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Rassegna stampa del 8 gennaio 2014

LA SICILIA
Riforma delle province il M5S accusa: troppe assenze PALERMO. «Appuntamento per pochi intimi», così i componenti grillini della commissione Affari istituzionali dell'Ars, hanno definito la scarna presenza di commissari, «benche il "menu" presentasse il piatto succulento della riforma delle province». All'appello avrebbero risposto solo in cinque su tredici: il presidente Cracolici, Siragusa e Cappello per il Movimento 5 Stelle, e i deputati Figuccia (Fi) ed Anselmo (Udc). Assenti il governo, i componenti del Pd, quelli del Megafono e i rappresentanti delle altre forze politiche. «E' evidente - ha detto Cappello - che questa riforma 'non s'ha da fare". Il Movimento 5 Stelle lo denuncia già da tempo e le assenze dì stamattina (ieri per chi legge, ndr) ne sono inequivocabilmente la controprova». Ed ha aggiunto, Siragusa: «Siamo alla farsa: con il governo che presenta un emendamento di riscrittura totale della legge di un testo già scelto come testo base, cosa assolutamente inusuale, e non si presenta neanche in commissione a spiegare come si intende procedere. Appare quindi abbastanza chiaro che non c'è nessuna volontà di portare a compimento alcun tipo di riforma e che va sempre più facendosi strada la volontà di tornare al voto, in barba anche a quello che sta succedendo a livello nazionale». "Governo e maggioranza — hanno rilevato i due deputati 5 stelle - si chiariscano le idee e ci facciano sapere che intenzioni hanno in merito a questa tanto annunciata riforma che solo il Movimento 5 Stelle ha a cuore ed intende portare a compimento». E non si lasciato sfuggire l'occasione per infierire, l'ex presidente della stessa commissione, Marco Forzese: «Sulla riforma delle province siamo davvero alle comiche. C'è una commissione che non è in grado di produrre una legge e si attiva un rimpallo di responsabilità ridicolo. Evidentemente vale la politica dello struzzo sulle province da abolire. Abbiamo assistito a proposte di legge del governo smentite dai partiti che indicano l'assessore di riferimento agli Enti locali. Ora si vuole crocifiggere Cracolici senza guardare a quanti sulla mancata abolizione delle province agiscono da attori e comprimari». Una tempesta in un bicchiere d'acqua, per il presidente della commissione Affari istituzionali, Cracolici: «Non c'è stata alcuna verifica del numero legale. Ho detto ai colleghi che domani (oggi per chi legge, ndr), incontrerò l'assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, e il presidente della Regione, Rosario Crocetta, per stabilire, dopo l'approvazione della finanziaria, come procedere su questo delicatissimo argomento».

I BENI NON STRUMENTALI APPARTENENTI ALL'AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE Un patrimonio enorme che potrebbe fruttare tanti soldi da reinvestire E' un patrimonio enorme: terreni ma anche un gran numero di fabbricati, utilizzati alcuni per uso strumentale, altri destinati ad impieghi diversi, tra cui alcuni anche a Palermo e Roma, il tutto ricadente nella proprietà dell'Azienda sanitaria provinciale che ha ereditato i beni che negli anni sono stati di proprietà degli enti che via via sono confluiti in essa (come ad esempio le aziende ospedaliere). Il patrimonio non strumentale, il cui elenco è pubblicato nel sito internet dell'Azienda, comprende ben sette fabbricati città di Agrigento tra cui l'ex complesso ospedaliero San Giovanni di Dio (75.707 metri quadrati), un fabbricato di 750 metri quadrati in contrada Ciavolotta, uno di t098 metri quadrati in vicolo fornai. Poi c'è l'appartamento di Alessandria, in Piemonte, di cinque vani ed accessori che l'Asp ha tentato vanamente di vendere. Altre proprietà sono distribuite un po' in tutta la provincia: otto a Cammarata, tutti locali di modeste dimensioni nelle vie Roma, San Vito, Sant'Agostino, Largo Turchino, salite Alessi e Maggio; una a Casteltermini in piazza Mazzini; due nella contrada Regalmici di Castronovo di Sicilia (abbastanza consistenti: 512 e 818 metri quadrati); dieci a Licata, tutti i piccole dimensioni in corso Vittorio Emanuele, piazza Elena ed uno in contrada Palma; due a Menfi (uno molto consistente di oltre 5 mila metri quadrati); sette edifici sono ubicati a Palermo, di cui uno in piazza Marina con dieci unità immobiliari, uno in piazza delle Stigmate con due ed uno in via Carlo Maestro con sette unità, gli altri sono nella stessa via Carlo Maestro, in corso Vittorio Emanuele ed in via Sammartino uno in contrada Sortavilla di piazza Armerina; sei a Racalmuto in cortile Lepanto, via Duilio, via Madonna della Rocca; due a Roccamena. Poi ci sono cinque appartamenti a Roma, uno di 7 vani in via Cagliari, uno di sei vani in via Eleonora d'Arborea, due di 3 ed uno di sei invia Nomentana. Ed inoltre un grosso edificio di 3.480 a Santa Margherita Belice ed infine sei immobili a Sciacca: l'ex ospedale di via Figuli di oltre 30 mila metri quadrati, un altro locale abbastanza esteso cli 1.290 metri quadrati in via Giotto ed ancora tre piccole unità in via Olivella ed una nella via Licata. SALVATORE FUCA'

LA CESSIONE DEL SERVIZO SARÀ DIBATTUTA DAL CONSIGLIO COMUNALE Rifiuti, un esperto esterno per il bando di gara g. s) La pubblicazione, lo scorso 30 dicembre, del bando provvisorio per la gestione semestrale del servizio di raccolta dei rifiuti fa ancora smuovere la politica locale. La prima notizia è che oggi, durante la conferenza dei capigruppo, è probabile si individui una data per un Consiglio comunale straordinario che si occupi del tema. Lo stesso che il vicesindaco di Agrigento aveva auspicato il 27 dicembre scorso, tre giorni prima che la Giunta firmasse l'ok alla pubblicazione del bando. All'appuntamento arriveranno un po' tutti con il coltello tra i denti. Alessandro Patti: «Tutto già previsto» «Avevamo preteso che il dibattito sul tema arrivasse in aula lo scorso 27 settembre - dice - perché avevamo già capito che il sindaco voleva andare esattamente nella direzione tracciata dal bando, ovvero continuare la stessa musica, facendola suonare agli stessi suonatori e cambiando solo il direttore d'orchestra. Lo stesso tavolo tecnico - continua Patti - si è rivelato una vera farsa, e l'Amministrazione dimostra ancora una volta di non fare quello che dice, dato che già quindici giorni prima di quando il vice- sindaco Luparello venisse a spiegare in Consiglio comunale che sarebbe stata ascoltata la nostra opinione il bando era in corso di realizzazione» L'Amministrazione replica a Trupia Pochi giorni fa il presidente del Consiglio comunale aveva accusato l'Esecutivo di aver mortificato aula Sollano, scavalcando il consesso. Ora la replica del Comune. "Si tratta di accuse prive di fondamento. L'amministrazione non ha preso strade diverse da quella della gestione in house». Il Comune, inoltre, precisa che gli uffici non sono «in condizione di redigere nessun piano data la notevole e specialistica mole di lavoro da affrontare» e che sono state avviate le procedure idonee di nomina di un esperto esterno per la predisposizione degli atti necessari alla fase deliberativa e conclusiva da parte del Consiglio comunale. Vassallo e Vaccarello: «Sono spariti 58 netturbini». Il capogruppo Mpa Alfonso Vassallo e il consigliere Angelo Vaccarello hanno presentato una interrogazione chiedendo chiarimenti sulla scomparsa, nel bando comunale, di 58 netturbini rispetto all'attuale organico di 168 operatori. «Un fatto certamente grave scrivono -, che tra l'altro andrebbe a violare un preciso accordo quadro, sottoscritto tra l'assessorato regionale dell'Energia e le organizzazione sindacali. Chiediamo allora all'amministrazione attiva — aggiungono — di attivarsi urgentemente al fine di verificare e analizzare il bando in questione, sia per garantire il lavoro a tutti i 168 operai impegnati oggi al servizio del territorio comunale, sia per evitare possibili danni per le casse comunali collegati a potenziali ricorsi». L'Amministrazione, dal canto suo, ha già annunciato di aver chiesto chiarimenti al dirigente del settore.

FEDERALBERGHI «Miglioriamo la città con i proventi del Parco» g. s.) «Le somme derivanti dagli incassi del Parco in quota pari al 30% da destinare al Comune, da sempre sono state impropriamente utilizzate per finanziarie iniziative che a nostro parere sono state sempre difformi a quanto previsto dalla Legge regionale n. 10 del 1999», La Federalberghi di Agrigento, presieduta da Francesco Picarella, torna all'attacco delle modalità usata del Municipio nel gestire i fondi derivanti dei ticket di accesso alla Valle. «Tra gli ultimi e recenti interventi dell'amministrazione locale con l'utilizzo ditali somme, poco o nulla abbiamo notato di strettamente correlato al miglioramento dei servizi connessi, anzi il sindaco ha pure cercato di attingere a tali somme per finanziare le luminarie della Festa dell'Immacolata; opportunamente l'Ente Parco ha ritenuto bocciare tale richiesta», E se Picarella spezza una lancia in favore della Sagra (la sua realizzazione—dice - è di rilevante importanza per il tessuto economico della città ed anche per l'enorme significato culturale e civile che rappresenta»), contesta l'assenza di programmazione e auspica «che parte della destinazione delle somme del Parco vengano destinate al miglioramento dei servizi connessi ai medesimi siti».

GIORNALE DI SICILIA

LAVORO SINERGICO. tavolo tecnico viene portato avanti dagli assessorati al Turismo, al Bilancio e alle Attività produttive della Regione siciliana Terme di Sciacca, si lavora sul bando per la gestione Un lavoro sinergico tra assessorati regionali con di partorire entro breve tempo il nuovo bando per la gestione delle terme. E' quanto riferisce già da qualche mese, in occasione di due visite effettuate in città, l'assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris. "L'idea - ha detto l'assessore- è quella di capire in quale prospettiva mettere sul mercato le terme: lasciare aperta a più imprese la possibilità di partecipare. Stiamo lavorando per stabilire come strutturare il bando". L'Assessore punta "a un investimento di lungo periodo; trovare un buon investitore o gruppi di investitori che abbiano nelle terme un progetto che possa essere sicuro per un lungo periodo". Il lavoro viene portato avanti dagli assessorati al Turismo, al Bilancio e alle Attività produttive. Il bando si dovrà caratterizzare, secondo quanto riferito dalla Stancheris, "per l'estrema chiarezza".

COMUNE. Nel nuovo servizio, previsto anche i taglio di 58 posti di lavoro. Insorgono i sindacati Rifiuti, guerra sul nuovo bando di sei mesi Le opposizioni a Zambuto: «Va revocato» È scontro sul nuovo bando pubblicato dal Comune di Agrigento lo scorso 27 dicembre, per l'affidamento semestrale dei servizio di raccolta dei rifiuti. Da una parte, il sindaco Zambuto coni suoi collaboratori che spiegano le ragioni tecniche che hanno portato alla pubblicazione del bando di gara, dall'altro, il presidente del Consiglio Trupia e diversi gruppi consiliari d'opposizione. In mezzo, i lavoratori, decine dei quali rischiano il posto di lavoro. «il Comune - spiega Zambuto - deve percorrere la strada di effettuare il servizio dei rifiuti in modo diretto e cioè in house. Le nostre direttive, anche se tardivamente, hanno portato ad una maggiore trasparenza anche nell'espletamento temporaneo del servizio, abbiamo avviato le procedure idonee di nomina dell'esperto che dovrà supportare l'Amministrazione comunale, il Consiglio, il tavolo tecnico e gli stessi uffici per predisporre gli atti necessari alla fase deliberativa e conclusiva da parte del Consiglio comunale. Se questi sono i fatti non si comprende il senso della nota del presidente Trupia». Attacchi al bando arrivano anche dal consiglieri Vaccarello e Vassallo secondo i quali, i bando semestrale esporrebbe il Comune «ad eventuali denunce eri- corsi viste le numerose criticità ed incongruenze contenute al suo interno». «In virtù di quanto previsto dal bando comunale - affermano — 58 netturbini rischiano di perdere il posto di lavoro, un fatto certamente grave, che tra l'altro andrebbe a violare un preciso accordo quadro, sottoscritto tra l'Assessorato regionale dell'Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità e le Organizzazione sindacali di categoria in cui si conveniva che il personale dipendente di ditte terze, aggiudicatarie o affidatarie di appalti di servizio igiene ambientale, dovrà transitare per passaggio di gestione da ditta a ditta, secondo quanto previsto dal contratto di categoria Fise- Assoambiente. Attacchi sul bando anche dai gruppi consiliari del Patto per il Territorio, FI e Nuovo centrodestra. «I presunti risparmi sul costo del servizio- sostengono - ricadrebbero solo sugli attuali lavoratori, perché il bando riduce il loro numero di una cinquantina di unità. Ricordiamo, inoltre, che è stato proprio il sindaco Zambuto, nel tempo, a contribuire ad aumentare il personale addetto procedendo a richieste di servizi supplementari e quindi a nuove assunzioni. Ci chiediamo inoltre, quale è l'urgenza del bando semestrale visto che il servizio è stato già prorogato per altri 3 mesi fino al 31 marzo». Ed è sulla possibile riduzione del personale impegnato nella raccolta dei rifiuti, che i sindacati di categoria cominciano ad affilare le armi. «Stiamo leggendo scrupolosamente le varie parti che compongono il bando - spiega il segretario della Cgil Funzione pubblica Alfonso Buscemi - ma sulla riduzione dei posti di lavoro faremo la nostra battaglia. Inoltre, da più parti abbiamo sentito dire che si è sparsa la notizia secondo cui si parla di stabilizzazione dei trimestralisti assunti l'estate scorsa, Ovviamente si tratta di una bufala uscita senza fondamento perché non vogliamo pensare che se da una parte si lasciano a casa sessanta padri di famiglia, dall'altra si pensi di fare clientele attraverso la promessa di nuove assunzioni». (AMM)

FEDERALBERGHI Parla il presidente Picarella «I soldi della Valle servano perla Sagra» Finanziare la Sagra del Mandorlo in fiore con i soldi della vendita dei biglietti a musei ed aree archeologiche. Lo propone Federalberghi che interviene in merito alla dichiarazione del direttore del Parco archeologico e paesaggistico Valle dei Templi, Giuseppe Parello, sulla destinazione dei fondi di competenza del Comune di Agrigento. L'associazione degli albergatori, condividendo il pensiero di Parello, e come peraltro da sempre sostenuto e dichiarato precisa che: «Le somme derivanti dagli incassi del parco in quota pari al 30% da destinare al Comune, da sempre sono state impropriamente utilizzate per finanziarie iniziative che a nostro parere sono state sempre difformi a quanto previsto dalla legge. Tra gli ultimi e recenti interventi dell'amministrazione locale con l'utilizzo di tali somme, poco o nulla abbiamo notato di strettamente correlato al miglioramento dei servizi connessi, anzi il sindaco ha pure cercato di attingere a tali somme per finanziare le luminarie della Festa dell'immacolata; opportunamente l'Ente Parco ha ritenuto bocciare tale richiesta. Per quanto concerne la «Sagra del mandorlo in fiore», la sua realizzazione è di rilevante importanza per il tessuto economico della città ed anche per l'enorme significato culturale e civile che rappresenta, quindi ben venga la sua realizzazione anche seppur con evidenti ristrettezze economiche; altro discorso riguarda il cronico aspetto della programmazione e valorizzazione di un evento così importante e soprattutto da quali somme attingere». E mentre Federalberghi spinge per la realizzazione della Sagra, su proposta di un gruppo di agrigentini che si ritrovano sul social network facebook, nasce anche la "Contro Sagra" cioè una iniziativa per boicottare la kermesse del Folklore. (PAPI)

SPINTE PER AUMENTARE I PRECARI STABI LIZZATI. I CATTOLICI: NO ALL'EQUIPARAZIONE DELLE FAMIGLIE DI FATTO Scontro sui forestali, Finanziaria a rischio La giunta riscrive la norma: tagliati dieci milioni di rimborsi. Ma il Pd si mette di traverso: ascoltare i sindacati Giacinto Pipitone PALERMO Alle 21 di ieri, secondo la tabella di marcia stilata alla vigilia, il bilancio regionale doveva essere già approvato e invece la votazione all'Ars non era neppure iniziata. Governo e maggioranza hanno vissuto un'altra giornata di tensione sui tagli ai forestali. La norma sui forestali prevede di risparmiare almeno 35 milioni attraverso il blocco del rinnovo contrattuale e del turn over e, soprattutto, impedendo che gli operai si spostino per lavorare in aree lontane dal luogo di residenza. E questo che ha provocato rimborsi d'oro che Crocetta ha quantificato in circa 30 milioni. Ma su questa norma il Pd è di traverso e i sindacati sono scesi in strada. Per tutto il giorno ieri sotto l'Ars c'è stato un sit-in di forestali. In serata l'assessore all'Agricoltura, Dario Cartabellotta, ha riscritto la nonna: resta il blocco del rinnovo contrattuale per al- meno 2 anni e si prevede di modificare il sistema di lavoro impedendo che un forestale venga impiegato in territori che distano più di 15 1cm dal luogo di residenza. «In questo modo - ha sintetizzato Crocetta - spenderemo per i rimborsi chilometrici 20 milioni e non 30». E poichè si tratta in massima parte di fondi europei, così il governo eviterà sanzioni da Bruxelles. Ma la mossa con cui Crocetta prova a tendere una mano al Pd è un'altra e punta a tenere aperto il turn over: si continuerà a salire di categoria. I125 mila forestali sono suddivisi in 3 contingenti: il primo svolge ogni anno 78 giornate, il secondo 101 e l'ultimo151. Mentre non è mai entrato in vigore un accordo sindacale del 2009 che prevedeva pure il contingente da 178 giornate. Con la nuova norma il governo continuerà a permettere che quando un operaio di categoria superiore va in pensione o si dimette, chi sta dietro ne prenda il posto. Ciò assicura, a cascata, promozioni che si spingono anche verso il posto fisso, oggi garantito solo a 1.400 forestali. Basta questo a far uscire la manovra dalle sabbie mobili? Antonello Cracolici ha messo il Pd di traverso: «Non si può bloccare il welfare». Critici pure i compagni di partito Giovanni Panepintoe Mariella Maggio. E Giuseppe Lupo, segretario del Pd, fissa i paletti: «Il nuovo testo sui forestali va verificato con i sindacati. Noi lavoriamo per difendere le fasce deboli di questo settore che non possono essere penalizzate dai tagli». Su questo tema il Pd ha trovato di nuovo una forte intesa con la Cgil: «Una politica che non rinuncia ai propri privilegi non può pensare di far quadrare i conti scaricando errori organizzativi sui lavoratori e sui più deboli» ha detto il segretario Mario Pagliaro. Per Claudio Barone della Uil «è giusto bloccare abusi ma non si può penalizzare chi svolge correttamente il proprio lavoro>. In questo clima l'Ars è rimasta bloccata tutto il giorno. E Crocetta è stato costretto a rivolgere un appello ai partiti, tutti, per evitare un ritardo che avrebbe esiti disastrosi soprattutto perle proroghe dei contratti al precari: «Abbiamo la necessità di varare subito la Finanziaria per poi affrontare la programmazione dei nuovi fondi europei. Non è sulla manovra che si discute di rimpasti e chi eventualmente accelera su questi temi non favorisce la soluzione». L'appello dei presidente è stato rivolto anche al Nuovo centrodestra di Angelino Alfano che ieri sembra aver chiuso le porte al dialogo: »Riveda il suo atteggiamento sulla manovra» ha chiesto Crocetta. Che però a sua volta deve fronteggiare il pressing di una vasta e trasversale area cattolica che chiede anche di bloccare le norme che equiparano (ai fini di contributi e benefici giuridici) le coppie di fatto a quelle sposate. Il Forurn delle associazioni familiari ha scritto al Commissario dello Stato per segnalare che «la norma è incostituzionale e favorisce la formazione di coppie di fatto attingendo a quelle limitate risorse che servirebbero invece a promuovere la formazione della famiglia di rango costituzionale basata sul matrimonio». Il governo deve poi fronteggiare il pressing dei parlamentari per allargare la platea dei precari da stabilizzare (leggete i dettagli in cronaca). E l'assessore all'Economia, Luca Bianchi avverte. «1 saldi non si toccano, non si può aumentare la spesa». La situazione è complicata da una valanga di emendamenti (800) che appesantiscono la Finanziaria: stamani una conferenza dei capigruppo proverà a ridurli al minimo tua il rischio di una lite fra i partiti è alto. E Lupo avverte: »Bisogna fare bene e presto». E dietro le parole del segretario Pd si intravede il fantasma dell'esercizio provvisorio, cioè del ricorso a una parcellizzazione della spesa a causa del mancato varo del bilancio.

Agrigentoflash
Tribunale, avvocati: nuovo sciopero la prossima settimana. Salta processo D'Orsi Nuova protesta nazionale degli avvocati e anche ad Agrigento i penalisti aderiranno allo sciopero proclamato per i primi tre giorni della prossima settimana (dal 13 al 15 gennaio), per manifestare contro i "reiterati casi di aggressione alla funzione difensiva" degli ultimi due anni. L'adesione sarà deliberata dalla Camera penale presieduta dall'avvocato Nicolò Grillo. Ancora una volta salterà il processo la cui istruttoria è ormai in dirittura d'arrivo, nei confronti dell'ex presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, inizialmente in programma il 13 gennaio per sentire alcuni testi della difesa. Il giorno successivo a Palermo salterà il processo scaturito dall'inchiesta sulle nomine, ritenute illegittime, nel consiglio di amministrazione dell'Asi.

Lavalledeitempli
Sicilia. Crocetta"Giunta approva ddl voto su istituzione giornata della "Memoria e dell'Accoglienza" La giunta regionale riunita oggi ha approvato il ddl voto, da sottoporre al Parlamento della Repubblica, ai sensi dell'articolo 18 dello Statuto speciale della Regione Siciliana, con il quale si prevede l'istituzione della "Giornata della Memoria e dell'Accoglienza" nel giorno del 3 ottobre, per ricordare tutti i migranti morti nel tentativo di fuggire da persecuzioni, dittature, guerre e miseria, nonché tutti coloro che per salvarli mettono a rischio la propria vita.

Siciliainformazioni
Ars, Crocetta: "Diremo 'no' agli sprechi" Nuovo rinvio: la corsa per il bilancio riparte alle 11 di G.B. Un nuovo rinvio, prima dell'approvazione. Si terrà domani mattina (alle 11) la nuova seduta dell'Assemblea regionale siciliana. Così si è deciso in serata, alle 22.30, dopo una lunghissima giornata di lavori: dopo uno stop di 40 minuti, la proposta di rinvio è arrivata dal deputato Marco Falcone. L'obiettivo dichiarato dal parlamentare è quello di fare chiarezza su alcune parti del bilancio, prima di arrivare ad una rapida approvazione del ddl. Domani, dunque, si riparte dall'esame del testo. Poi, la finanziaria. LA GIORNATA - La seduta all'Ars oggi era ripresa alle 16.30. Dopo la scelta di contingentare i tempi dei singoli interventi dei deputati, si sceglie di andare avanti con la legge di bilancio non senza avere raggiunto un accordo informale che snellisce il gran numero di emendamenti presentati. Lo stesso Crocetta ha chiesto tempi rapidi per l'approvazione della finanziaria, invitando ad una responsabilità che a volte, in passato, ha lasciato il posto alla melina politica. "Grande amarezza ed immensa delusione" è stata ribadita dal deputato M5s Giorgio Ciaccio. Il fondo per il microcredito viene finanziato solo con le nostre indennità, il governo ha accontentato tutti in cambio di qualcosa, vecchie logiche, amicizie e clientele. La sua rivoluzione è mettere insieme i cocci di un vaso rotto". L'accordo raggiunto in conferenza capigruppo sarebbe di concludere in serata col voto sul bilancio per passare poi domani alla legge di stabilità. Il dibattito prosegue tra gli interventi dei deputati. Il difficile equilibrio tra tagli e risanamento, rimane al centro della discussione. E così secco e breve, ma preciso nel suo indirizzo l'intervento di Giampiero Trizzino: "Chiaro e giustificato il rigore dei numeri molto meno comprensibili i tagli. Rileviamo che non si è previsto nulla per la riqualificazione territoriale, mentre appare basso il livello previsto della spesa per controlli, avremmo ad esempio previsto soldi in più per l'ARPA, ed invece in tal senso non ce ne sono". Mirato a scongiurare diseguaglianze l'intervento di Pietro Alongi che così si è rivolto al governo: "Che non vinca chi urla di più, che spesso invece mantiene grazie a questo atteggiamento una linea di priorità. Disabili e minori, ad esempio, non sono in piazza a protestare speriamo che il governo sappia ugualmente affrontare le loro emergenze" Entrate sovrastimate e conti pochi chiari sono stati al centro dell'intervento di Palmeri, M5S: "Manca la speranza per i giovani". In nome delle emergenze insomma non può passare ogni cosa. Analogo in tal senso l'intervento di Salvo Pogliese vice presidente dell'Ars ha parlato di bilancio aleatorio nelle sue entrate: "Doveroso intervenire sul confronto con i numeri che arrivano in questo Parlamento, sottoscrivo la relazione di minoranza dell'On.Falcone. Iva ed imposte indirette. Nel 2014 si pensa di avere 3 miliardi di euro, con un incremento in controtendenza rispetto al resto del Paese. Sulle partecipate c'è l'assoluta necessità di un ulteriore sforzo e di maggiore coraggio. Ce lo chiede anche la Corte di conti, mentre mancano del tutto le norme che favoriscono lo sviluppo. Sul tema delle partecipate da ridefinire, converge anche lo scetticismo di Bernardette Grasso, che parla anche di " IACP e di riforme bloccate". Antonello Cracolici: "Tutto già visto nello schema di questa discussione, celebriamo un rito dove ognuno si colloca a proprio modo, dove ritiene i dovere stare. Non emerge però lo stato di assoluta drammaticità in cui si trova la Sicilia. La fobia verso la Sicilia ed il Sud non ha risparmiato nulla attraverso i modelli federalisti. A fronte dei dieci miliardi di entrate proprie della spesa corrente che col fondo sanitario arriva a 15 miliardi di euro, cancelliamo un miliardo e mezzo di minori spese. Difficoltà che ci viene da queste premesse. L'avvio del percorso di stabilizzazione avviene attraverso un taglio del bilancio della regione pari alla somma prevista". "La Sicilia - prosegue Cracolici - ha molto da farsi perdonare in materia di spesa pubblica, ma il pregiudizio è altrettanto grande. E' un bilancio in un contesto complicatissimo, il tentativo di salvare il modello di welfare che garantisce la sopravvivenza della Sicilia, dove scarseggia l'apparato produttivo. Il rischio che la Sicilia diventi un posto del tutti contro tutti è dietro l'angolo. Sui forestali, guai in nome del risparmio a mettere in discussione modalità di tutela concordate con i sindacati". Ironico l'attacco dell'intervento di Santi Formica: "Cracolici ha parlato più da vero capo dell'opposizione. E' difficile non essere d'accordo con lui. Non vorremmo che attraverso l'apprendistato Confindustria non metta le mani sul Fondo sociale europeo. Questa è una finanziaria veramente ragionieristica".

BIANCHI: "ALLARME INGIUSTIFICATO" - ""Il bilancio e la Finanziaria hanno la loro coerenza, che si basa su dei saldi. Siamo convinti che bilancio e finanziaria hanno tutte le caratteristiche per avere la loro tenuta finanziaria. E' chiaro che se gli emendamenti in corso di dibattimento aumentano i saldi e le spese, la Finanziaria non tiene. Il nostro appello e' di non aumentare le spese complessivamente". Cosi' l'assessore al Bilancio della Sicilia, Luca Bianchi. "L'allarme sulle entrate e' ingiustificato, la relazione che abbiamo predisposto tranquillizza sul tema delle entrate, anzi abbiamo una dinamica delle entrate inferiore rispetto a quella prevista dal Def nazionale per l'Italia - dice Bianchi - Anche gli scorsi anni ci siamo sempre tenuti su una stima prudenziale, quindi con i chiarimenti offerti al Commissario dello Stato siamo tranquilli. Sono stime prudenziali, insomma. Manteniamo la linea di chiarezza del bilancio e della trasparenza". Suio forestali, Bianchi dice: "Abbiamo riscritto la norma cosi' da mantenere i saldi invariati, abbiamo chiarito che l'onere di non fare trasferire i forestali per distanze superiori ai 15 km non e' del lavoratore ma del dirigente, per usare una battuta dell'assessore Dario Cartabellotta 'forestali a km zero". E annuncia infine la riduezione delle spese delle societa' partecipate. Ragionevolmente ottimista il capogruppo dell'Udc, Lillo Firetto: "Sottolineo il grande senso di responsabilità verso la condizione socio economica ed il contesto di compressione tributaria e difficoltà generale. Mi piacerebbe invece che qualcuno si soffermasse sull'obiettivo di ridisegnare il destino degli ammortizzatori sociali e delle partecipate. Ci vuole uno sforzo rigenerativo, bisogna lasciare che dentro questo Palazzo si facciano bilancio e finanziaria, per quanto sia limitativo dare valore ad un documento finanziaria senza farne il manifesto sociale ed economica della società a cui è destinata. Dovremmo trovare invece un elemento di congiunzione e di raccordo, ad esempio, con la programmazione comunitaria". "Anche i traguardi sui piani di rientro nella sanità, le scelte coraggiose - prosegue Firetto - dettate da un atteggiamento uniforme devono proseguire ed andare sino in fondo. Evitando ad esempio episodi come quello della Tac ad Agrigento guasta da dieci giorni. Dobbiamo fare in fretta , pur nelle ristrettezze di bilancio, dobbiamo dare risposte immediate, con un segnale certo per tutti". Generale e di merito al tempo stesso l'intervento del presidente del gruppo parlamentare del Pd, Baldo Gucciardi: "Fuori da questo Palazzo quanto questo dibattito così fortemente tecnico, la stragrande maggioranza dei cittadini non ci comprende più. Neanche come si viluppi la legge di stabilità ed quella di Bilancio. Nessuno dei loro problemi, neanche il più piccolo viene risolto, secondo loro, dal nostro strumento. E non distinguono maggioranza ed opposizione, Parlamento e Governo. Dico questo con grande rispetto per il dibattito che si è svolto, per le analisi serie ed i contributi di miglioramento. Non dimentichiamo la verità storica di decenni di sperpero, ma evitiamo di restare intrappolati nella liturgia delle polemiche". "Il vero fallimento - dice poi Gucciardi - diventerebbe approccio di posizioni parlamentari di maniera. Prendiamo atto del disastro con cui dobbiamo confrontarci. Non è un rito il nostro. O ne usciamo insieme o non ne usciamo. Non è il tempo delle derive populiste, ciò darebbe la misura della resa. Rischiamo un copione mediocre da cui dobbiamo affrancarci. A forza di costruire polemiche vanifichiamo gli sforzi per i giovani, di quelli che scappano dalla Sicilia, di professionisti che dopo anni di umiliante disoccupazione lavorano al minimo del salario disperdendo valore e conoscenza. Questa è la nuova marginalità sociale. Io non ci sto, non serve e non basta il duello sulla tecnica contabile. Liberiamo i siciliani dal disagio".

CROCETTA: "METTIAMO I CONTI IN ORDINE" - La risposta del Governo con Rosario Crocetta." Grazie dell'attenzione rivolta da questo Parlamento . Non accetto però l'accusa di clientelismo, il duro taglio delle partecipate, alle loro aree di privilegio, potevamo dividerci i posti in Consiglio di amministrazione, non l'abbiamo fatto e poi ancora le misure contro gli speculatori e gli abusivi, i palazzinari. Certo Giacchetto ed i padroni della formazione professionale miliardaria questo anno dovranno dimenticarlo. Di quale clientelismo questo Governo dovrebbe essere accusato? La finanziaria mette in ordine i conti della Regione, con i soldi che si hanno: 40 milioni di euro l'anno per spese di viaggio non possono essere pagati. Ma non siamo per gli sprechi. I forestali hanno capito che la nostra richiesta è giusta. Con i lavoratori della Seus abbiamo il problema posti non vogliono essere spostati di venti chilometri. Esistono diritti e doveri, è un principio di legalità, non vanno cavalcati in modo corporativo. Dopo le dichiarazioni della Corte dei conti non riformare le partecipate sarebbe una responsabilità gravissima. Non sembra poco avere superato il target nazionale di spesa europea. Perché negli altri anni non l'abbiamo fatto? Nei confronti di assessori e dirigenti ho agito ai limiti dello stalking per arrivare a questo risultato. Otto milioni di euro di taglio ai dirigenti regionali che lo hanno accettato con serenità e responsabilità. Non è possibile che un direttore generale che quando viene rimosso deve continuare ad essere pagato per due anni?" "La polemica con Catanzaro - prosegue il governatore - nacque quando ho chiesto il commissariamento delle discariche pubbliche al governo nazionale. Se sbaglia un sindacalista non me la posso prendere con tutto il sindacato. Nel campo dei rifiuti c'è molto da chiarire". "Prima nel paese c'erano solo il farmacista, il parroco ed il maestro elementare, oggi c'è tutto un mondo, ingegneri e professionisti. Abbiamo agito contro le truffe, stiamo ridefinendo nuovi piani contro l'amianto. Trasferiamo queste risorse a chi può utilizzarle". Così prosegue Crocetta nel proprio intervento. "Facciamo moralizzazione del sistema. Sulle borse di studio, abbiamo previste queste risorse con altri fondi nel piano giovani. In quella sede trovano posto anche i finanziamenti, i corsi di formazione, i tirocini, i praticantati. Vi sembra poco. Vi invito a leggere gli allegati oltre alle carte contabili. Trenta milioni di euro alla Crias come fondo di rotazione. I cento milioni all'IRFIS mi pare sia una misura nuova. Sulle coppie di fatto, al Senato ed alla Camera i deputati possono devolvere la pensione di reversibilità ai propri conviventi, ma su questo ipocritamente non legifera. Due persone che stanno insieme non possono avere l'alloggio popolare? Interveniamo su un fatto di giustizia sociale. Non introduco nella finanziaria un tema etico cos' importanti. Dove sono stati istituiti i registri delle unioni civili, sarà possibile accedere alle misure sociali. La questione dell'appartenenza non può essere messa sopra l'interesse generale. E' possibile tracciare un percorso nuovo, nessuno pensa di strumentalizzare sui ciechi". "L'interlocuzione con il governo nazionale - assicura il presidente della Regione - c'è. Al Parlamento europeo, la mediazione è affidata alla conferenza capigruppo ed alla commissione parlamentare. Questa finanziaria deve correre veloce. Se non avessimo approvato l'esercizio provvisorio, non avremmo potuto evitare la strumentalizzazione della campagna elettorale delle europee. Approveremo a giugno le variazioni di bilancio, lanciamo un metodo nuovo. Rifiuto l'accusa di clientela, non ho nulla contro la SPO, ma è generale il principio per cui ogni partecipata allora potrà fare valere le questioni di cinque anni fa. Bisogna avere il coraggio - ha concluso Crocetta - di dire qualche "no". Si poteva fare di più, ma ci volevano le risorse, ma abbiamo trovato debiti che stiamo onorando che vengono da un lungo passato".

Livesicilia
Ars "Il bilancio non quadra" Tutto rimandato di Accursio Sabella Quando sembrava ormai scontata l'approvazione del documento nella giornata di ieri, ecco i dubbi su alcuni emendamenti del governo. "Serve un approfondimento" ha detto Falcone (Forza Italia). Così, tutto slitta a oggi. Leanza: "Un pessimo segnale da parte del governo". Critiche dei grillini: "Una vergogna". Il governatore: "Non abbiamo nulla di cui vergognarci. Abbiamo ottenuto grandi risultati, nonostante dal passato avessimo ereditato solo debiti". PALERMO- Falsa partenza. Doveva essere il giorno dell'approvazione del bilancio. Ma proprio quando tutto sembrava pronto per l'esame degli articoli, ecco il "colpo di scena". L'opposizione chiede ancora un po' di tempo. Sono passate le dieci della sera. L'Aula è alla sesta ora di un dibattito a tratti confuso, dispersivo, vago. Ma che sembrava poggiare su una certezza: il bilancio verrà approvato in giornata. Addirittura per le dieci di sera, si era in qualche modo concordato. E invece, proprio alle dieci di sera la marcia indietro. E il ritorno del documento nelle sale della Commissione bilancio. "Serve un approfondimento", dice il deputato Forza Italia Marco Falcone. Qualcosa non quadra. Si tratterebbe degli emendamenti governativi che riguardano gli accantonamenti tributari. Emendamenti che muterebbero in qualche modo il rapporto tra entrate e uscite nel bilancio. E che avrebbero conseguenze anche su alcuni articoli della Finanziaria. Ancora in attesa di giungere in Aula. Così, stop ai lavori. E ritorno notturno in Commissione, dicevamo. L'Aula viene aggiornata alle 11 di domani. E già pezzi di maggioranza non gradiscono: "Da parte del governo - ha detto Lino Leanza, di Articolo 4 - è il modo peggiore per iniziare l'esame di bilancio e finanziaria". Secondo il gruppo guidato da Luca Sammartino, insomma, la frenata, in qualche modo "accettata" dal governo, rappresenta un piccolo successo per le opposizioni. Che possono far sentire la propria voce nuovamente, prima del voto in Aula. Eppure, come detto, il testo era stato ampiamente dibattuto in Aula. Dove il Movimento cinque stelle ha parlato di "vergogna": "Bilancio e Finanziaria - ha detto il capogruppo Cancelleri - non prevedono quello che si aspettano i siciliani: speranza per il futuro e soprattutto lavoro. Non ci renderemo complici di questo immobilismo - continua - , e con i nostri emendamenti cerchiamo di migliorare questi documenti, ma abbiamo scoperto che il bilancio è blindato: il governo non ne vuole sapere. Per questo voteremo contro". E voto contrario era stato annunciato anche in piena conferenza stampa dal Nuovo centrodestra: "Spiegheremo anche i motivi - ha detto oggi l'ex presidente del Senato Renato Schifani - ma questa Finanziaria non può ricevere il nostro sostegno". Contrari, ovviamente, anche i deputati che fanno capo a Forza Italia. Una Finanziaria, invece, secondo la maggioranza, "giunta in una fase difficilissima" ha detto il capogruppo Udc Firetto. Un concetto ribadito dal collega del Pd Baldo Gucciardi: "Ma dopo anni abbiamo evitato il ricorso all'esercizio provvisorio". Il lungo dibattito è stato chiuso dal presidente della Regione Crocetta, che ha rivendicato le "scelte rivoluzionarie" della Finanziaria, ha ricordato come il governo si sia trovato costretto a ripianare i debiti lasciati dai passati esecutivi. "Di cosa dovremmo vergognarci? Di aver recuperato i terreni sottratti alla Regione, di aver combattuto le truffe, di aver recuperato milioni di euro della Formazione? Anche la storia delle coppie di fatto: noi vogliamo - ha proseguito Crocetta - solo garantire anche a chi, ad esempio, vive insieme da anni in attesa magari del divorzio, di avere per esempio la casa popolare, come accade per le coppie sposate. Non è discorso ideologico, è un tema di giustizia sociale. E io sono rivoluzionario proprio per questo: perché sono al di fuori dei riti borbonici della politica". Ma la politica lo ha fermato anche stavolta. Oggi il bilancio non si approva. Qualcosa non quadra. Se ne riparlerà domani.

Province, la giunta vara un ddl ma diserta la commissione di Chiara Billitteri La legge va fatta entro 45 giorni, ma il governo ha presentato un maxi emendamento di riscrittura al testo sul quale la commissione lavorava già da settimane. E non si è presentato nemmeno in commissione ad illustrarlo. PALERMO - Dopo il ko sulla proroga dei commissariamenti, la legge di dismissione delle Province siciliane e l'istituzione dei liberi Consorzi deve essere fatta immancabilmente entro 45 giorni. Peccato che i lavori in Prima commissione all'Ars procedano davvero a rilento. Strano, visto che tutte le forze politiche dell'Assemblea, all'indomani del voto contrario dell'aula, si erano dette pronte a lavorare, e soprattutto a fare in fretta. Governo in testa. Quello stesso governo che, poi, ha presentato un maxi emendamento di riscrittura alla legge sulla quale la commissione presieduta da Antonello Cracolici (Pd) stava già lavorando da settimane. Ma non è tutto. Il governo, oggi, insieme con metà dei componenti della commissione (sia di maggioranza che di opposizione) non si è presentato. E la commissione - dove erano presenti esclusivamente il presidente Cracolici, i due vicepresidenti Vincenzo Figuccia (Forza Italia), Alice Anselmo (Udc) e Salvatore Siragusa e Francesco Cappello (M5S) - si è trovata con un nuovo testo e nessuno che lo illustrasse. E con metà delle sedie vuote. "Siamo davvero alle comiche - commenta Marco Forzese, ex presidente della Prima commissione e presidente dei Drs - . C'è una commissione che non è in grado di produrre una legge e si attiva un rimpallo di responsabilità ridicolo. Evidentemente vale la politica dello struzzo sulle province da abolire. Abbiamo assistito a proposte di legge del governo smentite dai partiti che indicano l'assessore di riferimento agli Enti locali. Ora si vuole crocifiggere Cracolici senza guardare a quanti sulla mancata abolizione delle province agiscono da attori e comprimari". "E' evidente - afferma invece Cappello dei Cinquestelle - che questa riforma 'non s'ha da fare'. Il Movimento 5 Stelle lo denuncia già da tempo e le assenze di stamattina ne sono inequivocabilmente la controprova" . "Siamo alla farsa - commenta il grillino Siragusa -, con il governo che presenta un emendamento di riscrittura totale della legge di un testo già scelto come testo base, cosa assolutamente inusuale, e non si presenta neanche in commissione a spiegare come si intende procedere. Appare quindi abbastanza chiaro che non c'è nessuna volontà di portare a compimento alcun tipo di riforma e che va sempre più facendosi strada la volontà di tornare al voto, in barba anche a quello che sta succedendo a livello nazionale". Parole amare anche quelle del vicepresidente della commissione Vincenzo Figuccia, parlamentare che ha aderito a Forza Italia. "Il Governo ci è o ci fa, lasciando il caos su un tema importante come quello delle Province. Già da tempo - continua il parlamentare forzista - era stata convocata per oggi alle ore 10.30 la seduta della commissione. Tuttavia, oltre a non essere presente i componenti della maggioranza, non era presente neanche il governo. Di fronte a questo 'incidente', che ha provocato un vero e proprio buco regolamentare, la commissione dovrebbe dichiarare la proposta del governo inammissibile. Non possiamo continuare a procedere tra incuria e incompetenza. La clessidra scorre e con essa i 45 giorni di tempo per applicare la tanto annunciata rivoluzione attraverso una riforma che scommetto non vedrà luce". Con la presentazione dell'emendamento sostitutivo, infatti, i lavori dovrebbero cominciare da capo: nuovi termini per la presentazione degli emendamenti, nuove audizioni, nuove modifiche, nuovi accordi. E il tempo è davvero poco. Tanto che qualcuno azzarda l'ipotesi che, forse, le elezioni non si vogliano davvero evitare. Intanto la Prima commissione si è aggiornata a giovedì prossimo. Sarà allora che si deciderà cosa fare con la nuova proposta del governo di Rosaio Crocetta. E, intanto, si aspettano chiarimenti.

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