La Sicilia
Provincia, Piano opere pubbliche tra le previsioni pure l'aeroporto
L'aeroporto rimane una delle opere importanti che la Provincia intende realizzare, tanto è vero che è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche approvato dal Commissario straordinario Benito Infurnari per il periodo 2014/2016. Il documento è Costituito da un insieme di importanti interventi che sono stati previsti sull'intero territorio provinciale. L'opera si trova al diciassettesimo posto ed è sempre quella che si riferisce al progetto avviato durante l'Amministrazione D'Orsi in territorio di Licata, E' prevista una spesa iniziale di 2,5 milioni di euro per il 2014. La costruzione della struttura aeroportuale prevede una spesa complessiva di 72.500.000 da finanziare con fondi Regionali per E 30.000.000 e la compartecipazione dei privati per E. 42.500.000,
Nel complesso il piano triennale prevede 30 interventi per un totale di euro 65,569.900 per il 2014 e di euro 135.369.900 nel triennio, da finanziare quasi interamente con eventuali finanziamenti regionali e statali, secondo un ordine di prioritario che è stato previsto dallo stesso piano.
I primi interventi riguardano la manutenzione ordinaria nei settori dell'edilizia sociale, scolastica, sportiva e patrimoniale a cura del Settore Edilizia e Gestione Patrimoniale per 100 mila euro da finanziare con fondi del bilancio provinciale.
Per la manutenzione ordinaria delle strade provinciali previsti interventi per 300 mila euro a cura del Settore infrastrutture Stradali, sempre con fondi del bilancio provinciale.. Previsti anche altri interventi di manutenzione straordinaria per euro 1.042.000 che riguardano l'edilizia scolastica per la messa in sicurezza di elementi non strutturali a cura del Settore Edilizia e Gestione Patrimoniale congiuntamente all'ufficio di Protezione Civile da finanziare con i fondi ministeriali.
Tra le opere più qualificanti, per tutto il territorio provinciale, al quinto posto la progettazione della strada statale 189 Agrigento Palermo con un costo di 1.500.000 di euro finanziata con fondi regionali la cui gara è in fase avanzata.
Il Piano triennale delle Opere Pubbliche costituisce, insieme al piano delle alienazioni, parte integrante del bilancio di previsione 2014 e del bilancio pluriennale 2014/2016. Sul sito www. provincia, agrigento. it l'elenco completo delle opere inserite nel piano.
PETRUSA Lavori fermi non si sa per quanto, mentre il rettilineo di Racalmuto sarà pronto per l'estate,
Ss 640, rischio incompiuta
Il tratto iniziale della statale 640, quello sotto la zona di Petrusa, per intenderci, potrebbe rimanere incompleto ancora a lungo. I lavori sono fermi ed alla Empedocle non riescono a fornire notizie precise in ordine alla eventuale ripresa dei lavori in quel cantiere. Per notizie più precise rinviano all'Anas che, in qualità di committente, dovrebbe avere le idee più chiare. Sarebbe un vero peccato se, alla fine, dovesse rimanere incompiuto soltanto questo pezzettino del tracciato: un paio di chilometri, dal rifornimento di carburanti in poi, compresi gli svincoli relativi alla strada che consente l'accesso al centro di Agrigento. Si perchè per il resto alla Empedocle assicurano che sarà tutto pronto prima dell'arrivo dell'estate, almeno per quanto riguarda il primo lotto. Attualmente le maestranze del contraente generale sono impegnate nel rettilineo di Racalmuto. L'ing. Calogero Abissi dalla società "Empedocle", la ditta che si occupa della realizzazione dell'ammodernamento della statale, assicura che, pioggia permettendo, prima che arrivi la bella stagione l'estate l'asse viario sarà consegnato completamente. Oltre al rettilineo di Racalmuto sarà completato il tratto nei pressi dello svincolo Caldare-Gasena.
Questo significa che nel giro di 4-5 mesi tutti i 34 chilometri relativi al tratto compreso tra Gasena e Grotta-
rossa saranno completati per tutta la loro lunghezza e saranno definitivamente consegnati alla fruizione dell'utenza.
Resterà, come detto, ancora da completare il tratto iniziale che fu tra quelli che costituì oggetto della controversia tra il contraente generale ed una delle imprese che in subappalto si occupò della realizzazione delle opere di raddoppio della carreggiata. Sarebbe un peccato se rimanesse nelle attuali condizioni troppo a lungo: sarebbe assurdo se dopo avere speso una somma ingente per l'ammodernamento della strada una parte di essa rimanesse incompiuta ed in uno stato tale da ar
recare confusione e pericolo.
Intanto prosegue, sempre nel primo lotto dei lavori, il rifacimento dell'asfalto nei tratti aperti nella zona tra bivio di Canicattì nord e Grottarossa. Nel versante nisseno, invece, come assicurano alla Empedocle due che si occupa appunto del secondo lotto, tra Grottarossa e lo svincolo per l'autostrada Palermo-catania, ritmi veloci per l'ampliamento del 29 chilometri che uniranno le due province. Si attende l'inizio dello scavo della Galleria Caltanissetta attraverso l'utilizzo della megatrivella, la ibm, considerata tra le più grandi d'Europa per dimensioni.
Bagarre in Aula: scontro Cracolici-Ardizzone sull'articolo 10 Liberi consorzi di Comuni
I'Ars si inceppa sulle funzioni Se ne riparla oggi, il voto finale previsto per martedì
È previsto per martedì della prossima settimana il voto finale del ddl relativo all'istituzione dei liberi consorzi e delle città metropolitane, ieri, contrariamente ai programmi stabiliti, l'Ars non ha completato l'esame degli articoli. Come vedremo, sull'art. 10 relativo alla funzione dei liberi Consorzi.
Superato lo scoglio dell'art. 7 relativo alle città metropolitane, l Ars si è occupata dell'art. 8 mi- sci itto dalla commissione Affari istituzionali: l'Assemblea della città metropolitana è composta dai sindac e dai presidenti delle circoscrizioni, questi ultimi eletti direttamente dai cittadini. Su questo testo si sono scatenate le opposizioni, e non sembra che tra i banchi della maggioranza riscuotesse unanimi consensi. Le opposizioni sanno chiesto al presidente della commissione Cracolici di ritirare il testo. Cosa che poi ha fatto su invito del presidente della Regione Crocetta.
Questo il testo che alla fine è stato approvato: I sindaci delle tre città metropolitano saranno eletti con modalità che saranno stabilite dal disegno di legge successivo alla riforma all'esame dell'Ars
Art. 9: c'e la riscrittura del governo. Si stabiliscono le funzioni (lei liberi Consorzi di Comuni e delle città metropolitane. Non sono sorti grossi problemi. E' stato approvato un emendamento, proposto delle opposizioni (Cordaro Cmasso): Entro sei mesi dalla data in vigore della legge, i Comuni compresi nelle aree metropolitano di Palermo, Messina e Catania, con deliberazione del Consiglio comunale a maggioranza assoluta dei suoi componenti, possono distaccarsi dalla città metropolitana per aderire al libero consorzio del Comune di appartenenza. Lo stesso iter per i Comuni che vogliono distaccarsi da un consorzio per aderire a città metropolitana. Con un emendamento della commissione Affari istituzionali si stabilisce che ciò potrà avvenire a condizione che esista la continuità territoriale.
Come detto, grossi problemi sono sorti sull'art. 10, anche questo su riscrittura del governo. Si tratta delle funzioni dei liberi consorzi o delle città metropolitane. Finale di seduta col botto. Il Governo ha ritirato il suo testo di riscrittura, mentre il presidente della commissione Cracolici ha segnalato la necessità di indicare già in questo articolo le funzioni e gli obiettivi dei nuovi enti di area vasta. Imbarazzo ed ennesima conferenza dei capigruppo, al termine della quale sembrava che si fosse trovata una intesa. Ma al ritorno in Aula la commissione ha proposto un sub-emendamento che conteneva in buona parte le indicazioni della riscrittura del governo. Ed è stata bagarre. Formica (Musumeci) ha strappato platealmente il sub-emendamento Cracolici ha avvertito che, se ci fossero stati altri colpi di nano, le opposizioni avrebbero occupato l'Aula. Quindi nuova capigruppo. Musumeci, in rappresentanza del centrodestra, ha comunicato la decisione dell'opposizione di disertarla. Il clima si è fatto incandescente: faccia a faccia durissimo tra Ardizzone e Cracolici sulla decisione assunta in Aula di considerare ritirato l'emendamento di riscrittura del governo, sul quale la Presidenza avrebbe raccolto in via informale perplessità dagli uffici del commissario dello Stato su al- crine disposizioni relative alle funzioni dei nuovi enti. Risultato: se ne riparlerà questa mattina.
Intanto, sul piano politico, ancora ieri nel Palazzo del Normanni sono stati avvertiti segnali di rottura tra il governatore Crocetta e alcuni settori dei gruppo Pd. Dopo Cracolici, di cui ci siamo occupati martedì, è arrivata l'esternazione di Mario Alloro (Pd). In mattinata il presidente Crocetta, in risposta a Cracolici, a Siracusa aveva dichiarato che «ml Pd siciliano non è in grado lanciare proposte comuni, alcune correnti pensano solo di eliminare gli avversari. Renzi si imbarazza e per evitare di scontentare qualcuno non nomina nessun sottosegretario siciliano.
Questa la replica di Alloro: Il Pd che Crocetta critica quotidianamente, oltre ad essere la principale forza della sua maggioranza, è anche il partito che, ahimè, lo ha candidato ed eletto alla presidenza della Regione. Se c'è un imbarazzo, questo è determinato proprio da Crocetta e dalle sue esternazioni estemporanee e spesso a dir poco confuse, che costringono il Pd siciliano a rimediare alla superficialità e all'inconsistenza dell'azione del suo governo. Sono d'accordo con il segretario Raciti che propone un nuovo patto di governo, ma per compiere questo passo, come dice Cracolici, serve un azzeramento della giunta regionale.
Sit-in dei dipendenti aziende della Provincia
Sit-in davanti a Palazzo dei Normanni di un centinaio di dipendenti di aziende in house delle Province regionali. I lavoratori, in totale 600 persone circa, sono preoccupati in quanto al momento nel disegno di legge di riforma delle Province, all'esame del Parlamento, non risono disposizioni per la salvaguardia del loro posto di lavoro. Occorre urna norma specifica per salvaguardare questo personale - dice Mimma Calabro della Fiscat Cisl, a fianco dei lavoratori - Si tratta di dipendenti di società in house, vale a dire a totale controllo pubblico e io più con bilanci in attivo. Vogliamo una interlocuzione Seria con parlamentari regionali aggiunge - non ci interessano giochi potere e spartizione di poltrone: serve nel ddl una norma per mettere in sicurezza i livelli occupazionali anche di queste persone e non solo dei dipendenti delle Province: il presidente Crocetta traduca la sua buona volontà ma trovare una soluzione con una norma di legge. Perla Cisl non basta avere approvato in Assemblea un ordine del giorno, occorre una norma precisa . Calabrò osserva che all'articolo 10, che deve ancora essere discusso in aula, si parla delle funzioni dei Liberi consorzio tra queste funzioni alcune vengono garantite proprio dal personale delle società in house
FUORI DAL LUOGO LAVORO
Si può spiare il dipendente
Da oggi i dipendenti che usufruiscono dei permessi della legge 104 per assistere il familiare malato debbono stare molto attenti a come li usano. Se invece di recarsi ad accudire il parente malato vanno da tutt'altra parte, il datore di lavoro può licenziarli, Ma c'è di più: il datore di lavoro può anche assumere un detective per controllare se il suo dipendente usa quei permessi in nodo legittimo. Lo stabilisce la sentenza 4984 della Cassazione depositata ieri in cui il controllo del dipendente tramite un investigatore privato non è considerata una violazione della privacy. Lo statuto dei lavoratori vieta che i dipendenti siano spiati ma solo nei luoghi di lavoro. Fuori invece e per tutelare il patrimonio aziendale quel divieto cade crisi può avvalere del detective. Oltre ai risvolti penali che ha l'illecito utilizzo dei permessi, ora c'è anche il rischio di avere il detective alle calcagna
Agrigentonotizie.it
Disoccupazione giovanile, la Provincia di Agrigento si attiva per creare nuovi posti di lavoro
Sono previsti dodici milioni di euro per giovani che entro il prossimo settembre inizieranno il praticantato di avvocato o commercialista. La Provincia regionale di Agrigento intende contribuire ad arginare la dilagante piaga della disoccupazione under 35, creando nuovi posti di lavoro attraverso la realizzazione di una serie di interventi organici in materia di occupazione giovanile. Il commissario straordinario Benito Infurnari, in questi giorni, sta infatti attenzionando le problematiche ed i diversi aspetti di tale crescente piaga e, su questo tema, ha deciso di concentrare gli sforzi organizzativi dell'Ente. Il programma di interventi allo studio alla Provincia prevede l'utilizzo di parte dei 452 milioni di euro messi a disposizione della Regione siciliana da parte della Comunità europea.
I progetti di intervento sui quali si stanno concentrando, in questo momento, le priorità dell'Ente Provincia, si sviluppano in tre direzioni: le provvidenze in favore delle attività professionali, gli interventi per la creazione di nuove iniziative produttive e provvedimenti per coloro che intendano intraprendere attività nel campo agricolo e turistico.
Le idee progettuali che la Provincia regionale di Agrigento intende mettere in campo, nella sostanza ricalcano il programma di interventi già predisposto dalla Regione che è suddiviso in bandi. Secondo la programmazione del Governo regionale sono infatti previsti dodici milioni di euro per giovani che entro il prossimo settembre inizieranno il praticantato di avvocato o commercialista. Per loro è previsto un contributo mensile di 400 euro: 300 dalla Regione siciliana e 100 garantiti dagli studi legali. La prima tranche del progetto mette sul piatto contributi per cento milioni di euro, destinati anche all'apertura di aziende agricole, start up d'imprese turistiche, e tirocini all'interno delle Università.
Sicilia24h.it
3 mln per interventi scuole, intervento Scilabra
E' stata pubblicata oggi dall' assessorato regionale alla Pubblica istruzione ed alla Formazione la graduatoria degli interventi subito cantierabili per le scuole siciliane su delibera Cipe del 2012. Sono 36 gli interventi finanziati, di cui 8 in Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose e 7 in Comuni investiti da calamità naturali, per un totale di 33 milioni di euro. In proposito, interviene l' assessore regionale, Nelli Scilabra, che afferma : "dove è stata la politica dal 2008 a oggi? La Regione non finanziava interventi per l'edilizia scolastica da oltre 6 anni. Parte della politica ha grandi responsabilità sullo stato di salute delle nostre scuole e delle nostre università. Abbiamo sbloccato un finanziamento di 3 milioni nel 2009 su 16 scuole che attiverà altri 7 milioni da poter investire su altri 30 progetti. Ricordo, poi, che un altro bando da 35 milioni di euro è ancora aperto, avendo dato una proroga fino al 30 marzo".
Livesicilia.it
Mancavano soltanto due articoli e la riforma che cancella le Province sarebbe stata realtà.
Ma l'ultima ora di seduta a Sala d'Ercole ha stravolto le sorti di questa giornata, rinviando l'approvazione della riforma forse a domani, forse alla settimana prossima. E' stato sulle funzioni da attribuire a Consorzi e Città metropolitane che in aula è scoppiato il caos: due rinvii, riunioni di maggioranza e una conferenza dei capigruppo allargata al presidente della Regione Rosario Crocetta non sono riuscite a mettere d'accordo maggioranza e opposizione. La situazione, ad un certo punto, si è fatta tesissima. Durante l'incontro tra i capigruppo non sono mancate le parole grosse, e i toni molto accesi. La Lista Musumeci ha persino minacciato di occupare Sala d'Ercole se la proposta di modifica all'articolo che stabilisce le competenze non fosse stata ritirata. Perché, secondo i deputati dell'opposizione, c'era un accordo che il governo e la maggioranza hanno tentato di non rispettare: rinviare l'attribuzione delle funzioni alla legge istitutiva dei nuovi enti, fare esclusivamente una 'legge cornice' da definire più in là. Secondo quest'ottica nel corso della seduta è stato ritirato l'emendamento del governo che quelle competenze le definiva, ma la bagarre è scoppiata quando - dopo una breve riunione alla quale hanno preso parte alcuni capigruppo - il presidente della Prima commissione e parlamentare del Pd, Antonello Cracolici, ha presentato una nuova proposta di modifica sostitutiva dell'intero articolo che (secondo Nello Musumeci e Toto Cordaro) non faceva altro che "riproporre l'emendamento del governo spacciandolo come riscrittura fatta dalla commissione, quando invece la commissione non si è mai riunita". Ma è giallo anche sul ritiro di quell'emendamento. Che - secondo alcuni esponenti della maggioranza - sarebbe il frutto di una decisione del presidente dell'Ars Ardizzone, non condivisa, in quel momento dal governo. E su questa "incomprensione" si è discusso animatamente anche durante la conferenza dei capigruppo, dove Antonello Cracolici ha fortemente polemizzato col presidente dell'Ars.
"Eravamo pronti ad approvare la legge entro stasera - ha detto in aula il capogruppo della Lista Musumeci, Santi Formica - ma qualcuno ha pensato bene di mettere i bastoni fra le ruote". E così niente articolo 10. In aula, invece, sono stati approvati gli articoli che disciplinano la composizione degli organi delle Città metropolitane e le modalità di adesione dei comuni nuove aree. La conferenza metropolitana sarà composta dai sindaci dei comuni compresi nella Città, ma non è ancora chiaro come verranno eletti i sindaci e - soprattutto - chi li eleggerà. All'ultimo minuto Cracolici ha ritirato l'emendamento che stabiliva per loro l'elezione di secondo grado, lasciando di fatto la questione ancora tutta da definire. Le modalità di elezione, quindi, saranno discusse in un ddl successivo. Passato anche l'articolo 9, che disciplina la fuoriuscita dei Comuni dalle città metropolitane. Un emendamento di Cordaro ha aggiunto anche la disciplina delle modalità di adesione del comune all'area metropolitana, che passeranno sempre dalle delibere dei singoli comuni. Un emendamento di Cracolici, invece, ha introdotto anche il criterio della continuità territoriale.