GIORNALE DI SICILIA
ATO AG3. Astensione proclamata dai sindacati per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi
Dedalo, confermato lo sciopero dei netturbini
Nessuno spiraglio, almeno per il momento, nella vertenza che oppone gli operatori ecologici della Dedalo Ambiente all'azienda. All'inizio della settimana le organizzazioni sindacali avevano proclamato lo sciopero per il 12 di aprile (sabato prossimo ndr), per protestare contro il mancato pagamento dello stipendio di marzo. I commissari dell'Ato Ag3 hanno poi indirizzato una nota ai sindacati, annunciando che lo stipendio sarà pagato non appena i Comuni soci verseranno le rispettive quote all'autorità territoriale d'ambito. Visto che non c'era ancora una data certa sul via libera alle buste paghe, Cgil, Cisl e Uil avevano confermato l'astensione. Lo hanno fatto anche ieri.
"Abbiamo appreso ha annunciato nel pomeriggio di ieri Alfonso Buscemi, segretario generale della Cgil funzione pubblica di Agrigento che quasi tutti i Comuni dell'autorità territoriale d'ambito hanno versato le rispettive quote all'azienda. Questo è un fatto positivo, ma non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione riguardo al giorno in cui inizierà il saldo dello stipendio di marzo. Non ci sono, dunque, le condizioni per revocare lo sciopero che, al momento, rimane confermato".
Gli operatori ecologici si asterranno dal lavoro, sabato, in tutti e sette i Comuni dell'AtoAg3. La raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, dunque, si fermeranno a Licata, Palma di Montechiaro, Canicattì, Ravanusa, Campobello di Licata, Naro e Camastra. Ma c'è di più. Oltre alla giornata di sciopero i netturbini non parteciperanno allo straordinario nei nove giorni successivi. Ciò significa che il rischio di cassonetti stracolmi, in tutti e sette i centri dell'agrigentino, non è affatto da sottovalutare.
L'augurio è, ovviamente, che al personale ed alle organizzazioni sindacali arrivino assicurazioni in tempi brevi. Già di recente è successo che le manifestazioni di protesta siano state revocate non appena c'è stata la certezza circa la liquidazione dei compensi spettanti, mentre in maniera determinata i sindacati hanno confermato lo sciopero in assenza di impegni precisi da parte dei vertici della Dedalo Ambiente.
Rosario Miceli, Antonino Lo Brutto e Antonino Morreale, rispettivamente commissario liquidatore e commissari straordinari della Dedalo Ambiente, hanno già rivolto il primo appello ai lavoratori, dicendo che attendevano il versamento delle quote da parte dei Comuni. Se ora i soci hanno versato ciò che dovevano non è da escludere la possibilità che venga indicata una data. A quel punto la revoca dello sciopero si avvicinerebbe. (AAU)
UNIVERSITA'
Le tecnologie e i materiali
Si parlerà di Tecnologie e materiali per costruire il futuro" oggi, dalle 15,30 in poi nell'auditorium del Polo universitario di Agrigento, in via Quartararo, nel corso di una convention che si aprirà con i saluti dell'ing. Domenico Armenio, Presidente dell'Ordine degli ingegneri di Agrigento, e dell'Arch. Massimiliano Trapani, Presidente dell'Ordine degli Architetti. Interverranno Anna Cavalieri, Ettore Del Giudice, Salvatore Pitruzzella, Luigi Forleo, Andrea Basile ed Angelo Licchelli. Seguirà un dibattito. L'evento è promosso in collaborazione con Conflavoro. Partecipazione libera con rilascio di crediti formativi. (ACAS)
L'INCONTRO SI CONCLUDE CON UNA «FUMATA BIANCA». L'amministrazione comunale ha presentato l'ambizioso piano che coinvolge anche il mondo imprenditoriale
Svolta per il turismo, un patto con la Tunisia
Parte un progetto di cooperazione con il Paese africano che vede coinvolte altre realtà siciliane, tra le quali Modica e Scicli.
Potrebbero giungere dalla Tunisia importanti opportunità di sviluppo turistico ed economico per la città, impegnata in prima linea in un importante progetto di cooperazione con il paese africano e che vede coinvolte altre realtà siciliane, tra le quali Modica, Scicli ed alcuni centri del trapanese. L'iniziativa, finanziata con fondi europei, si chiama "I viaggi della conoscenza" e si propone di promuovere appunto la conoscenza di realtà lontane e diverse tra loro legando- la alla valorizzazione delle bellezze artistiche e culturali esistenti e delle eccellenze nel settore dell'artigianato e del commercio. Un primo step del progetto ha portato i rappresentanti dell'amministrazione comunale direttamente a Tunisi dove Canicattì ha preso parte, come comune capofila dell'iniziativa per quanto riguarda la Sicilia, ad una serie di incontri nei quali sono stati presentati i diversi itinerari turistici delle località aderenti ai programma. A presentare i percorsi più interessanti che offre la città è stato il vice sindaco Gaetano Rizzo che ha fatto conoscere alcune delle realtà più significative del territorio e che sono state inserite in una guida che sarà distribuita in Tunisia e negli altri comuni siciliani partner del progetto. Tra i gioielli della città che faranno bella mostra di se nella guida sono stati inseriti il Teatro Sociale, la Badia con il suo museo della civiltà contadina di recente apertura, e poi ancora i ruderi di Castel Bonanno con la vicina Torre dell'orologio, i palazzi baronali e le numerose chiese dell'elevato richiamo artistico e culturale. «Nella pubblicazione - ha spiegato il vice sindaco Rizzo - sono stati inseriti i beni artistici di maggiore rilevanza che caratterizzano la città e che sono inoltre presenti in un video promozionale che verrà diffuso via web nell'ambito delle iniziative legate al progetto di cui siamo partner. Si tratta di una importante vetrina che consentirà un grande ritorno in termini turistici per il nostro territorio che si conferma come tra i più interessanti nel panorama regionale a livello di percorsi culturali. La promozione sarà garantita anche attraverso la realizzazione in città di centri informativi dove tutti gli interessati potranno avere notizie e chiarimenti in merito alle finalità del progetto».
Le vie della conoscenza permetterà di ottenere anche un ritorno in chiave economica grazie alla valorizzazione delle più importanti realtà locali che operano nel settore dell'artigianato e del commercio anche loro inserite in questo percorso di promozione. «Nella guida, oltre ai monumenti, sono state inserite numerose aziende e piccole botteghe impegnate nell'artigianato - ha concluso Rizzo - che potranno presentare la propria attività in un contesto ed in un mercato diverso rispetto a quelli tradizionalmente battuti. (GIMO)
FIRMATI DUE DOCUMENTI. Consiglio comunale ed amministrazione si oppongono fermamente alla realizzazione dell'impianto che sorgerà a due miglia dalla costa
Palma, tutti contro il parco eolico offshore
Pasquale Amato e Salvatore Messinese: «La Sicilia produce già tanta energia, il progetto devasterebbe il territorio»
A Palma di Montechiaro consiglio comunale ed amministrazione uniscono le forze per opporsi alla realizzazione del parco eolico offshore. Il progetto è già in fase di avanzamento, ed ha ottenuto quasi tutte le autorizzazioni da parte del Governo. Presto, dunque, le pale eoliche potrebbero essere installate nel mare di fronte alla costa che va da Gela ed Agrigento. Ieri il presidente del consiglio comunale Salvatore Messinese, ed il sindaco Pasquale Amato (rispettivamente in rappresentanza del consesso locale e della giunta), hanno diffuso due documenti con i quali si dicono pronti a dare battaglia contro l'eolico. Secondo i consiglieri comunali "risulta incomprensibile la scelta del Mediterraneo, luogo di scambi commerciali, e soprattutto della Sicilia, considerato che l'energia già prodotta nell'isola supera di gran lunga scrive Salvatore Messinese non solo il fabbisogno della nostra Regione, ma di parte considerevole dell'intero meridione". Secondo i consiglieri di Palma di Montechiaro "impianti eolici off shore non rappresentano il futuro ne per la provincia di Agrigento, ne tanto meno perla Sicilia. Siamo contrari all'eolico off shore si conclude il documento dei capigruppo che non solo mortificherebbe il nostro orizzonte, ma creerebbe notevoli e irreparabili danni ai nostri meravigliosi fondali". Il consiglio ha, perciò, "dato mandato al sindaco di mettere in atto tutte le iniziative per resistere alla nascita si discostano da quelle dei consiglieri le dichiarazioni della giunta. Secondo il sindaco Pasquale Amato "è arrivato il momento di dire basta. Basta a raffinerie, centrali elettriche, gassificatori e staccionate ciclopiche così come i parchi eolici si presentano, che prima si sono impadronite, snaturandola, della terra ferma, ed ora vogliono "strapparci" pure la libera vista del mare, con la diffusione prepotente dell'eolico offshore a due miglia dalla costa".
Secondo l'esecutivo "questa terra ha subito abbastanza. Produciamo energia per il resto d'ltalia e a noi siciliani, intanto, restano le minacce incombenti dei tumori, e le campagne ormai abbandonate dagli agricoltori, per l'arrivo devastante delle pale eoliche. Basta". Secondo Pasquale Amato "lo Stato non può continuare a mortificarci e denigrarci, confermando la convinzione che questa terra può e deve essere trattata solo e continuamente come 'Terra da saccheggiare". Tutto questo ci costringe ad assumere un atteggiamento di Contrapposizione". (AAU)
ELEZIONI Tre esponenti della provincia di Agrigento scelti da Matteo Renzi per le consultazioni del prossimo 25maggio per il «collegio Sicilia - Sardegna»
Europee: in corsa Zambuto, Scilabra e Nicolini
Lo ha deciso la direzione nazionale del Partito democratico nella riunione di ieri pomeriggio nella Capitale
Ci saranno tre agrigentini nella lista del Partito democratico per il collegio Sicilia - Sardegna alle elezioni Europee. Sono due sindaci: Marco Zambuto di Agrigento e Giusy Nicolini (capo dell'amministrazione comunale di Lampedusa e Linosa) e Nelli Scilabra, giovanissima assessore della giunta regionale di Rosario Crocetta, fresca di riconferma. Completano la lista Caterina Chinnici (capolista), Barbagallo, Arena e Renato Soru (unico sardo in lista). A dare il via libera alla lista del collegio estremo - meridionale è stata la direzione nazionale del Pd che si è riunita appunto per approvare la proposta arrivata da Palermo. Unico assente il senatore Beppe Lumia che non si arrende e ricorrerà alla commissione di garanzia. In ogni caso per il Pd i giochi sono fatti e per i tre agrigentini in lizza la campagna elettorale potrà avere inizio. Marco Zambuto ha annunciato che continuerà a ricoprire la carica di sindaco di Agrigento anche se la sua presenza in municipio durante i giorni di campagna elettorale sarà ridimensionata a causa degli impegni con gli elettori. A chi pensa ad una imminente campagna elettorale per le amministrative, Zambuto risponde:
"Se sarò eletto al Parlamento Europeo resterò alla guida del Comune per un anno, come prevede la legge".
Scozzari scrive a Renzi. Torna sulla scena l'ex deputato nazionale della Rete - Partito popolate italiano, Giuseppe Scozzati. Ieri, Scozari, che è Stato parlamentare per due legislature e per 400 voti, nel 2001, l'anno del 6t a zero di Berlusconi in Sicilia (con i collegi uninominali) ed ha ricoperto la carica di componente della Commissione nazionale antimafia, ha scritto una lunga lettera al premier Matteo Renzi, facendola recapitare all'indirizzo mail matteo@ governo.it, per "avvisarlo" rispetto a cosa va incontro candidando Zambuto alle europee. "Perché ti scrivo - chiede Scozzai a Renzi. Perché mi fa rabbia che gli altri mi dicano perché voti Pd se c'è Zambuto? Mi fa rabbia perché questa volta avrebbe potuto essere la volta buona, la volta che il Pd raccogliesse il pienone di consensi, nonostante l'illustre concittadino che hai al governo come Ministro dell'Interno, al pari di Mannino, Capodicasa, Cuffaro ed altri illustri agrigentini non siano mai ricordati per una sola opera di questo misero territorio, ultime in tutte le classifiche nazionali". Zambuto non ha voluto replicare a quanto scritto da Scozzai, si è solo limitato ad annunciare che lui è in lista e concorrerà per un seggio al Parlamento Europeo con la bandiera del Pd.
Le altre liste. Ci saranno altri agrigentini candidati alle europee. Scontata la candidatura di Salvatore Iacolino, deputato uscente, che si candida con Forza Italia. Nel movimento Cinque Stelle, dopo le primarie in rete, sono due gli agrigentini più votati che saranno inseriti nella lista del partito pentastellato: Salvatore Cinà, 45 anni, insegnante di Bivona e Antonella Di Prima, impiegata in una società di ingegneria, originaria di Sciacca. (PAPI)
NEL NUOVO GOVERNO SI RISCHIA GIÀ IL RIMPASTO
La candidatura della Scilabra alle Europee riapre i giochi. Torna in pista Cartabellotta, magli incastri sono complicati
Nelli Scilabra potrebbe lasciare la giunta. Dario Cartabellotta nutre la motivata speranza di rientrarvi, In attesa che Crocetta assegni le deleghe, i boatos sui nuovi assessori sono stati alimentati dalle candidature alle Europee.
Anche se l'addio alla giunta della Scilabra è obbligatorio solo in caso di elezione a Bruxelles e non è direttamente collegato al ritorno di Cartabellotta. L'assessore all'Agricoltura uscente, spinto da un sostegno unanime delle associazioni di categoria, potrebbe rientrare solo con un complicato gioco a incastro: Crocetta ha ammesso di volerlo recuperare e avrebbe proposto qualche giorno fa ad Articolo 4 di farsene carico. Così il presidente accontenterebbe il partito di Leanza che reclama a gran voce la influente delega all'Agricoltura. Ma Articolo 4 ha anche un secondo assessore, il siracusano Ezechia Reale, a cui non vuole rinunciare e che in questa ipotesi verrebbe dirottato al Territorio. Dunque, in questo quadro, Crocetta per far posto a Cartabellotta dovrebbe rinunciare a Maria Rita Sgarlata che però è entrata in giunta nel quadro di un bilanciamento dei siracusani «filogovernativi»: visto che Reale è ostile al sindaco renziano Garozzo.
In ogni caso sull'Agricoltura ci sono le mire anche dell'Udc che potrebbe indicare Patrizia Valenti, a cui probabilmente andrà la vicepresidenza della Regione.
Il puzzle è dunque più complicato di quanto non appaia. Molto più semplice ipotizzare che, nel caso di elezione a Bruxelles della Scilabra, si possa aprire qualche spiraglio per un assessore indicato dall'area cuperliana del Pd. Ma anche in questo caso è un pronostico che non tiene conto del clima di guerriglia in corso nel Pd: senza una pax fra le correnti è più probabile che eventualmente Crocetta ricorra ad un altro suo nome di fiducia senza aprire all'opposizione interna.
In questo clima restano in bilico tutte le altre deleghe, Il Territorio è conteso fra Articolo 4 e Megafono, il Turismo fra Megafono e Udc. Il Pd dovrebbe piazzare il renziano Giuseppe Bruno al Personale o alla Famiglia/Lavoro. Gli unici certi dell'incarico sono Salvatore Calleri (Rifiuti) e Roberto Agnello (Economia). Certi della conferma ovviamente anche Lucia Borsellino alla Sanità e Linda Vancheri alle Attività produttive.
In vista dell'assegnazione delle deleghe può risultare decisivo un altro passaggio interno ai partiti. L'Udc ha fissato per venerdì una riunione di tutti i deputati del gruppo alla presenza del segretario nazionale Lorenzo Cesa. Una parte dei centristi - Nino Dina, Mimmo Turano e Margherita La Rocca - protestano per la nomina di Nico Torrisi in giunta: il presidente di Federalberghi sarebbe ancora troppo vicino a Lombardo, che in passato aveva pensato anche di inserirlo in uno dei suoi ultimi governi (senza però assegnare mai una delega).
Sono tutti scontri che paralizzano l'attività amministrativa e legislativa. Non a caso anche ieri la commissione Bilancio non si è riunita visto che non c'è un governo nel pieno delle funzioni che può portare avanti la manovra economica. E i tempi, per una Finanziaria attesa da 30 mila lavoratori rimasti senza stipendio, ora rischiano di allungarsi fino a fine maggio.
LA SICILIA
Gli studenti del Toscanini ammessi ai quarti di finale
Va a quarti di finale l'istituto superiore di studi musicali Toscani di Ribera che sabato 19 aprile prossimo alle ore 9,15, incontrerà il conservatorio di musica statale di Matera nel corso della nota trasmissione televisiva di Rai Uno "Conservatori a confronto" condotta da Tiberio Timperi e da Francesca Fialdini. Il direttore dell'istituto riberese Prof. Claudio Montesano ha reso noto che la scuola invierà a Roma i tre talenti agrigentini Paolo Alongi di Realmonte, chitarra, Maria Antonella Callea di Siculiana, flauto e Giulia Scalia di Sciacca, flauto, i quali eseguiranno «Libertango» di Astor Piazzola, con arrangiamento di Norino Buogo per due flauti e chitarra. Nei sedicesimi e negli ottavi di finale il Toscanini ha eliminato i conservatori di Monopoli e di Pescara, attraverso il televoto. «L'istituto ci dice il direttore Montesano torna alla ribalta musicale nazionale».
ENZO MINIO
REGIONE, SI RIAPRE LA PARTITA DEL RIMPASTO
CAOS DELEGHE, IL CROCETTA-BIS è Già A RISCHIO
E con i veti incrociati sulle poltrone più ambito, a partire da quella dell'Agricoltura chiesta da Articolo 4 e dagli ex democristiani, per il presidente della Regione assegnare le deleghe rischia di diventare un boomerang senza ritorno. Così la «rivoluzione» fase 2 è già in alto maree Palazzo dei Normanni rimane paralizzato. Non a caso ieri è saltata per l'ennesima volta la commissione Bilancio con all'ordine del giorno due leggi chiave: il ddl paga imprese e la manovra bis, che da sole valgono 1,5 miliardi e sbloccherebbero 30 mila stipendi.
Il governatore con la giunta appena varata non sta riuscendo a far quadrare i conti nella maggioranza, anzi le fibrillazioni sono aumentate dopo lo scontro furibondo in direzione nazionale sulle candidature di Lumia e Cracolici alle Europee. Per questo già si parla di possibili cambio di un Crocetta-ter. Il governatore ha due grane enormi da disinnescare: quella dei cuperliani, al momento non rappresentati nel governo e sul piede di guerra, e quella di Dario Cartabellotta, che è fuori dalla giunta ma il mondo imprenditoriale ne chiede la riconferma. Per risolvere entrambi i problemi Crocetta potrebbe "sacrificare" un nome del Megafono, come Mariarita Sgarlata, e chiedere al leader di Articolo 4, Leanza, di prendere in carico Cartabellotta e di dare però un altro nome rispetto a quella di Ezechia Reale: proprio la scelta d'indicare assessore quest'ultimo aveva fatto scattare la contro mossa del renziano Giancarlo Garozzo, (i due si sono sfidati alle comunali a Siracusa), che ah imposto al conferma della Sgarlata.
Ma per fare questo deve convincere Leanza. Che dopo il caos nella direzione Pd di ieri e la fronda che faranno adesso i cuperliani all'Ars, ha esposto la questione a Crocetta in maniera chiara:
«Caro Rosario gli ha sussurratoin questo momento Articolo 4 con i suoi dieci deputati è il gruppo più forte all'Ars nella tua maggioranza e siamo i moro, rappresentanti». L'Udc ha otto deputati, ma ha diversi malpancisti dopo la conferma in giunta di Patrizia Valenti e l'indicazione di un nome gradito soprattutto a Giovanni Pistorio, quello di Nico Torrisi: a partire da Calogero Firetto e Nino Dina, che non a caso ieri hanno ricevuto una telefonata dal segretario Lorenzo Cosa, intervenuto per evitare strappi. Ma il drappello di deputati ribelli chiede ancora al «convocazione del gruppo all'Ars alla presenza dei vertici nazionali Udc». L'area dei Drs ne ha Otto, mentre Crocetta nel suo Pd oggi può contare su appena nove deputati, quelli delle aree Renzi e
Lupo. Di fronte a questo scenario la riposta di Leanza è stata netta:
«Non se no parla nemmeno, o Reale va all'Agricoltura o noi siamo opposizione da domani», ha dotto in sintesi, avendo il coltello dalla parte del manico. Quindi non solo piazzaro Cartabellotta e aprire un ponte di dialogo con i cuperliani al momento è impossibile, ma per Crocotta non sarà nemmeno facile assegnare lo deleghe rimanendo con questa squadra. Proprio l'Agricoltura è la poltrona chiesta a gran voce dall'Udc, che vorrebbe metterci la Valenti per candidarla poi alle Europee. Se gli ex democristiani non avranno la riconferma dell'Agricoltura sono pronti a sabotare l'azione del governo all'Ars, in una Sala d'Ercole che rischia già adesso di assomigliare sempre più a un Vietnam per il governo. Ma a creare fibrillazioni nel Crocettabis appena battezzato è da ieri anche il caso Scilabra: l'assessore alla Formazione è stata candidata alle Europee, anche se forse si è trattato solo di un tatticismo nella speranza, subito svanita, di ripescare Lumia. Comunque adesso è in corsa. Ma Crocetta non aveva detto che non voleva «assessori candidati alle elezioni Europee?». E nella maggioranza in molti sono pronti a chiedere quella che è una delle poltrone più ambite: quella che "comanda" il mondo della formazione professionale. Un altro elemento di tensione, insomma. In questo scenario assegnare le deleghe senza rischiare di perdere ulteriori pezzi di una maggioranza già traballante è un'impresa titanica. Anche per il governatore Crocetta, che ha dimostrato di sapere quanto meno rimescolare le carte quando il gioco non va per il verso giusto. Nel frattempo una cosa è fuor di dubbio:l'Ars rimane paralizzata e la «rivoluzione» quanto meno al palo.