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Rassegna stampa del 5 dicembre 2013

GIORNALE DI SICILIA


PROVINCIA. Capoluogo, Casteltermini e Sciacca
Istituti scolastici Tre nuovi indirizzi
Nuovi indirizzi didattici per tre istituti scolastici della Provincia. Si tratta del liceo scientifico e linguistico "Leonardo" di Agrigento, dell'istituto "Madre Teresa di Calcutta" di Casteltermini, dell'istituto "Don Michele Arena" di Sciacca. In particolare, il dirigente scolastico del liceo "Leonardo', Enza Ierna ha presentato la richiesta di istituzione di due nuovi indirizzi di studio: "Liceo Scientifico con opzione Scienze Applicate e Liceo Scientifico con opzione "Architettura e Ambiente". Il dirigente Mirka Helga Gatto dell'istituto "Madre Teresa di Calcutta" di Casteltermini ha presentato la richiesta di istituzione di due nuovi indirizzi di studio: "Liceo Musicale" nelle sedi di Casteltermini, Cammarata e Santo Stefano di Quisquina; "Liceo Scientifico - Opzione Scienze Applicate" nella sede di Casteltermini; "Istituto Professionale Statale - Settore Servizi - Indirizzo Servizi Socio - Sanitari" nella sede di Santo Stefano di Quisquina. Infine il dirigente scolastico Gabriella Bruccoleri del "Don Michele Arena" di Sciacca ha presentato la richiesta di istituzione di due nuovi indirizzi: (corsi diurni) settore economico - indirizzo Turismo, Settore tecnologico - indirizzo "Trasporti e Logistica" - articolazione "Conduzione del mezzo", opzione "Conduzione del mezzo Navale. Istituto Professionale Friscia, sede di Sciacca: Settore Servizi - Indirizzo "Servizi Socio Sanitari-Articolazione "Odontotecnico", sede di Menti: Istituto Tecnico - settore Economico, Indirizzo: "Turismo. Istituto Professionale Miraglia: Settore Tecnologico indirizzo "Elettronica e Elettrotecnica", articolazione "Automazione". Corsi serali a Sciacca: Indirizzo "Geometri".
(PAPI)


I NODI DELLA REGIONE
LA COMMISSIONE ANTIMAFIAALL'ARS CONVOCA L'EX PM DOPO LE POLEMICHE SULLA GESTIONE DEL SETTORE
Rifiuti, Marino:3 nuove discariche nell'isola
L'assessore all'Energia: evitare situazioni di monopolio, servono impianti pubblici a Enna, Trapani e Messina
Ignazio Marchese
PA LE R M O
«Servono nuove discariche in Sicilia e per questo le realizzeremo. Gli impianti pubblici sono necessari a Trapani, Enna e Messina»: l'assessore regionale all'Energia, Nicolò Marino interviene così sul tema dei rifiuti, annunciando l'intenzione del governo regionale di voler realizzare nuovi siti di smaltimento nell'Isola.
«Ho chiesto la proroga del commissariamento per l'emergenza rifiuti al governo nazionale - ha aggiunto -. Il sistema di smaltimento non si deve basare sulle discariche, ma questi impianti in alcune province servono ancora. Invece si rischia in alcune zone di avere il monopolio».
Quindi, l'ex pm ha spiegato che «nello smaltimento dei rifiuti si deve creare un sistema di concorrenza e non un monopolio. Se chiude un impianto come potrebbe succedere a Mazzarà Sant'Andrea, nel Messinese, dove si va a conferire i rifiuti? Aspettiamo la sentenza del Consiglio di Stato, ma il rischio di lasciare un'intera provincia senza impianto è serissimo. Per questo si devono realizzare nuove discariche. A Palermo
- ha proseguito - abbiamo dimostrato di essere efficienti e in poco tempo abbiamo rispettato tutte le tappe che ci eravamo prefissati. Lo faremo anche in altre parti della Regione».
Quindi, Marino ha ribadito che «servono nuovi impianti pubblici, a Trapani, Enna e Messina. Noi pensiamo che questo settore va ripreso dal pubblico — ha aggiunto - Siamo in un territorio in cui i privati detengono in oligopolio e monopolio il regime delle discariche, a noi appartiene l'introduzione amministrativa del servizio pubblico. Per questo noi della struttura emergenziale non stiamo derogando sulle gare pubbliche. Anzi l'esperienza palermitana di Bellolampo insegna». In questi giorni un'importante gara sullo smaltimento del percolato sta finalmente arrivando al traguardo. Sarà Depura Acque che con il sistema del «project financing» realizzerà l'impianto all'interno della discarica per evitare che il liquido nero inquinante viaggi in impianti o finisca in mare come ipotizzato dalla procura di Termini Imerese. Una gara completata proprio dalla struttura commissariale visto che la precedente aggiudicazione era stata annullata dal Tardi Palermo.
Intanto la commissione Antimafia dell'Ars ha acceso i riflettori sul tema delle discariche di rifiuti nell'Isola, sia pubbliche che private. Nella seduta di ieri, presieduta da Nello Musumeci, la Commissione ha deciso di ascoltare in audizione nei prossimi giorni proprio l'assessore regionale Nicolò Marino. Lo stesso rappresentante del governo era stato già sentito nello scorso ottobre dall'Antimafia sulla vicenda legata ai termovalorizzatori.


Caos sui soldi alle imprese, Ars paralizzata
L'opposizione attacca:quali aziende avranno i soldi? I grillini: no a nuovi debiti, si taglino prima i privilegi
Giacinto Pipitone
PALERMO
Uno scontro durissimo blocca in commissione la legge sul pagamento dei crediti alle imprese. E provoca una reazione a catena che paralizza il Parlamento al punto che ora si rischia di non approvare in tempo bilancio e Finanziaria, a loro volta fondamentali per dare il via libera alle proroghe dei contratti dei precari. Un clima esplosivo che ha spinto il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, a un attacco alla giunta che ha pochi precedenti.
La norma sui crediti alle imprese doveva essere approvata la scorsa settimana e invece ancora ieri non è riuscita a superare l'esame in commissione Bilancio. Il testo dell'assessore all'Economia, Luca Bianchi, prevede l'attivazione di sorta di prestito da 960 milioni dallo Stato - tecnicamente un'anticipazione di liquidità - con cui saldare i debiti verso i fornitori della sanità (600 milioni) e verso le aziende che hanno lavorato per Regione e Comuni. Il prestito verrà restituito in 30 anni grazie al gettito dell'addizionale regionale Irpef e dell'Irap. Due imposte con aliquote record che dal 2006 servono per coprire il buco nella sanità Ora a emergenza superata, sembrava potessero essere abbassate ma Bianchi le sta utilizzando per evitare di introdurre nuove tasse.
Su questo vanno in pressing i grillini, che con Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca hanno chiesto di «trovare una copertura alternativa a rate che possono valere dai 30 ai 60 milioni all'anno. Si taglino le pensioni d'oro e altri sprechi invece di utilizzare le tasse dei siciliani>).
Gli ex Pdl contestano invece il tasso troppo elevato (4,7%). Ma, soprattutto, Marco Falcone e Vincenzo Vinciullo chiedono di conoscere i nomi delle aziende che riceveranno i soldi: «Vogliamo sapere se e quanto di questi soldi avuti grazie alle tasse dei siciliani andranno a finanziare imprese che non lavorano nell'Isola e che non faranno muovere la nostra economia». Il riferimento è alle multinazionali dei farmaci.
Ma Bianchi non ci sta. L'assessore non vuole riferire in questa fase i nomi delle aziende che attendono i soldi: «Lo faremo dopo un passaggio già fissato al ministero dell'Economia. E comunque posso assicurare che la maggior parte dei soldi andrà ad aziende siciliane e che i grandi gruppi non sono favoriti».
Bianchi ieri è esploso: «La verità è che i deputati vogliono fare di questa legge una sorta di tabella H per le aziende. E i grillini si lasciano strumentalizzare in questo senso». L'assessore attende di chiudere il capitolo imprese per concentrarsi su bilancio e Finanziaria, che solo domani dovrebbero arrivare in giunta. Sempre che il governo non resti impantanato in commissione sulle imprese.
Anche per questo motivo Ardizzone ieri, in modo inusuale, ha iniziato i lavori d'aula bacchettando la giunta per il ritardo con cui sta lavorando alla manovra economica, che secondo la prassi doveva arti- varcai primi di novembre: «Giudico molto grave che si sia giunti a dicembre senza i documenti di bilancio. E un fatto senza precedenti. E per questo motivo avverto la necessità di richiamare il governo alle sue responsabilità. Su una vicenda che non esito a definire delicatissima si è creato un vulnus nei rapporti fra governo e Parlamento». Ma soprattutto il presidente dell'Ars lascia intendere che potrebbe non esserci più il tempo per approvare la manovra entro fine anno. Si profila il rischio di un nuovo esercizio provvisorio: «Per l'Ars è impossibile programmare correttamente i propri lavori per arrivare puntuale alle scadenze di legge» ha concluso Ardizzone.


LA SICILIA


PROVINCIA Casteltermini, Sciacca e Ribera: scuole più ricche d'offerta
g. s.) La Provincia regionale di Agrigento continua ad autorizzare l'ampliamento dell'offerta formativa da parte degli istituti scolastici del territorio. Ad essere interessati, questa volta, gli istituti "Madre Teresa di Calcutta di Casteltermini, l'Iiss Arena' di Sciacca, il "Crispi" di Ribera e il "Friscia" di Sciacca, il primo ha ottenuto gli indirizzi di liceo musicale e!le sedi e Casteltermini Cammarata e Santo Stefano di Quisquina; liceo scientifico - opzione scienze applicate" nella sede di Casteltermini: "istituto professionale statale settore servizi - indirizzo servizi socio sanitari" nella sede di Santo Stefano di Quisquina. li secondo ha ottenuto il via libera per due nuovi indirizzi: settore economico — indirizzo Turismo, settore tecnologico — indirizzo "trasporti e logistica" - articolazione "conduzione del mezzo", opzione "conduzione del mezzo navale. La sede "Friscia", sede di Sciacca ha ottenuto invece gli indirizzi "Servizi socio sanitari — articolazione "Odontotecnico", mentre la sede di Menti il corso in Turismo. Allo stesso modo, rientrante sempre nell'Iiss "Arena", l'istituto professionale "Miraglia" ha ottenuto un corso in "elettronica e elettrotecnica", articolazione "Automazione". In ultimo, il "Crispi" di Ribera ha ottenuto i corsi "Servizi informativi aziendali", "Manutenzione mezzi di trasporto" e "Liceo Musicale". La parola, adesso, passa alla Regione per l'ok definitivo.


Occupati altri due istituti A Ravanusa e Campobello studenti in lotta al "Saetta e Livatino" e allo «Zappa»
RAVANUSA. Gli studenti dell'istituto superiore Giudice Saetta e Livatino e gli studenti dell'istituto Zappa di Campobello di Licata occupano i rispettivi istituti superiori. Gli studenti rivendicano il diritto allo studio e leggi specifiche che tutelino gli studenti, Inoltre chiedono alle Istituzioni più fondi per la manutenzioni delle strutture scolastiche, «I nostro istituto — affermano i tre rappresentanti d'istituto Emanuele Borzellino, Angelo Fiorello e Gabriele Giarratana — ha molti problemi strutturali, infatti la struttura è di proprietà della Provincia Regionale di Agrigento che non è mai intervenuta per curare la manutenzione richiesta. In questo Istituto ravanusano, manca una palestra coperta, un laboratorio scientifico, quando piove non possiamo fare lezioni educazione fisica, La manutenzione del verde non è curata, infatti nei giorni scorsi abbiamo sistemato il campetto di calcio e potato gli alberi, abbiamo altresì tinteggiato le classi dove persistevano seri problemi, autofinanziandoci noi alunni. E' inammissibile che le istituzioni competenti lascino gli studenti soli e che invece di pensare solamente allo studio, debbano pensare anche a vivere in luoghi agevoli e puliti. A tutt'oggi l'occupazione è stata deliberata ad oltranza».
Per quanto riguarda le classi quinte che quest'anno avranno gli esami distato, si sono programmate delle lezioni autogestite. Noi studenti continueremo a rivendicare i nostri diritti per costruire una società nuova, civile e pulita. Siamo stanchi dei continui tagli dello Stato, della Regione alla scuola e ai capitoli di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture scolastiche oramai da anni abbandonati a sé stessi. L'Istituto Superiore psicopedagogico e scientifico Giudice Saetta e Livatino e l'istituto tecnico accorpato G. Zappa di Campo- bello di Licata hanno bisogni numerosi interventi nelle strutture scolastiche più volte richiesti e mai attenzionati dagli organi competenti, tutto questo avviene nella nostra amata terra di Sicilia che gode anche di uno statuto speciale che non viene applicato per sostenere gli studenti siciliani e le tutte le strutture scolastiche».
CARMELO SCIANGULA




Parco, lavori per 5 milioni
GARE GIA' ESEGUITE. I cantieri per la realizzazione di 5 progetti apriranno nei primi mesi del 2014
Le gare d'appalto sono state già quasi tutte espletate (ne restano solo due che saranno definite nel giro di qualche giorno), poi bisognerà aspettare i tempi tecnici per l'affidamento dei lavori ed i sei progetti per l'esecuzione di alcune opere nella Valle dei templi potranno passare alla fase di realizzazione. Probabilmente già nei primissimi mesi del prossimo anno i relativi cantieri potranno essere aperti, fornendo in tal modo anche una consistente boccata d'ossigeno per la situazione occupazionale del settore edile. Si tratta pur sempre di circa cinque milioni di lavori che consentiranno l'utilizzazione di un discreto numero di manodopera, sia comune che specializzata, cosa che in un momento come questo è di particolare importanza,
«Il più grosso di questi progetti - spiega il direttore dell'Ente Parco Giuseppe Parello - è quello che si riferisce alla musealizzazione dei reperti archeologici ed alla realizzazione di un laboratorio didattico per il loro trattamento
per un importo di un milione e 800 mila euro. In sostanza si tratta di pervenire al recupero dei locali sottostanti il piazzale Hardecastle, già utilizzati come laboratorio di restauro e che in parte sono chiusi».
Un altro progetto grosso si riferisce alla ricerca, restauro e fruizione di due «insulae» del quartiere Ellenistico-Romano, per un totale di euro 1.416.638,88.
"Noi - aggiunge Parello - intendiamo fare emergere nella Valle anche la fase romana ed in questo senso è volto anche un altro dei sei progetti, quello per l'esecuzione degli scavi e la fruizione del tempio detto di Iside che si trova nelle adiacenze del Museo Archeologico. Questo progetto si connette con il bouleuterion e con il quartiere ellenistico-romano, come abbiamo visto. Esso ammonta ad euro 466.44,39».
Il quarto ha un budget di 750 mila euro e riguarda la realizzazione di itinerari escursionistici e di «green ways» finalizzati all'incremento del turismo podistico e amatoriale.
«Si tratta - spiega ancora Parello - della sistemazione di stradine in una vasta area della zona archeologica per favorire l'attività podistica e ciclistica amatoriale.
Il quinto progetto, infine, riguarda la realizzazione di un Parco didattico a Casa Barbadoro per un importo di euro 400mila ed il sesto riguarda l'integrazione dei tabelloni didattici e direzionali esistenti con altri necessari per completare l'orientamento dei visitatori, per un importo di l73mila euro.
Restano ancora da definire, tra qualche giorno, le gare d'appalto per Casa Barbadoro e per il tempio di Iside, mentre gli altri lavori sono stati già aggiudicati. Adesso toccherà agli accertamenti antimafia, alla verifica del possesso dei requisiti da parte delle ditte interessate e poi si potrà stipulare il contratto. Se tutto va bene se ne potrà parlare prima della primavera.
SALVATORE FUCÀ


CONSORZIO UNIVERSITARIO
Presentato il progetto «Europa 2.0»
Realizzare una rete informatica in favore degli studenti per facilitare l'accesso informatico a bandi, concorsi, borse di studio, opportunità di esperienze di studio all'estero. Sono gli obiettivi del progetto «Europa 2.0 rete informativa sulle opportunità europee», presentato ieri mattina (nella foto sopra i relatori dell'iniziativa) presso l'aula Luca Crescente del Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento. L'iniziativa promossa dalla Militanza dei Movimento Politico Voce Siciliana, in collaborazione con dell'Associazione studentesca universitaria
«Vivere Polo di Agrigento» è stata illustrata agli studenti da Alessandro Cacciato, coordinatore regionale della Militanza di Voce Siciliana; Ambra Leto e Kevin Atria dell'Associazione studentesca universitaria ().
ANNA RITA DI LEO


Agrigentoflash


Nuovi indirizzi per tre Istituti della Provincia
Continua l'iter di autorizzazioni per l'apertura di nuovi indirizzi scolastici. Il Commissario straordinario Benito Infurnari, su proposta del Settore Politiche del Lavoro e dell'Istruzione, ha autorizzato la creazione di nuovi indirizzi di studio per l'anno 2014/15 su richiesta di diversi istituti superiori della Provincia. Si tratta del Liceo Scientifico e Linguistico Statale "Leonardo" di Agrigento, dell'I.I.S.S. "Madre Teresa di Calcucca" di Casteltermini, dell'I.I.S.S. E "Don Michele Arena" di Sciacca.
Il dirigente scolastico Prof.ssa Enza Ierna del Liceo Scientifico e Linguistico Statale "Leonardo" di Agrigento ha presentato la richiesta di istituzione di due nuovi indirizzi di studio: "Liceo Scientifico con opzione Scienze Applicate e Liceo Scientifico con opzione "Architettura e Ambiente".
Il dirigente scolastico Prof.ssa Mirka Helga Gatto dell'I.I.S.S. "Madre Teresa di Calcucca" di Casteltermini ha presentato la richiesta di istituzione di due nuovi indirizzi di studio: "Liceo Musicale" nelle sedi di Casteltermini, Cammarata e S. Stefano di Quisquina; "Liceo Scientifico - Opzione Scienze Applicate" nella sede di Casteltermini; "Istituto Professionale Statale - Settore Servizi - Indirizzo Servizi Socio - Sanitari" nella sede di Santo Stefano di Quisquina.
Il dirigente scolastico Prof.ssa Gabriella Bruccoleri dell'I.I.S.S. Don Michele Arena" di Sciacca ha presentato la richiesta di istituzione di due nuovi indirizzi: (corsi diurni) settore economico - indirizzo Turismo, Settore tecnologico - indirizzo "Trasporti e Logistica" - articolazione "Conduzione del mezzo", opzione "Conduzione del mezzo Navale. Istituto Professionale Friscia, sede di Sciacca: Settore Servizi - Indirizzo "Servizi Socio Sanitari - Articolazione "Odontotecnico", sede di Menfi: Istituto Tecnico - settore Economico, Indirizzo: "Turismo. Istituto Professionale Miraglia: Settore Tecnologico indirizzo "Eletronica e Elettrotecnica", articolazione "Automazione". Corsi serali a Sciacca: Indirizzo "Geometri". Dopo questo passaggio autorizzativo la Regione, con appositi decreti regionali, stabilirà l'istituzione dei nuovi indirizzi di studi. La Provincia Regionale di Agrigento si assumerà gli eventuali provvedimenti per garantire le regolari attività scolastiche negli istituti di propria competenza.


Siciliainformazioni


Province, la Sicilia parte prima, arriva ultima. Roma incalza
Finanziaria, spending review, province. Un'agenda severa per Sala D'Ercole. La vigilia di Natale è un collo di bottiglia. Da sempre. Non solo per l'attività parlamentare. In Sicilia, tuttavia, le giornate di fine anno si caricano di dilemmi insoluti, contraddizioni irrisolte, questioni appena sfiorate. Non è la conclusione di un percorso. Si ricomincia da capo, uno start up stanco, talvolta rabbioso, che induce ai compromessi peggiori piuttosto che alle soluzioni ragionevoli. A meno che non finisca con il "tu mi dai una cosa a me ed io ti do una cosa a te...", come avviene nelle migliori famiglie.
La spending review ha impegnato l'Assemblea per mesi, in Commissione. Le resistenze sono state molto forti, ma anche le volontà sono apparse altrettanto irriducibili. Va dato atto che su questo tema il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, abbandonando l'arcinota duttilità democristiana, è apparso irriducibile: il "fascicolo" bisogna chiuderlo, ha detto e ripetuto, la Sicilia deve attraversare il guado e rispettare il tetto di spesa imposto dai parametri "suggeriti" da Roma. Dal primo gennaio, dunque, nuove buste paga. Vedremo che cosa partorirà la montagna e quanta attenzione verrà data alla trasparenza, ben più importante di qualunque riduzione di spesa.
In questo ambito, va anche affrontata l'ormai annosa questione delle province: abolite senza abolirle. La Sicilia era partita per prima, ora arranca nelle ultime posizioni fra le regioni italiane, perché nell'Isola prevalgono i "provinciali", coloro che di riffa o di raffa vorrebbero resuscitare le province, che ancora "respirano", e non sono affatto morte. Il ministro Del Rio promette premi alle Regioni che ridurranno gli enti intermedi e renderanno operative le città metropolitane entro il 30 settembre del 2014.
Il governo nazionale considera la riforma di importanza strategica e sta adottando misure che saltano l'ostacolo della Corte costituzionale (il decreto svuota province). Ormai si delinea in modo chiaro il modello di riforma: le funzioni delle province verranno trasferite ai comuni, alle unioni dei comuni, alle città metropolitane e alle Regioni.
Le province, inoltre, non disporranno di personale politico (abolite le elezioni), ma manterranno la pianificazione territoriale, del trasporto e della rete scolastica, ma "al servizio dei comuni". Saranno guidate dai sindaci, che diverranno consiglieri, componenti dell'assemblea provinciale o presidenti. Il governo calcola un risparmio iniziale di 110 milioni di euro, 700-800 a regime.
A Palazzo dei Normanni il nuovo assetto degli enti intermedi ha vissuto alterne fortune, dalla prima Commissione Affari istituzionali dell'Ars è uscita addirittura una "direttiva" che ripropone, di fatto, le province, o quasi. Una scelta che ha mandato in bestia una delle componenti della maggioranza, l'Udc, anche per le modalità del percorso (nessun confronto preliminare).
Al ritorno delle province si è risposto con la loro definitiva abolizione e la rinuncia alle simil-province, i consorzi dei comuni, "vagheggiati" dallo Statuto speciale della Regione siciliana. Le funzioni delle amministrazioni provinciali passerebbero dunque alla Regione ed ai comuni, ma verrebbe lascato un varco alle "unioni dei comuni" sul modello romano.










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