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Rassegna stampa del 26 novembre 2013

GIORNALE DI SICILIA
 

PORTO EMPEDOCLE. L'amministratore dell'albergo «Dei Pini» aderisce al bando della prefettura per trasformarlo in ricovero.
Sono 129 le camere per i migranti. Giglio: occasione per mantenere i livelli occupazionali
Concetta Rizzo
PORTO EMPEOOCLE
Il turismo Agrigentino è ormai soltanto una favola. L'andamento generale del mercato turistico non lascia spazio ai sogni. Nemmeno a quelli degli imprenditori del settore che, adesso, pensano, piuttosto, a come «trasformarsi» pur di sopravvivere. Esattamente per come sta accadendo all'hotel dei Pini di Porto Empedocle che ha aderito alla richiesta manifestazione di interesse, da parte della Prefettura, per accogliere gli immigrati.
Dal 2005 al 2012, il mercato turistico risulta essere in flessione, passando dalle 394.295 presenze del 2005 alle 372.963 del 20 12. Aumentano  gli stranieri in arrivo per carità: 176.116 del 2005 a 179.563 del 2012, ma calano i turisti italiani: 218.179 del 2005 a 193.395 del 2012.
«Lo stato di stagnazione del settore turistico locale — è stato scritto nel report 2013 sul turismo Agrigentino - rischia di non poter intercettare le potenzialità di un mercato che, a differenza di altri settori economici, si mantiene in forte crescita a livello mondiale». Chi ha un albergo, come nel caso dell'hotel dei Pini, pensa certamente alla propria imprenditorialità, ma cerca anche di garantire i livelli occupazionali. Perché nella comoda struttura alberghiera, posta all'ingresso di Porto Empedode, lavorano, al momento, 13 persone; ma «trasformandosi» in centro temporaneo d'accoglienza per gli immigrati richiedenti asilo politico, si è certi che i livelli occupazionali lieviteranno. E di molto anche.
«Non ci sarà più la necessità — ha spiegato l'amministratore dell'hotel dei Pini, Piero Giglio — degli stagionali. Il personale potrà lavorare sempre, tutto l'anno». Le dimensioni della struttura alberghiera empedoclina, rinomata da decenni, sono, inoltre, notevoli. Nulla a che vedere, banalmente, con la tensostruttura della Protezione civile sistemata nell'area portuale. «Abbiamo 129 camere—ha spiegato Giglio — potremmo arrivare, a seconda della tipologia di sistemazione che vorrà la Prefettura, fino all'accoglienza di un massimo di 500 persone». Il bando per l'accoglienza della Prefettura è scaduto lo scorso 15 novembre.
Oltre alle strutture alberghiere, potevano partecipare, per mettere a disposizione i loro appartamenti, anche i privati. Altro che pensare a realizzare un bed & breakfast, dunque. «Nella nostra struttura è stato già effettuato un sopralluogo per conto della Prefettura— ha continuato l'amministratore Piero Giglio -. il mercato turistico Agrigentino lascia molto a desiderare. Il turismo, dalle nostre parti, è diventato ormai una favola, ecco perché abbiamo fatto questa scelta: aderire con una manifestazione di interesse al bando della Prefettura». Una strada scelta per sopravvivere e migliorarsi, dunque, mantenendo alti — ancora più alti di adesso — i livelli occupazionali.
 

ISTRUZIONE. Monta la protesta contro la politica del governo: «Negli ultimi anni ci sono stati circa dieci miliardi di tagli»
Alle superiori la pantera torna a ruggire Occupato il liceo classico «Empedocle»
Come ogni anno, di questi tempi, gli studenti sono sul piede di guerra. Questa volta, contro il "decreto Carrozza". Ieri, gli alunni del liceo classico "Empedocle" hanno occupato. Oggi toccherà a quelli del liceo "Politi" e, domani, a tutti quelli degli altri istituti di scuola media superiore. "Questo decreto non si discosta dal piano ventennale di tagli e controriforme che hanno portato avanti tutti i ministri che si sono succeduti al Governo a partire dagli anni Novanta. Il decreto rinominato dai precari "un'elemosina a scuola e ricerca" — scrive il coordinamento studentesco "Sempre in lotta" - stanzia 400 milioni spalmati su numerosi interventi e su tre anni. Dal 2008 ad oggi — continua il coordinamento studentesco - l'istruzione ha subito circa 10 miliardi di tagli, 400 milioni di finanziamento sono ben poca cosa rispetto alle risorse fin ora sottratte". Al liceo scientifico e delle scienze umane "Politi" e al liceo classico "Empedocle" si sono già svolte delle assemblee d'istituto in cui gli studenti sono stati informati delle problematiche della scuola e dopo una votazione democratica, che ha coinvolto tutti gli studenti, è stato deciso di aderire alla mobilitazione. "Il decreto scuola — spiegano dai coordinamento studentesco 'Sempre in lotta" - è stato al centro della nostra discussione. Sul welfare studentesco, il ministro stanzia 136 milioni in borse di studio, peccato che ne servirebbero circa 350 milioni per coprire solo gli idonei non beneficiari  di borse di studio per mancanza di fondi; inoltre dei 136 milioni 15 sono destinati agli studenti di scuole medie e superiori. Per quest'ultimi saranno previste borse per il pagamento di mezzi di trasporto, ma se da una parte danno delle borse dall'altra assistiamo ad aumenti generalizzati del costo di mense e trasporti. E' scontato dire che con 15 milioni ci saranno poche migliaia gli studenti fortunati sui circa 4 milioni. Come studenti e come"Sempre in Lotta"— prosegue la nota stampa degli alunni - le nostre rivendicazioni vanno ben oltre queste cifre simboliche per provare ad allentare le tensioni ormai esplosive nel mondo della scuola. Le misure che servono sono ben altre: ritiro di tutti i tagli e controriforme a partire dalla riforma Zecchino-Berlinguer sull'autonomia del personale necessario, piano nazionale sull'edilizia scolastica. I soldi si vadano a prendere dalle scuole private, dalle agevolazioni alla Chiesa; dalle  spese militari e dai profitti di padroni e banchieri". (CR)
 

LA SICILIA
 

Nuovi corsi per tre istituti scolastici della provincia
La Provincia regionale di Agrigento dice sì all'ampliamento dell'offerta scolastica di altre tre scuole. Con proprie determine il commissario straordinario Benito Infurnari ha infatti dato il proprio parere tecnico positivo alla possibilità che alcuni istituti dell'Agrigentino possano inserire nuovi corsi di studio, Si tratta dei Martin Luther King di Favara, a cui è stata accordata la possibilità di inserire i corsi Liceo delle Scienze umane con opzione economico sociale e Liceo scientifico con opzione Scienze applicate, l'Iiss Filippo Re Capriata di Licata, cui sono stati concessi i corsi in Telecomunicazioni, Informatica e Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera, che sarà però un corso serale per adulti, e il Liceo scientifico Odierna di Palma di Monte- chiaro a cui sono stati concessi i corsi aggiuntivi Servizi sociosanitari, informatica e Telecomunicazioni e Liceo scientifico scienze applicate.
Corsi che si vanno ad aggiungere ad altri già deliberati per il Majorana di Agrigento, (Liceo scientifico con opzione Scienze applicate e Liceo musicale), per il Politi di Agrigento (Liceo delle Scienze umane con opzione economico sociale e Liceo artistico-architettura e ambiente) e peri! Foscolo- Sciascia di Canicattì (Liceo linguistico e Liceo artistico, architettura e ambiente) frutto del lavoro degli uffici della Provincia, che hanno verificato la fattibilità di quanto richiesto dai dirigenti scolastici.
«Le richieste sono state diverse — ci spiegano dall'Ente — perché le scuole attendevano da anni di poter ottenere nuovi indirizzi di studio per ampliare i servizi offerti all'utenza. Entro questa settimana il nostro lavoro dovrà essere completato per rientrare nei termini».
Le proposte, infatti, saranno realtà solo dopo la decisione della Regione Sicilia. L'iter prevede che se la Provincia debba fornire un parere tecnico riguardante soprattutto l'adeguatezza dei locali che già ospitano gli istituti (non bisogna cioè aggiungere altri costi alle casse pubbliche), a cui si affianca un parere non vincolante ma obbligatorio dell'Ufficio scolastico provinciale, la parola definitiva spetterà alla Regione Sicilia, la quale, sentito il Miur, con apposito decreto regionale sancirà l'istituzione dei nuovi indirizzi di studi.
Successivamente al decreto della Regione saranno assunti dalla Provincia Regionale di Agrigento i relativi oneri finanziari di legge per garantire le attività scolastiche.
G. SCHICCHI
 

PORTO EMPEDOCLE
Piove, fa freddo, ma il traghetto è sempre «irraggiungibile»
PORTO EMPEDOCLE. La situazione ha assunto ormai connotati insostenibili e grotteschi, Da mesi il traghetto per le isole Pelagie (fermo tra l'altro da una settimana per il maltempo) viene ormeggiato lontano dalla propria sede abituale.
Ogni sera si assiste a una stucchevole «processione» dimezzi e persone anche a piedi che, nella quasi oscurità sono costretti a percorrere centinaia di metri di banchina per imbarcarsi. Colpa della nave Adriatica i,  protagonista con il proprio equipaggio di una scandalosa vicenda con sviluppi internazionali, a causa delle problematiche finanziarie dell'armatore. L'imponente imbarcazione che avrebbe dovuto coprire la tratta tra Porto Empedocle, Lampedusa e Linosa è ferma perché chi dovrebbe farla funzionare non ha i soldi nemmeno per acquistare il carburante.
Nemmeno trainandola con il rimorchiatore sarebbe possibile «parcheggiarla» in altra zona del porto, liberando lo spazio destinato al traghetto in funzione.
A subire i disagi di una simile situazione sono coloro i quali, a piedi devono raggiungere l'imbarcazione della Compagnia delle Isole, percorrendo l'intera banchina Sciangula, quasi sempre con bagagli al seguito. Non tutti infatti vengono autorizzati a transitare sulla banchina commerciale, dal personale addetto alla vigilanza, presenti all'ingresso dell'area. Non è raro quindi che si creino tensioni.
Una situazione che si trascina da settimane, senza che nessuno riesca a porvi rimedio. Nel 2013 è impensabile che non si riesca a spostare una nave seppur grande, capace di «sequestrare» gran parte della banchina, privando il porto della normale funzionalità. Tra l'altro l'avanzare implacabile della stagione invernale, con il conseguente abbassamento delle temperature e il frequente abbattersi di pioggia rende la situazione ancor più insostenibile. E il dato che lascia sconcertati è che questo stato di cose si trascini da mesi, senza che nessuna autorità preposta e operante sul territorio sia capace di schiodare questa imbarcazione da dove si trova, anche soltanto da una punta all'altra della banchina.
Ci si chiede come sia possibile che un rimorchiatore non sia nelle condizioni di trainare l'Adriatica nel posto dove si trova oggi il traghetto per le Pelagie. Non occorrerebbero manovre ardimentose.
FRANCESCO DI MARE
 

Agrigentoflash
 

Nuovi indirizzi di studio autorizzati a diversi Istituti Scolastici della provincia.
Il Commissario straordinario Benito Infurnari, su proposta del Settore Politiche del Lavoro e dell'Istruzione, ha autorizzato la creazione di nuovi indirizzi di studio per l'anno 2014/15  inviate da diversi istituti superiori della Provincia. Si tratta del Liceo "M.L. King" di Favara, l'I.I.S.S. "F. Re Capriata" di Licata e il Liceo Scientifico Statale "G.B. Odierna" di Palma di Montechiaro.
Il dirigente scolastico Prof. Salvatore Pirrera del Liceo Statale "M.L. King" di Favara ha richiesto l'istituzione dei seguenti nuovi indirizzi di studio:  "Liceo delle Scienze Umane con Opzione Economico - sociale e Liceo Scientifico con Opzione Scienze Applicate.
Il Dirigente scolastico dell'I.I.S.S. "F. Re Capriata" di Licata,  prof. Sergio Coniglio ha richiesto l'istituzione dei seguenti nuovi indirizzi di studio: Settore tecnologico indirizzo informatica e Telecomunicazioni - articolazioni: "Informatica" e "Telecomunicazioni" e nell'ambito dell'istruzione professionale: Settore Servizi - Indirizzo Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera (corso serale per adulti).
Il dirigente scolastico Prof.ssa Milena Siracusa del Liceo Scientifico Statale "G.B. Odierna" di Palma di Montechiaro ha richiesto l'istituzione dei seguenti nuovi indirizzi di studio: "settore servizi - indirizzo: servizi Socio sanitari"' "settore Tecnologico - indirizzo: Informatica e Telecomunicazioni" e Liceo Scientifico con Opzione Scienze Applicate.
I Dirigenti scolastici hanno individuato le aule e i laboratori per iniziare questi nuovi indirizzi scolastici.
Dopo l'autorizzazione della Provincia spetterà alla Regione, con appositi decreti regionali, a stabilire l'istituzione di questi nuovi indirizzi di studi. Successivamente i decreti della Regione Siciliana saranno assunti dalla Provincia Regionale di Agrigento gli eventuali provvedimenti per garantire le regolari attività scolastiche negli istituti di propria competenza. I nuovi indirizzi scolastici aumenteranno l'offerta formativa da destinare ai giovani delle scuole medie superiori della provincia creando differenziate occasioni di studio ed una maggiore rispondenza della rete scolastica ai bisogni degli studenti.
 

Rifiuti/Ato Ag2 Gesa: a giorni saranno pagati gli stipendi di ottobre
Il sindaco Marco Zambuto ha assicurato che nei prossimi giorni saranno accreditate le somme per il pagamento degli stipendi di ottobre dei netturbini di Agrigento. Il primo cittadino ha rassicurato personalmente gli operatori ecologici che ieri si sono riuniti dinanzi al Municipio per avere delle risposte concrete in merito.
 

Sicilia24h
 

Agrigento-occupazione licei
"Lunedì 9 Settembre il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Carrozza. Questo decreto
è stato presentato come una svolta dopo che ci eravamo abituati ai tagli e all'ignoranza della Gelmini. Va detto, tuttavia, che per fare meglio della Gelmini non ci voleva molto. Il punto piuttosto è un altro: questo decreto non si discosta dal piano ventennale di tagli e controriforme che hanno portato avanti tutti i ministri che si sono succeduti al governo a partire dagli anni '90. Il decreto rinominato dai precari "un'elemosina a scuola e ricerca" stanzia 400 milioni spalmati su numerosi interventi e su tre anni. A questo punto bisogna fare una precisazione: dal 2008 ad oggi l'istruzione ha subito circa 10 miliardi di tagli, 400 milioni di finanziamento (suddivisi tra l'altro su moltissime voci di spesa) sono ben poca cosa rispetto alle risorse fin ora sottratte." Questa è in estrema sintesi la posizione del coordinamento studentesco-SEMPRE IN LOTTA sul Decreto Carrozza, una delle strutture studentesche che a livello nazionale e locale ha lanciato l' occupazione delle scuole e che qui ad Agrigento è stato il promotore delle scorse proteste. La mobilitazione continua a crescere in tutta Italia e sempre più studenti capiscono che oggi, più che mai, è importante combattere la "demolizione" della scuola pubblica facendo una critica al sistema. Nel liceo scientifico e delle scienze umane R.Politi e nel liceo classico Empedocle si sono svolte delle assemblee d'istituto in cui gli studenti sono stati informati delle problematiche della scuola e dopo una votazione democratica che ha coinvolto tutti gli studenti abbiamo deciso di aderire a questa mobilitazione. Il decreto scuola (cdm 9-9-2013) è stato al centro della nostra discussione. Si sono evidenziati in particolare i seguenti punti: Sul welfare studentesco il ministro stanzia 136 milioni in borse di studio, peccato che servirebbero circa 350 milioni per coprire solo gli idonei non beneficiari di borse di studio per mancanza di fondi, inoltre dei 136 milioni 15 son destinati agli studenti di scuole medie e superiori. Per quest' ultimi saranno previste borse per il pagamento di mezzi di trasporto, ma se da una parte danno delle borse dall'altra assistiamo ad aumenti generalizzati del costo di mense e trasporti per via dei tagli (solo per il trasporto pubblico circa 500 milioni di tagli all'anno che, solo per citare 2 esempi, han prodotto aumenti del costo dei biglietti del 23% in Lombardia, dal 6% al 19% in Campania). E' scontato dire che con 15 milioni ci saranno poche migliaia gli studenti fortunati sui circa 4 milioni. In tre anni dovrebbero essere assunti circa 85milioni di personale ATA e docenti, peccato che solo la Gelmini ha tagliato ben 130milioni lavoratori. Un altro punto affrontato è l' abbandono scolastico, esso arriva al 17,6% e per affrontarlo vengono stanziati solo 15 milioni mentre il Governo a Giugno vara il piano lavoro che incentiva gli studenti ad abbandonare la scuola (se non hai un titolo di studio superiore alla terza media il Governo darà incentivi per farti assumere). Probabilmente il Governo è confuso, si vuole disincentivare l'abbandono o agevolarlo? La ciliegina sulla torta, tuttavia arriva quando si  scopre chi pagherà il tutto: una parte con ulteriori tasse in particolare sull'alcool, un'altra parte tramite tagli a spese dello stesso ministero dell'istruzione e l'ultima parte con tagli agli ammortizzatori sociali quindi agli operai in cassaintegrazione o disoccupati. Bella trovata, per fare l'elemosina alla nostra scuola toglieranno i soldi ai nostri padri." Come studenti e come "Sempre In Lotta" le nostre rivendicazioni vanno ben oltre queste cifre simboliche per provare ad allentare le tensioni ormai esplosive nel mondo della scuola. Le misure che servono sono ben altre: ritiro di tutti i tagli e controriforme a partire dalla Riforma Zecchino-Berlinguer sull'autonomia scolastica, immediato raddoppio dei finanziamenti, assunzione del personale necessario, piano nazionale sull'edilizia scolastica, I soldi si vadano a prendere dalle scuole private, dalle agevolazioni alla Chiesa, dalle spese militari e dai profitti di padroni e banchieri.
 

Nuovi indirizzi di studio autorizzati a diversi Istituti Scolastici della provincia.
Il Commissario straordinario Benito Infurnari, su proposta del Settore Politiche del
Lavoro e dell'Istruzione, ha autorizzato la creazione di nuovi indirizzi di studio per l'anno 2014/
15 inviate da diversi istituti superiori della Provincia. Si tratta del Liceo "M.L. King" di Favara,
l'I.I.S.S. "F. Re Capriata" di Licata e il Liceo Scientifico Statale "G.B. Odierna" di Palma di
Montechiaro.
Il dirigente scolastico Prof. Salvatore Pirrera del Liceo Statale "M.L. King" di Favara ha
richiesto l'istituzione dei seguenti nuovi indirizzi di studio: "Liceo delle Scienze Umane con
Opzione Economico - sociale e Liceo Scientifico con Opzione Scienze Applicate.
Il Dirigente scolastico dell'I.I.S.S. "F. Re Capriata" di Licata, prof. Sergio Coniglio ha
richiesto l'istituzione dei seguenti nuovi indirizzi di studio: Settore tecnologico indirizzo
informatica e Telecomunicazioni - articolazioni: "Informatica" e "Telecomunicazioni" e
nell'ambito dell'istruzione professionale: Settore Servizi - Indirizzo Servizi per
l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera (corso serale per adulti).
Il dirigente scolastico Prof.ssa Milena Siracusa del Liceo Scientifico Statale "G.B.
Odierna" di Palma di Montechiaro ha richiesto l'istituzione dei seguenti nuovi indirizzi di
studio: "settore servizi - indirizzo: servizi Socio sanitari"' "settore Tecnologico - indirizzo:
Informatica e Telecomunicazioni" e Liceo Scientifico con Opzione Scienze Applicate.
I Dirigenti scolastici hanno individuato le aule e i laboratori per iniziare questi nuovi
indirizzi scolastici.
Dopo l'autorizzazione della Provincia spetterà alla Regione, con appositi decreti
regionali, a stabilire l'istituzione di questi nuovi indirizzi di studi. Successivamente i decreti
della Regione Siciliana saranno assunti dalla Provincia Regionale di Agrigento gli eventuali
provvedimenti per garantire le regolari attività scolastiche negli istituti di propria competenza. I
nuovi indirizzi scolastici aumenteranno l'offerta formativa da destinare ai giovani delle scuole
medie superiori della provincia creando differenziate occasioni di studio ed una maggiore
rispondenza della rete scolastica ai bisogni degli studenti.
 

Livesicilia
 

Precari, tecnici al lavoro
"Il disegno di legge è pronto"
di Accursio Sabella 
Riunione-fiume dei dirigenti generali per dare forma alla norma per i quasi ventimila lavoratori della pubblica amministrazione. Un testo che domani dovrà convincere sindaci e sindacati. "Abbiamo trovato i 330 milioni necessari" assicura l'assessore Valenti. Ma i dubbi restano tanti.
PALERMO - Hanno lavorato per tutto il giorno. E continueranno domattina. La questione "precari" è nelle mani dei tecnici della Regione. I dirigenti generali dei dipartimenti interessati, infatti, hanno, per ore, provato a dare forma a un disegno di legge che domani pomeriggio dovrà finire sul tavolo dell'incontro con sindacati e sindaci.
La riunione-fiume ha visto come protagonisti il capo di gabinetto del presidente Crocetta, Gianni Silvia, oltre ai dirigenti generali Anna Rosa Corsello, Luciana Giammanco, Giulio Guagliano e Giuseppe Morale. Il testo, mentre scriviamo, non è ancora definito. Ma, come detto, sta prendendo forma. E si fonderà sostanzialmente su due elementi. La creazione del "bacino unico" dei precari, e un piano di razionalizzazione delle spese che dovrà consentire nel brevissimo termine di operare le proroghe, in vista, però, della stabilizzazione dei quasi ventimila precari degli enti locali.
Ancora, però, qualche nodo è da sciogliere. Ad esempio quello riguardante la possibilità di comprendere, nel bacino, anche i dipendenti regionali e delle società che fanno capo alla Regione. Lavoratori che hanno uno status diverso da quello dei dipendenti di Comuni e province. Poi, come detto, il famoso piano di razionalizzazione. Circa 330 milioni che dovrebbero saltare fuori dal bilancio a cui sta lavorando la giunta. "Ho sentito anche stamattina - assicura l'assessore alla Funzione pubblica Patrizia Valenti - l'assessore Bianchi e mi ha assicurato che sul piano dei tagli alle spese siamo a buon punto". Tagli che troveranno posto nel prossimo bilancio.
E l'ottimismo di Patrizia Valenti è confermato da Bianchi: "Abbiamo individuato una serie di possibili interventi - spiega - che coinvolgeranno i dodici assessorati. Un'operazione che si accompagnerà al censimento che stiamo operando su tutte le società partecipate. Presto avremo il nome di tutti i dipendenti, e i dettagli sulle spese per il personale. In linea di massima, però, i tagli riguarderanno un po' tutti i capitoli di bilancio".
Altro punto sul quale starebbe lavorando il governo riguarda "l'eliminazione dei residui attivi, - spiega sempre Bianchi - che ci consentiranno di alleggerire il bilancio. Inoltre proporremo alcune riforme su traporto pubblico e società partecipate". Ma qualche sacrificio ulteriore verrà chiesto soprattutto ai Comuni. Dovranno tagliare anche loro. Nonostante una situazione economica in molti casi preoccupante.
Altro nodo da sciogliere è legato alla possibilità di introdurre la norma sui precari all'interno della legge Finanziaria. Gli ultimi dubbi verranno diradati domani. Partendo da un punto fermo: il doppio elenco. Il bacino dei precari della pubblica amministrazione verrà differenziato tra i lavoratori di categoria A e B (che non necessitano di concorso per la stabilizzazione) e quelli di categoria C e D. Sembra che alcuni lavoratori saranno destinatari, nel ddl, di una sorta di 'corsia preferenziale', un diritto acquisito dal fatto di prestare già servizio nell'ente che opererà la stabilizzazione.
Ma ancora è presto per parlare di stabilizzazioni. Il primo step da superare è quello delle proroghe. Ma anche su questo punto, il governo regionale è fiducioso: "Abbiamo concordato questo percorso - spiega Patrizia Valenti - col ministero della Funzione pubblica". Ancora, però, non c'è traccia della circolare attuativa della legge sulla Pubblica amministrazione. Quella su cui si sarebbe dovuto fondare il disegno di legge siciliano.
Un ddl, comunque, ormai quasi pronto, quindi. E che domani verrà portato ai sindacati. Già nei giorni scorsi, Cgil e Uil erano parsi fiduciosi. Un incontro col presidente Crocetta aveva rafforzato l'impressione che il governo, stavolta, non si sarebbe presentato all'incontro a mani vuote. Più critica la Cisl, che sabato ha organizzato una grande manifestazione di protesta. Al termine della quale, però, i dirigenti sindacali hanno incontrato il governatore. Anche in quel caso, ecco le rassicurazioni. "Troveremo i 350 milioni per i precari" ha detto Crocetta. Domani bisognerà spiegare anche dove. E come trovarli. Altrimenti sarà sciopero
 

Abolizione delle Province
E' corsa contro il tempo
di Gaspare Ingargiola  Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il presidente della commissione Affari istituzionali, Antonello Cracolici, hanno presentato il convegno dell'Asael che farà il punto suill'iter amministrativo per l'approvazione della riforma su città metropolitane e liberi consorzi di comuni. Il deputato Pd: "Bisogna fare presto, no alla proroga dei commissari nelle Province".
PALERMO - In Sicilia incombe la scadenza per l'approvazione dei disegni di legge sulle città metropolitane e sui liberi consorzi comunali, che nelle intenzioni del governo Crocetta prenderanno il posto delle Provincie. Entro il 31 dicembre l'Ars dovrà licenziare i due testi altrimenti c'è il rischio concreto che si debba ricorrere a una proroga del mandato dei commissari provinciali. La parola d'ordine, dunque, è accelerare, e per farlo la Regione e i Comuni di Palermo, Catania e Messina si siederanno insieme al tavolo di un convegno organizzato per domani a Sala delle Lapidi dall'Asael, l'Associazione Siciliana Amministratori Enti Locali.
Parteciperanno all'evento i sindaci delle future città metropolitane, Leoluca Orlando, Enzo Bianco e Renato Accorinti, il presidente della commissione Affari Istituzionali all'Ars, Antonello Cracolici, l'assessore regionale alle Autonomie Locali, Patrizia Valenti, e il presidente dell'Asael, Matteo Cocchiara. Il convegno è stato presentato stamattina ai giornalisti da Orlando e Cracolici, che hanno messo da parte le ruggini del passato (chi non ricorda le roventi polemiche attorno all'affaire primarie per la scelta del candidato del centrosinistra a sindaco del capoluogo siciliano, con il Professore che ne sconfessò l'esito presentandosi come avversario del prescelto Fabrizio Ferrandelli) perchè, come ha spiegato il deputato regionale, "questo è il tempo della collaborazione vera fra le istituzioni per costruire un sistema efficiente che metta al centro i cittadini e i costi dei servizi pubblici, altrimenti questi diventeranno insostenibili".
Per spingere la giunta regionale a stringere i tempi (Palazzo d'Orleans non ha ancora depositato in commissione la relazione tecnica sul ddl) domani stesso Cracolici presenterà due disegni di legge che integrano quello governativo. L'obiettivo è stralciare la parte attinente l'accorpamento dei comuni più piccoli ai tre capoluoghi e procedere per il momento con le sole città metropolitane. Con un primo ddl verranno istituite le tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. In un secondo momento i centri minori potranno scegliere se aderire al nuovo ente o associarsi nei liberi consorzi di comuni. Così facendo, a detta di Cracolici, la data del 31 dicembre verrebbe rispettata: "Garantendo gli enti di secondo livello, una cosa che si può fare immediatamente, eviteremo di dover prorogare i mandati commissariali. Se partiamo dalle città entro due settimane i consigli comunali potranno nominare i loro rappresentanti nelle assemblee delle città metropolitane".
"È importante non perdere questo treno - ha commentato Orlando - ed evitare che la Sicilia resti estranea ad un processo che sta coinvolgendo tutta la nazione. L'asse 6 della programmazione europea 2014/2020 conferisce importanza e fondi alle città metropolitane. Inoltre questa riforma ci consentirebbe di evitare sovrapposizioni inutili, come accade nel settore scolastico, in cui abbiamo asili comunali, scuole provinciali, licei e università statali. Non entriamo nel gioco da salotto di quanti e quali comuni vogliano aderire alla Palermo metropolitana - ha continuato il primo cittadino -. Chiediamo che intanto si parta con gli attuali confini".  "Ovviamente ci vorrà tempo per mettere in atto tutte le trasformazioni - ha spiegato Cracolici -. Dall'oggi al domani non si può intervenire su tutte le competenze, dall'acqua, dalla mobilità ai rifiuti. Ma intanto bisogna partire con una base normativa. Se c'è una buca per strada i cittadini devono sapere a chi spetti ripararla".
Oltre ai due ddl cui sta lavorando Cracolici, in commissione ne sono arrivati diversi altri, tra i quali una proposta della lista Musumeci che vorrebbe stoppare l'istituzione dei consorzi. L'esponente del Pd taglia corto e rimanda al mittente l'ipotesi di un alleggerimento  della riforma: "Ci sono forze politiche che a Roma criticano i governi perchè non aboliscono le provincie e in Sicilia vogliono ripristinarle. Ci sono troppi livelli ripetitivi in cui tutti fanno tutto e i costi risultano triplicati. La Regione va alleggerita - ha concluso Cracolici -, che senso ha che debba occuparsi di motorizzazioni, geni civili o pompe di benzina? Non si deve vivere di nostalgia, la cultura passatista è pericolosa. E i dipendenti provinciali non devono preoccuparsi".
Gli scontri politici e personali tra Orlando e Cracolici sono solo un ricordo, almeno ascoltando come i due concludono la conferenza stampa, quasi a braccetto. "Dobbiamo lavorare insieme e farlo in modo saggio e serio. E poi se si sono alleati Letta e Alfano - ha scherzato Cracolici - allora ci possiamo alleare io e Orlando". "Voglio spersonalizzare questa battuta - ha rilanciato il Professore - dicendo che, se a Letta e Alfano è sembrato naturale fare le larghe intese, è ancora più naturale che Orlando e Pd si avvicinino".
 

 

 

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