Agrigentonotizie.it
Scoperta discarica abusiva a Porto
Empedocle, la Polizia provinciale sequestra l'area
Gli agenti si sono recati sul posto -
insieme a Claudio Lombardo, dell'associazione ambientalista - e hanno
posto la discarica sotto sequestro. Adesso saranno avviate le
indagini per risalire agli eventuali responsabili dello scarico dei
rifiuti. Erano stati abbandonati eternit, scarti edili, rifiuti e
fogli di catrame. Eternit,
scarti edili, rifiuti e fogli di catrame sono
stati rinvenuti abbandonati in contrada
Cicero, a Porto Empedocle.
La scoperta della grande discarica è stata fatta dall'associazione
ambientalista agrigentina MareAmico la
quale, dopo aver fotografato l'area, ha
avvisato la Polizia provinciale.
Gli agenti, oggi pomeriggio, si sono recati sul posto - insieme a
Claudio Lombardo, dell'associazione ambientalista - e hanno
posto la discarica sotto sequestro. Adesso saranno avviate le
indagini per risalire agli eventuali responsabili dello scarico dei
rifiuti. Non è la prima attività svolta in sinergia tra
l'associazione MareAmico e la Polizia provinciale. Tra queste si
ricordano i controlli nei frantoi della provinciadopo
la denuncia di scarico dei residui di lavorazione nei fiumi.
Gds.it
Liberi
consorzi, i presidenti eletti dai consiglieri comunali
Il presidente dei liberi di consorzi di Comuni verrà eletto dai consiglieri comunali del territorio. Cade quindi l'ipotesi di ricorrere alle urne e al voto popolare.
L'Ars
ha approvato la prima norma della giornata nella lunga maratona che
entro la prossima settimana dovrebbe portare al varo della riforma
delle Province. L'articolo approvato stabilisce che "il
presidente del libero consorzio è eletto dai consiglieri comunali e
sindaci dei Comuni aderenti allo stesso, a maggioranza assoluta dei
voti, fra i sindaci dei Comuni appartenenti al libero consorzio".
Se nessuno dei candidati ottiene la
maggioranza assoluta si va al ballottaggio. Infine, il presidente
eletto potrà in futuro essere sfiduciato tramite una mozione
approvata dalla maggioranza dei consiglieri comunali e dei sindaci
del consorzio.
Il Nuovo Centrodestra ha provato fino
all'ultimo a far introdurre la possibilità che ogni consorzio
preveda nel proprio statuto l'ipotesi di scegliere anche l'elezione
popolare del presidente.
COSI'
FUNZIONERANNO LE GIUNTE. Approvato
anche l'articolo sulla composizione delle giunte che insieme al
presidente guideranno il libero consorzio. Prevede che "La giunta è
composta dal presidente e da un numero massimo di otto assessori,
nominati dal presidente fra i componenti dell'assemblea del
consorzio". Il numero dei componenti della giunta sarà stabilito
il rapporto alla popolazione dei Comuni consorziati. La cessazione
della carica ricoperta presso il Comune di appartenenza comporta la
decadenza dalla carica ricoperta nel Libero Consorzio.
Gli
altri articoli, fra cui quello contestatissimo sulla istituzione
delle città metropolitane, verranno esaminati da martedì prossimo.
Livesicilia.it
Province, riforma più vicina .Ma
resta l'ultimo scoglio
I
liberi consorzi hanno un volto.
Con
l'approvazione degli articoli 5 e 6, oggi, Sala d'Ercole ha
compiuto un passo avanti decisivo verso l'approvazione della riforma.
Un cammino che adesso si ferma per qualche giorno. Bisognerà
prendere la rincorsa per superare l'ostacolo maggiore: quello che
riguarda l'approvazione delle città metropolitane. Un tema che ha
già inflitto al governo una prima bocciatura, qualche giorno fa. Se
ne riparlerà da martedì. Intanto,
come detto, il parlamento è andato avanti, approvando in un clima
finalmente sereno-
nei
limiti del possibile - gli articoli che riguardano l'elezione del
presidente del libero consorzio e la composizione della giunta.
Completando così la composizione del nuovo ente, dopo
l'approvazione, ieri dell'articolo che riguarda l'assemblea.
Curiosa
la norma approvata proprio per il vertice del Consorzio. Nonostante,
dopo il voto di due giorni fa, la composizione dell'assemblea si
sia ristretta soltanto ai sindaci dei Comuni che compongono il
Consorzio, l'elezione coinvolgerà anche i Consiglieri di quei
Comuni, messi fuori dall'Assemblea del consorzio dopo i "colpi"
del voto segreto. E i consiglieri potranno anche partecipare alla
presentazione della sfiducia nei confronti del presidente. Un
meccanismo, quello della sfiducia, che si è complicato ulteriormente
in Aula, dopo un emendamento che aveva l'obiettivo di scongiurare
un continuo ricorso alla mozione che non potrà "essere presentata
prima di due anni dall'elezione del Presidente nè per più di due
volte, a distanza di almeno un anno, durante il medesimo mandato".
Ok anche all'emendamento che prevede, in caso di decadenza del
presidente del passaggio delle relative funzioni non nelle mani del
vice, ma di un Commissario nominato dall'assessore alla Funzione
pubblica. Molto
più veloce l'approvazione dell'articolo successivo, il 6,
che riguarda la composizione della giunta del Consorzio. Potrà
essere formata da un massimo di otto assessori, che decadrebbero
dalla giunta in caso di concomitante decadenza dalla carica di
sindaco del proprio Comune di appartenenza. Insomma,
la giornata di oggi è la prima, nel corso dell'iter della riforma,
nella quale il governo non sia andato sotto almeno una
volta. Nonostante
la riproposizione, più volte, del voto segreto, anche da parte dei
grillini. Il richiamo al dialogo lanciato dal presidente Crocetta
sembra quindi essere stato raccolto. E l'opposizione si è
dimostrata, oggi, più "responsabile" che in passato. Anche se
non sono mancate le voci critiche, sia durante che dopo la seduta.
"Abbiamo tolto - ha detto il capogruppo della Lista Musumeci
Santi Formica - il voto ai cittadini per entrare nell'era della
contrattazione tra sindaci. Finirà che i sindaci daranno il voto ai
presidenti solo in cambio di un contributo o della sistemazione di
una strada". Secondo Assenza (Forza Italia), la norma è una
"somma di corbellerie", mentre Cordaro in Aula ha fatto notare
più volte le contraddizioni "interne" del disegno di legge.
Molto dure anche le parole dei deputati del Partito dei siciliani.
"La discussione sui Consorzi - ha detto il capogruppo Roberto Di
Mauro - continua all'insegna della confusione e della produzione di
norme che appaiono sempre più viziate da illegittimità, mettendo a
rischio l'intera riforma. Ne è una dimostrazione il voto di oggi
sulla composizione del corpo elettorale per la scelta del Presidente
del Consorzio (che sarà uno dei sindaci dei comuni membri del
Consorzio e sarà eletto dai Sindaci e dai Consiglieri comunali) che
è palesemente in contrasto con la decisione già assunta sulla
composizione dell'Assemblea del Consorzio (che sarà composta solo
dai Sindaci). Evidentemente - ha aggiunto Di Mauro - continua a non
esserci da parte del Governo e della maggioranza una chiara linea da
seguire, con scelte dettate dall'improvvisazione o da estemporanei
calcoli sulla maggioranza d'Aula a favore di questo o quel
provvedimento, che stanno minando la credibilità e la tenuta
complessiva della riforma, sempre più a rischio di impugnativa da
parte del Commissario dello Stato". Un'ombra,
quella dell'impugnativa, che si è allungata più volte stasera a
Sala d'Ercole. Dove
però il governo "incassa" l'apertura del Nuovo centrodestra di
Alfano. "Né smania di potere né schiacciamento da parte di Forza
Italia. Siamo sempre stati - ha detto infatti il capogruppo Nino
D'Asero - e restiamo aperti al confronto e disponibili al dialogo.
Abbiamo sempre ritenuto - ha aggiunto - di non doversi fare una
opposizione preconcetta e siamo sempre stati disponibili a dare un
contributo che, quando è stato accolto, ha contribuito al
miglioramento dei DDL in discussione. Sulle riforme, poi, - ha
concluso D'Asero - che riguardano un sistema di regole valide per
tutti, è auspicabile una condivisione ampia e ragionata con la
maggioranza". In mattinata, in effetti, Crocetta aveva parlato
senza troppi giri di parole: "Gli alfaniani decidano da che parte
stare. Se vogliono dialogare davvero, lo dimostrino votando questa e
le altre riforme". Il governatore, poi, non ha nemmeno escluso un
coinvolgimento del Ncd nell'esecutivo, in vista di un prossimo
rimpasto. La
giornata, quindi, si è chiusa con un sostanziale ottimismo di una
maggioranza per una volta immune dall'esplosione di tensioni
e divisioni plateali. Mentre la seduta era stata "accesa" dalle
polemiche sull'interpretazione di un parere del Cga riguardante i
commissariamenti delle Province. Secondo l'opposizione, i giudici
amministrativi hanno sancito, di fatto, l'illegittimità di ogni
nomina avvenuta dopo il 31 dicembre. E in particolare, quelle
riguardanti le Province di Trapani (dove Antonio Ingroia ha
sostituito Darco Pellos) e Siracusa (Ettore Leotta al posto di
Alessandro Giacchetti). "Il Cga non ha fatto che confermare la
correttezza del percorso del governo" hanno replicato il presidente
Crocetta e l'assessore Valenti. Ma il percorso della riforma non è
ancora terminato. L'Ars rifiata un po', e prende la rincorsa. C'è
l'ostacolo più alto da superare: quello delle città
metropolitane. Una bocciatura mutilerebbe fortemente il disegno di
legge. Ma se ne riparlerà martedì.
Sicilia24.it
Edilizia scolastica, pubblicata la
graduatoria finale per l'aggiudicazione di un importante appalto.
Continua senza soste l'attività
dell'Ufficio Gare della Provincia Regionale di Agrigento. La
Commissione di Gara, presieduta dal Direttore del Settore Edilizia
Scolastica ing. Gaetano Gucciardo, ha reso nota la graduatoria finale
per l'aggiudicazione dell'appalto integrato per l'affidamento
della progettazione ed esecuzione dei lavori di ristrutturazione
dell'edificio da adibire alla succursale di Piazza Gondar del Liceo
"Linares" a Licata. La graduatoria è stata approvata in seguito
ad un'attenta valutazione della congruità delle offerte delle
imprese che hanno partecipato alla gara.
Prima in graduatoria è risultata
l'impresa "Bruno Teodoro SpA", che ha preceduto la"H. C.
srl".
Con un successivo provvedimento si
procederà all'aggiudicazione definitiva dell'appalto,
dell'importo complessivo di 1.126.400,00, che consentirà,
dunque, una volta completato il relativo iter burocratico, di
procedere ai lavori migliorando notevolmente la situazione
complessiva del Liceo Linares.
La ditta aggiudicataria eseguirà i
lavori nel tempo massimo di quattrocento giorni lavorativi a partire
dalla data di consegna dei lavori.
Repubblica.it
Province, passo avanti all'Ars.
Saranno
i consiglieri dei Comuni aderenti al consorzio a eleggere i
presidenti dei consorzi stessi, che sostituiranno le Province
regionali. Sala d'Ercole ha approvato un emendamento del governo,
condiviso dalla commissione Affari istituzionali, stabilisce che il
presidente venga eletto tra i sindaci facenti parte dell'assemblea
del consorzio, non solo dai primi cittadini ma da tutti i consiglieri
comunali dei comuni coinvolti, che, pur non facendo parte
dell'assemblea dei liberi consorzi, si costituiscono quale
"elettorato attivo" in occasione dell'elezione del
presidente dell'ente. I presidenti potranno anche essere sfiduciati
dalla stessa assemblea. Una norma che è stata definita dal
presidente della Regione Crocetta "di mediazione per venire
incontro alle richieste delle opposizioni". Ma le minoranze
insorgono definendo il provvedimento dannoso e perfino
incostituzionale.
Per
Toto Cordaro "l'articolo 5 che riguarda l'elezione dei
presidenti dei Consorzi continua a portare con sè le conseguenze del
pastrocchio che stiamo alimentando. Dopo il parere del Cga ci
potremmo trovare in una situazione di vacatio sulla gestione delle
Province". Per Santi Formica (Lista Musumeci) "rischiamo di
approvare una norma che verrà impugnata dal Commissario dello Stato
per evidente illogicità, oltre che incostituzionalità. Perchè
allargare solo ai consiglieri? A questo punto apriamo il voto anche
ai sindacati, alle associazioni e ai social network". Per
Bernardette Grasso (Grande Sud - Pid) "come si fa ad allargare
ai consiglieri comunali il voto per l'elezione del presidente del
consorzio, se questi sono già esclusi dall'assemblea per volontà di
quest'Aula che ha respinto la norma del governo all'articolo 4"?
Secondo Gino Ioppolo (Lista Musumeci) "la legge sta andando
verso un paradosso: si creerebbero due distinte assemblee. Una
elettiva e una deliberante. Così, gli organi da tre diventeranno
quattro". Per Mimmo Turano (Udc), voce fuori dal coro della
maggioranza, "devono votare il presidente o il corpo elettorale
o i sindaci che fanno parte dell'assemblea".