GIORNALE DI SICILIA
TRASLOCO. Nessuna data per l'avvio delle lezioni
Centro sociale Bastianella Arrivano gli arredi per l'Ipia
Altri piccoli passi in avanti verso la soluzione dei problemi che attanagliarlo gli studenti del Professionale Marconi che attendono da mesi il trasferimento in locali adeguati alle loro esigenze didattiche. Da qualche giorno infatti è partito il trasloco di alcuni arredamenti scolastici, custoditi nel vecchio immobile che ha ospitato fìno allo scorso anno la scuola, nei locali del Centro Sociale di contrada Bastianella, all'interno del quale sono state messe a disposizione del Marconi da parte del comune alcune stanze da adibire ad aule scolastiche. L'insieme di banchi, sedie, cattedre ed altri suppellettili è stato trasferito nel Centro sociale ed è pronto per essere utilizzato dagli studenti del Professionale che però dovranno attendere ancora del tempo prima di poter pienamente superare i disagi che vivono ormai dall'inizio dell'anni scolastico. Infatti a seguito del sopralluogo effettuato all'interno del Centro sociale dai tecnici della Provincia il comune attende di conoscere quale sia la previsione di spesa per la realizzazione dei lavori di adeguamento necessari per rendere agibili i locali da destinare alla scuola. Senza questo fondamentale passaggio non sarà possibile procedere all' affidamento dei lavori allungando quindi i tempi d'attesa per gli studenti, costretti da Settembre a fare scuola di pomeriggio ospiti del Liceo Scientifico Sciascia. Alla definizione della soluzione del problema si è arrivati nelle settimane scorse a seguito di un incontro tra il sindaco Vincenzo Corbo, il Prefetto Nicola Diomede ed il Commissario straordinario della Provincia Benito Infurnari nel corso del quale comune e provincia hanno messo a punto un piano di intervento congiunto che prevede l'utilizzo dei locali comunali di Bastianella come soluzione tampone per i disagi del Marconi.
(GIMO)
PROVINCIA
Contrattazione decentrata sulla meritocrazia
Conclusa, con la chiusura dell'accordo sulla ripartizione del fondo del salario accessorio 2014, la seduta della commissione per la contrattazione decentrata presieduta dal segretario generale Giuseppe Vella e composta dalla parte pubblica, dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria della Provincia di Agrigento e dai rappresentanti territoriali di categoria firmatari del contratto collettivo decentrato integrativo. L'accordo raggiunto tra parte pubblica e sindacale ha inteso premiare la meritocrazia aumentando l'istituto della produttività, frutto di un'ampia convergenza tra i soggetti presenti che vede la parte pubblica impegnata in un rilancio della performance dell'Ente. Soddisfazione è stata espressa dalle tutte le parti per avere chiuso un accordo contrattuale già nel mese di gennaio, che consente alla Provincia di attivare fin da subito tutti gli istituti nell'accordo comprèsi i servizi essenziali perla collettività di competenza dell'Ente. (PAPI)
SOLIDARIETÀ SOCIALE Il sindaco Zambuto ha incontrato le famiglie: «Troveremo in bilancio i soldi necessari»
La Provincia regionale cessa d'esistere e il Comune "eredita", all'improvviso, l'assistenza agli studenti diversamente abili che frequentano le scuole dell'obbligo della città. Trentadue bambini non vedenti, non udenti ed autistici, dall'inizio dell'anno, praticamente al rientro in classe dopo le vacanze natalizie, sono da soli, senza quell'angelo custode che invece li ha aiutati e curati durante le lezioni scolastiche o, nel pomeriggio, a casa, insegnandogli passo passo a fare i compiti. Ieri mattina, dopo giorni di disagi per i piccoli e le loro famiglie, il sindaco Marco Zambuto e i vertici della Pubblica istruzione hanno incontrato i genitori degli studenti diversamente abili, i dirigenti scolastici degli istituti frequentati dai bambini e una rappresentanza delle associazioni di tutela dei piccoli. «Il Comune deve occuparsi di questo importante servizio, prima svolto dalla Provincia regionale che ormai, però, ha cessato d'esistere, non avendo più risorse finanziarie. Era un servizio che naturalmente non era stato previsto - ha spiegato ieri il sindaco di Agrigento, alla fine dell'incontro - e per questo motivo, fra le maglie del bilancio, abbiamo cercato e trovato le risorse finanziarie per garantire immediatamente la ripresa del servizio. Faremo tutto il possibile - aggiunge Zambuto - per arrivare alla fine dell'anno scolastico. E per evitare lungaggini burocratici a cui saremmo costretti per legge, abbiamo deciso di trasferire, facendo una apposita delibera di giunta, le somme necessarie ai dirigenti scolastici che hanno negli istituti questi bambini. Fra i loro compiti - entra nel merito il sindaco - rientra quello di preparare il piano individualizzato per ciascun bambino. Le famiglie, invece, individueranno l'operatore che fino a qualche settimana fa ha curato e supportato il proprio bambino. Non può essere cambiato perché altrimenti gli faremmo un danno. È necessario garantire continuità». Le coop che si sono occupare di questo fondamentale servizio sono quelle già accreditate dalla Provincia. A seconda della patologia del piccolo studente, c'è un piano personale e un operatore che garantisce o l'assistenza in classe o a casa, oppure entrambe. (CR)
NODI DELLA SICILIA
MA LATENSIONE RESTAALTA ALLA DIREZIONE REGIONALE DEL PD. PER IL NUOVO SEGRETARIO IN BALLO TRE CANDIDATI
Province, accordo tra Crocetta e gli alleati a La riforma oggi in commissione. Nasceranno nove consorzi più le tre «città metropolitane» di Palermo, Catania e Messina.
Al termine di una giornata fitta di incontri Crocetta strappa tiri primo accordo con gli alleati sulla riforma delle Province che già oggi va all'esame della commissione Affari istituzionali all'Ars. Ma la strada che riporta il sereno nella maggioranza, soprattutto col Pd, è ancora lunga e in salita. Passa da un cambio di assessori e dall'intesa sul nuovo segretario Pd, entrambi ancora da definire.
La riforma delle Province
Il presidente ha convocato all'ora di pranzo Antonello Cracolici (Pd), Nicola D'Agostino (Udc) l'assessore Patrizia Valenti e i rappresentanti di Drs, Articolo 4 e Megafono. Ne e venuto fuori un passo avanti per superare lo scontro nato dalla presentazione di due disegni di legge sul superamento delle Province. Il primo, quello di Cracolici, prevede che i consorzi di Comuni che sostituiranno le Province siano 9.11 testo del governo punta invece su un numero variabile a seconda delle scelte dei sindaci: liberi appunto di aggregarsi fra loro. Ne è venuta fuori una mediazione: in prima battuta i consorzi saranno 9 e a questi si aggiungeranno le 3 città metropolitane di Palermo, Catania e Messina che diverranno autonome e aggregheranno i paesi limitrofi. A governare consorzi e città metropolitane saranno assemblee di sindaci che non verranno retribuiti. Entro i successivi sei mesi scatterà una fase due della riforma in cui i Comuni potranno sganciarsi dal consorzio originario e crearne uno nuovo a patto di mettere insieme almeno 150 mila abitanti. prevista una lunga fase transitoria in cui il personale resterà in servizio alle Province, rimaste in vita per l'ordinaria amministrazione e guidate da commissari. Ma contemporaneamente il governo porterà all'Ars una terza legge che definirà il trasferimento delle competenze a Regione e Comuni. E gli enti che riceveranno queste competenze erediteranno anche il relativo personale provinciale. Reggerà l'accordo? Cracolici lo definisce «un primo passo». Crocetta è ottimista ma I'Udc non mostra entusiasmo. Oggi il primo voto in commissione: l'approvazione in aula deve avvenire entro il 15 febbraio altrimenti rivivono del tutto le vecchie Province e si torna alle urne.
Rimpasto e congresso
Rimpasto e tensioni tengono banco anche alla direzione del Pd, riunita per approvare il regolamento congressuale. Crocetta arriva a riunione iniziata, scambia un paio dibattute con Mirello Crisafulli. Poi si siede accanto al segretario uscente Giuseppe Lupo. Lo stesso Lupo ha ribadito: «Siamo fuori dalla maggioranza. Ho detto mesi fa che il Pd non è più maggioranza, dispiace che Crocetta l'abbia intesa come una provocazione. Non presenteremo una mozione di sfiducia, il nostro desiderio è quello di aiutare Crocetta a governare meglio e a rispondere ai problemi della Sicilia. Abbiamo vinto le elezioni con lui e abbiamo il dovere di governare bene con lui.
Crocetta pro a a stemperare la tensione: