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20 aprile - domenica
 
GIORNALE DI SICILIA
EX PROVINCIA
Borse di studio, il bando è consultabile
È consultabile sul sito internet dell'ex Provincia il bando per l'assegnazione delle Borse di Studio per anno scolastico 2013/2014. li bando è rivolto alle famiglie degli alunni della scuola dell'obbligo e superiore, statale e pari- tana, a sostegno delle spese sostenute per l'istruzione dei propri figli. L'istanza di partecipazione dovrà essere presentata dai soggetti interessati, entro il 9maggio presso l'istituzione scolastica frequentata. (PAPI)
 

EROSIONE MARINA. Nella località balneare aggredito l'impianto di sollevamento della rete fognaria che trasporta i liquami fino dalle parti di «Costa di Coniglio»
Gli enti interessati alla risoluzione del problema, soprattutto Comune, Ato idrico e "Girgenti acque", continuano a discutere a distanza sul tipo di intervento da assicurare, mentre il mare continua inesorabilmente la sua azione erosiva nel tratto di spiaggia che si trova nella parte terminale del lungomare Leonardo Da Vinci, prosecuzione naturale del lungo mare "Gagarin" di Seccagrande. 3 quanto avviene nella principale località balneare riberese do e si trova collocato dagli anni '90 un manufatto che contiene l'impianto di sollevamento del sistema fognario che dalla località balneare porta i liquami attraverso grandi tubi, che spesso vanno in tilt, fin nell'impianto di smaltimento delle acque nere collocato in località"Coste di Coniglio" dalle parti della Statale Palermo-Sciacca in località Verdura. Da diversi anni in questa zona le acque del mare hanno portato via gran parte del terreno che costituisce l'arteria stradale che, tra l'altro consente lo smistamento degli autoveicoli verso la località balneare di Borgo Bonsignore: la strada, tra l'altro, perora transennata alla buona, può essere percorsa a senso unico d'estate e in caso di malaugurata chiusura la viabilità urbana ne risentirebbe notevolmente. Negli ultimi mesi il fenomeno dell'erosione marina è notevolmente cresciuto e, preoccupati, più volte i residenti hanno segnalato il pericolo, che riguarda l'aspetto viario, ma anche l'integrità dello stesso impianto di sollevamento fognario. Già da alcuni giorni è più evidente il rischio perle tubazioni che trasportano i liquami, ormai non coperte dal terreno. Il problema è stato affrontato in sede (li "tavoli tecnici" che hanno visto insieme rappresentanti dell'Amministrazione comunale, della "Girgenti acque" e dell'Ato Idrico, ma anche dell'Enel che nella zona gestisce una cabina elettrica, che dovrebbe pure essere spostata. Si discute ancora su chi e come si deve intervenire: se si deve creare una nuova barriera protettiva o se si deve spostare, tesi di "Girgenti acque", secondo quanto riferito dall'assessore ai lavori pubblici Tommaso Pedalino, il manufatto di alcune decine di metri. Nell'attesa che si raggiunga un accordo l'Amministrazione comunale, con il sindaco Carmelo Pace in testa, sta lavorando per affidare un incarico ad un tecnico esterno per varare un progetto di intervento e poi si vedrà a chi spetterà iniziare i lavori. Intanto, però, i tempi si fanno sempre più stretti e l'estate alle porte consiglia di bruciarli, dato che con la presenza massiccia di villeggianti i problemi potrebbero aumentare a dismisura.
 

22 aprile - martedì
 
GIORNALE DI SICILIA
 

PROVINCIA
«Contro» Comune di Licata
Sono ai ferri corti l'ex Provincia ed il Comune di Licata per il mancato pagamento delle spettanze relative all'affitto dell'ex albergo di piazza Gondar che l'ente licatese ha utilizzato fino all'anno del 2011 come uffici comunali. Il commissario Infurnari ha disposto l'azione legale nei confronti del Comune di Licata per la somma pari a 2.964 euro affidando la difesa dell'ente all'avvocato Sonia Zicari. (PAPI)
 

LE OFFERTE ENTRO IL PROSSIMO 9 MAGGIO POLO UNIVERSITARIO BANDO PER LA GESTIONE DI UN BAR
Un bar all'interno del Polo universitario di Agrigento Il libero consorzio comunale ex Provincia ha infatti pubblicato il bando perla concessione in uso e gestione di locali all'interno del Polo di via Quartararo, guidato da Maria Grazia Immordino da destinare a bar e mensa. Il plico, contenente la domanda di partecipazione e la busta coni offerta economica chiusa e sigillata, dovrà pervenire al Polo Universitario della Provincia di Agrigento via Quartararo n. 6, entro le 12 dei Oli maggio, a mezzo raccomandata postale (non fa fede il timbro Postale) o consegna diretta all'Ufficio protocollo del Polo Universitario. La gara sarà esperita il 13 maggio. Il Consorzio universitario intende ricevere proposte da soggetti (privati società, ditte individuali, Cooperative e qualsiasi altro soggetto in possesso dei requisiti dì legge), interessati ad acquisire in concessione d'uso e gestione ii locale di proprietà del Polo. Lo spazio a disposizione sarà di 200 metri quadrati circa, così composto un vano posto al piano terra con unico accesso dall'atrio principale della sede universitaria comprendente il locale bar e dietro bar compresi i wc, 2 locali di 25 metri quadrati circa sottoscale da Utilizzare esclusiva mente come deposito; un atrio posto di fronte al locale bar da utilizzare per collocare sedie e tavoli perla consumazione di pasti e bevande ed un cortile adiacente al bar da utilizzare per la collocazione di tavoli e sedie per la consumazione di pasti e bevande Il bene dovrà essere utilizzato esclusivamente come bar-mensa ( PAPI)
 

LIBERO CONSORZIO. Sarà gestito per un periodo di 4anni da primo gennaio 2015
Ex Provincia, servizio di tesoreria - Nuovo bando per l'affidamento
Scade il contratto di tesoreria dell' Ex Provincia, oggi denominato Libero consorzio comunale, il 31 dicembre andrà a scadere l'affidamento del servizio all'Unicredit, ma gli uffici hanno già provveduto a stilare il nuovo bando. Occorre provvedere ad indire una nuova gara di appalto, al fine di assicurare il servizio di tesoreria dell'Ente, per un periodo di 4 anni dal primo gennaio 2015 al 31 dicembre del 2018. La durata di 4 anni della convenzione è necessaria al fine di garantire la continuità anche nell'interesse dell'utenza ed evitare gli alti costi di adeguamento al sistema contabile dell'ente, guidato dal commissario Benito Infurnari, ai sistemi informatici del nuovo istituto bancario nonché alle nuove disposizioni in materia di conservazione dei documenti contabili informatici. Tra le clausole inserite nel bando, ci sono anche le garanzie perla gestione del servizio: per eventuali danni causati all'ente o a terzi, infatti, il tesoriere risponde con tutte le proprie attività e col proprio patrimonio, ed è responsabile di tutti i depositi, comunque costituiti, intestati all'ente, Nell'ipotesi che il tesoriere non ottemperi correttamente agli oneri contenuti negli articoli della convenzione, l'ente diffiderà la banca a rispettare le clausole contrattuali. La sanzione per l'ente è determinata da un minimo di 2 mila a 10 mila euro. Dopo l'approvazione del bando da parte del commissario straordinario, Benito Infurnari, adesso saranno predisposti tutti gli atti per poter giungere all'affidamento. (PAPI)
 

RENDICONTO FINANZIARIO. I pagamenti sono stati fatti nella misura di 48.903.929 euro, per cui il fondo di cassa alla data, del 31 dicembre scorso era di 1.003.400euro
Ex Provincia, conti in negativo per milioni
Ma per il ministero dell'interno, il Libero Consorzio dei Comuni non si trova in condizioni strutturalmente deficitarie
 
La Ex Provincia di Agrigento, per il ministero dell'Interno, non si trova in condizioni strutturalmente deficitarie, nonostante il conto economico presenti una perdita di oltre 8 milioni di euro'.
Lo sostiene il dirigente del settore Finanze dell'ex Provincia, Fabrizio Caruana. E quindi il commissario straordinario che amministra l'ente, Benito Infurnari, sulla scorta dei pareri economici, ha potuto approvare il rendiconto finanziario dell'esercizio 2013. Il conto economico risulta in negativo di 7.534.305 euro.
Così ricavato: proventi di gestione per .36.529.857 euro, costi di gestione per 43.344.465 euro, con una differenza di meno 6.814.607 euro. Alle aziende partecipate è stata trasferita la somma di 1.046.541 euro, mentre gli interessi passivi ammontano a 247.431 euro. Solo 21 mila euro gli interessi attivi. I proventi straordinari ammontano a un milione 598 mila euro, mentre gli oneri straordinari hanno inciso nella misura di 1.045.035 euro.
La somma di tutto ciò fa registrare il saldo negativo di 7 milioni e mezzo di euro. "Questo dato è il risultato degli ammortamenti - aggiunge Caruana - ma è solo un fatto tecnico. Che non pregiudica l'intero consuntivo. Abbiamo minori trasferimenti che potremmo coprire con l'avanzo di amministrazione ma non ci ha consentito per i vincoli di finanza pubblica, il cosiddetto "Patto di stabilità".
E stato rilevato un avanzo di amministrazione di oltre 24 milioni di euro (24.732027 euro perla precisione). Di questi, i fondi vincolati ammontano a 195.875 euro. Il conto del
Bilancio partiva da una situazione iniziale di cassa di un milione di euro, (registrata al primo gennaio 2013) a cui si sono aggiunti 47.807.579 euro di riscossioni. I pagamenti sono stati fatti nella misura di 48.903.929 euro, per cui il fondo di cassa al 31 dicembre scorso era di 1.003.400 euro.
La differenza tra residui attivi e passivi è invece di 23.728.627 euro, per cui l'avanzo di esercizio è pari, come detto, a 24 milioni e 732 mila euro. Infine il conto del Patrimonio che si chiude obbligatoriamente a pareggio, è così composto: nella voce "Attivo" ci sono "Immobilizzazioni" per 293.816 euro, crediti per 91.004 euro, disponibilità liquide per 1.003.400 euro e ratei e riscontri attivi per 687.517 euro. Per un totale pari a 386.512.085 euro.
Nella voce "Passivo" c'è invece un patrimonio netto di 348.197.784 euro, conferimenti da trasferimenti in conto capitale per 16.577.073 euro, debiti per 21.737.227 euro e ratei passivi pari a zero.
Inoltre l'ammontare delle disponibilità liquide è certificato grazie alla corrispondenza dei dati contenuti nelle scritture contabili.
La situazione delle disponibilità liquide e la relazione del responsabile finanziario hanno dato il via libera al commissario Infurnari, con la partecipazione del direttore generale, Giuseppe Vella, per approvare il documento contabile (PAPI).
 

ACCOGLIENZA. Le associazioni sportive, con una lettera indirizzata al prefetto di Agrigento Nicola Diomede, chiedono notizie sul futuro del palazzetto dedicato a Gigi Salemi
Racalmuto, palasport ed immigrati: è protesta
La struttura, nei giorni scorsi, è stata destinata a primo, temporaneo, riparo peri nordafricani Sono rimasti fuori gli atleti
Il palasport trasformato  in "centro d'accoglienza per far fronte all'emergenza sbarchi e alla mancanza di strutture: dentro i migranti fuori i giovani atleti. "Insorgono" le associazioni sportive racalmutesi che con una lettera indirizzata al prefetto di Agrigento Nicola Diomede chiedono notizie sul futuro del palazzetto dello sport di Racalmuto ultimamente utilizzato come struttura di prima accoglienza per i profughi provenienti dalle coste africane. A scrivere al prefetto - e per conoscenza anche ai carabinieri e alla questura, al commissario della provincia e alla commissione straordinaria del Comune - sono Vincenzo Macaluso, Gianluca Di Marco, Angelo Macaluso, rispettivamente rappresentanti delle associazioni: Nuova Pallacanestro, Sportland e Nuova Virtus di Racalmuto. «Pur comprendendo le difficoltà che si presentano nel gestire situazioni di emergenza come quelle verificatesi nelle scorse settimane ed esprimendo la massima solidarietà a queste popolazioni costrette a fuggire dal loro Paese a causa di guerre odi persecuzioni razziali, teniamo a sottolineare - scrivono Vincenzo Macaluso, Gianluca Di Marco e Angelo Macaluso nella lettera al prefetto -l'importanza che il palazzetto riveste per la comunità racalmutese. Le nostre associazioni coinvolgono più di 200 tra bambini e ragazzi che, oltre ad allenarsi partecipano a diversi campionati di minibasket e pallacanestro. Da quando è stata revocata l'autorizzazione all'utilizzo del palazzetto - si legge nella lettera - solo per una cinquantina di bambini le attività si continuano a svolgere regolarmente nella palestra della scuola media locale, ma non ci sono spazi per tutti gli altri gruppi che quindi sono stati costretti ad interrompere le attività. Abbiamo dovuto rinunciare alla disputa delle gare interne dei vari campionati, con ripercussioni sia in termini economici che di classifica». La situazione preoccupa anche in vista della nuova ondata di sbarchi prevista con l'avvicinarsi della stagione estiva. «Per non essere costretti a dire addio a tutti i sacrifici finora fatti per portare avanti questa realtà e per non relegare più di 200 giovani nelle strade chiediamo anche a nome di tutti i genitori un suo intervento - si legge nella lettera al prefetto -. Ribadendo la piena solidarietà ai profughi, pienamente convinti che la priorità deve essere quella di accoglierli in luoghi dignitosi, le chiediamo se non sia il caso di valutare l'individuazione di altre strutture magari chiuse o inutilizzate, il cui eventuale utilizzo non vada a penalizzare nessuna realtà locale. (CA)
 

LA SICILIA
 
EX PROVINCIA REGIONALE
Sul sito dell'Ente i dati per le borse di studio
E' consultabile sul sito internet della provincia "www. provincia. agrigento. it", nella home page, il bando dell'Assessorato Regionale dell'istruzione e della Formazione Professionale per l'assegnazione delle Borse di Studio per l'anno scolastico 2013/2014 con la relativa documentazione.
Il bando è rivolto alle famiglie degli alunni della scuola dell'obbligo e superiore, statale e paritaria, a sostegno delle spese sostenute per l'istruzione dei propri figli per l'anno scolastico 2013/2014 in possesso di un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore ad €10.632,94, redatto sulla base dei redditi conseguiti nell'anno 2012. L'istanza di partecipazione dovrà essere presentata dai soggetti interessati, entro il nove maggio 2014, esclusivamente presso l'Istituzione scolastica frequentata. Anche quest'anno puoi destinare il 5 x mille alla Fondazione Leonardo Sciascia scrivendo nell'apposita casella (quella relativa al sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative) della dichiarazione dei redditi i seguente codice fiscale:
90003210847.1 fondi che saranno raccolti verranno utilizzati: per finanziare iniziative che coinvolgeranno le scuole di Agrigento e provincia; per arricchire il patrimonio librario e per proseguire l'informatizzazione dei sistemi di archiviazione del patrimonio documentario della Fondazione.
 

DEBITI DEGLI ENTI LOCALI
Ancora pochi giorni per la certificazione
L'associazione degli industriali dei Centro Sicilia ricorda che il decreto 35/2013 dispone l'obbligo per le pubbliche amministrazioni debitrici di comunicare annualmente, entro il 30aprile, l'elenco completo dei debiti certi, liquidi ed esigibili maturati al 31 dicembre dell'anno precedente. «A tale fine, è importante - si legge nella nota inviata alle imprese associate -  che l'impresa segnali tempestivamente alla P. A., attraverso il modello loro inviato e disponibile sul sito dell'Associazione, l'importo e gli estremi identificativi del credito vantato nei confronti della stessa, in tempo utile per il rispetto della scadenza indicata». Confindustria Centro Sicilia sottolinea che l'inserimento del credito dell'impresa nell'elenco che verrà comunicato dalla RA. equivale a certificazione. In caso contrario l'impresa rischia di essere esclusa dal piano di pagamenti programmato dall'ente locale. A questo proposito, l'invito è rivolto anche ai Segretari generali dei Comuni affinché vigilino, nell'interesse dell'Ente, sulla corretta applicazione degli obblighi di legge. La lettera dell'associazione degli industriali del Centro Sicilia si inserisce nell'ambito dell'azione di Confindustria volta a sostenere gli associati nell'esercizio dei propri diritti per sbloccare il pagamento dei crediti vantati nei confronti della pubblica.
 

IL CROLLO DEL PALAZZO LO JACONO
Nel «ground zero» tutto ancora fermo come 4 anni addietro
Sono trascorsi ormai quasi 4 anni dal crollo di Palazzo Lo Jacono, e rispetto al decoro e la fruibilità delle aree nulla è cambiato se non per l'assenza dell'antico palazzo barocco. Quello che in molti hanno definito il "ground zero" di Agrigento, il grande vuoto, lo squarcio tra gli edifici provocato dall'improvviso collasso della struttura è ancora tale e si è smesso addirittura di parlare delle prospettive di consolidamento dei palazzi intorno al punto del crollo la cui stabilità - si era detto - poteva risultare compromessa dall'assenza dell'immobile crollato. Del resto, va detto, l'area è inibita da anni, ma l'ordinanza di divieto di sosta, transito e passaggio è praticamente stata violata fin da subito, così come ormai da tempo le famiglie che abitavano dinnanzi a palazzo Lo Jacono sono tornate nelle loro case nonostante i sigilli. Se, quindi, nulla si sta muovendo circa il consolidamento e la messa in sicurezza — l'ultimo intervento fatto è stato in ordine di tempo l'installazione delle famose bande in carbonio — ancora meno si è pensato di per restituire alla collettività anche solo l'immagine del pregiato portale dell'edificio. Eppure, quando il Comune ricevette l'autorizzazione da parte della Procura della Repubblica di iniziare a rimuovere le macerie fu costretto dalla Soprintendenza a numerare e repertare tutti gli elementi architettonici "sopravvissuti". Una "condicio sine qua non" che, va ricordato, dal Municipio non gradirono particolarmente, dato che avrebbe rallentato il processo per liberare l'area dai detriti. Così fregi, archi e inferriate sono stati prelevati, archiviati e trasportati, si disse temporaneamente, presso l'area esterna del Palazzetto "Nicosia", che da tempo svolge la funzione di magazzino per il Comune. Un magazzino che è divenuto per l'Ente anche un "cimitero degli elefanti", dato che rispetto alle promesse iniziali poco è stato fatto. Si era parlato ad esempio di una musealizzazione dei decori o, addirittura, di una anastilosi del frontale. In atto, da quanto ci risulta, non vi è alcun progetto né tanto meno una speranza che questi vengano realizzati anche solo per tentare di recuperare finanziamenti appositi.
Non rimane dunque che questo cumulo di detriti che prima o poi verrà dimenticato (viene da pensare al prospetto della chiesa di Santa Rosalia nella via Atenea, smontato alcuni decenni addietro con il proposito di rimontarlo subito dopo ed invece mai più tornato al suo posto, con la chiesa rimasta all'esterno allo stato grezzo) e l'area libera nella quale le erbacce ormai crescono indisturbate senza che nessuno si premuri almeno di mantenerla pulita, se non altro per evitare il diffondersi di colonie di insetti ed altri animali vari.
C.S.
 

RISPARMIARE SULL'ENERGIA SI POTREBBE MA...
Nei grandi numeri delle spese della sanità pubblica non ci sono solo medici, medicine e macchinari. Ci sono «spese vive» che incidono pesantemente sui bilanci, e che forse manterebbero una maggiore attenzione da parte di politici e manager.
L'energia elettrica, ad esempio, costa, e anche molto, all'Azienda sanitaria provinciale di Agrigento.
A consultare i dati del bilancio consuntivo 2012 — gli unici attualmente pubblici-, infatti, emerge che a livello provinciale l'Azienda ha speso oltre cinque milioni di euro per tutte le proprie utenze.
Una cifra altissima in senso assoluto, ma che è di certo comprensibile se pensiamo al numero di edifici presi in considerazione e soprattutto al fatto che l'energia elettrica alimenta tutte le apparecchiature oltre che, in alcuni casi, anche il sistema di riscaldamento.
Come avveniva molti anni fa, funziona ancora tutto a corrente elettrica. Quello che appare chiaro è che fino ad oggi non si sia concretizzata la possibilità di investire sull'energia alternativa sfruttando tutte le leggi e le agevolazioni che avrebbero potuto permettere l'abbattimento di queste spese mantenendo sano l'ambiente.
Del resto soprattutto gli ospedali sono strutture molto ampie, con in genere aree a propria disposizione che potrebbero quindi ad esempio ospitare impianti fotovoltaici ad uso interno. Strutture di questo tipo, ovviamente, ad oggi non se ne vedono in giro per la provincia anche se, scopriamo, un tentativo era gi stato fatto non molto tempo fa.
"Tra fine 2012 e inizio 2013 — ci conferma il commissario dell'Asp 1 Salvatore Messina - abbiamo presentato al Ministero delle Finanze per il 'San Giovanni di Dio' due progetti di efficentamento energetico. Il primo riguarda la sostituzione di tutti i vetri delle finestre del nosocomio, utilizzando doppi vetri che riducano la dispersione del calore, il secondo è quello che prevedeva l'installazione di pannelli fotovoltaici nel parcheggio".
L'idea era semplice: dato che l'area di sosta intorno all'ospedale è priva di qualsivoglia comfort per i visitatori, si proponeva di realizzare delle tettoie che potessero riparare le auto dal sole o dalla pioggia. Sopra queste coperture sarebbero stati posti dei pannelli solari "i quali — aggiunge — avrebbero reso autonomo da un punto di vista energetico l'ospedale".
Tutto molto bello, ma che fine ha fatto il progetto?
"Dal Ministero —conclude — ci avevano in un primo momento comunicato che solo il primo progetto era stato finanziato. Poi ci hanno chiesto nuovamente tutti gli incartamenti, ma non abbiamo notizie".
E intanto il contatore continua a correre mentre l'amministrazione prepara salati mandati di pagamento. (G.S)

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