GIORNALE DI SICILIA
ENTI LOCALI Acquistati per i dipendenti
Provincia, buoni pasto
Stanziati 360 mila euro
Una spesa di 360 mila euro per l'acquisti dei buoni pasto per i dipendenti della Provincia È stata infatti attivata la convenzione Consip fino al 27 ottobre 20ì5, per la fornitura del servizio sostitutivo di mensa aziendale mediante buoni pasto per le pubbliche amministrazioni e la ditta "Day Ristoservice" si è aggiudicata la fornitura, praticando io sconto del 17,58% sul valore nominale di 7 euro di ogni buono pasto, per un valore aggiudicato del buono pasto di 5,77 euro oltre Iva al 4%, Per garantire il servizio di approvvigionamento dei buoni pasto sono necessari 60.000 buoni per due anni a partire dal primo dicembre fino aI 27 ottobre 2015, per due o un rientro pomeridiano e per il numero dei dipendenti aventi diritto, così come previsto dal verbale della commissione per la contrattazione decentrata integrativa. Il preventivo di spesa dell' importo complessivo risulta pari a 360.048 euro,iva compresa al 4%. (PAPI)
COMUNE Il sindaco Di Paola scrive alla Regione: «Bando per la gestione»
Terme, sollecitata un'accelerazione per garantire l'ingresso dei privati
«Il rilancio delle Terme di Sciacca è una delle priorità della mia amministrazione Continuo a sollecitare ii governo regionale in ogni occasione Anche oggi, Nessuno si è rassegnato» È quanto ha dichiara il sindaco Fabrizio Di Paola intervenendo sulla questione della privatizzazione delle Terme ripresa da sindacati e associazioni. «È da un anno e mezzo - dichiara Di Paola - che Sono in pressing sul governo regionale Ho parlato numerose volte col presidente Crocetta e con vari assessori della sua giunta. Ho parlato l'ultima volta col presidente Crocetta a Bruxelles, lo scorso 23 ottobre, in occasione della Sottoscrizione del Patto dei Sindaci. Mi ha annunciato delle iniziative. Mi ha assicurato che avrebbe indetto a breve un incontro Attendo di essere convocato Ma non mi rassegno e non sto con le mani in mano. Continuo la mia attività di sollecitazione» Sulla vicenda terme Interviene anche l'associazione "L'Altrasciacca", sollecitata a una nuova discesa in campo dal professore Rosario Faraci, promotore e gestore del Forum permanente delle Terme di Acireale «Non nascondiamo che tale richiamo ci ha un po' imbarazzati, non tanto per il nostro silenzio, ma per quello delle Istituzione che ormai da troppo tempo glissano sull'argomento - afferma l'associazione - ed ha ragione il professore Faraci, non abbiamo problemi ad annetterlo» (VR)
LAVORO. In attesa della circolare il dicastero chiarisce le regole di esodo dagli enti locali. Ed è già corsa agli escamotage
«Prepensionamenti sì, assunzioni no»
Il Ministero "gela" Comuni e Regione
"Nessun dipendente che lascerà gli uffici grazie ai prepensionamenti potrà essere sostituito. Congelare la legge Fornero serve solo a creare un risparmio, non a individuare posti da assegnare ai precari": in attesa che arrivi la circolare annunciata nei giorni scorsi, il ministero della Pubblica amministrazione chiarisce come dovranno essere regolari gli esodi da Comuni, Province, Regione ed enti collegati. E gela le speranze del governo regionale e dei sindacati.
La possibilità di effettuare i prepensionamenti è stata individuata fra le pieghe della recente legge D'Alla: si prevede di applicare le regole In vigore fino al 2011 congelando appunto l'ultima riforma pensionistica. Si potrà andare in pensione a 65 anni invece di 66 e 3 mesi o con 40 annidi servizio invece di 42. Ma viene anche riproposto il sistema delle quote che permette di andare in pensione se la somma dei due valori fa 97: ciò consente in alcuni di casi di lasciare gli uffici con molto meno di 65 anni. La Regione ha annunciato una propria legge, da approvare ali'Ars entro fine anno, con cui sfrutterà questa opportunità per facilitare la stabilizzazione dei precari. E nell'attesa scatteranno proroghe triennali per tutti i circa 20 mila contrattisti dei Comuni. Ma l'analisi tecnica delle norme ha costretto a una brusca frenata su tutta la manovra. A parlare è la dirigente dell'ufficio Assunzioni del ministero, Maria Barilà: «Il prepensionamento è finalizzato ad abbassare il costo della voce "personale" all'interno delle spese. In questo modo si recuperano risorse, visto anche che la situazione di molte amministrazioni locali, soprattutto in Sicilia, non è rosea. In effetti la norma - articolo 2 comma 3 della legge D'Alia - prevede i prepensionamenti per ((le eccedenze di personale)) (che andranno quindi quantificate dai sindaci per riportare il numero di dipendenti all'interno di parametri «sostenibili» economicamente.
La porta delle amministrazioni, in sintesi, si aprirà in uscita e non in entrata, Per le stabilizzazione si dovrà invece applicare la legge ordinaria in materia di turn over nelle pubbliche amministrazioni: »Quindi bisognerà quantifìcare i dipendenti che andranno in pensione con i normali paletti della legge Fornero e sostituirne solo il 40% - conclude la Barilà -, Tra l'altro di questo 40% la metà va messa a concorso». E, soprattutto, la Regione con la propria legge non potrà modificare questi paletti. E così se pure è confermato l'esodo grazie ai prepensionamenti, non ci sarà un'ondata di stabilizzazioni collegate. I numeri per i precari si restringono di molto. E i sindaci sono già sul piede di guerra. Paolo Amenta, primo cittadino di Canicattini Bagni e presidente dell'Amici, è già in allarme: «Anche se sostituissimo tutti i prepensionati con altrettanti precari, non ci sarebbe spazio a sufficienza. Nel mio Comune, per esempio, abbiamo 54 dipendenti e solo 8 potrebbero andare in pensione mentre i contrattisti sono 29. E la situazione è analoga in tutti i Comuni». Alla Regione le stime indicano che i prepensionati sarebbero 800. Ma Amenta rivela che sono in corso simulazioni per verificare la percorribilità di altre strade: «La Regione ci ha chiesto di verificare quanti posti si creerebbero se facessimo contratti par-time per aumentare lo spazio disponibile. Ma anche così nomi si risolve nulla». E, tra l'altro, è proprio la prospettiva più contrastata dai sindacati.
MOBILITÀ PER GLI STATALI, GESTIONE DEI MINISTERI E DELLE SCUOLE MENO COSTOSA, STRETTA SUI FARMACI
Premi agli enti locali che tagliano le spese
Il commissario Cottarelli presenta il suo piano per risparmiare 32 miliardi nel triennio che va dal 20l4 al 2015
Renato Giglio Cacioppo
ROMA
Trentadue miliardi di risparmi in tre anni, mobilità degli statali, interventi in tutti i settori di spesa e in tutte le amministrazioni, centrali e locali, primi risultati e primi interventi già in primavera. E le risorse risparmiate destinate soprattutto a ridurre le imposte. Ieri il nuovo commissario alla «Spending review» sulla spesa pubblica, Carlo Cottarelli, ha presentato al ministri il proprio dossier sullo studio per tagliare fino a due punti di Pii nei prossimi anni.
Intanto, il premier, Enrico Letta, intervenendo ad un convegno organizzato dal Financial Times, ha annunciato per questa settimana la presentazione del piano di privatizzazioni, e si è detto certo che con la nascita del Nuovo centro- destra di AngelinoAlfano, il governo sarà più stabile.
Letta: 2014 anno decisivo. Il premier ha anche affermato che il 2014 sarà un anno decisivo per l'italia, per introdurre le riforme e cambiare il sistema istituzionale del Paese» ed ha annunciato per i prossimi giorni la presentazione del piano di privatizzazioni che, ha detto, «insieme alla legge di Stabilità, ci consentirà di ridurre il debito il prossimo anno per la prima volta dopo cinque anni». Inoltre secondo Letta, quello che è successo nel centrodestra aiuterà la stabilità in Italia, Ora la situazione è chiara e le persone possono assumersi la responsabilità». Parlando del piano di revisione della spesa pubblica, il premier ha assicurato che «stanno per cambiare gli interventi sulla spesa pubblica e i tagli ci saranno solo dove necessari».
Spending revievv per 32 miliardi. L'obiettivo del governo è ambizioso, un risparmio di spesa di circa due punti percentuali di PIL rispetto al 2013 (32 miliardi di curo) nel periodo 2014-16, anche se le cifre fissate del dossier del commissario Carlo Cottaralli sono un po' inferiori: 3,6 miliardi i risparmi nel 2015, 8,3 miliardi nel 2016 e I t,3 miliardi a decorrere dal 2017, ma «in sede politica" andrà valutata, spiega il documento, l'opportunità di individuare risparmi «addizionai» per il 2014 e gli anni successivi. La ricognizione su cosa e come tagliare infatti dovrà già almeno essere pronta per febbraio del 2014 mentre entro aprile dovrebbe essere pronto il piano per i prossimi anni.
Mobilità degli statali. La spending review, afferma il dossier, affronterà la questione della «mobilità» nel pubblico impiego «compresa l'esplorazione di canali d'uscita e rivalutazione delle misure del torn-over». Lo prevede il programma di Cottarelli, in cui tra gli obiettivi è indicato quello di «incentivare la mobilità tra amministrazioni e finzioni». Inoltre si interverrà su tutti i ministeri e tutti gli enti, dalla dimensione delle scuole alle cure termali dei militari, dalle pensioni di reversibilità, ai costi della politica in Regioni, Province e Comuni. Poi sugli appalti delle società pubbliche, sui protocolli terapeutici, sulle centrali di acquisto dei farmaci, sull'efficacia della spesa per il trasporto pubblico locale, gli enti lirici, sugli incentivi alle imprese, le agenzie fiscali e così via. Si studierà un sistema di incentivi finanziari inoltre che premierà gli enti che collaboreranno nell'individuare i risparmi. E il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni ha assicurato che le maggiori risorse andranno soprattutto «alla riduzione delle imposte ma anche a investimenti e alla riduzione del debito».
LA SICILIA
CANICATTI'
Anche il Liceo Sciascia preso di mira dai ladri
Il Liceo scientifico Antonino Sciascia preso di mira dai ladri. Ignoti, infatti, hanno rubato i soldi contenuti dei distributori automatici di bevande e caffè dopo essersi introdotti all'interno della scuola. I ladri, dopo avere sfondato una porta laterale, sono entrati dentro la scuola ed hanno puntato l'attenzione al distributore automatico.
Poi hanno scardinato la cassetta e portato via gli spiccioli che si trovavano dentro poche decine di euro. La scoperta del furto è stata fatta l'indomani mattina dal personale che lavora all'interno
scolastico. Avvisata la preside Rosanna Virciglio, la responsabile ha avvertito la polizia di quanto fosse accaduto la notte prima all'interno della propria scuola. Gli investigatori hanno acquisito le immagini registrate dalle telecamere che sono poste a protezione dell'istituto per vedere se è possibile identificare gli autori di questo nuovo furto commesso in città Telecamere che erano
state installate qualche anno addietro a protezione del liceo Sciascia dopo che la scuola ripetutamente era stata fatta oggetto di raid vandalici da parte di sconosciuti. Quello commesso all'interno dello Sciascia di Canicattì è soltanto uno dei tanti furti commessi in città ai danni
di strutture ed uffici pubblici nel giro di qualche settimana a questa parte. Infatti, nei giorni scorsi sono stati presi di mira: la media Verga, la materna ed elementare De Amicis la Mario Rapisardi, la
sede staccata del comune di Canicattì che si trova in via Allende.
SCIACCA
«Sulle Terme la città è stata raggirata"
SCIACCA. «Il silenzio sulle Terme è imbarazzante ed ha contagiato anche le istituzioni)). Va giù duro l'associazione L'Altra Sciacca, da tempo impegnata a sostenere il bilancio delle strutture termali cittadine. Lo fa due mesi dopo la vista in città dell'assessore regionale al turismo Michela Stancheris, che aveva garantito tempi celeri per la stesura di un nuovo bando per la manifestazione d'interesse da parte di privati.
«La città è stata raggirata per l'ennesima volta relativamente a una risorsa importantissima per la nostra città - dice l'associazione - alla fiducia subentra ora indignazione e rabbia per una situazione che non si riesce assolutamente a sbloccare».
Il sodalizio inoltre fa il paragone con le Terme Acqua Pia di Montevago, che «non solo funzionano, ma riescono a fattura- re 4 volte tanto le nostre, ovvero 6 milioni di euro)).
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Fabrizio Di Paola, che si è sentito bacchettato in ordine al silenzio delle istituzioni: «Il rilancio delle Terme di Sciacca è una delle priorità della mia amministrazione - ha detto - continuo a sollecitare il governo regionale in ogni occasione, nessuno si è rassegnato)).
Il riferimento è anche ad una presa di posizione della segreteria provinciale della Cgil, che era sulla stessa lunghezza d'onda dell'associazione L'Altra Sciacca: «Tutto quello che, direttamente o indirettamente, dipende dal pubblico - aveva detto il segretario Massimo Raso - sia esso la Regione o lo Stato, segna battute d'arresto. Lo stesso vale per i terreni ex Sitas; per Torre Macauda che resta ostaggio delle procedure giudiziarie. E poi - ha aggiunto - la viabilità che resta in adeguata e la chiusura dell'anello autostradale appare più un sogno visionario che un concreto obiettivo di sviluppo».
Ieri, il sindaco ha fatto partire una nota all'indirizzo dell'assessore regionale all'Agricoltura Dario Caltabellotta e dell'assessore all'Economia Luca Bianchi. Nella nota, chiede una migliore sistemazione degli Uffici della Soat di Sciacca per rafforzare il rapporto di collaborazione istituzionale e avviare nuove sinergie per lo sviluppo del territorio che vedano coinvolte anche le Terme.
GIUSEPPE RECCA
La Camera di commercio sta cercando di aprire un tavolo tecnico per affrontare il problema e trovare insieme una soluzione per la riapertura dell'importante struttura
Occorrono più di 85Oniila euro Sono le previsioni di spesa dopo i sopralluoghi dei tecnici del Genio civile
Ci vorranno 850 mila euro, o forse più, per il ripristino e la rimessa in funzione del Palazzo dei Congressi del Villaggio Mosè. Queste sono le previsioni di spesa dopo i sopralluoghi effettuati dai tecnici del Genio civile e le cui risultanze sono state comunicate all'assessorato regionale alla Presidenza della Regione siciliana. Quest'ultimo, da parte sua, ha risposto con tempestività alla lettera della Camera di commercio con la quale quest'ultima chiedeva di poter gestire la struttura, dopo che essa ovviamente sarà stata rimessa in sesto. Non solo, ma dall'assessorato è stata sollecitata la nomina di un referente della Camera di commercio con cui dialogare per definire i termini del procedimento finalizzato all'affidamento dell'edificio. Segnalazione che tuttavia ancora non è stata effettuata malgrado un secondo sollecito sia stato inviato proprio una decina di giorni addietro.
«Stiamo vedendo come dobbiamo muoverci - ha spiegato il presidente dell'ente camera- le Vittorio Messina - fino ad ora abbiamo mosso i passi propedeutici per una conoscenza del quadro generale. Adesso si tratta di sedere attorno ad un tavolo con i rappresentanti di organismi pubblici e privati per studiare il modo di pervenire ad una gestione condivisa. Noi ovviamente non perseguiamo fini politici, ma abbiamo l'unico obbiettivo di favorire lo sviluppo di un hub congressuale che possa fare da volano allo sviluppo economico del nostro territorio. Adesso sappiamo quanto costerà rimetterlo in funzione, ma dobbiamo anche individuare quali sarebbero i costi di gestione e quali dovrebbero essere i mezzi per avviare un'attività che faccia del palacongressi un valore aggiunto sti questo territorio».
«Vengo adesso dalla borsa del turismo congressuale - afferma Emanuele Farruggia - titolare di un'impresa che si occupa di congressistica - e debbo dire che il mercato è in ripresa.
lo stesso ho agganciato due congressi, uno per il 2014 ed uno per il 2015, ma quest'ultimo è di dimensioni troppo elevate per le strutture esistenti ad Agrigento, per cui ho dovuto dirottarlo a Giardini Naxos. Fa rabbia vedere come le uniche due strutture esistenti in Sicilia (ad Agrigento e Taormina) siano entrambe chiuse, mentre le richieste per celebrare i congressi in Sicilia sono tantissime, per cui alla fine ci si arrangia con gli alberghi laddove le dimensioni di questi ultimi lo consentono. Guardo con favore all'iniziativa della Camera di commercio: è ora che si motiva, svolgendo quello che è il suo ruolo, coinvolgendo le imprese che hanno voglia di lavorare e pervenendo così alla riattivazione del palazzo dei congressi, ma accanto a questo occorre potenziare i trasporti, sistemare il Villaggio Mosè e adottare quegli altri accorgimenti che rendano l'intero contesto idoneo ed accogliente».
SALVATORE FUCÀ
Spending Review. Saccomanni ribattezza in italiano il piano preparato da Cottarelli.
Le misure previste valgono due punti di Pil. A febbraio i primi provvedimenti
Ecco la revisione della spesa
32 mld di risparmi in 3 anni
Più mobilità per gli statali. Premi agli enti che collaboreranno nei tagli
ROMA. Arriva la Spending Review di Carlo Cottarelli, anzi «la revisione della spesa», come precisa il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, e l'obiettivo è ambizioso: risparmi per due punti di Pil in tre anni. Fatti i conti: 32 miliardi di euro entro la fine dei 2016, In primavera sono attesi i primi provvedimenti ma «alcune cose potranno arrivare anche prima della fine di febbraio» ha annunciato il Commissario. « I risparmi di spesa - ha ribadito il ministro Saccomanni - dovranno andare nella maggior parte alla riduzione delle imposte ma anche a investimenti produttivi e alla riduzione del debito». Il premier Enrico Letta assicura: niente tagli «con la falce» ma
solo dove necessari. E sul debito Letta dice: «Sono sicuro che ridurremo il debito il prossimo anno, per la prima volta dopo cinque anni».
Nel pomeriggio Saccomanni è poi salito al Quirinale per un incontro con il presidente Giorgio Napolitano. Al centro dei colloqui lo stesso piano di revisione della spesa ma anche gli esiti delle riunioni che si erano tenute la settimana passata a Bruxelles. Con la rassicurazione che la Commissione europea non ha bocciato la manovra'ma ha ribadito, anche all'Italia, i paletti entro i quali devono muoversi i bilanci di tutti gli Stati.
Ieri si è tenuta a Palazzo Chigi la prima riunione operativa del Comitato interministeriale per esaminare il programma del lavoro tracciato dal Commissario, Il piano è poi stato trasmesso alle Camere. L'obiettivo, rispetto ai circa 10 miliardi di tagli indicati nella Legge di stabilità, viene in pratica triplicato.
E l'aspettativa è quella di raggiungere qualche risultato già all'inizio del 2014, anche se il grosso dei provvedimenti arriverà dopo la primavera del prossimo anno.
Lo spettro sul quale si opererà è a trecentosessanta gradi e la metodologia è innovativa, con premi finanziari agli enti che collaboreranno nei tagli e classifiche per indicare le performance e fare il confronto tra gli enti più virtuosi e quelli meno efficienti. Diversi i gruppi di lavoro che passeranno al setaccio il "moloch" da oltre 800 miliardi di euro.
E sotto la lente ci sono acquisti, immobili, società partecipate ma anche la sanità, per la quale verranno vagliati dai piani terapeutici agli acquisti di farmaci, e gli statali.
Per questi ultimi obiettivo è aumentarne la mobilità. Sotto la lente anche le scuole (con un occhio alle dimensioni e agli insegnanti di sostegno), le carceri, le pensioni (da quelle "d'oro" a quelle di reversibilità), fiere, parchi, ma anche le cure termali dei personale della Difesa.
Il dossier messo a punto da Cottarelli in meno di un mese è snello:
cinque pagine più tre di allegati. Ma dentro c'è tutto: la tabella di marcia, gli obiettivi, le voci. Per arrivare, come dice Saccomanni, non ad »una manovra» una tantum ma ad una revisione sistematica delle uscite che porti a fornire servizi di alta qualità al più basso costo possibile per il contribuente, Per questo, usando le parole del ministro, la revisione della spesa «è il cardine della politica economica del governo». Una politica che vuole trovare ampia condivisione non solo nell'amministrazione con il comitato che si riunirà con cadenza mensile. »Consulteremo frequentemente le parti sociali», annuncia il Commissario che a breve infatti potrebbe avere un primo incontro con le organizzazioni sindacali.
Daremo »enorme importanza alla trasparenza» - assicura Cottarelli - aspetto «importante per creare un clima di sostegno e supporto da parte dell'opinione pubblica», attraverso la »pubblicazione di indici e classifiche» che possono individuare gli enti di spesa «più efficienti».
MANUELA TULLI
Road map della Spending al via a dicembre
I temi: dalle dimensioni degli edifici scolastici ai bonus per le imprese
ROMA. L'elenco delle voci è lungo e tendenzialmente copre gran parte della spesa pubblica. Il commissario alla Spending Review Carlo Cottarelli ha individuato i temi sui quali dovrà essere focalizzato l'esame dei gruppi di lavoro. Esclusi dagli effetti diretti della revisione della spesa soltanto gli organi costituzionali o a rilevanza costituzionale ma anche per loro il commissario pro- muoverà azioni affinché autonomamente possano procedere ai tagli.
Beni e servizi, immobili, costi della politica: queste le prime voci indicate nell'allegato al dossier sulla spending. Ma scorrendo gli elenchi si trovano anche molte altre spese sotto la lente, Ci sono innanzitutto gli statali e una delle questioni che verrà affrontata sarà la loro mobilità <(tra amministrazioni e funzioni».
C'è poi il capitolo degli appalti e delle società partecipate pubbliche.
Poi, ministero per ministero, il dettaglio delle voci di spesa al vaglio si fa più dettagliato: si va dalla rivisitazione della dimensione delle scuole o alla questione degli insegnanti di sostegno fino alle cure termali dei militari, dalle pensioni di reversibilità e quelle d'oro alla riforma della Motorizzazione civile, dai protocolli terapeutici alle centrali di acquisto dei farmaci. I gruppi valuteranno anche l'efficacia della spesa per il trasporto pubblico locale, gli enti lirici, i parchi, le fiere, solo per fare solo alcuni esempi. La Spending Review punta anche alla riorganizzazione degli istituti penitenziari e alla razionalizzazione della gestione del servizio di intercettazioni telefoniche. Faro acceso anche sul coordinamento delle forze di polizia (con carabinieri, Gdf, forestali), anche con l'obiettivo di ottenere risparmi immobiliari,
Previsto infine anche un "check" degli incentivi alle imprese e la revisione del funzionamento delle agenzie fiscali.
Quanto ai tempi, I gruppi di lavoro sulla Spending Review saranno costituiti entro fine mese. Poi la tabella di marcia tracciata da Cottarelli prevede adempimenti specifici, mese per mese. Ecco tutte le scadenze:
DICEMBRE 2013-FEBBRAIO 2014. Prima fase di ricognizione tecnica per definire le misure legislative e amministrative che potrebbero essere approvate già a metà del 2014 e quantificazione dei relativi risparmi di spesa nei 2014 e negli anni successivi.
MARZO-APRILE 2014. Utilizzo della ricognizione tecnica nell'ambito del Documento di Economia e Finanza per la formulazione degli obiettivi di finanza pubblica, anche con riferimento alla spesa complessiva delle amministrazioni pubbliche, I centri di spesa dovranno definire le misure che questi intendono adottare per raggiungere i nuovi obiettivi.
Decisione sull'utilizzazione delle risorse rese disponibili dalla Spending Review.
APRILE 2014. Analisi dell'impatto macroeconomico e distributivo delle misure.
MAGGIO-LUGLIO 2014.
Implementazione delle misure a livello legislativo, con effetti distribuiti nel 2014 e nel corso del triennio successivo.
«Sulla Spending - ha detto - ieri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi - si è fatta avanti una consapevolezza: bisogna individuare un obiettivo quantitativo anche ambizioso e finalizzare i risparmi per motivare il tutto. Si deve sapere a cosa servono i risparmi (abbattimento pressione fiscale, abbattimento debito, a finanziare spese prioritarie) altrimenti la motivazione viene meno».
«Poi - ha aggiunto - bisogna andare avanti nella consapevolezza che Spending non è solo riduzione della spesa, ma anche riorganizzazione degli apparati preposti a quella spesa altrimenti avremo una spending congiunturale, ma non strutturale che incida sulla qualità e l'assetto dei centri di spesa».
Agrigentoflash
La Provincia approva l'istituzione di nuovi indirizzi di studio al Liceo Majorana di Agrigento
La Provincia ha approvato la richiesta di istituzione di nuovi indirizzi di studio fatta dal dirigente Scolastico del Liceo "Majorana" di Agrigento per la parte relative alle aule e ai laboratori. Si tratta dell'istituzione dei nuovi indirizzi di studio "Liceo Scientifico con Opzione Scienze Applicate" e "Liceo Musicale". Il Commissario Straordinario Benito Infurnari su richiesta del Dirigente Scolastico Maria Rita Buscemi ha, infatti, adottato la determinazione n. 58 del 15 novembre con la quale ha preso atto che le aule per attività "normali" e di laboratorio, individuate dal Dirigente Scolastico sono da ritenersi idonee per le attività didattiche relative ai nuovi indirizzi di studio in questione.
Sarà la Regione con apposito decreto regionale a sancire l'istituzione dei nuovi indirizzi di studi. Successivamente al decreto della Regione saranno assunti dalla Provincia Regionale di Agrigento i relativi oneri finanziari di legge per garantire le attività scolastiche. L'autorizzazione della Provincia è subordinata, come attestato dal dirigente scolastico del Majorana, al fatto che il numero degli alunni dovrà essere compatibile con le superfici utili delle aule sulla base degli standard per l'edilizia scolastica e che la presenza di diversi indirizzi di studio nell'Istituto non pregiudicherà in alcun modo la sicurezza degli utenti e la funzionalità della scuola sotto tutti i suoi aspetti.
Il Liceo Scientifico con opzione Scienze Applicate fornirà allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi riguardanti la cultura scientifico-tecnologica, con particolare riferimento alle scienze matematiche, fisiche, chimiche, biologiche e all''informatica e alle loro applicazioni, mentre l'altro indirizzo fornirà competenze musicali agli studenti che si iscriveranno al nuovo corso di studi.
Polo universitario, Moscatt (Pd) plaude Infurnari e rilancia le azioni da intraprendere
"Accolgo con interesse la disponibilità e l'impegno della provincia regionale di Agrigento a mantenere vivo il sostegno verso il Polo universitario di Agrigento.
Conferma della sensibilità del Commissario Infurnari che in questi mesi ho apprezzato per dedizione e competenza, un primo passo verso un nuovo rilancio della 'casa del sapere agrigentino'".
Lo ha detto il deputato nazionale del Pd Tonino Moscatt, che sottolinea: "come già indicato in occasione del tavolo tecnico svoltosi qualche giorno fa, occorre mettere in piedi una cooperazione, un'azione combinata e contemporanea di più elementi in una stessa attività per dare al Polo un ruolo centrale nel panorama economico e culturale della Sicilia. Improrogabilmente - continua Moscatt - serve collegarlo ai nuovi programmi della comunità europea per farlo divenire più 'interessante' ai nuovi investitori; sotto questo aspetto non mi limito ai buoni auspici ma ad un impegno concreto per garantire e promuovere il diritto allo studio, favorendo l'avvio di nuovi processi culturali ed economici ormai nostra priorità".
SICILIA24H
Polo universitario, Moscatt (Pd) plaude Infurnari e rilancia le azioni da intraprendere
"Accolgo con interesse la disponibilità e l'impegno della provincia regionale di
Agrigento a mantenere vivo il sostegno verso il Polo universitario di Agrigento.
Conferma della sensibilità del Commissario Infurnari che in questi mesi ho
apprezzato per dedizione e competenza, un primo passo verso un nuovo rilancio
della 'casa del sapere agrigentino'".
Lo ha detto il deputato nazionale del Pd Tonino Moscatt, che sottolinea: "come
già indicato in occasione del tavolo tecnico svoltosi qualche giorno fa,
occorre mettere in piedi una cooperazione, un'azione combinata e contemporanea
di più elementi in una stessa attività per dare al Polo un ruolo centrale nel
panorama economico e culturale della Sicilia. Improrogabilmente - continua
Moscatt - serve collegarlo ai nuovi programmi della comunità europea per farlo
divenire più 'interessante' ai nuovi investitori; sotto questo aspetto non mi
limito ai buoni auspici ma ad un impegno concreto per garantire e promuovere il
diritto allo studio, favorendo l'avvio di nuovi processi culturali ed economici
ormai nostra priorità".
Agrigentonotizie
Agrigento, la Provincia approva l'istituzione di nuovi indirizzi di studio al liceo "Majorana"
Sarà la Regione con apposito decreto regionale a sancire l'istituzione dei nuovi indirizzi di studi. Successivamente al decreto della Regione saranno assunti dalla Provincia regionale di Agrigento i relativi oneri finanziari di legge per garantire le attività scolastiche
La Provincia regionale di Agrigento ha approvato la richiesta di istituzione di nuovi indirizzi di studio fatta dal dirigente scolastico del liceo "Majorana" per la parte relative alle aule e ai laboratori. Si tratta dell'istituzione dei nuovi indirizzi di studio "Liceo scientifico con opzione scienze applicate" e "Liceo musicale".
Il commissario straordinario Benito Infurnari, su richiesta del dirigente scolastico Maria Rita Buscemi, ha, infatti, adottato la determinazione numero 58 del 15 novembre con la quale ha preso atto che le aule per attività "normali" e di laboratorio, individuate dal dirigente scolastico sono da ritenersi idonee per le attività didattiche relative ai nuovi indirizzi di studio in questione.
Sarà la Regione con apposito decreto regionale a sancire l'istituzione dei nuovi indirizzi di studi. Successivamente al decreto della Regione saranno assunti dalla Provincia regionale di Agrigento i relativi oneri finanziari di legge per garantire le attività scolastiche. L'autorizzazione della Provincia è subordinata, come attestato dal dirigente scolastico del "Majorana", al fatto che il numero degli alunni dovrà essere compatibile con le superfici utili delle aule sulla base degli standard per l'edilizia scolastica e che la presenza di diversi indirizzi di studio nell'Istituto non pregiudicherà in alcun modo la sicurezza degli utenti e la funzionalità della scuola sotto tutti i suoi aspetti.
GdSonline
Province, in vista la proroga dei commissari
Gli uffici di Palazzo dei Normanni rispediscono al governo il ddl: mancano le relazioni tecniche sugli effetti finanziari del cambiamento
di GIACINTO PIPITONE
PALERMO. Cancellate le Province, il governo Crocetta non riesce a portare all'Ars la legge che avvia la fase due della riforma con l'istituzione dei Consorzi di Comuni e delle città metropolitane. Si va dunque verso una proroga degli attuali commissari mentre giunta e Parlamento si scontrano sulle procedure.
Nei giorni scorsi gli uffici dell'Ars hanno rispedito alla giunta il disegno di legge che disciplina la creazione dei Consorzi di Comuni, approvato a Palazzo d'Orleans in estate. Il problema - spiegano da Palazzo dei Normanni - è che non ci sono le relazioni tecniche che spiegano gli effetti finanziari del passaggio dalle Province ai nuovi soggetti: chi eredita mutui e altri debiti? A chi vanno i finanziamenti ordinari e come ripartirli? Che fine fanno le società partecipate?
Per risolvere questi dubbi oggi l'assessore regionale agli Enti Locali, Patrizia Valenti, incontrerà il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone. Un vertice che arriva a poco più di un mese dalla scadenza del termine per approvare la legge: la norma che ha chiuso le Province ha indicato anche che entro il 31 dicembre la Regione deve dare disposizione per creare i nuovi enti.