29 dicembre 2013
Giornale di Sicilia
Province, il governo sconfitto all
Ars
Bocciata l'intesa sulla proroga
dei commissari. Il presidente: sulla riforma non arretreremo di un
centimetro.
« Il governo Crocetta cade in aula,
vittima dei franchi tiratori e del voto segreto. Non passa alI'Ars
la leggina che doveva prorogare di due mesi il commissariamento delle
Province per dare tempo alla maggioranza di ritrovare unità sulla
fase-2 della riforma, quella che dovrebbe istituire i liberi consorzi
di Comuni e le città metropolitane. E adesso in Sicilia si piomba
in un caos giuridico-amministrativo in cui c'è un corridoio
strettissimo da percorrere per evitare di resuscitare le Province
(soppresse a marzo).
Cronaca di una giornata di guerriglia
alI'Ars. 11 voto sui commissari delle Province doveva essere un
passaggio di routine, da sbrigare in pochi minuti mentre prendeva
forma in commissione Bilancio la Finanziaria. Invece si è capito
subito che la strada era tutta in salita: è bastato che Nello
Musumeci, candidato sconfitto del centrodestra alle Regionali,
annunciasse' un emendamento per far rivivere le Province.
Un'ipotesi su cui l'opposizione converge compattamente. Mail
problema è che nella maggioranza non c'è accordo su quasi niente:
il governo chiedeva di prorogare i commissari per sei mesi ma in
commissione Affari istituzionali, guidata dal Pd con Antonello
Cracolici, aveva strappato un'intesa per una proroga di soli due
mesi. Intesa che ha traballato ben presto. La votazione lampo si
trasforma in una girandola di posizioni diversificate e il culmine
arriva quando Nicola D'Agostino, big dell'Udc, detta una nota in
cui conte- sta la posizione del Pd sui liberi consorzi: «Le Province
debbono essere abolite definitivamente. Non possono poi rinascere
sotto mentite spoglie». Per l'Udc la proposta che Cracolici spinge
in commissione è «indecente, insopportabile e va respinta».
La maggioranza perde di vista
l'obiettivo della semplice proroga. In pochissimi intervengono a
sostegno della leggina in discussione e così tocca a Cracolici, in
passato fra i più critici verso la giunta, intervenire per difendere
la proroga chiesta da Crocetta. Poi è lo stesso presidente della
Regione a prendere la parola lanciando una sorta di aut aut al
Parlamento: «Siete l'ultima trincea dell'immobilismo e
dell'autoconservazione. Ma sulle Province il governo non arretra di
un centimetro. I commissari serviranno a lungo anche per gestire la
fase transitoria della riforma che approveremo a gennaio».
Ma le parole del presidente hanno un
effetto deflagrante. L'opposizione chiede e ottiene il voto segreto
su un emendamento che boccia del tutto la leggina. Mossa tecnica per
far andare Ko il governo e che ottìene un successo di misura (33
voti contro 32), sufficiente a far esplodere la maggioranza: Crocetta
incassa32 voti a suo favore ma di questi, annuncia Giancarlo
Cancelleri, «ben 13 sono dei gruppi che sul tema hanno sostenuto il
governo per evitare di bruciare un anno di lavoro e rischiare di far
resuscitare le Province». Cancelleri rileva che «all'Ars ci sono
già almeno 8 disegni di legge sui futuri consorzi di Comuni, segnale
che ognuno vuole una propria riforma per cambiare il meno possibile.
Si potrebbe perfino attendere che lo Stato faccia la sua riforma e
poi recepire quella...».
Ma il problema attuale è governare
questa fase di caos in cui in attesa degli enti che prenderanno il
posto delle Province non ci saranno più neppure i commissari, al-
meno sulla carta. La soluzione infatti è obbligata quanto contorta:
il governo può prorogare invia
amministrativa (sfruttando una vecchia legge) una sola volta e solo
per 45 giorni i vecchi commissari ma è costretto anche ad approvare
entro lo stesso termine la riforma. Altrimenti nessuno sa chi e come
dovrà gestire le Province e l'opposizione già chiede che si torni
alle urne per eleggere di nuovo consigli e giunte.
Proroghe ai precari con tagli ai
Comuni
Balsamo: si trovi presto una
soluzione
Ci sono le proroghe e le
stabilizzazioni ma sui precari scoppia lo scontro fra Regione e
sindaci.
È l'ultimo colpo di scena in un percorso che, dopo le
deroghe al patto di stabilità e ai vincoli delle piante organiche
decise a Roma, sembrava ormai in discesa. Invece sui finanziamenti
alla manovra è tornato tutto in discussione.
Quella che doveva essere una legge
autonoma è diventata in realtà una norma inserita nella
Finanziaria, all'articolo 34. Lì il governo prevede le proroghe
triennali e le stabilizzazioni per i 18.500 precari dei Comuni, I
sindaci che hanno sforato il patto di stabilità potranno prorogare i
contratti per un solo anno. Via libera anche ai 5.800 Asu, che non
hanno un contratto ma continueranno a lavorare per 580 euro al mese
erogati dall'Inps grazie a 36 milioni della Regione. E via libera
anche a proroghe e stabilizzazione per i circa 700 precari in orbita
regionale (Protezione civile, ex Agenzia per i rifiuti, assessorato
Territorio). Il problema però è sui finanziamenti. La legge stanzia
complessivamente 290 milioni ma indica, come chiesto dallo Stato, che
siano frutto «di risparmi di spesa». Significa che servono
altrettanti tagli. E quando ieri l'assessore all'Economia, Luca
Bianchi, ha fatto avere all'Anci (l'associazione dei sindaci) il
piano del governo ha ricevuto una netta bocciatura. «La giunta
prevede con questo articolo - spiega Paolo Amenta, presidente
dell'Anci - di tagliare di 120 milioni il fondo per investimenti
dei Comuni. Il problema è che noi con questi soldi paghiamole rate
dei nostri mutui, dunque dovremmo trovare nei nostri bilanci i soldi
per farvi fronte. Sarà impossibile».Amenta spiega anche che «la
giunta non ha ancora definito l'utilizzo dei fondi della legge 320
per l'assistenza sociale e ciò comporta che in una prima fase i
Comuni dovranno garantire con proprie risorse questi servizi. Ci
costerà altri 50 milioni. E altrettanto costerà un provvedimento
dell'assessore alla Salute Lucia Borsellino che, per far
risparmiare la Regione, assegna al Comuni competenze in materia di
assistenza ai disabili». Per Amenta «così si stabilizzano i
precari ma i Comuni vanno al dissesto. Su questo norma c'è il
nostro parere contrario».
E contraria si è detta anche l'Asael,
associazione degli amministratori di enti locali presieduta da Matteo
Cocchiara.
Ma Bianchi ieri ha difeso la manovra
annunciando che potrà essere approvata entro i primi dieci giorni di
gennaio senza far ricorso all'esercizio provvisorio. Tuttavia
all'Ars si va avanti in un clima di scontro con l'opposizione che
ha annunciato una contromanovra.
«La vicenda va risolta presto e bene
perchè io sono per la stabilizzazione dei precari è il commento
del sindaco di Licata, Angelo Balsamo e non averli
significherebbe, di fatto, dimezzare i servizi che l'ente rende
alla collettività. Tra l'altro gli ex Lsu, oltre a vantare un'
esperienza ventennale, hanno acquisito nel corso degli anni
professionalità che non saremmo in grado di sostituire».
La Sicilia.
Sette universitari hanno realizzato
un albero d Natale di bottiglie «alternativo» a quello dei Comune
il «messaggio» dei giovani
A molti è piaciuto. Ad alcuni no. Ma
in ogni caso, il messaggio lanciato da sette giovani universitari
agrigentini è arrivato alla città, Non serve lagnarsi. Bisogna
agire. Ognuno deve fare la propria parte per migliorare questa citta.
Proprio come ha dotto l'arcivescovo Fiancesco Montenegro nel corso
della sua omelia per il giorno no dell'Immacolata. E queste sette
universitari, clic probabilmente non l'hanno sentita perché fuori
sede in pochi giorni, l'hanno comunque applicata lanciando un
messaggio che va ben al di là dell'opera realizzata, li messaggio
del »fare» e non limitarsi a subire e criticare.
Sono tutti studenti, con età che vanno
dai 22 ai 25 anni. Giuliana Vaiana, ValeriaTuttolomondo, Gianluca
Gioex, Daniele Cardella, Simone Accurso, Pietro Di Giovanni o
Gaetano Di Ballo, questi i loro nomi,
vivono fuori Agrigento per seguire gli Sto di universitari. Chi a
Palermo, chi a Catania, chi al Nord Si sono rivisti per trascorrere
le vacanze di Natale con i parenti e, giunti con »gli occhi pieni»
delle rispettive città di provenienza, appena arrivad ad Agdgento si
sono ritrovati senza »lo spirito natalizio».
»Una tristezza - ha spiegato Gianluca
Ginex - simboleggiata dal piccolo albero di Piazza Marconi. Con i
miei amici ci sia-mo detti. Criticare non serve a niente.Dobbiamo
fare qualcosa. Abbiamo pensato a quello che abbiamo visto in giro, e
ci siamo subito dati da fare. In cinque giorni abbiamo raccolto le
bottiglie vuote da parenti e amici, le abbiamo portate a Villa
Bonfiglio e abbiamo creato questo semplice ma simpatico albero di
Natale contanto di illuminazione interna. E' piaciuto subito e
tanta gente ci ha fatto i complimenti. I media si sono interessati di
noi e la gente »'iene a farsi le fotografie davanti al nostro
albero, piuttosto che a quello di piazza Marconi Noi siamo contenti di
questo, ma soprattutto del messaggio
che siamo a riusciti a mandare' fare qualcosa per questa città e
non stare solo a lamentarsi. Inoltre abbiamo fatto capire agli
amministratori di Agrigento che possono
dare un grosso apporto allo sviluppo di Agrigento. Basta coinvolgerli
e ascoltarli» - Pensate quindi di dare vita ad altre
iniziative?»Certamente. Altrimenti non avrebbe senso quello che
abbiamo fatto Noi vogliamo partecipare attivamente alla vita e
alla crescita di Agrigento. Naturalmente lo faranno da bravi cittadini, visto che l'otto
gennaio, prima di ritornare nelle città dove studiano, toglieranno
l'albero di bottiglie o lo conferiranno nell'isola ecologica come dovrebbero fare tutti.
Martedì 24 dicembre 2013
Giornale di Sicilia
Primo si alla riforma dei Comuni
Quasi 22 mila consiglieri comunali e
oltre 4 mila assessori in più, ma senza spese aggiuntive. Lo prevede
la riforma Delrio su Province e ordinamenti locali, nel testo
approvato alla Camera, per i Comuni fino a 10 mila abitanti delle
Regioni a Statuto ordinario quindi non in Sicilia dove si dovrà
decidere se applicare o meno la legge nazionale. Un esercito di nuovi
amministratori locali, arruolato però nel nome della «democrazia»
e non della spesa pubblica, che non
dovrà aumentare. La regola rivede al
rialzo i limiti numerici di Giunte e consigli che erano stati
tagliati nella manovra-bis dell agosto 2011. 1 nuovi limiti
permettono ai Comuni fino a 3 mila abitanti di avere consigli di 10
membri e giunte di due assessori (queste ultime erano state
cancellate negli enti sotto ai mille abitanti), mentre quando i
residenti sono più di 3 mila ma meno di otto i consiglieri potranno
salire a quota 12 e gli assessori a quattro. Per attuare questo
ampliamento, però, i Comuni dovranno prima rivedere i costi di
gettoni e indennità, redistribuendo sulla platea più ampia quello
che oggi spendono per il oro organi attuali: se i revisori dei conti
certificheranno l'invarianza di spesa, l'allargamento si potrà
fare.
La riforma Delrio approvata alla Camera
introduce poi una novità destinata a interessare tutti i Comuni, che
nelle Giunte dovranno garantite la massima parità possibile fra
uomini e donne, prevedendo che nessuno dei due sessi occupi più del
60% dci posti. La novità, se sarà confermata ari- che da Palazzo
Madama, si applicherà naturalmente con i nuovi mandati, ma sembra
destinata a cambiare in fretta il panorama di genere della politica
locale.
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I locali del centro sociale all Ipia
Marconi. No del Comune all'ipotesi della
Provincia.
Sarà un Natale di speranze andate
deluse quello che trascorreranno gli studenti dell Ipia Marconi, alle
prese ancora con l'irrisolto problema della mancanza di aule che da
settembre li sta costringendo a fastidiosi turni pomeridiani, ospiti
del Liceo scientifico.
La loro vicenda, che nasce a seguito
dello sfratto dai locali di via Ducezio avvenuto alla chiusura dello
scorso anno scolastico, rischia di impantanarsi tra le pieghe della
burocrazia che non riesce a trovare soluzioni adeguate al caso.
Gli ultimi sviluppi della vicenda sono
proprio di alcuni giorni fa quando la Provincia, che ha la competenza
sull'istituto, ha inviato una nota al comune di Canicattì, che da
tempo ha dato la propria disponibilità a cedere alcuni locali
all'interno del Centro sociale di contrada Bastianella, con la
quale si diceva pronta a mettere a disposizione dei fondi per la
realizzazione dei lavori di adeguamento della struttura.
La nota della Provincia ha fatto
seguito ad alcuni sopralluoghi effettuati da propri tecnici nel corso
dei quali é stata accertata nei locali del Centro Sociale la
presenza di caratteristiche che non rispondono agli standard di legge
previsti per una scuola, a cominciare dalle dimensioni delle aule.
La strada percorsa dalla Provincia però
sembra non aver trovato concorde l'amministrazione comunale che ha
letto nella decisione del commissario straordinario dell'ente,
Benito lnfurnari, quasi un tentativo di addossare tutte le
responsabilità della vicenda proprio al comune di Canicattì.
Secondo le richieste della Provincia dovrebbe essere proprio il
comune a definire un ipotetico progetto di adeguamento dei locali del
Centro Sociale, secondo le linee guida dettate dai rilievi dei
tecnici di Agrigento, e soprattutto dovrebbe essere proprio in comune
a produrre la certificazione di agibilità della struttura, andando
incontro in questo modo a pesanti responsabilità.
L'amministrazione comunale ha
rimandato al mittente la proposta fatta dalla Provincia
ed anche i vertici dell'istituto
scolastico sembrano essersi mossi in direzione opposta rispetto a
questa richiesta, auspicando invece un intervento risolutivo e celere
da parte dell' ente
Lunedì 23 dicembre 2013
Di Sicilia
Spettacoli di natale e fine anno
La Provincia spende 47 mila euro.
La Provincia di Agrigento spenderà
in tutto 47 mila euro per gli spettacoli di Natale e fine anno,
proposti da varie associazioni e dai Comuni che ne hanno fatto
richiesta. Lo ha disposto il commissario Benito lnfurnari. Ecco alcune
delle iniziative finanziate; associazione "li giardino delle arti"
di Siculiana per una esibizione dello spettacolo Natale vien ridendo, presso il comune di Agrigento per un importo di 1.400
euro, 6 novene presso il comune di Agrigento, per un importo forfettario e complessiva di 1200 euro. Associazione "Nino Rota"
di Agrigento; spettacolo "Natale e solidarietà" ad Agrigento per
un importo dii .000 euro; "Bihhirria" per 9 novene presso il
comune di Agrigento per un importo forfettario e complessivo di 1.800
curo; laboratorio Teatrale "Città di Agrigento per uno spettacolo
teatrale "Cincu fimmini e un tarì" presso il presepe Vivente
della Parrocchia Divina Provvidenza di Agrigento (i .400 euro),
"gruppo Folklorico Don Cuanella"
per 6 novene presso lo stesso presepe vivente 11.200 euro).
Cantastorie "I Triquetra" per 9 nove- ne al presepe di Moutaperto
(1.800); 'Tanta Rei" di Ciardina Galiotti per l'esibizione del
gruppo di zampognari in novene presso il presepe di Ciardina Gallotti
(1.800), per l'esibizione del coro "Piccole voci di Ciardina
Callotti presso il presepe (700) e perla rappresentazione teatrale
"Dall'Annunciazione alla Natività" un ma- porto di 1,400 euro,
Compagnia Teatrale "La Fulgentissima" di Naro, per una azione
teatrale "Mia moglie è una vipera" ad Aragona (1.400 euro).
Associazione teatrale "Domus 73" per 6 nove- ne nel comune di
Aragona (1.200), Raffaele Caltagirone per il "Cavia Quartet" di
Ribera, per una esibizione il 27 dicembre, presso il presepe vivente
di Caltabellotta, per un importo di 1.100 euro; "Zampognari di
Montallegro", per 8 novene presso il presepe vivente di
Caltabellotta (1.600); "Antico Rabato" di Agrigento per 8 novene
presso il Presepe Vivente di Cammarata (1.600); associazione Musicale
"Santa Cedia" di Canicattì per un concerto bandistico presso il
presepe di Cammarata per un importo di 1.100 euro.
La Sicilia
DATI DELLA FEDERALBERGHI.
Il tracollo del turismo: a Natale
hotel vuoti. Natale con i tuoi e a casa. Sembra che
quest'anno, complice la crisi e le ridotte disponibilità
economiche delle famiglie, italiani e stranieri, gli alberghi
agrigentini saranno vuoti o quasi a Natale, almeno stando ad una
prima indagine di Federalberghi provinciale.
Grave la riduzione delle prenotazioni
da parte degli italiani, mentre non si può contare sugli stranieri
che tradizionalmente non arrivano nel mese di dicembre. A Natale,
soprattutto, non c'è nulla che giustifichi una visita in città.
Nessuna particolare iniziativa nè per i giovani, né tanto meno per
gli adulti, non esistono, ad esempio, mercatini tipici natalizi come
avviene in altre grandi città italiane che, se correttamente
pubblicizzate, potrebbero rappresentare una grande opportunità per
il turismo ad Agrigento. Il circolo è vizioso, meno acquisti, meno
consumi, meno turisti, meno incassi per alberghi e ristoranti e,
così, di seguito.
«Sarà un Natale di povertà turistica
del mercato anche agrigentino commenta il presidente di
Federalberghi Agrigento, Francesco Picarella con una notevole flessione
delle richieste da parte nostri connazionali. L'incertezza
economica porta inevitabilmente a pensare alle prime necessità e
mettere da parte il pensiero della vacanza. La sostanziale tenuta del
mercato estero in arrivo negli ultimi giorni dell'anno non ci
consola». Così, a pochi giorni dal 25 dicembre, nei casi migliori
gli alberghi sono pieni al 20%, ovvero hanno già prenotato o venduto
soltanto due camere su dieci. E ancora presto, invece, per monitorare
gli arrivi per la fine dell'anno, ormai c'è l'abitudine a
prenotare con pochissimo anticipo, anche meno di 72/48 ore, ma un
occhio è sempre rivolto al portafoglio e uno alle previsioni meteo.
E chiaro che il target medio dei visitato- ridi San Silvestro sarà
la coppia adulta, di età compresa fra i 50 e 65 anni e senza figli,
almeno nel caso degli alberghi. Le famiglie più giovani, con bambini
o senza, potrebbero invece preferire strutture extralberghiere. Se è
difficile prevedere arrivi e presenze di Capodanno, lo è ancora di
più prevedere quelle dell'Epifania. Gli operatori per adesso non
hanno prenotazioni o quasi. Ma potrebbe giocare a loro favore la
presenza del week end lungo, visto che il 6 gennaio cade dì lunedì.
Ma, anche per la Befana, gli operatori della ricettività pagheranno
lo scotto delle prenotazioni last second restando fino all'ultimo
con il fiato sospeso.
SABATO 21 DICEMBRE 2013
LA SICILIA.
La Provincia regionale finanzia con
57miIa euro alcune iniziative natalizie
Spettacoli Natalizi 2013, la Provincia
da il «via». Con apposita determinazione il commissario
straordinario Benito lnfurnari ha infatti concesso l'autorizzazione
allo svolgimento di manifestazioni natalizio per parte degli Enti
richiedenti,
Agli uffici provinciali, fino al 3
dicembre erano arrivate complessivamente 36 proposte di
collaborazione e 23 richieste di finanziamento. Complessivamente, con
i 57mila euro circa a disposizione, la Provincia ha deciso di
finanziare solo setto richieste: al Comune di Agrigento ha destinato
l'associazione «Il giardino delle Arti», «Suoni e canti di
Natale» dell'lsc di Agrigento, lo spettacolo «Natale e solidarietà dell'associazione culturale «Nino Rota», o le
novene a cura dell'associazione «Bibbirria» di Agrgento.
Al Comune di Aragona sono stati
assegnati lo spettacolo teatrale della compagnia teatrale «La
Pungentissima» di Naro e novene cura dell'associazione culturale
«Domus 73», All'associazione «Santissimo Crocifisso degli Angeli
di Cammarata», in occasione del presepe vivente è stata
finanziata l'esibizione della banda musicale «Santa Cecilia» di
Canicattì le novene a cura dell'associazione «Antico Rabato»
di Agrigento.
Per il Comune di Casteltermini sono
stati invece finanziati lo spettacolo musicale associazione «Delta
2060» e il concerto della banda «Verdi» di Casteltermini, Per il
Comune di Favara sono stati finanziati due spettacoli musicali, uno a
cura dell'associazione «Terre del Sole» e uno a cura del «Centro
cultura mediterranea», mentre per la Parrocchia della «Madonna
dell' Udienza)) di Sambuca di Sicilia saranno finanziati lo
spettacolo La Pastorale, a cura di Enzo Gambino Management, e le
novene a cura della compagnia follorica «Rosa Balistreri» di
Licata.
il comune di Villafranca Sicula,
infine, ha ottenuto il finanziamento di uno spettacolo natalizio
dell'associazione «Sicilia Antica» di Agrigento odi una
rappresentazione teatrale a cura dell'associazione «Domus 73»,
Cupa.Il Residence non va.
Quando nel gennaio 2010 venne
consegnata alla Provincia regionale di Agrigento l'ala dell'ex
ospedale di via Atenea completamente ristrutturata, l'idea era
quella di realizzare un residence per universitari, Progetto che ad
oggi, a circa sei mesi dall'affidamento a privati, non si è mai
realizzato, dato che quello che è poi divenuto il "Residence
Cavalieri di Malta" non ha fino ad ora mai visto traccia di uno
studente.
Dall'inaugurazione, infatti, leoni-
che stanze occupate sono state quelle che per bando possono essere
utilizzate dai turisti, dato che la struttura ha una gestione "ibrida"
e prevede l'oso di una percentuale delle circa 20 camere a
disposizione per usi diversi dal residence universitario, "lo
questo momento la struttura è vuota - ci spiegano dalla società Di-
porto Sea Assistance Sd, che gestisce la struttura ma
dall'apertura, in estate, non hanno mai preso delle stanze degli
studenti. Abbiamo più volte pubblicizzato la possibilità di
usufruire di questo servizio, affiggendo locandine presso la sede del
Cupa e incontrando anche i rappresentanti degli universitari, ma ad
oggi si limitano a chiedere informazioni senza però concretizzare li
loro interesse. Per noi è evidentemente un danno economico
continuano perchè le quote di attribuzione delle stanze sono
comunque vincolate e la presenza degli studenti per un intero anno ci
garantisce di recuperare le spese di manutenzione e l'investimento
fatto". A spingere gli
studenti a non cercare la soluzione dei
residence, pare, il costo del servizio, Noi abbiamo chiesto alla
società quali sono le tariffe applicate agli universitari, ma ci è
stato risposto di rivolgere la domanda al Cupa. Unica garanzia
avanzata, il fatto che si tratterebbe di somme competitive rispetto
ad altre strutture di questo tipo. "Molti studenti continuano
dalla Diporto sono convinti si tratti di una struttura pubblica,
quindi con prezzi meramente simbolici. Noi non otteniamo alcun
finanziamento pubblico, anzi, paga uso un canone annuo al Cupa
per occupare questi locali, e ci preme sottolineare come gli importi
delle tariffe siano stati concordati con il consorzio universitario".
Come usci - re da questa ampasse? "Ci auguri-amo - concludono
che nel 2014, potenziando l'attività di pubblicizzazione del
servizio o soprattutto essendo già uperativì prima del pe - nodo
estivo riusciremo ad atrna:'re anche gli studenti".
Giornale di Sicilia
Piano triennale opere pubbliche. Via
libera dal commissario.
Disco verde del commissario
straordinario della Provincia, Benito Infurnari, al Piano triennale
delle opere pubbliche per il triennio 2014/2016. Si tratta di un
pacchetto di importanti interventi sull'intero territorio
provinciale che riguardano soprattutto la viabilità, l'edilizia
scolastica. Il piano prevede 30 interventi per un totale nel triennio
di 134.219.900 euro e di 64.219.900 euro per il 2014 da finanziare,
principalmente, con eventuali finanziamenti regionali e statali
secondo un ordine di priorità previsto dal piano. Agli interventi è
stato assegnato un numero progressivo in base alle priorità previste
dalla legge. Si tratta essenzialmente di manutenzione ordinaria di
opere esistenti, mentre l'unico progetto nuovo, inserito tra le
prime posizioni dello schema, è quello relativo
alla progettazione della cosiddetta "Mare Monti", cioè la
superstrada che collegherà le statali 189, 118 e 115. Questa opere
prevede un investimento di un milione e mezzo di euro e si trova al
terzo posto della graduatoria. Al primo posto, il commissario
Infurnari ha inserito l'edilizia scolastica, con la manutenzione
del patrimonio dell'ente, con una spesa preventivata di appena 100
mila euro con fondi dei bilancio dell' ente. Al secondo posto la
manutenzione delle strade per un importo pari a 300 mila euro sempre
con fondi propri. In elenco risulta anche l'intervento di
eliminazione del pericolo sulla provinciale 10 per un importo di un
milione e mezzo di euro confondi regionali. Poi la riconversione
della casa albergo per
la terza età di Ribera, un'opera che
necessita di uno stanziamento di due milioni e 800 mila euro con
fondi europei da reperire. Così come servono 5ml- lioni di euro per
eliminare il pericolo sulla provinciale 17 tra Siculiana e Raffadali.
L'importo complessivo dei lavori previsti nel programma triennale
ammonta ad oltre 64 milioni di euro, di cui la maggior parte di
questi fondi, dovrà essere finanziata dalla Regione e dall'Unione
Europea. La realizzazione dell'aeroporto della Sicilia centro
meridionale "Valle deiTempii" in territorio di Licata risulta
inserito al 18 posto con una spesa iniziale di 2,5 milioni di euro
per il 2014 da finanziare con fondi Regionali per 30.000 euro e
compartecipazione dei privati per 42.500.000 euro.