GIORNALE DI SICILIA
Oggi infoday all'università
Opportunità di crescita professionale e di lavoro per i giovani nell'ambito delle cosiddette "professioni verdi": il progetto "Gjo- Green jobs Opportunites" entra in una fase fondamentale e per questo motivo il Libero Consorzio-Provincia di Agrigento, partner del progetto, organizza un infoday che si terrà stamattina, a partire dalle io, nell'aula "Crescente". Parteciperanno Benito Infurnari (nella foto), Bernardo Barone (Direttore del Settore "Ambiente, Politiche comunitarie e Attività negoziale" Libero Consorzio - Provincia di Agrigento), Giacomo Minio (Vice Direttore Confindustria Centro Sicilia), Sergio Vella (Amministratore Unico della SEAP sri,), Giuseppe Lo Pilato (Direttore Giardino Kolimbetra) e Ignazio Vassallo, dell'Azienda Fattoria Vassallo. (PAPI)
CORPO FORESTALE
Salvaggio subentra a Nicolosi
È 'agronomo Stanislao Salvaggio, dirigente del Corpo Forestale regionale, il nuovo capo dell'ispettorato Ripartimentale delle foreste di Agrigento. Nella settimana scorsa, infatti, gli è stato conferito l'incarico di Ispettore Ripartimentale delle Foreste, ruolo che finora è stato ricoperto dal dottor Mariano Nicolosi che dopo sei anni è stato chiamato a ricoprire il ruolo di responsabile dei Servizio di rappresentanza istituzionale presso il Comando regionale del Corpo Forestale. (TC)
TRIBUNALE Ieri sono stati sentiti testimoni della pubblica accusa nel processo che vede imputato l'ex capo dell'esecutivo della Provincia. Prossima udienza 26 maggio
L'agronomo: «D'Orsi mi parlava solo di lavoro»
Giovanni Alletto ha parlato dei rapporti con l'ex presidente escludendo che lo avesse utilizzato per scopi privati
Se D'Orsi mi convocava al di fuori degli orari di lavoro? Lo faceva persino il sabato pomeriggio o la mattina al bar Milano, era molto bizzarro nello scegliere i tempi e luoghi ma si trattava sempre di incontri per esigenze di ufficio. L'agronomo Giovanni Alletto torna sul banco dei testimoni al processo a carico dell' ex presidente della Provincia. Ieri pomeriggio, davanti al collegio di giudici presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni, erano stati citati dieci testi dell'accusa chiamati a confermare quanto avevano già riferito. Una formalità necessaria perche la difesa, dopo la sostituzione di un giudice, non ha dato il consenso a usare gli atti. I unico al quale sono state poste altre domande rispetto alla prima deposizione e Alletto al centro di uno dei capi di imputazione. 1,a Procura contesta a Eugenio D'Orsi un'ipotesi di peculato perché avrebbe destinato l'agronomo, responsabile del giardino botanico, a lavorare nella sua villa di Montaperto durante l'orario di servizio per coordinare la messa a dimora di quaranta palme che, invece, erano state acquistate dalla Provincia. La difesa, invece, punta a dimostrare che la presenza di Alletto sarebbe giustificata da esigenze di servizio. "Andai nella sua villa in quattro circostanze, - aveva detto nella prima deposizione - in una ero in ferie e nelle altre tre ero insieme al presidente che mi aveva convocato per discutere di lavoro. Era una cosa che faceva spesso, quella foto di cui parlano i giornali (lo si vede immortalato con gli stivali gialli mentre da istruzioni agli operai ndr) è frutto di una casualità. Sono sceso dall'auto - aveva aggiunto - e ho indossato gli stivali solo per spiegare agli operai che stavano facendo una manovra che avrebbe distrutto un ulivo". Ieri, rispondendo all'avvocato Daniela Posante, difensore di D'Orsi, ha chiarito meglio un concetto. D'Orsi non seguiva protocolli rigidi nel comunicare con il personale. Se gli veniva in mente di parlarmi mi convocava alle 9 del mattino. Ma lo faceva sempre per motivi di lavoro". L'avvocato Giuseppe Scozzati, altro difensore dell'ex presidente, gli ha invece chiesto di precisare se fosse a conoscenza della destinazione delle palme. "Se posso escludere che siano finite nella villa di D'Orsi? io so solo - risponde Alletto che mi occupato della gestione delle piante in tutte le sue fasi. Basta controllare i verbali di fornitura del vivaista alla Provincia e quelli di consegna alle scuole. Non re sta fuori neanche una pianta". I coniugi Vincenzo Vecchio e Vincenza La Mattina, titolari di una ditta che avrebbe svolto dei lavori nella villa di D'Orsi, al centro di un ipotesi di concussione l'ex presidente, secondo l'accusa, avrebbe approfittato del suo ruolo per non pagare l'impresa), non si presentano e rimediano un'ammenda di 300 euro. Altri cinque testi si sono limitati a confermare quanto detto in precedenza, mentre l'economo Paolo Muratore )prosciolto in un altro stralcio dell'inchiesta) si e avvalso della facoltà di non rispondere. Si torna in aula il 26 maggio per risentire gli altri testi citati dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal pm farlo Carlo Cinque. (GECA)
LA SICILIA
SERVONO RISORSE ECONOMICHE
Il futuro del Cupa appare nebuloso
Maggio potrebbe essere il mese definitivo per la stipula della nuova convenzione del Consorzio universitario di Agrigento e si potrà quindi fare chiarezza sul futuro dei corsi di laurea, L'indirizzo è emerso durante l'assemblea dei soci e del cda del Cupa svoltasi ieri mattina presso i locali di via Quartararo. L'ennesimo confronto per capire come coprire i costi dell'università agrigentina e quali sono gli spazi di manovra da parte di tutti gli enti coinvolti nel salvataggio del Consorzio. Al centro di tutto sempre e solo la questione economica: ci vogliono le risorse per finanziare i corsi di laurea e consentire il funzionamento della struttura. Da quanto ci risulta i soci avrebbero dato da tempo il proprio consenso alla possibilità di una ricapitalizzazione, aumentando quindi le proprie quote, e inserendo in "circolo" risorse aggiuntive. Un impegno economicamente pesante per gli enti pubblici (il Comune di Agrigento dovrebbe portare da 150 a 400mila annue e la Provincia da 75Omila a 85Omila euro) che però al momento è solo una promessa. Prima di mettere mano al "portafogli", infatti, i soci vorrebbero maggiori garanzie rispetto alle prospettive e soprattutto chiederebbero maggiore elasticità da parte dell'Università di Palermo la quale, dal canto suo, ha già in più occasioni sostenuto di non essere nelle condizioni di continuare a farsi carico di tutto il "peso" del Consorzio. E con la Regione che ha ridotto a solo 2 milioni e mezzo il contributo per tutti i poli decentrati (somme tra l'altro non ancora disponibili, dato che manca un bilancio, nulla è ancora deciso) il futuro è sempre nebuloso.
Così il presidente del Cupa, Maria Immordino, ha rivolto un nuovo un appello ai soci fondatori ma anche alla politica e a tutti coloro che hanno a "cuore l'università". «I consorzio dice non è solo il motore per lo sviluppo economico di un territorio, ma assicura il diritto allo studio a moltissimi giovani. Non nascondo di essere molto preoccupata, perché capisco che con la situazione di crisi economica attuale è chiaro che se la Regione non punta sui poli decentrati sarà tutto più difficile. La chiusura dei consorzi conclude sarebbe un dramma, perché toglierebbe ai giovani un diritto costituzionalmente riconosciuto come quello alla cultura.
G.s.
TRIBUNALE
Conferme e silenzi tra i «soliti» testi del processo D'Orsi
Si è svolta tra conferme e facoltà di non rispondere da parte dei testi in lista l'udienza del processo all'ex presidente della Provincia regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi, accusato di concussione, peculato, truffa e abuso d'ufficio. Dinanzi al primo collegio presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni, a latere Contini e Genna sono comparsi coloro i quali avevano già deposto in altre precedenti udienze o interrogatori, tanto che alcuni sono stati «licenziati» dopo avere letto il giuramento di dire la verità. Vincenzo Iacono, Francesco Bonsignore, Vincenzo Bono, Anna Capizzi, Gaspare Chianetta e l'agronomo Giovanni Alletto hanno o confermato quanto dichiarato a suo tempo osi sono avvalsi del silenzio che gli consentiva la legge. Solo Alletto ha risposto a un paio di domande della difesa di D'Orsi, avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, in merito agli incontri avuti con D'Orsi fuori dagli orari d'ufficio: «Sì, ci vedevamo anche fuori, il presidente era un pò bizzarro in questo senso, una volta ci siamo visti al bar La Vela, altre al bar Milano».
Prossima udienza il 26maggio per un'altra decina di testi, tre dei quali ieri non comparsi. Stamattina intanto si terrà udienza dinanzi al giudice Franco Provenzano, a latere Tedde e Caruso, del processo parallelo a quello che si sta svolgendo a carico dell'ex presidente.
Gli imputati sono Ignazio Gennaro, vice direttore generale, e i funzionari Giuseppina Miccichè, Piero Hamel e Gaetano Gucciardo, dirigenti e funzionari della Provincia accusati di abuso d'ufficio. Per Gennaro e Miccichè, in sede di udienza preliminare venne disposto il proscioglimento da tre capi di imputazione. Il filone principale dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Giacomo Forte, ipotizza irregolarità che sarebbero state commesse nelle liquidazione dei rimborsi spese all'ex presidente D'Orsi. Ai 4 oltre all'accusa dei rimborsi spese, vengono contestate altre ipotesi di abuso d'ufficio, relativamente al periodo compreso fra il 2008 e il 2010, per l'acquisto di beni di rappresentanza.
FRANCESCO DI MARE
PIANO PAESAGGISTICO PROVINCIALE La decisione presa ieri dai sindaci che si sono riuniti a Ribera
Tutti d'accordo, ricorso al Tar
RIBERA. Tutti sono d'accordo, dagli amministratori comunali ai tecnici, dai dirigenti degli ordini professionali agli avvocati, dalle forze politiche ai cittadini, sul fatto che il piano paesaggistico provinciale presenta delle lacune macroscopiche, dalla mancanza di alcune tavole del progetto alla mancata concertazione con gli enti locali e con degli errori di valutazione ambientale circa i nuovi vincoli che verrebbero imposti a quei comuni che hanno dei piani regolatori generali approvati di recente che subirebbero delle modifiche sostanziali sulla programmazione.
Alla luce ditali considerazioni, dalla riunione di ieri, tenutasi presso il palazzo comunale di Ribera, tutti si sono pronunciati per adire alle vie legali e per presentare in tempi brevi un dettagliato ricorso al Tar contro il decreto assessoriale dei Beni Culturali e Ambientali.
Alla presenza dell'avvocato Rubino e degli avvocati Airò e Cucchiara, è stato dato mandato ai legali di muoversi tempestivamente perché il ricorso da presentare come impugnativa al Tar andrà a scadere il 27 aprile prossimo, a 60 giorni dalla pubblicazione del decreto sulla gazzetta ufficiale della Regione Siciliana.
Si sta cercando, in questi giorni di vigilia della festività pasquale, di creare un fronte comune con
altri centri della provincia agrigentina come Raffadali, Montallegro e Casteltermini dove le amministrazioni civiche si stanno già muovendo in tale direzione. Si calcola che oltre la metà dei comuni della provincia possa essere subito coinvolta nell'iniziativa di ricorso al Tar. Durante la riunione di Ribera, ieri mattina, hanno preso la parola il sindaco Pace, l'assessore Pedalino, gli architetti Mazzotta ed Alessio, il geometra Graceffo, professionisti e cittadini comuni.
Il primo cittadino Pace ha lanciato delle accuse sul fatto che le osservazioni proposte dal comune di Ribera non sono state tenute in considerazione dai redattori del piano.
C'è stato un attacco ben preciso a tutte le forze politiche e soprattutto alla deputazione regionale che è stata "accusata" di tacere di fronte ad un provvedimento che rischia di bloccare lo sviluppo turistico ed economico del litorale agrigentino, del territorio interno e perfino dell'assetto urbano delle città.
ENZO MINIO
AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE
Oggi si reinsedia Salvatore Messina
Si insedierà questa mattina nei locali dell'Asp di Agrigento I commissario Salvatore Messina, che andrà a sostituire Giuseppe Termine a circa due mesi da quando quest'ultimo era stato nominato dalla Regione per subentrargli.
Uno "scambio" in corsa che nasce, come si ricorderà, da una sentenza del Consiglio di giustizia siciliano che, la scorsa settimana, ha dato ragione al ricorso presentato da Messina contro il provvedimento di metà gennaio che ne disponeva la rimozione perché era "venuto meno il rapporto fiduciario la cui sussistenza costituisce il - presupposto necessario per la continuità dell'incarico", a causa del "persistere di alcune gravi criticità gestionali, sia sotto il profilo dell'assistenza sanitaria che per taluni aspetti relativi alle procedure di approvvigionamento di beni e servizi". Una procedura che il Cga, intervenendo dopo una sentenza del Tar che aveva avuto esito opposto, ha ritenuto non legittima, dato che "il provvedimento di revoca impugnato si legge nelle motivazioni dell'ordinanza - non appare sorretto dalla necessaria fase interlocutoria, anche in considerazione del rapporto di fiducia istituzionale e di tutela della reputazione che deve comunque connotare le relazioni tra l'Amministrazione e il commissario straordinario in carica".
Messina ieri mattina è stato a Palermo per incontrare l'assessore regionale Lucia Borsellino e oggi tornerà al suo posto. "Un incontro che è slittato a giovedì spiega e che nasce dai buoni rapporti che intercorrono con l'assessore. Sarò comunque al mio posto di lavoro già domani (oggi per chi legge ndr) ". Nessun cambiamento all'attuale assetto dell'Azienda, tuttavia, sarà imposto da Messina nonostante Termine, al suo arrivo, agì immediatamente chiedendo le dimissioni del dirigente amministrativo e di quello sanitario. "No, non ho intenzione in alcun modo di intervenire in tal senso spiega anche perché il mio incarico all'Asp sarà breve, dato che sono stati già individuati i nuovi manager e che manca solo il loro insediamento ufficiale".
G.SCH.
SETTIMANA DELLA BELLEZZA
Gaetano Pendolino «Proseguiamo insieme con slancio e fiducia»
Distretto turistico Valle dei Templi: primo bilancio della Settimana della Bellezza.
Da domenica a domenica un amore "contagioso" per arte, storia e natura. Ventisette eventi diversi, diciannove associazioni ed enti coinvolti, centinaia di volontari impegnati, trentaquattro uscite sui siti di informazione delle province di Agrigento e Caltanissetta e su testate regionali e nazionali, una decina di servizi televisivi e t'approfondimento in due programmi tv, con ospiti e immagini; oltre 500 utenti unici sul link della Settimana della Bellezza di visitvalledeitempli. it; 7 mila 654 visualizzazioni dei posta tema della pagina facebook Visit Valle dei Templi, i quale risultato di centinania di "like" e condivisioni; 9 comuni sui 19 aderenti al distretto hanno proposto almeno un evento. Buona la presenza nelle strutture ricettive.
E' questo un primo bilancio della seconda edizione della Settimana della Bellezza, iniziativa del Circolo Rabat di Legambiente, organizzata in collaborazione con il Distretto turistico Valle dei Templi. L'evento, che si è sviluppato nel corso di Otto giorni, da sabato 5 a domenica 13, e che ha visto una concentrazione di appuntamenti di arte, cultura, natura, alla riscoperta dei luoghi più suggestivi del nostro territorio, tornerà anche il prossimo anno per mantenere la promessa di riscoprire la bellezza assieme alle più attive associazioni che operano nell'area del Distretto.
La Settimana della Bellezza continuerà a contagiare la gente dell'unica reale epidemia in corso nelle nostre zone, ovvero quella pervasiva voglia di riappropriarsi di unidentità e di recuperare l'amore per i centri storici, per l'ambiente, per il patrimonio culturale e il valore del giusto tributo ai nostri avi più illustri.
"Il Distretto turistico Valle dei Templi - sostiene l'amministratore, Gaetano Pendolino - assieme alle associazioni e le imprese che operano nel territorio, intende proseguire sul cammino della fiducia con investimenti sul capitale sociale e culturale, perché crede che questa sia una delle leve per ridare slancio allo sviluppo e garantire una migliore qualità di vita e un'accoglienza più adeguata a visitatori e turisti. li riscontro in termini di positività, di rispetto dei luoghi, di impegno dei singoli per la valorizzazione delle qualità, oltreché di maggiore consapevolezza delle nostre risorse e potenzialità, riesce ad attivare un percorso virtuoso, che già consente al nostro territorio di competere con altre eccellenze del Paese in un mercato globale sempre più frastagliato e concorrenziale".
Livesicilia
Sicilia a un passo dal baratro
Crocetta: "Sì a mutuo e Finanziaria, o sarà la fine"
di Accursio Sabella
La commissione bilancio riprenderà oggi l'esame del "salva-imprese". Giallo sulla presenza del neo-assessore Agnello. Il presidente Dina avverte: "Il governo è in minoranza. E su ogni norma conteranno i numeri". Ma il governatore rilancia: "Se l'Aula si mette di traverso, sarà il crac. E la fine di questa esperienza".
PALERMO - "Se l'Aula non approva mutuo e Finanziaria, il crac è inevitabile". Rosario Crocetta oggi sarà in commissione bilancio. Ma la Sicilia è già a un passo dal baratro. Dal disastro. E ad ammetterlo è lo stesso governatore: "Se l'Assemblea non dirà di sì al dl pagamenti e alla manovra, non credo che ci siano possibilità di salvezza per i conti della Regione. Sarà la fine". La fine. Che Crocetta non esita a far coincidere con la fine anche di questo governo, di questa legislatura. Ovviamente, solo nel caso in cui "i deputati decidano di affossare l'Isola".
Non c'è più tempo. La Finanziaria-bis, che avrebbe dovuto assicurare lo stipendio a oltre ventimila siciliani, e a finanziare associazioni, teatri, enti regionali, è ancora in alto mare. E addirittura, nella seduta della commissione prevista per oggi, la manovra "post-impugnativa" non è nemmeno all'ordine del giorno. Potrebbe entrarci, però, dopo una conferenza dei capigruppo, prevista per le 15. I deputati di opposizione chiederanno di calendarizzare immediatamente anche la Finanziaria-bis che invece, nell'idea del governo, è in qualche modo legata al dl pagamenti, che potrebbe sbloccare una settantina di milioni.
Oggi, in commissione potrebbe vedersi per la prima volta il neo-assessore Roberto Agnello. "Che già comincia bene - ironizza il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone - ammettendo di non conoscere nemmeno il bilancio". A dire il vero, sulla presenza di Agnello all'Ars è ancora giallo: "L'Assemblea - spiega il presidente della commissione bilancio Nino Dina - non ha ricevuto nessuna comunicazione ufficiale riguardo all'incarico al nuovo assessore. Ho molti dubbi che la cosa possa essere risolta in poche ore".
Eventualmente, però, in commissione potrebbe presentarsi il governatore. Che rischia di trovare un clima da trincea. "Verificherò in commissione - ha detto Crocetta - la disponibilità a varare questa manovra". Ma intanto, il governo si troverà in minoranza. Una condizione "favorita" da un rimpasto che sembra aver portato più guai che soluzioni. In commissione, infatti, siedono, tra gli altri, esponenti scontenti della maggioranza come Nino Dina (che è anche il presidente) e Antonello Cracolici. Il presidente potrà contare sulla fiducia "certa" di non più di sei deputati sui quindici della commissione. L'approvazione del testo e di ogni emendamento, insomma, sarà faticosissima.
Come conferma il presidente della commissione: "Sui temi generali e su ciò che riguarda i bisogni più urgenti della gente - spiega Nino Dina - non ci sarà ostruzionismo né opposizioni preconcette. È chiaro però, invece, che su scelte di natura politica o di parte, conteranno i numeri. E il governo in commissione è in minoranza". Se non è una dichiarazione "di guerra", insomma, poco ci manca. Perché Dina precisa di "essere ormai parte dell'opposizione, insieme ai colleghi di partito - aggiunge- che non si sentono rappresentati in giunta dagli assessori designati. Invito quindi Crocetta, semmai, a portare avanti una nuova verifica all'interno della sua maggioranza, perché i numeri, in questo momento, non sono dalla sua parte".
Insomma, il governo potrebbe trovarsi costretto a varare ddl anche molto diversi da quelli immaginati in giunta. Dal "salvaimprese" alla Finanzaria-bis. "Le faccio un esempio - spiega Dina - l'impugnativa ha bocciato finanziamenti per circa 500 milioni. Di questi, il governo è riuscito a recuperarne poco meno di 300 milioni. È chiaro, quindi, che non ci sono le somme per garantire gli stipendi, per 12 mesi, di tutte le categorie. A quel punto bisognerà fare delle scelte. E anche quelle del governo, ovviamente, dovranno essere approvate in maggioranza. Una maggioranza sulla quale, in commissione bilancio, l'esecutivo non può contare".
Anche per questo, il governatore ha lanciato un appello a tutta l'Aula. Un richiamo alla responsabilità. In qualche modo "insaporito" dall'avvertimento: altrimenti andiamo tutti a casa. "Se l'Aula si opponesse ai nostri ddl - spiega il governatore - andremmo incontro a un disastro sicuro. Fallirebbe la Serit, (i finanziamenti per la società di riscossione sono previsti nel dl pagamenti, ndr). E non potremmo pagare gli stipendi di migliaia di persone". Così, il presidente ha annunciato persino di "porre la fiducia" su ogni singolo atto. Una idea accolta con sarcasmo da Antonello Cracolici, che ha sottolineato come, in Sicilia, non esista lo strumento della fiducia, ma quello della "sfiducia".
"Ovviamente so benissimo che non si può porre la fiducia. Intendevo dire - precisa Crocetta - che un no al mutuo e alla Finanziaria per me equivarrebbe a una sfiducia. A quel punto, credo che non ci sia scelta". Insomma, tutti a casa. "Non intendo - insiste Crocetta - condividere questa responsabilità con un parlamento che decidesse di far prevalere il politichese alle esigenze dei siciliani. Come potrei spiegare una cosa del genere alla Corte dei Conti, o al governo nazionale, o all'Europa? A causa della ritardata approvazione del dl pagamenti, ad esempio, paghiamo 150 milioni di euro l'anno di penale. Insomma, se l'Aula si mettesse di traverso, non avremmo altra scelta che chiudere questa esperienza".
Al di là dell'appello-avvertimento del presidente, però, restano i numeri. Dopo il rimpasto, infatti, la maggioranza di Crocetta si è persino assottigliata. E adesso il governo potrebbe essere costretto a cercare i numeri altrove. Così, adesso le opposizioni rilanciano. Chiedendo al governo di accettare le proprie condizioni, in cambio, appunto, di un "via libera" ai provvedimenti.
È il caso di Forza Italia: "Il presidente ha lanciato un appello all'Aula. Bene - dice il capogruppo Marco Falcone - noi siamo pronti ad accoglierlo. Sia per quanto riguarda il dl pagamenti che la Finanziaria. Ma ovviamente il governatore dovrà dire di sì ad alcune proposte. Molto chiare. Sul dl pagamenti, infatti, chiediamo l'immediato abbassamento delle aliquote Irpef e Irap. Non ci basta la promessa della riduzione delle tasse dal 2015 e 2016. Mentre per dire di sì alla Finanziaria chiediamo che venga abolito l'Esa, gli Iacp, gli Ato idrici e le Srr, col passaggio, in quest'ultimo caso, della gestione dei rifiuti interamente in mano ai Comuni".
Insomma, il presidente, dopo il "rimpasto al ribasso" quasi certamente si troverà costretto ad accettare le condizioni dell'opposizione e della sua "ex maggioranza". "Se non approviamo mutuo e Finanziaria possiamo andare tutti a casa", insiste Crocetta. Ma adesso che la sua maggioranza non c'è più, dovrà essere lui a cercare i numeri a Sala d'Ercole.
Sicilia24h
Infoday sul progetto GJO al CUPA di Agrigento
Opportunità di crescita professionale e di lavoro per i giovani nell'ambito delle cosiddette "professioni verdi" per vincere la disoccupazione: il progetto "GJO- GREEN JOBS OPPORTUNITIES" entra in una fase fondamentale e per questo motivo il Libero Consorzio-Provincia di Agrigento, partner del progetto, organizza un infoday che si terrà oggi, martedì 15 aprile, a partire dalle ore 10.00, nell'aula "Crescente" del Polo Universitario.
Parteciperanno Benito Infurnari (Commissario Straordinario del Libero Consorzio - Provincia di Agrigento), Bernardo Barone (Direttore del Settore "Ambiente, Politiche comunitarie e Attività negoziale" Libero Consorzio - Provincia di Agrigento), Giacomo Minio (Vice Direttore Confindustria Centro Sicilia), Sergio Vella (Amministratore Unico della SEAP s.r.l.), Giuseppe Lo Pilato (Direttore Giardino Kolimbetra) e Ignazio Vassallo, dell'Azienda Fattoria Vassallo.
Il progetto GJO (acronimo di GREEN JOBS OPPORTUNITIES) è promosso e cofinanziato dall'Unione Province Italiane nell'ambito del programma Azione ProvincEGiovani 2013, in partenariato con la Provincia di Lecce (ente capofila), la Provincia di Agrigento e il CTS. L'obiettivo è quello di ideare e realizzare una serie di iniziative finalizzate alla promozione dei "lavori verdi" e della sostenibilità nelle province di Lecce e Agrigento, rivolte a giovani studenti universitari o neolaureati, di età compresa tra i 20 e i 30 anni.
Si punterà all'informazione e all'orientamento di studenti universitari o neolaureati nella valorizzazione di beni ambientali e culturali, e, successivamente, al sostegno nella ideazione e creazione di idee imprenditoriali innovative nel settore della green economy.
Agrigentotg24
La Provincia regionale "taglia" 11 dipendenti, ma l'Inps blocca tutto
Avviate le procedure per ridurre il personale alla Provincia regionale di Agrigento. Il 25 ottobre scorso venne dichiarata ufficialmente l'eccedenza per ragioni finanziarie del personale in dotazione all'Ente. Nei giorni scorsi, con decisione unilaterale, il commissario straordinario Benito Infurnari ha disposto la risoluzione del rapporto di lavoro, con decorrenza 1 maggio 2014, per Maria Pia Agrò, Mario Arcadipane, Salvatore Galluzzo, Piero Hamel, Antonino Lino, Salvatore Lo Bue, Antonino Micalizio, Rocco Minacori, Vita Minacori, Rosanna Montana Lampo, Giuseppe Morreale. Si tratta di dipendenti prossimi al prepensionamento. Ma dall'Inps è arrivato uno "stop". L'istituto di previdenza ha infatti fermato tutto in attesa delle opportune verifiche da effettuare in base alla normativa vigente. A questo punto, in attesa di nuove comunicazioni da parte dell'ente previdenziale, il commissario Infurnari ha disposto il rinvio al prossimo 1 luglio della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro.