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 La Sicilia


Ecco il Piano Paesaggistico
VERSO L'APPROVAZONE Pubblicato negli albi pretori dei 43 Comuni e della Provincia regionale
Il piano paesaggistico della provincia di Agrigento ha fatto un altro passo in avanti verso la sua definitiva adozione. In questi giorni, infatti, è in pubblicazione all'albo pretorio di tutti i 43 Comuni agrigentini ed anche in quello della Provincia, affinché tutti i cittadini possano prenderne visione (in ogni caso gli originali cartacei sono depositati negli uffici della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali). Quanti dovessero averne interesse potranno produrre, entro 30 giorni dalla fine del periodo di pubblicazione, eventuali osservazioni e deduzioni sia alla Soprintendenza che al Servizio Piano paesaggistico regionale del Dipartimento beni culturali a Palermo. Decorso tu-
le periodo lo stesso assessorato regionale ai beni culturali approverà definitivamente il piano che potrà così diventare pienamente esecutivo.
La proposta di piano è stata elaborata dall'Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio, istituito nel 2002, e del quale fanno parte una serie di esperti della materia. Tale proposta è stata ultimata e «licenziata» dall'Osservatorio il 16 maggio del 2013 e due mesi dopo, esattamente il 29 luglio del 2013, l'assessore regionale ai beni culturali Mariarita Sgarlata ha approvato tale proposta adottando quindi il piano. Di recente, nel mese di gennaio, l'invio da parte della Soprintendenza agli enti locali per gli adem
pimenti relativi alla pubblicità dell'evento.
Il piano contiene una serie di prescrizioni e di schede che sono relativi alle caratteristiche principali del paesaggio agrigentino, con lo scopo di tutelare e valorizzare le peculiarità che lo caratterizzano. Ad esso si dovranno adeguare, una volta che diventerà pienamente operativo, tutti gli interventi che si riterrà di dovere effettuare nelle località e negli aspetti monumentali che in esso figurano e sono tutelati Vi sono elencati aree archeologiche, alberi monumentali e tutte quelle altre componenti del paesaggio che si è ritenuto sottoporre a particolare tutela per evitarne la dispersione. Ogni
altro intervento che non rispetti le prescrizioni di questo strumenti non potrà essere ammesso e quindi non potrà essere in alcun modo realizzato.
Nella seduta finale dell'Osservatorio, svoltasi come detto lo scorso 16 maggio, quest'ultimo era presieduto dall'attuale commissario del Parco Archeologico Gaetano Pennino ed erano presenti il soprintendente facente funzioni di Agrigento Antonino Fera e l'arch. Antonino Terrana della Unità operativa Beni paesaggistici, naturali e naturalistici della stessa Soprintendenza. Furono proprio loro ad illustrare i contenuti del piano ai componenti dell'Osservatorio.


LA RIFORMA IN AULA MARTEDÌ; FI ACCUSA: «PER UN SOLO DDL BEN 4 TESTI))
Città metropolitane e Province, è già polemica
PALERMO. Incardinato all'Ars il ddl sulle città metropolitane e i liberi consorzi tra comuni. Data per letta la relazione del presidente della commissione Affari Istituzionali Antonello Cracolici (Pd), la discussione generale si svolgerà martedì della prossima settimana. In effetti i disegni di legge varati dalla commissione sono quattro: «Istituzione dei liberi consorzi comunali e delle Città metropolitane»; «Norme transitorie in materia di proroga delle gestioni commissariali provinciali»; 3) «melegibilità ed incompatibilità degli amministratori dei liberi consorzi comunali e delle Città metropolitane»; 4) Disposizioni per la riqualificazione dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata».
Un pò di confusione. E peraltro va rilevato che col secondo ddl sulle norme transitorie per la proroga alla gestione commissariale, sembra avere tutto il sapore di prevenire l'impossibilità che entro il 15 febbraio non si riuscirà a varare la riforma. Una proroga che dovrebbe proiettarsi al
31 ottobre dell'anno in corso. Ed ove si dovesse pervenire al referendum sulla elezione di primo grado dei presidenti dei Consorzi, mentre il ddl della commissione prevede il voto di secondo grado peraltro, la gestione commissariale si allungherebbe fino al febbraio 2015.
A questo proposito, Marco Falcone che accusa il governo Crocetta di stato «confusionale», rileva:
«Sulla legge di riforma delle province, paradossalmente si arriva in Aula non con un solo disegno di legge, ma con ben quattro testi, segno evidente di un profondo smarrimento e di imbarazzante incertezza. Purtroppo, ancora una volta, non possiamo non constatare che ad una situazione di incapacità si aggiunge ora quella di sbandamento politico, Crocetta farebbe bene a riflettere un po' meglio sugli obiettivi strategici del suo governo, ma anche sulla maggioranza che lo sostiene)).
Botta e risposta tra Nino D'Asero (Ncd) e il governatore Rosario Crocetta, a proposito del richiamo del ministro Saccomani alla Regione per non avere recepito il decreto sul pagamento dei crediti alle imprese. Il capogruppo del Ncd esclama: <(Tanto tuonò che piowe! E arriva l'umiliante strigliata, che promette ripercussioni non indifferenti, da parte del governo nazionale sulla Regione». Ed aggiunge: «Le leggi di aiuto alle imprese che rimangono ancor lettera morta e quelle non ancora approvate gridano vendetta. Se ai manca- ti pagamenti, che hanno causato la procedura di infrazione dell'Ue nei confronti dell'italia, si accostano i mancati aiuti alla spina dorsale dell'economia isolana, le piccole e medie imprese, il quadro intero che contempliamo è veramente spaventoso. L'immobilismo la fa da padrone e le imprese rischiano il tracollo con tutte le conseguenze immaginabili. Così non facendo, lo sviluppo è un sogno ma il futuro potrebbe essere un incubo)).
Il governatore ribatte. «Le dichiarazioni dell'onorevole D'Asero sono veramente paradossali. E infatti dall'estate scorsa che il Governo insiste sull'urgenza dì far esitare la legge all'Ars. Anche stamane (ieri per chi legge, ndr) nella conferenza dei capigruppo, ne ho riproposto l'urgenza e la priorità. Tra l'altro il decreto legge sui pagamenti faceva parte della manovra finanziaria approvata in Aula e, in quella circostanza, le opposizioni hanno chiesto al Governo di stralciare tale legge per rinviarla ad altro momento. Trovo veramente assurdo che le responsabilità dell'opposizione dell'Ars, vengano addossate al governo o addirittura al Presidente della Regione».


Giornale Di Sicilia


La Provincia a tutela delle tartarughe
Prosegue l'impegno della Provincia per la salvaguardia dell'ambiente. Si parte dalle attività di educazione ambientale nelle 5cuole con il progetto comunitario "Tartallfe Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale", finanziato dall'Unione Europea con il contributo, pari al 75% del budget totale, dello strumento finanziario "Life" della commissione Europea. La Provincia, infatti, è partner del progetto che vede Ente capofila il Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Scienze Marine. La Provincia Regionale si occuperà di sensibilizzare i giovani sui problemi legati alla conservazione della Tartaruga marina Caretta caretta, specie prioritaria inserita nella Direttiva Habitat" e protetta da numerose Convenzioni internazionali, la cui conservazione ha assunto un aspetto strategico per il bacino del Mediterraneo. 11 Tartalife è il quinto progetto Lite al quale ha aderito la Provincia attraverso l'attività del Settore Ambiente e Territorio, diretto dall'ing. Bernardo Barone.


Giovanni Panepinto chiede di salvare i corsi soppressi
«Bisogna intervenire per opporsi alla smobilitazione dei corsi di 'aurea tenuti presso il Pob Universitario di Agrigento, dove su sei attualmente attivi potrebbero rimanerne s&o due», Lo dice Giovanni Panepinto, deputato regionale de PD, che ha presentate un'interrogazione M presidente della Regione e all'assessore alla istruzione e alla Formazione. «Le conseguenze di questa decisione sarebbero pesanti aggiunge Panepinto- anche da punto di vista sociale: chiede ai governo regionaie di intervenire per evitare di disperdere un importante patrimonio culturale e formativo messo in piedi in questi anni». Panepinto esprime inoltre a propria solidarietà agli studenti universitari.


Frane, ieri è stata riaperta la strada provinciale per la frazione Montaperto
Riaperto ieri il tratto di strada provinciale che collega il viadotto "Morandi" al bivio per Montaperto ed il quadrivio "Spinasanta", dopo i lavori di consolidamento del costo- ne da parte del settore Viabilità della Provincia, diretto da Piero Hamel.
Il tratto di strada era stato chiuso nei primi giorni del mese di gennaio a seguito del distacco dal costone tufaceo di un grosso masso di quasi 9 metri cubi.
La frana si è verificata il tre gennaio scorso. Il capo cantoniere in servizio nella strada, Salvatore Librici aveva dato l'allarme informando il settore competente. Sul posto giungeva Michelangelo Di Carlo per un sopralluogo e valutare l'entità dei danni.
Il distacco, infatti, era avvenuto in corrispondenza dell'inizio della rampa di innesto al ponte Moranti nella zona di Villaseta. Dopo la frana altri blocchi erario in bilico sulla parete tufacea ad una altezza di circa 15 metri.
Il distacco del masso era stato causato dalle intense piogge degli ultimi giornì del 2013 che aveva prodotto delle forti crepe nella massa tufacca erodendo la stabilità.
Subito dopo il sopralluogo il tratto di strada, per motivi di sicurezza, è stato chiuso alla circolazione e contestualmente veniva avviata la procedura per dare corso ai lavori dimessa in sicurezza dell'intero costone.
I lavori hanno riguardato l'abbattimento dei massi pericolanti, e la messa in sicurezza dell'intero costo- ne con la "pulizia" della vetta.
Ultimato l'intervento il 3 febbraio scorso veniva effettuato un sopralluogo da parte dei tecnici del settore viabilità dell'Ente Provincia e ieri la strada è stata riaperta.

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