LA SICILIA
STRUTTURE RICETTIVE
Flessione dei posti letto negli
alberghi Crescono nei B&B
Flessione nei posti letto in albergo ma
in compenso crescono quelli negli esercizi extralberghieri, per cui
nel complesso la situazione delle strutture ricettive nella nostra
provincia rimane inalterata, pur con un leggerissimo saldo positivo.
Lo scorso anno si registrò un
incremento molto sensibile per cui il numero dei posti negli esercizi
alberghieri si attestò a 12.404 con un incremento di 609 letti ai
quali si aggiunsero i 6045 degli esercizi extralberghieri, nei quali
vengono ricompresi affittacamere, case vacanze, turismo rurale, bed 8
breakfast e camping. Tutto sommato un buon exploit che venne
positivamente commentato ed indicato come la dimostrazione della
volontà degli imprenditori turistici dì essere protagonisti della
crescita del territorio. Nel complesso la provincia al 31 dicembre
2012 aveva 18.449 posti letto, suddivisi tra le varie categorie di
esercizi ricettivi.
Tuttavia nel 2013 questo trend ha
incontrato delle notevoli difficoltà a mantenersi con decisione. La
crisi che attanaglia l'intero continente europeo ed in particolare
il nostro Paese ha fatto sentire i propri effetti. In altre occasioni
abbiamo già avuto modo di occuparci delle difficoltà cui stanno
andando incontro soprattutto gli alberghi, parecchi dei quali
costretti a chiudere i battenti per lunghi periodi, qualcuno
addirittura per sempre, con gravi ripercussioni non solo sulla
disponibilità dei posti letto, ma anche per l'occupazione in un
settore corde quello turistico che invece dovrebbe essere trainante
per l'economia dell'intero territorio, La gente dunque viaggia di
meno e per cercare di mantenere appetibile il nostro territorio e la
nostra offerta gli albergatori, così sostengono, sono stati
costretti a rivedere le tariffe al ribasso.
Nel corso del 2013 hanno chiuso quattro
alberghi (qualcuno era di fatto inattivo da prima ma nel corso
dell'anno si è ufficializzata la cessazione), per cui i posti in
questo tipo di esercizi sono calati da 12.404 a 12.275, con la
perdita di 129 letti. Gli esercizi extralberghieri, in compenso, con
l'apertura di 18 nuovi bed & breakfast sono passati da 6,045 a
6.243, con un aumento di 198, In totale dunque i posti letto sono
18.518, con un aumento di 69 letti. Un incremento modesto, ben
lontano da quello che si registrò alla fine del 2012, ma che
rappresenta comunque la volontà degli operatori del settore di
resistere agli effetti della crisi, nella speranza di poter vivere
nel prossimo futuro tempi migliori.
SALVATORE FUCÀ
POSTE
E' Antonio Sferlazzo il nuovo
direttore
Antonio Sferlazzo è il nuovo direttore
della Filiale delle Poste di Agrigento, laureato in ingegneria, è in
azienda dal 1986 maturando competenze ed esperienza in vari settori;
partendo dai servizi tecnici, ha svolto incarichi nella gestione del
personale, per poi approdare a ruoli manageriali, ricoprendo il ruolo
di Responsabile provinciale in numerose sedi della Sicilia, li neo
direttore, consapevole della necessità di migliorare ulteriormente
la qualità all'interno degli Uffici Postali, si avvarrà della
professionalità dei 72 Direttori degli Uffici Postali
dell'agrigentino che rappresentano il punto di incontro tra
cittadini e l'Azienda.
«Sarà mia cura ha dichiarato il
neo direttore di Filiale - garantire quello che è stato attivato nel
corso degli ultimi anni per migliorare la accoglienza dei clienti
negli uffici stimolando la professionalità e la disponibilità degli
operatori che lavorano a contatto con la clientela, nonché
l'utilizzo delle nuove tecnologie e degli sportelli automatici ATM
Postarnat, distribuiti sul territorio, presso gli Uffici Postali che
consentono ai clienti di operare sul proprio conto corrente in
qualsiasi momento.
Per i liberi Professionisti e Operatori
Economici PMI la Filiale di Agrigento mette a disposizione cinque
Specialisti Partite Iva.
Disoccupazione la situazione ritorna
a livelli di allarme sociale e peggiora
Malgrado le apparenze, nella seconda
metà del primo decennio di questo secolo da poco iniziatosi, la
situazione occupazionale in provincia di Agrigento era migliorata. Ma
adesso tutto è tornato ai livelli di otto anni addietro. Lo dice
l'Istat che pubblica nel proprio sito i dati sulla disoccupazione
dei lavoratori al di sopra dei 15 anni di età. Nel 2004 i
disoccupati erano oltre 31 mila (18 mila maschi e 13 mila femmine),
una cifra considerevole per una provincia come la nostra, ma nel
periodo immediatamente successivo le cose sembrarono migliorare,
stando almeno alle statistiche. Infatti nel 2005 il numero delle
persone senza lavorò scese di circa 4 mila unità, passando a 27
mila (17 mila maschi e lo mila femmine) ed ancora meglio andò l'anno
successivo quando, nel 2006, il numero dei disoccupati scese
addirittura a 19 mila (13 mila maschi e 7 mila femmine). Fu quello il
momento migliore, dato che negli anni successivi la situazione è
andata via via peggiorando. Nel 2007 26 mila disoccupati (15 mila
maschi e 13 mila femmine) così come nel 2008 (17 mila maschi e 8
mila femmine), mentre nel 2009 aumentarono di poco: 27 mila (17 mila
maschi e 10 mila femmine). Nel 2010 si arrivò a 29 mila (20 mila
maschi e 9 mila femmine)e nel 2011 a 27 mila (18 mila più 9 mila).
Infine nel 2012 il drammatico ritorno al dato del 2004: ben 31 mila
disoccupati, dei quali 21 mila erano maschi e 10 mila femmine. Non ci
sono ancora i dati del 2013, è prematuro poterli avere, ma è
facilmente immaginabile - stante la crisi che stiamo attraversando
con la chiusura di diverse aziende - che essi saranno altrettanto
negativi, se non peggiori. Assolutamente stabile invece il numero
degli inattivi: 147 mila (100 maschi e 47 mila femmine) nel 2004 e
nel 2005, è passato a 151 mila (106 mila più 45 mila) nel 2006. E'
sceso a 143 mila nel 2007(102 mila più 41 mila), a 145 mila nel 2008
(105 mila più 40 mila), mantenendo più o me- no lo stesso standard
fino al 2012. La forza lavoro si è mantenuta più o meno sugli
stessi livelli per tutti e nove anni, passando dai 150 mila del 2004
ai 151 mila dell'anno successivo, ai 146 mila del 2006. Nel 2007 fu
di 153 mila e nel 2008 di 152 mila, nel 2009 fu di 154 mila e nel
2010 di 150 mila, nel 2011 di 154 mila e nel 2012 di 155 mila.
SALVATORE FUCÀ
GIORNALE DI SICILIA
POLEMICHE. Promosso da Marcello La
Scala
«No sagra del Mandorlo»
Nasce pure un comitato
Da sempre dibattuta, polemizzata.
Prima, durante e dopo. E' la Sagra del mandorlo in fiore che,
quest'anno, è in programma a partire dal 31. Ma il vento, in
questo 2014, sembra essere cambiato perché, adesso, già a tre
settimane dall'avvio della kermesse si riesce a dire,
esplicitamente, "no". Anzi, di più. E' nato un autentico
coordinamento antisagra. "No" alla sagra del mandorlo in fiore
coi soldi pubblici "perché scrive Marcello La Scala, portavoce
del neonato coordinamento oggi riteniamo che le priorità della città
siano ben altre. Vogliamo una sagra dove gli ospiti possano essere
trattati come tali e non come merce di scarso, ma per farlo serve una
città al top dei servizi. Vogliamo una sagra del mandorlo in fiore
prosegue La Scala che porti sviluppo ed opportunità a tutti.
Solo in questo caso, la sagra diventa volano per la comunità".
"Caro sindaco, durante la conferenza
stampa in occasione della tragedia di Chiara La Mendola scrive
Marcello La Scala lei ha detto che si trova in difficoltà anche
per trovare i fondi per la manutenzione ordinaria. Lei è a capo di
un'amministrazione che non riesce a trovare pochi spiccioli per
salvare l'arco Calafato, che non riesce a trovare i fondi urgenti
per salvare un pezzo di storia: la "porta dei Saccaioli" -
rincara la dose La Scala - Lei, ogni giorno, passa dalla via Atenea,
la stessa via piena di avvallamenti, dove i commercianti quando piove
devono far rallentare le auto perché l'acqua delle pozzanghere
arriva sulle vetrate dei negozi. Caro sindaco, cara amministrazione
conclude, ribadendo, il portavoce del coordinamento antisagra noi
diciamo "no" alla sagra del mandorlo in fiore coi soldi pubblici
perché oggi le priorità sono ben altre". (CR)
Per il capoluogo sono stati
stanziati 568.546,32 euro
"Cantieri di servizio", in
arrivo fondi per oltre 4 milioni di euro
Una pioggia di miliardi in arrivo
nell'Agrigentino. E' stato infatti pubblicato l'elenco dei
programmi di lavoro presentati dai Comuni ammessi al finanziamento
per i cantieri i di servizio.
La somma in arrivo, ripartita in tutti
e 43 Comuni agrigentini ammonta a 4.424.918 euro. Tutti i Comuni
agrigentini, adesso potranno attivare cantieri di servizi destinati a
realizzare programmi di lavoro in cui utilizzare soggetti in possesso
di un reddito insufficiente a garantire condizioni dignitose di vita.
Il Comune che ha ottenuto il finanziamento più consistente è il
capoluogo, Agrigento, con 568.546,32 euro. Segue Sciacca con
398.693,07 euro, Licata con
371,651,47 euro, Canicattì con 339.852
euro, Favara con poco più di 321 mila euro e Palma di Montechiaro
con 230.477,52 euro.
Ecco nel dettaglio le somme destinate
dall'assessorato regionale al Lavoro, negli altri Comuni
agrigentini: Ribera (188,160,44); Porto Empedocle (164.170,03);
Raffadali (125.138,10);Menfi (123.909,82); Ravanusa (118.226,20);
Campobello di Licata (101.752,08); Aragona (92.540); Casteltermini
(82 .099,64); Racalmuto (81.349,02); San Giovanni Gemini (79223,91);
Naro (78.989,95); Santa Margherita Belice (63.792,45); Cammarata
(61.170,18); Sambuca Di Sicilia (59.600,71); Lampedusa e Linosa
(59.512,98); Grotte (56.919,95); Santo Stefano di Quisquina
(47.737,11); Siculiana (45.153,83); Realmonte (43.740,33); Cattolica
Eraclea (38.749,23); Caltabellotta (38.086,35); Bivona (37.842,65);
Cianciana 34.284,54); San Biagio Platani (34.128,57). La somma di 26
mila euro è stata assegnata ai seguenti Comuni: Alessandria della
Rocca, Burgio, Calamonaci, Camastra, Castrofilippo, Comitini, Ioppolo
Giancaxio, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Santa Elisabetta,
Sant'Angelo Muxaro e Villafranca Sicula, In ogni cantiere potranno
essere utilizzati circa dieci lavoratori disoccupati o inoccupati per
un periodo di tre mesi con un contributo mensile di sostegno al
reddito di 442,30 euro, più integrazioni per ogni familiare a carico
e la misura riguarderà circa 24.000 nuclei familiari. "Da questo
momento - hanno commentato il presidente della Regione, Rosario
Crocetta e l'assessore alla Famiglia e Lavoro, Ester Bonafede - i
Comuni potranno ricevere il finanziamento ed attuare le iniziative
programmate".
Il Comune di Agrigento ha progettato 13
cantieri di servizio in cui potranno essere utilizzate
complessivamente circa 260 unità lavorative che andranno a
supportare alcuni servizi comunali quali la manutenzione delle strade
e degli immobili o affiancare il personale dipendente, nei moli di
custodia e sorveglianza.
"In un momento di pesante crisi
economica ed occupazionale che investe le famiglie - dice il sindaco
Zambuto - abbiamo colto subito l'opportunità offerta dalla
Regione, per dare una, seppur per breve tempo, occasione di lavoro ad
alcuni cittadini che maggiormente ne hanno necessità", ('PAPI)
LiveSicilia
Rinasce l'Arsea, 2 milioni all'Ars
Ok al bilancio: ecco i numeri
di Accursio Sabella
L'esame del bilancio è stato
molto spedito. Uniche polemiche su un contributo concesso dal governo
all'Assemblea, sui tagli alla Sanità e sulla scelta del governo di
resuscitare l'ente per gli agricoltori. Del quale Crocetta ha da
tempo annunciato la chiusura.
PALERMO - Due milioni all'Ars. Cento
milioni in meno alla Sanità. Duecentomila euro in più all'Arsea.
Su queste cifre si è concentrata la discussione in Aula sul bilancio
della Regione. Una discussione anticipata da un colloquio mattutino
tra l'assessore Bianchi e il commissario dello Stato Aronica. Un
confronto che ha consentito, pare, di fugare i dubbi sulla
impalcatura della manovra. Sulla consistenza delle entrate e sulla
entità del fondo di garanzia sui residui attivi, in particolare.
Così, l'esame del testo, bruscamente
interrottosi ieri sera, di fronte ai dubbi sollevati dall'opposizione
- interruzione che ha destato non pochi malumori tra alcune forze
di maggioranza, tra cui Articolo 4 - oggi a Sala d'Ercole è
andato via in modo piuttosto spedito. Senza grossi scossoni.
O meglio, le uniche polemiche sono
sorte su poste di bilancio molto esigue, considerata l'intera
manovra. Ma dal valore comunque simbolico. Uno dei più corposi
emendamenti governativi, infatti, prevedeva una variazione di due
milioni di euro a favore dell'Assemblea regionale. Una scelta che
ha scatenato una furiosa critica del Movimento cinque stelle. "E'
vergognoso" ha detto Gianina Ciancio. Ma il presidente Ardizzone ha
replicato elencando i tagli apportati al bilancio interno dell'Ars
- di cui vi diamo conto in un altro articolo - negli ultimi anni.
Insomma, altro che due milioni in più, in realtà quest'anno
l'Assemblea dovrà contare su tre milioni di euro in meno rispetto
all'anno scorso, ha spiegato il presidente dell'Assemblea.
Ma altra polemica è sorta in seguito a
tagli. Stavolta a carico della Sanità siciliana. "Cento milioni in
tutto", la denuncia del presidente della Commissione Salute all'Ars
Pippo Digiacomo. Il parlamentare del Pd ha fatto riferimento in
particolare a due voci dell'emendamento governativo. La prima,
infatti, prevede un taglio di 15 milioni di euro sul capitolo "somme
destinate alla mobilità sanitaria interregionale". La seconda, di
quasi 85 milioni, riguarda il "finanziamento delle spese correnti
delle aziende del settore sanitario". Ma l'assessore Bianchi, su
questo punto, ha precisato: "Si tratta di fatti tecnici e non
certamente legati alla discrezionalità del governo regionale".
Anzi, in alcuni casi, quei tagli andrebbero persino interpretati come
una buona notizia. "Il taglio dei trasferimenti per la mobilità
interregionale - spiega Bianchi - è solo la dimostrazione del
fatto che i siciliani nell'ultimo anno hanno avuto minori necessità
di lasciare l'Isola per curarsi. È un fatto positivo, quindi".
Dalla Sanità, all'Arsea. Altro
motivo di scontro. Perché nella tabella del governo, ecco saltare
fuori anche 200 mila euro per l'ente che l'esecutivo ha da tempo
promesso di chiudere, perché inutile. "Ma gli agricoltori - ha
spiegato in Aula il presidente Crocetta - ci hanno chiesto la
presenza di un ente più vicino ai territori. E duecentomila euro
serviranno solo per una fase di start-up. La nostra idea è quella di
utilizzare risorse interne e poter contare su finanziamenti statali.
Se ciò non avverrà, siamo pronti a chiudere l'ente". Che
dovrebbe essere chiuso da un po', a dire il vero. Una chiusura
annunciata mesi fa dal governatore anche in tv. Ma il mantenimento in
vita dell'Arsea potrebbe avere anche una valenza strategica, in vista
della necessità di ottenere i numeri utili all'approvazione della
Finanziaria, visto che l'ente sta molto a cuore, ad esempio, ai
deputati del Partito dei siciliani.
Ma dall'emendamento ecco saltare
fuori altre variazioni rispetto al 2013. Intanto, 168 mila euro
andranno alle Soprintendenze per il loro funzionamento, 218 mila a
gallerie e pinacoteche, 220 mila ai musei regionali, mentre un
milione e mezzo sarà destinato alla manutenzione dei beni
monumentali naturali e naturalistici.
Saltano 400 mila euro per i trasporti
in Sicilia. Un intervento che ha innescato in Aula la reazione di
Michele Cimino: "Con quei soldi vengono garantiti anche i trasporti
per le piccole isole che verrebbero ulteriormente penalizzate".
Taglio di un milione di euro agli stipendi degli insegnanti delle
scuole materne, mentre oltre un milione e mezzo andrà all'istituto
zooprofilattico. Prime cifre, ovviamente, e non del tutto indicative.
Di un bilancio che attende solo il voto finale. Altri e più
sostanziali movimenti verranno prodotti dalla legge Finanziaria, la
cui discussione è già iniziata. E la cui approvazione porterà poi
all'approvazione del bilancio stesso.
Tre milioni di tagli
I numeri del bilancio dell'Ars
di Chiara Billitteri
Ecco, punto per punto, le
principali voci di riduzione (e, in alcuni casi, aumento) dei costi
del Palazzo "più criticato d'Italia". Approvato a Sala
d'Ercole dopo quello della Regione. E Forzese attacca Rinaldi, che ha
letto la relazione: "Non sei degno di stare qui".
PALERMO - Gli oltre 3 milioni di
tagli sono realtà: l'Assemblea regionale, accusata spesso di
essere il parlamento più 'sprecone' d'Italia, ha approvato il
suo bilancio interno con una riduzione di spesa. Che, certo, è ben
più consistente se si prende in considerazione esclusivamente la
somma che grava sulle casse della Regione, che ammonta a 149 milioni
di euro. Ma - a carico dell'amministrazione di Palazzo dei
Normanni - ci sono altre voci da finanziare (come, ad esempio, i
fondi di quiescenza dei deputati e del personale, che pesano sul
bilancio dell'Ars una somma pari al 26 per cento delle spese
totali) e così la cifra complessiva delle spese sale a
160.887.563,40 euro.
Rispetto al 2013, la cifra è diminuita
di - appunto - 3.200.000 euro. "Un risparmio - si legge nella
relazione illustrata in aula dal capo del collegio dei Questori
Franco Rinaldi (Pd) - ottenuto anche grazie alla consistente
riduzione delle spese relative al trattamento economico dei deputati
e del personale di servizio". E che si somma ai circa 10 milioni
già tagliati l'anno scorso. Ecco, quindi, punto per punto, tutti i
numeri del bilancio interno del parlamento regionale.
Competenze dei deputati
Il capitolo riguarda il trattamento
economico in senso stretto dei deputati dell'Ars, una voce
diminuita in seguito all'approvazione della legge per la spending
review che recepisce in parte il decreto Monti. Una novità che ha
portato ad un risparmio di 3.357.000 euro. E la cifra che sale a
4.167.000 euro se si considera anche l'eliminazione del rimborso
per il trasporto su gomma e per le spese informatiche o che hanno
ridimensionato le indennità di funzione per le cariche interne.
Trasferimenti ai gruppi
Settecentomila euro vanno a coprire il
capitolo dei contributi ai gruppi parlamentari. Anche qui - sempre
per effetto del decreto Monti - il risparmio è di 1.892.000 euro.
Spese per il personale dei gruppi
A copertura del capitolo sono stati
previsti 4.500.000 euro. Una somma che non ha subito variazioni
rispetto all'anno precedente per consentire la salvaguardia dei
contratti del personale in vigore fino al 31 dicembre scorso.
Contributo per l'attività degli
intergruppi
Sale, invece, la voce dei fondi per i
cosiddetti 'intergruppi': più 50.000 euro rispetto all'anno
scorso, per un totale di 150.000 euro. Effetto dei "numerosi
intergruppi recentemente costituiti", si legge nella relazione.
Personale di ruolo
Per le retribuzioni del personale
dell'Assemblea è previsto lo stanziamento di 32.850.000 euro, una
voce ridotta di 1 milione rispetto al bilancio dell'anno
precedente. Un risparmio frutto del pensionamento di 21 dipendenti e
del taglio del 20 per cento al salario dei nuovi assunti. E un
ulteriore taglio di 1.400.000 euro è stato applicato, invece, sulle
indennità di funzione del personale.
Spese della presidenza e per la
rappresentanza e la comunicazione istituzionale
Ridotte, in questo capitolo, le voci
dei contributi per le attività culturali (meno 150.000 euro), per le
attività istituzionali (meno 200.000), la previsione di spesa per
gli abbonamenti alle agenzie di stampa (meno 155.000 euro), e
soppresso - infine - lo stanziamento di 250.000 euro per la
celebrazione della prima seduta dell'Ars.
Federico II
Diminuisce, e di molto, anche l'importo
del capitolo destinato alla fondazione Federico II. Lo stanziamento è
stato ridotto di 326.000 euro, ed è stato istituito, invece, un
capitolo per il solo finanziamento delle iniziative culturali
organizzate dalla fondazione, per le quali sono stati stanziati
150.000 euro.
Biblioteca e archivio
Meno 22 mila euro anche per la
biblioteca di Palazzo dei Normanni. Lo stanziamento complessivo,
così, scende - rispetto al 2013 - e arriva a 200.000 euro.
Auto blu
Il capitolo che prevede la spesa per il
noleggio e la gestione delle autovetture di servizio fa parte di
quello, più ampio, dei "Beni di consumo e servizi". Una voce che
diminuisce, complessivamente, di 973mila euro, quasi 200.000 dei
quali frutto del risparmio derivante dall'abolizione di 11 auto,
che passano da 18 a 7.
Un quadro complessivo di tagli, quindi.
Ma la lettura del Bilancio non risparmia qualche piccola sorpresa, e
così si scopre che - oltre alle spese per gli intergruppi -
aumenta di circa 60mila euro il capitolo "Personale di altre
amministrazioni ed enti che forniscono servizi all'Ars", e di
100.000 euro quello per la manutenzione e la gestione degli immobili.
Spunta, poi, una nuova voce di spesa: è istituito l'articolo
"Spese per liti, risarcimenti accessori e procedure esecutive",
con una dotazione finanziaria di 2.600.000 euro.
Ma, in una giornata nel corso della
quale non sono mancate polemiche e scontri, anche la semplice lettura
della relazione dei questori è stata oggetto di liti. Letta - come
detto - dal parlamentare Pd Franco Rinaldi, coinvolto
nell'inchiesta sulla Formazione di Messina, ha scatenato le
critiche di Marco Forzese (Drs), cha ha abbandonato l'aula perché
- a sentire lui - Rinaldi non era degno di dare lettura del
documento. "Attendevamo le sue dimissioni mesi fa - ha detto
Forzese - , ma non sono mai arrivate: Rinaldi non mi rappresenta".
Un'azione che ha provocato anche una reazione (seppur molto
contenuta) del deputato questore, che - presa la parola a Sala
d'Ercole - ha ribadito come non intenda replicare ad
argomentazioni simili, e che lui "è fiducioso nell'operato della
magistratura".
Agrigentoflash
Universitari in "piazza" contro
il bando del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del
Turismo "500 giovani per la Cultura"
Gli Studenti Universitari dei corsi di
laurea in Beni Culturali e Archeologia e Archeologi
Professionisti,scenderanno in pizza il prossimo 11 gennaio. Hanno
organizzato un corteo giorno 11 gennaio dalle 10:00 alle 14:00, che
partirà da via La Malfa ( presso Villa Genuardi) e finirà sulla Sp
4 ( nei pressi del Punto di Ristoro).Dicono "no" al bando del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo "500
giovani per la Cultura" e affermano: "E' un insulto alla
dignità del lavoro perché maschera con il termine "tirocinio"
la più becera forma di sfruttamento e di lavoro precario
sottopagato: "un'indennità di partecipazione, al lordo, di 5000
euro annui, comprensiva della quota relativa alla copertura
assicurativa". Vuol dire 3,50 all'ora. Manifestiamo perché il
Ministero non può pretendere di reclutare professionisti laureati
con il massimo dei voti e con competenze specifiche, come richiede il
bando, e poi riconoscere un compenso offensivo, sotto forma di
"indennità".
Manifestiamo per rivendicare buona
occupazione e rispetto per i professionisti e per le imprese dei Beni
Culturali, a cominciare dall'immediato ritiro del bando.E' grave
che proprio la figura dell'archeologo, non sia riconosciuta nel
Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. Chiediamo con forza il
riconoscimento giuridico pubblico della figura di archeologo.
Ci rivolgiamo inoltre
all'amministrazione regionale e all'assessore in particolare che
con il DDG 2372/2013 del 26 Agosto 2013, insieme alla declaratoria
dei profili professionali stipulata con i sindacati l'8 Maggio
2013, hanno sancito definitivamente la dipartita della figura
professionale dell'archeologo all'interno degli organi
amministrativi preposti alla tutela dei beni, dichiarando di fatto le
sue competenze alla pari con altre figure professionali provenienti
dai più disparati settori, svalutando così il valore scientifico
degli studi condotti presso gli istituti universitari e di alta
formazione, e ignorando il DM beni culturali del 20 Marzo 2013 con il
quale si stabilisce che la l'archeologo che collabora con le
sovrintendenze debba possedere il diploma di scuola di
specializzazione e/o il dottorato di ricerca."
Il 15 gennaio scade il termine per
la presentazione delle offerte relative ai lavori di completamento
dell'I.t.c.g. di Bivona
Scadono il 15 gennaio i termini per la
presentazione delle offerte per partecipare alla gara per la
costruzione di 25 nuove aule dell'Istituto dell'I.t.c.g. di
Bivona.. Si avvicina così l'inizio dei lavori per il completamento
dell'Istituto. Si tratta di uno dei progetti più importanti
inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche finanziato con
fondi regionali. L'importo complessivo dell'appalto, compresi
oneri per la sicurezza e costo del personale, è di 2.805.614,86
di cui 63.590,00 per il piano della sicurezza non soggetti a
ribasso, oneri per la sicurezza diretti 59.530,00 ed oneri per la
sicurezza speciali 4.060,00. Il costo del personale, non soggetto
a ribasso, ammonta a 784.277,80, mentre l'importo a base d'asta
è di 1.957.747,06, al netto delle spese per i piani di sicurezza
e del personale.
La durata dei lavori è prevista in 365
giorni naturali a decorrere dalla data di consegna dei lavori.
Le offerte dovranno pervenire entro e
non oltre le ore 13:00 del giorno 15/01/2014 nella sede dell'Ufficio
Regionale Espletamento di Gare di Appalto (U.R.E.G.A) Sezione
Provinciale di Agrigento Via Acrone n° 51 ad Agrigento. L'apertura
delle offerte è prevista in prima seduta pubblica nella sede
dell'U.R.E.G.A. ad Agrigento alle ore 09:00 del giorno 22/01/2014,
l'eventuale seconda seduta pubblica, presso la medesima sede alle
ore 09:00 del giorno 23/01/2014.
Gli elaborati di contratto sono
visionabili presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) della
Provincia Regionale di Agrigento, nella sede di Piazza Aldo Moro n.1,
nei giorni lavorativi dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore
15,00 alle ore 17,00. Ulteriori notizie possono essere visionate sul
sito internet dell'Ente www.provincia.agrigento.it
Sicilia24h
Il 15 gennaio scade il termine per
la presentazione delle offerte relative ai lavori di completamento
dell'I.t.c.g. di Bivona
Scadono il 15 gennaio i termini per la
presentazione delle offerte per partecipare alla
gara per la costruzione di 25 nuove
aule dell'Istituto dell'I.t.c.g. di Bivona.. Si avvicina così
l'inizio dei lavori per il
completamento dell'Istituto. Si tratta di uno dei progetti più
importanti
inseriti nel piano triennale delle
opere pubbliche finanziato con fondi regionali. L'importo
complessivo dell'appalto, compresi
oneri per la sicurezza e costo del personale, è di
2.805.614,86 di cui 63.590,00 per
il piano della sicurezza non soggetti a ribasso, oneri per la
sicurezza diretti 59.530,00 ed
oneri per la sicurezza speciali 4.060,00. Il costo del personale,
non soggetto a ribasso, ammonta a
784.277,80, mentre l'importo a base d'asta è di
1.957.747,06, al netto delle spese per
i piani di sicurezza e del personale.
La durata dei lavori è prevista in 365
giorni naturali a decorrere dalla data di consegna
dei lavori.
Le offerte dovranno pervenire entro e
non oltre le ore 13:00 del giorno 15/01/2014 nella
sede dell'Ufficio Regionale
Espletamento di Gare di Appalto (U.R.E.G.A) Sezione Provinciale
di Agrigento Via Acrone n° 51 ad
Agrigento. L'apertura delle offerte è prevista in prima seduta
pubblica nella sede dell'U.R.E.G.A.
ad Agrigento alle ore 09:00 del giorno 22/01/2014,
l'eventuale seconda seduta pubblica,
presso la medesima sede alle ore 09:00 del giorno 23/01/
Gli elaborati di contratto sono
visionabili presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico
(URP) della Provincia Regionale di
Agrigento, nella sede di Piazza Aldo Moro n.1, nei giorni
lavorativi dalle ore 10,00 alle ore
13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 17,00. Ulteriori notizie
possono essere visionate sul sito
internet dell'Ente www.provincia.agrigento.it