/ Rassegna stampa » 2014 » Febbraio » 27 » Rassegna stampa del 28 febbraio 2014

Agrigentonotizie.it

Scoperta discarica abusiva a Porto Empedocle, la Polizia provinciale sequestra l'area
Gli agenti si sono recati sul posto - insieme a Claudio Lombardo, dell'associazione ambientalista - e hanno posto la discarica sotto sequestro. Adesso saranno avviate le indagini per risalire agli eventuali responsabili dello scarico dei rifiuti. Erano stati abbandonati eternit, scarti edili, rifiuti e fogli di catrame. Eternit, scarti edili, rifiuti e fogli di catrame sono stati rinvenuti abbandonati in contrada Cicero, a Porto Empedocle. La scoperta della grande discarica è stata fatta dall'associazione ambientalista agrigentina MareAmico la quale, dopo aver fotografato l'area, ha avvisato la Polizia provinciale. Gli agenti, oggi pomeriggio, si sono recati sul posto - insieme a Claudio Lombardo, dell'associazione ambientalista - e hanno posto la discarica sotto sequestro. Adesso saranno avviate le indagini per risalire agli eventuali responsabili dello scarico dei rifiuti. Non è la prima attività svolta in sinergia tra l'associazione MareAmico e la Polizia provinciale. Tra queste si ricordano i controlli nei frantoi della provinciadopo la denuncia di scarico dei residui di lavorazione nei fiumi.
Gds.it
Liberi consorzi, i presidenti  eletti dai consiglieri comunali

Il presidente dei liberi di consorzi di Comuni verrà eletto dai consiglieri comunali del territorio. Cade quindi l'ipotesi di ricorrere alle urne e al voto popolare. 
L'Ars ha approvato la prima norma della giornata nella lunga maratona che entro la prossima settimana dovrebbe portare al varo della riforma delle Province. L'articolo approvato stabilisce che "il presidente del libero consorzio è eletto dai consiglieri comunali e sindaci dei Comuni aderenti allo stesso, a maggioranza assoluta dei voti, fra i sindaci dei Comuni appartenenti al libero consorzio".
Se nessuno dei candidati ottiene la maggioranza assoluta si va al ballottaggio. Infine, il presidente eletto potrà in futuro essere sfiduciato tramite una mozione approvata dalla maggioranza dei consiglieri comunali e dei sindaci del consorzio. Il Nuovo Centrodestra ha provato fino all'ultimo a far introdurre la possibilità che ogni consorzio preveda nel proprio statuto l'ipotesi di scegliere anche l'elezione popolare del presidente.
COSI' FUNZIONERANNO LE GIUNTE. Approvato anche l'articolo sulla composizione delle giunte che insieme al presidente guideranno il libero consorzio. Prevede che "La giunta è composta dal presidente e da un numero massimo di otto assessori, nominati dal presidente fra i componenti dell'assemblea del consorzio". Il numero dei componenti della giunta sarà stabilito il rapporto alla popolazione dei Comuni consorziati. La cessazione della carica ricoperta presso il Comune di appartenenza comporta la decadenza dalla carica ricoperta nel Libero Consorzio. 
Gli altri articoli, fra cui quello contestatissimo sulla istituzione delle città metropolitane, verranno esaminati da martedì prossimo.


Livesicilia.it Province, riforma più vicina .Ma resta l'ultimo scoglio
I liberi consorzi hanno un volto.  Con l'approvazione degli articoli 5 e 6, oggi, Sala d'Ercole ha compiuto un passo avanti decisivo verso l'approvazione della riforma. Un cammino che adesso si ferma per qualche giorno. Bisognerà prendere la rincorsa per superare l'ostacolo maggiore: quello che riguarda l'approvazione delle città metropolitane. Un tema che ha già inflitto al governo una prima bocciatura, qualche giorno fa. Se ne riparlerà da martedì. Intanto, come detto, il parlamento è andato avanti, approvando in un clima finalmente sereno- nei limiti del possibile - gli articoli che riguardano l'elezione del presidente del libero consorzio e la composizione della giunta. Completando così la composizione del nuovo ente, dopo l'approvazione, ieri dell'articolo che riguarda l'assemblea. Curiosa la norma approvata proprio per il vertice del Consorzio. Nonostante, dopo il voto di due giorni fa, la composizione dell'assemblea si sia ristretta soltanto ai sindaci dei Comuni che compongono il Consorzio, l'elezione coinvolgerà anche i Consiglieri di quei Comuni, messi fuori dall'Assemblea del consorzio dopo i "colpi" del voto segreto. E i consiglieri potranno anche partecipare alla presentazione della sfiducia nei confronti del presidente. Un meccanismo, quello della sfiducia, che si è complicato ulteriormente in Aula, dopo un emendamento che aveva l'obiettivo di scongiurare un continuo ricorso alla mozione che non potrà "essere presentata prima di due anni dall'elezione del Presidente nè per più di due volte, a distanza di almeno un anno, durante il medesimo mandato". Ok anche all'emendamento che prevede, in caso di decadenza del presidente del passaggio delle relative funzioni non nelle mani del vice, ma di un Commissario nominato dall'assessore alla Funzione pubblica. Molto più veloce l'approvazione dell'articolo successivo, il 6, che riguarda la composizione della giunta del Consorzio. Potrà essere formata da un massimo di otto assessori, che decadrebbero dalla giunta in caso di concomitante decadenza dalla carica di sindaco del proprio Comune di appartenenza. Insomma, la giornata di oggi è la prima, nel corso dell'iter della riforma, nella quale il governo non sia andato sotto almeno una volta. Nonostante la riproposizione, più volte, del voto segreto, anche da parte dei grillini. Il richiamo al dialogo lanciato dal presidente Crocetta sembra quindi essere stato raccolto. E l'opposizione si è dimostrata, oggi, più "responsabile" che in passato. Anche se non sono mancate le voci critiche, sia durante che dopo la seduta. "Abbiamo tolto - ha detto il capogruppo della Lista Musumeci Santi Formica - il voto ai cittadini per entrare nell'era della contrattazione tra sindaci. Finirà che i sindaci daranno il voto ai presidenti solo in cambio di un contributo o della sistemazione di una strada". Secondo Assenza (Forza Italia), la norma è una "somma di corbellerie", mentre Cordaro in Aula ha fatto notare più volte le contraddizioni "interne" del disegno di legge. Molto dure anche le parole dei deputati del Partito dei siciliani. "La discussione sui Consorzi - ha detto il capogruppo Roberto Di Mauro - continua all'insegna della confusione e della produzione di norme che appaiono sempre più viziate da illegittimità, mettendo a rischio l'intera riforma. Ne è una dimostrazione il voto di oggi sulla composizione del corpo elettorale per la scelta del Presidente del Consorzio (che sarà uno dei sindaci dei comuni membri del Consorzio e sarà eletto dai Sindaci e dai Consiglieri comunali) che è palesemente in contrasto con la decisione già assunta sulla composizione dell'Assemblea del Consorzio (che sarà composta solo dai Sindaci). Evidentemente - ha aggiunto Di Mauro - continua a non esserci da parte del Governo e della maggioranza una chiara linea da seguire, con scelte dettate dall'improvvisazione o da estemporanei calcoli sulla maggioranza d'Aula a favore di questo o quel provvedimento, che stanno minando la credibilità e la tenuta complessiva della riforma, sempre più a rischio di impugnativa da parte del Commissario dello Stato". Un'ombra, quella dell'impugnativa, che si è allungata più volte stasera a Sala d'Ercole. Dove però il governo "incassa" l'apertura del Nuovo centrodestra di Alfano. "Né smania di potere né schiacciamento da parte di Forza Italia. Siamo sempre stati - ha detto infatti il capogruppo Nino D'Asero - e restiamo aperti al confronto e disponibili al dialogo. Abbiamo sempre ritenuto - ha aggiunto - di non doversi fare una opposizione preconcetta e siamo sempre stati disponibili a dare un contributo che, quando è stato accolto, ha contribuito al miglioramento dei DDL in discussione. Sulle riforme, poi, - ha concluso D'Asero - che riguardano un sistema di regole valide per tutti, è auspicabile una condivisione ampia e ragionata con la maggioranza". In mattinata, in effetti, Crocetta aveva parlato senza troppi giri di parole: "Gli alfaniani decidano da che parte stare. Se vogliono dialogare davvero, lo dimostrino votando questa e le altre riforme". Il governatore, poi, non ha nemmeno escluso un coinvolgimento del Ncd nell'esecutivo, in vista di un prossimo rimpasto. La giornata, quindi, si è chiusa con un sostanziale ottimismo di una maggioranza per una volta immune dall'esplosione di tensioni e divisioni plateali. Mentre la seduta era stata "accesa" dalle polemiche sull'interpretazione di un parere del Cga riguardante i commissariamenti delle Province. Secondo l'opposizione, i giudici amministrativi hanno sancito, di fatto, l'illegittimità di ogni nomina avvenuta dopo il 31 dicembre. E in particolare, quelle riguardanti le Province di Trapani (dove Antonio Ingroia ha sostituito Darco Pellos) e Siracusa (Ettore Leotta al posto di Alessandro Giacchetti). "Il Cga non ha fatto che confermare la correttezza del percorso del governo" hanno replicato il presidente Crocetta e l'assessore Valenti. Ma il percorso della riforma non è ancora terminato. L'Ars rifiata un po', e prende la rincorsa. C'è l'ostacolo più alto da superare: quello delle città metropolitane. Una bocciatura mutilerebbe fortemente il disegno di legge. Ma se ne riparlerà martedì.

Sicilia24.it
Edilizia scolastica, pubblicata la graduatoria finale per l'aggiudicazione di un importante appalto.
Continua senza soste l'attività dell'Ufficio Gare della Provincia Regionale di Agrigento. La Commissione di Gara, presieduta dal Direttore del Settore Edilizia Scolastica ing. Gaetano Gucciardo, ha reso nota la graduatoria finale per l'aggiudicazione dell'appalto integrato per l'affidamento della progettazione ed esecuzione dei lavori di ristrutturazione dell'edificio da adibire alla succursale di Piazza Gondar del Liceo "Linares" a Licata. La graduatoria è stata approvata in seguito ad un'attenta valutazione della congruità delle offerte delle imprese che hanno partecipato alla gara. Prima in graduatoria è risultata l'impresa "Bruno Teodoro SpA", che ha preceduto la"H. C. srl". Con un successivo provvedimento si procederà all'aggiudicazione definitiva dell'appalto, dell'importo complessivo di € 1.126.400,00, che consentirà, dunque, una volta completato il relativo iter burocratico, di procedere ai lavori migliorando notevolmente la situazione complessiva del Liceo Linares. La ditta aggiudicataria eseguirà i lavori nel tempo massimo di quattrocento giorni lavorativi a partire dalla data di consegna dei lavori.

Repubblica.it Province, passo avanti all'Ars.
Saranno i consiglieri dei Comuni aderenti al consorzio a eleggere i presidenti dei consorzi stessi, che sostituiranno le Province regionali. Sala d'Ercole ha approvato un emendamento del governo, condiviso dalla commissione Affari istituzionali, stabilisce che il presidente venga eletto tra i sindaci facenti parte dell'assemblea del consorzio, non solo dai primi cittadini ma da tutti i consiglieri comunali dei comuni coinvolti, che, pur non facendo parte dell'assemblea dei liberi consorzi, si costituiscono quale "elettorato attivo" in occasione dell'elezione del presidente dell'ente. I presidenti potranno anche essere sfiduciati dalla stessa assemblea. Una norma che è stata definita dal presidente della Regione Crocetta "di mediazione per venire incontro alle richieste delle opposizioni". Ma le minoranze insorgono definendo il provvedimento dannoso e perfino incostituzionale. 
Per Toto Cordaro "l'articolo 5 che riguarda l'elezione dei presidenti dei Consorzi continua a portare con sè le conseguenze del pastrocchio che stiamo alimentando. Dopo il parere del Cga ci potremmo trovare in una situazione di vacatio sulla gestione delle Province". Per Santi Formica (Lista Musumeci) "rischiamo di approvare una norma che verrà impugnata dal Commissario dello Stato per evidente illogicità, oltre che incostituzionalità. Perchè allargare solo ai consiglieri? A questo punto apriamo il voto anche ai sindacati, alle associazioni e ai social network". Per Bernardette Grasso (Grande Sud - Pid) "come si fa ad allargare ai consiglieri comunali il voto per l'elezione del presidente del consorzio, se questi sono già esclusi dall'assemblea per volontà di quest'Aula che ha respinto la norma del governo all'articolo 4"? Secondo Gino Ioppolo (Lista Musumeci) "la legge sta andando verso un paradosso: si creerebbero due distinte assemblee. Una elettiva e una deliberante. Così, gli organi da tre diventeranno quattro". Per Mimmo Turano (Udc), voce fuori dal coro della maggioranza, "devono votare il presidente o il corpo elettorale o i sindaci che fanno parte dell'assemblea".


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