GIORNALE DI SICILIA
DISMISSIONI Sono stati aggiudicatiall'asta tre relitti
La Provincia vende i beni
Ceduti i primi immobili
La Provincia vende i beni di proprietàe trova anche chi li compra. Avviata la dismissione del patrimonioimmobiliare inserito nel piano delle alienazioni e valorizzazione deibeni della Provincia. Sono stati aggiudicati, infatti, all'asta,per oltre il mila coro, i primi tre relitti stradali (cioè vecchiestrade ormai non utilizzate) di proprietà dell'Ente, Si tratta delrelitto lungo la provinciale 38 tratto "Licata - contrada Cascino -Montesole statale 115" al chilometro 3+300 circa, nel Comune diLicata confinante con il tratto della provinciale 38 e con terrenodistinto, stimato in 4.775 euro clic è stato aggiudicato, inpresenza di una sola offerta, con un incremento di 100 euro rispettoal valore del bene, An- clic il relitto stradale lungo la provinciale18 tratto Joppolo Giancaxio, stimato in 3.000 euro è statoaggiudicato all'unica offerta pervenuta con un incremento di 100euro. Infine il relitto stradale sulla provinciale 17 tratto"Raffadali-Santa Elisabetta" stimato in 3.000 euro è statoaggiudicato con un incremento di 100 euro sul valore fissato. Ilpiano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni della Provinciaprevede, inoltre, la dismissione di due altri immobili: lotto diterreno, adibito a villetta comunale a Castrofilippo e un edificio aComitini. (PAPI)
AGRIGENTO
Raccolta rifiuti ingombranti:esuberialla Seap
Due Comuni dell'AgrigentinoSiculiana e Raffadali hanno deciso di effettuare in proprio laraccolta dei rifiuti ingombranti e la Seap società di Agrigentoche si occupa di servizi ambientali è costretta a tagliare ilpersonale in esubero. Due dei g dipendenti verranno licenziati a menoche, durante il tavolo di confronto sindacale, non si opti perlariduzione dell'orario di lavoro di tutti i nove impiegati. (CR)
BENI CULTURALI Prossimo incontrocon la Lo Bello
Cattedrale, Tavolo tecnico alDipartimento regionale
Nuova riunione al Dipartimentoregionale dei Beni Culturali tra i rappresentanti di Comune,Protezione Civile Regionale, Arcidiocesi e Soprintendenza perdiscutere delle criticità della cattedrale di Agrigento chiusa ormaida anni. «Abbiamo ribadito - spiega l'assessore Maurizio Masone -l'urgenza dell'intervento e conseguentemente la necessità diavere notizie certe sulle fonti di finanziamento e le risorseimmediatamente disponibili per la definizione del progetto esecutivoe dell'intervento necessario e urgente per la salvaguardia delcostone e del monumento, dichiarati dai tecnici, oltremodo inpericolo. Pur in presenza degli studi geodiagnostici completati econsegnati non è parso chiaro, al momento, l'esatta entità dellerisorse a disposizione e i tempi di realizzazione del progetto edelle opere come anche il soggetto o i soggetti responsabili delleprossime fasi di intervento. Al termine della discussione, è statoritenuto opportuno di aggiornare il Tavolo nei prossimi giorni allapresenza dell'assessorato regionale Territorio e Ambiente MariellaLo Bello.
(AMM)
La strumentazione è già presentenella struttura. Rivolto un invito alla direzione dell'Asp perattivare l'importante servizio sanitario
Comitato per il «Barone Lombardo»
Chiesta l'apertura dellarianimazione
Nuovo tentativo (la parte del comitatocivico " Pro Ospedale Barone Lombardo " di sollevare l'attenzionenei confronti del più volte già affrontato terna della mancataapertura del reparto di Rianimazione all'interno del nosocomiocittadino. Dopo aver espresso le proprie ragioni a sostegnodell'avvio dell'importante servizio sanitario ai deputatiregionali, Vincenzo Fontana e Calogero Firetto, ed al commissariodell'Asp di Agrigento, Giuseppe 1cr- mine, nel corso dellerispettive visite al Barone Lombardo nelle settimane scorso ilresponsabile del comitato Salvatore Castellano è tornato a farsentire la propria voce questa volta attraverso un dettagliatodocumento nel quale elenca le ragioni per le quali la Rianimazionedovrebbe essere operativa a Canicattì, chiedendo alle autoritàcompetenti di attivarsi per raggiungere tale obiettivo. Tra tutti imotivi riportati nella nota, in totale sono undici, il piùimportante, secondo Castellano, è quello legato al fatto cheall'interno dell'ospedale canicattinese esiste già un reparto diRianimazione dotato di tutte le attrezzature idonee a garantire mlservizio senza al con costi) aggiuntivo ma che mai tino ad oggi èstato operativo. «In un momento in cui la sanità regionale si avviaverso un percorso di risparmio dei costi - ha spiegato Castellano -non si riesce a capire il perchè non si attivi la Rianimazione alBarone Lombardo dove tutto pronto da anni e per la quale nonsarebbero necessari esborsi di denaro per l'acquisto delleimportanti apparecchiature che già il nosocomio possiede da tempo».Nel documento Castellano fa riferimento proprio al risparmioeconomico che si accompagnerebbe all'apertura della Rianimazioneperché verrebbe meno, in parte, la spesa che comporta all'AziendaSanitaria provinciale il servizio di elisoccorso per il trasferimentodi pazienti che necessitano della Rianimazione in altre struttureospedaliere. «Senza dimenticare - ha continuato d responsabile delcomitato civico - il fatto clic il Barone Lombardo è al centro diuno dei più numerosi comprensori della regione che fa capo ad unaquindicina di comuni delle province di Agrigento e Caltanissetta conun bacino di quasi duecento mila abitanti. Un dato questo chedovrebbe far riflettere i burocrati regionali e che dovrebbe farcomprendere come sia sbagliato concentrare il servizio diRianimazione soltanto ad Agrigento ed a Sciacca proprio perchèdistanti dal territorio cui fa riferimento il comprensoriocanicattinese». Il documento, che presenta oltre alle citate anchealtre motivazioni, è stato indirizzato ai vertici dell'Aspagrigentino ed è stato consegnato anche al deputato regionale delMovimento Cinque Stelle, Giancarlo Cancelleri, per essere portato aconoscenza della presidenza della Commissione Sanità dell'Ars chein queste settimane è alle prese con la predisposizione della nuovarete ospedaliera regionale.
I NODI DELLA SICILIA
CROCETTA COSTRETTO A UNALUNGATRATTATIVA CON OPPOSIZIONE E MAGGIORANZA: IN AUTUNNO SERVIRÀUNA NUOVA LEGGE
Città metropolitane, i vetistravolgono la riforma
I Comuni minori manterranno il lorosindaco Fermento in vista del rimpasto E Cracolici alza il tiro servenuovo governo
Doveva essere il giorno decisivo per lariforma delle Province, invece Crocetta è stato costretto a unafaticosa trattativa con la propria maggioranza e poi conl'opposizione per riscrivere le norme che creano le cittàmetropolita- ne. Ne è venuta fuori una mediazione estrema che cambiaradicalmente il progetto del governo e renderà necessaria in autunnoun'altra legge per definire i dettagli e le funzioni di questinuovi enti.
Il progetto del governo prevedevainizialmente che Palermo, Catania e Messina estendessero i loropoteri amministrativi inglobando i Comuni limitrofi che a loro voltadovevano essere trasformati in poco più che circoscrizioni. Ciòavrebbe permesso di avere pianificazioni uniche per servizi epolitica. Un piano che si è scontrato con le resistenze dei sindacidel territorio e dei partiti all'Ars. A questo punto Crocetta el'assessore agli enti locali Patrizia Valenti, hanno riscritto lanorma prendendo spunto da tre vecchi decreti del 1995 cheperimetravano le aree metropolitane: saranno questi-che leggete afianco i confini geografici Ma la città metropolitana taraequivalente a un consorzio di Comuni cioè agli enti nati persostituire le Province.
Ci sarà per esempio un sindaco diPalermo a cui sì aggiungerà il sindaco dell'area metropolitana(eletto dai sindaci consorziati) che avrà poteri di pianificazioneda definire. Infine, rispetto alla
mappa attuale entro sei mesi i Comunipotranno scegliere di sganciarsi per aderire a un consorzio limitrofooppure i Comuni che non ne fanno parte adesso potranno decidere dientrare nella
città metropolitana. La legge delprossimo autunno definirà i confini, appena in tempo per dare vitaufficialmente alle città metropolitane e mettere in condizione ivertici di partecipare ai bandi
per intercettare la pioggia di fondieuropei che arriverà entro fine anno.
Su questo piano Crocetta si dicesicurodi aver il sostegno del Nuovo Centrodestra e anche dei grillinicome hanno confermato in aula i capigruppo Nino D'Asero e FrancescoCappello. Ma la votazione in aula andrà avanti anche oggi eprobabilmente domani. Mentre Marco Falcone conferma la contrarietàdi Forza Italia, così come hanno fatto Santi Formica (ListaMusumeci) e Toto Cordato (Pid-Grande Sud): l'area berlusconiana siè spinta a prevedere una impugnativa del Commissario dello Stato. Ilclima è teso perché anche nel Pd ci sono vaste aree, soprattuttoquella che fa capo a Giuseppe Lupo che non condividono l'impostazionedel governo ritenendola «un papocchio ingestibile». Il Partitodemocratico è in fermento. «Dopo un anno di lavoro - l'assessorepunta il dito Antonello Cracolici - di questo governo, emergonoelementi di difficoltà anche con larghi settori dell'opinionepubblica. Il rimpasto non basta: serve un nuovo governo. Il Pd agitale acque in vista del dopo Province, quando gli assetti di governosaranno il tema del giorno in attesa della Finanziaria bis.
E nella stessa ottica in Parlamento èforte il pressing per indebolire l'Udc che dopo aver perso avantaggio di Forza Italia il deputato siracusano Edy Bandiera rischiadi perdere la palermitana
Alice Anselmo. I boatos la danno a unpasso dall'Articolo 4 di Lino Leanza proprio il partito che all'Udcprova a soffiare uno dei tre posti in giunta attuale.
Lo scudocrociato avrebbe così 8deputati contro i 9 (eventualmente) di Articolo 4.
LA SICILIA
ELETTO AL CONGRESSO
Massimo Raso rimane segretariogenerale Cgil
Con 36 voti favorevoli, i astenuto e uncontrario, Massimo Raso è stato rieletto ieri segretario generaledella Cgil di Agrigento. Confermati in larga parte anche tutti isegretari di categoria uscenti. Queste riconferme rappresentano unaforza o una debolezza del sindacato? Qualcuno potrebbe pensare sitratti di mancata voglia di cambiamento.
"No spiega Raso La regolaprevede che si possa ricoprire incarichi nella medesima posizione perun massimo di otto anni, ovvero due mandati. Perché chi ha lavoratobene non deve essere riconfermato?
- Quali sono gli impegni per i futuri 4anni da segretario?
Molti li ho già esposti in fase dipresentazione del congresso il 'Lavoro costruisce il futuro':creare una base progettuale insieme alle altre forze sindacali e alleassociazioni datoriali per affrontare e
le esigenze del territorio, soprattuttoin tema di
occupazione. Oltre a questo continua è necessario si agisca all'interno del sindacato. Hochiesto con forza che si punti a rappresentare tutti coloro cheattualmente sono fuori dalle tutele,
come i lavoratori atipici, le 'partiteiva' e il settore dell'artigianato. Il sindacato deve cambiarelinguaggio e modo di agire, così come è cambiata la società».Durante il suo lungo intervento, Raso ha ricordato la figura di VitoMarciante, ma ha anche toccato un tema essenziale, ovvero il rapportosindacato-politica, partendo dalla presenza di Mariella Lo Bellonella giunta regionale di Rosario Crocetta. ((La Cgil di Agrigento ha detto - è stata sempre attenta a non confondere mai l'azione diun Governo con l'azione sindacale, Abbiamo sempre detto conchiarezza che avremmo giudicato Mariella ed il governo Crocetta sullecose, che non avremmo fatto sconti a nessuno. Oggi possiamo dire ha proseguito - di non essere soddisfatti per niente di come questoGoverno si rapporta con il sindacato. Non ci piacciono le riforme chenascono nel salotto di Massimo Ghetti, non ci piace lo stile diCrocetta - ha concluso -, non vediamo nessun cambiamento apprezzabilesullo sviluppo di questa provincia". GS
Pista ciclabile, si cambia ancora SanLeone. Le autovetture potranno sostare nel lato opposto
Pista ciclabile, «changez la femme».Dopo l'ordinanza da parte del settore Polizia municipale diAgrigento di 3 giorni fa che stabiliva il divieto di sosta sul lato amonte di via Dune e le aree di sosta accanto alla contestata operadedicata ai ciclisti, adesso si cambia tutto.
Un'azione necessaria, dicono,((ritenuto dover provvedere a salvaguardia della pubblicaincolumità». Certo, perché era ovvio immaginare che la commistionepedoni-ciclisti e soprattutto la presenza di autovetture accanto allapista avrebbero potuto provocare, soprattutto in estate, realirischi. Per dir- cela in modo brutale, il pericolo era che qualcunopotesse beccarsi una sonora «sportellata» percorrendo l'areaciclabile.
((Per i motivi di cui sopra - silegge-, con decorrenza dall'apposizione della segnaletica, nelviale Delle Dune sulla corsia lato monte verri consentita la sosta aiveicoli e sulla corsia lato mare verrà istituito il divieto di sostacon rimozione di tutti i veicoli».
Questo, ovviamente, mantenendo il giàstabilito doppio senso di circolazione lungo il viale.
Insomma, probabilmente si è trattatodi un semplice errore, giacché riteniamo che di certo non è statonecessario un nostro articolo per far notare l'assurdità delprovvedimento preso solo 4 giorni fa. Di certo resta il fatto che ilrapporto tra la cittadinanza e la pista ciclabile, tutto considerato,resterà conflittuale.
G.SCH.
TASSA SERVIZI Di norma 2 rate, ma cisarà pure quella unica entro il 16 giugno
La Tasi non dovrà superare l'Imu2013
Non pagheranno edifici di culto eonlus
ROMA. Arriva una sorta di clausola disalvaguardia: la Tasi non dovrà pesare più dell'Imu 2013, quindiok alle detrazioni per la nuova tassa sui servizi indivisibili. E okanche alle esenzioni come aggiornate nel 2013. Cioè non dovrannopagare né gli immobili adibiti al culto (nelle parti «noncommerciali») né le onlus.
L'orientamento non appare nelle bozzedel decreto sugli enti locali (la terza versione del salva-Roma)approvato venerdì dal Consiglio dei ministri ma è nella versionedefinitiva approdata in Gazzetta Ufficiale. Quindi nero su bianco c'èche certamente tutti i luoghi di culto - così come i 25 immobilidella chiesa a Roma indicati dai Patti Lateranensi - saranno deltutto esentati.
La partita è non di poco conto se sipensa a tutte le detrazioni ed esenzioni previste nel caso dell'Imu:non dovevano infatti pagare i possessori di abitazione principale erelative pertinenze (nel 2013 le due rate furono cancellate con duedistinti decreti), gli alloggi assegnati dagli Istituti autonomi perle case popolari (lacp), dalle Aziende territoriali per l'ediliziaresidenziale (Ater) o da altro ente di edilizia residenziale pubblicaavente le stesse finalità degli Iacp; gli immobili delle cooperativeedilizie immobili delle cooperative edilizie, i terreni agricoli, ifabbricati rurali. Ma anche Forze armate, di polizia, vigili delfuoco e carriera prefettizia, e inoltre gli immobilidati in comodatod'uso gratuito dai genitori ai figli; parti degli edifici adibitial culto e onlus (cioè immobili destinati esclusivamente allosvolgimento di attività previdenziali, assistenziali, sanitarie, diricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali ricreative esportive). L'elenco è dunque lungo ma dovrebbe essere confermatoper la nuova imposizione immobiliare.
Saranno comunque i Comuni a decidere illivello dell'aliquota e l'eventuale aumento dello 0,8 per millecomplessivo che potrebbe arrivare sulla prima o sulle altre case odivisa tra le due tipologie. I Comuni potranno infatti procedereall'aumento fino allo 0,8 per mille della Tasi ma «purché sianofinanziate,relativamente alle abitazioni principali e alle unità adesse equiparate, detrazioni o altre misure)), con effetti equivalentia quelli sull'Imu. Sarà sempre il Comune a stabilire le scadenzedi pagamento della Tari e della Tasi, prevedendo di norma almeno duerate a scadenza semestrale e in modo anche differenziato conriferimento alla Tari e alla Tasi. Sarà comunque consentito ilpagamento in unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno.
Infine per quanto riguarda le impreseche smaltiscono i rifiuti speciali assimilati agli urbani si prevedeche saranno esentate dalla Tari, la componente rifiuti della nuovatassa. Prima invece erano previsti solo degli sconti per i produttoridi questi rifiuti. Di fatto poiché la tassa deve coprire l'interocosto del servizio questo potrebbe comportare aggravi per le altretipologie di contribuenti, cioè per i cittadini.
«Abbiamo gioito giovedì perl'approvazione della delega fiscale, ma la gioia è durata poco,subito venerdì è arrivato l'innalzamento della Tasi. Speravamonon avvenisse)): così Andrea Bolla, Presidente del Comitato tecnicofisco di Confindustria, in audizione alla commissione Finanze delSenato. «Peccato - ha aggiunto Bolla - che la gioia sia stataoffuscata da questo dolore. Speriamo che l'intervento sull'lrap esul cuneo fiscale ci faccia tornare il sorriso».
FRANCESCO CARONE
LiveSicilia
Sì alle città metropolitane
Il sostegno di Ncd e grillini
di Accursio Sabella
Approvato l'articolo 7 cheistituisce il nuovo ente. Rispolverata l'idea di "areametropolitana", vecchia di quasi vent'anni. L'ok arriva anchegrazie all'appoggio del Movimento cinque stelle e degli alfaniani.Crocetta: "L'impalcatura delle legge ha retto. Certamente hodovuto mediare. Ma rivendico il fatto di essere un politico pronto acambiare idea".
PALERMO - Le larghe intese sono piùlarghe del previsto. Il governo, in un colpo solo, incassa ilsostegno, per l'approvazione dell'articolo-chiave della riformadelle Province, quello sulle città metropolitane, sia deglialfaniani di Sala d'Ercole che del Movimento cinque stelle. Tuttid'accordo nel votare una riscrittura della norma che - ennesimoscarabocchio sull'iter di questa faticosissima riforma -addirittura va a ripescare il concetto di "area metropolitana".Così come definito da un decreto presidenziale del 1995. Insomma,elogio della realpolitik, il governo Crocetta e la sua turbolentamaggioranza, per giungere all'approvazione di una norma "innovativae rivoluzionaria" è costretto a riesumare una norma vecchia diquasi 19 anni.
Una norma che, a dire il vero, è statarilanciata dall'opposizione. Da un emendamento del deputatomessinese del Nuovo centrodestra Nino Germanà sottoscritto da tuttoil gruppo del Nuovo centrodestra all'Ars. Quanto basta, appunto,per poter rispolverare il concetto delle larghe intese. Degli accorditrasversali. Accordi e intese smentiti - ma solo in parte - dalcapogruppo degli alafaniani all'Ars Nino D'Asero: "Questo ddlper la riforma delle Province - ha detto - soffre di una seriegrave di vulnus che stiamo cercando di guarire". Così,l'emendamento di Germanà, per gli alfaniani è solo "unacorrezione della norma, tendente a definire chiaramente il concettodi area metropolitana. Dunque, - continua D'Asero - voglioprecisare a nome di tutti i miei colleghi di gruppo che la nostrabattaglia in Aula è una sfida sulle riforme e non la prova generaledi un grande accordo che non esiste, che non è nelle nostreintenzioni di forza di opposizione, comunque propositiva eresponsabile".
Una precisazione che non convincegranché, a dire il vero. I contatti sono ampiamente avviati. E laprecisazione del Nuovo centrodestra, insieme all'atteggiamento"responsabile" sulle Province, appare semmai come una rispostaall'invito nemmeno tanto velato del governatore che qualche giornofa aveva aperto persino a un possibile ingresso in giunta deglialfaniani: "Ma non per ragioni di potere. Solo in caso di sostegnoa un progetto ampio di riforme".
A caldo, però, dopo l'approvazionedell'articolo 7, il presidente Crocetta di rimpasto non vuolsentire nemmeno parlare. "Basta, troppe volte si è raccontatoqualcosa di diverso da ciò che pensavo". Ma il governatore poiaggiunge: "Certamente non posso pensare che un voto contrario e unvoto favorevole siano la stessa cosa". Insomma, all'eventualeallargamento della propria maggioranza, si penserà tra qualchegiorno. Intanto, c'è da brindare a un "successo" pagato a direil vero, a caro prezzo. La norma finora approvata è molto diversa daquella inizialmente prevista dal governo. "L'impalcatura dellanorma - precisa però Crocetta - ha retto. Certamente, questalegge è il frutto di una mediazione. E io rivendico di essere unpolitico pronto a cambiare idea".
Tra l'altro, oggi a Sala d'Ercole,il governo ha incassato il sostegno meno prevedibile. Il Movimentocinque stelle, infatti, andando in direzione opposta rispettoall'esame dell'articolo 1, quando i grillini sono stati decisiviper la bocciatura del riferimento alle città metropolitane. Lariscrittura avanzata dal Ncd, che "espande" l'ente oltre ilimiti della singola metropoli, ha convinto il Movimento cinquestelle. Fino al punto da cambiare idea, e di rivendicare anzi, diaver voluto "persino con più forza del governo - ha detto inAula il capogruppo Francesco Cappello - questa riforma".
"La Sicilia - ha commentato ilcapogrupo del Pd Baldo Gucciardi - è la prima regione italiana aistituire le Città Metropolitane; dopo 68 anni abbiamo istituto iLiberi Consorzi di Comuni: insomma, quella che stiamo varando èdavvero una buona riforma. Il Pd all'Ars ha svolto un ruolodeterminante, abbiamo tenuto una posizione ferma e chiara. Il voto afavore del Movimento 5 Stelle e del Nuovo Centrodestra - aggiungeGucciardi - conferma che le riforme vanno condivise". Soddisfattoanche il capogruppo di Articolo 4 Luca Sammartino: "Per noil'istituzione delle città metropolitane era determinante. E siamosoddisfatti anche dell'accordo ampio che si è raggiunto in Aulaper l'approvazione. Ritengo infatti - ha aggiunto Sammartino -che in casi come questi, il Parlamento non debba dividersi, matrovare motivi di condivisione. Che consentono, come in questo caso,di dare finalmente all'esterno l'idea di una Sicilia davveroinnovativa, moderna".
Così, ecco l'esito finale epositivo. Che riesce a nascondere i malumori ancora presentiall'interno della maggioranza. E che si incrociano inevitabilmentecon le pretese di rimpasto della giunta di governo e con le nominedei prossimi direttori generali della Sanità. Un rimpasto che,secondo alcuni big del Pd, dovrebbe essere ben più "massiccio":un vero e proprio azzeramento dell'attuale del governo, per lacreazione di un esecutivo nuovo. Intanto, l'attuale governo chevoleva le "città metropolitane" dovrà accontentarsi delle areemetropolitane di oltre vent'anni fa. Meglio di niente. Per unalegge che - secondo numerosissimi deputati d'opposizione -potrebbe essere fatalmente mutilata dal Commissario dello Stato. Neigiorni in cui, però, il governo potrebbe avere già apertoall'evoluzione del "modello Sicilia". Con un'aggiunta dialfaniani. Nel nome delle "grandi" riforme, e della"responsabilità", ovviamente. "Quando finì di girare ilDecamerone - ha concluso Crocetta per 'raccontare' con unametafora l'iter di questa norma - disse che quello non era ilfilm che voleva, ma che forse, alla fine, era anche venuto meglio.Magari sarà così anche per le Province siciliane".
LA DIRETTA DELLA SEDUTA DI OGGI
21.45 Approvato l'articolo 7,modificato dall'emendamento di Germanà e altri del Ncd che facoincidere i territori delle città metropolitane con quelli dellevecchie "aree metropolitane".
21.30 Cracolici (Pd): "Con questanorma stiamo restituendo quello che alla Sicilia manca da tantotempo. Questa Regione ogni tanto può rivendicare dei meriti diinnovazione. Finalmente, grazie a questa norma, la Sicilia conosceràun ente di aria vasta. Lo considero un successo di questalegislatura. Piaccia o no, siamo la prima Regione d'Italia ad avereabolito le Province".
21.12 Musumeci ad Ardizzone: "Leiè un giurista navigato. Troppo, per non capire che questo ddl sia unobbrobrio, un mostro. Ma capisco che lei ha l'obbligo di risponderealla sua città, Messina. Quella di oggi è una forzatura, che non faonore a questo parlamento. La mia proposta: se avete i numeri,votatevi questa ignobile legge sui liberi consorzi. E stralciamo iltema delle città metropolitane, in attesa di verificare la leggenazionale".
20.54 Alongi (Nuovo centrodestra):"Vorrei che si ribadisca che nessun lavoratore delle Provincepossa in qualche modo perdere il posto di lavoro dopo l'approvazionedella riforma. Questa riforma non è quella inizialmente prevista dalgoverno. E credo qualche danno sia stato fatto. Temo che saremocostretti a riscriverla in alcune parti".
20.43 Formica (Lista Musumeci): "Nonsi dice nulla sui Comuni che restano fuori dalle cittàmetropolitane. Come se ci fossero cittadini di serie A e di serie B".
20.35 Grasso (Grande Sud): "Potrebbeessere utile che il testo possa tornare in prima commissione. LoStatuto infatti non prevede l'istituzione delle città metropolitane.E l'articolo 7 quindi non può creare una nuova entità, ma almassimo si può prevedere la ripresa del concetto di 'areametropolitana'".
20.32 Malafarina (Megafono): "Conquale coraggio si dice che le città metropolitane sono create persoddisfare i desideri del presidente Crocetta? Dov'era la Provinciadi Catania, ad esempio, quando avrebbe dovuto intervenire sui tantidisagi di quel territorio? La Provincia così com'è è anacronisticae antieconomica. Questa riforma vuole restituire ai tanti territorila loro libertà".
20.20 Ioppolo (Lista Musumeci): "Ilconcetto di città metropolitane è stato già cacciato via dallalegge con l'abolizione della norma nell'articolo 1. Quella è unanorma reggente, che avrebbe rimandato all'articolo 7". Ioppolopoi chiede al presidente Crocetta di commentare la smentita delQuirinale sull'opinione del presidente Napolitano sulla riforma delleProvince.
20.14 Crocetta: "Io capisco cheogni novità introduca, oltre a speranze, anche elementi diinquietudine. Ma al momento questa norma non introduce itrasferimenti di funzione. Le partecipate hanno una loro autonomiagiuridica. Mentre i lavoratori delle Province saranno trasferiti neiComuni, nei Liberi consorzi, alla Regione. Ma non sarà perduto unsolo posto di lavoro".
20.07 Figuccia (Forza Italia): "Igrillini modificano continuamente la propria posizione su aspetti 'disostanza'. Non si può dire che le idee cambiano a seconda di come'vi gira'. Un atteggiamento a intermittenza che complica il lavorodel parlamento. Ma va chiarito il futuro dei lavoratori, soprattuttodi quelle delle società partecipate, per questo ho presentato unordine del giorno per la tutela di quei posti di lavoro".
20.02 Il capogruppo del Movimentocinque stelle Cappello: "Non prendiamo lezioni di coerenza da undeputato come Milazzo che non ha presentato e votato la mozione disfiducia a Crocetta. Non siamo la stampella del governo. Ma vogliamol'istituzione delle città metropolitane così come previstedall'articolo 7, in maniera più forte di quanto lo voglia il governostesso. Per questo voteremo sì all'articolo 7, così come modificatodagli emendamenti di Germaà e del centrodestra, e di Picciolo e deideputati di maggioranza".
19.59 Ardizzone: "Che una normacosì complessa si possa prestare a impugnativa del Commissario delloStato è chiaro a tutti. Se poi, come dite, volete le cittàmetropolitane, aiutate questa presidenza e l'Aula a fare una buonalegge".
19.55 Falcone (Forza Italia): "Iltermine 'città metropolitane' è stato cassato definitivamente dopola bocciatura nell'articolo 1. Il presidente della commissioneCracolici dovrà dimettersi nel momento in cui la norma dovesseessere bocciata dal Commissario dello Stato. Perché il governo vuolefare in Sicilia qualcosa di diverso rispetto a Roma? E se questanorma verrà impugnata, sarà responsabile anche il presidentedell'Ars Ardizzone, che ha consentito di andare avanti con gliarticoli che riguardano le città metropolitane, già bocciate".
19.40 D'Asero (Nuovo centrodestra):"L'emendamento proposto dal nostro gruppo puntava a definire, infase di prima approvazione, il concetto di area metropolitana. Questopercorso avrà, da parte nostra, un atteggiamento positivo. Sulleriforme che portano a un momento di crescita, noi ci siamo,accettiamo la sfida".
19.35 Crocetta assicura che non esisteil rischio di perdita dei finanziamenti europei.
19.27 Cordaro (Cantiere popolare): "Lapreoccupazione più grande è che in questo modo perderemo i Fondieuropei. Alla maggioranza chiedo il coraggio di ammettere che l'unicomodo per salvare questa legge serve un ritorno in commissione".
19.19 Assenza (Forza Italia): "Lecittà metropolitane sono già state cancellate. Non possiamo piùdiscutere di questo articolo 7".
19.14 Secondo il capogruppo delCantiere popolare Toto Cordaro "l'unico modo per fare una nomacon capo e coda, dopo la bocciatura delle città metropolitane alprimo articolo, sarebbe quello di riportare il testo in commissione.Ma la nuova formulazione, che prevede l'istituzione delle Areemetropolitane fa cadere l'unico motivo concreto per il qualel'istituzione delle città metropolitane avevano un senso: quello diattrarre finanziamenti europei. In questo modo, perderemmo anchequelli".
19.12 Iniziano le polemiche in Aula.Milazzo: "Non sappiamo più nemmeno noi cosa stiamo approvando.L'idea della città metropolitana è fallita. Tutto questo, percercare un accordo col Movimento cinque stelle".
19.08 Durante la conferenza deicapigruppo, si è preso atto che l'emendamento del governo è quasiidentico, di fatto, a uno presentato dal deputato del Nuovocentrodestra Nino Germanà che richiama al concetto di "areametropolitana", così come previsto da una legge del 1995.
19.00 Riprende la seduta, dopo laconferenza dei capigruppo.
18.32 Ancora in corso una animataconferenza dei capigruppo. I deputati stanno discutendo dellariscrittura, da parte del governo, dell'articolo che riguarda lecittà metropolitane.
17.53 Ardizzone sospende la seduta peruna conferenza dei capigruppo.
17.50 Figuccia (Forza Italia): "Iovado oltre la richiesta dei miei colleghi. Chiedo non soltanto didare la possibilità ai gruppi di approfondire la vicenda, ma, vistoche la Commissione è stata puntualmente bypassata, ma che sia datoanche alla Commissione il tempo di esaminare quel testo".
17.47 Formica (Lista Musumeci): "Ancheoggi, ultimo giorno di carnevale, si è arrivata all'ennesimariproposizione della riforma. E siamo a venti. Io chiedo che vengaconcesso ai parlamentari e ai gruppi, di esaminare la riscrittura coni tempi previsti dal regolamento".
17.40 Cordaro (Cantiere popolare):"Sappiamo di un emendamenti di riscrittura del governo, che perònon abbiamo ancora visto. Credo che, almeno per le modalità dielezione nelle città metropolitane, servirà un esame di almeno 24ore".
17.37 Crocetta prende le difese diBianchi: "L'assessore non può fornire risposte sulle coperturefinanziarie visto che la Finanziaria, prima di essere portata incommissione, passerà attraverso alcuni incontri e concertazioni dinatura politica e istituzionale, per evitare i problemi del passato".
17.36 Anche Falcone all'attacco diBianchi: "Ancora una volta il presidente della commissione BilancioNino Dina ha dovuto convocare e annullare la seduta dellacommissione, perché l'assessore non ha ancora portato laFinanziaria Bis".
17.35 Molto critico sulla riforma delleProvince il deputato di Forza Italia Riccardo Savona, che ha ancheattaccato l'assessore all'Economia: "A causa dell'arroganzapropria di questo Governo, - ha detto Savona - la Regione Sicilianaha un bilancio "virtuale" e non ha una finanziaria di spesa"valida". Aver rifiutato per principio l'utilizzodell'Esercizio provvisorio è stato deleterio ed esiziale pertutti: Governo, Parlamento e categorie sociali. A questo propositosono e resto fortemente perplesso sulla validità del contributoapportato dall'Assessore all'Economia Luca Bianchi ai conti dellaRegione: non era mai capitato infatti, che la Regione Siciliana sitrovasse in una situazione di dramma finanziario come in questigiorni. Bianchi è riuscito là dove altri avevano fallito... nonsoltanto non abbiamo un Bilancio in esercizio provvisorio, non loabbiamo proprio! E mi dispiace altresì leggere da troppo tempo sugliorgani di stampa che la cosiddetta "Finanziaria bis" starebbe pergiungere in Commissione Bilancio "da un momento all'altro"...una "Finanziaria bis" che dimezzerebbe in modo orizzontale ilcontributo regionale agli enti che si occupano di disabilità, aiciechi, ai sordi... Se erano queste le credenziale che facevanosperare l'Assessore Bianchi in una nomina a Sottosegretario delGoverno Renzi, non c'è da meravigliarsi che ciò non sia avvenuto...In questo contesto pericoloso quanto drammatico, il ParlamentoRegionale è ostaggio del Governo. Proprio così, siamo sequestratida mesi a Sala d'Ercole per discutere niente di meno che diabolizione delle Province
In Sicilia - prosegue Savona - simuore di fame e noi continuiamo ad occuparci di "Liberi Consorzi",magari nel tentativo di "regalare" al Comune di Gela il tantoagognato rango di Capoluogo...
Non è solo irresponsabilità, èsoprattutto un infame menefreghismo da parte di chi non ha la minimaidea del reale stato di criticità in cui versa l'economia isolana.
Nonostante l'Ordine del Giornodell'ARS sia colmo di norme urgenti, la cui trattazione non apparepiù rinviabile, siamo - come dicevo - costretti ad occuparci diun testo di riforma delle Province oramai senza capo né coda.Nessuna organica logicità permane oramai, alla luce dei numerosiemendamenti approvati e delle infinite riscritture governative, tragli articoli di questo DDL.
Chi lo sa, probabilmente la possibilitàdi fare una figuraccia con Giletti è più dolorosa di una probabileimpugnativa del Commissario dello Stato. Sta di fatto che ad ogginessuno si sta occupando dei reali bisogni della Sicilia e deiSiciliani".
17.30 Dopo una prima sospensione,riprende l'Aula.
IL GIORNO DELLE CITTA' METROPOLITANE
La bocciatura si tradurrebbe in unfallimento. Ma qualche spiraglio, in queste ore, si intravede. Sultavolo di Sala d'Ercole ecco arrivare lo spinoso caso delle cittàmetropolitane, la cui creazione - vero elemento di novità dellariforma delle Province voluta da Crocetta - è legataall'approvazione dell'articolo 7 del disegno di legge indiscussione in Aula.
Ma una battuta d'arresto, le cittàmetropolitane (Palermo, Catania e Messina) l'hanno già subita.All'articolo 1, il voto segreto e l'opposizione incrociata delMovimento cinque stelle e del centrodestra aveva bocciato la normache ne prevedeva l'istituzione, insieme a quella dei libericonsorzi. Ma come detto, non tutto è perduto. Adesso la palla passaall'Aula. E l'impressione è che i giorni che hanno diviso ladiscussione dei primi articoli e quello, appunto, che verrà votatooggi, abbiano portato a qualche avvicinamento. Oltre al Nuovocentrodestra, anche molti deputati di Forza Italia sembrano pronti avotare sì. "Purché - spiega il deputato Vincenzo Figuccia -vengano salvaguardati i dipendenti delle Province e delle societàpartecipate. Le città metropolitane - aggiunge - rappresentanocomunque un'opportunità importante per la Sicilia".
Anche M5s e, come detto, Ncd sarebberodisponibili a votare l'istituzione delle città metropolitane a pattoche la norma inserita nel ddl sulle Province (art.7) venga riscritta,non limitandolo il perimetro alle attuali città di Palermo, Cataniae Messina ma estendole le aree ai comuni limitrofi, lasciando aglienti locali più piccoli la scelta di rimanere all'interno delle areeoppure aderire ai Liberi consorzi. Il governo starebbe lavorando allariscrittura della norma da portare in aula alla ripresa dei lavoriparlamentari, al momento sospesi.
"In materia di riforma delleProvince e liberi consorzi di Comuni, - ha ribadito Bernadette Grasso- per quanto attiene le aree metropolitane, ritengo irrinunciabilitre principi. Le cosiddette aree metropolitane devono rappresentarein modo uniforme l'intera Isola, evitando che vengano fagocitatiterritori che meritano eguale autonomia, dignità erappresentatività. In secondo luogo, i Comuni devono rimanere lecellule territoriali naturali e primigenie. Infine l'AssembleaRegionale Siciliana non può che essere il luogo deputato per ladisciplina della materia, proprio per evitare interferenze eingerenze di demagoghi e demiurghi dell'ultima ora. La tentatadelegittimazione dell'istituzione Parlamento - ha concluso ildeputato di Forza Italia - non solo ha raggiunto limiti che non sonopiù tollerabili, ma offende l'impegno e la dignità di chi, concostanza e sacrifici, lavora per il bene della Sicilia".
"Sì alla istituzione delle cittàmetropolitane, - ha detto il deputato di Voce siciliana MicheleCimino - nel rispetto del ruolo dei Comuni e dei grossi centriurbani. Si tratta di uno strumento che agevolerebbe lo sviluppo e chepermetterebbe di intercettare le risorse finanziarie disponibili. Vacomunque considerata - ha aggiunto - la specificità dellasituazione siciliana, con una particolare attenzione alla realtà deiComuni e delle grandi città, soprattutto per quello che riguarda lefunzioni e le competenze, nella prospettiva di una riorganizzazionecomplessiva delle autonomie locali al passo con i tempi e funzionaleallo sviluppo e alla crescita dei territori".
Sicilia24h
La Provincia vende tre relittistradali
Avviata la dismissione del patrimonioimmobiliare inserito nel piano delle alienazioni e valorizzazioni deibeni della Provincia. Sono stati aggiudicati, infatti, all'asta, iprimi tre relitti stradali di proprietà dell'Ente. Si tratta delrelitto stradale lungo la SP. n° 38 tratto "Licata - c/daCascino - Montesole - S.S. 115″ al Km. 3+300 circa, sito nelComune di Licata confinante con il tratto di SP. n° 38 e con terrenodistinto, stimato . 4.775,00 che è stato aggiudicato, in presenzadi una sola offerta, con un incremento di 100 euro rispetto al valoredell'immobile. Anche il relitto stradale lungo la SP. n° 18 trattoJoppolo Giancaxio al Km. 2+90 confinante con il tratto di SP. n° 18e con terreno privato, stimato . 3.000,00 è stato aggiudicatoall'unica offerta pervenuta con un incremento di 100 euro. Infine il relitto stradale lungo la ex SP. n° 17 tratto "Raffadali-SantaElisabetta al Km. 0+700″ confinante con il tratto di SP. n° 17sopra citato e con terreno privato, stimato . 3.000,00 è statoaggiudicato con un incremento di 100 euro sul valore fissato dalsettore.
Il piano delle alienazioni evalorizzazioni dei beni della Provincia approvato nei giorni scorsiprevede, inoltre, la dismissione di due altri immobili: lotto diterreno, adibito a villetta comunale, sito nel comune diCastrofilippo, confinante con la proprietà del Comune diCastrofilippo e proprietà private, dal valore di 318.123,46 e unedificio sito nel comune di Comitini, confinante con proprietàprivate del valore 21.101,54.
Polo Universitario di AgrigentoProgetto APER:ultima settimana formativa e consegna degli attestatiper i giovani ricercatori tunisini e siciliani
Entra nel vivo il progetto APER(Architettura domestica punica, ellenistica e romana:
salvaguardia e messa in valore),finanziato nell'ambito del Programma di Cooperazione
Transfrontaliera dell'UEItaliaTunisia 2007/2013. Il progetto APER nasce per iniziativa
dell'Università degli Studi diPalermo, tramite il Centro di Gestione del Polo Didattico di
Agrigento e in partenariato con il PoloUniversitario della Provincia di Agrigento (CUPA),
con l'Institut National du Patrimoinedi Tunisi e con l'Agence Nationale de Mise en Valeur
du Patrimoine et de PromotionCulturelle di Tunisi. Al progetto sono associati anche altri
soggetti che a vario titolo hannointeresse alla promozione delle attività volte alla
conservazione e alla valorizzazione deibeni archeologici e architettonici: il Centro
Regionale per la Progettazione ed ilRestauro di Palermo, la Provincia Regionale di
Agrigento, l'Ente Parco della Valledei Templi di Agrigento, l'École d'Avignon, l'École
National d'Architecture et Urbanismedi Tunisi, l'Istituto Italiano di Cultura di Tunisi. Gli
obiettivi che il progetto persegue,consistono nell'incoraggiare, fra le realtà tunisine e
siciliane, l'integrazioneistituzionale e culturale e la promozione sociale ed economica,
attraverso la maturazione di esperienzecomuni e creazione di reti fra gli attori del
progetto, finalizzate allo sviluppo delturismo culturale, con un impatto positivo sul più
ampio contesto socioeconomico. Nelcaso del Progetto APER, la cooperazione
transfrontaliera è volta adincentivare la conservazione, la valorizzazione e la conoscenza
del costruito archeologico dei siti diUtique e Kerkouane in Tunisia e del Quartiere
ellenisticoromano di Agrigento,accomunati dalla esemplare sovrapposizione delle
culture punica, ellenistica e romana.Dal 10 al 14 marzo, presso Case San Filippo, si
svolgeranno una serie di iniziativeprogrammate dal Centro di Gestione del Polo Didattico
di Agrigento, capofila del progetto, eil CUPA (Consorzio Universitario della Provincia di
Agrigento), partner siciliani. Leattività cominceranno il 10 marzo con l'arrivo dei partner
della Tunisia, costituita da cinquericercatori, professori e responsabili del progetto APER.
Il 12 marzo, sempre presso Case San.Filippo, sarà tenuta una conferenza stampa,
durante la quale verrà sottoscrittotra i partner tunisini, siciliani ed il Direttore del Parco
Archeologico e Paesaggistico dellaValle dei Templi arch. Giuseppe Parello, un protocollo
d'intesa diretto a favorire lacooperazione e le sinergie virtuose intraprese grazie al
progetto APER, che prevede tra l'altrol'assunzione, da parte del Parco, della gestione dei
tableau interattivi che, grazie alleattività del progetto, verranno posizionati presso il
Quartiere Ellenistico Romano diAgrigento, nonché la consegna, a fine progetto, dei
pannelli e delle guide turistiche.Venerdì 14 Marzo si concluderanno le attività con le
presentazioni finali dei cinque gruppidei giovani ricercatori che dopo due anni di attività,
lavoro sul campo e studio, riceverannola consegna degli attestati di partecipazione al
progetto, da parte di Ahmed Ferjaoui,Maria Luisa Germanà e Lucio Melazzo.
GdSonline
Via libera a 3 città metropolitane:l'Ars approva la norma
PALERMO. Grazie all'accordo raggiuntodal governo Crocetta e dalla maggioranza con M5s e Ncd, l'Assembleasiciliana ha approvato la norma che istituisce le tre cittàmetropolitane di Palermo, Catania e Messina. La norma è contenutanel disegno di legge di riforma delle Province regionali, sostituitecon i Liberi consorzi. La norma sulle città metropolitane, emendatadal Ncd col parere favorevole del governo e della commissione Affariistituzionali, prevede che il territorio delle città metropolitane"coincide con quello delle aree metropolitane individuate condecreto del presidente della Regione del 10 agosto 1995 e deirispettivi comuni".
L'aula deve votare gli ultimi 4articoli del ddl che affrontano aspetti tecnici. "La riforma haadesso i contorni di una buona riforma: dopo 68 anni abbiamo istitutoi Liberi consorzi, e oggi siamo la prima regione italiana a istituirele città metropolitane, in linea con lo statuto siciliano e lacostituzione - dice il capogruppo del Pd all'Ars, Baldo Gucciardi -il Pd ha avuto un ruolo determinante in questa riforma, che deveancora essere completata con gli ultimi articoli e il voto finale. Ilvoto a favore di M5s e Ncd conferma che le riforme vanno condivise".
Il presidente dell'Ars GiovanniArdizzone ha rinviato a oggi, alle 16, i lavori parlamentari perl'esame degli altri articoli del ddl sulle Province.
Infoagrigento
PROVINCIA: Alienati tre relittistradali
Avviata la dismissione del patrimonioimmobiliare inserito nel piano delle alienazioni e valorizzazioni deibeni della Provincia. Sono stati aggiudicati, infatti, all'asta, iprimi tre relitti stradali di proprietà dell'Ente. Si tratta delrelitto stradale lungo la SP. n° 38 tratto "Licata - c/daCascino - Montesole - S.S. 115″ al Km. 3+300 circa, sito nelComune di Licata confinante con il tratto di SP. n° 38 e con terrenodistinto, stimato . 4.775,00 che è stato aggiudicato, in presenzadi una sola offerta, con un incremento di 100 euro rispetto al valoredell'immobile. Anche il relitto stradale lungo la SP. n° 18 trattoJoppolo Giancaxio al Km. 2+90 confinante con il tratto di SP. n° 18e con terreno privato, stimato . 3.000,00 è stato aggiudicatoall'unica offerta pervenuta con un incremento di 100 euro. Infineil relitto stradale lungo la ex SP. n° 17 tratto "Raffadali-SantaElisabetta al Km. 0+700″ confinante con il tratto di SP. n° 17sopra citato e con terreno privato, stimato . 3.000,00 è statoaggiudicato con un incremento di 100 euro sul valore fissato dalsettore.
Il piano delle alienazioni evalorizzazioni dei beni della Provincia approvato nei giorni scorsiprevede, inoltre, la dismissione di due altri immobili: lotto diterreno, adibito a villetta comunale, sito nel comune diCastrofilippo, confinante con la proprietà del Comune diCastrofilippo e proprietà private, dal valore di 318.123,46 e unedificio sito nel comune di Comitini, confinante con proprietàprivate del valore 21.101,54.
Agrigentonotizie
Agrigento, la Provincia regionalevende tre relitti stradali
Avviata la dismissione delpatrimonio immobiliare inserito nel piano delle alienazioni evalorizzazioni dei beni della Provincia regionale di Agrigento
Avviata la dismissione del patrimonioimmobiliare inserito nel piano delle alienazioni e valorizzazioni deibeni della Provincia regionale di Agrigento. Sono stati aggiudicati,infatti, all'asta, i primi tre relitti stradali di proprietàdell'Ente. Si tratta del relitto stradale lungo la Sp38 tratto"Licata - c/da Cascino - Montesole - Ss 115" al Km. 3+300circa, nel Comune di Licata confinante con il tratto della Sp38 e conterreno distinto, stimato 4.775 euro che è stato aggiudicato, inpresenza di una sola offerta, con un incremento di 100 euro rispettoal valore dell'immobile.
Anche il relitto stradale lungo la Sp18tratto Joppolo Giancaxio al Km. 2+90 confinante con il tratto di Sp18e con terreno privato, stimato tremila euro è stato aggiudicatoall'unica offerta pervenuta con un incremento di 100 euro.
Infine il relitto stradale lungo la exSp17 tratto "Raffadali-Santa Elisabetta al Km. 0+700"confinante con il tratto di Sp17 sopra citato e con terreno privato,stimato tremila euroè stato aggiudicato con un incremento di 100euro sul valore fissato dal settore.
Il piano delle alienazioni evalorizzazioni dei beni della Provincia approvato nei giorni scorsiprevede, inoltre, la dismissione di due altri immobili: lotto diterreno, adibito a villetta comunale, sito nel comune diCastrofilippo, confinante con la proprietà del Comune diCastrofilippo e proprietà private, dal valore di 318.123,46 euro eun edificio sito nel comune di Comitini, confinante con proprietàprivate del valore 21.101,54 euro.