzione del 2011 e del 2012. Domani si asterranno dal lavoro per l'intera giornata, méntre sabato si riuniranno in assemblea nelle ultime due ore per ogni turno. Se consideriamo che di mezzo c'è anche la domenica, si comprende bene che Licata sarà sommersa dalla spazzatura.
Una sorte, comunque, che non toccherà solo alla "città del mare", ma a tutti e sette i centri dell'ambito territoriale ottimale in cui l'Ato Ag3 si occupa del ciclo integrato dei rifiuti. I netturbini, infatti, incroceranno le braccia anche a Canicattì, Palma di Montechiaro, Camastra, Naro, Campobello di Licata e Ravanusa. Lo sciopero, come è noto, è stato proclamato già alcuni giorni fa dalle segreterie provinciali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. La novità è rappresentata dal fatto che oltre allo sciopero di domani ci saranno le assemblee di sabato.
"All'inizio ha confermato ieri Alfonso Buscemi, segretario generale della Cgil funzione pubblica di Agrigento avevamo pensato di organizzare due giorni di sciopero. La raccolta dei rifiuti, perciò, si sarebbe fermata sia venerdì, sia sabato. Poi abbiamo optato per lo sciopero di venerdì e le assemblee nelle ultime due ore di turno il sabato. Riteniamo che i lavoratori abbiano ben ragione di protestare, visto che ormai da mesi ricevono lo stipendio, e comunque tutti gli emolumenti che gli spettano, sempre in notevole ritardo rispetto alle date stabilite".
Nei giorni scorsi Rosario Mi- celi, commissario liquidatore della Dedalo Ambiente, ha ti- volto un appello alle organizzazioni sindacali, chiedendo la revoca dello sciopero. "Saremmo ben lieti di revocare la protesta conclude Buscemi -, come del resto abbiamo fatto in passato quando se ne sono presentate le condizioni. Però non abbiamo avuto alcuna garanzia dell'azienda circa il pagamento dello stipendio di ottobre e dei premi di produzione. Ci è stato detto che i Comuni verseranno da un giorno all'altro le rispettive quote all'Ato rifiuti. Ciò ci fa ben sperare, ma per il momento non ci sono le condizioni per revocare sciopero ed assemblee". (AAU)
LA SICILIA
TABELLA H RIDOTTA AL MINIMO
SI' ALLE VARIZIONI DI BILANCIO
Gli articoli stralciati dalla presidenza ars mutati in ddl oggi all'odg
GIOVANNI CIANCIMINO
L'Ars ha approvato le variazioni di Bilancio con 39 voti a favore, 15 contrari e 9 astenuti. La cifra complessiva è rimasta invariata: 71.444.469, 00 euro. Per alcuni finanziamenti esclusi per via di emendamenti per mancanza di fondi, e per gli articoli stralciati dalla presidenza dell'Ars, si provvederà con appositi ddl già esitati dalla commissione Bilancio, per cui oggi saranno iscritti al'odg della seduta. Si tratta di tre ddl: il primo riguarda un emendamento Crocetta per un impegno di 61 milioni a favore degli enti strumentali, in particolare della Sas che incorpora la ex Multiservizi, la Beni culturali spa e Biosphera. Data l'entità della cifra, la commissione Bilancio ha deciso di trasformarlo in ddl. In proposito Pid- Gs e Lista Musumeci hanno presentato un odg che impegna il governo al loro riordino e soppressione.
Il secondo ddl riguarda il settore della zootecnia, frutto di un emendamento trasversale (Vinciullo, Dina, Falcone, Ruggirello): si prevedono un milione e mezzo per gli stipendi dei dipendenti dell'Associazione allevatori, più 270 mila euro per fronteggiare l'epidemia della lingua blu di ovini e caprini. Il terzo, per iniziativa del Pd, riguarda i lavoratori co. co co. dell'assessorato al Territorio.
Dalla manovra emerge un'ulteriore cura dimagrante della famigerata tabella H con il taglio di oltre seicentomila euro. Finanziati con sei milioni di euro circa gli enti in lista nella ex tabella H, mentre lo stanziamento originario ne prevedeva 6 milioni 639 mila. La riduzione di 404 mila euro, in parte è andata in dotazione alle forze dell'ordine in servizio presso gli uffici del Lavoro: 240 mila euro.
L'emendamento per il finanziamento dello sport a firma Pogliese, Falcone e altri è stato trasformato in un odg bipartisan: il governo viene impegnato, a valere dal prossimo Bilancio a stanziare due milioni e centomila euro a favore del settore sportivo. E stata data via libera anche all'odg Lentini che impegna il governo «a sbloccare gli stipendi agli operatori della formazione professionale».
Con un altro odg a firma D'Agostino viene riconosciuto il diritto degli ispettori del lavoro dipendenti della Regione di avere accesso al rimborso per missioni e trasferte che compiono con i loro mezzi privati, spesso poi oggetto di danni dolosi. Peraltro, la dotazione di duecentomila euro è prevista nelle variazioni di Bilancio.
I commenti. A proposito degli stralci, Ardizzone: «La dialettica fa parte della politica e con la commissione Bilancio c'è stato un confronto istituzionale acceso. Io volevo essere a posto con la mia coscienza. Per dodici anni ho fatto il deputato e ho sempre contestato il modo di fare della commissione Bilancio. Era una prassi. Certo, rompere una prassi è difficile, ma ci siamo riusciti tutti insieme, grazie all'impulso della presidenza dell'Ars».
I pentastellati: «L'astensione del M5S è dovuta alla contestazione dei metodo della continua emergenza, dell'ultimo minuto, divenuto ormai il modus operandi del governo».
Picciolo (Drs): «Abbiamo approvato le variazioni senza ricorrere a vecchi riti bizantini ormai fuori del tempo e dalla logica politica di questo governo».
Gucciardi (Pd): «Le variazioni contengono misure importanti: penso a quella sui forestali, sul reddito minimo d'inserimento, sulla prosecuzione di servizi finora garantiti dalle Province. E importante proseguire con la stessa determinazione e approvare gli altri ddl discussi in commissione Bilancio che contengono le norme stralciate dal testo iniziale».
Di Mauro (Mpa): «Al primo importante voto d'Aula, la pseudo-maggioranza del governo Crocetta con appena 46 deputati si è dissolta nel nulla, racimolando solo 38 voti su una delle norme principali».
D'Asero (Pdl): «Volevamo una manovra più rivolta al sociale, Anche se apprezziamo io sforzo a favore egli enti locali, abbiamo votato contro perché le aspettative non sono state del tutto soddisfatte».
Musumeci: «La maggioranza di Crocetta registra un -10 in pochi giorni».
Assegnate le deleghe
Dopo due giorni di consultazioni il sindaco Zambuto ha finalmente trovato la sintesi Tra i problemi maggiori, la rimodulazione degli incarichi degli assessori riconfermati
Gerlando Gibilaro ai Lavori pubblici, Servizi cimiteriali, Politiche giovanili; Piero Luparello alla Polizia Municipale e all'urbanistica; Angela Galvano ai Servizi Sociali ed Edilizia scolastica; Francesco Messina al Verde pubbljco e alle Attività produttive; Maurizio Masone al Centro storico, Cultura e Pubblica istruzione; Davide Lo Presti agli Affari legali, Patrimonio, Sport, Turismo e Spettacolo.
E' questo il nuovo assetto della Giunta comunale di Agrigento, la seconda dall'elezione dello scorso anno del sindaco Marco Zambuto.
La discussione per l'attribuzione delle deleghe era partita ufficialmente nella giornata di martedì, con due incontri, uno alle 14 e uno, poi rinviato, alle 17, di "ricognizione", seguiti poi da altri due confronti informali, l'ultimo dei quali si è concluso nel tardo pomeriggio di ieri. Solo intorno alle 18 dalle stanze del Comune si è sollevata la "fumata bianca" che ha definitivamente chiarito la composizione del quadro delle competenze, Se, anche a sentire il primo cittadino, si trattava solo del secondo giorno di "trattative", di attribuzione degli incarichi, da quanto ci risulta, si era già parlato in fase di formazione della Giunta. Il Partito democratico, ad esempio, aveva chiesto (e solo parzialmente ottenuto) una delega per Maurizio Masone al Turismo da affiancare a quella sul Centro storico. Questo, ci spiegavano dal partito, in un'ottica di rivalutazione del cuore antico della città e, anche, visti i fermenti che in campo turistico erano emersi da parte delle associazioni di categoria.
Tra i pochi "nodi" a rallentare il dibattito, da quanto ci risulta, la rimodulazione parziale delle deleghe già assegnate agli assessori riconfermati Luparello e Messina (i quali avrebbero accettato solo a malincuore un "rimaneggiamento" delle loro deleghe) e, probabilmente, l'assegnazione della delega all'urbanistica, voluta da Gibilaro (che si è a lungo speso su temi come l'istituzione di un ufficio sanatorie o l'approfondimento dei vincoli del Gui-Mancini) ma mantenuta a Piero Luparello, al quale era stata già tolto l'incarico ai Lavori pubblici ma che è stato riconfermato vicesindaco.
Come ampiamente annunciato, tra l'altro, il sindaco ha tenuto per sé la delega al Bilancio. Questo perché, in assenza di un tecnico "puro" (l'ultimo in tal senso era stato Giovanni Volpe nel lontanissimo 2010) il primo cittadino ha preferito mantenere ad interim la delega così stava per avvenire per il Patrimonio, assegnato paia Lo Presti. (GIOACCHINO SCHICCHI)
REPUBBLICA
In pensione prima per far posto ai precari
Ok da Roma: deroga alla legge Fornero nei Comuni siciliani. Bacino unico per le proroghe
ANTONIO FRASCHILLA
LA CREAZIONE di un bacino unico per rendere possibili 'le proroghe e il via libera a una de- ruga alla riforma Fornero sulle pensioni per far posto ai precari nelle piante organiche dei Comuni. Sono i punti chiave dell'accordo raggiunto ieri tra la Regione e il ministero della Funzione pubblica stile norme che saranno inserite in una legge da portare con urgenza all'Assemblea regionale. In questo modo garantiamo le proroghe per tre anni e avviamo finalmente un percorso serio di stabilizzazione, dicono dalla task force messa in piedi da Palazzo d'Orleans sul tema dei precari, composta dal consulente Stefano Polizzotto, dal capo di gabinetto dell'Economia Giulio Guagliano e dalla dirigente generale del Lavoro, Anna Rosa Corsello. Nel disegno di legge concordato con il ministero è prevista la creazione di un bacino unico dei 24mila precari, diviso in due elenchi: il primo per le fasce basse, A e B, il secondo per quelle più alte, C e D. Grazie al bacino unico, aldilà della disponibilità di posti in pianta organica del singolo Comune garantiremo la proroga triennale per tutti dicono dalla task force perché consideriamo i precari come un unico bacino, appunto, e metteremo in rete tutte le piante organiche dei vari Comuni.
Confermata la proroga, per quanto riguarda la stabilizzazione nel disegno di legge sarà prevista la possibilità di avviare percorsi automatici, di assunzione senza concorso per le fasce basse. A e B. Mentre per quelle più alte sarà fatta una selezione per titoli. Ma se per le proroghe sarà possibile aggirare sia il limite delle piante organiche sia quello del piano di stabilità, rimangono i vincoli perle assunzioni a tempo indeterminato. E qui arriva una delle novità principali del testo:la possibilità di derogare, negli enti locali dell'Isola, alla riforma Fornero che oggi obbliga ad andare in pensione con almeno 65 anni d'età per le donne e 67 per gli uomini, anche se hanno già 40 annidi contributi previdenziali.
Nei Comuni dove risulteranno eccedenze di personale nelle varie categorie (A. B, C o D) considerando anche i precari da stabilizzare, i dipendenti potranno mettersi in pensione con la vecchia quota "90", quella cioè che consente di andare a riposo con assegno pieno anche prima dei 65 anni purché se ne abbiano almeno 40 di contributi, dicono dalla task force. Il suggerimento è arrivato dai tecnici del ministero: un comma della legge Fornero consente infatti alle amministrazioni che hanno eccedenze di personale di derogare ai nuovi vincoli.
Questa la strada tracciata per i 24 mila ex lsu degli enti locali. Nei giorni scorsi a Palermo hanno invece protestato i 6 mila Asu: per loro ancora una soluzione non è stata trovata, anche se dalla Regione assicurano che «le proroghe saranno garantite,visto che non hanno un contratto vero e proprio ma solo un contributo di circa 500 euro al mese, pagato dalla Regione.
Molti Asu lavorano in onlus e parrocchie.
Intanto ieri è stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato l'emendamento alla legge di stabilità che sblocca la vicenda dei 676 precari del Comune di Palermo. L'emendamento presentato dal senatore Giorgio Santini dice il segretario aziendale della Cisl-Fp al Comune di Palermo, Nicolò Scaglione consente lo sblocco dello stallo creato dal patto di stabilità e dai vincoli normativi legati al costo del personale.
L'auspicio è che l'emendamento completi positivamente l'iter parlamentare.
"Registro molto positivamente dice il sindaco Leoluca Orlando la disponibilità del ministero della Funzione pubblica e della commissione Bilancio».
Agrigentoflash
Alfonso Buscemi : " Il Governo Regionale intervenga per garantire un futuro ai servizi pubblici ed ai precari".
I precari scendono in piazza venerdì 15 novembre si asterranno dal lavoro aderendo allo sciopero generale proclamato dal Sindacato Confederale di categoria, "porteremo in piazza - dichiara Alfonso Buscemi Segretario Generale della FPCGIL agrigentina - le nostre preoccupazioni per il rischio del mancato rinnovo contrattuale chiedendo al Prefetto di farsi interprete verso il Governo Regionale ed il Ministero della Funzione Pubblica, chiedendo una risposta immediata che è una proroga dei contratti in scadenza fino 31 dicembre 2016 e, quindi, trovare la strada definitiva per la loro stabilizzazione in dotazione organica smettendola con lo stillicidio che si ripete alla fine di ogni anno; dopo vent'anni di blocco delle assunzioni negli Enti Locali - continua Buscemi - numerosi servizi pubblici sono garantiti esclusivamente da personale precario, oltre, al grave disagio di una intera regione se si dovesse procedere al licenziamento dei circa 20 mila precari siciliani. Il Governo Regionale non può arrendersi a Roma che tratta il problema del precariato come una vicenda squisitamente economica e come tale vorrebbe procedere al taglio della spesa, così come avviene da almeno 5 anni, il pubblico impiego ha un contratto bloccato dal 2010, i dipendenti regionali dal 2008, hanno subito tagli pesanti sulle risorse che dovrebbero servire per i contratti decentrati utili a garantire l'efficienza dei servizi, sostanzialmente - conclude il segretario della FP CGIL - c'è stato un accanimento fuori da ogni logica perchè si è sempre intervenuto con tagli lineari piuttosto che tentare di incidere sulle tante inefficienze, sugli sperperi e sugli acquisti di beni e servizi molto spesso fuori controllo".
Saranno presenti i Sindaci, guidati da Rosario Manganella, Sindaco di Favara, a sostegno delle ragioni delle comunità che amministrano ed al mantenimento dei precari al loro posto di lavoro.
Iscrizione al registro provinciale degli enti accreditati presso l'Assessorato ai servizi sociali
Scade il 22 novembre il termine per la presentazione delle richieste di iscrizione al Registro Provinciale degli enti accreditati presso l'Assessorato ai Servizi Sociali (anno scolastico 2013/2014) per il servizio di assistenza all'autonomia e comunicazione in favore di studenti ciechi e sordi che frequentano le scuole materne, elementari e medie, sino al 31/12/2013.
L'integrazione del registro, rivolto ad Enti che svolgono assistenza a soggetti in situazione di handicap sensoriale, è finalizzata a prestare temporaneamente, con il sistema dell'accreditamento, il servizio di assistenza specialistica "ad personam", diretto ad aiutare gli studenti in situazione di handicap sensoriale in tutte quelle attività connesse allo sviluppo di abilità di autonomia e di comunicazione personale, nonché alla effettiva integrazione scolastica degli stessi. I destinatari del servizio sono gli studenti con disabilità sensoriale la cui gravità comporti una significativa limitazione di autonomia in ambito socio-relazionale e di comunicazione tale da richiedere assistenza specifica nella sfera individuale o in quella di relazione.
Gli enti interessati devono far pervenire apposito plico contenente previsto dal bando indicato, entro il termine perentorio delle ore 11,00 del 22/11/2013, a mezzo raccomandata del servizio postale, ovvero mediante agenzia di recapito autorizzata, presso la Provincia Regionale di Agrigento. Gli enti interessati possono, altresì, consegnare a mano i plichi, nella sede della Provincia in Piazza Aldo Moro n.1 ad Agrigento.
La domanda con i relativi allegati può essere scaricata dal sito ufficiale della Provincia Regionale di Agrigento all'indirizzo www.provincia.agrigento.it dove è pubblicata, ovvero può essere ritirata in copia presso le sedi URP di questo Ente o presso gli uffici dell'Assessorato Provinciale ai Servizi Sociali, via Esseneto n. 66 Agrigento.
Lavalledeitempli
ANCHE AD AGRIGENTO LA MOBILITAZIONE SINDACALE PER CAMBIARE LA MANOVRA
Le rivendicazioni alla base della mobilitazione di Cgil Cisl Uil, sono sintetizzate nella piattaforma, esse mirano a colpire sprechi e rendite per dare più risorse ai lavoratori ed ai pensionati.
I sindacati chiedono, infatti, misure per diminuire le tasse sui lavoratori e sui pensionati, così come risorse per rivalutare le pensioni, insieme all'adozione di iniziative per affrontare i nodi irrisolti nella Pubblica Amministrazione e dare efficienza alla spesa pubblica.
Il tutto attraverso un dettagliato ventaglio di proposte che mirano, tra le altre cose, al taglio degli sprechi e dei costi della politica.
Proposte quindi per cambiare radicalmente la legge di Stabilità e dare così quelle risposte necessarie per far ripartire il Paese.
Ad AGRIGENTO, come nel resto della Sicilia, ad organizzare le Manifestazioni saranno solo la UIL e la CGIL, perché la CISL ha ritenuto di caratterizzare diversamente la sua protesta.
Tuttavia appare stucchevole quanto sostenuto nel loro comunicato poiché non si capisce perché solo in Sicilia dovrebbe valere questo ragionamento e non nel resto del Paese.
Ad Agrigento la Manifestazione prevede il concentramento alle 9.30 davanti la Prefettura ed il comizio conclusivo di ALDO BROCCIO, Segretario Generale della UIL di Agrigento e di MASSIMO RASO, Segretario Generale della CGIL Agrigento.
GdS online
Sicilia, deroga alla riforma Fornero
Spazio ai precari coi prepensionamenti
L'assessore regionale alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti
Esodo in Comuni e Regione. Agli Lsu subito contratto triennale. Piano di Roma e della giunta Crocetta per le stabilizzazioni. Pronta una legge da varare all'Ars entro l'anno
di GIACINTO PIPITONE
PALERMO. Subito prepensionamenti alla Regione, nei Comuni e nelle Province grazie al congelamento della riforma Fornero e al ritorno ai vecchi parametri. Eccola la mossa che governo nazionale e regionale hanno concordato ieri a Roma per arrivare alla stabilizzazione dei circa 20 mila precari alla fine del 2016, dopo una proroga triennale dei contratti che scatterà già da gennaio. Un piano che sarà messo nero su bianco in una circolare che il ministero della Pubblica amministrazione, guidato da Gianpiero D'Alia, pubblicherà fra domani e dopodomani e che la Regione trasformerà in legge entro il 31 dicembre.
I prepensionamenti sono possibili applicando una norma contenuta nella recente legge D'Alia, che tanto aveva fatto discutere per via della mancata deroga al patto di stabilità invocata dagli enti locali siciliani. «Il principio - spiega l'assessore alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti - è che per fare spazio ai precari bisogna alleggerire gli organici e parallelamente individuare risparmi di spesa. Ed è quello che sarà fatto con la legge che approveremo entro fine anno all'Ars».
Livesicilia
Soldi a Comuni, forestali ed enti
Cosa prevede il testo approvato
Di Chiara Billitteri
PALERMO - Con 39 voti favorevoli, 15 contrari e 9 astenuti, l'Assemblea regionale siciliana ha approvato le variazioni di Bilancio. Una 'manovrina' da 71 milioni 444 mila e 469 euro composta inizialmente da 15 articoli. Nove, però, sono stati stralciati dalla presidenza dell'Ars e 'racchiusi' in una nuova legge, che sarà discussa a Sala d'Ercole a partire da domani. Le norme, infatti, secondo la presidenza non erano attinenti alla materia delle variazioni di Bilancio. Il testo della manovra, così, è stato alleggerito e - come lo definisce l'assessore all'Economia Luca Bianchi - reso "più asciutto".
Ecco cosa prevedono gli articoli approvati.
I primi due articoli, di fatto, ratificano l'importo della manovra (71.444.469 milioni di euro) e 'sottraggono' 222.000 euro alle spese per iniziative di carattere culturale, artistico e scientifico destinati inizialmente all'assessorato guidato da Mariarita Sgarlata.
L'articolo 3, "Incremento del fondo per le autonomie locali", prevede lo stanziamento di 39.055.469 milioni di euro divisi tra fondi per le province regionali (15.555.469 milioni sui 12 inizialmente previsti prima che il testo arrivasse in commissione Bilancio all'Ars) e per i comuni, che verranno ripartiti, però, in conferenza Regione-Autonomie locali.
L'articolo 5 stanzia le somme per il corpo forestale della Regione. Ventuno milioni per il personale, e cioè per il pagamento degli stipendi, e i restanti 3.680 euro vengono destinati, invece, per la prosecuzione delle attività: attrezzature eccetera.
L'articolo 6 è stato uno dei più discussi, e riguarda i contributi agli enti, che dovranno comunque partecipare al bando regionale per ottenere il finanziamento. Il fantasma della Tabella H aleggia sempre a Palazzo dei Normanni, ma stavolta i fondi previsti sono stati ridotti di molto rispetto a quelli inizialmente previsti dal governo regionale. Si parlava di dieci milioni, poi in commissione è arrivato un testo con 8,9 milioni di euro. Questi, a loro volta, sono stati ridotti a 6 milioni e 639 mila, diventati circa 6 milioni in virtù dei 404 mila euro spostati sul capitolo dei fondi globali che servono per finanziare nuove iniziative legislative. Alla fine, quindi, l'articolo è stato approvato con un solo emendamento - primo firmatario il deputato Pd Giuseppe Arancio - che stanzia 500 mila euro per il reddito minimo di inserimento per circa 2.000 persone nelle province di Caltanissetta, Enna e un'area del Catanese.
Un milione di euro, poi, è stato previsto per il finanziamento delle borse di studio in medicina, dopo che il governo ha ritirato l'emendamento che avrebbe alleggerito il fondo di circa 700 mila euro per aggiungerli ai contributi agli enti. Alla fine la cifra stabilita dall'aticolo 7, però, non è stata intaccata, e lo stanziamento di 1 milione è rimasto intatto.
Poi l'articolo 8: "variazioni di Bilancio", che stabilisce la ripartizione dei finanziamenti. All'assessorato al Territorio e Ambiente vanno 1 milione e 900 mila euro chiesti per il pagamento del personale , 350 mila euro sono previsti per l'Istituto di incremento ippico per la Sicilia, 900 mila per l'istituto Zootecnico, 500 mila per i sei Consorzi di ricerca e 100 mila per il Corfilac, e 500 mila euro sono stanziati per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Infine l'articolo 10, che legittima la copertura finanziaria. Gli oltre 71 milioni, in pratica, derivano dal contributo dello Stato fatto alla Regione per aver liberato spazi finanziari con la firma del patto di stabilità verticale tra comuni e province, avvenuta qualche mese fa.
Da domani si passerà, invece, alla discussione del disegno di legge che comprende tutte le norme stralciate dal testo iniziale delle variazioni, tra cui quella sulle proroghe ai contratti di alcuni lavoratori, come i 44 co.co.co dell'assessorato Ambiente e Territorio o gli 8 precari del Parco dei Nebrodi. Ma adesso, la vera sfida per il governo sarà riuscire a presentare in tempo la nuova legge di Bilancio. La scadenza è il 31 dicembre.
Siciliainformazioni
Scala dei Turchi, niente vip: la Regione ferma i lavori
Niente Montella, niente Schillaci. Ancora uno stop. L'assessorato regionale al Territorio e Ambiente blocca i lavori per la costruzione del complesso residenziale "Borgo Scala dei Turchi". Il progetto prevede la costruzione di 25 immobili. Villette di lusso, per proprietari vip. La bellissima spiaggia di Realmonte, candidata a diventare patrimonio dell'Umanità per la particolare scogliera di marna bianca a picco sul mare, aveva ottenuto l'ok per la costruzione delle villette in cemento armato. Un complesso che sulla carta prevede piscine, terrazzi, accessi indipendenti e posto auto.
Ma la Regione ha fermato tutto. A questo punto non è da escludere un nuovo caso Scala dei Turchi. Il cantiere adesso è fermo. Nuovi intoppi. La Sicilia spiega: "Nel corso delle indagini ispettive dei commissari regionali sarebbe infatti emerso che il piano di lottizzazione ricade in area contigua e in parte interna all'area del Sic Scala dei Turchi, pertanto ai sensi dell'articolo 5, il Comune avrebbe dovuto tenere conto con le modalità prescritte dal medesimo articolo, della eventuale incidenza dell'intervento progettuale su tale sito di importanza comunitaria". Insomma, manca la cosiddetta predestinazione urbanistica. Così ecco l'altro stop dopo quello della Soprintendenza, del Comune e della società Comaer. E a questo punto anche i nuovi ecomostri saranno abbattuti.