GIORNALE DI SICILIA
Liceo Leonardo, autorizzati due indirizzi
La Provincia ha rilasciato al Liceo Scientifico e Linguistico Statale «Leonardo" di Agrigento il nulla osta all'istituzione di due nuovi indirizzi scolastici: liceo Scientifico delle Scienze applicate, liceo artistico ad indirizzo Architettura e ambiente. In aggiunta a quelli preesistenti: liceo linguistico e liceo scientifico.
Manichini insanguinati davanti al museo s. Nicola
Solidarietà Ministro Kyenge: «Basta alla sub cultura razzista»
La notizia dei manichini insanguinati al museo di Agrigento contro il ministro Cecile Kyenge mi 'scuote' ed indigna». Lo scrive in una nota il deputato agrigentino Tonino Moscatt. «Resto basito, quasi senza parole- scrive-, è un gesto molto più che grave ed oltremodo squallido. Agrigento e la mia provincia è terra generosa, solidale ed accogliente, dimostrandole ogni giorno. Tali gesti - continua lo stesso - non appartengono alla nostra storia, alla nostra tradizione ed al nostro agire.
Spero che il ministro, con cui per altro ho instaurato un rapporto di stima particolare, amicizia e collaborazione, possa venire presto nella nostra provincia per verificare di persona quanto affetto vi è nei suoi confronti e quanto apprezzamento per il suo operato. Mi auguro che gli organi competenti facciano presto chiarezza, certamente gli artefici di questo arto vergognoso non possono e non devono restare impuniti», conclude Toni- no Moscatt.
BRANDARA, PRESIDENTE CONSORZIO LEGALITÀ. «Rimango sgomenta ad apprendere dell'inqualificabile gesto commesso da alcuni attivisti del movimento Forza Nuova della città di Agrigento nei confronti del ministro Cecile Kyenge. Un gesto di grandissima violenza simbolica che mal si sposa, invece, con la cultura dell'accoglienza e della tolleranza che fin dai tempi di Gallia caratterizza il popolo agrigentino. Al ministro Kyenge va la nostra totale vicinanza e l'invito a proseguire con forza nell' azione sin qui condotta sulla strada dell'integrazione che alcuni integralisti vogliono tentare di interrompere».
MARIA IACONO (PD) vile gesto perpetrato all'indirizzo del ministro Kyenge , da parte dei militanti del movimento di estrema destra forza nuova, dimostra quanto ancora diffusa sia la sub cultura dell'omofobia e del razzismo, Quello che più mi lascia sgomenta e' che tale manifestazione d'intolleranza sia avvenuta ad Agrigento,terra di frontiera che ogni giorno accoglie centinaia di profughi in fuga dalla guerra e dalla miseria. Tale gesto va in controtendenza rispetto alla grande generosità ed allo spirito di accoglienza dimostrato dagli Agrigentini che in più circostanze hanno manifestato maturità rispetto ai temi dell'immigrazione e dell'accoglienza».
RINNOVI POSSIBILI ANCHE PER I COMUNI IN ROSSO. NELLA LEGGE INCLUSI EX ASU E DIPENDENTI DI OSPEDALI
Precari, via al nuovo piano della Regione
Intesa tra Crocetta e i sindacati: stabilizzazioni anche part-time, bacino unico e proroghe triennali
Giacinto Pipitone
PALERMO
Col sostegno di Cgil, Cisl e Uil e dei partiti cli maggioranza la giunRa Crocetta ha approvato ieri il disegno di legge che in attesa delle stabilizzazioni dovrebbe permettere almeno proroghe triennali dei contratti in scadenza a fine anno. Condizionale d'obbligo, perché su tutta la materia che riguarda ormai circa 27 mila precari pende adesso un voto dell'Ars e il successivo giudizio del Commissario dello Stato.
Stabilizzazioni part-time
Il testo è stato ritoccato ancora ieri dall'assessore Patrizia Valenti. Prevede una spesa di 264 milioni e mezzo (solo per i precari di Regione e Comuni): negli ultimi anni si è arrivati a 315. Per ridurre i costi la giunta ha diffusamente precisato che le stabilizzazioni, da completare entro il 2016, avverranno 'anche con contratti a tempo parziale. Alla riduzione dell'orario corrisponderà un taglio del compenso. Chi oggi ha contratti da 36 ore alla settimana può scendere a 24 e chi già compie solo 24 ore può scendere a 20 circa. Il posto fisso però può essere concesso solo se ci sono vuoti d'organico e rispettando il patto di stabilità: »n coerenza con la programmazione triennale del fabbisogno, con i posti in pianta organica e nell'ambito dei vincoli finanziari».
Il bacino unico
Le categorie di fascia bassa, A e B, possono essere stabilizzate senza concorso. Quelle più alte solo con una selezione che concede una riserva del 50% dei posti disponibili. Equi entra in gioco la prima novità su cui ieri Crocetta ha chiesto un patto politico-sindacale. Nascerà un bacino unico dei precari regionali composto da tre elenchi: nel primo le fasce basse, nel secondo quelle alte per un totale di 18.500 contrattisti. Ma c'è pure un terzo elenco con i 5.800 Asu, cioè ex Lsu che oggi non hanno neppure un contratto ma ricevono solo 600 euro al mese dall'Inps grazie a 36 milioni di finanziamento regionale. Anche loro correranno per le eventuali stabilizzazioni. Grazie al bacino unico tutti i precari concorreranno per ogni posto che si libera: una mobilità per evitare di restare agganciati a Comuni che hanno le mani legate da vincoli di bilancio.
Le proroghe
L'obiettivo principale sono le proroghe, che avranno durata triennale perché propedeutiche alle stabilizzazioni: passaggio cruciale della legge e dell'accordo raggiunto. Secondo il governo, poiché alle stabilizzazioni concorrono solo «i precari con contratto in corso», per non precludere la possibilità del posto fisso a nessuno bisogna prima prorogare tutti. Altrimenti ci sarebbe una penalizzazione di alcuni precari all'interno della stessa categoria. E una chiave di lettura delle norme nazionali che secondo Crocetta «è stata fatta sulla base della circolare del ministero della Funzione pubblica e dunque dovrebbe convincere anche il Commissario dello Stato».
I Comuni in rosso
Un escamotage simile dovrebbe permettere di prorogare i Contratti anche nei 52 Comuni che hanno sforato il patto di stabilità o sono in dissesto. Situazione che alla luce delle norme nazionali taglierebbe fuori dalle proroghe città come Messina, Trapani e Ragusa. Il governo ha assicurato ai sindacati che la Regione si farà carico della spesa: già oggi in realtà Palazzo d'Orléans assegna 180% o il 90% del costo di ogni precario eil sindaco aggiunge il resto. Ora, nei Comuni in rosso, il sindaco non aggiungerà nulla in modo da non aggravare i propri conti. Ma anche in questo caso al precario verranno ridotti compenso e orario, Il capitolo dei Comuni in dissesto è fra i più spinosi: la giunta di Milazzo ha assicurato che malgrado ciò la sua spesa peri precari è sotto i retti previsti e dunque potrebbe stabilizzare 80 persone o addirittura 121 se applicasse i contratti partime.
Gli accordi
Nella legge entrano anche i 780 contrattisti della Regione e circa 2 mila di Asp e ospedali che verranno però finanziati con il Fondo destinato alla sanità. Dieci milioni per gli imprenditori che assumeranno i precari. L'accordo è ampio. «La garanzia della proroga è un risultato fondamentale>, precisa Baldo Gucciardi del Pd. E pure per Giuseppe Picciolo (Drs) «questa è l'unica legge possibile». Mentre Lino Leanza (Articolo 4) è più pragmatico: «Stabilizzazioni ce ne saranno poche, perché è difficile superare i vincoli finanziari. Ma almeno i precari avranno le proroghe». Sulla stessa linea i sindacati. Per Claudio Barone della Uil «bisogna evitare processi di mobilità penalizzanti e prima di cantare vittoria bisogna aspettare il parere del Commissario dello Stato. Il governo Letta dovrebbe dare una mano in questo senso'. Michele Pagliaro della Cgil esprime «cauta soddisfazione') e precisa che in attesa del voto all'Ars «resta confermato lo sciopero unitario del 13 dicembre,. Per Maurizio Bernava della Cisl 'adesso bisogna mettere da parte le liti e blindare il testo intensificando il confronto con il Commissario e col ministro D'Alla». Restano contrari a tutto il piano gli autonomi dell'MgI che annunciano una mobilitazione.
LA SICILIA
PRESENTATO UN DDL PER PROROGARE CONTRATTI DI 3 ANNI
Precari, si apre uno spiraglio
Si apre uno spiraglio per i 2.200 precari degli enti locali agrigentini. Nelle stesse ore in cui il mondo del precariato è sceso in piazza con un sit-in davanti la prefettura di Agrigento, così come nei resto dell'isola, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha presentato un disegno di legge ai sindacati regionali di Cgil, Cisl e Uil, che Io hanno accolto ma con cautela. L'intesa prevede una proroga dei contratti di tre anni, nel frattempo, gli enti locali, dovranno procedere alla mappatura del personale e redigere le piante organiche per la stabilizzazione dei lavoratori. Il ddl è stato approvato già nel primo pomeriggio di ieri dalla giunta regionale ma deve passare dall'aula ed evitare la censura del commissario dello Stato. I sindacati agrigentini sono soddisfatti a metà: «Questo Ddl - spiega il segretario generale della Funzione pubblica Cgil agrigentina, Alfonso Buscemi - darebbe una risposta attraverso la proroga ma adesso è importante lavorare per la stabilizzazione e smetterla con questa storia che si ripete ogni fine anno. Inoltre, abbiamo dei dubbi sui tre anni di proroga perché la copertura finanziaria da parte della Regione potrebbe essere solo per un anno.
Se le cose non dovessero andare per il verso giusto, anche i lavoratori degli enti comunali del territorio agrigentino, dopo 20 anni di lavoro precario, rischia- nodali Gennaio 2014 di essere licenziati, ((ciò a causa dell'incapacità- sottolineano i sindacalisti agrigentini di Cgil, Cisl e Uil - del governo regionale e del governo nazionale di votare delle norme che possano tutelare il lavoro e le famiglie di 20 mila precari in tutta la Sicilia».
i sindacati, nella tarda mattinata di ieri, sono stati ricevuti in prefettura dal capo di gabinetto, Maria Luisa Battaglia, alla quale è stato chiesto di intervenire sia al governo nazionale che regionale affinché si trovi una rapina soluzione».
VALENTINA ALAIMO
Sempre lontanissimi dalla vetta delle città perfette per i cittadini
LA CLASSIFICA DEL SOLE 24 ORE ci colloca al 96 posto su 107 capoluoghi di provincia
L'atteggiamento con il quale gli agrigentini sembrano aver accolto I 96esirno posto su 107 (un posto in meno del 2012) racimolato dalla no- stia provincia in ordine alla qualità della vita per il 2012 è di sostanziale rassegnazione, in molti, infatti, si accodano al coro complessivo di "c'era da aspettarselo".
Il quadro che ne emerge, del testo, dipinge un territorio per certi versi desertico, dove forte è l'emigrazione, dove non vi è traccia di servizi odi investimenti e dove la criminalità comune ha ancora una sua forza. Per tracciare la classifica il quotidiano di Confindustria ha individuato sei parametri: Servizi e ambiente, Ordine pubblico, Popolazione, Tempo libero, 'tenore di vita e Affari e lavoro, Per ognuno di loro, poi esiste una serie di sotto categorie variabili (sia in termini di tematiche che di valore percentuale) che tentano, per quanto possibile, di individuare i singoli indicatori che possono "ritrarre" le condizioni di vita dei cittadini. Quello che è chiaro, comunque, è che per il Sole 24 la città perfetta, o quasi, è quella che offre servizi ai cittadini, che punta sul "green", dove vivono persone con una buona situazione economica personale, dove le imprese nascono e investono sull'innovazione, dove l'integrazione con cittadini extracomunitari è alta, dove si investe in cultura aprendo cinema e librerie, dove si costruiscono abitazioni non per guadagnare con il cemento ma per far vivere bene i propri cittadini,
Servizi e ambiente.
La provincia di Agrigento è 90esimo posto per la dotazione infrastruttura le secondo l'istituto Tagliacarne e al 106esimo posto secondo Legambiente per qualità ambientale. Si tratta, nello specifico, di voci particolarmente importanti dato che mentre gli altri dati sono ponderati, e quindi hanno tutti lo stesso valore, questi, essendo indici già a loro volta composti da altri sotto parametri, hanno un peso maggiore. Sono infatti i valori ottenuti da due distinti studi, quello sull'ecosistema urbano dell'associazione ambientalista e quello collegato alla presenza di infrastrutture sul territorio elaborato dall'istituto dedicato a Guglielmo Taglìacarne (considerando strade ed autostrade, rete ferroviaria, metanodotti, impianti elettrici, acquedotti e depuratori, telecomunicazioni, porti e aeroporti). Unica nota positiva l'indite climatico, che ci consente di essere al l6esimo posto insieme ad altri centri italiani, mentre il nostro territorio è al 59esimo posto per emigrazione ospedaliera (abbiamo un tasso del 8,20. Bergamo, prima della classe, è a 1,87) al 77esimo per disponibilità di asili comunali rispetto all'utenza e all'B4esimo posto per cause definite ogni 100 sopravvenute o pendenti (29,49 7).
Popolazione. La provincia di Agrigento è al 46esimo posto per densità abitativa (dove il primo posto è quello con il numero minore e quindi con una qualità della vita migliore), La stima è di 146,38 abitanti per chilometro quadrato, Siamo invece all'89esimo posto per tasso migratorio. Saliamo, invece, entro le prime venti alla voce divorzi e separazioni ogni 100mila abitanti:
quattordicesimo posto e un tasso del 37,97. Ripiombiamo giù verso il basso con la variazione dell'incidenza dei giovani sul totale della popolazione, con un 74esirno posto e un tasso del 3,90 per cento. Poco meno della sufficienza otteniamo, invece, secondo il tasso di presenza di laureati tra 25 e 30 abitanti ogni mille abitanti, con un 68,60 per mille. Ultimo parametro da considerare, la presenza di stranieri regolari ogni 100mila abitanti. La nostra provincia, secondo il Sole è al 91 esimo posto, in quanto si ferma ad una percentuale del 2,39 contro una media nazionale del 6.88. Ordine pubblico. Il quadro che emerge a leggere, su 100mila abitanti, il numero dei reati comuni, cioè quelli che di più influiscono sul senso di sicurezza, è quello di una provincia dove la criminalità "spicciola"è ancora attiva e solo impercettibilmente ha ridotto la stia stretta rispetto agli anni passati. I dati, va precisato, partono quasi tutti da una prima posizione assegnata alla provincia con minor numero di reati, ciò significa che ogni posizione in più è una discesa verso il basso. La provincia di Agrigento nel 2012 si è attestata 2qesima per il numero di scippi (105,14 ogni 100mila abitanti), 25esima per il numero di furti in abitazione (248,83/ 100mila abitanti), 46esima per furti d'auto (67,92 su 100mila) e 57esima per estorsioni (9,19 ogni 100mila abitanti, ex aequo con Bologna). Un ottimo piazzamento, invece, otteniamo con il tasso di truffe informatiche, dato che la provincia è al quinto posto cori 123,30 truffe su 100mila abitanti (prima classificata Trieste, con 271), segno che qui la criminalità informatica ha attecchito meno che altrove, Rispetto al 2008, tra l'altro, la nostra provincia ha mantenuto sostanzialmente lo stesso tasso di delitti, ovvero il 93,64 per cento rispetto al dato di cinque anni fa.
Tempo libero.
Quasi tutti negativi gli indicatori collegati all'offerta in termini di servizi culturali e sportivi offerti al territorio ma anche al modo in cui gli agrigentini usano questo tempo. La nostra provincia, infatti, è al settantunesimo posto per numero di librerie (che sono solo 6,95 ogni 100mila abitanti), all'ottantaduesimo posto per quanto riguarda il numero delle sale cinema (2,02 ogni 100mila abitanti) e al 101 esimo posto per numero di bar e ristoranti (447 ogni 100mila abitanti), ma è anche al 97esimo posto per numero di cittadini che si dedicano al volontariato:
solo 42,5 ogni mille abitanti. Ottime notizie invece riguardano la presenza della banda larga internet, che grazie ad una copertura del 99,47 per cento ei"regala" un sesto posto, che viene annullato dal l04esimo piazzamento a cui siamo relegati circa il codice di "sportività", ovvero la possibilità di praticare attività fisica: su un valore massimo di 1000, noi ci fermiamo a
256.
Tenore di vita. Pessime notizie giungono anche dai parametri che riguardano le condizioni economiche dei cittadini e quanto redistribuiscono sul territorio in termini di consumi. Nella provincia di Agrigento siamo al 106esiino posto su 107 per valore aggiunto pro capire (13.024), e al 95esiino posto per quanto riguarda i depositi bancari per abitante: il valore è di 10,670 etico. Siamo penultimi anche per quanto riguarda l'importo medio delle pensioni, ovvero 529,42 euro a testa contro una inedia nazionale di 748 euro pro capite, mentre la provincia è all'ottantatreesimo posto per valore dell'inflazione, Tuttavia, nonostante la situazione di fragilità economica appena esposta, siamo 77esimi per consumi pro rapite e Agrigento è la l9esima provincia in Italia per convenienza del costo a metro quadrato di un abitazione (1400 euro contro i mille della prima in classifica, ovvero Caltanissetta).
Affari e lavoro. Altalenanti, invece, i dati che riguardano gli aspetti della crescita economica del territorio. La provincia di Agrigento, infatti, è 77esima per numero di imprese ogni 100 abitanti (9,35 per cento) e l2esima per numero di fallimenti ogni 1000 (11,69), ma è 97esima per la percentuale di fondi che viene reinvestita (solo lo 0,82 per cento) e 9flesirna per export sul PiI (2,12%). Entriamo nelle ultime cinque della "classe", invece, per quanto riguarda occupazione femminile e innovazione. Le donne impiegate sono infatti il 27,35 per cento del totale (posto occupato in graduatoria, 102esimo), mentre le startup innovative rappresentano il 0,23 su 10mila abitanti a fronte di un valore medio nazionale di 2.9. Ci possiamo almeno consolare per il fatto che questo 105esimo posto ci troviamo a condividerlo con Reggio Calabria, Crotone, Siracusa ed altri centri.
GIOACCHINO SCHICCH
Agrigentoflash
Governo regionale approva ddl su proroga precari. I sindacati soddisfatti a metà
Cgil, Cisl e Uil hanno raggiunto un'intesa con la Regione siciliana per la proroga dei contratti dei circa 24 mila precari della pubblica amministrazione, che oggi hanno manifestato davanti alle nove prefetture dell'Isola e, dunque, anche ad Agrigento.<>. Il ddl deve passare dall'ars ed evitare la censura del commissario dello Stato.
L'intesa prevede una proroga di tre anni, per complessivi 900 milioni distribuiti nel periodo. Gli enti locali, nel frattempo, dovranno procedere alla mappatura del personale e redigere le piante organiche per la stabilizzazione dei lavoratori.
La giunta regionale ha approvato il ddl per la proroga dei precari e l'avvio del processo di stabilizzazione; il ddl voto sull'impignorabilità prima casa e dei beni utili strumentali al lavoro, entro il limite dei 200 mila euro da proporre al governo nazionale. Il nuovo ddl sui precari proroga per 3 anni i contratti di tutti i precari siciliani e consente a tutti gli enti di poter avviare il processo di stabilizzazione. Le risorse necessarie sono tutte a carico della Regione e frutto del risparmio effettuato nell'anno in corso e previsto nel nel prossimo anno nella lotta contro gli sprechi e il malaffare. Oltre alle pubbliche amministrazioni è prevista la forma dell'auto impiego e anche l'impiego, su richiesta del precario, in aziende private. Viene istituito un albo unico regionale, fatto di fasce diverse, fascia A e B, C e D e lavoratori Asu. Il governo ha anche in programma di predisporre due ddl separati per Rmi ed ex Pip, per i quali sono già disponibili delle risorse per la continuazione dei progetti. Per quanto concerne il disegno sull'impignorabilità della prima casa e dei mezzi di lavoro, come capannoni, trattori etc, questa risponde alla necessità di affrontare la grave crisi economica che travolge le famiglie e gli operatori economici. In mattinata, inoltre, il presidente ha incontrato insieme alla giunta regionale, le organizzazioni dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil e i capigruppo di maggioranza all'Ars. Una discussione di aperto confronto che ha consentito un approfondimento e un perfezionamento del ddl. Nei prossimi giorni il governo incontrerà tutti i gruppi parlamentari, anche di opposizione, per una valutazione complessiva dei testi sottoposti all'approvazione del Parlamento.
Agrigentonotizie
Regione, giunta approva ddl precari: "Sì a proroga e avvio a stabilizzazioni"
Lo ha annunciato il governatore Crocetta dopo l'accordo raggiunto coi sindacati. Una prolungamento di 3 anni che coinvolge 24 mila precari. Le risorse necessarie sono tutte a carico della Regione. Ma è corsa contro il tempo
Una proroga di tre anni, per complessivi 900 milioni distribuiti nel periodo. Cgil, Cisl e Uil hanno raggiunto un'intesa con la Regione per la proroga dei contratti dei circa 24 mila precari della pubblica amministrazione, che oggi hanno manifestato davanti alla Prefettura, a Palermo come nelle altre otto città dell'Isola. L'intesa prevede che gli enti locali, nel frattempo, dovranno procedere alla mappatura del personale e redigere le piante organiche per la stabilizzazione dei lavoratori.
"La giunta regionale nella seduta odierna - si legge in una nota del presidente Rosario Crocetta - ha approvato il ddl per la proroga dei precari e l'avvio del processo di stabilizzazione. Il nuovo ddl sui precari proroga per 3 anni i contratti di tutti i precari siciliani e consente a tutti gli enti di poter avviare il processo di stabilizzazione. Le risorse necessarie sono tutte a carico della Regione e frutto del risparmio effettuato nell'anno in corso e previsto nel prossimo anno nella lotta contro gli sprechi e il malaffare. Oltre alle pubbliche amministrazioni è prevista la forma dell'auto impiego e anche l'impiego, su richiesta del precario, in aziende private".
"Viene istituito un albo unico regionale, fatto di fasce diverse, fascia A e B, C e D e lavoratori Asu. Il governo ha anche in programma di predisporre due ddl separati per Rmi ed ex Pip, per i quali sono già disponibili delle risorse per la continuazione dei progetti. Per quanto concerne il disegno sull'impignorabilità della prima casa e dei mezzi e strumenti di lavoro, come capannoni, trattori e altro. Questa risponde alla necessità di affrontare la grave crisi economica che travolge le famiglie e gli operatori economici".
Dopo il varo della giunta il testo passerà in commissione all'Ars, iniziando una corsa parallela a quella della Finanziaria. Perché i contratti dei precari - in scadenza il 31 dicembre - possano essere prorogati, occorre infatti evitare l'esercizio provvisorio, che impedirebbe lo stanziamento delle risorse necessarie. "Il problema riguarda soprattutto i tempi, che sono strettissimi - dice Enzo Abbinanti della Cgil - anche perché entro fine mese i Comuni devono pure approvare i piani triennali per le stabilizzazioni, che sono necessari per effettuare le proroghe".
Siciliainformazione
Precari, ecco come la Sicilia ha distrutto i suoi giovani
02 dicembre 2013 - 17:51 - Politica
(essepì) Febbrili consultazioni fra governo e sindacati, sit-in e manifestazioni di protesta, la proclamazione di uno sciopero generale (13 dicembre), il testo di un disegno di legge che vede la luce dopo l'incontro fra Crocetta e le rappresentanze sindacali. Stabilità triennale per circa ventimila precari, salvo complicazioni. Impossibile ottenere di più, ammettono anche i sindacati. La finanziaria in Parlamento e il rischio di sforamento del patto di stabilità imposto dall'Ue non lasciano spazi alla stabilizzazione. L'esecutivo ha affrontato un'autentica gimkana, fra le rivendicazioni dei lavoratori ("basta con il precariato") sostenuti da Cgil, Cisl e Uil, i veti romani, europei e l'angustia delle risorse.
Le giornate del precariato sono ormai un appuntamento fisso, si ripetono ormai da venti anni, forse di più, alla vigilia di Natale. Puntuali come un orologio svizzero e le occupazioni nelle scuole pubbliche. Nessuno avrebbe voglia di rappresentare lo stesso spettacolo - precari, sindacato, governo ed Assemblea regionale - ma alla "prova" non si sfugge, è un castigo divino. Dramma per migliaia di famiglie, inquietante ammissione di impotenza per governo, parlamento (e il convitato di pietra. il commissario dello Stato, giudice unico delle scelte di Palazzo sei Normanni).
Si va avanti così da una vita, il precariato è una malattia cronica, assunta al tempo in cui i malati erano giovani, in buona salute e contenti di fare ingresso, seppure con paghe di fame, nella pubblica amministrazione. Meglio di niente, pensavano. Con il passare degli anni, la contentezza è andata a farsi benedire. Il "giovane" precario si è fatto una famiglia e la paga è rimasta di fame. E' diventato un "privilegiato", avendo varcato le soglie dell'impiego pubblico senza colpo ferire, impedendo a migliaia di altri giovani di accedere al posto pubblico con un concorso, e la sua maggiore preoccupazione è stata rimanere aggrappata alla paga di fame, in assenza di alternative. Nel corso degli anni il lavoratore precario si è trasformato in un "cliente", appeso alle decisioni della politica ed alle griglie istituzionali. Piuttosto che sgomitare per raggiungere la parità con il resto dei dipendenti pubblici, hanno fatto le divine e umane cose per restare dove erano, in balia agli eventi.
Ci sono colpe e responsabilità che gridano vendetta. Generazioni di giovani senza arte né parte, letteralmente rovinati dal "solidarismo clientelare", promosso e guidato da loschi figuri che si battevano il petto ogni mattina. Lasciamo perdere per carità di patria.
Consideriamo che il precariato nel resto d'Europa, e non solo, si chiama mobilità, è una scelta, mentre in Italia è una condanna ed in Sicilia un incaprettamento: più ci si muove per ottenere la stabilità. Più la corda al collo si stringe ed il futuro si fa incerto. Nei paesi in cui esistono le alternative al posto di lavoro che si lascia (o si è costretti a lasciare), la mobilità è un incentivo a misurarsi con la propria volontà, attitudine, professionalità: chi vuole stare meglio, vuole avere di più trova nella mobilità il modo per scalare le proprie ambizioni e misurare le proprie capacità.
La Sicilia è la terra del precariato. Nessun altro luogo al mondo può vantare un fenomeno così ampio. Non ci sono soltanto i 20 mila precari cronici, la cui sorte viene decisa nelle stanze delle istituzioni. I forestali - braccianti, antincendio, guardie - sono 28.542 (per sei mesi sono pagati dalla Regione gli altri sei dall'Inps; ogni ettaro di bosco costa in Sicilia 1.455 euro contro i 597 in Calabria, 410 in Campania, che insieme alla Sicilia spendono il 75 per cento di tutte le regioni italiane).
Lo screening più recente sul precariato è stato realizzato dalla Cisl. Stando ai dati della Cisl i precari della pubblica amministrazione sono 24.754 con contratto a tempo determinato, 5.611 lavoratori socialmente utili negli enti locali, 646 in servizio alle dipendenze della Regione siciliana. 15.417 unità prestano la loro opera negli enti locali (comuni e province), 3080 sono "contrattisti" impiegati in altri enti. I dipendenti delle 34 società controllate o partecipate da enti locali e Regione sono 7.291
Alcuni comuni hanno al loro servizio più precari che dipendenti regolarmente assunti a tempo indeterminato. Gli organici della pubblica amministrazione sono "saltati" da quasi trenta anni. L'impossibilità di bandire concorsi, veti legislativi alle assunzioni, ha creato anomalie enormi. In trenta anni il numero dei dipendenti pubblici si è quintuplicato, grazie all'escamotage del precariato. I dipendenti regionali assunti sono 17.157, meno dei precari, cui però vanno aggiunti gli stabilizzati (4.857, dal 2011). I dipendenti delle nove province regolarmente assunti sono 5.600, i dipendenti comunali 40.000.
Il pubblico impiego in Sicilia conta su 352.153 dipendenti, uno ogni quattordici abitanti (in Lombardia 1 su 23, la media italiana è di 1 su 18). Il precariato provoca guai anche fuori dal suo ambito. I giovani disoccupati - e affatto organizzati, al contrario dei precari - stanno in stand by in attesa di concorsi che non arrivano. E quando i concorsi arrivano restano ugualmente al pali. Sono almeno duemila i candidati (aspiranti pompieri, restauratori, vigili urbani ecc) che nel 2013 hanno superato gli esami e non sono stati assunti. E c'è chi attende e spera da una decina di anni.
Che fine fanno i giovani siciliani? Hanno smesso di cercare lavoro alcuni, sono andati al Nord altri, si trovano all'estero altri ancora. Non è l'emigrazione degli anni Cinquanta di braccianti e operai sradicati alla disperata ricerca di un lavoro qualsiasi, ma di una diaspora di giovani professionisti, in possesso di titoli e di volontà.
Sicilialive
Home Politica Ddl precari, ok dalla giunta "Proroghe e iter assunzioni"
Enti locali
Ddl precari, ok dalla giunta
"Proroghe e iter assunzioni"
Il presidente Crocetta ha incontrato prima i sindacati, poi la maggioranza che sostiene l'esecutivo. L'obiettivo è partorire un disegno di legge "a prova di impugnativa". Quindi la giunta ha dato il proprio "via libera" al testo. Ma i dubbi restano.
PALERMO - La giunta regionale nella seduta odierna ha approvato il ddl per la proroga dei precari e l'avvio del processo di stabilizzazione. Il nuovo ddl proroga per 3 anni i contratti di tutti i precari siciliani e consente a tutti gli enti di poter avviare il processo di stabilizzazione. Le risorse necessarie sono tutte a carico della Regione e frutto del risparmio effettuato nell'anno in corso e previsto nel prossimo anno nella lotta contro gli sprechi e il malaffare. Oltre alle pubbliche amministrazioni è prevista la forma dell'auto impiego e anche l'impiego, su richiesta del precario, in aziende private.
Viene istituito un albo unico regionale, fatto di fasce diverse, fascia A e B, C e D e lavoratori Asu. Il governo ha anche in programma di predisporre due ddl separati per Rmi ed ex Pip, per i quali sono già disponibili delle risorse per la continuazione dei progetti.
In mattinata, inoltre, il presidente ha incontrato insieme alla giunta regionale, le organizzazioni dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil e i capigruppo di maggioranza all'Ars. Una discussione che ha consentito un approfondimento e un perfezionamento del ddl. Nei prossimi giorni il governo incontrerà tutti i gruppi parlamentari, anche di opposizione, per una valutazione complessiva dei testi sottoposti all'approvazione del Parlamento.
Una no-stop di incontri e colloqui, insomma, è servita per "partorire" un disegno di legge sui precari a prova di impugnativa. Si è concluso a ora di pranzo, infatti, l'incontro tra il presidente Crocetta, gli assessori Patrizia Valenti ed Ester Bonafede, e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Il governo ha presentato alle sigle la bozza del ddl che dovrebbe risolvere la vertenza dei quasi ventimila lavoratori a tempo determinato della Regione. Un testo già esitato pochi giorni fa dalla giunta regionale e oggi illustrato, appunto, ai sindacati. Il disegno di legge presenterebbe qualche lieve modifica rispetto a quello apprezzato in giunta venerdì. Ma nulla di sostanziale.
Come detto, la giornata è stata finora ricca di appuntamenti. Dopo l'incontro con i sindacati, il governo ha incontrato gli esponenti della maggioranza. L'idea è quella di condividere in maniera più ampia possibile un testo che però presenta ancora qualche nodo da sciogliere. Secondo quanto trapela dall'incontro di stamattina con Cgil, Cisl e Uil, nonostante l'apprezzamento dei sindacati "per lo sforzo e l'impegno compiuto da assessori e tecnici", non sarebbero stati fugati del tutto i dubbi su una possibile impugnativa del Commissario dello Stato. E non è stata nemmeno affrontata in maniera dettagliata la posizione dei 50 comuni in dissesto finanziario che non potrebbero, quindi, procedere con le proroghe. Sarebbe non del tutto chiara nemmeno la copertura finanziaria della norma.
"Il testo- dicono Mimma Argurio, della segreteria regionale Cgil, e Michele Palazzotto, segretario generale della Funzione pubblica siciliana- garantisce le proroghe per tre anni e l'avvio dei percorsi di stabilizzazione. Ci è stato assicurato- aggiungono - che la prossima settimana si insedierà il tavolo per la definizione della circolare applicativa". I due esponenti della Cgil rilevano la necessità di una "rapida conversione in legge del testo". In attesa della quale i sindacati hanno deciso di confermare lo sciopero generale dei precari proclamato unitariamente per il 13 dicembre.
"La politica degli annunci, come era prevedibile, non è servita a nulla. Adesso bisogna mettere da parte liti e personalismi e blindare il ddl sui precari. È questa l'emergenza delle emergenze". Lo dichiarano il segretario generale della Cisl Maurizio Bernava e il segretario generale della Cisl Fp Gigi Caracausi dopo l'incontro di oggi in occasione del quale il governo regionale ha illustrato i contenuti del ddl sui lavoratori a tempo determinato della Pubblica amministrazione.
Ma adesso, bisogna far presto. "Bisogna rendersi conto - proseguono Bernava e Caracausi - che quella che riguarda i precari è l'emergenza delle emergenze. E il tema va affrontato con la massima celerità e concentrazione. Il ddl dovrà seguire un percorso autonomo ed urgente, temporalmente non legato a bilancio e finanziaria, e bisognerà fare soprattutto molta attenzione al tema della copertura finanziaria".
Restano, però, ancora alcuni nodi da sciogliere. "Ci chiediamo ad esempio - incalzano Bernava e Caracausi - come si intenda procedere con i Comuni in fase di dissesto o pre-dissesto. Adesso occore mettere da parte - proseguono i due dirigenti sindacali - le beghe politiche interne e col governo nazionale, intensificare il confronto col Commissario dello Stato, con il Ministero della Pubblica amministrazione D'Alia, al fine di 'blindare' un testo che consenta, nell'immediato, la proroga per tutti. Il testo che ci è stato illustrato oggi - concludono Bernava e Caracausi - non ci ha rassicurato. Per questo confermiamo lo sciopero indetto per il 13 dicembre".
"Proroga di tre anni per i precari e inizio del processo di stabilizzazione da parte degli enti che potranno dare la precedenza ai lavoratori da loro in atto utilizzati, evitando così che il bacino unico inneschi processi di mobilità ingestibili e penalizzanti. Sono tutti contenuti importanti del disegno di legge della Regione siciliana ma bisogna che continui il confronto per verificare alla fine quale testo uscirà dall'Ars e i regolamenti attuativi. Ma soprattutto, prima di cantare vittoria, è necessario aspettare il parere del Commissario dello Stato". Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, dopo l'incontro avvenuto stamane alla Presidenza della Regione. E precisa: "Il Governo regionale sta lavorando seppur in una condizione oggettivamente complicata. Adesso il Governo Letta dovrebbe dare una mano per favorire l'approvazione della legge da parte del Commissario Aronica e salvare finalmente i ventimila precari".