7 dicembre - sabato
GIUNTAAL LAVORO PER AIUTARE LE FASCE DEBOLI. CASE ABUSIVE DA ACQUISIRE E CEDERE AI SENZA TETTO
Dai forestali ai Pip, via al maxpiano di risparmi
Case abusive da acquisire al patrimonio e cedere poi ai senza tetto, obbligo per gli enti regionali di assegnare ai Pip tutti i servizi extra che si renderanno necessari, utilizzo di fondi europei per pagare i forestali: Rosario Crocetta mette sul piatto della Finanziaria norme che guardano alle fasce deboli Mela manovra è un cantiere aperto che, 348 ore dell'apertura, non produce ancore un testo ufficiale.
La giunta ieri è rimaste riunita delle 11 del mattino alle 22 cercando di coniugare tagli che oscillano fra i 300 e i 400 milioni con misure destinate alle fasce deboli, Le case abusive realizzate dai palazzinari - spiega Crocetta durante una pausa dei lavori - potranno essere acquisite al patrimonio comunale per essere trasformate in alloggi popolari. E potranno anche essere utilizzate come case-famiglia per senza tetto». Una seconda norme prevede «la vendita degli al loggi di proprietà della Regione a prezzi dimezzati». Si tratta di circa 2 mila immobili secondo le stime del presidente delle Regione.
La stesura di ieri non prevede ancora il reddito minimo dl inserimento per disoccupati e lami glie sotto la soglia di povertà. Misura cara a Crocetta e ai grillini ma che fa i conti con un bilancio ridotto all'osso Anche per questo motivo il bilancio prevede on taglio di 50 milioni al finanziamento dei forestali: «Ma gli operai non perderanno il posto - assicura Crocetta - verranno invece impiegati io progetti di salvaguardia del territorio finanziati con tondi europei». Il numero dei forestali (circa 26 mila) va però detto e per questo motivo una norma prevede il blocco del turn over ogni qual volta un operaio va in pensione la graduatoria degli stagionali non verrà integrata, non ci saranno più gli scorrimenti.
Già detto dei tagli da almeno 36 milioni al settore dei Trasporti su gomma e marittimi, anche i beni culturali fanno i conti con una vistosa cura dimagrante (ancora non quantificata). E si proverà a risparmiare sulle pertecipate: le gestioni liquidatorie oggi affidate a professionisti esterni verranno invece gestite da dirigenti dei dipartimenti regionali. Il personale della partecipate che verranno chiuse sarà trasferito in quelle che resta no invita.
Lineetta prova anche a trova re collocazione a migliaia da precari e dipendenti in esubero »Ci sarà l'obbligo per lutti gli enti regionali di fermare l'esternalizzazione dei servizi e affidare ai Pip a agli esuberi del 118 tutti quello che si può.
Una volte completata la stesura del testo, la manovra verrà spedita all'Ars, dove la prossima settimana inizierà l'esame nelle commissioni con l'obiettivo di arrivare in aula dal 18 dicembre in poi. Da questo dipende ami che la legge sulle proroghe e stabilizzazioni peri precari.
LA SICILIA
Infurnari ai dirigenti scolastici: sbrigatevi a preparare i progetti
Una nota rivolta ai dirigenti scolastici dell'Itcg Giovanni XXII di Ribera, istituto Magistrale - Liceo Statale M. L. King di Favara, Liceo Scientifico Fermi di Sciacca, Istituto d'Arte Bonachia di Sciacca, Ipssa Molinari - liss Amato Vetrano di Sciacca, Liceo Classico Fazello di Sciacca, Itc Arena - Ipsct Friscia di Sciacca, Itcett Sciascia di Agrigento, ltcg Galilei Canicattì è stata inviata dal Commissario Straordinario Benito Infurnari per sollecitare una maggiore celerità nel predisporre i progetti esecutivi e bandire le gare per utilizzare i fondi comunitari già stanziati nel programma operativo FERS Sicilia 2007-2013 per il miglioramento della qualità degli ambienti scolastici
Si tratta di finanziamenti per alcuni milioni di euro suddivisi tra i vari istituti per vari interventi, già da tempo avviati. La stessa nota è stata inviata, per conoscenza, al Ministero dell'Istruzione
Il Commissario richiama l'attenzione dei dirigenti scolastici sulle prossime imminenti scadenze connesse agli adempimenti previsti per l'attuazione degli interventi non potendo non rilevare la possibilità di una revoca dei finanziamenti già concessi.
Già nel mese di novembre del 2012 la Provincia e le Istituzioni scolastiche avevano stipulato degli accordi individuando esattamente i compiti e le responsabilità di ogni soggetto. Successivamente la Provincia, ha provveduto alla nomina dei tecnici interni all'Ente per svolgere le funzioni di supporto ai dirigenti scolastici che hanno avuto assegnato il compito di essere Rup dei progetti. Il Commissario lnfurnari, in considerazione della grave crisi economica che sta attraversando il Paese che non consente il reperimento dei fondi per le Scuole, lancia quindi un accorato appello ai dirigenti scolastici assicurando la fattiva collaborazione e il supporto giuridico amministrativo della Provincia per definire e completare le procedure ed avviare i lavori di miglioramento degli istituti scolastici.
La società per la regolamentazione dei rifiuti lunedì diventa una realtà
Finalmente dopodomani lunedì la Società per la regolamentazione dei rifiuti «Agrigento est» diventerà una realtà. Approvata dal commissario ad acta l'unica delibera che mancava (con la quale il Comune di Lampedusa ha aderito ad una sri) ed acquisite tutte le attestazioni dei versamenti effettuati relativi alle quote sociali da parte dei vari comuni, si è reso possibile convocare i sindaci dei comuni che ricadevano negli ambiti territoriali ottimali di Gesa e di Dedalo per approvare e sottoscrivere Fatto costitutivo e lo statuto della nuova Srr
Tutto avverrà nell'aula Giglia della Provincia a partire dalle ore 9,30. Da Palermo, su preciso incarico dell'assessore Nicolò Marino e del dirigente generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti, giungeranno anche alcuni dipendenti dello stesso Dipartimento con dei decreti di commissariamento, già firmati, ma in bianco: se mancherà all'appello qualche comune (si sa già che il sindaco di Lampedusa non potrà essere presente per altri impegni) basterà scrivere il nome nel decreto e l'assenza del suo rappresentante sarà colmata. Insomma, si sono presi tutti gli accorgimenti possibili affinchè la scadenza di dopodomani sia rispettata, Non si ritiene più possibile, infatti, attendere oltre per la costituzione di un organismo che avrebbe dovuto nascere già da parecchio tempo. Nella stessa mattinata di dopodomani sarà anche formato il Consiglio di Amministrazione che sarà composto dal segretario del Comune di Porto Empedocle Francesco Rizzo, dal dirigente del settore ecologia del Comune di Agrigento Gaetano Di Giovanni e dal dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune di Licata Vincenzo Ortega. Tra loro sarà poi scelto il presidente ed il vicepresidente.
Insomma già da lunedì mattina la Srr potrà essere operativa: si tratterà poi di dotarsi delle strutture necessarie per il suo funzionamento e potrà assumere le funzioni di coordinamento del servizio di igiene ambientale, per le parti comuni (ad esempio gli impianti di smaltimento), o anche di gestione diretta del servizio di prelievo e spazzamento laddove i comuni non riterranno di costituirsi in ambito di raccolta ottimale.
Il Comune di Agrigento, come si sa, ha già deciso di costituire un Aro da solo e sta vagliando se sia più conveniente svolgere il servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti" in house" oppure, com'è più probabile che avverrà, se si dovrà procedere ad una gara d'appalto per un niovo affidarnento a privati.
SALVATORE FUCÀ
Livesicilia
Tanti nodi da sciogliere
Tremano gli "stabilizzati"
di Accursio Sabella e Chiara Billitteri
Approda in Aula la norma con la quale l'Ars avrebbe dovuto recepire il "decreto Monti". Si partirà dalla "legge Savona". Ma sono stati presentati decine di emendamenti. Intanto, in fibrillazione il personale dei gruppi parlamentari: il taglio dei fondi e la riduzione del numero dei deputati mette a rischio il loro posto di lavoro.
PALERMO - Si parte dalla "legge Savona". Poi, si vedrà. Saranno ore di passione quelle che accompagneranno la discussione del disegno di legge sull'applicazione del decreto Monti in Sicilia. Una storia che ha già i contorni del paradosso. Il parlamento siciliano, infatti, si sarebbe dovuto limitare a recepire le norme fissate dal decreto nazionale sulla spending review. E invece, si è imbarcato in una storia complicata, ricca di colpi di scena. Ha creato una commissione, addirittura, per discutere in che modo "ricalcare" il testo. Ma non è bastato. Il primo presidente, Antonello Cracolici, fu costretto a dimettersi a causa delle resistenze degli altri deputati. Al suo posto, è arrivato Riccardo Savona, attirandosi le ironie di qualche rappresentante politico ("è come mettere una volpe a guardia del pollaio" disse il parlamentare nazionale Davide Faraone). Ma il nuovo presidente portò a casa velocemente il risultato. Si partirà, anche se a tanti, almeno a parole, quella legge non piace, dal testo esitato dalla sua commissione.
La norma che avrebbe dovuto recepire il Decreto Monti non fa alcun cenno al... decreto Monti. E, semmai, mantiene in piedi l'automatismo con le indennità del Senato (l'Ars si conforma a quelle) e limita i danni sulle indennità. Taglio sì, ma solo del 20%, quindi assai più modesto di quanto previsto dalla norma nazionale. Norma già recepita nelle altre Regioni d'Italia.
Ma almeno sulle indennità la maggioranza dell'Ars sembra d'accordo sulla possibile riscrittura. Gli stipendi saranno quelli previsti dal Monti: 11.100 lordi per i parlamentari ai quali si aggiunge, per i presidenti di Regione e Ars una indennità di funzione di 2.700 euro. Più basse le indennità aggiuntive per le altre cariche. Agli assessori "tecnici", invece, andrebbe solo un'indennità pari a quella del deputato "semplice", ridotta anche in questo caso del 20%.
"La indennità dei parlamentari dell'Ars - ha puntualizzato il capogruppo Baldo Gucciardi, che abbandonò polemicamente i lavori della commissione guidata da Savona - siano uguali a quelle dei consiglieri regionali di tutte le altre Regioni italiane: questa è la posizione sempre portata avanti dal gruppo del Partito Democratico, che confermiamo in vista della discussione in aula del ddl sulla 'spending review', prevista per la prossima settimana. Attraversiamo una fase complicata e delicata - aggiunge Gucciardi - la lotta agli sprechi, alla corruzione e agli alti costi della politica è un tema complesso e troppo spesso affrontato con demagogia e approssimazione. Quello delle indennità dei parlamentari è un argomento importante sul quale c'è, giustamente, grande attenzione da parte dell'opinione pubblica e in questo momento non possiamo permetterci messaggi equivoci: il Pd all'Ars vuole ridurre le indennità 'senza se e senza ma', equiparando la Sicilia al resto d'Italia".
"Con i Colleghi Pogliese, Assenza e Vinciullo, - ha dichiarato il deputato Pdl Marco Falcone - abbiamo predisposto una serie di emendamenti al ddl coniugando autorevolezza e prestigio all'esigenza generale di austerità". Una delle modifiche riguarderà l'indennità degli assessori tecnici: "Noi proponiamo che questa - spiega Falcone - sia pari alla metà dell'indennità di deputato più un'indennità di funzione pari a quella dei presidenti di commissione". In "soldoni" l'indennità dovrebbe essere più che dimezzata, scendendo a circa 8 mila euro lordi. "Ma ci sembra giusto - ha detto Falcone - visto che gli assessori godono già di auto blu, autista, carta di credito e numerosi benefit". C'è accordo, invece, sulla indennità dell'assessore-deputato: nessuna indennità aggiuntiva oltre a quella di parlamentare.
Il Movimento cinque stelle, dal canto suo, ha presentato un gruppo di emendamenti che provocheranno qualche "scintilla" in aula. "Intanto - spiega il capogruppo Giancarlo Cancelleri - chiediamo che venga inserito il riferimento al 'decreto Monti'. Inoltre, oltre alla riduzione della indennità complessiva vogliamo sapere quali voci dello stipendio in particolare saranno ridotte. Chiederemo inoltre - aggiunge - l'abolizione delle indennità di funzione aggiuntive".
Il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto ieri. E nei prossimi giorni si proverà a "trovare la quadra". È prevista una riunione già lunedì. "Ma si partirà dal testo - precisa Riccardo Savona - esitato dalla commissione. E anche le proposte di riscrittura non intaccheranno l'impianto complessivo della legge".
Non è ancora del tutto chiara, invece, la questione che riguarda i cosiddetti stabilizzati: 85 persone che lavorano nei gruppi parlamentari e che, a fronte del ridimensionamento delle somme destinate proprio ai gruppi e di quelle per i collaboratori personali dei deputati, rischiano - in alcuni casi - anche il licenziamento. Ma un appiglio lo si è trovato proprio all'interno del finora disapplicato decreto Monti, che avrebbe dovuto essere recepito nella legge partorita dalla commissione speciale di Riccardo Savona, che fa salvi "i contratti in essere del personale".
"Cosiddetti stabilizzati", personale esterno e collaboratori o "portaborse". Sono queste le tre 'categorie' in questione, fatte da dipendenti che lavorano nell'ambito del parlamento regionale. Per gli 83 'stabilizzati', però, la situazione è diversa: si tratta di personale inquadrato all'interno di un bacino riconosciuto dall'Ars e per il quale la stessa Assemblea eroga ai gruppi parlamentari le somme da destinare agli stipendi. Personale che finora ha goduto della garanzia che proprio l'amministrazione di Palazzo dei Normanni, a prescindere da quale fosse il gruppo, avrebbe fornito i soldi per le retribuzioni di questi dipendenti. E proprio loro, con l'applicazione del decreto Monti, almeno fino al 2017 (data di scadenza naturale della legislatura), saranno 'salvi'.
Ma dal 2017 i nodi verranno al pettine: dalla prossima legislatura, infatti, "gli stabilizzati potrebbero non esserci più", spiega Giorgio Ciaccio del Movimento 5 Stelle, che oggi ha preso parte alla riunione dei capigruppo. O meglio: "C'è una proposta di eliminare la distinzione tra stabilizzati e altro personale". Un'ipotesi sul tavolo è, quindi, che ad ogni deputato - settanta, dall'inizio del prossimo mandato istituzionale - venga corrisposta dall'Assemblea una cifra di 3.180 euro che servirà a coprire le spese dell'assunzione di un singolo lavoratore inquadrato in categoria D6. Secondo questa proposta, però, continuerebbero a lavorare soltanto 70 persone, una per ogni deputato. Che, però, potenzialmente potrebbe decidere di assumere chi crede. E, sempre per ipotesi, potrebbero persino verificarsi situazioni in cui all'interno di un gruppo verrebbe a mancare chi prepara i disegni di legge, i consulenti legali o chi si occupa di comunicazione.
E così si sta cercando di trovare la quadra. Un'idea sul tavolo è quella di fare un ordine del giorno con cui si dia priorità di assunzione proprio all'elenco degli stabilizzati, ma alcuni deputati, ad esempio i Cinquestelle, hanno sollevato molti dubbi, mentre c'è chi invece difende la categoria. Il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi, ad esempio taglia corto: "La divisione tra personale stabilizzato e personale per lo svolgimento del mandato parlamentare resta, ed è netta". Un'altra soluzione per i dipendenti potrebbe essere, invece, la creazione di un bacino ad esaurimento che consisterebbe di circa 70 dipendenti, visto che 15 si pensa che possano già andare in pensione nel 2017. Ma ancora è tutto da vedere. Intanto la proposta di scrittura della legge Savona è stata presentata in conferenza dei capigruppo, e proprio Savona dovrebbe farla propria in aula. Si ripartirà da lì.
8 dicembre - domenica
GIORNALE DI SICILIA
Per migliorare i collegamenti viari con il nuovo scalo
Federalberghi, incontro sull'aeroporto di Comiso
Proficua Riunione operativa di Federalberghi/Confcornmercio Agrigento, CNA Agrigento e Soaco società digestione aeroporto di Comiso.
Motivo dell'incontro - si legge in una nota - attivare nel breve e lungo termine collaborazioni commerciali tra le aziende turistico ricettive della provincia di Agrigento e compagnie aeree e tour operator che stanno investendo sull'aeroporto ibleo.
La discussione - continua la nota - si è concentrata anche sui collegamenti diretti con la città di Agrigento, necessari ad accogliere e favorire la nostra destinazione.
Nei prossimi giorno verranno attuate una serie di iniziative in stretta sinergia con l'aeroporto di Comiso, al fine di concretizzare il motivo dell'incontro. Presente anche Carmelo Patti titolare della Patti bus che ha dichiarato Non possiamo costruire il turismo se non poniamo prima le fondamenta sui trasporti». Rosario Dibennardo. L'aeroporto di Comiso è una realtà del territorio ibleo ma anche delle Provincie limitrofe e questa sinergia è sicuramente utile per lo sviluppo territoriale di tutto il fronte mediterraneo della Sicilia.
Lunedì
Giornale Di Sicilia
«Agrigento è un fiore che va appassendo»
«Dobbiamo avere il coraggio di osare. Manca un dibattito serio, che sappia individuare nuove prospettive»
«Agrigento è un fiore che va appassendo». Nella celebrazione del Pontificale dell'Immacolata l'Arcivescovo Francesco Monte- negro non usa giri di parole. Come al solito è diretto e parla ai cuori di ognuno. Sa chele sue parole possono turbare ma non ha paura a scuotere le coscienze. Bacchetta gli agrigentini, tutti, senza distinzione alcuna. «Perché se la città non è più bella come un tempo la responsabilità va ricercata in ognuno di noi». Don Franco prende come esempio la purezza e la bellezza di Maria, aperta all'amore di Dio e pronta accogliere il bene e rifiutare il male. La capacità, di allontanare le cose mediocri non ha solo un valore spirituale, ma anche sociale.
«Occorre - dice don Franco in una Basilica piena in ogni ordine di posto e a cui, hanno preso parte anche le autorità rfiiitari e civili, oltre che il primo cittadino Marco Zambuto - l'impegno di trilli nella solidarietà». La fede va manifestata. «Questa città - ricorda - è stata baciata da Dio e sembra che ad amarla sia più chi viene da fuori che gli agrigentini stessi>,. In molti infatti, una volta qui non vorrebbero più andarsene, eppure chi ci è nato non perde occasione per abbandonarla e per scaricare le responsabilità sugli altri. «La colpa se le cose non vanno non è sempredi qualcun altro
- ricorda il Pastore della Chiesa agrigentina - ma di ciascuno di noi». Cosa aspettiamo a rimboccarci le maniche? Si interroga. «Ciascuno nel suo piccolo faccia il proprio dovere», ammonisce. «Dobbiamo avere il coraggio di osare. Manca un dibattito serio, che sappia individuare nuove prospettive. Ci sono in questa città persone intelligenti e capaci, si mettano insieme per trovare le soluzioni». Poi il Vescovo esorta gli agrigentini: »Riscopriamo la voglia di abitare questa città, smettiamola di usare parole negative, perché ogni parola contro Agrigento e contro noi stessi». Basta cercare quindi responsabilità altrove. Basta prendersela solo con chi governa, che eppure secondo Don Franco "dovrebbe ricordarsi che svolge un servizio", L'Augurio dell'Arcivescovo, che sottolinea, "Amo Agrigento", è quello che il presente sia uguale e bello come il passato. «Questa città - dice - può dimostrare al Mondo, che può essere capace di diventare un punto di riferimento del Mediterraneo per l'accoglienza e l'integrazione. Ricordale parole dei due Papi che di recente hanno toccato il suolo Agrigentino». «Il tempio della Concordia sia pervoi un simbolo». Dice Don Franco ricordando le parole di Giovanni Paolo Secondo. Ma un- che Papa Francesco: <>Contro la violenza - come ha detto il Santo Padre a Lampedusa - ci sia un' apertura verso gli ultimi». Gli 'riti- mi non solo intesi come i più poveri, ma coloro i quali, non riescono a trovare una nuova speranza. Il lavoro, il disagio giovanile, la disoccupazione, il gioco d'azzardo, la droga, l'alcool e altro ancora. L'elenco è lungo e Don Franco non tralascia nulla. Sprona un- che tutti quelli che rivestono ruoli di prim'ordine. »Si professano cattolici - dice Don Franco - vengono in chiesa e poi ce li ritroviamo a dirigere uffici che non funzionano. Sono doppiamente responsabili - bacchetta Don Franco. - perché si dichiarano dichiararsi credenti ma poi non fanno
proprio dovere». Infine l'Arcivescovo chiede agli agrigentini passare ai fatti. Basta con le parole e con il piangersi addosso. Ognuno sia artefice del proprio futuro senza scaricare le responsabilità sul fato. »Rimbocchiamoci le maniche - dice - dobbiamo farlo per i giovani perché tutti possiamo diventare costruttori di una città sempre più bella». Nella Basilica si solleva un applauso: è spontaneo, sottolinea un sentimento di approvazione. Ma dopo i buoni propositi si
chiamati alla testimonianza concreta e quotidiana. Chi ha orecchie da intendere intenda.
Provincia, un codice per i dipendenti Diventa vietato farsi raccomandare
Sarà vietato farsi raccomandare da politici o persone influenti per "far carriera" all'inter no dell'amministrazione provinciale. Anche se da sempre le raccomandazioni sono considerate "prassi comune" molto presto, alla Provincia di Agrigento, sarà espressamente vietato ricorre all'istituto della "segnalazione". Il divieto assoluto di farsi raccomandare diventa norma del codice etico dei dipendenti della Provincia, la cui bozza è stata elaborata dagli uffici ed è stata pubblicata sull'ho- me page del portale dell'ente. Entro il 12 dicembre a mezzogiorno, le organizzazioni sindacali territoriali firmatarie del contratto di lavoro - comparto regioni e autonomie locali, la Rsu, la Rsa ed il comitato unico di Garanzia della Provincia di Agrigento, le associazioni rap
presentate nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, le associazioni o altre Forme di organizzazioni rappresentative di particolari interessi e tutti i soggetti politici, di autorità, odi persone, che operano nel settore e che comunque influenti, per ottenere - fruiscono delle attività e lan interessi e tutti i soggetti che operano nel settore e che fruiscono delle attività e dei servizi prestati dalla Provincia,potranno trasmettere le proprie proposte in merito
allo schema di codice di comportamento Al punto 11 c è infatti la norma che vieta le raccomandazioni e che recita testualmente: "Il dipendente della Provincia non chiede 1 intervento dei politici, di autorità, odi persone, comunque influenti, per ottenere vantaggi di qualsiasi genere
nell'ambito del rapporto di lavoro o per condizionare i responsabili degli Uffici nella adozione degli atti relativi alla Organizzazione del lavoro al punto primo Il dirigente o responsabile non adotta alcun provvedimento su pressione di politici, autorita o di persone comunque influenti" al punto secondo. "Il dipendente non fornisce facilitazioni per pratiche d'ufficio ai politici o persone influenti per assicurarsene i favori". Insomma una rivoluzione che se sarà approvata potrà essere anche causa di licenziamento. il regolamento è composto da 15 punti edai più parti si fa riferimento alla lotta alla corruzione. Nel punto 15 infatti si rinvia alle disposizioni contenute nel Piano triennale di prevenzione della corruzione per la definizione dei comportamenti del persoIale assegnato alle aree ad elevato rischio di corruzione nonché appartenente a specifiche tipologie professionali (appartenenti al corpo di polizia locale, personale assegnati agli uffici di diretta collaborazione con il vertice politico, personale di sportello, personale incarico di gare e contratti). Nell'articolo 10 si parla invece del rapporto con gli utenti.
«Il dipendente si rivolge agli utenti con cortesia ed opera con spirito di servizio, correttezza e disponibilità e, nel rispondere alla corrispondenza, a chiamate telefoniche e ai messaggi di p0- sta elettronica, opera nella maniera più completa e accurata possibile, e nella massima tempestività».
Il codice si applica in generale a tutti i dipendenti della Provincia di Agrigento sia a tempo indeterminato che a tempo determinato e a coloro che sono impiegati in uffici di diretta collaborazione con il vertice politico. Le previsioni del codice si estendono, inoltre, per quanto compatibili, ai dipendenti dei soggetti controllati o partecipati dalla Provincia di Agrigento, ed anche a tutti i collaboratori o consulenti (con qualsiasi tipologia di contratto o incarico ed a qualsiasi titolo) di cui l'ente si avvale.
La Sicilia
Prima della fine dell'anno sapremo quale sarà lo studio tecnico cui sarà affidato l'incarico della progettazione preliminare (compreso le prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza, la prefattibilità ambientale e le prestazioni accessorie) per la realizzazione dell'ammodernamento della Ss 189, relativamente alla tratta ricadente nella provincia di Agrigento, per un importo a base di gara di euro 3.364.669,40 iva esclusa.
Delle dieci offerte pervenute agli uffici della Provincia, l'apposita commissione (presieduta dall'ingegnere Piero Harnel e composta dall'avvocato Paolo Di Leto e dall'ingegnere Luigio Gangitano) ne ha fino ad ora esaminate sette sotto il profilo tecnico.
Le rimanenti 3 dovrebbero essere esaminata nella giornata di mercoledì diciotto dicembre, quando è prevista un'altra riunione della stessa commissione, la quale 130i tornerà a riunirsi ancora una volta per esaminare le offerte economiche e procedere quindi all'aggiudicazione dell'appalto
Secondo il bando, la progettazione in se stessa parte da 1.806.254,88 euro mentre per le prime indicazioni sulla sicurezza si è prevista la somma di 184.697,18 euro e per la prefattibilità ambientale 212.461,45 euro,
A queste voci vanno aggiunte ulteriori cifre per le elaborazioni espropriative catastali con il rilievo plano altimetrico georeferenziato di oltre 2500 particelle, per i rilievi tipografici con riprese aeree, per le indagini geologiche e idrogeologiche, per lo studio preliminare paesaggistico, per il documento preliminare sulla gestione e sul sistema informativo della gestione, per le indagini archeologiche e per lo studio trasportistico.
Dal momento della stipula del contratto, il vincitore della gara avrà 180 giorni naturali e consecutivi di tempo per eseguire l'incarico e consegnare il progetto preliminare,
A quel punto l'Anas, che ha già i fondi disponibili, provvederà alla elaborazione del progetto definitivo e di quello esecutivo, quindi potrà procedere alla esecuzione dei lavori che si riferiscono al tratto compreso tra il quadrifoglio Anas alla periferia nord di Agrigento e poco prima dello svincolo di Castronovo di Sicilia.
In tutto 50km, L'opera dovrebbe costare intorno a 270 milioni di euro, almeno secondo le stime degli organi interessati. Lo studio di fattibilità della Provincia prevede la spesa di 106.379.067,60 euro per 10.060 metri di viadotti, 62,054.423,41 euro per 2.515 metri di gallerie, 11.356.330,34 euro per I ampliamento di tratti esistenti (metri 22.635) e 15.141.773,79 euro per la realizzazione di tratti completamente nuovi (metri 15.090).
Il Sole 24Ore
Rischio anticip azioni sui Comuni Possibile alzare il tetto a 5/12 fino al 31 marzo, ma le mancate restituzioni pesano
L'ultimo aumento del limite per le anticipazioni di tesoreria degli enti locali è arrivato con il decreto «Imu-Bankitaha» (articolo i, comma 12 dcl Dl 133/2013), che permette di tenere fino a marzo 2014 il 'tiraggio a cinque dodicesimi delle entrate accertate, contro itre dodicesimi imposti dalle regole ordinarie (articolo 222 del Testo unico degli enti locali).
il provvedimento, però, non modifica l'obbligo di restituzione dell'anticipazione, che impone di restituire le somme ricevute entro il termine dello stesso esercizio finanziario: chi nonio fa, può sforare il parametro di «deficitarietà» (che scatta quando l'anticipazione non restituita supera il 500 delle entrate correnti), e comunque si può veder obiettare il mancato rientro da parte della Corte dei conti. Un problema, questo, che proprio con il cambio d'anno diventerà più stringente per le centinaia di enti che sperimenteranno la riforma della contabilità, dove le regole per le anticipazioni sono ancora più stringenti. negli enti nei quali la cassa è già "tradizionalmente' insofferenza rischia di inceppare i pagamenti proprio nel momento più delicato dell'anno, quando agli obblighi ordinari si sommano appuntamenti una tantum, a partire dalle tredicesime per i dipendenti.
Il problema nasce dal fatto che la forbice fra la teoria delle regole e la realtà della cassa si è allargata nel lavorio normativo che si è esercitato in modo costante negli ultimi mesi sulla finanza locale, Il problema del saldo Imu sull'abitazione principale ha posto solo l'ultimo tassello in un puzzle già complicatissimo. Il meccanismo che assegna le compensazioni (ad aliquota standard) a ogni Comune corre parallelo rispetto ai calcoli sulle reali basi imponibili di ogni ente, con il risultato che a molti Comuni i conti non tornano, e anche la quota che viene per ora trattenuta dalla distribuzione generale per essere poi assegnata nei primi mesi del 2014 rischia di non allinearsi con il reale gettito perso da ogni sindaco.
Quella dell'irnu sull'abitazione principale, però, è solo una piccola quota di un problema più generale. Quest'anno sia l'imu sia la Tares dovranno viaggiare, come sostenuto anche dalle ultime indicazioni scritte dal ministero dell'Economia nella risoluzione io DF/2o13, su F'24, e l'esperienza insegna che difficilmente le somme versate il i6, che affluiscono a Equitalia prima di essere riassegnate, riusciranno ad arrivare sui conti dei Comuni entro fine anno.
Non solo, per la Tares il calendario è ormai in pieno caos: sulla scorta anche delle vecchie indicazioni ministeriali zione 9 DF 2013), molti Comuni hanno fatto slittare la scadenza per i versamenti del conguaglio a fine anno oppure anche ai primi mesi del 2014, con il risultato che i continui cambi delle regole sul tributo ambientale potranno in molti casi trasformarsi in un'ulteriore sofferenza della cassa.
Parecchi dubbi si registrano fra gli operatori anche sulla puntualità delle parziali compensazioni lmu, che il Dl 133/2013 mette in programma per il2o dicembre. Anche l'ultima rata del fondo di solidarietà 2013, del resto, è in ritardo, e in moltissimi Comuni (tra cui grandi città come Milano) non potrà offrire alcun sollievo perché le prime due erogazioni, effettuate prima dell'assegnazione ufficiale dei tagli da spending review, hanno esaurito il plafond.
L' anticorruzione evita i tetti di spesa
La centralità della formazione nell'ambito delle procedure Dite a prevenire la eormzione e l'illegahtà nella Pubblica amministrazione consente agli enti di derogare dal vincolo di spesa ordinariamente previsti. Si trattava di capire se, anche in terna di anticorruzione, si dovesse applicare l'articolo 6, comma 13, del Dl. 78/2010, per il quale il budget destinato annualmente alla formazione non può superare il 5000 della spesa 2009. Sul punto, gli orientamenti delle Corte dei Conti regionali ritenevano la norma immediatamente applicabile a meno che si trattasse di un'attività formativa richiesta ex legge e, quindi, avulsa dal potere discrezionale dell'ente (Friuli Venezia Giulia, delibera n. ioò 2012, e Lombardia, delibera n. 2011). Riprendendo queste posizioni, la sezione dell'Emilia Romagna, con la deliberazione n. 276/2013, ricostruisce il contesto nel quale si inserisce la disciplina anticorruzione.
Gli adempimenti in materia prevedono numerosi momenti formativi. Un primo obbligo è stabilito in capo al responsabile dell'anticorruzione nella predisposizione del piano triennale. E previsto, infatti, che, entro il 31 gennaio di ogni anno il responsabile definisca procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti che operano nei settori a più alto rischio. Inoltre devono essere identificati programmi rivolti a tutti i dipendenti sui temi dell'etica e della legalità. Il doppio livello di intervento è confermato nel piano nazionale. Infine, anche per quanto riguarda il codice di comportamento, le Pa sono obbligate a organizzare percorsi formativi volti alla conoscenza e alla corretta informazione applicazione.
Ritornando al piano nazionale, quel documento evidenzia come il coinvolgimento di tutta la struttura rappresenta un elemento imprescindibile per ridurre il rischio che l'illecito sia commesso inconsapevolmente e per precostituire le basi necessarie all'attuazione di un secondo pilastro della norIna, vale a dire la rotazione del personale.
Il quadro delineato non può che portare alla conclusione della obbligatorietà della formazione in tema di anticorruzione. Obbligatorietà che non solo trova conferma nelle responsabilità dirigenziali in caso di comportamenti omissivi su questo aspetto, ma che gioca un molo determinante quando sia accertato, con sentenza passata in giudicato, nn reato in materia di corruzione. In questa fattispecie, il responsabile anticorruzione potrà discolparsi solo se dimostra di aver adempiuto agli obblighi formativi, oltre all'aver adottato il piano triennale e aver vigilato sull'applicazione dello stesso.
Concludendo, la formazione in campo anticorruzione, essendo obbligatoria e non discrezionale, non viene intaccata dal limite previsto dall'articolo 6, commal3, del 1)178 2010. In modo analogo, sono escluse le spesedi formazione inerenti la sicurezza sul lavoro e la sicurezza alimentare.
La destra che rinasce, Falcone:
"FI, Musumeci valore aggiunto"
di Giuseppe Bianca
La Destra che non c'è più, quella senza patria e con le idee confuse, ma anche quella dei territori, che viveva nelle sezioni e nei circoli, quella che sognava di succedere a Berlusconi, e che è decaduta prima di lui, oggi vive sotto altre forme.
Non proprio sotto mentite spoglie, ma certamente in un momento di travaglio e di interrogativi da risolvere.
Marco Falcone, deputato all'Ars di seconda legislatura, dopo la spaccatura col Nuovo centrodestra, è passato con Forza Italia, pronto ad incarnare l'anima destrorsa e sociale del nuovo partito. Radicato a Catania, ma forte di consenso anche nell'area calatina, la terra di Nino Buttafuoco, lo storico europarlamentare del MSI.
Onorevole Falcone, partiamo da questo gruppo allargato di Fi-Musumeci. Se ne fa un gran parlare, ma ancora non si è visto niente. Fa storcere il naso all'elettorato purista di An, ma anche, a quanto pare, a Toto Cordaro?
"Io sono assertore del gruppo allargato alla lista Musumeci perche sono stati un valore aggiunto e rappresentano un punto di rifermento in un'alleanza strategica, in chiave alternativa a Rosario Crocetta".
Cordaro non la pensa alla stessa maniera...
"E' come se ci fosse da parte di qualcuno la volontà di limitare e circoscrivere il nostro campo di azione nella idea di non dover allargare. La gente non vuole confusione, è già abbastanza stanca così. Vuole capire chi la governa e chi sta contro. E domani provare a decidere se confermare la fiducia agli uni o darla agli altri".
Non c'è un retropensiero musi lunghi Musumeci-Miccichè?
"Da parte di Musumeci non l'ho mai avvertito. Credo neanche da parte di Miccichè ci sia".
In due settimane arriveranno all'Ars un bel po' di cose...
"Siamo chiamati ad affrontare bilancio, precari e Province, oltre che il ddl salva imprese".
Delineiamo le posizioni
"La nostra pozione sulla Provincia è chiara. Parte dal superamento del modello attuale, con l'idea di governo di area vasta sovracomunale che assuma su di sé alcune competenze che la Provincia oggi non ha, Iacp, consorzi di bonifica, Srr, Ato rifiuti, motorizzazioni. Dare quelle competenze che alla Provincia erano state sottratte. Ed ancora valorizzare aspetti come la pianificazione urbanistica".
Microregioni e non duplicazioni dell'"attuale", quindi
"In chiave di dimagrimento guardare alla rappresentanza, forma di governo di area vasta molto snello".
Crocetta e Castiglione?
"Castiglione è troppo intelligente per lasciare di essere frainteso. Ha voluto rappresentare la responsabilità di governo tra i ruoli al di là della appartenenza partitica. Ncd condividerà con noi un percorso alternativo al governo Crocetta. Occorre distinguere un piano istituzionale ed uno politico".
Per le prossime europee la sua area cosa esprimerà?
"Il mio ruolo è, e spero sarà, al Parlamento regionale, non sono interessato ad altro. Spero che Catania possa esprimere una candidatura giovane, autorevole con un'esperienza parlamentare formata. Efficace ed apprezzata, fresca e giovane, possibilmente con un ruolo istituzionale".
Assomiglia all' identikit di Salvo Pogliese o sbaglio?
"L'ha detto lei".
9 dicembre - lunedì
Livesicilia
Bilancio, approvata la manovra
Crocetta: "Scelte rivoluzionarie"
Si tratta di una manovra che prevede ingenti tagli alla spesa ma anche norme in sostegno delle imprese e delle famiglie più povere. Il governatore: "Abbiamo approvato una manovra finanziaria che punta allo sviluppo, alla solidarietà, all'eguaglianza e al risanamento dei conti pubblici".
PALERMO - Alla fine di una riunione fiume, terminata intorno alle 4 della scorsa notte, la giunta, presieduta da Rosario Crocetta, ha approvato bilancio e legge di stabilità per il 2014. Ragioneria generale e tecnici del dipartimento Economia stanno assemblando i documenti contabili e finanziari che il governo presenterà in conferenza stampa, probabilmente lunedì prossimo. Si tratta di una manovra che prevede ingenti tagli alla spesa ma anche norme in sostegno delle imprese e delle famiglie più povere, oltre al riordino delle società partecipate e dei servizi sanitari-assistenziali.
In Sicilia anche le coppie di fatto potranno accedere a prestiti agevolati concessi dalla Regione così come quelle sposate. Lo prevede una norma della legge di stabilità approvata la scorsa notte dalla giunta presieduta da Rosario Crocetta. Potranno accedere alle agevolazioni le coppie sposate o registrate negli elenchi dei comuni riservati alle unioni civili, nell'ultimio triennio.
"E' una misura di civiltà, che pone la Regione all'avanguardia a livello nazionale", afferma il governatore Crocetta. Nella legge, che sarà trasmessa all'Assemblea regionale prossima settimana per l'esame nelle commissioni di merito, ci sono altre norme che allargano i benefici alle coppie di fatto, come per gli interventi socio-assistenziali. Crocetta parla di "norme rivoluzionarie".
Alle coppie di fatto è esteso anche il reddito minimo garantito, misura inserita nella manovra dal governo per aiutare le famiglie in difficoltà. "Prevediamo un contributo di 400 euro al mese, in questo modo aiutiamo davvero le persone soffocate dalla crisi, e anche questa rappresenta senza dubbio una grande novità", sottolinea il governatore.
"Abbiamo approvato una manovra finanziaria che punta allo sviluppo, alla solidarietà, all'eguaglianza e al risanamento dei conti pubblici". Così il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l'assessore all'Economia, Luca Bianchi, commentano bilancio e legge di stabilità approvati la scorsa notte in giunta. La manovra contiene una serie di misure e riduce la spesa, a cominciare da 350 milioni di euro necessari a sbloccare la procedura per la stabilizzazione dei precari degli enti locali. E' prevista l'abolizione delle società in liquidazione con la costituzione di un ufficio unico per la gestione di debiti e crediti, mentre il personale sarà trasferito nelle sette aziende pubbliche che rimarranno in piedi.
"Con questa misura - afferma Crocetta - chiuderemo finalmente il capitolo delle partecipate, con un risparmio reale la Regione risparmierà in affitti, telefono, consulenze legali e incarichi". Tra gli interventi, ritenuti più innovativi dal governo, ci sono le misure in favore delle giovani coppie sposate e quelle di fatto, che potranno accedere a prestiti agevolati concessi dalla Regione. Alle agevolazioni potranno accedere le coppie sposate nell'ultimo triennio o registrate negli elenchi dei comuni riservati alle unioni civili. "E' una misura di civiltà, che pone la Regione all'avanguardia a livello nazionale", afferma Crocetta, che parla di "norme rivoluzionarie".
Alle coppie di fatto è esteso anche il reddito minimo garantito, misura inserita nella manovra dal governo per aiutare le famiglie in difficoltà. "Prevediamo un contributo di 400 euro al mese, in questo modo aiutiamo davvero le persone soffocate dalla crisi, e anche questa rappresenta senza dubbio una grande novità", sottolinea il governatore. Per le imprese, il governo ha finanziato il fondo per lo sviluppo attraverso il quale l'Irfis farà da garante per l'accesso a prestiti agevolati con la Banca europea per gli investimenti e la Cassa depositi e prestiti, elevando la soglia da 200 a 300 mila euro; per le piccole aziende, compreso quelle per l'autotrasporto, è prevista l'aumento da 10 a 20 mila euro del tetto di agevolazioni che potranno essere richieste. Il governo mette mano anche all'integrazione dei servizi socio-assistenziali, col trasferimento dall'assessorato alla Famiglia a quello della Salute di alcuni servizi, come quelli per i malati psichici o le tossicodipendenze.
"Ciò consentirà l'ottimizzazione e la riqualificazione della spesa - sostiene il governatore - e maggiori trasferimenti da parte dello Stato". Per i poveri sono previsti un fondo destinato ai comuni per la sospensione dei tributi dovuti dai "morosi-incolpevoli" e per il pagamento degli affitti. Assieme alla manovra che sarà trasmessa alla Presidenza dell'Assemblea per l'esame nelle commissioni di merito prima della discussione in aula, la giunta depositerà degli allegati che prevedono interventi sul fronte dell'occupazione, soprattutto giovanile, utilizzando come fonti di finanziamento i fondi Pac, Fse, Fesr.