LA SICILIA
Riforma delle province il M5S
accusa: troppe assenze
PALERMO. «Appuntamento per pochi
intimi», così i componenti grillini della commissione Affari
istituzionali dell'Ars, hanno definito la scarna presenza di
commissari, «benche il "menu" presentasse il piatto succulento
della riforma delle province». All'appello avrebbero risposto solo
in cinque su tredici: il presidente Cracolici, Siragusa e Cappello
per il Movimento 5 Stelle, e i deputati Figuccia (Fi) ed Anselmo
(Udc).
Assenti il governo, i componenti del
Pd, quelli del Megafono e i rappresentanti delle altre forze
politiche.
«E' evidente - ha detto Cappello -
che questa riforma 'non s'ha da fare". Il Movimento 5 Stelle lo
denuncia già da tempo e le assenze dì stamattina (ieri per chi
legge, ndr) ne sono inequivocabilmente la controprova». Ed ha
aggiunto, Siragusa: «Siamo alla farsa: con il governo che presenta
un emendamento di riscrittura totale della legge di un testo già
scelto come testo base, cosa assolutamente inusuale, e non si
presenta neanche in commissione a spiegare come si intende procedere.
Appare quindi abbastanza chiaro che non c'è nessuna volontà di
portare a compimento alcun tipo di riforma e che va sempre più
facendosi strada la volontà di tornare al voto, in barba anche a
quello che sta succedendo a livello nazionale».
"Governo e maggioranza hanno
rilevato i due deputati 5 stelle - si chiariscano le idee e ci
facciano sapere che intenzioni hanno in merito a questa tanto
annunciata riforma che solo il Movimento 5 Stelle ha a cuore ed
intende portare a compimento».
E non si lasciato sfuggire l'occasione
per infierire, l'ex presidente della stessa commissione, Marco
Forzese: «Sulla riforma delle province siamo davvero alle comiche.
C'è una commissione che non è in grado di produrre una legge e si
attiva un rimpallo di responsabilità ridicolo. Evidentemente vale la
politica dello struzzo sulle province da abolire. Abbiamo assistito a
proposte di legge del governo smentite dai partiti che indicano
l'assessore di riferimento agli Enti locali. Ora si vuole
crocifiggere Cracolici senza guardare a quanti sulla mancata
abolizione delle province agiscono da attori e comprimari».
Una tempesta in un bicchiere d'acqua,
per il presidente della commissione Affari istituzionali, Cracolici:
«Non c'è stata alcuna verifica del numero legale. Ho detto ai
colleghi che domani (oggi per chi legge, ndr), incontrerò
l'assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, e il
presidente della Regione, Rosario Crocetta, per stabilire, dopo
l'approvazione della finanziaria, come procedere su questo
delicatissimo argomento».
I BENI NON STRUMENTALI APPARTENENTI
ALL'AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE
Un patrimonio enorme che potrebbe
fruttare tanti soldi da reinvestire
E' un patrimonio enorme: terreni ma
anche un gran numero di fabbricati, utilizzati alcuni per uso
strumentale, altri destinati ad impieghi diversi, tra cui alcuni
anche a Palermo e Roma, il tutto ricadente nella proprietà
dell'Azienda sanitaria provinciale che ha ereditato i beni che
negli anni sono stati di proprietà degli enti che via via sono
confluiti in essa (come ad esempio le aziende ospedaliere).
Il patrimonio non strumentale, il cui
elenco è pubblicato nel sito internet dell'Azienda, comprende ben
sette fabbricati città di Agrigento tra cui l'ex complesso
ospedaliero San Giovanni di Dio (75.707 metri quadrati), un
fabbricato di 750 metri quadrati in contrada Ciavolotta, uno di t098
metri quadrati in vicolo fornai. Poi c'è l'appartamento di
Alessandria, in Piemonte, di cinque vani ed accessori che l'Asp ha
tentato vanamente di vendere. Altre proprietà sono distribuite un
po' in tutta la provincia: otto a Cammarata, tutti locali di
modeste dimensioni nelle vie Roma, San Vito, Sant'Agostino, Largo
Turchino, salite Alessi e Maggio; una a Casteltermini in piazza
Mazzini; due nella contrada Regalmici di Castronovo di Sicilia
(abbastanza consistenti: 512 e 818 metri quadrati); dieci a Licata,
tutti i piccole dimensioni in corso Vittorio Emanuele, piazza Elena
ed uno in contrada Palma; due a Menfi (uno molto consistente di oltre
5 mila metri quadrati); sette edifici sono ubicati a Palermo, di cui
uno in piazza Marina con dieci unità immobiliari, uno in piazza
delle Stigmate con due ed uno in via Carlo Maestro con sette unità,
gli altri sono nella stessa via Carlo Maestro, in corso Vittorio
Emanuele ed in via Sammartino uno in contrada Sortavilla di piazza
Armerina; sei a Racalmuto in cortile Lepanto, via Duilio, via Madonna
della Rocca; due a Roccamena. Poi ci sono cinque appartamenti a Roma,
uno di 7 vani in via Cagliari, uno di sei vani in via Eleonora
d'Arborea, due di 3 ed uno di sei invia Nomentana.
Ed inoltre un grosso edificio di 3.480
a Santa Margherita Belice ed infine sei immobili a Sciacca: l'ex
ospedale di via Figuli di oltre 30 mila metri quadrati, un altro
locale abbastanza esteso cli 1.290 metri quadrati in via Giotto ed
ancora tre piccole unità in via Olivella ed una nella via Licata.
SALVATORE FUCA'
LA CESSIONE DEL SERVIZO SARÀ
DIBATTUTA DAL CONSIGLIO COMUNALE
Rifiuti, un esperto esterno per il
bando di gara
g. s) La pubblicazione, lo scorso 30
dicembre, del bando provvisorio per la gestione semestrale del
servizio di raccolta dei rifiuti fa ancora smuovere la politica
locale. La prima notizia è che oggi, durante la conferenza dei
capigruppo, è probabile si individui una data per un Consiglio
comunale straordinario che si occupi del tema. Lo stesso che il
vicesindaco di Agrigento aveva auspicato il 27 dicembre scorso, tre
giorni prima che la Giunta firmasse l'ok alla pubblicazione del
bando. All'appuntamento arriveranno un po' tutti con il coltello
tra i denti.
Alessandro Patti: «Tutto già
previsto»
«Avevamo preteso che il dibattito sul
tema arrivasse in aula lo scorso 27 settembre - dice - perché
avevamo già capito che il sindaco voleva andare esattamente nella
direzione tracciata dal bando, ovvero continuare la stessa musica,
facendola suonare agli stessi suonatori e cambiando solo il direttore
d'orchestra. Lo stesso tavolo tecnico - continua Patti - si è
rivelato una vera farsa, e l'Amministrazione dimostra ancora una
volta di non fare quello che dice, dato che già quindici giorni
prima di quando il vice- sindaco Luparello venisse a spiegare in
Consiglio comunale che sarebbe stata ascoltata la nostra opinione il
bando era in corso di realizzazione»
L'Amministrazione replica a
Trupia
Pochi giorni fa il presidente del
Consiglio comunale aveva accusato l'Esecutivo di aver mortificato
aula Sollano, scavalcando il consesso. Ora la replica del Comune. "Si
tratta di accuse prive di fondamento. L'amministrazione non ha
preso strade diverse da quella della gestione in house». Il Comune,
inoltre, precisa che gli uffici non sono «in condizione di redigere
nessun piano data la notevole e specialistica mole di lavoro da
affrontare» e che sono state avviate le procedure idonee di nomina
di un esperto esterno per la predisposizione degli atti necessari
alla fase deliberativa e conclusiva da parte del Consiglio comunale.
Vassallo e Vaccarello: «Sono
spariti 58 netturbini».
Il capogruppo Mpa Alfonso Vassallo e il
consigliere Angelo Vaccarello hanno presentato una interrogazione
chiedendo chiarimenti sulla scomparsa, nel bando comunale, di 58
netturbini rispetto all'attuale organico di 168 operatori. «Un
fatto certamente grave scrivono -, che tra l'altro andrebbe a
violare un preciso accordo quadro, sottoscritto tra l'assessorato
regionale dell'Energia e le organizzazione sindacali. Chiediamo
allora all'amministrazione attiva aggiungono di attivarsi
urgentemente al fine di verificare e analizzare il bando in
questione, sia per garantire il lavoro a tutti i 168 operai impegnati
oggi al servizio del territorio comunale, sia per evitare possibili
danni per le casse comunali collegati a potenziali ricorsi».
L'Amministrazione, dal canto suo, ha
già annunciato di aver chiesto chiarimenti al dirigente del settore.
FEDERALBERGHI
«Miglioriamo la città con i
proventi del Parco»
g. s.) «Le somme derivanti dagli
incassi del Parco in quota pari al 30% da destinare al Comune, da
sempre sono state impropriamente utilizzate per finanziarie
iniziative che a nostro parere sono state sempre difformi a quanto
previsto dalla Legge regionale n. 10 del 1999», La Federalberghi di
Agrigento, presieduta da Francesco Picarella, torna all'attacco
delle modalità usata del Municipio nel gestire i fondi derivanti dei
ticket di accesso alla Valle. «Tra gli ultimi e recenti interventi
dell'amministrazione locale con l'utilizzo ditali somme, poco o
nulla abbiamo notato di strettamente correlato al miglioramento dei
servizi connessi, anzi il sindaco ha pure cercato di attingere a tali
somme per finanziare le luminarie della Festa dell'Immacolata;
opportunamente l'Ente Parco ha ritenuto bocciare tale richiesta»,
E se Picarella spezza una lancia in favore della Sagra (la sua
realizzazionedice - è di rilevante importanza per il tessuto
economico della città ed anche per l'enorme significato culturale
e civile che rappresenta»), contesta l'assenza di programmazione e
auspica «che parte della destinazione delle somme del Parco vengano
destinate al miglioramento dei servizi connessi ai medesimi siti».
GIORNALE DI SICILIA
LAVORO SINERGICO. tavolo tecnico
viene portato avanti dagli assessorati al Turismo, al Bilancio e alle
Attività produttive della Regione siciliana
Terme di Sciacca, si lavora sul
bando per la gestione
Un lavoro sinergico tra assessorati
regionali con di partorire entro breve tempo il nuovo bando per la
gestione delle terme. E' quanto riferisce già da qualche mese, in
occasione di due visite effettuate in città, l'assessore regionale
al Turismo, Michela Stancheris. "L'idea - ha detto l'assessore-
è quella di capire in quale prospettiva mettere sul mercato le
terme: lasciare aperta a più imprese la possibilità di partecipare.
Stiamo lavorando per stabilire come strutturare il bando".
L'Assessore punta "a un investimento di lungo periodo; trovare un
buon investitore o gruppi di investitori che abbiano nelle terme un
progetto che possa essere sicuro per un lungo periodo". Il lavoro
viene portato avanti dagli assessorati al Turismo, al Bilancio e alle
Attività produttive. Il bando si dovrà caratterizzare, secondo
quanto riferito dalla Stancheris, "per l'estrema chiarezza".
COMUNE. Nel nuovo servizio, previsto
anche i taglio di 58 posti di lavoro. Insorgono i sindacati Rifiuti,
guerra sul nuovo bando di sei mesi Le opposizioni a Zambuto: «Va
revocato»
È scontro sul nuovo bando pubblicato
dal Comune di Agrigento lo scorso 27 dicembre, per l'affidamento
semestrale dei servizio di raccolta dei rifiuti. Da una parte, il
sindaco Zambuto coni suoi collaboratori che spiegano le ragioni
tecniche che hanno portato alla pubblicazione del bando di gara,
dall'altro, il presidente del Consiglio Trupia e diversi gruppi
consiliari d'opposizione. In mezzo, i lavoratori, decine dei quali
rischiano il posto di lavoro. «il Comune - spiega Zambuto - deve
percorrere la strada di effettuare il servizio dei rifiuti in modo
diretto e cioè in house. Le nostre direttive, anche se tardivamente,
hanno portato ad una maggiore trasparenza anche nell'espletamento
temporaneo del servizio, abbiamo avviato le procedure idonee di
nomina dell'esperto che dovrà supportare l'Amministrazione
comunale, il Consiglio, il tavolo tecnico e gli stessi uffici per
predisporre gli atti necessari alla fase deliberativa e conclusiva da
parte del Consiglio comunale. Se questi sono i fatti non si comprende
il senso della nota del presidente Trupia». Attacchi al bando
arrivano anche dal consiglieri Vaccarello e Vassallo secondo i quali,
i bando semestrale esporrebbe il Comune «ad eventuali denunce eri-
corsi viste le numerose criticità ed incongruenze contenute al suo
interno». «In virtù di quanto previsto dal bando comunale -
affermano 58 netturbini rischiano di perdere il posto di lavoro,
un fatto certamente grave, che tra l'altro andrebbe a violare un
preciso accordo quadro, sottoscritto tra l'Assessorato regionale
dell'Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità e le Organizzazione
sindacali di categoria in cui si conveniva che il personale
dipendente di ditte terze, aggiudicatarie o affidatarie di appalti di
servizio igiene ambientale, dovrà transitare per passaggio di
gestione da ditta a ditta, secondo quanto previsto dal contratto di
categoria Fise- Assoambiente. Attacchi sul bando anche dai gruppi
consiliari del Patto per il Territorio, FI e Nuovo centrodestra. «I
presunti risparmi sul costo del servizio- sostengono - ricadrebbero
solo sugli attuali lavoratori, perché il bando riduce il loro numero
di una cinquantina di unità. Ricordiamo, inoltre, che è stato
proprio il sindaco Zambuto, nel tempo, a contribuire ad aumentare il
personale addetto procedendo a richieste di servizi supplementari e
quindi a nuove assunzioni. Ci chiediamo inoltre, quale è l'urgenza
del bando semestrale visto che il servizio è stato già prorogato
per altri 3 mesi fino al 31 marzo». Ed è sulla possibile riduzione
del personale impegnato nella raccolta dei rifiuti, che i sindacati
di categoria cominciano ad affilare le armi. «Stiamo leggendo
scrupolosamente le varie parti che compongono il bando - spiega il
segretario della Cgil Funzione pubblica Alfonso Buscemi - ma sulla
riduzione dei posti di lavoro faremo la nostra battaglia. Inoltre, da
più parti abbiamo sentito dire che si è sparsa la notizia secondo
cui si parla di stabilizzazione dei trimestralisti assunti l'estate
scorsa, Ovviamente si tratta di una bufala uscita senza fondamento
perché non vogliamo pensare che se da una parte si lasciano a casa
sessanta padri di famiglia, dall'altra si pensi di fare clientele
attraverso la promessa di nuove assunzioni». (AMM)
FEDERALBERGHI Parla il presidente
Picarella
«I soldi della Valle servano perla
Sagra»
Finanziare la Sagra del Mandorlo in
fiore con i soldi della vendita dei biglietti a musei ed aree
archeologiche. Lo propone Federalberghi che interviene in merito alla
dichiarazione del direttore del Parco archeologico e paesaggistico
Valle dei Templi, Giuseppe Parello, sulla destinazione dei fondi di
competenza del Comune di Agrigento. L'associazione degli
albergatori, condividendo il pensiero di Parello, e come peraltro da
sempre sostenuto e dichiarato precisa che: «Le somme derivanti dagli
incassi del parco in quota pari al 30% da destinare al Comune, da
sempre sono state impropriamente utilizzate per finanziarie
iniziative che a nostro parere sono state sempre difformi a quanto
previsto dalla legge. Tra gli ultimi e recenti interventi
dell'amministrazione locale con l'utilizzo di tali somme, poco o
nulla abbiamo notato di strettamente correlato al miglioramento dei
servizi connessi, anzi il sindaco ha pure cercato di attingere a tali
somme per finanziare le luminarie della Festa dell'immacolata;
opportunamente l'Ente Parco ha ritenuto bocciare tale richiesta.
Per quanto concerne la «Sagra del mandorlo in fiore», la sua
realizzazione è di rilevante importanza per il tessuto economico
della città ed anche per l'enorme significato culturale e civile
che rappresenta, quindi ben venga la sua realizzazione anche seppur
con evidenti ristrettezze economiche; altro discorso riguarda il
cronico aspetto della programmazione e valorizzazione di un evento
così importante e soprattutto da quali somme attingere». E mentre
Federalberghi spinge per la realizzazione della Sagra, su proposta di
un gruppo di agrigentini che si ritrovano sul social network
facebook, nasce anche la "Contro Sagra" cioè una iniziativa per
boicottare la kermesse del Folklore. (PAPI)
SPINTE PER AUMENTARE I PRECARI STABI
LIZZATI. I CATTOLICI: NO ALL'EQUIPARAZIONE DELLE FAMIGLIE DI FATTO
Scontro sui forestali, Finanziaria a
rischio
La giunta riscrive la norma: tagliati
dieci milioni di rimborsi. Ma il Pd si mette di traverso: ascoltare i
sindacati
Giacinto Pipitone
PALERMO
Alle 21 di ieri, secondo la tabella di
marcia stilata alla vigilia, il bilancio regionale doveva essere già
approvato e invece la votazione all'Ars non era neppure iniziata.
Governo e maggioranza hanno vissuto un'altra giornata di tensione
sui tagli ai forestali.
La norma sui forestali prevede di
risparmiare almeno 35 milioni attraverso il blocco del rinnovo
contrattuale e del turn over e, soprattutto, impedendo che gli operai
si spostino per lavorare in aree lontane dal luogo di residenza. E
questo che ha provocato rimborsi d'oro che Crocetta ha quantificato
in circa 30 milioni. Ma su questa norma il Pd è di traverso e i
sindacati sono scesi in strada. Per tutto il giorno ieri sotto l'Ars
c'è stato un sit-in di forestali. In serata l'assessore
all'Agricoltura, Dario Cartabellotta, ha riscritto la nonna: resta
il blocco del rinnovo contrattuale per al- meno 2 anni e si prevede
di modificare il sistema di lavoro impedendo che un forestale venga
impiegato in territori che distano più di 15 1cm dal luogo di
residenza. «In questo modo - ha sintetizzato Crocetta - spenderemo
per i rimborsi chilometrici 20 milioni e non 30». E poichè si
tratta in massima parte di fondi europei, così il governo eviterà
sanzioni da Bruxelles. Ma la mossa con cui Crocetta prova a tendere
una mano al Pd è un'altra e punta a tenere aperto il turn over: si
continuerà a salire di categoria. I125 mila forestali sono suddivisi
in 3 contingenti: il primo svolge ogni anno 78 giornate, il secondo
101 e l'ultimo151. Mentre non è mai entrato in vigore un accordo
sindacale del 2009 che prevedeva pure il contingente da 178 giornate.
Con la nuova norma il governo continuerà a permettere che quando un
operaio di categoria superiore va in pensione o si dimette, chi sta
dietro ne prenda il posto. Ciò assicura, a cascata, promozioni che
si spingono anche verso il posto fisso, oggi garantito solo a 1.400
forestali. Basta questo a far uscire la manovra dalle sabbie mobili?
Antonello Cracolici ha messo il Pd di traverso: «Non si può
bloccare il welfare». Critici pure i compagni di partito Giovanni
Panepintoe Mariella Maggio. E Giuseppe Lupo, segretario del Pd, fissa
i paletti: «Il nuovo testo sui forestali va verificato con i
sindacati. Noi lavoriamo per difendere le fasce deboli di questo
settore che non possono essere penalizzate dai
tagli». Su questo tema il Pd ha
trovato di nuovo una forte intesa con la Cgil: «Una politica che non
rinuncia ai propri privilegi non può
pensare di far quadrare i conti scaricando errori organizzativi sui
lavoratori e sui più deboli» ha detto il segretario Mario Pagliaro.
Per Claudio Barone della Uil «è giusto bloccare abusi ma non si può
penalizzare chi svolge correttamente il proprio lavoro>. In questo
clima l'Ars è rimasta bloccata tutto il giorno. E Crocetta è
stato costretto a rivolgere un appello ai partiti, tutti, per evitare
un ritardo che avrebbe esiti disastrosi soprattutto perle proroghe
dei contratti al precari: «Abbiamo la necessità di varare subito la
Finanziaria per poi affrontare la programmazione dei nuovi fondi
europei. Non è sulla manovra che si discute di rimpasti e chi
eventualmente accelera su questi temi non favorisce la soluzione».
L'appello dei presidente è stato rivolto anche al Nuovo
centrodestra di Angelino Alfano che ieri sembra aver chiuso le porte
al dialogo: »Riveda il suo atteggiamento sulla manovra» ha chiesto
Crocetta. Che però a sua volta deve fronteggiare il pressing di una
vasta e trasversale area cattolica che chiede anche di bloccare le
norme che equiparano (ai fini di contributi e benefici giuridici) le
coppie di fatto a quelle sposate. Il Forurn delle associazioni
familiari ha scritto al Commissario dello Stato per segnalare che «la
norma è incostituzionale e favorisce la formazione di coppie di
fatto attingendo a quelle limitate risorse che servirebbero invece a
promuovere la formazione della famiglia di rango costituzionale
basata sul matrimonio».
Il governo deve poi fronteggiare il
pressing dei parlamentari per allargare la platea dei precari da
stabilizzare (leggete i dettagli in cronaca). E l'assessore
all'Economia, Luca Bianchi avverte. «1 saldi non si toccano, non
si può aumentare la spesa».
La situazione è complicata da una
valanga di emendamenti (800) che appesantiscono la Finanziaria:
stamani una conferenza dei capigruppo proverà a ridurli al minimo
tua il rischio di una lite fra i partiti è alto. E Lupo avverte:
»Bisogna fare bene e presto». E dietro le parole del segretario Pd
si intravede il fantasma dell'esercizio provvisorio, cioè del
ricorso a una parcellizzazione della spesa a causa del mancato varo
del bilancio.
Agrigentoflash
Tribunale, avvocati: nuovo sciopero
la prossima settimana. Salta processo D'Orsi
Nuova protesta nazionale degli avvocati
e anche ad Agrigento i penalisti aderiranno allo sciopero proclamato
per i primi tre giorni della prossima settimana (dal 13 al 15
gennaio), per manifestare contro i "reiterati casi di aggressione
alla funzione difensiva" degli ultimi due anni. L'adesione sarà
deliberata dalla Camera penale presieduta dall'avvocato Nicolò
Grillo. Ancora una volta salterà il processo la cui istruttoria è
ormai in dirittura d'arrivo, nei confronti dell'ex presidente
della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi,
inizialmente in programma il 13 gennaio per sentire alcuni testi
della difesa. Il giorno successivo a Palermo salterà il processo
scaturito dall'inchiesta sulle nomine, ritenute illegittime, nel
consiglio di amministrazione dell'Asi.
Lavalledeitempli
Sicilia. Crocetta"Giunta approva
ddl voto su istituzione giornata della "Memoria e dell'Accoglienza"
La giunta regionale riunita oggi ha
approvato il ddl voto, da sottoporre al Parlamento della Repubblica,
ai sensi dell'articolo 18
dello Statuto speciale della Regione
Siciliana, con il quale si prevede l'istituzione della "Giornata
della Memoria e dell'Accoglienza" nel giorno del
3 ottobre, per ricordare tutti i
migranti morti nel tentativo di fuggire da persecuzioni, dittature,
guerre e miseria, nonché tutti coloro che per salvarli mettono a
rischio la propria vita.
Siciliainformazioni
Ars, Crocetta: "Diremo 'no'
agli sprechi"
Nuovo rinvio: la corsa per il
bilancio riparte alle 11
di G.B.
Un nuovo rinvio, prima
dell'approvazione. Si terrà domani mattina (alle 11) la nuova
seduta dell'Assemblea regionale siciliana. Così si è deciso in
serata, alle 22.30, dopo una lunghissima giornata di lavori: dopo uno
stop di 40 minuti, la proposta di rinvio è arrivata dal deputato
Marco Falcone. L'obiettivo dichiarato dal parlamentare è quello di
fare chiarezza su alcune parti del bilancio, prima di arrivare ad una
rapida approvazione del ddl. Domani, dunque, si riparte dall'esame
del testo. Poi, la finanziaria.
LA GIORNATA - La seduta all'Ars oggi
era ripresa alle 16.30. Dopo la scelta di contingentare i tempi dei
singoli interventi dei deputati, si sceglie di andare avanti con la
legge di bilancio non senza avere raggiunto un accordo informale che
snellisce il gran numero di emendamenti presentati.
Lo stesso Crocetta ha chiesto tempi
rapidi per l'approvazione della finanziaria, invitando ad una
responsabilità che a volte, in passato, ha lasciato il posto alla
melina politica.
"Grande amarezza ed immensa
delusione" è stata ribadita dal deputato M5s Giorgio Ciaccio. Il
fondo per il microcredito viene finanziato solo con le nostre
indennità, il governo ha accontentato tutti in cambio di qualcosa,
vecchie logiche, amicizie e clientele. La sua rivoluzione è mettere
insieme i cocci di un vaso rotto".
L'accordo raggiunto in conferenza
capigruppo sarebbe di concludere in serata col voto sul bilancio per
passare poi domani alla legge di stabilità.
Il dibattito prosegue tra gli
interventi dei deputati. Il difficile equilibrio tra tagli e
risanamento, rimane al centro della discussione. E così secco e
breve, ma preciso nel suo indirizzo l'intervento di Giampiero
Trizzino: "Chiaro e giustificato il rigore dei numeri molto meno
comprensibili i tagli. Rileviamo che non si è previsto nulla per la
riqualificazione territoriale, mentre appare basso il livello
previsto della spesa per controlli, avremmo ad esempio previsto
soldi in più per l'ARPA, ed invece in tal senso non ce ne sono".
Mirato a scongiurare diseguaglianze
l'intervento di Pietro Alongi che così si è rivolto al governo:
"Che non vinca chi urla di più, che spesso invece mantiene grazie
a questo atteggiamento una linea di priorità. Disabili e minori, ad
esempio, non sono in piazza a protestare speriamo che il governo
sappia ugualmente affrontare le loro emergenze"
Entrate sovrastimate e conti pochi
chiari sono stati al centro dell'intervento di Palmeri, M5S:
"Manca la speranza per i giovani". In nome delle emergenze
insomma non può passare ogni cosa. Analogo in tal senso l'intervento
di Salvo Pogliese vice presidente dell'Ars ha parlato di bilancio
aleatorio nelle sue entrate: "Doveroso intervenire sul confronto
con i numeri che arrivano in questo Parlamento, sottoscrivo la
relazione di minoranza dell'On.Falcone. Iva ed imposte indirette.
Nel 2014 si pensa di avere 3 miliardi di euro, con un incremento in
controtendenza rispetto al resto del Paese. Sulle partecipate c'è
l'assoluta necessità di un ulteriore sforzo e di maggiore
coraggio. Ce lo chiede anche la Corte di conti, mentre mancano del
tutto le norme che favoriscono lo sviluppo.
Sul tema delle partecipate da
ridefinire, converge anche lo scetticismo di Bernardette Grasso, che
parla anche di " IACP e di riforme bloccate". Antonello
Cracolici: "Tutto già visto nello schema di questa discussione,
celebriamo un rito dove ognuno si colloca a proprio modo, dove
ritiene i dovere stare. Non emerge però lo stato di assoluta
drammaticità in cui si trova la Sicilia. La fobia verso la Sicilia
ed il Sud non ha risparmiato nulla attraverso i modelli federalisti.
A fronte dei dieci miliardi di entrate proprie della spesa corrente
che col fondo sanitario arriva a 15 miliardi di euro, cancelliamo un
miliardo e mezzo di minori spese. Difficoltà che ci viene da queste
premesse. L'avvio del percorso di stabilizzazione avviene
attraverso un taglio del bilancio della regione pari alla somma
prevista".
"La Sicilia - prosegue Cracolici -
ha molto da farsi perdonare in materia di spesa pubblica, ma il
pregiudizio è altrettanto grande. E' un bilancio in un contesto
complicatissimo, il tentativo di salvare il modello di welfare che
garantisce la sopravvivenza della Sicilia, dove scarseggia l'apparato
produttivo. Il rischio che la Sicilia diventi un posto del tutti
contro tutti è dietro l'angolo. Sui forestali, guai in nome del
risparmio a mettere in discussione modalità di tutela concordate
con i sindacati".
Ironico l'attacco dell'intervento
di Santi Formica: "Cracolici ha parlato più da vero capo
dell'opposizione. E' difficile non essere d'accordo con lui.
Non vorremmo che attraverso l'apprendistato Confindustria non metta
le mani sul Fondo sociale europeo. Questa è una finanziaria
veramente ragionieristica".
BIANCHI: "ALLARME INGIUSTIFICATO" -
""Il bilancio e la Finanziaria hanno la loro coerenza, che si
basa su dei saldi. Siamo convinti che bilancio e finanziaria hanno
tutte le caratteristiche per avere la loro tenuta finanziaria. E'
chiaro che se gli emendamenti in corso di dibattimento aumentano i
saldi e le spese, la Finanziaria non tiene. Il nostro appello e' di
non aumentare le spese complessivamente".
Cosi' l'assessore al Bilancio della
Sicilia, Luca Bianchi. "L'allarme sulle entrate e'
ingiustificato, la relazione che abbiamo predisposto tranquillizza
sul tema delle entrate, anzi abbiamo una dinamica delle entrate
inferiore rispetto a quella prevista dal Def nazionale per l'Italia
- dice Bianchi - Anche gli scorsi anni ci siamo sempre tenuti su
una stima prudenziale, quindi con i chiarimenti offerti al
Commissario dello Stato siamo tranquilli. Sono stime prudenziali,
insomma. Manteniamo la linea di chiarezza del bilancio e della
trasparenza". Suio forestali, Bianchi dice: "Abbiamo riscritto la
norma cosi' da mantenere i saldi invariati, abbiamo chiarito che
l'onere di non fare trasferire i forestali per distanze superiori
ai 15 km non e' del lavoratore ma del dirigente, per usare una
battuta dell'assessore Dario Cartabellotta 'forestali a km zero".
E annuncia infine la riduezione delle spese delle societa'
partecipate.
Ragionevolmente ottimista il capogruppo
dell'Udc, Lillo Firetto: "Sottolineo il grande senso di
responsabilità verso la condizione socio economica ed il contesto
di compressione tributaria e difficoltà generale. Mi piacerebbe
invece che qualcuno si soffermasse sull'obiettivo di ridisegnare il
destino degli ammortizzatori sociali e delle partecipate. Ci vuole
uno sforzo rigenerativo, bisogna lasciare che dentro questo Palazzo
si facciano bilancio e finanziaria, per quanto sia limitativo dare
valore ad un documento finanziaria senza farne il manifesto sociale
ed economica della società a cui è destinata. Dovremmo trovare
invece un elemento di congiunzione e di raccordo, ad esempio, con la
programmazione comunitaria".
"Anche i traguardi sui piani di
rientro nella sanità, le scelte coraggiose - prosegue Firetto -
dettate da un atteggiamento uniforme devono proseguire ed andare
sino in fondo. Evitando ad esempio episodi come quello della Tac ad
Agrigento guasta da dieci giorni. Dobbiamo fare in fretta , pur nelle
ristrettezze di bilancio, dobbiamo dare risposte immediate, con un
segnale certo per tutti".
Generale e di merito al tempo stesso
l'intervento del presidente del gruppo parlamentare del Pd, Baldo
Gucciardi: "Fuori da questo Palazzo quanto questo dibattito così
fortemente tecnico, la stragrande maggioranza dei cittadini non ci
comprende più. Neanche come si viluppi la legge di stabilità ed
quella di Bilancio. Nessuno dei loro problemi, neanche il più
piccolo viene risolto, secondo loro, dal nostro strumento. E non
distinguono maggioranza ed opposizione, Parlamento e Governo. Dico
questo con grande rispetto per il dibattito che si è svolto, per le
analisi serie ed i contributi di miglioramento. Non dimentichiamo la
verità storica di decenni di sperpero, ma evitiamo di restare
intrappolati nella liturgia delle polemiche".
"Il vero fallimento - dice poi
Gucciardi - diventerebbe approccio di posizioni parlamentari di
maniera. Prendiamo atto del disastro con cui dobbiamo confrontarci.
Non è un rito il nostro. O ne usciamo insieme o non ne usciamo.
Non è il tempo delle derive populiste, ciò darebbe la misura della
resa. Rischiamo un copione mediocre da cui dobbiamo affrancarci. A
forza di costruire polemiche vanifichiamo gli sforzi per i giovani,
di quelli che scappano dalla Sicilia, di professionisti che dopo anni
di umiliante disoccupazione lavorano al minimo del salario
disperdendo valore e conoscenza. Questa è la nuova marginalità
sociale. Io non ci sto, non serve e non basta il duello sulla tecnica
contabile. Liberiamo i siciliani dal disagio".
CROCETTA: "METTIAMO I CONTI IN
ORDINE" - La risposta del Governo con Rosario Crocetta." Grazie
dell'attenzione rivolta da questo Parlamento . Non accetto però
l'accusa di clientelismo, il duro taglio delle partecipate, alle
loro aree di privilegio, potevamo dividerci i posti in Consiglio di
amministrazione, non l'abbiamo fatto e poi ancora le misure contro
gli speculatori e gli abusivi, i palazzinari. Certo Giacchetto ed i
padroni della formazione professionale miliardaria questo anno
dovranno dimenticarlo. Di quale clientelismo questo Governo dovrebbe
essere accusato?
La finanziaria mette in ordine i conti
della Regione, con i soldi che si hanno: 40 milioni di euro l'anno
per spese di viaggio non possono essere pagati. Ma non siamo per gli
sprechi. I forestali hanno capito che la nostra richiesta è giusta.
Con i lavoratori della Seus abbiamo il problema posti non vogliono
essere spostati di venti chilometri. Esistono diritti e doveri, è
un principio di legalità, non vanno cavalcati in modo corporativo.
Dopo le dichiarazioni della Corte dei conti non riformare le
partecipate sarebbe una responsabilità gravissima. Non sembra poco
avere superato il target nazionale di spesa europea. Perché negli
altri anni non l'abbiamo fatto? Nei confronti di assessori e
dirigenti ho agito ai limiti dello stalking per arrivare a questo
risultato. Otto milioni di euro di taglio ai dirigenti regionali che
lo hanno accettato con serenità e responsabilità. Non è possibile
che un direttore generale che quando viene rimosso deve continuare ad
essere pagato per due anni?"
"La polemica con Catanzaro -
prosegue il governatore - nacque quando ho chiesto il
commissariamento delle discariche pubbliche al governo nazionale. Se
sbaglia un sindacalista non me la posso prendere con tutto il
sindacato. Nel campo dei rifiuti c'è molto da chiarire".
"Prima nel paese c'erano solo il
farmacista, il parroco ed il maestro elementare, oggi c'è tutto un
mondo, ingegneri e professionisti. Abbiamo agito contro le truffe,
stiamo ridefinendo nuovi piani contro l'amianto. Trasferiamo queste
risorse a chi può utilizzarle". Così prosegue Crocetta nel
proprio intervento. "Facciamo moralizzazione del sistema. Sulle
borse di studio, abbiamo previste queste risorse con altri fondi nel
piano giovani. In quella sede trovano posto anche i finanziamenti, i
corsi di formazione, i tirocini, i praticantati. Vi sembra poco. Vi
invito a leggere gli allegati oltre alle carte contabili. Trenta
milioni di euro alla Crias come fondo di rotazione. I cento milioni
all'IRFIS mi pare sia una misura nuova. Sulle coppie di fatto, al
Senato ed alla Camera i deputati possono devolvere la pensione di
reversibilità ai propri conviventi, ma su questo ipocritamente non
legifera. Due persone che stanno insieme non possono avere
l'alloggio popolare? Interveniamo su un fatto di giustizia sociale.
Non introduco nella finanziaria un tema etico cos' importanti. Dove
sono stati istituiti i registri delle unioni civili, sarà possibile
accedere alle misure sociali. La questione dell'appartenenza non
può essere messa sopra l'interesse generale. E' possibile
tracciare un percorso nuovo, nessuno pensa di strumentalizzare sui
ciechi".
"L'interlocuzione con il governo
nazionale - assicura il presidente della Regione - c'è. Al
Parlamento europeo, la mediazione è affidata alla conferenza
capigruppo ed alla commissione parlamentare. Questa finanziaria deve
correre veloce. Se non avessimo approvato l'esercizio provvisorio,
non avremmo potuto evitare la strumentalizzazione della campagna
elettorale delle europee. Approveremo a giugno le variazioni di
bilancio, lanciamo un metodo nuovo. Rifiuto l'accusa di clientela,
non ho nulla contro la SPO, ma è generale il principio per cui ogni
partecipata allora potrà fare valere le questioni di cinque anni fa.
Bisogna avere il coraggio - ha concluso Crocetta - di dire
qualche "no". Si poteva fare di più, ma ci volevano le risorse,
ma abbiamo trovato debiti che stiamo onorando che vengono da un lungo
passato".
Livesicilia
Ars
"Il bilancio non quadra"
Tutto rimandato
di Accursio Sabella
Quando sembrava ormai scontata
l'approvazione del documento nella giornata di ieri, ecco i dubbi su
alcuni emendamenti del governo. "Serve un approfondimento"
ha detto Falcone (Forza Italia). Così, tutto slitta a oggi. Leanza:
"Un pessimo segnale da parte del governo". Critiche dei
grillini: "Una vergogna". Il governatore: "Non abbiamo
nulla di cui vergognarci. Abbiamo ottenuto grandi risultati,
nonostante dal passato avessimo ereditato solo debiti".
PALERMO- Falsa partenza. Doveva essere
il giorno dell'approvazione del bilancio. Ma proprio quando tutto
sembrava pronto per l'esame degli articoli, ecco il "colpo di
scena". L'opposizione chiede ancora un po' di tempo. Sono
passate le dieci della sera. L'Aula è alla sesta ora di un dibattito
a tratti confuso, dispersivo, vago. Ma che sembrava poggiare su una
certezza: il bilancio verrà approvato in giornata. Addirittura per
le dieci di sera, si era in qualche modo concordato.
E invece, proprio alle dieci di sera la
marcia indietro. E il ritorno del documento nelle sale della
Commissione bilancio. "Serve un approfondimento", dice il
deputato Forza Italia Marco Falcone. Qualcosa non quadra. Si
tratterebbe degli emendamenti governativi che riguardano gli
accantonamenti tributari. Emendamenti che muterebbero in qualche modo
il rapporto tra entrate e uscite nel bilancio. E che avrebbero
conseguenze anche su alcuni articoli della Finanziaria. Ancora in
attesa di giungere in Aula.
Così, stop ai lavori. E ritorno
notturno in Commissione, dicevamo. L'Aula viene aggiornata alle 11 di
domani. E già pezzi di maggioranza non gradiscono: "Da parte
del governo - ha detto Lino Leanza, di Articolo 4 - è il modo
peggiore per iniziare l'esame di bilancio e finanziaria".
Secondo il gruppo guidato da Luca Sammartino, insomma, la frenata, in
qualche modo "accettata" dal governo, rappresenta un
piccolo successo per le opposizioni. Che possono far sentire la
propria voce nuovamente, prima del voto in Aula.
Eppure, come detto, il testo era stato
ampiamente dibattuto in Aula. Dove il Movimento cinque stelle ha
parlato di "vergogna": "Bilancio e Finanziaria - ha
detto il capogruppo Cancelleri - non prevedono quello che si
aspettano i siciliani: speranza per il futuro e soprattutto lavoro.
Non ci renderemo complici di questo immobilismo - continua - , e con
i nostri emendamenti cerchiamo di migliorare questi documenti, ma
abbiamo scoperto che il bilancio è blindato: il governo non ne vuole
sapere. Per questo voteremo contro". E voto contrario era stato
annunciato anche in piena conferenza stampa dal Nuovo centrodestra:
"Spiegheremo anche i motivi - ha detto oggi l'ex presidente del
Senato Renato Schifani - ma questa Finanziaria non può ricevere il
nostro sostegno". Contrari, ovviamente, anche i deputati che
fanno capo a Forza Italia.
Una Finanziaria, invece, secondo la
maggioranza, "giunta in una fase difficilissima" ha detto
il capogruppo Udc Firetto. Un concetto ribadito dal collega del Pd
Baldo Gucciardi: "Ma dopo anni abbiamo evitato il ricorso
all'esercizio provvisorio". Il lungo dibattito è stato chiuso
dal presidente della Regione Crocetta, che ha rivendicato le "scelte
rivoluzionarie" della Finanziaria, ha ricordato come il governo
si sia trovato costretto a ripianare i debiti lasciati dai passati
esecutivi. "Di cosa dovremmo vergognarci? Di aver recuperato i
terreni sottratti alla Regione, di aver combattuto le truffe, di aver
recuperato milioni di euro della Formazione? Anche la storia delle
coppie di fatto: noi vogliamo - ha proseguito Crocetta - solo
garantire anche a chi, ad esempio, vive insieme da anni in attesa
magari del divorzio, di avere per esempio la casa popolare, come
accade per le coppie sposate. Non è discorso ideologico, è un tema
di giustizia sociale. E io sono rivoluzionario proprio per questo:
perché sono al di fuori dei riti borbonici della politica". Ma
la politica lo ha fermato anche stavolta. Oggi il bilancio non si
approva. Qualcosa non quadra. Se ne riparlerà domani.
Province, la giunta vara un ddl ma
diserta la commissione
di Chiara Billitteri
La legge va fatta entro 45
giorni, ma il governo ha presentato un maxi emendamento di
riscrittura al testo sul quale la commissione lavorava già da
settimane. E non si è presentato nemmeno in commissione ad
illustrarlo.
PALERMO - Dopo il ko sulla proroga
dei commissariamenti, la legge di dismissione delle Province
siciliane e l'istituzione dei liberi Consorzi deve essere fatta
immancabilmente entro 45 giorni. Peccato che i lavori in Prima
commissione all'Ars procedano davvero a rilento. Strano, visto che
tutte le forze politiche dell'Assemblea, all'indomani del voto
contrario dell'aula, si erano dette pronte a lavorare, e
soprattutto a fare in fretta. Governo in testa.
Quello stesso governo che, poi, ha
presentato un maxi emendamento di riscrittura alla legge sulla quale
la commissione presieduta da Antonello Cracolici (Pd) stava già
lavorando da settimane. Ma non è tutto. Il governo, oggi, insieme
con metà dei componenti della commissione (sia di maggioranza che di
opposizione) non si è presentato. E la commissione - dove erano
presenti esclusivamente il presidente Cracolici, i due vicepresidenti
Vincenzo Figuccia (Forza Italia), Alice Anselmo (Udc) e Salvatore
Siragusa e Francesco Cappello (M5S) - si è trovata con un nuovo
testo e nessuno che lo illustrasse. E con metà delle sedie vuote.
"Siamo davvero alle comiche -
commenta Marco Forzese, ex presidente della Prima commissione e
presidente dei Drs - . C'è una commissione che non è in grado
di produrre una legge e si attiva un rimpallo di responsabilità
ridicolo. Evidentemente vale la politica dello struzzo sulle province
da abolire. Abbiamo assistito a proposte di legge del governo
smentite dai partiti che indicano l'assessore di riferimento agli
Enti locali. Ora si vuole crocifiggere Cracolici senza guardare a
quanti sulla mancata abolizione delle province agiscono da attori e
comprimari".
"E' evidente - afferma invece
Cappello dei Cinquestelle - che questa riforma 'non s'ha da
fare'. Il Movimento 5 Stelle lo denuncia già da tempo e le assenze
di stamattina ne sono inequivocabilmente la controprova" . "Siamo
alla farsa - commenta il grillino Siragusa -, con il governo che
presenta un emendamento di riscrittura totale della legge di un testo
già scelto come testo base, cosa assolutamente inusuale, e non si
presenta neanche in commissione a spiegare come si intende procedere.
Appare quindi abbastanza chiaro che non c'è nessuna volontà di
portare a compimento alcun tipo di riforma e che va sempre più
facendosi strada la volontà di tornare al voto, in barba anche a
quello che sta succedendo a livello nazionale".
Parole amare anche quelle del
vicepresidente della commissione Vincenzo Figuccia, parlamentare che
ha aderito a Forza Italia. "Il Governo ci è o ci fa, lasciando il
caos su un tema importante come quello delle Province. Già da tempo
- continua il parlamentare forzista - era stata convocata per oggi
alle ore 10.30 la seduta della commissione. Tuttavia, oltre a non
essere presente i componenti della maggioranza, non era presente
neanche il governo. Di fronte a questo 'incidente', che ha provocato
un vero e proprio buco regolamentare, la commissione dovrebbe
dichiarare la proposta del governo inammissibile. Non possiamo
continuare a procedere tra incuria e incompetenza. La clessidra
scorre e con essa i 45 giorni di tempo per applicare la tanto
annunciata rivoluzione attraverso una riforma che scommetto non vedrà
luce".
Con la presentazione dell'emendamento
sostitutivo, infatti, i lavori dovrebbero cominciare da capo: nuovi
termini per la presentazione degli emendamenti, nuove audizioni,
nuove modifiche, nuovi accordi. E il tempo è davvero poco. Tanto che
qualcuno azzarda l'ipotesi che, forse, le elezioni non si vogliano
davvero evitare. Intanto la Prima commissione si è aggiornata a
giovedì prossimo. Sarà allora che si deciderà cosa fare con la
nuova proposta del governo di Rosaio Crocetta. E, intanto, si
aspettano chiarimenti.