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Rassegna stampa del 17 dicembre 2013

GIORNALE DI SICILIA
 
AEREI PER LAMPEDUSA. 
Tratte sociali, via libera per il bando triennale
Un bando di gara triennale per la tratta sociale con le isole di Pantelleria e Lampedusa. E' stato deciso durante una conferenza di servizio tenutasi a Roma e alla quale erano presenti oltre ai sindaci delle due isole anche il Presidente della Regione Rosario Crocetta, i rappresentanti dell'ENAC e del ministero dell'Economia, i gestori degli aeroporti interessati. In attesa che il bando venga espletato ci sarà una proroga fino a fine giugno per dare continuità ai collegamenti, svolti dalla Darwin, dagli aeroporti di Palermo, Trapani e Catania."Usciamo da una situazione che per molti anni ha penalizzato l'isola - ha dichiarato il sindaco di Pantelleria, Salvatore Gino Gabriele—. Finora si andava avanti di proroga in proroga con un vero stillicidio perché non c'erano mai le risorse necessarie a coprire un ciclo del triennio ed effettuare così un bando che fosse appetibile sul mercato e che rispondesse alle vere esigenze di Pantelleria e Lampedusa , Consideriamo soddisfacente il risultato portato a casa. lo abbiamo raggiunto con la massima collaborazione di tinti, sia del Governo centrale che di quello Regionale. L'ENAC ha giocato un valido molo di supporto. C'è stata come non mai una attenzione alle nostre proposte." Il successo della conferenza è stato sancito anche dal fatto che sono state ottenute risorse finanziarie distinte. In pratica non si andrà ad intaccare con la nuova proroga le risorse previste per il bando. Anche il presidente dell'ENAC, Vito Riggio, ha confermato la disponibilità di adeguate le risorse finanziarie perla nuova gara, nella consueta misura dei due terzi dell'intera spesa, mentre il restante terzo, pari a euro 4.300.000 per ciascun armo del triennio, è già stato assicurato dalla Regione, come confermato dal Presidente Crocetta, presente all'incontro.
(SAGA)
 

 

 

OCCUPAZIONE. Corsa contro il tempo per superare l'ultimo ostacolo. Crocetta accelera:" Entro l'anno la legge all'Ars". Oggi sciopero in tutta l'isola.
PRECARI, SULLE  PROROGHE E' LITE ALLA CAMERA
Per rinnovare i contratti i Comuni devono avere posti liberi in organico. Capodicasa:" SERVE UN'ALTRA DEROGA".
C'è un ultimo problema sul cammino legislativo che consentirà la proroga dei contratti e poi le stabilizzazioni dei 18.500 precari degli enti locali e dei 5.800 Asu. E su questo è scoppiata la bagarre ieri in commissione Bilancio alla Camera. Serve una deroga anche all'obbligo di stabilizzare in base alle piante organiche degli enti locali, altrimenti alcuni sindaci potrebbero avere le mani legate. In realtà centrodestra e centrosinistra hanno già un accordo, garantito anche dal governo nazionale, su una norma che concede le principali deroghe chieste dalla Regione: riguardano i vincoli del patto di stabilità. Una mossa che consente perfino ai Comuni che hanno sforato i tetti di spesa di poter prorogare in vista del posto fisso da assegnare entro il 2016.
Ma ieri a Roma i parlamentari siciliani hanno provato a portare a casa un altro emendamento:
«Prevede - spiega Angelo Capodicasa del Pd - di derogare ai vincoli imposti dall'articolo 4 comma 9 della recente legge D'Alia. Senza questo emendamento i sindaci potrebbero prorogare i contratti solo in base ai posti realmente disponibili in pianta organica. E sono pochi» L'emendamento è stato presentato anche da un'altra parlamentare del Pd, Maria Iacono, ma è stato per il momento respinto dalla commissione. Se neri- parlerà in aula a fine settimana. Intanto anche Giuseppe Lupo, segretario del Pd, è in pressing su Letta.
Sull'altro emendamento, quello che concede le quattro deroghe principali, non ci sono invece ostacoli. Anche perchè la Ragioneria generale della Stato ha dato il proprio via libera certificando che non aumentano i costi a carico del sistema pubblico. I Comuni stabilizzeranno (o prorogheranno) grazie a circa 300 milioni erogati dalla Regione, non sono previsti aumenti di spesa rispetto a oggi. I sindaci infatti sfruttano già fondi regionali e faranno gli stessi contratti oggi in vigore. Solo per le future stabilizzazioni è prevista la possibilità di fare contratti part time (da 180 24 ore) per abbassare la spesa. Forte di queste prime deroghe su cui l'accordo è stato raggiunto, Crocetta prova ad accelerare le norme regionali. La legge siciliana sui precari, quella che crea le liste uniche da cui attingere per le stabilizzazioni, inizierà oggi il suo percorso in commissione Lavoro all'Ars. «L'obiettivo - spiega Crocetta - è approvarla entro il 31 dicembre insieme al bilancio. Cesi ci presenteremo con le carte in regola per sfruttare gli aiuti che arriveranno da Roma». Messaggio ai partiti all'Ars, che già meditano ostruzionismo su alcuni tagli previsti in bilancio proprio per ritagliare risorse destinate poi ai precari. Crocetta non nega di aver discusso «con O Nuovo Centrodestra degli emendamenti allo studio a Roma. Una  collaborazione c'è già ma non riguarda i futuri assetti di governo E bisogna vedere cosa ne penseranno i deputati all'Ari di Schifani». Il presidente ha aggiunto che »è stata forte la collaborazione anche col Pd, che ha lavorato per risolvere l'emergenza. L'unico con cui non ho discusso gli emendamenti è il ministro D'Alta perchè era all'estero».
La norma salva precari in discussione a Roma ha svelato le tensioni latenti fra i sindacati. »Per fortuna il governo Letta ha finalmente capito che l'emendamento chiesto dalla Uil, dalla Cgil e dal governo regionale era indispensabile. E ciò malgrado alcuni pasticcioni e altri che remavano contro» ha commentato Claudio Barone della Uil Per Mario Pagliaro della Cgll »le deroghe sono importanti ma la vicenda si esaurirà solo con te stabilizzazioni». Uil e Cgil sottolineano la diversa linea tenuta rispetto alla Cisl, che però con Maurizio Bernava attacca:
«Ora tocca a Comuni e Regione fare piani per ridurre gli sprechi e noi saremo lì a tallonare il governo. E i sindaci dovranno confrontarsi con noi». Dall'altro lato gli autonomi del Movimento giovani lavoratori si mostrano cauti. Le deroghe decise sono la giusta soluzione ma non sono state ancora volate e per questo motivo noi confermiamo la mobilitazione di tutta la categoria in Sicilia». Oggi sciopero dei precari in tutti i Comuni e corteo a Palermo.
Alfonso Buscemi, segretario provinciale Funzione pubblica Cgil: «Con l'approvazione da parte dell'Ars si metterebbe una pezza su una vicenda che si trascina ormai da troppo tempo. In provincia attendono ben 2.300 precari i quali ambiscono giustamente alla stabilizzazione». (GP)
 

NIENTE SANZIONI E INTERESSI SUGU ERRORI NEI VERSAMENTI DELLA SECONDA RATA DELL'IMU PER IL 2013
Salta l'imposta di bollo sul conto titoli
L'abolizione favorisce so'o i piccoli investimenti. Superati i 30 mila euro si comincerà a pagare un po' di più.
Renato Giglio Cacioppo
ROMA
Salta l'imposta di bollo minima fissa di 34,20 euro sui conti titoli (quelli su cui si detengono le attività finanziarie), mentre la relativa aliquota sale dall'1,5 per mille al 2 per mille del patrimonio investito. E intanto arriva un nuovo contributo di solidarietà per gli ammortizzatori sociali. Ha lavorato - tra una sospensione e l'altra per mettere a punto gli ultimi emendamenti - fino a tarda notte ieri la commissione Bilancio della Camera, per terminare l'esame della legge di Stabilità e consegnarla così, già questa sera all'Aula di Montecitorio. Ecco le novità in arrivo.
Via il bollo minimo sui titoli. Approvato dalla Commissione Bilancio un emendamento di Marco Causi, del Pd, che elimina l'imposta di bollo minima fissa di 34,20 euro dal 2014 sul conto titoli, quello su cui si depositano le attività finanziarie, come i titoli di Stato, le azioni, i fondi di investimento, le polizze finanziarie. La relativa aliquota d'imposta viene però alzata per tutti, dall'attuale 1,5 per mille al due per mille.
Come cambiali bollo. li bollo sui conti di deposito titoli sale in effetti per tutti, dallo 0,15% allo 0,2%, qualunque sia il valore dell' investimento. L'abolizione del bollo minimo, favorisce grandemente i piccoli investimenti. Ad esempio chi possiede solo 5mila euro di Bot adesso dovrà pagare solo l0euro, contro i34,2Odell'anno scorso. In compenso, superati i3omila euro si comincerà a pagare un po' più di prima. Esentare dal bollo, comunque, le polizze vita ramo uno, i fondi pensione, i fondi sanitari, i conti correnti e i conti postali classici, Per le persone giuridiche, ci sarà comunque un tetto massimo al pagamento, che sale da 4500 euro a 10mila euro.
Contributo dl solidarietà dalle aziende. Le aziende con più di 15 dipendenti che non rientrano nella disciplina ma della cassa ordinaria e straordinaria (e che quindi non versano contributi per questi ammortizzatori sociali) e che non abbiano per il loro settore costituito un fondo di solidarietà, dovranno dal 2014 versare lo 0,5% delle retribuzioni a un fondo di solidarietà residuale presso I'Inps. Lo prevede un emendamento del governo alla legge di Stabilità, Il versamento è a carico per i 2/3 del datore di lavoro e per un terzo del lavoratore.
Cumulo stipendIo-pensione d'oro. Chi percepisce una pensione d'oro o un vitalizio di importo elevato, se lo vedrà sospeso se riceverà un incarico pubblico per il quale viene retribuito, Sul principio, maggioranza e governo hanno lavorato ieri fino a tarda sera. Un emendamento del Pd, riformulato, approvato in commissione, prevede un tetto di 300 mila euro al cumulo di pensione e reddito nella pubblica amministrazione.
Niente sanzioni Imu. Non vi saranno sanzioni e interessi in caso di insufficiente versamento della seconda rata dell'imu dovuta per 112013, purché sì versi la differenza entro il termine della prima rata dovuta per il 2014.
Mobilità nelle Partecipate. Via libera della Commissione Bilancio ad un emendamento di Raffaele Calabra' (Ncd) che introduce «processi di mobilità» per il personale delle società controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche  amministrazioni. Sono escluse le società che emettono strumenti finanziari quotati La mobilità e prevista «senza necessità di consenso del lavoratore>' e «previa informativa alle rappresentanze sindacali».
Contributi all'Inps. Un emendamento del governo aumenta il contributo alla gestione separata dell'Inps di coloro che sono iscritti ad altre forme di previdenza. Dal 2014 l'aliquota sale al 22% (invece che dal 20% al 21% come era precedentemente previsto) mentre nel 2015 passa al 23,5%. L'aliquota sarà al 24% nel 2016. La norma vale nel complesso 122 milioni di maggiori entrate nel 2014 (110 al netto del fisco) e 184 nel 2015 (125 al netto del fisco).
 

NELLE USCITE PESANO ANCHE 545 MILA CONSULENTI, 324 MILA PORTABORSE E 144 MILA AMMINISTRATORI
La politica costa 23 miliardi l'anno
Studio della Uil. Angeletti: «Un sistema sovrabbondante. Si potrebbe risparmiare un terzo della spesa»
ROMA
La politica costa ogni anno oltre 23 miliardi di euro, pari a 757 euro per ogni cittadino. Questa cifra enorme è causata in larga parte da un sistema sovrabbondante che «si può e si deve» ridurre per almeno 7 miliardi senza nuocere alle istituzioni democratiche, «ma nessun indicazione» va in questa direzione e, anzi, con la legge di stabilità in discussione in Parlamento, nel 2014 potrebbe anche aumentare ulteriormente.
A lanciare l'allarme è stata ieri la Uil che ha presentato un rapporto secondo cui in Italia ci sono più dl 1,1 milioni di persone che vivono, direttamente o indirettamente, di politica, il 5% degli occupati del paese.
«È un numero che non ci possiamo più permettere - ha commentato il segretario della Uil, Luigi Angeletti - abbiamo perso un milione di posti di lavoro ma nemmeno un assessore». Dentro il conto entrano 144 mila tra parlamentari, ministri e amministratori locali, 24 mila consiglieri delle società pubbliche, 45 mila negli organi di controllo, 39 mila di supporto agli uffici politici, 324 mila di apparato politico, i cosiddetti «portaborse» e, infine, 545 mila che hanno contratti dl consulenza o incarichi.
Analizzando nel dettaglio si vede che 6,1 miliardi sono assorbiti dal funzionamento dello Stato e degli enti locali, in diminuzione di 293 milioni grazie soprattutto al dimezzamento dei rimborsi elettorali volute dal governo Monti, 2,2 miliardi se ne vanno per le consulenze, 2,6 per gli organi delle società partecipate, quindi non conteggiando costi industriali e per i dipendenti, 5,2 per altre spese tra cui auto blu (2 miliardi in totale considerando anche grigie e taxi), personale di nomina politica e Asl e 7,1 dovuti al sistema sovrabbondante che potrebbero essere facilmente eliminati.
La Uil stima che 3,2 miliardi si risparmierebbero accorpando i Comuni sotto i 15 mila abitanti, 1,2 miliardi arriverebbero se la spesa delle Province fosse destinata esclusivamente ai compiti che la legge gli attribuisce, al di là della revisione circoscrizionale nel decreto spending review, dalla Regioni poi si otterrebbero 1,5miliardi solo con una più «sobria» gestione degli uffici mentre ulteriori 1,2 miliardi arriverebbero razionalizzando il funzionamento dello Stato centrale.
 

LA SICILIA
 

Precari siciliani ancora incertezza
PALERMO. «Senza la deroga alla norma che consente ai comuni di prorogare precari solo nei limiti dei posti messi a concorso, l'emendamento del governo che fa slittare al 3l dicembre 20l4 il termine per la ricognizione delle piante organiche, rischia di essere inefficace». A sostenerlo è Angelo Capodicasa (nella foto) che con Maria Iacono ha presentato un subemendamento che, però, è stato ritenuto inammissibile dal presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, in sede di discussione del disegno di legge di stabilità. In queste ore c'è uno scambio continuo di informazioni tra la delegazione siciliana e la presidenza della Regione. «C'è grande attenzione per questa vicenda - ha detto il presidente Crocetta - ma bisogna proseguire sul doppio binario della legge nazionale e ddl regionale. In bilancio sono certificati i risparmi di spesa. E per questo motivo dobbiamo evitare l'esercizio provvisorio».
 

 

Si rinnova la rete idrica
Il consiglio d'amministrazione di Girgenti Acque ha affidato l'appalto dei lavori
Finalmente ci siamo Portato a compimento tutto il procedimento relativo alla approvazione del progetto, subito dopo le festività natalizie e di fine anno potranno prendere il via i lavori di realizzazione della nuova rete idrica cittadina.
Un avvenimento di fondamentale importanza per la nostra città dato che la possibilità di disporre di condutture nuove di zecca consentirà di ridurre sostanzialmente quasi a zero le perdite, eliminerà le prese abusive e consentirà una più razionale distribuzione dell'acqua. La conseguenza dovrebbe essere che i turni di erogazione, che già adesso sono più dignitosi rispetto a quelli di qualche anno addietro, potranno essere ulteriormente accorciati e si potrebbe anche pervenire stabilmente in tutta la città ad una distribuzione giornaliera, Ieri pomeriggio il Consiglio di amministrazione di Girgenti Acque ha approvato
L'affidamento dei lavori alle imprese Campione e Salamone, che sono all'interno della società, e quindi i passaggi propedeutici all'apertura dei cantieri sono quasi del tutto esauriti. Manca adesso soltanto che tutta la documentazione venga inviata alla Regione siciliana affinchè quest'ultima provveda materialmente ad emettere il decreto di finanziamento della somma pari al 70 per cento del primo stralcio funzionale dei lavori, che poi corrisponde a quasi tutta l'opera.
Il rimanente 30 per cento, poco meno di 4 milioni di euro, celo metterà Girgenti Acque il cui Cda, presieduto da Marco Campione, ha già deliberato in tal senso lo scorso 4 dicembre.
In effetti il tempo stringe e non è da escludere che i lavori vengano avviati a prescindere dall'arrivo del finanziamento, utilizzando in prima battuta la disponibilità già pronta dell'aliquota del gestore privato.
Peraltro bisogna fare presto anche perchè la rendicontazione delle somme dovrà avvenire entro il3l dicembre 2015 per cui ci sono solo due anni per l'esecuzione delle opere.
Per questo i tecnici si sono già messi al voto per l'effettuazione delle verifiche tecniche propedeutiche all'apertura dei cantieri, ma anche per la predisposizione di un piano di esecuzione dei lavori che poi andrà concordato con il Comune di Agrigento, Il piano, vista la ristrettezza dei tempi, prevede anche l'esecuzione dei lavori in più zone contemporaneamente: addirittura potrebbero essere impiegate fino a dieci squadre che opererebbero in altrettanti punti della città nello stesso momento, anche con i doppi turni, in modo da fare presto. Se poi sarà anche il caso, non si esclude nemmeno che vengano effettuati dei turni di notte.
Questo significa che per la esecuzione dell'intera opera saranno impegnate non meno di un centinaio di unità alle dipendenze delle due imprese.
Il lavoro, sotto la direzione di Delta ingegneria e l'assistenza di Girgenti Acque riguarderà la realizzazione delle nuove condutture, la dismissione di quelle vecchie e la ricerca di prese abusive, Gli scavi saranno eseguiti sulla parte delle strade in cui passano le condotte e solo quella parte sarà poi ricolmata e ripristinata.
La Regione in questo senso è stata tassativa, riferiscono a Girgenti Acque da dove tuttavia giunge rassicurazione che i ripristini saranno fatti a regola d'arte e con tutti i mezzi che la moderna tecnologia mette a disposizione.
SALVATORE FUCÀ
 

IMMIGRAZIONE Mons. Francesco Montenegro ha affrontato la situazione in una intervista a Radio Vaticana
L'ottimismo del presidente di Migrantes
L'arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro, è ottimista perchè vede una maggiore disponibilità e attenzione, da parte della politica, sull'emergenza immigrazione.
Lo ha fatto intendere in un'intervista rilasciata a radio Vaticana dopo l'attenzione del neo segretario del Pd, Matteo Renzi, il quale ha affermato che «occorre inserire un patto di coalizione e fare in modo che la legge Bossi-Fini venga abolita e sostituita dallo ius soli».
Alla proposta dell'acquisizione della cittadinanza dei bambini nati in Italia anche se da genitori stranieri, risulta essere favorevole il leader del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano, che pur precisando che «non possiamo accogliere tutti», ha aggiunto che «sullo ius soli si può lavorare. Ma deve essere chiaro che non possiamo aprire la porta a tutti e lo ius soli deve essere strettamente collegato al ciclo scolastico», ha precisato. Secondo monsignor Francesco Montenegro, che è anche presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni, questi input che stanno arrivando dalla politica nazionale « sono segno che si sente la necessità di cambiare qualcosa». Monsignor Montenegro ha giudicato come "datate" le attuali leggi italiane in tema di immigrazione «bloccate sul pensiero di alcuni che sono riusciti a farle predominare su altre. Credo che non potrà continuare questa forma di blocco di idee. Deve per forza cambiare. Leggendo i giornali e guardando le statistiche si dice che qualcosa stia cambiando al riguardo, in positivo. Però - avverte il vescovo di Agrigento - abbiamo parecchia strada da fare, anche come Chiesa». Don Franco, più volte ha fatto appello alla politica, anche prima delle tragedie del 3 e 11 ottobre scorsi a Lampedusa, e senza mezzi termini ha puntato il dito contro le leggi: » Se sono accadute tragedie — ha tuonato l'arcivescovo- probabilmente è perché c'è una legge che permette che succedano questi fatti, lo ho visto le salme, ho visto i volti di quei bambini... Queste vite spente devono far riflettere: e qualcosa deve cambiare! Come ci dice il Papa è l'uomo al centro: è intorno all'uomo che bisogna ricucire una rete, una tela di vita nuova».
Il presidente della migrantes ha sempre ribadito che gli immigrati sono «persone e non numeri e ogni decisione va presa tenendo conto di questo».
Mons. Montenegro, in un incontro al parlamento Europeo, a Bruxelles, ha anche chiesto ai parlamentari cattolici di impegnarsi per garantire l'eticità delle linee politiche europee, perché la questione migratoria non venga affrontata solo come questione economica o di pubblica sicurezza.
VALENTINA ALAIMO
 

I dirigenti regionali contro i tagli agli stipendi
DAVIDE GUARCELLO
PALERMO. Non ci stanno a passare per fannulloni, troppi e strapagati, 11.776 dirigenti della Regione si ribellano alla gestione della giunta Crocetta e si dicono pronti a portare avanti fino in Cassazione la loro vertenza sui tagli agli stipendi adoperati dai governo regionale.
«Se è il caso — ha detto Silvana Balletta, presidente del sindacato Dirsi — arriveremo fino allo sciopero. Il messaggio mediatico che è passato finora è stato solo quello di delegittimare un'intera categoria. Non è vero che siano troppi perché qui, a differenza delle altre regioni, ci occupiamo anche di beni culturali, genio civile, protezione civile e forestali. Nelle altre regioni questi settori sono contabilizzati dalla Stato, qui invece sono in mano alla Regione».
Le richieste riguardano la chiusura dei contratti individuali, col riequilibrio delle posizioni e il riconoscimento della clausola di salvaguardia sui dirigenti oggetto della rotazione, nonché il rispetto e la valorizzazione delle professionalità interne, escludendo qualsiasi ricorso a esterni. «Avvisiamo Crocetta — ha aggiunto Balletta - che porteremo avanti tutti i ricorsi che abbiamo fino alla Cassazione, Il governo regionale ha fatto la "guerra" ai suoi dirigenti, fin dal primo giorno di insediamento di Crocetta, che ha parlato subito della riduzione degli stipendi, senza regole a monte. il meccanismo della rotazione ha bisogno di criteri Crocetta invece è andato avanti con delle delibere illegittime e poi c'è stato il taglio del fondo da parte dell'Ars. Anche se il contratto di lavoro è bloccato dal 2005, non abbiamo alzato barricate, Ora però le decurtazioni della parte accessoria degli stipendi superano il 20°c. A dicembre 2012 avevamo chiesto la nomina del valutatore esterno della performance dei dirigenti. Non ci spaventiamo di essere valutati. Anzi».
È d'accordo anche Marcello Pacifico, segretario regionale della Confedir. «Siamo qui - ha detto ieri all'assemblea sindacale, presso il Centro giovanile Don Orione, a Palermo — per esprimere solidarietà alla Dirsi. Occorre sfatare questo mito dell'alto numero dei dirigenti. Manca poi l'adeguamento degli stipendi al costo della vita, visto che ii contratto è fermo dal 2005. La giunta poi, con una delibera del mese scorso, ha ridotto del 20% la parte
I variabile degli stipendi. Con la rotazione, inoltre, nei dipartimenti in cui si sono effettuati maggiori tagli, il dirigente (anche se lo meriterebbe non ha più il fondo variabile. Viene così fortificata la professionalità».
 

DOSSIER Dal 2002 al 2012 la popolazione è diminuita, con un 10,3% in più di over 65 Siamo di meno e più anziani
Meno agrigentini e sempre più anziani. E' questo il dato che emerge dai rilevamenti Istat sugli ultimi 10 anni riguardanti la popolazione della nostra provincia.
Dal 2002 al 2012 ad Agrigento la popolazione è diminuita dello 0,3 per cento raggiungendo i 446.520 abitanti, Un calo che però paradossalmente ha reso più evidente la crescita della fascia degli over 65, che in dieci anni sono aumentati del 10,3 per cento: la categoria "senior', composta da oltre S3mila abitanti, rappresenta il 18,7 per cento rispetto al totale della popolazione locale, con una crescita del 1,8%; rispetto al 2002, quando rappresentava il 16,9 per cento del totale.
A livello regionale la nostra provincia è la quarta per incidenza delle popolazione con un'età oltre i 65 anni. Prima è infatti Trapani, dove su 429,537 abitanti registrati nel 2012 (con una crescita però del 1,1% rispetto a dieci anni prima) i "senior" sono 83.737, ovvero il 19,5 per cento del totale e il 15 per cento in più rispetto al 2002. Un ex aequo con Messina, dove i residenti sono 649,320 (con un calo di quasi due punti percentuali rispetto al 2002) e gli over 65 sono 126.549, cioè il 5,4 per cento in più rispetto a dieci anni fa e sempre il 19,5 per cento del totale. Poco sotto la provincia di Enna, che in questi dieci anni ha perso il 2 per cento dei residenti, calati fino a 172.377. Di questi 33.2 95 sono gli over 65, il 6,9 per cento in più rispetto al 2002 e il 19,2 per cento del totale.
A voler guardare la classifica "a testa in giù", la province con la popolazione più giovane sono Siracusa, Palermo e Catania, che si intesta il record regionale: su oltre un milione di abitanti (+2,3%) 176.414 sono over 65, ovvero "solo" il 16,4 per cento del totale, mentre a considerare solo i dati in maniera assoluta, la provincia con l'incremento demografico maggiore in questi ultimi 10 anni è stata quella di Ragusa: 307,697 abitanti, che corrispondono al 4,2 per cento in più rispetto al 2002. La provincia iblea ha ottenuto anche il sesto posto a livello regionale per incidenza di popolazione over 65, che è del 17,6, meno del tasso medio regionale (ovvero il 17,8%).

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