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Rassegna stampa del 30 novembre- 1/2 dicembre 2013

 30 novembre - sabato


GIORNALE DI SICILIA


DALLA REGIONE. Rinviata a legge perle proroghe: si teme un'impugnativa. Scontro nella maggioranza. Il presidente: «D'Alia scarica i problemi su di noi»
Precari, subito uno stop al piano Crocetta
Se ne riparlerà lunedì, nell'attesa i Pd prova a trattare con il premier Letta per ottenere un «paracadute»
Giacinto Pipitone
Doveva essere il giorno del varo in giunta per la legge con cui Crocetta prova almeno a prorogare i contratti ai precari. E invece, in un clima politico e sindacale da tutti contro tutti, se ne riparlerà lunedì. Nell'attesa il Pd sta tentando un'ultima «disperata» trattativa con Letta per un paracadute.
Le legge arrivata in giunta prevede un percorso complicatissimo sulla scia delle norme nazionali: il posto fisso va dato solo se si rispetta il patto di stabilità, se la spesa per il personale è inferiore al 50% di quella corrente registrata nel 2009 e in base alle dotazioni delle piante organiche. Non si parla di turn over con i prepensionamenti: se ci saranno, non libereranno posti per i precari.
E, se l'articolo sulle stabilizzazione è dettagliatissimo di riferimenti normativi, quello sulle proroghe ha una formulazione molto più sfumata. L'obiettivo - come spiega Paolo Arnenta, presidente dell'Anci - è quello di aggirare i limiti di bilancio almeno per le proroghe. Ma fino a oggi il governo sarebbe certo solo di poter derogare al limite del 50% della spesa perO personale. I vincoli del patto distabilità sarebbero tutti in piedi anche perle proroghe: da Roma continuano a non arrivare segnali di apertura e ciò agita sindaci e sindacati. «Alle condizioni attuali - spiega Amenta - questa legge è l'unica possibile per ottenere almeno le proroghe evitando l'impugnativa del Commissario dello Stato, altrimenti dal primo gennaio tutti i precari sono a spasso».
Il timore di una impugnativa è forte anche all'interno della giunta perchè il prefetto Aronica nelle ultime pronunce ha sempre ricordato che stabilizzazioni o proroghe debbono rispettare i vincoli di finanza pubblica decisi dallo Stato e le procedure (cioè i concorsi, nei casi previsti). E non va trascurato che la Regione ha ancora il bilancio 2014 e dunque la spesa per i precari formalmente non avrebbe copertura. Anche per questi motivi ieri la giunta ha preso tempo. Il presidente concorderà lunedì coni sindacati e coni partiti il testo provando a creare un fronte unito e sperando pure in un colpo di scena: malgrado il duro scontro con Letta, il Pd sta provando a ottenere dal premier un emendamento alla legge di Stabilità che sta per essere discussa alla Camera, L'obiettivo è ottenere una deroga al patto di stabilità ed evitare così possibili impugnative della norma siciliana da parte del Commissario dello Stato. Ma il clima politico è infuocato anche fra alleati. Il Pd non ha gradito l'ostilità dell'Ode su precari, Province e legge per i crediti alle imprese:
«Un atteggiamento schizofrenico
- ha detto il capogruppo Baldo Gucciardi -. L'Ude invece di valutare l'operato dei propri assessori, peraltro preposti al ramo delle leggi in questione, vuole aggirare gli ostacoli scaricando le problematiche».
Il riferimento è al ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero D'Alia, accusato di non aver dato un aiuto. Una critica che Crocetta condivide: «Il ministro vuole scaricare tutto sulla Regione. Ma l'Ode non può fare così. E anche per Claudio Barone della Uil «la legge D'Alia non ha tutelato i 20 mila precari siciliani. Ora speriamo che il Commissario dello Stato non impugni la legge regionale scaricando sui siciliani l'incapacità del ministro». E per Michele Pagliaro e Michele Palazzotto della Cgil «quello che sta accadendo mette in evidenza il fallimento del rapporto politico fra il Pd e l'Ude, E l'azione di D'Alia è inadeguata». Sempre più incontrollabili gli autonomi. Per l'Mgl «la legge regionale è frutto di una mente malata che ha come unico obiettivo la destabilizzazione dei precari. Reagiremo».
E per i Cobas Codir «con questa legge ci saranno solo licenziamenti».


LA SCHEDA. Punto per punto il piano di Crocetta
Salario più basso se c'è il posto fisso
Bacino unico, proroghe, stabilizzazioni: il testo della giunta traccia la road map per tutti i precari, anche quelli che oggi non hanno nemmeno un contratto a termine,
BACINO UNICO. Il «bacino unico» è costituito da tre elenchi:
nel primo entreranno i precari che oggi hanno un contratto di fascia bassa (A e B), nel secondo vanno quelli con qualifica elevata (Ce D). La novità è il terzo elenco che comprende i circa 5.800 Asu, cioè ex Lsu che non hanno neppure un contratto ma che oggi ricevono solo un sussidio da circa 600 euro erogato dall'Inps grazie a 36 milioni della Regione. I precari dovranno fare domanda per entrare in questi elenchi e poi, entro marzo la Regione li elaborerà.
STABILIZZAZIONE. Il posto fisso va assegnato entro il 31 dicembre 2016 dai Comuni »che hanno vuoti d'organico, coerentemente con la programmazione triennale dei fabbisogni, con i posti in dotazione organica e con i vincoli finanziari». Le assunzioni saranno »a tempo indeterminato, anche con contratto a tempo parziale». Le categorie basse entrano per chiamata diretta, le altre solo con concorso (avendo una riserva del 50% dei posti). Precedenza ai lavoratori già in servizio nell'ente che procede alle stabilizzazioni.
PROROGHE, Nell'attesa che si completino le stabilizzazioni, scattano le proroghe triennali »nel rispetto delle vigenti disposizioni e coerentemente con la programmazione triennale e i posti in dotazione organica». Ne beneficiano gli iscritti al bacino unico. Proroga subito anche per i 780 precari in servizio alla Regione e alla Protezione Civile.
FONDI. La legge stanzia 237 milioni nel 2014 per le proroghe dei 18.500 precari degli enti locali e dei 5.800 Asu. Altrii 27 milioni sono destinati alle proroghe dei 780 precari in servizio alla Regione e negli enti collegati. Fino a quest'anno il fondo per il precariato valeva 315 milioni.


LA SICILIA


PROVINCE, SOLO INCERTEZZE
L'incontro di ieri mattina nell'aula Pellegrino non ha sciolto le preoccupazioni dei dipendenti confermato solo che si stanno discutendo diverse ipotesi e che tutte tutelano i lavoratori
La domanda più gettonata da parte dei dipendenti provinciali al termine dell'incontro svoltosi ieri presso l'aula "Pellegrino" sul destino dell'ente nel quale lavorano da anni è stata: "ma alla fine che succede? ". interrogativo necessariamente retorico, dato che il confronto a cui hanno partecipato i deputati dell'Udc Calogero Firetto, del Ncd Vincenzo Fontana e del 5 Stelle Giancarlo Cancelleri era fin dalle sue premesse totalmente interlocutorio: un'occasione per spiegare soprattutto ai lavoratori che il percorso di riforma è in corso e che, qualunque sarà quello approvato dall'aula, i dipendenti saranno salvaguardati. Una visione rassicurante, tuttavia, non condivisa dai sindacati.
"La politica — ha dichiarato il segretario della Cgil Fp Alfonso Buscemi — in otto mesi non è riuscita a concretizzare una riforma né, in atto, a creare reali garanzie per i lavoratori precari. L'attuale situazione d'incertezza da parte delle Province, infatti, impedisce ad esempio di ottenere la proroga dei contratti a tempo determinato", il vero nodo da sciogliere per l'approvazione del testo è il confronto delle varie parti politiche sull'idea di legge di riforma. Tre posizioni distinte sono infatti rintracciabili negli interventi dei tre politici presenti.
"La strada, dal mio punto di vista — ha spiegato Fontana è quella di mantenere questi enti essenziali puntando piuttosto sul taglio dei costi degli organi collegiali. Mi batterò perché possano restare in vita le Province, anche se al momento siamo all'opposizione della Regione"."Il testo base in discussione presso le commissioni— ha detto Firetto — è assai leggero, scarno, che quindi è aperto ad una discussione e a perfezionamenti. Credo comunque sia opportuno proseguire su una linea che individua liberi consorzi che abbiano una continuità dal punto di vista dell'identità territoriale con le province. Temo comunque che nonostante un iter a tappe forzate si debba andare ad un rinvio".
"L'istituzione dei liberi consorzi è una grande opportunità — ha detto invece Giancarlo Cancelleri -. Abbiamo eliminato gli organi politici, che erano il vero spreco, ma adesso è necessario affrontare la ridistribuzione delle competenze".
Il rischio è però in questa fase che mentre a Roma si discute Sagunto venga espugnata. "Ad oggi sono stati depositati ben 18 disegni di legge — spiega il commissario Benito Infurnari —. Quello che chiedo è che, mentre si sceglie il percorso da seguire, vengano assicurate le necessarie risorse economiche per garantire i servizi".
G.SCH.


E' nato ieri l'Osservatorio provinciale sulla violenza
Unico obiettivo, lottare insieme contro la violenza di genere e intrafamiliare. Con questo spirito si è suggellata la nascita dell'Osservatorio Provinciale sulla Violenza, con la stipula di un protocollo d'intesa, ieri pomeriggio, nell'aula Livatino del Tribunale di Agrigento. Un partenariato tra diversi Enti, promosso dall'associazione "Luce" Onlus con il Centro Antiviolenza e Antistalking Telefono Aiuto di Agrigento, nell'ambito del progetto "Accogliere e Proteggere", del Ministero per le Pari Opportunità. A fare gli onori di casa, il Presidente del Tribunale, Luigi D'Angelo: «non basta che funzioni un solo segmento — ha dichiarato — tutta la rete deve coordinarsi, per incoraggiare la denuncia e lavorare all'obiettivo comune di salvare la vittima. Credo che al collega Livatino, quest'iniziativa sarebbe piaciuta tanto». A suo fianco, il Colonnello dei Carabinieri Riccardo Sciuto, il Comandante della Gdf Massimo Sobrà, il Questore Mario Finocchiaro, la parlamentare del Pd, Maria Iacono, il direttore sanitario dell'Asp, Alfredo Zambuto, insieme a Giorgio Patti, e la sociologa Antonella Gallo Carrabba. Presenti anche molti dei rappresentanti degli altri Enti aderenti: la Provincia Regionale, la Cuna Arcivescovile, l'Ufficio Scolastico Provinciale, l'Ordine degli Avvocati e i Comuni di Agrigento, Alessandria della Rocca, Aragona, Calarnonaci, Camastra, Campobello di Licata, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Cianciana, Comitini, Favara, Joppolo Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Menfi, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Raffadali, Realmonte, Ribera, San Giovanni Gemini, Sant'Elisabetta, Siculiana, Sant'Angelo Muxaro, e l'Asso- stampa provinciale (su cui si punta per la divulgazione della lettura completa del fenomeno attraverso la rilevazione dei dati), già firmatari, a cui si aggiungerà la Prefettura. A promuovere le iniziative e portare avanti gli obiettivi, sarà un tavolo tecnico.
CHIARA MANGIONE


PROTESTANO CONTRO UN ENTE CHE NON C'E' PIU'
Ogni forma di manifestazione del pensiero o anche del dissenso ' (non violenta) è legittima. Quindi nulla può essere discusso dei lungo e partecipatissimo corteo che gli studenti del liceo scientifico «Majorana» hanno inscenato Ieri per le vie della città, raggiungendo piazza Vittorio Emanuele dal quadrivio Spinasanta per protestare contro i tagli all'istruzione, Al massimo, a voler essere pignoli, qualche dubbio sorge sul fatto che gli studenti abbiano scelto di inscenare un sit in davanti la Provincia regionale di Agrigento inveendo contro la classe politica dimenticando che l'ente è commissariato da giugno, «Ladri, ladri» e «La rovina dell'italia siete Voi» tra gli slogan più gettonati, corredati da inviti ad uscire fuori dal palazzo dell'Ente rivolti però non si capisce bene a chi, considerando anche che qualcuno cercava traccia di un non ben identificato presidente Benito Infurnari, che della Provincia è il commissario straordinario, infatti si trovava nel frattempo in via Acrone per il vertice sul futuro delle province Notizia, questa, che è giunta ai manifestanti nel momento clou della protesta spingendoli a proseguire il corteo lungo la via Atenea fino al Comune di Agrigento, «Ci dicono che non c'è nessuno, andiamocene e lasciamo qui i cartelli, li leggeranno al ritorno è stato il commento sconsolato».Quanto chiesto dagli studenti del «Majorana» alla Provincia è comunque più che condivisibile: più risorse per la manutenzione dell'istituto e per rendere possibile le attività didattiche «Siamo sempre stati trattati come un liceo di second'ordine e — ha detto al megafono uno degli studenti - ma non è così, E' il momento di rivendicare quello che ci spetta». Però, se legittime sono le richieste, meno forse sono state le proteste, segno che i giovani manifestanti non erano ad esempio a conoscenza del caos intorno al processo di riforma delle Province (e sul fatto, quindi, che in atto no vi sono cariche elettive nè politici). Segno di una generazione che vuole impegnarsi ma che forse non vuole informarsi.


Agrigentoflash


Futuro delle Province confronto tra i dipendenti e i capigruppo dell'Assemblea Regionale Siciliana
Partecipata assemblea nell'aula Silvia Pellegrino della Provincia Regionale di Agrigento per discutere del futuro delle province. L'incontro organizzato dal comitato spontaneo dei dipendenti della Provincia regionale di Agrigento ha visto la presenza dei capigruppo dell'Assemblea Regionale Lillo Firetto per l'U.D.C, Vincenzo Fontana in rappresentanza del Nuovo Centro Destra e Giovanni Cancellieri del Movimento 5 Stelle. Presente all'incontro anche il Commissario Straordinario Benito Infurnari e i rappresentanti dei dipendenti delle province di Caltanissetta e Siracusa. I lavori sono stati introdotti da Aldo Cipolla uno dei promotori del comitato spontaneo dei dipendenti provinciali di Agrigento.
Nel corso dell'incontro gli onorevoli Firetto, Fontana e Cancelleri hanno illustrato i disegni di legge presentati e le posizioni espresse dai loro gruppi nonché i lavori svolti all'interno della Prima Commissione dell'Ars assicurando che, in nessun caso, saranno toccati i livelli occupazionali.
Inoltre è stato manifestato un certo interesse per la proposta di legge presentata dall'On. Cracolici sull'istituzione dei liberi consorzi comunali e delle città metropolitane, quale base di partenza per una sintesi sulla riforma delle province.
Il Commissario Straordinario Benito Infurnari, nel ringraziare gli organizzatori dell'incontro e i capigruppo per l'occasione di discutere sulle proposte di legge presentate all'Ars, ha chiesto che per il prossimo anno vengano assicurate le necessarie risorse economiche che consentano alle Province di potere assicurare i servizi per i cittadini e garantire i livelli occupazionali.
Successivamente si sono susseguiti una serie di interventi fatti dai rappresentanti sindacali provinciali della Funzione pubblica di CGIL e Uil e da dipendenti delle province di Agrigento, Caltanissetta e Siracusa che hanno posto una serie di quesiti sul futuro dei dipendenti con particolare riguardo a quello dei precari, nonché sulle nuove competenze che saranno assegnate ai Consorzi. Seri dubbi sono stati espressi sulla reale efficienza e utilità degli istituendi Liberi Consorzi di Comuni che saranno un livello intermedio di governo, senza avere alcuna capacità impositiva. Non convincenti anche le proposte di trasferimenti di competenze ai comuni e ad altri organi regionali.
Unanime la risposta dei deputati regionali nel garantire il futuro dei dipendenti e la necessità di ridurre i costi delle province con l'eliminazione dei compensi per il livello politico. Inoltre è stato chiarito che il mancato trasferimento delle risorse finanziarie non è dovuto alla riforma delle province ma alla diminuzione delle risorse del bilancio regionale e dei mancati trasferimenti da parte dello Stato.


1 dicembre - domenica


GIORNALE DI SICILIA


La provincia invalida regolamento
Il comitato "Beni comuni" esprime soddisfazione per la decisione del commissario della Provincia, lnfurnari di invalidare il regolamento d'utenza approvato dai sindaci sugli interventi di manutenzione o ripristino degli allacciamenti che dal 2011 venivano addebitati agli utenti (ur)


PROVINCIA
Di nuovo n rete il giornale online «Nuove potesi»
È disponibile in formato telematico sul sito internet, provincia.agrigento.it l'edizione del mese di novembre di «Agrigento: Nuove potesi». la rivista periodica dell'ente interamente curata dallo staff giornalistico del l'ufficio stampa della Provincia. Questo numero contiene tra l'altro 11 giudizio della Corte dei Conti sul progetto di trasformazione delle Province presentato dal Governo Nazionale. Sempre a cura dell'ufficio stampa, all'interno del sito, nella homo page, è poi disponibile un link su cui è caricato video notiziario contenente le più importanti notizie che riguardano l'Ente, (PAPI)


LA SICILIA


ITC LEONARDO SCIASCIA
Bando per migliorare la scuola
Oltre 200mila euro per dotare l'istituto tecnico commerciale Leonardo Sciascia di Agrigento di pannelli fotovoltaici, illuminazione a led, e due nuove aree per l'attività sportiva. Il tutto, come era stato annunciato circa un anno fa, con i fondi P0 fesr 2007/2013. Adesso l'istituto, che così come gli altri che hanno ricevuto il finanziamento delle opere divenuto un'autonoma stazione appaltante rispetto alla Provincia, cerca un progettista per realizzare gli interventi (importo a base d'asta perla consulenza circa 44mila euro), che dovranno riguardare, appunto, uno spazio polivalente per le attività all'aperto pavimentato in resina dell'estensione di 180 metri quadrati, e un campo di calcetto utile anche peri! basket e per le attività propedeutiche all'atletica leggera di 36x19 metri, ovvero 684 metri quadrati complessivi. A questo si aggiungono degli impianti fotovoltaici per rendere l'edificio autonomo dal punto di vista della produzione elettrica e dei sistemi di illuminazione a lcd per ridurre il consumo Dopo circa un anno da quando l'ormai cx presidente della Provincia Eugenio D'Orsi li annunciò, si parte quindi con gli appalti nelle scuole superiori agrigentine. In totale ai fondi Pa Fesr riuscirono ad accedere 9 istituti, il liceo Martiri Luter King di Favara (744.913,12 euro di progetti finanziati), I'ltg Giovanni XXIII di Ribera (732.083,52 euro), il liceo classico Fazello di Sciacca (749.813,15 euro), l'istituto Amato Vetrano di Sciacca (749.606,10 euro), l'lpc Dan Michele Arena di Sciacca (749.777,76 euro), il Liceo scientifico Fermi (581.113,63 euro), l'istituto d'Arte Bonachia di Sciacca (747.257,84 euro), lo Sciascia, appunto, (379.756,16 euro per gli istituti di Agrigento e Porto Empedocle) e l'Itcg Galilei di Canicattì (749.779,52 euro stanziati). Fondi, va ricordato, furono stanziati anche all'ipia Fermi di Agrigento. Ben 749.548 euro, che però sono rimasti congelati a causa della chiusura della struttura di via Mattarella per problemi di cemento depotenziato. Tutti, adesso, dovranno eseguire, con l'apporto tecnico della Provincia (necessario dato che si tratta di interventi non esattamente comuni per un istituto scolastico), i bandi per la progettazione e la messa in opera degli interventi.


«DEONTOLOGIA E NUOVI MEDIA»
Giornalisti a confronto
C'è bisogno di «più ordine della libertà». Sono parole che Riccardo Arena, presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, ha rivolto ai presenti, ieri mattina, nell'aula Giglia della Provincia. Una riunione più che partecipata, alla presenza del segretario regionale dell'Assostampa, Alberto Cicero. Il ruolo del giornalista tra deontologia e nuovi media; le irregolarità e l'esercizio abusivo della professione; la crisi dell'editoria e la commistione tra comunicazione e informazione; l'esigenza di modificare le normative e di individuare nuove figure professionali; la facilità di accesso all'elenco dei pubblicisti e la prestazione negli uffici stampa pubblici di chi si occupa d'informazione. Tutto un mondo, che vede coinvolti, professionisti, pubblicisti e free lance; tanta carne al fuoco, su cui è voluta intervenire anche la gran parte dei giornalisti presenti, esponendo perplessità sul futuro della professione. Della necessità che il giornalismo si adegui ai nuovi media, senza dimenticare il bisogno di fronteggiare i disagi della categoria, ha parlato il segretario provinciale dell'Assostampa, Stelìo Zaccaria: «Chiediamo Lavoro per chi fa il giornalista e Garanzia a chi s'iscrive — ha detto — sono sempre più ridotti gli spazi dei mezzi tradizionali, mentre dilaga il fenomeno degli uffici stampa affidati a non giornalisti». Gli ha fatto eco il segretario regionale, Cicero, riportando i dati nazionali, secondo cui il 60% dei 116 mila giornalisti in Italia è senza un contratto di assunzione, «Il lavoro del giornalista sta andando sempre più verso il precariato — ha commentato Cicero dobbiamo guardare avanti senza tralasciare i problemi del presente)). A concludere i lavori, il presidente Arena: «La svolta è nelle regole ed è indubbio che si tratta di una strada in salita. Nessun Ordine è un ufficio di collocamento, ma è al fianco del sindacato e della categoria. C'é una scommessa nuova, la formazione".
CHIARA MANGIONE


2 dicembre - lunedì


GIORNALE DI SICILIA


I "COSTI DELLA POLITICA", VIAGGIO ALL'ARS
FIRETTO: SIAMO CHIAMATI A DARE L'ESEMPIO
Resistenze all'Aia sul recepimento del decreto Monti sui tagli alle indennità deputati regionali. Qual è la posizione dei parlamentari agrigentini? Per Lillo Firetto, capo gruppo dell'Udc a Sala d'Ercole, "in un tempo di grave impoverimento delle famiglie si impone un'esigenza di sana solidarietà. Così chi ha pensioni stratosferiche deve dare una mano a chi ha pensioni al di sotto del minimo vitale. Noi siamo chiamati a dare l'esempio senza furori propagandistici. Sono favorevole all'applicazione dei decreto Monti sulla spending review". Dello stesso avviso la collega di partito Margherita La Rocca Ruvolo. "Le indennità vanno tagliate secondo quanto stabilito dal decreto Monti che prevede un tetto massimo di 11,200 euro lordi che al netto sarebbero 8.000 euro. Mi sono già espressa al riguardo durante un incontro con il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone. Ma ritengo vada rivisto il sistema della rendicontazione dei rimborsi, occorre più chiarezza nel giustificare spese per tremila euro'.Così Michele Cimino, di Voce siciliana:
"Condivido l'idea del recepimento del decreto Monti e quindi sono favorevole alla riduzione delle indennità parlamentari, ma bisogna creare le condizioni perché questo avvenga così come hanno fatto i consigli regionali di altre regioni come per esempio la Lombardia e far sì che i tagli riguardino anche deputati nazionali e senatori". "Sono estremamente favorevole ai tagli imposti dal decreto Monti", dice Matteo Mangiacavallo del Movimento 5 stelle: "Infatti, come gruppo parlamentare, abbiamo deciso da sempre di applicarne di più pesanti sulle nostre diarie, indennità e rimborsi, proponendo di estendere gli stessi anche agli altri 76 colleghi, durante i lavori della commissione speciale. Sono critico rispetto alla commissione speciale che doveva occuparsi di recepire il decreto Monti poiché, sotto la guida dell'onorevole Savona, ha partorito il figlio del topolino. Un disegno di legge che mantiene, o forse aumenta, le attuali indennità'. "Favorevole" anche il deputato del Nuovo centrodestra Vincenzo Fontana. 'Rispetto alle ultime vicende e alle perplessità di alcuni colleghi a questo punto la mia proposta è quella di applicare il decreto Monti e adeguarci al tetto stabilito di 1l.100 euro lordi". Non è stato possibile ieri avere un commento sui tagli alle indennità dei deputati Giovanni Panepinto (Pd), Salvatore Cascio (Art. 4), Roberto Di Mauro (Mpa-Pds). (CAGI)


LA SICILIA


JOPPOLO GIANCAXIO
Scoperto frantoio irregolare
Impianti illegali per smaltire gli scarti di molitura, scoperto un nuovo frantoio irregolare. La Polizia provinciale di Agrigento ha denunciato il titolare di un impianto presente sul territorio di Joppolo Giancaxio per aver realizzato una conduttura abusiva che sarebbe dovuta servire proprio a smaltire in modo irregolare sansa esausta e acque di vegetazione.
il controllo svolto dagli agenti diretti dal comandante Vincenzo Giglio insieme agli uomini della Polizia municipale di joppolo e di tecnici del Comune, infatti, ha accertato la presenza di un tubo in plastica interrato e collegato al sovrappieno delle due vasche di accumulo delle acque di lavaggio delle olive e di vegetazione provenienti dalla centrifuga di separazione acque — olio. Al titolare della struttura, che era stata già controllata nei mesi scorsi dai Nas di Palermo e dall'Ufficio provinciale del lavoro (senza che fosse stata rilevata alcuna irregolarità), è stata contestata la violazione dell'articolo 137 del decreto legislativo 152/2006, A suo carico è riconosciuta quindi solo la colpa di aver realizzato impianti di smaltimento non autorizzati, dato che le intese piogge delle scorse settimane hanno in sostanza ripulito i fiumi e reso impossibile verificare l'eventuale sversamento nel corsi d'acqua.
Quello che però appare certo, al momento, è un picco verso il basso delle segnalazioni di fenomeni di inquinamento dei valloni con scarti di molitura. Segno che l'azione di controllo e repressione condotta in questi mesi sta avendo i primi risultati per fermare un fenomeno tanto diffuso quanto pericoloso per l'ambiente.
GIOACCHNO SCHICCHI


Livesicilia


Maggioranza sull'orlo di una crisi di nervi
di Salvo Toscano
Alta tensione tra Udc e alleati. Da Humanitas ai precari, passando per le Province, è un quotidiano stillicidio di polemiche. Sullo sfondo il rimpasto di gennaio, quando si preannuncia un cambiamento profondo negli equilibri di governo
PALERMO - La Cgil, per metterci la buona, l'ha sintetizzata così: la vicenda precari sottolinea "il fallimento del rapporto politico tra due partiti importanti per il governo Crocetta, il Pd e l'Udc, che non riescono a trovare una sintesi su molti questioni, dal caso Humanitas, alla questione del riassetto istituzionale delle Province, alla vertenza precari". E in effetti è questa l'aria che tira nel Palazzo, in una maggioranza sempre più sull'orlo di una crisi di nervi. Dove non c'è ormai solo un "casi Udc", ben chiaro e pronto ad esplodere, ma anche una stratificazione di malcontento diffuso e di piccole e grandi faide interne che avvelenano l'aria attorno alla giunta e che lasciano presagire, dopo un dicembre che sarà caldissimo per le scadenze drammatiche da rispettare, un inevitabile cambiamento in arrivo con l'anno nuovo.
"Non dobbiamo starci per forza in maggioranza", commentava un paio di giorni fa un politico di primissimo piano dell'Udc. Le polemiche e i dissapori con il governo e con qualche alleato si sono intensificate giorno dopo giorno. A partire dal caso Humanitas, che ha mandato su tutte le furie Gianpiero D'Alia mettendo in discussione la permanenza in maggioranza dei centristi. La polemica sulla clinica catanese ha ulteriormente accentuato i veleni tra ex compagni di partito, ossia Udc e Articolo 4, ormai ai materassi. E oggi i casiniani, continuamente bersagliati come "sovradimensionati" in giunta (hanno tre assessori, ma hanno perso strada facendo un bel po' di deputati), non ne vogliono sapere di sacrificare la loro rappresentanza proprio in favore di Leanza e dei suoi. E il clamoroso strappo, che potrebbe portare l'Udc fuori dalla maggioranza, non è al momento da escludere. A complicare le cose, c'è anche il ruolo degli "alfaniani", che si annusano con l'Udc e che potrebbero entrare nella partita anche in Sicilia, come già a Roma.
Domani un vertice di maggioranza con i capigruppo dovrebbe servire a serrare le file almeno in vista delle scadenze di fine anno. Per scongiurare disastri che potrebbero presentare conti altissimi.
Di certo, il countdown per il rimpasto è iniziato. E i vari attori, attorno a Crocetta, affilano le lame in vista della resa dei conti. Leanza, ad esempio, a Livesicilia ha criticato la condotta delle "assessore" Udc, sottolineando che bisognerà tenerne conto. Il Pd, dal canto suo, non molla la presa. Giuseppe Lupo solo pochi giorni fa è tornato a parlare dell'esigenza di di un rimpasto, spiegando a Livesicilia di non ritenere "sufficiente un piccolo aggiustamento". L'appuntamento, già concordato con Rosario Crocetta, è proprio per gennaio.
In vista di una partita così delicata, il nervosismo cresce. E tra Pd e Udc il battibecco ormai si fa sentire ad alta voce. Come per esempio si è letto a proposito della riforma delle Province, con l'Udc critica verso la posizione del Pd, rappresentata dalla mediazione operata dal presidente di commissione Antonello Cracolici, che l'Udc Nicola D'Agostino ha definito "mai concordata né con l'assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, nè con il nostro partito". Cracolici dal canto suo la mette così: "Io considero l'Udc un partner essenziale e ho il massimo rispetto. Evitiamo però di morire di tatticismi. Quando c'è un problema, questo si affronta, ed è quello che dissi quando sollevai la questione del rafforzamento politico della giunta, anche se qualche illustre amico e compagno della maggioranza ci accusò di 'poltronismo'".
Di mezzo c'è la delicatissima vicenda dei precari. I sindacati più vicini al governo, e la Uil in particolare, hanno già buttato la croce addosso a D'Alia. La exit strategy di Crocetta, se si dovesse arrivare a un clamoroso flop, magari per una bocciatura del commissario dello Stato del ddl della giunta, potrebbe proprio essere questa. Ma è chiaro che il ministro non si lascerà mettere in un angolo e già venerdì su Repubblica D'Alia ha messo in guardia Crocetta: "Non reciti due parti in commedia, era informato di tutto". Il ministro è poi tornato a ributtare la palla nel campo di Crocetta, augurandosi che la Regione "faccia la sua parte". Altrimenti? Altrimenti "un'altra maggioranza non c'è e si va tutti a casa". Lupo, ancora lui, aveva intanto invitato Crocetta e D'Alia a smetterla di litigare. Anche perché, la situazione dei precari è così delicata che o si fa quadrato tutti assieme o la frittata è bella che pronta, visto che una cinquantina di Comuni siciliani hanno i conti così malmessi da non potersi nemmeno permettere le proroghe a fine anno.
Brutta aria, insomma. Che si incrocia con altre tensioni e malesseri, come quelli che covano persino dentro i gruppi più vicini al presidente. Basta guardare alle bacchettate di Marco Forzese, Drs deluso, che parla di "rivoluzione mancata" di Crocetta. E questa sarebbe solo la punta dell'iceberg, dicono. A questo punto, superate le nebbie di dicembre, con le pratiche bilancio, proroga dei precari e province che al momento non danno garanzie di lieto fine, le premesse per un big bang che stravolga gli equilibri di questa prima fase di legislatura ci sono tutte. Il rimpasto non potrà che essere robusto. E in molti scommettono che anche la dirigenza regionale, fino ai massimi livelli, conoscerà un massiccio giro di valzer.


Il ministro d'Alia a messina
"Nessun aut aut a Crocetta
Lavori su stabilità e precari"
"Il governo sul precariato ha fatto la sua parte, ci auguriamo che la Regione faccia presto la legge regionale che ha concordato con noi e che servirà a definire un percorso serio e razionale''.
PALERMO - "Credo ci siano tutte le condizioni per aiutare precari siciliani, il decreto 101 è stato convertito e prevede la possibilità della proroga dei contratti a termine anche delle categorie più basse per un massimo di tre anni''. A dirlo il ministro per la Pubblica amministrazione e Semplificazione, Gianpiero D'Alia stamani a margine dell'incontro alla sala Visconti di Messina su "Messina citta' metropolitana, Prospettive e Sviluppo" rispondendo ad una domanda dei giornalisti che hanno chiesto se esistono ancora possibilità per salvare il posto di lavoro dei precari siciliani. ''Il governo ha fatto la sua parte - prosegue D'Alia - ci auguriamo che la Regione faccia presto la legge regionale che ha concordato con noi e che servirà a definire un percorso serio e razionale per il superamento del precariato''.
''Noi non abbiamo dato nessun aut aut al governo Crocetta, abbiamo detto solo che il governo è uscito dalla fase di rodaggio e deve concentrarsi sui problemi concreti dei siciliani. Le chiacchiere stanno a zero. Ci sono questioni urgenti, il governo deve portare in Parlamento il bilancio, la legge di stabilità regionale e la legge per precari''. Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione e Semplificazione, Gianpiero D'Alia stamani a margine dell'incontro alla sala Visconti di Messina su "Messina citta' metropolitana, Prospettive e Sviluppo" rispondendo ad una domanda dei giornalisti che chiedevano cosa deve fare il governo Crocetta per continuare ad avere l'appoggio dell'Udc. "Se il governo non fa questo - prosegue D'alia - una maggioranza diversa non c'è, si va tutti a casa''.
"Il Pd non ha vinto le elezioni ed è per questo che abbiamo fatto un governo di larghe intese. Oggi è necessario che il governo rilanci la sua azione: ma senza ultimatum con un confronto serio e costruttivo per il bene del paese". Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione e Semplificazione, Gianpiero D'Alia, stamani durante l'incontro su "Messina città metropolitana, Prospettive e Sviluppo", rispondendo alle domande dei giornalisti sulle dichiarazioni del candidato alle primarie del Pd Matteo Renzi.
''Un alleanza con il Nuovo Centrodestra è prematura anche perchè il partito di Alfano ha una sua specificità quella di rifare il centrodestra, noi invece pensiamo che centrosinistra e centrodestra abbiano fallito e debbano essere totalmente cambiati come è cambiato il nostro sistema politico. C'è bisogno di una riforma profonda della politica italiana''. Lo ha detto il ministro per la Pubblica amministrazione e Semplificazione, Gianpiero D'Alia stamani a margine di un incontro a Messina.

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