GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA
Cento mila euro per riparare gli edifici scolastici
Stanziati 100 mila euro per la manutenzione ordinaria degli edifici di proprietà della Provincia per l'anno in corso. Si tratta di somme da utilizzare per gli edifici scolastici di competenza della Provincia, per gli impianti sportivi e per gli uffici di proprietà dell'Ente oppure da impiegare, direttamente, in edifici utilizzati per fini istituzionali con contratti di locazione. Nei prossimi giorni l'ufficio "Gare e contratti" provvederà a pubblicare il bando di gara per l' affidamento dei lavori utilizzando la procedura dell'accordo quadro annuale, una formula che consente di definire il costo dei differenti interventi di manutenzione ordinaria i quali potranno variare in base alle richieste ricevute dai settore "Edilizia e Gestione patrimoniale". L'importo dei lavori ammonta a 77 mila euro mentre i restanti 23 mila euro serviranno a coprire le spese per l'Iva, l'eventuale conferimento a discarica ed altri oneri derivanti dall'effettuazione dei lavori da richiedere. PAPI
PROVINCIA
Pubblicato l'avviso per la selezione di operatori turistici
Pubblicato all'albo pretorio e sul sito internet www.provincia.agrigentoit l'avviso per la selezione dell'associazione tra più soggetti a cui cedere i marchi "Sibit" e "Medinbike" ed il portale www.medinbike.com con la possibilità di commercializzare autonomamente il prodotto cicloturistico. L'avviso è rivolto a tutti gli operatori economici turistici e locali con sede nelle cinque province siciliano (Agrigento, Trapani, Caltanissetta, Ragusa e Siracusa) e a Malta, in associazione consorzio, consorzio, cooperativa.
STATALE L'intervento è stato finalizzato a migliorare la transitabilità coprendo qualche squarcio nel terreno
Ponte Verdura, ritocchi dell'Anas
Si punta a migliorare la viabilità
Operai dell'Anas di nuovo al lavoro sul ponte sul fiume Verdura lungo la statale 115 che da Agrigento porta a Sciacca e che nel febbraio dell'anno scorso è parzialmente crollato e dopo alcuni mesi rimesso in sesto utilizzando dei tubi del tipo Armco. L'intervento degli operai si è reso necessario per potere effettuare lavori ordinari di manutenzione sul manto stradale del viadotto. Si sta procedendo alla scarificazione del manto stradale e alla posa del nuovo asfalto, il tutto per potere rendere il manto stesso maggiormente livellato ed evitare i problemi che i conducenti di autoveicoli di tanto in tanto segnalano e che sono dovuti al fatto che il tipo di intervento che è stato effettuato per la posa dei tubi Armco è da considerare un intervento "provvisorio". Di tanto in tanto vengono notati soprattutto nella zona centrale del viadotto dei piccoli avvallamenti che vengono di volta in volta tamponati con interventi degli operai della società che gestisce le autostrade in Italia. Gli interventi operati hanno comportato qualche minuto di sosta per consentire il deflusso di un momentaneo senso di percorribilità, Nella giornata di oggi la situazione dovrebbe ritornare alla normalità. A determinare la necessità degli interventi è il fatto che il ponte Verdura, quello "storico" e quello realizzato negli anni '70, non spiccano per omogeneità di esecuzione ed è stato, forse, anche questo uno dei motivi che nel febbraio dell'anno scorso hanno determinato il cedimento strutturale, che, come si ricorderà, ha portato alla chiusura del viadotto con notevoli inconvenienti per gli automobilisti e i conducenti di automezzi costretti ad un vero e proprio calvario per mesi. Come è noto, le due parti del viadotto non sono omogenee. Adesso sì aspetta solo che si completi l'iter per la realizzazione del nuovo ponte che, però, non si sa ancora quanto potrà essere realizzato, dal momento che c'è il finanziamento di circa 10 milioni e si attende che il progetto realizzato dall'Anas riceva il via libero, diventando esecutivo, da parte della Regione. I tempi sono stretti anche parchè il Genio civile a fine mese dovrà pronunciarsi sull'utilizzazione ulteriore della "passerella" provvisoria, che, comunque, in questi giorni di piena ha retto. Le piogge torrenziali, infatti, dalle parti del fiume Verdura non hanno creato gli stessi problemi che sorgono quando piove con questa insistenza dalle parti del fiume Platani, Questo, infatti, è esondato ancora una volta ricoprendo molti dei terreni della zona. La situazione, comunque, appare sotto controllo. Intanto gli operai dell'Anas hanno completato un altro: intervento resosi necessario nei giorni del crollo del ponte Verdura: si tratta della sistemazione di un tratto di statale che porta dalla città allo svincolo per la cartiera in zona Verdura. Già i lavori sono stati completati con la posa di apposite barriere che hanno consentito, finalmente, il ripristino dell'arteria, evitando così i pericoli che si S000 avuti per lunghi mesi. TC
ISTRUZIONE Le facoltà di Ingegneria Informatica e Gestionale e Servizio Sociale tagliati per «ragioni di bilancio». Corteo organizzato per giovedì
Consorzio universitario, chiudono due corsi
Una manifestazione in piazza per salvarli
L'on. Maria Iacono «La decisione rappresenta una sconfitta per la provincia. Chiederò al commissario della Provincia di convocare un tavolo tecnico sulla questione».
Una manifestazione per tentare di salvare i corsi di laurea in "Ingegneria informatica e Gestionale" e "Servizio Sociale" tagliati dal Polo Universitario di Agrigento per "ragioni di bilancio". L'appuntamento in piazza nella città dei templi è il 6 febbraio prossimo, nelle prossime ore saranno diffuse tutte le informazioni sul luogo, gli orari e i dettagli della manifestazione sulla pagina Facebook del gruppo 'Il Cambiamento" che ha promosso l'iniziativa dopo l'appello della professoressa Roberta Di Rosa, docente di uno dei corsi di laurea tagliati per "esigenze di bilancio", che ha anche lanciato una petizione online. «Il mio sentire - ha dichiarato la professoressa Di Rosa invitando tutti ad esprimere il proprio sostegno attraverso la petizione sul sito www.activisrn.org o in tutte le altre forme che vorranno attivare - è che questa decisione renda tutti noi, come città, come territorio, un giù più poveri. Poveri di opportunità per i ragazzi, poveri di speranze per i servizi del futuro, poveri per una comunità che dovrà assistere alla negazione per tanti del diritto allo studio e vedrà sempre più giovani, almeno quelli che potranno permetterselo, andare lontano per realizzare le loro legittime aspirazioni». «Il diritto allo studio - posta Beatrice Soma sulla pagina facebook 'Salviamo la cultura, salviamo Agrigento' - è uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona, sancito dalla Dichiarazione universale dei di ritti umani dell'Onu, non dimentichiamolo».
"Proprio per questa ragione - aggiunge Gerlando Di Francesco - abbiamo deciso di reagire a questa ennesima violazione della dignità di un territorio. Confidiamo in una concreta partecipazione di tutti, per dimostrare che siamo stanchi ditali soprusi amministrativi che violentano la nostra coscienza civile e sociale". «Stiamo facendo anche una raccolta firme cartacea oltre a quella online», informa Simone Gangarossa. "Sostegno l'azione della professoressa Di Rosa contro la chiusura dei corsi di laurea, una decisione di una gravità inaudita che mortifica e impoverisce culturalmente un'intera collettività" , arriva dal consigliere comunale di Agrigento di Voce Siciliana Antonio Cicero. »Si tratta - secondo Cicero - di una palese ed ingiustificata disparità di trattamento tra gli studenti. Occorre subito attivarsi tutti insieme, forze politiche e sociali, istituzioni, chiesa, giovani, sindacati e movimenti per evitare questa perdita e per rimuovere le cause clic hanno originato questa assurda decisione. Si deve assolutamente proteggere e sostenere questa grande risorsa del nostro territorio». »La decisione del Cda del Cupa chiudere il corso di laurea in servizio sociale, aldilà delle esigenze di con tenimento della spesa, rappresenta una sconfitta per la provincia", ha detto la parlamentare agrigentina del Pd Maria Iacono. «Chiederò al commissario della provincia di Agrigento - ha aggiunto - di convocare un tavolo tecnico sulla questione alla presenza del presidente del Cupa Maria Immordino e del rettore dell'università di Palermo Roberto La Galla». CAGI
LA SICILIA
UN MASSO SI E' STACCATO DAL COSTONE SOPRASTANTE
Chiuso per una frana il ponte sul fiume Drago
Scampato pericolo alle prime luci dell'alba di ieri, quando una grossa porzione di roccia si è staccata da un costone, rimanendo in bilico e rischiando di cadere sul sottostante viadotto Drago, lungo la strada provinciale numero 1, che dal viadotto Morandi e dalla frazione di Villaseta, conduce in contrada Fondacazzo. Alcuni massi sono crollati al suolo e solo per puro caso, lo smottamento non ha coinvolto le macchine in transito lungo la strada, che solitamente è molto trafficata a tutte le ore del giorno. I vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento sono accorsi prontamente e l'area è stata transennata dopo i primi lavori di rimozione dei detriti. Con l'ausilio di un'autoscala i pompieri hanno appurato le condizioni del costone, constatando il movimento del terreno. La parete franata, composta da pesanti pietre e fanghiglia, potrebbe sbriciolarsi da un momento all'altro. Probabilmente le abbondanti piogge dei giorni scorsi sono la causa principale del peggioramento del costone. L'acqua si sarebbe incanalata nel terreno provocando il distacco. Questo nuovo smottamento potrebbe far pensare che il rischio possa estendersi a tutto il costone roccioso, il cui stato è precario. Motivo per cui in attesa di tutte le verifiche del caso la strada è stata completamente chiusa in entrambe le carreggiata alla circolazione stradale. A tarda mattinata i tecnici dei vigili del fuoco, il personale della Provincia regionale e della Protezione civile hanno effettuato un sopralluogo sia dal basso, che dall'alto della montagna per una prima verifica delle condizioni dell'area soprastante il viadotto. Nei prossimi giorni verranno eseguiti altri accertamenti tecnici per valutare lo stato del terreno e agire di conseguenza. ANTONINO RAVANÀ
MALTEMPO
Dopo l'ultima piena del fiume Salso urge intervenire sulla prevenzione
La piena del fiume Salsa che ha tenuto in apprensione la città praticamente per tutta la giornata di domenica, ha riportato in primo piano la necessità di espletare gli interventi necessari alla messa in sicurezza per prevenire un eventuale disastro. Licata dopo l'ultima elaborazione dei piani di assetto idrogeologico stilata dalla Regione, è stata classificata come "R4", cioè al massimo livello di rischio alluvioni, dissesto idrogeologico e frane. La presenza del fiume Salso all'interno del territorio comunale è chiaramente una minaccia da tenere in grande considerazione, E' bastata infatti l'apertura della diga per far innalzare il livello dell'acqua fluviale e creare parecchia apprensione. La situazione è rimasta sempre sotto controllo e la macchina organizzativa è stata messa in moto fin dalle prime ore della giornata con diverse associazioni di volontariato che hanno operato per garantire sicurezza e celerità di intervento in caso di necessità. Passato il rischio piena, non può però essere rimandata l'adozione degli accorgimenti per prevenire a monte il problema. La massima priorità è legata senza dubbio al ripristino strutturale e alla messa in sicurezza dell'alveo del Salso con l'istallazione e l'adeguamento di casse d'espansione, riarginature, scolmatori o pulizia e ripristino dei canali di sfogo delle acque fluviali. Un altro parametro di sicurezza che andrà monitorato è quello relativo ai segnalatori idrometrici. Lungo il corso del Salso non è presente nessun rilevatore elettronico in grado di segnalare l'innalzamento del livello delle acque fluviali. Nei mesi scorsi un monito sulle condizioni del fiume venne lanciato da alcune organizzazioni sindacali e associazioni di volontariato operanti sul territorio che avevano chiesto un interessamento che potesse portare alla messa in sicurezza di un corso d'acqua che scorre a pochi metri da complessi residenziali.
REPUBBLICA
ALESSANDRA ZINITI
"Adotta anche tu un gruppo folk abbandonato. Campagna nazionale contro l'abbandono dei gruppi folkloristici invitati ad una Sagra e completamente abbandonati ai loro arrivo".
Sui social network, per strada, negli uffici, nei negozi che si affacciano su via Atenea. Da qualche
Da quando un gruppo di bambini giapponesi e un altro gruppo di artisti provenienti dalla Lettonia vagano senza sapere né che fare nè dove andare. Semplicemente perche l'evento che li aveva portati in città, e cioè la partecipazione alla Sagra del mandorlo in fiore, non c'è più. Forse rinviata di un mese, chissà, Quel che è certo è che almeno due gruppi folcloristici, e provenienti non proprio da paesi dietro l'angolo, sono arrivati in Sicilia dopo aver ricevuto l'invito firmato dal sindaco Marco Zambuto. Ma chi lo ha spedito è un giallo. Lo hanno fatto gli organizzatori la 69esima Sagra del mandorlo in fiore prima di decidere il rinvio della manifestazione e si sono poi dimenticati di avvertire per tempo gi Ospiti?A sentire il sindaco Marco Zambuto pare proprio di no. "Gli inviti che ho firmato io sono del 31 gennaio scorso, e cioè tre giorni fa. Solo allora, quando ho avuto la certezza che la sagra si potesse fare, ho firmato gli inviti che naturalmente sono per marzo»
Ma i responsabili dei due gruppi folk già giunti ad Agrigento dicono di aver ricevuto due inviti formali, il primo il 27 dicembre, il secondo il 31 gennaio, E ovviamente nessuna comunicazione del rinvio, «Quelli fatti prima del 31 gennaio dice Zambuto sono falsi anche se recano la mia firma che è stata falsificata. Sappiamo anche chi li ha redatti, firmati e inviati. Denuncerò tutto alla procura», A mandare il primo invito sarebbe stato Dario Danile, presidente di un gruppo folk di Agrigento che da anni i con gli organizzatori della Sagra. Che ammette e si difende: "Sì, li ho invitati io, come faccio da tre anni. Mi ha detto il sindaco di farlo, Poi hanno cambiato lodate e non mi hanno detto niente» Zambuto ribatte: «Chi ha usato abusivamente la carta Intestata del Comune di Agrigento ne risponderà". I gruppi folk, intanto, continuano a vagare e aspettano disperati che qualcuno dica loro cosa fare e soprattutto che gli rimborsi le spese. A marzo, c'è da giurarlo, non torneranno. A.Z.