Sabato, 1 febbraio 2014
LA SICILIA
CUPA - CORSI APPESI AD UN FILO
I soci non possono sostenere il costo aggiuntivo. Tutto dipende dalle scelte dell'Università di Palermo
Il destino dei corsi di laurea del Consorzio universitario di Agrigento è legata ad un sottile filo di lana che è nelle mani dell'Università di Palermo. Dopo la determinazione del Consiglio di amministrazione del Cupa datata 24 gennaio, nella quale il Cda stabiliva una sforbiciata all'offerta formativa per l'anno accademico 2014/2015, condannando 4 corsi su sei, molte speranze erano rivolte alla riunione dell'assemblea dei soci di venerdì scorso. Speranze tuttavia vane, perché i soci, in sostanza, hanno allargato le braccia, spiegando di non essere nelle condizioni economiche per sostenere un impegno aggiuntivo rispetto a quello già pattuito. Il problema, infatti, è strettamente di finanziario. Come già sostenuto nella determina del 24gennaio il Cupa, infatti, manca all'appello quasi un milione di euro che con- sentirebbe di spendere i due milioni e 650mi- la euro necessari per un anno accademico.
«In questo momento spiega il vicepresidente del Cupa Giovanni Dì Maida - non possiamo fare altro che friggerci con il nostro olio. Le risorse disponibili in questo momento sono queste, e se in molti hanno dimostrato la loro volontà affinché il Consorzio possa superare questa fase, mancano oggettivamente le risorse disponibili».
Tutto, quindi, passa nelle mani dell'Università di Palermo, la quale, chiedono dal Cupa, dovrebbe ridurre la percentuale di costo a carico del consorzio a 1.835.202 euro, quella sostenuta lo scorso anno.
«E' prevista per la prossima settimana una riunione con il rettore spiega il presidente Maria Immordino per verificare quali sono le condizioni e se è possibile trovare una soluzione. Di certo c'è una difficoltà economica di fondo che coinvolge tutti i soggetti. Spiace davvero dover attuare dei tagli, chiudere corsi di laurea che stanno ben operando, come quello in Servizio Sociale o Ingegneria, ma in questa fase, nonostante i nostri sforzi dobbiamo prendere atto della situazione attuale».
In questa fase, gli unici spiragli sono per i corsi in Beni culturali e Archeologia, che si tenterà di salvare sempre a patto che venga ridotto l'impegno economico a carico del Cupa perché non hanno un complementare a Palermo. Una rimodulazione dei termini della convenzione Cupa-Unipa che tuttavia l'Università potrebbe non essere nelle condizioni di sostenere.
Unica buona notizia, pare, la garanzia da parte del deputato regionale Roberto Di Mauro che il milione e 400.000 euro di contributo ordinario previsto per l'università e che è al momento congelato dall'impugnativa del commissario dello Stato rispetto alla legge di stabilità, Intanto una docente del corso di laurea in Servizio sociale, Roberta Di Rosa annuncia una petizione per salvare il destino del corso, ritenendo, afferma, che sarebbe stato eliminato a causa di «uno scarso riconoscimento da parte delle altre professioni forti».
GIORNALE DI SICILIA
Retribuzione di risultato, aumenta lo stipendio del segretario Vella
Liquidata al direttore generale della Provincia, Giuseppe Vela, la retribuzione di risultato pari a 11.970 euro, cioè il 10% dello stipendio tabellare che ammonta a 119.705 euro. Il contratto di lavoro, infatti, dispone che Ai segretari comunali e provinciali è attribuito un compenso annuale, denominato retribuzionidi risultato, correlato al conseguimento degli obiettivi assegnati e tenendo conto del complesso degli incarichi aggiuntivi conferiti, ad eccezione dell'incarico di funzione di direttore generale.
Il commissario straordinario, Benito Infurnari, ha trasmesso la scheda di valutazione del segretario generale, Vella, relativa all' anno 2013 nella quale si rileva che allo stesso è stato attribuito un punteggio positivo pari al 100%. Al segretario spetta l'erogazione dell'indennità nella misura massima prevista cioè pari ai 10%, sul monte salari che ammonta a 119.705,50 euro così calcolato: stipendio tabellare 39.979,32 euro; retribuzione di posizione (50.056,56 euro), indennità di vacanze contrattuali (241,92), rateo tredicesima su stipendio (3.351,77), rateo tredicesima su retribuzione di posizione (4.171,38) e diritti di segreteria per 21.904 euro.
Sagra del Mandorlo, costerà 190 mila euro Ecco le spese previste
*il resto dei soldi, sessanta mila euro, si prevede che arrivino dagli spettacoli che saranno realizzati durante la kermesse
La 69esima edizione della Sagra del mandorlo in fiore costerà - se a fine kermesse i conti preventivati torneranno - 190 mila euro. Ben 60 mila euro in più rispetto ai 130 mila derivanti dalla convenzione con il Parco archeologico che consente di utilizzare il 30 per cento dei fondi incassati con la vendita dei biglietti di ingresso alla valle dei Templi. 1 60 mila euro in più - virtualmente già spesi - si ricaveranno dagli incassi, al momento soltanto delle previsioni, degli spettacoli al teatro Pirandello. Le previsioni sono state realizzate sulla base di una stimata presenza media di 450 spettatori. Così il Comune presume di incassare 6.750 euro dal concerto (l'ingresso costa 15 euro) di etnomusica "Municipale Balcanica feat Roy Paci" di sabato prossimo, alle 21. Dallo spettacolo coi gruppi internazionali del festiva! "I bambini del mondo" - quello che si terrà sabato 8 marzo, alle 15,30, il cui ticket di ingresso costa 3 euro - si presume di ricavare 1.350 euro; mentre da quello delle 20,30, con il conferimento del premio "Claudio Criscenzo",il cui ingresso costa sempre 3 euro, si presume d'incassare un identico importo. Dai due spettacoli dei gruppi partecipanti al festiva! internazionale del folclore, quelli di giovedì 13 e dell'indomani alle 16 (il cui biglietto di ingresso costa 15 euro) si presume di incassare 6.750 euro ad esibizione. Ben 7.650 euro è invece la cifra stimata per lo spettacolo delle 21 di venerdì 14 marzo, il cui ingresso costa 17 euro. Stime che cambiano per gli spettacoli di sabato 15: per quello delle ore 16 (ingresso 20 euro) si presume d'arrivare a 9 mila euro; mentre per quello delle 21 (ingresso 23 euro) si potrebbe arrivare - fermo restando la media di presenze stimate - a 10.350 euro. Stessa cifra prevista per il gran galà del folclore (ingresso 23 euro) di domenica 16marzo. Con le previsioni di incasso per gli spettacoli, il Comune arriverebbe dunque a 60.300 euro. Soldi che assieme a 130 mila derivanti dalla convenzione con il Parco archeologico sono stati già virtualmente spesi per fronteggiare i costi della kermesse. L'ospitalità dei gruppi del festival internazionale del folclore e di quelli partecipanti a 'I bambini del mondo ",nonché dei componenti delle giurie e degli ospiti delle manifestazioni collateralicosterà8l mila euro. Per il noleggio degli autobus saranno spesi 10 mila euro, così come 10 mila euro sono stati preventivati per il rimborso delle spese di viaggio dei gruppi internazionali; 6 mila per il rimborso spese viaggio ai gruppi regionali; 9 mila euro i costi da sostenere per le sfilate dei carretti siciliani; 6 mila per la presentazione degli spettacoli del festiva! internazionale del folclore; 10 mila per il noleggio audio, video e luci per gli show; altri 10 mila per la Siae e i vigili del fuoco: ed ancora altri 10 mila euro per le maschere, la biglietteria e il disbrigo pratiche; mille curo per l'assicurazione; 5 mila euro per l'acquisto del Tempio d'oro e delle torce; 5 mila euro per le spese di tipografia ed infine 17 mila euro per la pubblicità. Le spese arrivano, dunque, ad un totale di ben 190 mila euro. I conti, almeno in astratto, tornano. La kermesse può iniziare.
Domenica 2 febbraio 2014
La Sicilia
La Provincia trova l'intesa con il mondo del volontariato
Anche quest'anno la Provincia regionale si sta dotando degli strumenti necessari per affrontare alcune emergenze che si presenteranno nel corso dell'anno sul piano dell'organizzazione di eventi o del problema relativo alla prevenzione ed allo spegnimento degli incendi boschivi che si verificano in modo particolare nel periodo estivo, Ieri mattina, infatti, alla presenza del responsabile del servizio Marzio Tuttolomondo, il commissario straordinario Benito Infurnari ha sottoscritto una convenzione con le 55 associazioni di volontariato iscritte nell'apposito registro del Dipartimento regionale della protezione civile, alle quali si è aggiunto anche il comitato agrigentino della Croce Rossa Italiana. La convenzione, che rinnova un accordo già vigente negli anni passati,
prevede l'erogazione di un rimborso da parte della Provincia nei confronti delle associazioni nel momento in cui queste ultime vengono attivate dallo stesso Servizio a seguito delle esigenze cui sì trova a dovere far fronte. Quello che i volontari devono garantire è una pronta reperibilità (almeno uno per ciascuna associazione), lo svolgimento dei servizi di assistenza alla viabilità in tutti quei casi in cui se ne presenta la necessità (eventi particolarmente rilevanti o calamità), la partecipazione al servizio di antincendio boschivo ed un servizio di pronto intervento nella malaugurata ipotesi in cui dovessero verificarsi delle calamità che rendono necessaria l'organizzazione di servizi particolari da parte della Protezione civile.
AGRARIO E ALBERGHIERO
SCUOLA Per l'istituzione delle sezioni distaccate siamo in dirittura d'arrivo
PALMA DI MONTECHIARO. L'istituzione delle sezioni staccate dell'alberghiero e dell'agrario taglia forse una tappa ormai decisiva, per così offrire alla gioventù palmese l'opportunità di potere scegliere una attività didattica a indirizzo professionale. Giovedì mattina, infatti, i tecnici della Provincia regionale hanno compiuto il definitivo sopralluogo nei locali scelti per fare iniziare nel prossimo anno scolastico, nella cittadina del Gattopardo, la nuova offerta formativa. Possibilità che sarà garantita dall'lpia «Re Capriata» di Licata il cui preside Sergio Coniglio e il consiglio d'istituto, diversi mesi fa, hanno deliberato favorevolmente di aprire le porte del loro istituto nel vicino paese, decentrando così l'istruzione dei corsi dell'alberghiero e dell'agrario, con l'apertura delle prime classi, Il sopralluogo è stato eseguito accuratamente al primo piano dell'istituto comprensivo «Angelo D'Arrigo», nella sede centrale del Villaggio Giordano. Nei locali cioè che erano stati fatti adeguare dall'assessore della Pubblica istruzione nella giunta Bonfanti, Lina Vizzini, per ospitarvi inizialmente la sezione staccata dell'ipia «Enrico Fermi)> di Agrigento, il cui accordo poi non ebbe più seguito e quindi successivamente per renderli disponibili per l'Ipia «Re Capriata» di Licata, in grado di sostituire nell'iniziativa l'analogo istituto scolastico agrigentino. La giunta Bonfanti non fu in grado di appropriarsi della paternità della istituzione, perché cadde per le dimissioni sopraggiunte a seguito di una inchiesta giudiziaria. Il sindaco Pasquale Amato e l'attuale amministrazione comunale non hanno fatto naufragare sa preziosa possibilità di accrescere nella propria cittadina l'offerta di nuovi indirizzi scolastici, tra cui quelli dell'alberghiero e dell'agrario. Corsi questi in cui frequentano negli istituti di Agrigento, Licata e Favara decine di studenti palmesi, costretti ad un pendolarisrno stressante e costoso. Sull'esito del sopralluogo non è stato fornito alcun commento. Ma tutto lascia supporre che possa essere stato positivo, in considerazione della situazione ambientale esistente nella sede centrale del comprensivo D'Arrigo, al cui secondo piano si potrà avere accesso, tra l'altro, da un ingresso secondario, rispetto a quello da cui entrano a scuola i ragazzi della scuola primaria e i bambini della scuola dell'infanzia. Si attende ora la firma dell'autorizzazione sulla nuova istituzione che dovrà apporre il commissario straordinario della Provincia regionale Benito Infurnari. Un adempimento questo a cui seguiranno quelli che dovranno disporre l'Ufficio scolastico provinciale e quello regionale, per consentire all'Assessorato regionale all'Istruzione di firmare l'atteso decreto.
Lunedì 3 febbraio 2014
Sole 24Ore
Personale. Le prospettive sugli Lsu-Lpu
Incognita vincoli sulle stabilizzazioni
La quantità effettiva di stabilizzazioni di lavoratori precari e di Lsu che le Pubbliche amministrazioni possono effettuare in base al Dl loI/'2013 e della legge 147/2013 è ancora un'incognita. Sulle stabilizzazioni pesano in modo pesante i tetti imposti alle nuove assunzioni e la limitazione della quantità massima di stabilizzazioni nel limite del 50% della spesa per le nuove assunzioni. Per poter stimare quante amministrazioni procederanno alla stabilizzazione di Lsu occorre invece verificare la quantità di incentivi che saranno messi a disposizione dei singoli enti e la scelta che il Governo dovrà effettuare se considerare o meno queste risorse trasferite ai Comuni in detrazione dal tetto alla spesa del personale.
Per la sistemazione dei precari gli enti possono utilizzare sia l'articolo 4del DL 101/2013, che valgono fino a tutto il 2016, sia l'articolo 35, comma 3-bis, del Dlgs165/2001, che si applicano a regime. In ambedue i casi i destinatari sono i lavoratori subordinati a tempo determinato, quindi non sono inclusi i somministrati. Si deve inoltre ricordare (da ultimo lo ha fatto il recente parere della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Basilicata 4/2014) che i responsabili assunti con l'articolo 110 del Tuel, al pari dei dipendenti assunti negli uffici di staff degli organi politici, non possono essere stabilizzati.
Gli enti locali hanno l'obbligo fino a tutto il 2016 di assumere i dipendenti di categoria A e B solo attingendo alle graduatorie che le Regioni devono predisporre di Lsu ed Lpu. Gli enti possono scegliere in questo elenco anche i lavoratori che hanno svolto la propria attività presso l'ente e, ovviamente, se il numero delle stabilizzazioni possibili è inferiore ai lavoratori in servizio, devono privilegiare chi è collocato prima in graduatorìa. La graduatoria combinerà tre fattori: anzianità come Lsu o Lpu, anzianità anagrafìca e carico di famiglia. Queste assunzioni sfuggono ai vìncoli di spesa per l'approvvigionamento di personale, ma non ai vincoli del rispetto del Patto e del tetto di spesa del personale. Esse verranno incentivate nella misura massima di 9.200 euro sullabase dei criteri che devono essere dettati dal ministero del Lavoro, in cui una condizione di favore deve essere garantita ai Comuni che effettuano queste assunzioni nei tetti fissati dal legislatore e assicurano il rispetto della spesa del personale.Glienti possono assumere gli Lsu e gli Lpu anche in part time, ma devono coprire posti vacanti in dotazione organica, mentre non sono tenuti a rispettare la soglia massima del 300/o nell'ambito delle categorie A e B.