GIORNALE DI SICILIA
RIFIUTI L'indennità sarà liquidata agli operatori ecologici di sette centri dell'Agrigentino
La Dedalo Ambiente compie un nuovo passo per scongiurare lo sciopero degli operatori ecologici che protestano per non avere ancora ottenuto la liquidazione dello stipendio dello scorso mese di novembre. La settimana scorsa i commissari straordinari avevano annunciato di avere liquidato al personale un acconto della busta paga, ieri è stato il commissario liquidatore, Rosario Miceli, a rendere noto di avere avviato l'iter per il pagamento della tredicesima. "Sto procedendo sono le parole di Rosario Miceli a versare al personale della Dedalo Ambiente quasi tutta la tredicesima. La mia competenza nella guida della società arriva fino allo scorso mese di settembre, quindi sto liquidando nove tredicesimi dell'indennità spettante al personale. A breve i commissari verseranno agli operatori ecologici la rimanente parte". In questo modo il prossimo sarà un Natale sereno o quasi per i dipendenti della Dedalo Ambiente.
Miceli versa nove tredicesimi dell'indennità in quanto, come è noto, dai primo ottobre scorsola guida dell'Ato rifiuti è passata nelle mani dei commissari nominati dal governo Crocetta. Ora a questi ultimi spetta il compito non solo di versare al personale la rimanente parte dello stipendio di novembre, ma anche di liquidare ciò che resta della tredicesima mensilità. Compito che dovrebbe essere portato a tenni- ne nelle prossime settimane. Come è noto nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali avevano minacciato un nuovo sciopero, visto che gli operatori ecologici erano rimasti senza stipendio, ma poi il personale ha ricevuto l'acconto e la protesta è stata sospesa. (AAU)
Le nomine del Consiglio dei ministri
Nicola Diomede è il nuovo Prefetto
Di Agrigento e provincia conosce ogni cosa: conosce il territorio, fino nei meandri. Conosce la gente, perché per oltre venti anni è stata la "sua". Conosce i comportamenti e gli atteggiamenti di chi popola una delle ultime province d'Italia, Sii proposta del ministro dell'interno, Angelino Alfano, il Consiglio dei ministri, ieri sera, ha autorizzato il "movimento" di prefetti. E ad Agrigento è stato destinato "per svolgere funzioni di prefetto", Nicola Diomede.
Un ritorno, perché era appena il 17 maggio scorso quando l'allora vice prefetto Diomede lasciava Agrigento - dopo oltre venti anni di servizio prestato proprio nella città dei Templi - per un nuovo prestigioso incarico. A metà anno, Diomede era stato nominato a capo della segreteria tecnica del ministro dell'Interno Angelino Alfano. Un molo estremamente delicato che Diomede ha ricoperto con la professionalità e la saggezza che lo hanno sempre contraddistinto nel suo operato, che ha sempre svolto con stile e lealtà anche nelle avversità.
Nicola Diomede, laureato in giurisprudenza, alto funzionario delle Prefetture, il prossimo 4 gennaio, compirà 56 anni. Lo festeggerà probabilmente assieme a quella per tantissimi anni - da viceprefetto vicario - è stata la "sua" gente: gli agrigentini. Un popolo che lo ha sempre ossequiato e stimato per le sue grandi doti umane e professionali. Diomede, funzionario sempre disponibile, uomo dalla battuta ironica, ha ricoperto, nell'Agrigentino, incarichi di grande responsabilità: è stato componente della commissione straordinaria al Comune di Licata dal 1992 al 1996 e Comune di Vallelunga Pratameno, nel Nisseno, dal 19agosto2009 al 2010. E' stato componente della commissione straordinaria che si è occuperà dell'accesso agli atti amministrativi del Comune di Castrofilippo prima e di Racalmuto poi. Ed in entrambi i casi i consigli comunali sono stati sciolti per presunte infiltrazioni mafiose. Nicola Diomede ha fatto parte anche della commissione al Comune di Burgio e Campobello di Licata, nonché in quello di Salemi, nel Trapanese. Dal 2003 al gennaio del 2005, quando ad Agrigento il prefetto era Fulvio Sodano, Diomede è stato - visto che Sodano era ammalato - il prefetto in pectore. Il prefetto Diomede, per tantissimi anni, si è inoltre confrontato - e io ha fatto in maniera diretta - con uno dei drammi di questa provincia: l'immigrazione clandestina che ha molteplici, complicati, risvolti.
L'alto funzionario, indicato come la vera "anima della Prefettura Agrigentina" torna dunque a casa. Ed è certamente l'uomo giusto al momento giusto. Compiacimento e gioia, ieri sera, si respirava fra quelli che sono stati i suoi stretti collaboratori, anche nelle forze dell'ordine. (CR)
CONSIGLIO DEI MINISTRI A Messina in questura arriva Giuseppe Cucchiara, ex capo della squadra mobile palermitana, lascia Brindisi
A Palermo per la prima volta alla guida della questura ci sarà una donna, Maria Rosaria Maiorino lascia Foggia per prendere il posto, nel capoluogo siciliano, di Nicola Zito, promosso prefetto con incarico di responsabile della Direzione centrale anticrimine. Le nomine sono state fatte ieri dal consiglio di amministrazione del Dipartimento di pubblica sicurezza, su proposta del ministro dell'Interno Angelino Alfano, che ha deciso altri movimenti di prefetti e questori italiani In Sicilia l'avvicendamento riguarda anche Messina: in questura arriva Giuseppe Cucchiara, ex capo della squadra mobile palermitana, che lascia la questura di Brindisi dove viene nominato Roberto Gentile. Ad Agrigento è stato nominato prefetto Nicola Diomede, mentre sia Enna andrà via Clara Minervaper cedere il posto a Fernando Guida. Nomina a prefetto anche per Maria Teresa Cucinotta. Entrata in polizia 33 anni fa Maria Rosaria Maiorino ha dirette la squadra mobile di Cagliari, per poi, dopo vari trasferimenti approdare, come ultimo incarico prima di quello foggiano, alla questura di Grosseto. Originaria di Amalfi, 58 anni, Maria Rosaria Maiorino è stata la prima donna in Italia a dirigere una questura.
Nicola Zito è destinato a svolgere le funzioni di direttore centrale anticrimine delta Polizia
di Stato presso il Dipartimento della pubblica sicurezza. Nato a Matera nel '49, si laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Bari. Nel 1976 entra in polizia ed al termine del corso viene assegnato alla Questura di Reggio Calabria, ove ricopre vari incarichi. Successivamente dirige la Direzione antimafia di Bari e poi quella di Firenze occupandosi in particolare delle indagini sulle stragi di mafia del 1993 avvenute a Milano, Firenze e Roma. Nel 2005 viene nominato questore di Agrigento ove permane sino al 2007. Nel 2010 viene nominato
questore di Palermo, dove coordina numerose operazioni antimafia.
Il corposo movimento di questori riguarda anche Roma, dove si insedierà Massimo Mazza, proveniente da Genova, che prende il posto di Fulvio Delta Rocca, nominato prefetto a Ravenna, e Napoli, dove arriva Guido Maria Marino, già questore di Catanzaro e a lungo capo della squadra mobile di Palermo. Un incarico di grande responsabilità per Marino, profondo conoscitore di dinamiche maliose e criminali. A Catanzaro arriva invece l'attuale questore di Lecce Vincenzo Carella. Avvicendamento anche alla questura di Alessandria dove arriva Mario Della Cioppa. L'attuale questore Filippo Dispensa è destinato a Cagliari A Genova viene nominato Vincenzo Montemagno già questore di Padova. Nella città veneta al suo posto arriva Ignazio Coccia. A Macerata arriva Lucio Porto. A Perugia è nominato questure Carmelo Gugliutta. A Lecce arriva Antonio Maiorana, a Foggia Piernicola Silvis, Ad Oristano è nominato questore Francesco Di Roberto. Le date degli insediamenti dei nuovi questori non sono ancora decise ma, come è prassi, dovrebbero trascorrere solo poche settimane.
LA SICILIA
CONSORZIO ASI
Nuovi guai in vista per Stefano Catuara
e. f) Altri rinvii a giudizio operati dalla Procura Regionale della Corte dei Conti nei confronti dell'ex presidente dell'Asi di Agrigento Stefano Catuara, dell'ex direttore generale Antonino Casesa, dell'ex dirigente Rosario Gibilaro ed altri dipendenti del Consorzio Asi di Agrigento, per ulteriori danni erariali, Ne d notizia il dirigente generale dell'lrsap Francesco Giuseppe Barbera con un proprio comunicato nel quale afferma che «Adesso i danni erariali provocati dai suddetti cx amministratori e dirigenti, considerando i precedenti rinvii a giudizio sfiorano quasi i 500000 euro», Stavolta la vicenda riguarda un ex autista del Consorzio che, a dire di Barbera, ((era stato trasformato da dipendente consortile a chauffer personale di Catuara: sempre a carico delle casse consortili, oltre allo stipendio, al Nocera veniva liquidata un'indennità aggiuntiva annuale di 11.000 euro ed in più gli si consentiva l'uso dell'Alfa 159 per recarsi dall'ufficio a casa propria. E quando è stato collocato in pensione, come ulteriore premio, gli è stata riconosciuta illegittimamente una pensione integrati- va, sempre a carico delle casse consortili». Barbera parla anche di un altro rinvio a giudizio riferito al presidente e ad un componente del Nucleo «chiamato a valutare le performances di Casesa, Gibilaro e Callari», cui «veniva corrisposto un compenso di quattro volte superiore a quanto agli stessi spettante. Per converso, questi stessi componenti del Nucleo sfornavano giudizi favolosi sull'attività svolta dai tre dirigenti».
PROVINCIA
I dipendenti chiedono «rassicurazioni»
Gli oltre 600 dipendenti della Provincia Regionale di Agrigento si costituiscono in comitato e chiedono rassicurazioni al governatore Rosario Crocetta, agli assessori regionali e alla delegazione parlamentare agrigentina, "E' alle porte il 31 dicembre-sostengono in una nota i dipendenti - una data di rilievo non solo perché segna la fine dell'anno solare ma, soprattutto, perché, entro tale data, è prevista la nascita dei liberi Consorzi comunali, in sostituzione delle Province regionali e ad oggi nessuna chiarezza è stata fatta sul disegno di legge né sulle garanzie per il futuro dei dipendenti".
Nicola Diomede ritorna ad Agrigento da prefetto
Il dott. Nicola Diomede torna ad Agrigento con in tasca la nomina di prefetto di Agrigento. A deciderlo è stato il Consiglio dei Ministri, che lo ha scelto nel corso della riunione che si è svolta nel pomeriggio di ieri. Nato a Palermo nel 1958, laureato in giurisprudenza, è sposato e padre di due figli, un maschio e una donna, ai quali è legatissimo.
Nicola Diomede è stato gi per diversi anni in servizio presso la Prefettura di Agrigento. Prima come capo di Gabinetto, poi da viceprefetto e infine da vicario.
Durante la sua lunga attività nell'ufficio dei Governo di Agrigento, durata oltre vent'anni, è stato anche componente della Commissione straordinaria del Comune di Licata, dal 1992 al 1996, e del Comune di Vallelunga Pratameno, nel nisseno, dal 19 agosto 2009 al primo di dicembre dei 2010. In provincia di Agrigento ha anche gestito l'accesso ai comuni sciolti per mafia come quello di Castrofilippo e Racalmuto.
Ha lavorato per un periodo anche con l'ultimo prefetto di Agrigento, la dottoressa Ferrandino, prima divenire richiamato a Roma dal ministro dell'interno, l'agrigentino Angelino Alfano, che lo ha voluto a capo della sua segreteria tecnica.
L'esperienza maturata sul campo dall'alto funzionario, infatti, era nota a tutti. Ed è per questo che alla prima occasione è stato richiamato a Roma al gabinetto del ministro dell'interno.
Ora però che si era resa vacante la sede di Agrigento, proprio quella in cui Diomede è «cresciuto» professionalmente e dalla quale si è allontanato a malincuore, ecco che non è sfuggita l'occasione per ritornarvi da prefetto.
STELIO ZACCARIA
BIANCHI «SCONGIURARE L'ESERCIZIO PROVVISORIO». AVVIATO L'ITER DEL DDL PER CASINÒ A TAORMINA E PALERMO
Bilancio, l'Ars sarà al lavoro anche fra Natale e Capodanno
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO. I figli d'Ercole dovranno rinunciare alle ferie. La capigruppo ha stabilito che si lavorerà anche tra Natale e Capodanno per l'approvazione di Bilancio e legge di stabilità entro il 31 dicembre, Dice l'assessore Bianchi: «C'è un'ampia esigenza di scongiurare l'esercizio provvisorio, l'accelerazione che il governo ha chiesto nella capigruppo sui documenti contabili è stata ampiamente condivisa». Ed è anche fiducioso: «li clima politico è molto buono, la capigruppo è andata molto bene e questa manovra ha una sua coerenza, una sua quadratura finanziaria, pienamente coperta».
Sempre sulla manovra, le esternazioni delle associazioni di categoria al presidente Crocetta «appaiono molto strane, Anche perché, prima della definitiva approvazione e prima della presentazione all'Ars, la Giunta ha incontrato ufficialmente i rappresentanti di tutte le categorie, presentando il testo. In quella sede sono state anche presentate delle proposte, accolte e inserite nel testo definitivo. In quella sede abbiamo spiegato che la finanziaria andava letta insieme con la programmazione dei fondi strutturali e si era deciso, tra l'altro,di fare una riunione urgente con i sindacati degli imprenditori e dei lavoratori per arricchire ulteriormente il piano di programmazione 2014/2020». E poi, a scanso di equivoci, ha voluto precisare: «Non è la finanziaria dei precari, ma addirittura quella di risparmio. Proprio in questo settore i forestali che vengono utilizzati nei progetti di prevenzione e conservazione del territorio e, quindi, non più a carico del Bilancio regionale; l'utilizzo degli ex-pip all'interno dei bandi di gara di forniture di servizi negli appalti; la fine del rimpiazzo del turn-over per i lavoratori stagionali nei consorzi, all'Esa, interrompendo un meccanismo che dura ininterrottamente dal dopoguerra; il piano di prepensionamenti nelle partecipate e nella burocrazia regionale; la cancellazione definitiva delle partecipate risparmiando in affitti, consigli di amministrazione».
La conferenza dei capigruppo ha autorizzato la commissione Affari istituzionali a concludere l'esame della norma sulla proroga dei commissari straordinari delle Province, che sarà iscritta all'ordine del giorno dell'Aula lunedì. In Aula, dopo l'approvazione dei documenti finanziari, sarà esaminato con priorità il ddl organico di riforma degli enti locali, per il quale la conclusione dell'iter istruttorio in commissione è prevista per il 20 prossimo. L'Ars ha discusso e approvato gli artt. 1,2,3 e 4 e i relativi emendamenti delle «Norme in materia di lrfis-FinSicilia spa.
Modifiche alla legge regionale 21 dicembre 1973, n. 50». Inoltre, ha concluso la discussione generale e votato il passaggio agli articoli del ddl-voto, da sottoporre al Parlamento, concernente «Norme per l'apertura di una casa da gioco nei comuni di Palermo e Taormina», fissando il termine per la presentazione degli emendamenti alle 10 di oggi. Dopo di che si passerà al voto finale del ddl che sarà trasmesso a Roma. Si sono pronunciati contro solo i pentastellati e, a titolo personale, Marziano (Pd).
In apertura dei lavori, è stato approvato l'odg per la promulgazione senza le parti impugnate del ddl sull'informazione locale.
Fuori programma di Foti (M5S) che ha chiesto al consiglio di presidenza di non inviare auguri di Natale cartacei: si spende molto. E ha anche criticato il sistema pensionistico dei deputati: poco più di mille euro al mese per cinque anni di legislatura. Il che ha scatenato forti polemiche da tutti i settori dell'Aula.
Non c'è peggior sordo...
Le esortazioni di mons. Montenegro non sortiscono effetti fra i politici e gli amministratori
I politici agrigentini sembrano non sentire gli appelli dell'arcivescovo di Agrigento, mons, Francesco Montenegro. "Grida" che si alzano soprattutto nelle omelie di ricorrenze importanti, come il venerdì Santo, l'immacolata, ma anche nel presentare, ad esempio, il piano pastorale,
La politica sembra essere "sorda" perché nessuno si è recato mai al palazzo vescovile per incontrare don Franco e aprire un dibattito serio finalizzato a individuare nuove prospettive, così come richiesto dal pastore della chiesa agrigentina. Ma l'arcivescovo non si arrende: «lo continuerò ci ha detto - a stimolare la classe dirigente, e non solo, perché amo questa città e perché è questo il mio dovere. Posso anche sembrare ripetitivo e inopportuno, ma continuerò. Se leggete tutte le mie omelie sono molto simili». Parole forti quelle che l'arcivescovo rivolge alla città, in ogni occasione, ma nonostante ciò e nonostante lo abbia fatto più volte, la politica sembra non sentirle e i risultati Sono sotto gli occhi di tutti e lo confermano anche la gente che si incontra per strada, i tanti padri di famiglia che, oggi, sono ospiti della Caritas e della mensa della solidarietà, Ma lo dimostra anche la Cattedrale, ancora chiusa, la sua collina e l'intera zona del Duomo, Anche nell'ultima omelia, in occasione delle festa dell'immacolata, don Franco ha lanciato un appello a quanti occupano un posto di responsabilità e a semplici cittadini «tutti insieme a vario modo, abbiamo il dovere di rivestire Agrigento della sua bellezza e dignità». In quell'occasione don Franco ha bacchettato, e non poco, gli agrigentini: «la responsabilità - ha detto - è di tutti. Se un cittadino butta un pezzo di carta per terra la colpa non può essere del sindaco, E, poi, ricordiamoci che molti cristiani che sono in Chiesa il giorno dopo sono negli uffici». Dalle parole di mons. Montenegro si legge la voglia di riscatto di un popolo, quello agrigentino ormai, forse, troppo "abituato" alle cose che non vanno, all'egoismo. L'arcivescovo di Agrigento sa bene che in questa città ci sono persone intelligenti e capaci, l'auspicio è che si mettano insieme. Per tutto questo, l'ufficio comunicazioni della curia, diretto da don Carmelo Petrone, e l'arcivescovo stesso stanno pensando di dare vita a tavoli in cui riunire le forze politiche, quelle sindacali, la chiesa appunto, associazioni, imprenditori, camera di commercio, volontariato, ordini professionali, insomma, chiunque possa contribuire a cambiare questa città, E l'auspicio per il 2014. Per la verità, già qualche anno fa, mons, Montenegro aveva provato a dar vita ad incontri con le forze politiche, con sindaci e deputazione nazionale e regionale agrigentina, quatto incontri, poi, a causa di incompatibilità causata da vari cambi di "casacche politiche", le riunione andavano quasi deserte, Sarebbe ora di cambiare, di lavorare per il bene della città e dei cittadini, aldilà del colore politico. E, intanto, don Franco, lunedì prossimo 23 dicembre, alle 10, incontrerà i giornalisti per il tradizionale scambio di auguri.
VALENTINA ALAIMO
Agrigentoflash
Nicola Diomede nominato nuovo prefetto di Agrigento
L'ex viceprefetto Nicola Diomede è adesso a capo della Prefettura agrigentina. A deciderlo è stato il Consiglio dei Ministri, che ha autorizzato la nomina nella giornata di oggi, anche se la notizie si è diffusa solo in serata. Nato nel 1958, laureato in giurisprudenza, è stato più volte commissario straordinario e ha prestato servizio nella Prefettura della città fino al maggio scorso, quando fu nominato capo della segreteria tecnica del ministro dell'Interno Angelino Alfano.
Provincia, dipendenti chiedono rassicurazioni sul futuro del proprio posto di lavoro.
Costituiti in Comitato, i dipendenti della provincia Regionale di Agrigento chiedono rassicurazioni sul futuro del proprio posto di lavoro. Lo fanno scrivendo una nota al Presidente della Regione Sicilia, all'Assessore Regionale dell'Economia, all'Assessore Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, agli Onorevoli Deputati Capigruppo Consiliari ed al Presidente dell'U.R.P.S.
"E' alle porte il 31 dicembre - sostengono in una nota i dipendenti - una data di rilievo non solo perché segna la fine dell'anno solare ma, soprattutto, perché, entro tale data, è previsto, dalla legge regionale n. 7 del 27 marzo 2013, che la Regione disciplini l'istituzione dei liberi Consorzi comunali per l'esercizio delle funzioni di governo di area vasta, in sostituzione delle Province regionali.
Dovremmo essere alla fine di un'era, dovremmo essere intenti a preparare le valigie, a vivere da protagonisti questa epocale riforma dell'ordinamento degli enti locali in Sicilia, primi in tutta Italia, invece cresce l'ansia, il disagio e la preoccupazione. Disagio perché la Provincia ha sempre meno risorse disponibili, sempre meno servizi da rendere, sempre più proteste da placare e preoccupazione perché il futuro è incerto. Abbiamo ricevuto generiche rassicurazioni sul fatto che non si chiuderanno le Province e non si licenzieranno seimilacinquecento dipendenti in Sicilia. Ci auguriamo sia vero, però registriamo che a due settimane dal 31 dicembre non c'è alcuna certezza o perlomeno non esiste un progetto chiaro, sostenuto da una maggioranza certa, che autorizzi a vivere serenamente questa fase di transizione.
Vorremmo capire a che punto è la legge di riforma delle Province, capire se all'orizzonte regna la confusione e, quindi, si vada verso una proroga del termine del 31 dicembre 2013, oppure se si sta concretizzando un'idea vincente.
Vorremmo conoscere di cosa si occuperanno i liberi consorzi, che risorse avranno, come saranno governati ci interessa come cittadini e come uomini delle Istituzioni. Ci auguriamo che questa riforma, ove venga realizzata, riesca davvero a sortire buoni risultati con l'eliminazione di tutti gli sprechi che impoveriscono le casse della pubblica amministrazione. Ci chiediamo, però, se con i nuovi Enti intermedi e la redistribuzione delle competenze potranno essere garantiti adeguati livelli di servizi ai cittadini.
Non vorremmo, tuttavia, che passasse solo l'idea che l'uso distorto, se non illegittimo, dei soldi pubblici riguardi solo le Province.
Quello che ci interessa, in questi giorni, è avere rassicurazioni sugli effetti che la riforma avrà sul posto di lavoro dei dipendenti.
Ci chiediamo chi fornirà le risorse finanziarie necessarie al pagamento degli stipendi dei seimilacinquecento dipendenti delle Province, se tutti avranno garantito il posto di lavoro, se i precari delle Province, avranno un ostacolo in più sul cammino della proroga o stabilizzazione del loro rapporto di lavoro.
Gli sviluppi di queste ultime settimane (Disposizioni finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l'anno finanziario 2013. Disposizioni varie) rafforzano tali preoccupazioni, considerato che, in quest'ultimo atto approvato, non si registra alcuna previsione di assegnazione di risorse finanziarie da destinare alle Province per l'anno 2014."
Per queste ragioni il Comitato dei dipendenti della Provincia di Agrigento, così come hanno fatto i comitati dei dipendenti di quasi tutte le altre province dell'isola, ha ritenuto di scrivere alle Istituzioni Regionali, chiedendo notizie ufficiali "in merito alla sussistenza delle risorse finanziarie atte a garantire i necessari trasferimenti alle Province per l'anno 2014, al fine di assicurare, senza soluzione di continuità, il regolare svolgimento delle attività lavorative e il dovuto corrispettivo al personale delle stesse."
Nel frattempo continuano le attività dei comitati. Dopo l'incontro svoltosi ad Agrigento il 29 novembre u.s., è stato organizzato per il giorno 20 dicembre 2013, alle ore 10.30 presso l'aula consiliare del palazzo del governo della Provincia Regionale di Siracusa, un altro incontro con i capigruppo consiliari rappresentati all'ARS sul tema del futuro delle Province in Sicilia.
Agrigentonotizie
Agrigento, i dipendenti della Provincia scrivono ai vertici regionali: "Il 31 dicembre è vicino, chiediamo rassicurazioni"
Hanno chiesto notizie ufficiali "in merito alla sussistenza delle risorse finanziarie atte a garantire i necessari trasferimenti alle Province per l'anno 2014"
Redazione
Un incontro con i dipendenti della ProvinciaCostituiti in comitato, i dipendenti della Provincia regionale di Agrigento chiedono rassicurazioni sul futuro del proprio posto di lavoro. Lo fanno scrivendo una nota al presidente della Regione Sicilia, all'assessore regionale all'Economia, all'assessore regionale alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica, ai deputati capigruppo consiliari ed al presidente dell'Urps.
"E' alle porte il 31 dicembre - sostengono in una nota i dipendenti - una data di rilievo non solo perché segna la fine dell'anno solare ma, soprattutto, perché, entro tale data, è previsto, dalla legge regionale numero 7 del 27 marzo 2013, che la Regione disciplini l'istituzione dei liberi Consorzi comunali per l'esercizio delle funzioni di governo di area vasta, in sostituzione delle Province regionali. Dovremmo essere alla fine di un'era, dovremmo essere intenti a preparare le valigie, a vivere da protagonisti questa epocale riforma dell'ordinamento degli enti locali in Sicilia, primi in tutta Italia, invece cresce l'ansia, il disagio e la preoccupazione. Disagio perché la Provincia ha sempre meno risorse disponibili, sempre meno servizi da rendere, sempre più proteste da placare e preoccupazione perché il futuro è incerto. Abbiamo ricevuto generiche rassicurazioni sul fatto che non si chiuderanno le Province e non si licenzieranno 6.500 dipendenti in Sicilia. Ci auguriamo sia vero, però registriamo che a due settimane dal 31 dicembre non c'è alcuna certezza o perlomeno non esiste un progetto chiaro, sostenuto da una maggioranza certa, che autorizzi a vivere serenamente questa fase di transizione. Vorremmo capire a che punto è la legge di riforma delle Province, capire se all'orizzonte regna la confusione e, quindi, si vada verso una proroga del termine del 31 dicembre 2013, oppure se si sta concretizzando un'idea vincente. Vorremmo conoscere di cosa si occuperanno i liberi consorzi, che risorse avranno, come saranno governati ci interessa come cittadini e come uomini delle Istituzioni. Ci auguriamo che questa riforma, ove venga realizzata, riesca davvero a sortire buoni risultati con l'eliminazione di tutti gli sprechi che impoveriscono le casse della pubblica amministrazione. Ci chiediamo, però, se con i nuovi Enti intermedi e la redistribuzione delle competenze potranno essere garantiti adeguati livelli di servizi ai cittadini. Non vorremmo, tuttavia, che passasse solo l'idea che l'uso distorto, se non illegittimo, dei soldi pubblici riguardi solo le Province. Quello che ci interessa, in questi giorni, è avere rassicurazioni sugli effetti che la riforma avrà sul posto di lavoro dei dipendenti. Ci chiediamo chi fornirà le risorse finanziarie necessarie al pagamento degli stipendi dei 6.500 dipendenti delle Province, se tutti avranno garantito il posto di lavoro, se i precari delle Province, avranno un ostacolo in più sul cammino della proroga o stabilizzazione del loro rapporto di lavoro. Gli sviluppi di queste ultime settimane (Disposizioni finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l'anno finanziario 2013. Disposizioni varie) rafforzano tali preoccupazioni, considerato che, in quest'ultimo atto approvato, non si registra alcuna previsione di assegnazione di risorse finanziarie da destinare alle Province per l'anno 2014".
Per queste ragioni il Comitato dei dipendenti della Provincia di Agrigento, così come hanno fatto i comitati dei dipendenti di quasi tutte le altre Province dell'isola, ha ritenuto di scrivere alle Istituzioni regionali, chiedendo notizie ufficiali "in merito alla sussistenza delle risorse finanziarie atte a garantire i necessari trasferimenti alle Province per l'anno 2014, al fine di assicurare, senza soluzione di continuità, il regolare svolgimento delle attività lavorative e il dovuto corrispettivo al personale delle stesse".
Nel frattempo continuano le attività dei comitati. Dopo l'incontro svoltosi ad Agrigento il 29 novembre, è stato organizzato per il giorno 20 dicembre, alle 10.30, presso l'aula consiliare del palazzo del governo della Provincia regionale di Siracusa, un altro incontro con i capigruppo consiliari rappresentati all'Ars sul tema del futuro delle Province in Sicilia.
Nicola Diomede è il nuovo prefetto di Agrigento
Nato nel 1958, laureato in giurisprudenza, il prefetto Diomede è stato già per oltre vent'anni al servizio della Prefettura di Agrigento, dove ha ricoperto anche il ruolo di viceprefetto vicario
Di Silvio Schembri
Il prefetto Nicola Diomede insieme al colonnello Mario Di Iulio, ex comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento
Nicola Diomede è il nuovo prefetto di Agrigento. A deciderlo è stato il Consiglio dei Ministri, che ha autorizzato la nomina nella riunione di oggi. Nato nel 1958, laureato in giurisprudenza, Diomede è stato già per diversi anni viceprefetto vicario alla Prefettura di Agrigento. E' stato anche componente della Commissione straordinaria del Comune di Licata, dal 1992 al 1996, e del Comune di Vallelunga Pratameno (Caltanissetta), dal 19 agosto 2009 al primo di dicembre del 2010.
L'alto funzionario, spesso indicato in passato come "l'anima della Prefettura agrigentina", ha prestato servizio nella città dei Templi per oltre vent'anni, lasciando un'importante impronta del suo operato, caratterizzato da grandissima professionalità ed alte doti umane. Arriva da Roma, dove rivestiva il ruolo di capo della Segreteria tecnica del ministro dell'Interno, Angelino Alfano.
Livesicilia
Ok al nuovo emendamento salva-precari
di Salvo Toscano
Alla Camera passa un nuovo emendamento del governo che recepisce i contenuti di un subemendamento del Pd: possibili le proroghe anche slegate dai posti liberi in pianta organica. A questo punto le proroghe per un anno sembrano assicurate. Passa anche lo stop ai tributi per le imprese di Lampedusa
PALERMO - Buone notizie dalla Camera per i 20 mila precari degli enti locali siciliani. E' stato approvato oggi pomeriggio in commissione Bilancio un ulteriore emendamento del governo alla Legge di stabilità che recepisce quanto proposto ieri da un subemendamento dei deputati del Partito democratico Angelo Capodicasa e Maria Iacono. La norma apre definitivamente la porta alle proroghe per un anno dei precari dei Comuni, rimuovendo l'ostacolo rappresentato da un articolo della legge sulla Pubblica amministrazione che permetteva le proroghe solo per i posti liberi nelle piante organiche dei Comuni. Un vincolo quest'ultimo che avrebbe impedito a moltissimi enti locali di procedere alle proroghe del personale precario, malgrado il primo emendamento annunciato domenica dal ministro Gianpiero D'Alia, con il quale erano stati rimossi altri vincoli relativi al patto di stabilità. A questo punto, le proroghe almeno per un anno dovrebbero essere garantite.
L'emendamento era stato dichiarato in un primo momento inammissibile. Poi il governo lo ha recepito, incorporandolo nel suo emendamento. "E' stata una grande fatica, c'erano schieramenti trasversali contro questa norma. ma è opportuno che si faccia da subito una riflessione seria su questa materia esplosiva, per evitare di arrivare tra un anno ad affrontarla di nuovo in extremis", commenta Capodicasa.
Il testo è stato inserito nell'emendamento presentato dal governo Letta alla Legge di stabilità, che fa slittare al 31 dicembre 2014 il termine (che il decreto 101 fissava al 31 dicembre di quest'anno), per procedere "alla ricognizione dei comuni in grado di stabilizzare e comporre le liste regionali dei precari, consentendo anche la proroga dei contratti ai precari dei comuni che, avendo sforato il patto di stabilità, non sarebbero nelle condizioni di farlo".
Buone notizie anche per gli lsu di Palermo: "La commissione Bilancio della Camera dei Deputati, su iniziativa del Gruppo NCD, ha approvato un emendamento che garantirà la posizione dei lavoratori socialmente utili del Comune di Palermo. La norma consentirà ai soggetti interessati di proseguire nei rapporti di lavoro anche in deroga ai vincoli legislativi previsti dal Patto di Stabilità. Il Gruppo NCD, sta lavorando attivamente in Commissione per la definitiva risoluzione della situazione dei precari della Città di Palermo", riferisce in una nota Dore Misuraca, deputato del Nuovo Centro Destra e capogruppo in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati. Una notizia salutata positivamente dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che si dice "soddisfatto per l'importante risultato frutto di impegno congiunto di Comune, governo e parlamentari sensibili al problema".
Sempre in commissione Bilancio è stato approvato un altro emendamento di Angelo Capodicasa e Maria Jacono, che destina un milione di euro per sospendere il pagamento dei tributi del 2013-2014 per le imprese operanti a Lampedusa, a causa della crisi conseguente all'emergenza sbarchi nell'isola delle Pelagie. Lo rende noto lo stesso Capodicasa. Le imprese pagheranno l'ammontare delle somme dovute, senza aggravio di interessi, in unica soluzione alla prima scadenza utile dopo il 31/12/2014. É facoltà delle imprese richiedere una rateizzazione delle somme dovute. Sono dichiarati nulli i procedimenti già avviati a carico di imprese che non hanno rispettato le scadenze di pagamento ancora in essere alla data di entrata in vigore della legge. "Un obiettivo raggiunto, a sostegno della popolazione di Lampedusa - hanno commentato Capodicasa e Iacono - che ha sopportato le conseguenze della crisi dovuta agli sbarchi ed ha dimostrato all'Europa ed al mondo, il senso profondo di umanità ed accoglienza dei siciliani".
Ok in commissione Lavoro al disegno di legge sui precari
Il Pds: "Una soluzione concreta per prorogare i contratti".
PALERMO - Approvato in quinta commissione all'Ars il disegno di legge sul personale precario degli enti locali siciliani. Presenti il dirigente generale Anna Rosa Corsello e i parlamentari della Commissione. Adesso, prima di approdare in Sala d'Ercole, il testo passerà in commissione Bilancio. Il ddl consentirebbe la proroga dei circa ventimila precari siciliani. "E' una soluzione concreta - affermano i deputati del Pds-Mpa Giovanni Greco e Giovanni Lo Sciuto, che si sono battuti per questo importante traguardo - per prorogare i contratti atti alla stabilizzazione. Riteniamo che solo con una deroga al patto di stabilità - proseguono gli autonomisti -il futuro di migliaia di famiglie possa essere salvaguardato. Molti Comuni siciliani in assenza di un emendamento in deroga al ddl nazionale sulla legge di stabilità non potranno procedere alla stabilizzazione anche in presenza di risorse proprie".
Nel corso dell'audizione si è discusso anche sul futuro del Teatro Massimo di Palermo alla presenza del Commissario straordinario Fabio Carapezza Guttuso. Un plauso al Commissario Carapezza per la gestione del Teatro palermitano è stata espressa dei due parlamentari regionali: "Chiediamo - concludono Greco e Lo Sciuto - la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale siciliano, affinché non venga penalizzato dai tagli".
Siciliainformazioni
Le approvazioni alla Camera.
Precari, via libera all'emendamento
Ok anche per gli Lsu di Palermo
Il traguardo è sempre più vicino. Possono tirare un sospiro di sollievo i 20mila precari degli enti locali siciliani. In commissione Bilancio, alla Camera, è stato approvato un emendamento del governo alla legge di stabilità, che permetterà le proroghe per un anno dei precari dei l Comuni.
Soltanto la deroga al patto di stabilità permette alle migliaia di famiglie di vedere salvaguardato il proprio futuro. Senza l'ulteriore emendamento, molti Comuni siciliani non avrebbero potuto procedere alla stabilizzazione anche in presenza di risorse proprie".
LSU PALERMO. "La commissione Bilancio della Camera dei Deputati, su iniziativa del Gruppo NCD, ha approvato un emendamento che garantira' la posizione dei lavoratori socialmente utili del Comune di Palermo. La norma consentira' ai soggetti interessati di proseguire nei rapporti di lavoro anche in deroga ai vincoli legislativi previsti dal Patto di Stabilita'. Il Gruppo NCD sta lavorando attivamente in Commissione per la definitiva risoluzione della situazione dei precari della Citta' di Palermo". Lo riferisce in una nota Dore Misuraca, deputato del Nuovo Centro Destra e capogruppo in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.
"Un altro importantissimo passo avanti: esprimo grande soddisfazione per l'approvazione, in commissione Bilancio alla Camera, dell'emendamento presentato dal PD che permette la possibilità di prorogare i contratti anche per i precari al di fuori della dotazione organica degli enti locali". Lo dice Giuseppe Laccoto, deputato regionale del Pd. "In questo modo - aggiunge - di fatto si permette la proroga dell'attuale bacino di precari che spesso rappresentano un sostegno indispensabile dell'attività dei comuni e degli altri enti".
Crocetta: "Non solo precari: è la finanziaria della svolta"
"Sinceramente appaiono molto strane le esternazioni delle associazioni di categoria sulla finanziaria. Anche perchè - scrive il presidente della Regione Rosario Crocetta - prima della definitiva approvazione e prima della presentazione ufficiale all'Ars, la giunta di governo ha incontrato ufficialmente i rappresentanti di tutte le categorie, presentando il testo. In quella sede sono state anche presentate delle proposte, accolte dalla giunta e inserite nel testo definitivo. In quella sede abbiamo anche spiegato che la finanziaria andava letta insieme alla programmazione dei fondi strutturali e si era deciso, tra l'altro, di fare una riunione urgente con i sindacati degli imprenditori e dei lavoratori per arricchire ulteriormente il piano di programmazione 2014/2020. In questa finanziaria ci sono forti elementi di cambiamento". "Non è la finanziaria dei precari ma addirittura quella di risparmio proprio in questo settore - continua Crocetta -: i forestali che vengono utilizzati nei progetti di prevenzione e conservazione del territorio e quindi non piu' a carico del bilancio regionale, l'utilizzo degli ex pip ed rmi all'interno dei bandi di gara di forniture di servizi negli appalti, la fine del rimpiazzo del turn over per i lavoratori stagionali nei consorzi, all'Esa, interrompendo un meccanismo che dura ininterrottamente dal dopoguerra, il piano di prepensionamenti nelle partecipate e nella burocrazia regionale, la cancellazione definitiva delle partecipate risparmiando in affitti, consigli di amministrazione". "A favore delle imprese - continua Crocetta - c'e' l'istituzione di un fondo di 100 milioni per lo sviluppo all'Irfis, che serve ad ampliare possibilita' di credito a favore delle imprese, possibilita' per l'Irfis di erogare contributi alle attivita' agricole per l'acquisto di mezzi tecnologici, l'innalzamento a 20 mila euro concessi senza garanzie per Crias ed Ircac per piccole e medie imprese. L'azione di risanamento del bilancio, di risanamento per precari e di interventi a favore delle imprese. Le misure vanno viste anche in relazione alla programmazione piu' generale; per il 2014 sono gia' in corso 850 milioni di euro di investimenti per appalti regionali, partono dal primo gennaio le zone franche urbane e comincia realizzarsi il patto dei sindaci per le energie rinnovabili. I comuni possono realizzare i progetti di studio attraverso il finanziamento regionale gia' deciso. Cominciano a trovare corpo una serie di interventi di finanziamento nel settore turismo, attivita' produttive, infrastrutture, che riguardano interventi di privati per diverse centinaia di migliaia di euro. Vengono confermate ed estese le misure sul credito di imposta. Abbiamo detto - conclude Crocetta - che si apre un confronto sul tavolo della programmazione. La nuova finanziaria e' di svolta. In ogni caso abbiamo indetto un nuovo incontro per lunedi' e speriamo, in quella occasione, non solo di chiarire il senso della programmazione e della finanziaria, ma anche di ricevere contributi preziosi che sono sicuro questa volta non mancheranno".
Infoagrigento
Iacono (PD) : "nostro subemendamento è punto di svolta per i precari"
"L'accoglimento da parte della Commissione bilancio, del subemendamento con il quale si chiede una deroga, ai fini della proroga dei rapporti, ai vincoli stringenti previsti dal comma 9 dell'art. 4 del decreto legge 31 agosto 2013 n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013 n. 125 (c.d decreto D'Alia),rappresenta un punto di svolta nella vicenda dei precari Siciliani della Pubblica amministrazione." "Mi sento di poter affermare che grazie al subemendamento abbiamo scritto una bella pagina al lavoro parlamentare fin qui svolto sulla questione dei precari siciliani che mi ha vista impegnata costantemente per la giusta risoluzione del problema." Lo ha dichiarato la Parlamentare del partito democratico, Maria Iacono che unitamente al parlamentare Angelo Capodicasa ha presentato il subemendamento in commissione bilancio. "Il testo del subemendamento", ha aggiunto la parlamentare agrigentina, "consente lo slittamento al 31 dicembre 2014 del termine per procedere alla ricognizione dei comuni in grado di stabilizzare e comporre le liste regionali dei precari e di fatto garantisce anche la proroga dei contratti ai precari dei comuni che, avendo sforato il patto di stabilità, non sarebbero stati nelle condizioni di farlo." Maria Iacono, ha inoltre aggiunto," senza le misure correttive contenute nel nostro sub- emendamento, lo sforzo , meritorio e coraggioso del Governo attraverso la presentazione del proprio emendamento non avrebbe raggiunto gli obbiettivi attesi con la conseguente e drammatica prospettiva di una inevitabile ed irreversibile espulsione di moltissimi lavoratori dai circuiti occupazionali." "Mi sento di esprimere la mia personale soddisfazione per il lavoro che abbiamo fin qui svolto con l'on. Angelo Capodicasa ed i colleghi parlamentari eletti in Sicilia." "Attendiamo fiduciosi l'approdo della Legge di stabilità in aula con la certezza che grazie al nostro provvedimento daremo un minimo di serenità a tutti quegli uomini e quelle donne che per decenni hanno rischiato di perdere il diritto al lavoro e la speranza nel futuro."