GIORNALE DI SICILIA
UNIVERSITA'
Tonino Moscat plaude alle scelte della Provincia
Il deputato del Pd Tonino Moscatt ha accolto con interesse la disponibilità e impegno della Provincia regionale di Agrigento a mantenere il sostegno verso il Polo universitario. «Questo sostiene conferma della sensibilità del Commissario lnfurnari che in questi mesi ho apprezzato per dedizione e competenza, un primo passo verso un nuovo rilancio della casa del sa pere agrigentino».
STORIA Uno dei Gran Maestri, Fabrizio de Carretto, apparteneva alla famiglia di Racalmuto
Ordine Ospitaliero di S Giovanni.
Alfieri svela i legami con Girgenti
«Agrigento e l'Ordine Ospitaliero di San Giovanni»: è il titolo del nuovissimo libro del giornalista Vittorio Alfieri, che già nel 1993, in occasione della visita di SS. il Pontefice Giovanni Paolo Il, aveva pubblicato il volume «Il peccato di inquinare», consegnato all'illustre ospite nel corso di una udienza privata. Questa volta lo spunto all'iniziativa della pubblicazione (edizioni Siculgrafica) è stata data dalla celebrazione, nel febbraio scorso, nella Basilica di San Pietro a Roma, dei 900 anni dal riconoscimento ufficiale, con bolla di Papa Pasquale II, dell'Ordine di San Giovanni, sorto a Gerusalemme per impulso di un monaco di Amalfi, il Beato Gerardo. Oggi l'Ordine, che è un'entità di diritto internazionale, che emette francobolli a seguito di convenzioni postali con tutti i Paesi del mondo e di cui viene riconosciuta la sovranità, ha, appunto, come tale la denominazione di Sovrano Militare Ordine di Gerusalemme, di Rodi e di Malta. il Gran Maestro è S.A. Em.ma Frà Mattew Festing. L'autore si è ispirato altresì alla secolare presenza dell'Ordine nel nostro territorio, dato che i Cavalieri Giovanniti gestirono in città daI 1368 al 1566 l'Ospedale di Girgenti, data la loro caratteristica tradizionale di Ospitalieri. Inoltre uno dei Gran Maestri, Fabrizio del Carretto, apparteneva alla famiglia omonima, che aveva la signoria di Racalmuto ed in quel periodo la poderosa flotta dell'Ordine, che nel frattempo aveva assunto una caratteristica militare, aveva partecipato alla famosa battaglia di Lepanto contro i musulmani Vittorio Alfieri, dopo aver ricordato che i Cavalieri di Malta hanno gestito fino agli anni della riforma sanitaria il tracomatosario di Bivona, ha sottolineato che attualmente i volontari dell'Ordine, medici ed infermieri, in seguito ad una convenzione col Comando Generale delle Capitanerie di Porto, si imbarcano sulle motovedette della Guardia Costiera, per assistere, nel mare di Lampedusa, i migranti nel corso delle operazioni di soccorso, con perizia professionale. Il volume, che riporta il carisma dell'Ordine «Tuitio fidei et obsequium paupareum», è sapientemente corredato da una ricca e pertinente documentazione fotografica sulle attività svolte dai Confratelli agrigentini.
REGIONE I nuovi contratti riguardano i dipendenti degli enti finiti nelle inchieste giudiziarie. Le sedi non cambieranno
Formazione, giunta approva il piano
Al Ciapi di Priolo via a mille assunzioni
Piano approvato dalla giunta, i dipendenti degli enti di formazione rimasti esclusi dai finanziamenti possono essere trasferiti al Ciapi di Priolo. Almeno mille persone verranno assunte nei prossimi giorni dalla struttura di proprietà della Regione e altre 500 potrebbero essere trasferite nelle prossime settimane da altri enti in difficoltà finanziarie.
La giunta Crocetta ha approvato lunedì notte la delibera proposta dall'assessore Nelli Scilabra.
Il piano prevede di far gestire al Ciapi di Priolo i corsi per circa 5.700 allievi che erano stati assegnati agli enti poi finiti in inchieste giudiziarie o espulsi dal sistema a causa di ritardi nel pagamento dei dipendenti o irregolarità nella gestione dei fondi pubblici: Anfe4i Catania ed Enna, Anfes, Ancol, Aiprig, Aram Eureka, Iraps, Tal, lnformhouse, Lumen e lsvire.
Il personale di questi enti passerà al Ciapi ma non cambierà sede di lavoro. Lo Ial ha sedi in tutta la Sicilia mentre la maggior parte degli enti finiti sotto inchiesta si trova fra Catania, Messina, Palermo ed Enna. Il Ciapi si limiterà a gestire i corsi lasciandoli nelle città in cui avrebbero dovuto svolgersi normalmente.
La stmttura di Priolo, omonima ma diversa dal Ciapi di Palermo coinvolto nell'inchiesta su Giacchetto, gestirà i corsi e il personale grazie a un finanziamento da 35 milioni: «In questo modo - spiega la Scilabra - risparmiamo 15 milioni perché gli enti tagliati avevano avuto un finanziamento da 50 milioni. Non pagheremo più costi di gestione esorbitanti». È passata quindi la linea dell'affidamento diretto al Ciapi, senza un bando: una soluzione che aveva sollevato perplessità di ordine giuridico da parte dell'assessore Niccolò Marino. Ma per Crocetta «ciò è possibile perchè il Ciapi è una struttura pubblica riconosciuta dalla Commissione europea e se avessimo dovuto fare un bando per assegnare i corsi e i finanziamenti avremmo perso troppo tempo». Dopo le polemiche della scorsa settimana, il piano è passato all'unanimità.
Il Ciapi potrà assumere solo i dipendenti iscritti nel recente albo unico dei formatori e dunque arrivati nei vecchi enti entro il 3t dicembre 2008. Gli altri saranno tagliati fuori, a meno che non sorgano nuove necessità. Il piano della giunta prevede che al personale che transiterà al Ciapi verrà fatto un contratto a tempo determinato da 36 ore per tutta la durata del corso. In pratica, spiegano ancora in assessorato, non verranno rinnovate le formule a 240 18 ore per evitare che personale che lavora part-time possa gravare sui conti pubblici e cercare poi un secondo lavoro.
In seconda battuta il Ciapi dovrebbe poi intercettare i dipendenti in esubero da enti che hanno comunque ottenuto il contributo pubblico per l'anno formativo che sta per iniziare: è il caso di Cefop, Anfe regionale e varie altre sigle minori.
Il trasferimento al Ciapi, secondo Crocetta, garantirà tempi certi di pagamento degli stipendi a lavoratori che in alcuni casi non ricevono la busta paga da oltre 20 mesi, Anche per protestare contro questi ritardi, Cgil, Cisl e Uil avevano indetto 4 giorni di sciopero. Ma ieri, dopo un incontro con il governo, la protesta è stata revocata: «Il governo si è impegnato a sbloccare i pagamenti residui delle retribuzioni afferma Giovanni Migliore della Cisl Scuola -, ad avviare le attività formative con lo sblocco attraverso procedure straordinarie e di emergenza del pagamento della prima erogazione dei finanziamenti in modo da consentire ai lavoratori di percepire le retribuzioni entro Natale». Per Giuseppe Raimondi della Uil «quella del Ciapi è una soluzione che può costituire la base per una riorganizzazione complessiva del settore. Il confronto con il governo sta portando a soluzioni concrete».
VIA LIBERA AGLI 8 CONTRATISTI DEL PARCO DEI NEBRODI
Ars, proroga per 45 precari del Territorio
La manovra correttiva fa passi in avanti. Bocciata però la norma per dare più lavoro ai forestali palermitani
Giacinto Pipitone
PALERMO
Passano le norme che permettono di prorogare 145 precari dell'assessorato regionale Territorio, via libera anche per gli 8 contrattisti del Parco dei Nebrodi. L'Ars boccia invece un articolo fortemente voluto dal Pd e dal governo che avrebbe permesso ai forestali della provincia di Palermo di svolgere qualche giornata di lavoro in più vedendo così crescere la propria retribuzione. E l'esito di una giornata di votazioni ali'Ars sulle norme che il presidente Giovanni Ardizzone aveva stralciato dalla manovra correttiva,
Il timore di Ardizzone è che potessero incorrere nell'impugnativa del Commissario dello Stato compromettendo il percorso dell'intera manovra. Da qui la decisione di dare a queste norme un binario autonomo.
La norma che riguarda i precari dell'assessorato al Territorio è stata riscritta in modo da dare copertura economica con 644 mila euro a una procedura di contrattuatizzazione che l'assessorato sta portando avanti dal punto di vista amministrativo. Il testo approvato prevede pure la copertura finanziaria per pagare fino alla scadenza tre contratti a termine ad altrettanti dirigenti dell'assessorato
al Lavoro: costeranno 289 mila euro e facevano parte di un contingente di il burocrati a cui il contratto non è stato rinnovato per lo stop arrivato proprio dal Commissario dello Stato.
Approvato anche un finanziamento da un milione e mezzo all'Aras, l'associazione degli allevatori che così potrà pagare gli stipendi. E ottiene il via libera anche una norma proposta da Vincenzo Vinciullo e Marco Falcone per finanziare il trasporto gratuito sui bus degli alunni della scuola dell'obbligo. La norma sui forestali è stata invece bocciata da 28 voti, Il Pd e il governo si sono fermati a 24 mostrando qualche crepa nel rapporto che hanno con l'aula. Oggi si prosegue con altre norme stralciate. Intanto ieri non si è svolta la prevista riunione del gruppo del Pdl che doveva sancire l'uscita di sei deputati alfaniani che avrebbero dovuto dar vita al gruppo Nuovo centrodestra, Formalmente se ne riparlerà già oggi ma nel partito è in corso un pressing serrato per convincere i deputati a optare per Alfano o Berlusconi. Ieri Giuseppe Milazzo, che in un primo momento aveva scelto la nascente Forza Italia, sarebbe stato convinto a tornare nell'orbita alfaniana. Lui, Milazzo, ufficialmente prende tempo: <(Sto riflettendo, non ho ancora deciso. L'eventuale no di Milazzo impedirebbe a Marco Falcone, Giorgio Assenza e Salvo Pogliese di dar vita a un gruppo autonomo con il
simbolo di Forza Italia.
LA SICILIA
Provincia, altre 2 scuole superiori amplieranno la loro offerta formativa
Altre due scuole superiori della provincia di Agrigento ampliano la loro offerta formativa. Con propria determinazione, infatti, il commissario Infurnari ha dato il via libera alla creazione di corsi di studi presso il Liceo scientifico e delle Scienze umane Politi di Agrigento e presso l'Iiss Ugo Foscolo Sciascia di Canicattì. Come era avvenuto già con il Liceo scientifico Majorana, si tratta di singole proposte da parte dei dirigenti scolastici, già approvate dalla Regione e che hanno ottenuto adesso il parere in merito all'adeguatezza dei locali attualmente in uso dagli istituti. L'impegno, da parte delle scuole, è che l'attivazione dei nuovi indirizzi non comporti l'esigenza di reperire nuove aule o nuovi laboratori almeno per il primo quinquennio, Nel dettaglio, al Politi sono stati concessi gli indirizzi di Liceo delle Scienze umane con opzione economico sociale e Liceo artistico-architettura e ambiente, mentre al Foscolo- Sciascia sono stati accordati gli indirizzi Liceo linguistico e Liceo artistico architettura e ambiente. Altre pratiche, ci spiegano dalla Provincia, sono in corso di redazione da parte degli uffici tecnici, in particolare da parte del Settore Edilizia e Gestione patrimoniale, che deve esprimere il proprio parere sulla possibilità di ospitare nuovi corsi di studi nei locali attualmente utilizzati dagli istituti. Pareri quindi strettamente tecnici, senza alcuna valutazione condivisa con l'ufficio scolastico provinciale di distribuzione dei corsi di studi e delle competenze. Si prosegue a macchia di leopardo, come si è fatto negli anni trascorsi senza che vi sia una progettazione che tenga conto delle esigenze dei territori e della loro vocazione. Eppure un processo di rimodulazione lo si era annunciato alcuni mesi fa senza che, nei fatti, nulla di concreto sia stato compiuto. Il rischio è quindi, a lungo termine, che ci si trovi a rifare gli errori del passato, abbondando con corsi umanistici a scapito della formazione professionale o, viceversa.
Aumento probabile
Provincia. Invariate tutte le imposte. Resta solo il dubbio per l'Rc auto
Nonostante la riduzione dei finanziamenti, la Provincia regionale di Agrigento non aumenterà le tasse nei confronti dei cittadini.
Il commissario straordinario Benito Infurnari ha infatti riconfermato anche per l'ultimo esercizio finanziario, le percentuali della quota versata all'ente sulla Tares e sull'imposta provinciale di trascrizione.
La percentuale prevista è, per il tributo sui rifiuti del 4 per cento, così come si era già scelto nel 2002 (il massimo previsto è il 5 per cento), mentre per quanto riguarda la cosiddetta lpt, si è confermata la quota del 30 per cento, il tetto massimo già previsto dalla legge.
Insomma, si sta tendendo a "galleggiare", nonostante le numerose difficoltà economiche attraversate in queste settimane e adesso solo in parte colmate dalle variazioni di bilancio della Regione.
Si è riusciti a garantire una stabilità delle quote, spiegano dalla Provincia, grazie alla riduzione dei costi generata dall'eliminazione delle cariche elettive (assessori, presidente e consiglio comunale), ad una serie di azioni di piccolo risparmio (fuoriuscita da consorzi e associazioni inutili) e soprattutto grazie alla rimodulazione di alcune spese, come ad esempio quella per il funzionamento del liceo musicale "Toscanini" (con un risparmio di circa 500mila euro).
Incerto, invece, è il destino della quota provinciale dell'Rc Auto, aumentata dal presidente D'Orsi al 3.5 (dal 12.5 al 16%) in base ad una legge che però è stata bocciata nel frattempo dalla Corte costituzionale. In tal senso, pare, sia in corso un confronto alla Regione sul tema per verificare la fattibilità di un nuovo aumento che vada a sostenere le Province, che (ormai appare certo), vivranno almeno un altro anno. Oltre ai tributi già elencati dovrebbe mancare l'accisa sull'energia elettrica, prevista anche questa in favore degli enti intermedi e che, pare, dovrebbe comunque rimanere nella quota dell'anno precedente.
G. SCH.
«Serra Cazzola» viadotto e tunnel già realizzati
Il viadotto Serra Cazzola e l'attiguo omonimo tunnel saranno aperti entro la fine dell'anno e si aggiungeranno ai 34 già aperti e funzionanti del tratto tra Agrigento e Grottarossa, alla periferia di Canicattì. In verità i lavori da parte della Empedocle sono già stati ultimati per cui il tratto di strada che va dai centro commerciale fino al bivio di Canicattì nord in teoria sarebbe già praticabile. Tuttavia, fanno sapere dall'Anas, c'è ancora da sistemare la segnaletica e da definire gli ultimi dettagli di finitura, per cui ci vorrà ancora qualche settimana prima che anche questo tratto possa essere consegnato alla fruizione dell'utenza.
In tal modo resteranno ancora da ultimare il tratto in rettilineo all'altezza di Racalmuto (il cui asse principale qualche giorno addietro è stato chiuso al traffico per consentire l'esecuzione delle opere necessarie, dirottando il traffico su di una strada complementare fino al bivio per Castrofilippo) e quello sotto Agrigento con i relativi svincoli. Nella sostanza è stata raggiunta una percentuale dei lavori, relativi al primo lotto, pari al 93%, come hanno affermato i rappresentanti del contraente generale Pierfrancesco Paglini, Calogero Abissi, Nicola Brighi e Orazio Zamballeti nel corso di un recente incontro con i responsabili dei sindacali degli edili.
«Tale percentuale - spiegano dalla Empedocle - è calcolata sulla base dei lavori attualmente in contratto. Infatti a seguito della firma dell'atto disotto- missione n. 2, del dicembre 2012, e della conseguente stipula dell'arto aggiuntivo n. 2, del settembre 2013, sono state stralciate dall'oggetto contrattuale porzioni significative delle opere originariamente da eseguire, per una carenza di finanziamento del lotto da parte degli enti competenti. In estrema sintesi le opere stralciate consistono in quelle ricadenti nella tratta fra le progressive 0+000 e 2+800, e fra le progressive 16+000 18+000, oltre che ad alcuni interventi di finitura comunque non influenti sulla fruibilità della restante parte dell'intervento pienamente realizzato. Tali opere ricadono quasi interamente nella tratta quasi
originariamente affidata all'ATi Cfc-Sics, affidataria di parte dell'intervento, allontanata dall'appalto nel mese di luglio 2012. In ogni modo si tratta di opere complementari che non riguardano il tracciato principale, per le quali si è riavuto il finanziamento e che comunque saranno regolarmente eseguite».
Per le opere in corso di realizzazione e per gli altri interventi di completamento (movimento terra, opere idrauliche e stradali, verde e segnaletica definitiva) si prevede il completamento entro marzo del 2014. Il punto sui lavori del primo lotto sarà comunque fatto dalla Empedocle nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta il prossimo 4 dicembre a San Cataldo che servirà anche per presentare la fresa Tbm con la quale sarà scavata la galleria sotto Caltanissetta, nel contesto dei lavori relativi al secondo lotto, tra Grottarossa e gli svincoli per la A19.
Personale insufficiente, mancanza di automezzi e persino dei prodotti per il laboratorio
Arpa, suona l'allarme
Personale insufficiente anche a garantire i servizi obbligatori per legge, mancanza di automezzi di locomozione e persino dei prodotti consumabili per il laboratorio. E' questo il quadro drammatico in cui si trova ad operare l'Arpa di Agrigento. L'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente nella nostra provincia si trova in una situazione non troppo dissimile da quella di altre realtà nella regione - che gli stessi addetti ai lavori non esitano a definire drammatica. "La prima pianta organica stabilita nel 2001 - ci spiega il direttore Salvatore Montana- lampo - prevedeva 74 unità. La successiva contrazione voluta dalla spending review ridusse la dotazione ad una sessantina di dipendenti. Oggi ne abbiamo 25. Ciò significa - dice ancora - che in questo momento abbiamo 3 dirigenti invece che averne i 6 previsti, un solo collaboratore tecnico professionale a fronte dei 4 previsti, un solo collaboratore tecnico che si occupa di analisi a fronte di 32 previsti, 12 tecnici addetti ai prelievi rispetto ai 25 previsti mentre non abbiamo nessun tecnico per svolgere le analisi di laboratorio mentre dovremmo poterne disporre di una ventina". In questo quadro è quindi impossibile realizzare un'attività di monitoraggio reale dal punto di vista ambientale di tutti i 43 comuni. Eppure le competenze dell'Arpa sono molteplici, e buona parte rivolte alla tutela della salute pubblica per quanto riguarda emissioni di sostanze inquinanti e pericolose. Il lavoro è molto, e riguarda soprattutto, per quanto riguarda la nostra provincia, il monito- raggio delle discariche abusive e degli impianti di smaltimento dei reflui. 'Se l'ufficio va avanti spiega ancora il direttore è soprattutto grazie alla buona volontà di tutti, dato che ognuno cerca come possibile di supplire alle assenze di personale. Ci sono però dei limiti evidenti". Un esempio? Ogni anno l'Arpa dovrebbe realizzare circa un centinaio di controlli annui ai depuratori della provincia. "In atto - dice Montana lampo riusciamo a garantirne circa la metà. Del resto dovremmo avere almeno cinque autovetture di servizio e invece ne abbiamo solo due, e per circa un mese abbiamo dovuto fare la benzina a credito perché non arrivavano i fondi". La situazione economica, tra l'altro, è grave anche per il personale, il quale non percepisce da tempo il salario accessorio e i rimborsi spese.
L'impoverimento della dotazione organica, comunque, si è consumato lentamente: non si è infatti provveduto a sostituire il personale che è andato in pensione nè pare sia semplice poter ottenere, da dipendenti Regionali o Provinciali, ottenere il distacco all'Arpa. "Ogni anno - dice uno di loro diventa sempre più difficile riuscire ad essere riconfermati. Se qualcuno di noi dovesse tornare ai settori di provenienza qui salterebbe il sistema".
G. SCHICCHI
DEDALO AMBIENTE
Due Comuni e 2 banche pagheranno il debito alla ditta Catanzaro
La Dedalo Ambiente, società d'ambito dell'Ato Ag3, ed in particolare i Comuni di Campobello di Licata e Ravanusa, la Banca San Francesco e l'Unicredit di Licata, dovranno versare alla Catanzaro Costruzioni 490mila euro. Lo ha deciso, ieri mattina, il giudice del Tribunale di Agrigento, Gerlando Lo Presti Seminerio, dopo che i legali dell'impresa proprietaria della discarica di Siculiana, gli avvocati Elisa lacono e Salvatore Cucchiara, avevano fatto notificare alla società che si occupa dello smaltimento e della raccolta di rifiuti in sette comuni della provincia di Agrigento un atto di precetto e ad uno di pignoramento relativi a dei decreti ingiuntivi. Si tratta di somme che la Catanzaro doveva ricevere dalla Dedalo Ambiente per lo smaltimento dei rifiuti in discarica per l'anno 2012.
La somma assegnata dal giudice è l'ultima parte di un debito complessivo di circa 2 milioni di euro. Infatti, lo scorso mese di ottobre sempre il Tribunale aveva fatto liquidare alla Catanzaro costruzioni un milione e 160 mila euro a parziale compenso delle somme da riscuotere.
Con questa decisione, adottata ieri mattina il giudice in pratica ha liberato gli altri comuni consorziati: Licata, Palma di Montechiaro, Canicattì, Naro e Camastra i quali in caso di mancato versamento delle somme richieste da parte della società con sede nella zona industriale di Ravanusa, avrebbero dovuto adempiere direttamente con il pagamento richiesto dalla ditta Catanzaro. Inoltre, l'iter di recupero delle somme dovute era stato avviato, dai legali di fiducia della Catanzaro anche in vista della cessazione delle attività da parte di Dedalo che originariamente erano previste per il trenta di settembre.
Si tratta, infine, di una misura maturata dopo il fallimento dei vari tentativi di conciliazione che la Catanzaro tramite i suoi legali aveva avuto con la Dedalo. La società con sede a Ravanusa in diverse occasioni aveva promesso che avrebbe saldato le spettanze arretrate. Impegno però che non è stato mai mantenuto per mancanza di liquidità.
Della Dedalo Ambiente fanno parte i comuni di Canicattì, Campo- bello di Licata, Ravanusa, Licata, Palma di Montechiaro, Camastra e Naro. Attualmente la società è amministrata dal commissario liquidatore Rosario Miceli e da altri due commissari nominati dalla Regione Siciliana: Antonino Lo Brutto e Michelangelo Landro. I due commissari hanno il compito così come Miceli di portare alla liquidazione la società e si sono insediati lo scorso trenta di settembre. Con il pagamento di questi ultimi 490rnila euro il debito contratto dalla Dedalo Ambiente con la Catanzaro Costruzioni viene completamento estinto, I problemi che attualmente attanagliano la società sono molteplici e provengono in maggiore parte dal mancato pagamento delle somme dovute dai comuni consorziati.
CARMELO VELLA
Repubblica.it
Approvate a Sala d'Ercole due delle leggi stralciate dalle variazioni di bilancio. Governo battuto a scrutinio segreto su un articolo
Soldi per precari e allevatori, no ai forestali antincendio
APPROVATE all'Ars due delle tre leggi stralciate dalla manovra d'autunno da 71,5 milioni di euro. Via libera, frai'altro, alla proroga del credito d'imposta, alla riferma dell'Rc auto (che destinerà 90 milioni alle Ex Province) e alle norme sui personale: dalla proroga dei contratti dei sette dipendenti del Parco dei Nebrodi e dei 45 cocopro dell'assessorato al Territorio, al milione e mezzo a favore dell'Associazione regionale allevatori siciliani e dei suoi 158 dipendenti, fino alla copertura degli stipendi per tre dipendenti dell'assessorato al Lavoro tra i quali i capo della task force per l'occupazione, Salvatore Glandole.
Non passa, invece, l'articolo sui forestali antincendio: qui il governo va sotto di quattro voti. La norma, introdotta in commissione Bilancio con un emendamento del deputato pd Antonello Cracolici, ha avuto in aula il parere favorevole della giunta ma è stata bocciata con un voto segreto chiesto e ottenuto dal Pdl. La norma riguardava i forestali antincendio di Palermo, per i quali le giornate erano state finora sempre distribuite tra tutti, senza tenere conto della divisione tra "centunisti" (che hanno cioè diritto a 101 giornate lavorative) e "centocinquantunisti" (151 giornate) per il mancato aggiornamento delle graduatorie. Sull'articolo si era espresso a favore, in aula, l'assessore Mariella Lo Bello, che qualche settimana fa aveva incontrato i forestali riconoscendo fondata la loro protesta. Ventotto i voti contrari, ventiquattro quelli favorevoli.
La seduta è stata rinviata a oggi pomeriggio per l'approvazione dell'ultima legge stralciata dal testo originario della manovra finanziaria, quella che stanzia 61 milioni di euro per la Sas, Servizi ausiliari Sicilia, per gli anni 2014 e 2015.
g. s.
Sicilia24h
"Province", verso la proroga dei Commissari
In Sicilia le Province sono state cancellate dalla riforma Crocetta. Ancora pero' all' Assemblea regionale e' attesa la legge che avvia la seconda fase della riforma, ossia l'istituzione dei Consorzi di Comuni e delle città metropolitane. Dunque, è inevitabile procedere ad una proroga degli attuali Commissari e, quindi, anche di Benito Infurnari alla Provincia Regionale di Agrigento. Gli uffici dell' Assemblea regionale hanno nel frattempo rispedito alla Giunta il disegno di legge che disciplina la costituzione dei Consorzi di Comuni perche' mancano le relazioni tecniche che spiegano gli effetti finanziari del transito dalle Province ai nuovi soggetti. Ad esempio, non si risponde agli interrogativi : chi eredita mutui e altri debiti ? A chi spettano i finanziamenti ordinari e come ripartirli ? Quale sorte attende le società partecipate?
Siciliainformazioni
La verità sul New York Times:
Crocetta e la Sicilia ridicolizzati
di Enzo Coniglio
Dovremmo recitare in tanti il "mea culpa in vigilando". Ricordate il reportage del New York Times dedicato al presidente della Regione siciliana? È stato riferito dai media italiani, e siciliani in particolare, come un trionfale ingresso della Sicilia nel mondo americano. Una promozione sul campo. Lo sdoganamento dell'Isola dai beceri stereotipi creati da Hollywood per fare soldi. Quasi che le major si fossero sdebitate attraverso il più prestigioso foglio statunitense, dopo avere regalato al mondo a piene mani siciliani mafiosi, ignoranti, poveracci. Ebbene, è tutto falso. Nessuno aveva letto le nove pagine del reportage del New York Times. Incredibile, ma vero. A cominciare dalle agenzie di stampa, che hanno diffuso le sintesi più gettonate. Se fosse il contrario, se avessero letto e tradotto, vuol dire che avrebbero scientemente imbrogliato le carte.
Ci siamo fidati stupidamente o abbiamo scelto di credere il falso, partecipando al grande imbroglio, perché così ci conveniva? Il danno, comunque, è fatto. Si può solo mitigarne gli effetti a casa nostra. I lettori del New York Times, che rappresentano la parte colta dei cittadini statunitensi, hanno appreso e "digerito" l'insulso reportage. Che condanna la nostra leggerezza e superficialità oltre misura.
Le cose stanno così: Marco Di Martino, il reporter del NYT, è stato per sei giorni accanto al presidente della Regione Siciliana. Poi ha battuto sui tasti episodi, suggestioni, pensieri che ridicolizzano la Sicilia ed il suo presidente, il più delle volte a sproposito, in modo prevenuto e sprezzante. Il contenuto del reportage suscita molte domande, alcune inquietanti, sulle ragioni che hanno suggerito al New York Times di realizzare le nove pagine.
Seppure con grave ritardo, è tempo di far sapere che cosa contengono. Proviamo a sintetizzare. L'articolo non offre all'upper-middle class americana informazioni sullo sviluppo economico e finanziario della Sicilia. Né informa delle sue bellezze naturali, i reperti storici ed artistici e l'eccellente cucina, dei costumi, tradizioni. Non una parola sulla cultura siciliana, la sua storia, e la sua civiltà antica.
Marco Di Martino "danza" attorno alla figura del governatore. La Sicilia come "sistema Regione" è praticamente assente se si esclude la lista di "professional beggars" e questuanti che il presidente incontra sistematicamente ogni giorno. Una folla di poveracci che chiedono risposte ai loro bisogni e una soluzione delle loro vertenze.
Un popolo di questuanti che può contare sulla solidarietà di tutori dell'ordine, che si comporterebbero, secondo il reporter, come poliziotti di una Repubblica delle banane.
Infatti, chi conosce il mondo americano, come lo scrivente, comprende quanto sia grave il parere espresso dal giornalista: "La polizia conosce i manifestanti per nome, - scrive il giornalista - hanno condiviso sigarette nei momenti di calma per poi, nei momenti di tensione, indossare i paramenti antisommossa". Proprio così.
Il cuore del reportage è riservato esclusivamente al presidente della Regione, Rosario Crocetta. Nella forma di "racconto - verità" offre del presidente una immagine "schizofrenica". L'articolo si apre infatti con Crocetta che "fuma due o tre pacchetti di sigarette al giorno, accendendole senza portarle alle labbra, spesso guardando ai tre cellulari che ha disposto davanti a sé".
Il reporter accredita l'immagine di una persona che trova conforto nella sigaretta, fumata compulsivamente, condizionata dalle sollecitazioni provenienti dai suoi tre cellulari che squillano in continuazione e gli impediscono di pensare prima che di agire.
Il reporter, addirittura giudica il presidente un "maleducato" perché "spesso nel bel mezzo di una conversazione risponde al cellulare o legge i messaggi senza scusarsi". Lo qualifica anche uno sciatto disordinato: "Quando sono arrivato nella sua stanza c'erano cumuli di vestiti ovunque, una tavola con alcune creme di bellezza...". Il presidente della Regione non dedica tempo alla lettura ed all'esame di delicati e voluminosi dossier sulla politica siciliana. È un curioso individuo che dedica invece le prime ore del mattino alla visione di Disney Junior e, in particolare, Peppa Pig.
Che idea si siano fatti gli americani di Crocetta è facile intuirlo.
Il reportage affronta con sciattezza temi delicati come quelli relativi alla religione, al comunismo e alla omosessualità, banalizzandoli e coinvolgendo indirettamente, in tale sciattezza, lo stesso presidente.
Nelle nove pagine non c'è nulla della Sicilia, ma tanto di un presidente sui generis. Sei giorni sono tanti. Possibile che il reporter del NYT abbia dimenticato che l'Isola ospita la più grande base militare Usa nel Mediterraneo, Sigonella? E il sistema satellitare di Niscemi, il Muos, motivo di preoccupazione e proteste dei siciliani? Possibile che il ruolo della Sicilia come Hub del Mediterraneo e degli Americani come "guardiani del globo", non sia stato nemmeno sfiorato in sei giorni di intensa frequentazione?
L'Isola è divenuta indispensabile per gli americani in questa precisa fase storica. È nel Mediterraneo e nel Medio Oriente che si giocano le partite più importanti.
Il ruolo strategico che ha la Sicilia per gli Usa avrebbe dovuto sollecitare ben altro interesse, che le creme di bellezza e i cartoni animati mattutini. Avere un presidente alla Mintoff, il premier maltese degli anni Settanta, molto esigente e risoluto, avrebbe seriamente preoccupato gli americani. Ma averne uno alla Crocetta, nella versione di Marco De Martino, è di grande conforto.
Gli americani possono dormire, insomma, su quattro guanciali. La Sicilia è quella del filone mafioso, dal Padrino alla saga dei Soprano.
E i commerci, le imprese, le banche, il tenore di vita, i costumi, le intelligenze, le eccellenze dell'Isola? Niente. Al New York Times questi temi non interessano affatto perché in fondo, caro presidente Crocetta, chi comanda a casa nostra sono loro e solo loro, gli americani con il sostegno della stampa qualificata.
E così sia