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Rassegna stampa dal 21 al 30 dicembre 2013

29 dicembre 2013
Giornale di Sicilia Province, il governo sconfitto all Ars Bocciata l'intesa sulla proroga dei commissari. Il presidente: sulla riforma non arretreremo di un centimetro.
« Il governo Crocetta cade in aula, vittima dei franchi tiratori e del voto segreto. Non passa alI'Ars la leggina che doveva prorogare di due mesi il commissariamento delle Province per dare tempo alla maggioranza di ritrovare unità sulla fase-2 della riforma, quella che dovrebbe istituire i liberi consorzi di Comuni e le città metropolitane. E adesso in Sicilia si piomba in un caos giuridico-amministrativo in cui c'è un corridoio strettissimo da percorrere per evitare di resuscitare le Province (soppresse a marzo). Cronaca di una giornata di guerriglia alI'Ars. 11 voto sui commissari delle Province doveva essere un passaggio di routine, da sbrigare in pochi minuti mentre prendeva forma in commissione Bilancio la Finanziaria. Invece si è capito subito che la strada era tutta in salita: è bastato che Nello Musumeci, candidato sconfitto del centrodestra alle Regionali, annunciasse' un emendamento per far rivivere le Province. Un'ipotesi su cui l'opposizione converge compattamente. Mail problema è che nella maggioranza non c'è accordo su quasi niente: il governo chiedeva di prorogare i commissari per sei mesi ma in commissione Affari istituzionali, guidata dal Pd con Antonello Cracolici, aveva strappato un'intesa per una proroga di soli due mesi. Intesa che ha traballato ben presto. La votazione lampo si trasforma in una girandola di posizioni diversificate e il culmine arriva quando Nicola D'Agostino, big dell'Udc, detta una nota in cui conte- sta la posizione del Pd sui liberi consorzi: «Le Province debbono essere abolite definitivamente. Non possono poi rinascere sotto mentite spoglie». Per l'Udc la proposta che Cracolici spinge in commissione è «indecente, insopportabile e va respinta». La maggioranza perde di vista l'obiettivo della semplice proroga. In pochissimi intervengono a sostegno della leggina in discussione e così tocca a Cracolici, in passato fra i più critici verso la giunta, intervenire per difendere la proroga chiesta da Crocetta. Poi è lo stesso presidente della Regione a prendere la parola lanciando una sorta di aut aut al Parlamento: «Siete l'ultima trincea dell'immobilismo e dell'autoconservazione. Ma sulle Province il governo non arretra di un centimetro. I commissari serviranno a lungo anche per gestire la fase transitoria della riforma che approveremo a gennaio». Ma le parole del presidente hanno un effetto deflagrante. L'opposizione chiede e ottiene il voto segreto su un emendamento che boccia del tutto la leggina. Mossa tecnica per far andare Ko il governo e che ottìene un successo di misura (33 voti contro 32), sufficiente a far esplodere la maggioranza: Crocetta incassa32 voti a suo favore ma di questi, annuncia Giancarlo Cancelleri, «ben 13 sono dei gruppi che sul tema hanno sostenuto il governo per evitare di bruciare un anno di lavoro e rischiare di far resuscitare le Province». Cancelleri rileva che «all'Ars ci sono già almeno 8 disegni di legge sui futuri consorzi di Comuni, segnale che ognuno vuole una propria riforma per cambiare il meno possibile. Si potrebbe perfino attendere che lo Stato faccia la sua riforma e poi recepire quella...». Ma il problema attuale è governare questa fase di caos in cui in attesa degli enti che prenderanno il posto delle Province non ci saranno più neppure i commissari, al- meno sulla carta. La soluzione infatti è obbligata quanto contorta: il governo può prorogare invia amministrativa (sfruttando una vecchia legge) una sola volta e solo per 45 giorni i vecchi commissari ma è costretto anche ad approvare entro lo stesso termine la riforma. Altrimenti nessuno sa chi e come dovrà gestire le Province e l'opposizione già chiede che si torni alle urne per eleggere di nuovo consigli e giunte.

Proroghe ai precari con tagli ai Comuni Balsamo: si trovi presto una soluzione Ci sono le proroghe e le stabilizzazioni ma sui precari scoppia lo scontro fra Regione e sindaci.
È l'ultimo colpo di scena in un percorso che, dopo le deroghe al patto di stabilità e ai vincoli delle piante organiche decise a Roma, sembrava ormai in discesa. Invece sui finanziamenti alla manovra è tornato tutto in discussione. Quella che doveva essere una legge autonoma è diventata in realtà una norma inserita nella Finanziaria, all'articolo 34. Lì il governo prevede le proroghe triennali e le stabilizzazioni per i 18.500 precari dei Comuni, I sindaci che hanno sforato il patto di stabilità potranno prorogare i contratti per un solo anno. Via libera anche ai 5.800 Asu, che non hanno un contratto ma continueranno a lavorare per 580 euro al mese erogati dall'Inps grazie a 36 milioni della Regione. E via libera anche a proroghe e stabilizzazione per i circa 700 precari in orbita regionale (Protezione civile, ex Agenzia per i rifiuti, assessorato Territorio). Il problema però è sui finanziamenti. La legge stanzia complessivamente 290 milioni ma indica, come chiesto dallo Stato, che siano frutto «di risparmi di spesa». Significa che servono altrettanti tagli. E quando ieri l'assessore all'Economia, Luca Bianchi, ha fatto avere all'Anci (l'associazione dei sindaci) il piano del governo ha ricevuto una netta bocciatura. «La giunta prevede con questo articolo - spiega Paolo Amenta, presidente dell'Anci - di tagliare di 120 milioni il fondo per investimenti dei Comuni. Il problema è che noi con questi soldi paghiamole rate dei nostri mutui, dunque dovremmo trovare nei nostri bilanci i soldi per farvi fronte. Sarà impossibile».Amenta spiega anche che «la giunta non ha ancora definito l'utilizzo dei fondi della legge 320 per l'assistenza sociale e ciò comporta che in una prima fase i Comuni dovranno garantire con proprie risorse questi servizi. Ci costerà altri 50 milioni. E altrettanto costerà un provvedimento dell'assessore alla Salute Lucia Borsellino che, per far risparmiare la Regione, assegna al Comuni competenze in materia di assistenza ai disabili». Per Amenta «così si stabilizzano i precari ma i Comuni vanno al dissesto. Su questo norma c'è il nostro parere contrario». E contraria si è detta anche l'Asael, associazione degli amministratori di enti locali presieduta da Matteo Cocchiara. Ma Bianchi ieri ha difeso la manovra annunciando che potrà essere approvata entro i primi dieci giorni di gennaio senza far ricorso all'esercizio provvisorio. Tuttavia all'Ars si va avanti in un clima di scontro con l'opposizione che ha annunciato una contromanovra. «La vicenda va risolta presto e bene perchè io sono per la stabilizzazione dei precari — è il commento del sindaco di Licata, Angelo Balsamo — e non averli significherebbe, di fatto, dimezzare i servizi che l'ente rende alla collettività. Tra l'altro gli ex Lsu, oltre a vantare un' esperienza ventennale, hanno acquisito nel corso degli anni professionalità che non saremmo in grado di sostituire».
La Sicilia.
Sette universitari hanno realizzato un albero d Natale di bottiglie «alternativo» a quello dei Comune il «messaggio» dei giovani A molti è piaciuto. Ad alcuni no. Ma in ogni caso, il messaggio lanciato da sette giovani universitari agrigentini è arrivato alla città, Non serve lagnarsi. Bisogna agire. Ognuno deve fare la propria parte per migliorare questa citta. Proprio come ha dotto l'arcivescovo Fiancesco Montenegro nel corso della sua omelia per il giorno no dell'Immacolata. E queste sette universitari, clic probabilmente non l'hanno sentita perché fuori sede in pochi giorni, l'hanno comunque applicata lanciando un messaggio che va ben al di là dell'opera realizzata, li messaggio del »fare» e non limitarsi a subire e criticare. Sono tutti studenti, con età che vanno dai 22 ai 25 anni. Giuliana Vaiana, ValeriaTuttolomondo, Gianluca Gioex, Daniele Cardella, Simone Accurso, Pietro Di Giovanni o Gaetano Di Ballo, questi i loro nomi, vivono fuori Agrigento per seguire gli Sto di universitari. Chi a Palermo, chi a Catania, chi al Nord Si sono rivisti per trascorrere le vacanze di Natale con i parenti e, giunti con »gli occhi pieni» delle rispettive città di provenienza, appena arrivad ad Agdgento si sono ritrovati senza »lo spirito natalizio». »Una tristezza - ha spiegato Gianluca Ginex - simboleggiata dal piccolo albero di Piazza Marconi. Con i miei amici ci sia-mo detti. Criticare non serve a niente.Dobbiamo fare qualcosa. Abbiamo pensato a quello che abbiamo visto in giro, e ci siamo subito dati da fare. In cinque giorni abbiamo raccolto le bottiglie vuote da parenti e amici, le abbiamo portate a Villa Bonfiglio e abbiamo creato questo semplice ma simpatico albero di Natale contanto di illuminazione interna. E' piaciuto subito e tanta gente ci ha fatto i complimenti. I media si sono interessati di noi e la gente »'iene a farsi le fotografie davanti al nostro albero, piuttosto che a quello di piazza Marconi Noi siamo contenti di questo, ma soprattutto del messaggio che siamo a riusciti a mandare' fare qualcosa per questa città e non stare solo a lamentarsi. Inoltre abbiamo fatto capire agli amministratori di Agrigento che possono dare un grosso apporto allo sviluppo di Agrigento. Basta coinvolgerli e ascoltarli» - Pensate quindi di dare vita ad altre iniziative?»Certamente. Altrimenti non avrebbe senso quello che abbiamo fatto Noi vogliamo partecipare attivamente alla vita e alla crescita di Agrigento. Naturalmente lo faranno da bravi cittadini, visto che l'otto gennaio, prima di ritornare nelle città dove studiano, toglieranno l'albero di bottiglie o lo conferiranno nell'isola ecologica come dovrebbero fare tutti.
Martedì 24 dicembre 2013
Giornale di Sicilia
Primo si alla riforma dei Comuni
Quasi 22 mila consiglieri comunali e oltre 4 mila assessori in più, ma senza spese aggiuntive. Lo prevede la riforma Delrio su Province e ordinamenti locali, nel testo approvato alla Camera, per i Comuni fino a 10 mila abitanti delle Regioni a Statuto ordinario quindi non in Sicilia dove si dovrà decidere se applicare o meno la legge nazionale. Un esercito di nuovi amministratori locali, arruolato però nel nome della «democrazia» e non della spesa pubblica, che non dovrà aumentare. La regola rivede al rialzo i limiti numerici di Giunte e consigli che erano stati tagliati nella manovra-bis dell agosto 2011. 1 nuovi limiti permettono ai Comuni fino a 3 mila abitanti di avere consigli di 10 membri e giunte di due assessori (queste ultime erano state cancellate negli enti sotto ai mille abitanti), mentre quando i residenti sono più di 3 mila ma meno di otto i consiglieri potranno salire a quota 12 e gli assessori a quattro. Per attuare questo ampliamento, però, i Comuni dovranno prima rivedere i costi di gettoni e indennità, redistribuendo sulla platea più ampia quello che oggi spendono per il oro organi attuali: se i revisori dei conti certificheranno l'invarianza di spesa, l'allargamento si potrà fare. La riforma Delrio approvata alla Camera introduce poi una novità destinata a interessare tutti i Comuni, che nelle Giunte dovranno garantite la massima parità possibile fra uomini e donne, prevedendo che nessuno dei due sessi occupi più del 60% dci posti. La novità, se sarà confermata ari- che da Palazzo Madama, si applicherà naturalmente con i nuovi mandati, ma sembra destinata a cambiare in fretta il panorama di genere della politica locale.
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I locali del centro sociale all Ipia Marconi. No del Comune all'ipotesi della Provincia.
 Sarà un Natale di speranze andate deluse quello che trascorreranno gli studenti dell Ipia Marconi, alle prese ancora con l'irrisolto problema della mancanza di aule che da settembre li sta costringendo a fastidiosi turni pomeridiani, ospiti del Liceo scientifico. La loro vicenda, che nasce a seguito dello sfratto dai locali di via Ducezio avvenuto alla chiusura dello scorso anno scolastico, rischia di impantanarsi tra le pieghe della burocrazia che non riesce a trovare soluzioni adeguate al caso. Gli ultimi sviluppi della vicenda sono proprio di alcuni giorni fa quando la Provincia, che ha la competenza sull'istituto, ha inviato una nota al comune di Canicattì, che da tempo ha dato la propria disponibilità a cedere alcuni locali all'interno del Centro sociale di contrada Bastianella, con la quale si diceva pronta a mettere a disposizione dei fondi per la realizzazione dei lavori di adeguamento della struttura. La nota della Provincia ha fatto seguito ad alcuni sopralluoghi effettuati da propri tecnici nel corso dei quali é stata accertata nei locali del Centro Sociale la presenza di caratteristiche che non rispondono agli standard di legge previsti per una scuola, a cominciare dalle dimensioni delle aule. La strada percorsa dalla Provincia però sembra non aver trovato concorde l'amministrazione comunale che ha letto nella decisione del commissario straordinario dell'ente, Benito lnfurnari, quasi un tentativo di addossare tutte le responsabilità della vicenda proprio al comune di Canicattì. Secondo le richieste della Provincia dovrebbe essere proprio il comune a definire un ipotetico progetto di adeguamento dei locali del Centro Sociale, secondo le linee guida dettate dai rilievi dei tecnici di Agrigento, e soprattutto dovrebbe essere proprio in comune a produrre la certificazione di agibilità della struttura, andando incontro in questo modo a pesanti responsabilità. L'amministrazione comunale ha rimandato al mittente la proposta fatta dalla Provincia ed anche i vertici dell'istituto scolastico sembrano essersi mossi in direzione opposta rispetto a questa richiesta, auspicando invece un intervento risolutivo e celere da parte dell' ente
Lunedì 23 dicembre 2013
Di Sicilia
Spettacoli di natale e fine anno La Provincia spende 47 mila euro.
La Provincia di Agrigento spenderà in tutto 47 mila euro per gli spettacoli di Natale e fine anno, proposti da varie associazioni e dai Comuni che ne hanno fatto richiesta. Lo ha disposto il commissario Benito lnfurnari. Ecco alcune delle iniziative finanziate; associazione "li giardino delle arti" di Siculiana per una esibizione dello spettacolo Natale vien ridendo, presso il comune di Agrigento per un importo di 1.400 euro, 6 novene presso il comune di Agrigento, per un importo forfettario e complessiva di 1200 euro. Associazione "Nino Rota" di Agrigento; spettacolo "Natale e solidarietà" ad Agrigento per un importo dii .000 euro; "Bihhirria" per 9 novene presso il comune di Agrigento per un importo forfettario e complessivo di 1.800 curo; laboratorio Teatrale "Città di Agrigento per uno spettacolo teatrale "Cincu fimmini e un tarì" presso il presepe Vivente della Parrocchia Divina Provvidenza di Agrigento (i .400 euro), "gruppo Folklorico Don Cuanella" per 6 novene presso lo stesso presepe vivente 11.200 euro). Cantastorie "I Triquetra" per 9 nove- ne al presepe di Moutaperto (1.800); 'Tanta Rei" di Ciardina Galiotti per l'esibizione del gruppo di zampognari in novene presso il presepe di Ciardina Gallotti (1.800), per l'esibizione del coro "Piccole voci di Ciardina Callotti presso il presepe (700) e perla rappresentazione teatrale "Dall'Annunciazione alla Natività" un ma- porto di 1,400 euro, Compagnia Teatrale "La Fulgentissima" di Naro, per una azione teatrale "Mia moglie è una vipera" ad Aragona (1.400 euro). Associazione teatrale "Domus 73" per 6 nove- ne nel comune di Aragona (1.200), Raffaele Caltagirone per il "Cavia Quartet" di Ribera, per una esibizione il 27 dicembre, presso il presepe vivente di Caltabellotta, per un importo di 1.100 euro; "Zampognari di Montallegro", per 8 novene presso il presepe vivente di Caltabellotta (1.600); "Antico Rabato" di Agrigento per 8 novene presso il Presepe Vivente di Cammarata (1.600); associazione Musicale "Santa Cedia" di Canicattì per un concerto bandistico presso il presepe di Cammarata per un importo di 1.100 euro.

La Sicilia
DATI DELLA FEDERALBERGHI.
 Il tracollo del turismo: a Natale hotel vuoti. Natale con i tuoi e a casa. Sembra che quest'anno, complice la crisi e le ridotte disponibilità economiche delle famiglie, italiani e stranieri, gli alberghi agrigentini saranno vuoti o quasi a Natale, almeno stando ad una prima indagine di Federalberghi provinciale. Grave la riduzione delle prenotazioni da parte degli italiani, mentre non si può contare sugli stranieri che tradizionalmente non arrivano nel mese di dicembre. A Natale, soprattutto, non c'è nulla che giustifichi una visita in città. Nessuna particolare iniziativa nè per i giovani, né tanto meno per gli adulti, non esistono, ad esempio, mercatini tipici natalizi come avviene in altre grandi città italiane che, se correttamente pubblicizzate, potrebbero rappresentare una grande opportunità per il turismo ad Agrigento. Il circolo è vizioso, meno acquisti, meno consumi, meno turisti, meno incassi per alberghi e ristoranti e, così, di seguito. «Sarà un Natale di povertà turistica del mercato anche agrigentino — commenta il presidente di Federalberghi Agrigento, Francesco Picarella con una notevole flessione delle richieste da parte nostri connazionali. L'incertezza economica porta inevitabilmente a pensare alle prime necessità e mettere da parte il pensiero della vacanza. La sostanziale tenuta del mercato estero in arrivo negli ultimi giorni dell'anno non ci consola». Così, a pochi giorni dal 25 dicembre, nei casi migliori gli alberghi sono pieni al 20%, ovvero hanno già prenotato o venduto soltanto due camere su dieci. E ancora presto, invece, per monitorare gli arrivi per la fine dell'anno, ormai c'è l'abitudine a prenotare con pochissimo anticipo, anche meno di 72/48 ore, ma un occhio è sempre rivolto al portafoglio e uno alle previsioni meteo. E chiaro che il target medio dei visitato- ridi San Silvestro sarà la coppia adulta, di età compresa fra i 50 e 65 anni e senza figli, almeno nel caso degli alberghi. Le famiglie più giovani, con bambini o senza, potrebbero invece preferire strutture extralberghiere. Se è difficile prevedere arrivi e presenze di Capodanno, lo è ancora di più prevedere quelle dell'Epifania. Gli operatori per adesso non hanno prenotazioni o quasi. Ma potrebbe giocare a loro favore la presenza del week end lungo, visto che il 6 gennaio cade dì lunedì. Ma, anche per la Befana, gli operatori della ricettività pagheranno lo scotto delle prenotazioni last second restando fino all'ultimo con il fiato sospeso.

SABATO 21 DICEMBRE 2013
LA SICILIA.
 La Provincia regionale finanzia con 57miIa euro alcune iniziative natalizie Spettacoli Natalizi 2013, la Provincia da il «via». Con apposita determinazione il commissario straordinario Benito lnfurnari ha infatti concesso l'autorizzazione allo svolgimento di manifestazioni natalizio per parte degli Enti richiedenti, Agli uffici provinciali, fino al 3 dicembre erano arrivate complessivamente 36 proposte di collaborazione e 23 richieste di finanziamento. Complessivamente, con i 57mila euro circa a disposizione, la Provincia ha deciso di finanziare solo setto richieste: al Comune di Agrigento ha destinato l'associazione «Il giardino delle Arti», «Suoni e canti di Natale» dell'lsc di Agrigento, lo spettacolo «Natale e solidarietà dell'associazione culturale «Nino Rota», o le novene a cura dell'associazione «Bibbirria» di Agrgento. Al Comune di Aragona sono stati assegnati lo spettacolo teatrale della compagnia teatrale «La Pungentissima» di Naro e novene cura dell'associazione culturale «Domus 73», All'associazione «Santissimo Crocifisso degli Angeli di Cammarata», in occasione del presepe vivente è stata finanziata l'esibizione della banda musicale «Santa Cecilia» di Canicattì le novene a cura dell'associazione «Antico Rabato» di Agrigento. Per il Comune di Casteltermini sono stati invece finanziati lo spettacolo musicale associazione «Delta 2060» e il concerto della banda «Verdi» di Casteltermini, Per il Comune di Favara sono stati finanziati due spettacoli musicali, uno a cura dell'associazione «Terre del Sole» e uno a cura del «Centro cultura mediterranea», mentre per la Parrocchia della «Madonna dell' Udienza)) di Sambuca di Sicilia saranno finanziati lo spettacolo La Pastorale, a cura di Enzo Gambino Management, e le novene a cura della compagnia follorica «Rosa Balistreri» di Licata. il comune di Villafranca Sicula, infine, ha ottenuto il finanziamento di uno spettacolo natalizio dell'associazione «Sicilia Antica» di Agrigento odi una rappresentazione teatrale a cura dell'associazione «Domus 73»,

Cupa.Il Residence non va.
 Quando nel gennaio 2010 venne consegnata alla Provincia regionale di Agrigento l'ala dell'ex ospedale di via Atenea completamente ristrutturata, l'idea era quella di realizzare un residence per universitari, Progetto che ad oggi, a circa sei mesi dall'affidamento a privati, non si è mai realizzato, dato che quello che è poi divenuto il "Residence Cavalieri di Malta" non ha fino ad ora mai visto traccia di uno studente. Dall'inaugurazione, infatti, leoni- che stanze occupate sono state quelle che per bando possono essere utilizzate dai turisti, dato che la struttura ha una gestione "ibrida" e prevede l'oso di una percentuale delle circa 20 camere a disposizione per usi diversi dal residence universitario, "lo questo momento la struttura è vuota - ci spiegano dalla società Di- porto Sea Assistance Sd, che gestisce la struttura — ma dall'apertura, in estate, non hanno mai preso delle stanze degli studenti. Abbiamo più volte pubblicizzato la possibilità di usufruire di questo servizio, affiggendo locandine presso la sede del Cupa e incontrando anche i rappresentanti degli universitari, ma ad oggi si limitano a chiedere informazioni senza però concretizzare li loro interesse. Per noi è evidentemente un danno economico — continuano — perchè le quote di attribuzione delle stanze sono comunque vincolate e la presenza degli studenti per un intero anno ci garantisce di recuperare le spese di manutenzione e l'investimento fatto". A spingere gli studenti a non cercare la soluzione dei residence, pare, il costo del servizio, Noi abbiamo chiesto alla società quali sono le tariffe applicate agli universitari, ma ci è stato risposto di rivolgere la domanda al Cupa. Unica garanzia avanzata, il fatto che si tratterebbe di somme competitive rispetto ad altre strutture di questo tipo. "Molti studenti — continuano dalla Diporto — sono convinti si tratti di una struttura pubblica, quindi con prezzi meramente simbolici. Noi non otteniamo alcun finanziamento pubblico, anzi, paga— uso un canone annuo al Cupa per occupare questi locali, e ci preme sottolineare come gli importi delle tariffe siano stati concordati con il consorzio universitario". Come usci - re da questa ampasse? "Ci auguri-amo - concludono — che nel 2014, potenziando l'attività di pubblicizzazione del servizio o soprattutto essendo già uperativì prima del pe - nodo estivo riusciremo ad atrna:'re anche gli studenti".

Giornale di Sicilia
Piano triennale opere pubbliche. Via libera dal commissario.
Disco verde del commissario straordinario della Provincia, Benito Infurnari, al Piano triennale delle opere pubbliche per il triennio 2014/2016. Si tratta di un pacchetto di importanti interventi sull'intero territorio provinciale che riguardano soprattutto la viabilità, l'edilizia scolastica. Il piano prevede 30 interventi per un totale nel triennio di 134.219.900 euro e di 64.219.900 euro per il 2014 da finanziare, principalmente, con eventuali finanziamenti regionali e statali secondo un ordine di priorità previsto dal piano. Agli interventi è stato assegnato un numero progressivo in base alle priorità previste dalla legge. Si tratta essenzialmente di manutenzione ordinaria di opere esistenti, mentre l'unico progetto nuovo, inserito tra le prime posizioni dello schema, è quello relativo alla progettazione della cosiddetta "Mare Monti", cioè la superstrada che collegherà le statali 189, 118 e 115. Questa opere prevede un investimento di un milione e mezzo di euro e si trova al terzo posto della graduatoria. Al primo posto, il commissario Infurnari ha inserito l'edilizia scolastica, con la manutenzione del patrimonio dell'ente, con una spesa preventivata di appena 100 mila euro con fondi dei bilancio dell' ente. Al secondo posto la manutenzione delle strade per un importo pari a 300 mila euro sempre con fondi propri. In elenco risulta anche l'intervento di eliminazione del pericolo sulla provinciale 10 per un importo di un milione e mezzo di euro confondi regionali. Poi la riconversione della casa albergo per la terza età di Ribera, un'opera che necessita di uno stanziamento di due milioni e 800 mila euro con fondi europei da reperire. Così come servono 5ml- lioni di euro per eliminare il pericolo sulla provinciale 17 tra Siculiana e Raffadali. L'importo complessivo dei lavori previsti nel programma triennale ammonta ad oltre 64 milioni di euro, di cui la maggior parte di questi fondi, dovrà essere finanziata dalla Regione e dall'Unione Europea. La realizzazione dell'aeroporto della Sicilia centro meridionale "Valle deiTempii" in territorio di Licata risulta inserito al 18 posto con una spesa iniziale di 2,5 milioni di euro per il 2014 da finanziare con fondi Regionali per 30.000 euro e compartecipazione dei privati per 42.500.000 euro. 

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