/ Rassegna stampa » 2014 » Maggio » 5 » Rassegna stampa dal 2 al 5 maggio 2014

LA SICILIA


I VERTICI DEGLI ORDINI PROFESSIONALI AL SOTTOSEGRETARIO ALL'AMBIENTE
"Agevolare il recupero delle vecchie case nei centri storici ma anche tutelare il territorio dai dissesti idrogeologici»
Una inversione di tendenza che permetta di soddisfare le richieste abitative ma soprattutto di rivitalizzare e far rivivere i centri storici dei paesi italiani e del meridione in particolare, E' questo uno degli impulsi propositivi che abbiamo colto dall'importante incontro dibattito che ha visto nel castello Chiaramonte di Favara riuniti i maggiori esponenti nazionali degli ordini professionali di ingegneri, architetti, geologi, agronomi e dottori forestali. Ne è scaturito non solo un momento di confronto e dibattito tecnico-politico, ma soprattutto un'elaborazione progettuale sui temi dell'ambiente e del territorio, sul ruolo che queste importanti figure professionali hanno e possono avere per la crescita socio-economica della comunità interessata e più complessivamente del Paese. Idee, suggerimenti e ipotesi che hanno avuto come qualificato interlocutore il sottosegretario del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio Silvia Velo, accompagnata dal deputato favarese del Pd Tonino Moscatt. A relazionare i numeri uno degli Ordini professionali, Andrea Sisti, presidente nazionale degli agronomi e dei dottori forestali, Gian Vito Graziano, presidente nazionale dei geologi; Rino La Mendola — vice presidente nazionale dell'ordine degli architetti e Domenico Armenio per l'Ordine degli ingegneri. Presente il prefetto Nicola Diomede, il sindaco di Favara Rosario Manganella ed altri primi cittadini di diversi paesi della Provincia. Dal punto di vista urbanistico, prendendo spunto dalla drammatica situazione che, per esempio, si vive a Favara con un centro storico diroccato, case abbandonate ed interi quartieri spopolati, si è evidenziata la necessita di dire basta alla costruzione di case di edilizia popolari privata o pubblica in periferia, l'indirizzo è quello di ristrutturare e ricostruire le vecchie case dei centri storici, favorirli con incentivi e far rinascere il cuore pulsante della città. Ma l'importante incontro è servito anche per parlare di interventi per la salvaguardia del territorio da punto di vista del dissesto idrogeologico, paesaggistico e di tutela ambientale. Tutti spunti che il sottosegretario Silvia velo ha raccolto invitando i rappresentanti degli Ordini professionali a successivi incontri per definire meglio dal punto di vista tecnico-amministrativo un possibile piano di intervento.
GIUSEPPE MOSCATO


SANTA MARGHERITA BELICE
Vigili, distaccamento a rischio
Dalla possibile realizzazione di un nuovo distaccamento, al rischio di ridimensionamento dell'attuale presidio. La spending review non risparmia nessuno, nemmeno le strutture al servizio della sicurezza dei cittadini. Nell'ambito di un programma nazionale di riduzione dei costi e di revisione dei servizi pubblici, esiste un piano di rimodulazione anche delle piante organiche delle sedi dei distaccamenti dei Vigili del fuoco. Nelle previsioni ci sarebbe anche la riduzione di personale, e di conseguenza il declassamento, dei distaccamento di Santa Margherita Belice, aperto non a caso dopo il terremoto del 1968. Sembra incredibile che si pensi a ridimensionare una sede così strategica, un'area geografica che resta ad alta sismicità e dove la presenza corposa di Vigili del fuoco è fondamentale. «Declassamento al momento solo progettato - dice Mattino Noto della Uil - ma non per questo sventato. Il distaccamento è a ben 100 chilometri dalla sede centrale e comprende un vasto territorio, tanto da appoggiarsi spesso anche ai comando di Trapani quando si interviene nei comuni di Salaparuta e Poggioreale». Il sindacato si è rivolto alla classe politica ed oggi anche il sindaco di Santa Margherita Beh- ce, Franco Valenti, il quale a nome dei colleghi di Menfi, Sambuca e Montevago, ha trasmesso un appello al ministero dell'interno ed al comando nazionale dei vigili del fuoco, sostenendo la necessità di lasciare nel pieno dell'operatività il distaccamento margheritese per la salvaguardia della sicurezza e dell'incolumità pubblica.


Si tratta dell'impianto delle Dune la cui concessione è scaduta da 5 anni
CAPITANERIA CHIUDE CENTRALINA SMALTIMENTO REFLUI A RISCHIO
I tecnici di Girgenti Acque non possono più mettere piede nella centralina di pompaggio dei reflui delle Dune a San Leone, ma —quel che è peggio - rischiano di non poter più accedere ad un numero indefinito di impianti vicini al mare. In teoria il rischio è che si verifichino, in caso di guasti, sversamenti a mare o allagamenti localizzati nelle strade. L'allarme è stato lanciato da Claudio Lombardo di Mareamico che ha reso noti due documenti: uno della capitaneria di porto ed uno dell'ex assessore comunale Gerlando Gibilaro. Con il primo l'autorità marittima diffida Girgenti Acque dall'accedere alla centralina di pompaggio in quanto la concessione demaniale dell'area (a suo tempo concessa in ogni caso non al gestore privato ma al Comune) è scaduta il 31 dicembre 2009 e non è stata mai rinnovata. Insomma l'impianto è del Comune ma l'area è tornata al demanio e nessuno vi può più accedere, il caso è scoppiato qualche giorno addietro, quando due operai di Girgenti Acque si sono recati all'impianto per eseguire interventi di manutenzione ma sono stati fermati ed identificati dal personale della Capitaneria che li ha portati nei propri uffici. Da lì la diffida al gesto- re privato ad accedere alla centralina.
«E' una vicenda la cui definizione sollecitiamo da sempre - spiega il direttore tecnico di Girgenti Acque Giuseppe Giuffrida - noi siamo pronti a chiedere il rinnovo delle concessioni ed a pagare tutti i canoni, ma siamo impotenti perchè la prima mossa tocca ai comuni. Loro devono avviare le pratiche per "accreditarci" e soprattutto ci devono indicare quali sono le aree e gli impianti di proprietà demaniale per i quali si devono chiedere le concessioni. Ci sono impianti la cui ubicazione siamo sempre stati convinti che è di proprietà comunale, in diverse località di nostra gestione, e poi magari si scopre che sono su terreni demaniali. Solo ciascun comune conosce la situazione dei propri impianti». L'ex assessore Gerlando Gibilaro, appresa la notizia, prima di essere "dismesso" ha inviato un atto di indirizzo al dirigente del settore lavori pubblici per avviai-e le pratiche necessarie al rinnovo delle concessioni e nel contempo ha scritto alla capitaneria per "accreditare" Girgenti Acque. Ma cosa succederà nell'immediato, nelle more del rinnovo di tali concessioni
(operazione che comunque richiederà alcuni mesi dato che occorrerà fare prima un censimento delle aree e degli impianti ricadenti su aree demaniali)? «La manutenzione ordinaria sarà fatta - ribatte Giuffrida - nei limiti del possibile col telecontrollo. In caso di emergenza non consentiremo certamente l'inquinamento del mare: mi assumerò personalmente ogni responsabilità e procede-remo a fare quanto è necessario".
SALVATORE FUCÀ


IL PERSONAGGIO
Agrigento, l'arcivescovo ballerino che sfida la mafia
«Un linguaggio diverso per aprire nuovo brecce»
AGRIGENTO. «Chi non salta mafioso è»: così l'arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro, si è rivolto agli oltre 4mila ragazzi che hanno invaso San Giovanni Gemini per il Giovaninfesta 2014. Liberi o prigionieri, risolti o schiavi, «allora non siamo soli», ha urlato don Franco invitando la piazza festante a saltare, facendolo lui per primo, dopo la testimonianza di Elena Ferraro, di Libero futuro. Non solo con le parole, durante le sue uniche, ma anche con i "segni" l'arcivescovo riesce a scaldare gli animi di chi si trova davanti. Quando è arrivato in diocesi, nel maggio 2008, don Fianco ha notato clic la parola "mafia" era assente nei discorsi dei suoi preti e nella catechesi nonostante il famoso grido mafiosi convertitevi, verrà un giorno il giudizio di Dio» lanciato da Giovanni Paolo II, nella valle dei templi.
L'ha rimessa in circolazione, E, a inizio luglio, ha negato la celebrazione eucaristica ai funerali religiosi di Giuseppe Lo Mascolo, ritenuto il vicecapo della mafia di Siculiana.
Fili dal suo arrivo ad Agrigento ha saputo sorprendere con un modo di essere e di fare semplice, riuscendo a lanciare forti messaggi, non solo alle istituzioni, ma anche al popolo agrigentino e alle nuove generazioni. Lo ha fatto, ad esempio, durante la testa dei ministranti, lo scorso 25aprile, quando ha iniziato a ballare Gangnam style. E ai giovani, l'arcivescovo si rivolge e si avvicina parlando la loro lingua perché per lui «bisogna aprire brecce nuove, parlare un linguaggio diverso — dice-. Abbiamo iniziato con i giovani, nelle scuole, l'esperienza di "Sentinelle della notte". I ragazzi sono aperti, c'è dialogo, ma la strada da fare è tanta». E sembra proprio clic ci siano riscontri positivi al suo modo di essere e di fare, conferma che arriva anche su Facebook, dai commenti: ad esempio, sul video pubblicato del Giovaninfesta 2014 e clic vede tantissimi giovani saltare insieme al pastore.«Impariamo a guardare ciò che conta e che è bello - afferma l'arcivescovo - e noi in diocesi, abbiamo segnali positivi. Voglio citare la festa con 4mila giovani in piazza a San Giovanni Gemini, così la fede trasforma le ferite in feritoie dove passa la luce, come dice monsignor Bregantini. Con la Chiesa dobbiamo guardare alla realtà e impostare un cammino che porti a fare scelte diverse: se una stanza è al buio non chiedo al buio di andare via, ma faccio entrare la luce».Un uomo considerato da tanti eccezionale» proprio per il suo modo di entrare nei cuori della gente, lui clic adora percorrere Agrigento in sella al suo scooter, una vespa blu. Don Franco è uno che sta stare allo scherzo, mostrando, tra l'altro, d'aver fatto proprio l'invito - rivolto da Papa Francesco ai giovani - a non stare sul balcone a guardare la vita scorrere», a non assistere senza partecipare, a buttarsi nella mischia.
Non ha paura, il vescovo di Agrigento, di una perdita di portamento. Nel fare cose umane. ((Basta essere cristiani insipidi, imbottiti di un buonismo clic non cambia le cose - spiega - La società deve essere guarita, rinnovata attraverso noi, purché ognuno faccia la sua parte». L'innovazione, certamente, è una delle qualità di mons. Francesco Montenegro e, in questo, senso va anche l'investire, nella diocesi agrigentina, sui laici:
((C'è un buon laicato - spiega - ed è il perno per rivitalizzare il nostro essere Chiesa, Nei laici c'è buona volontà, ma nel clero c'è una certa resistenza a far loro spazio. Sto investendo sui laici».
Insomma, così come, spesso, fa anche Papa Francesco, mons. Montenegro, "gioca" con la parola, pur di far passare meglio un significato. «In giro si scorge tanta disperazione - riprende - è stato detto clic il mondo appartiene a chi gli offre la speranza più grande, Papa Francesco semina speranza, invita a stare in guardia e a non farcela scippare, e poi condisce tutto di gioia pasquale, quella che viene dal Vangelo».
L'arcivescovo si è anche distinto per le sue battaglie in favore degli immigrati e, ancora nel 2010, aveva fatto parlare di sé decidendo di togliere i Re Magi dal presepe della Cattedrale «perché fermati alla frontiera in quanto clandestini».
VALENTINA ALAIMO


GIORNALE DI SICILIA


SOCIETA' A CAPITALE MISTO. Fra queste c'è il Cupa
Ex Provincia, resteranno attive undici partecipazioni
Resterà attiva la partecipazione in 11 società a capitale misto, pubblico - privato, dell'ex Provincia di Agrigento, oggi denominata Libero consorzio comunale. Le società sono: "Polo universitario" e "Pro.ge.co", con capitale misto pubblico - privato con partecipazione di maggioranza della Provincia di Agrigento. Ed ancora: Terre Sciane società consortile a responsabilità limitata, Agenzia Propiter - Terre Sciane Spa e Airgest Spa con partecipazione di minoranza, Infine le società con capitale totalmente pubblico con partecipazione di minoranza da parte dell'ente e cioè:
gesa AQ 2 Spa in liquidazione, Dedalo Ambiente Ag3 Spa in liquidazione, Sogeir 1 Spa in liquidazione, Ssr Ato 11 Provincia Agrigento Ovest Arl, Srr Ato 4 Agrigento Provincia est società consortile a responsabilità limitata. Ed infine il Consorzio d'ambito Agrigento in liquidazione, e cioè l'Ato idrico. La società partecipata che maggiormente impegna l'ente provinciale è il Consorzio universitario, costituito nel 1994 con scadenza l'lt ottobre del 2ll24. La Provincia detiene una percentuale del 72,20% e versa una somma pari a950 mila euro. Le finalità dei Cupa sono quelle di dare supporto logistico e finanziario diretto a favorire lo sviluppo del Polo didattico di Agrigento dell'università degli studi di Palermo, Per quanto riguarda la Progeco, su iniziativa del commissario straordinario Benito Infurnari, è stato confermato il mantenimento della partecipazione, autorizzata dal Consiglio provinciale nel 2009, prorogando lo scioglimento fino all' assolvimento dei compiti spettanti alla società che si occupa del patto territoriale per l'agricoltura. confermata la cessione delle quote di partecipazione della Propiter Terre sciane e della Terre Sciane società consortile, autorizzato il mantenimento della quota di partecipazione nel Polo universitario mentre è stata disposta la cessione delle quote di partecipazione dell'ente nella società Airgest. . ('PAPI)
sicilia24h.it
Nuovo incarico per il segretario generale dell'Ex Provincia
Nuovo prestigioso incarico del segretario generale e direttore generale Giuseppe Vella della Provincia Regionale denominata Libero Consorzio Comunale. Dal mese di maggio assumerà, a scavalco, il ruolo di segretario generale del comune di Licata, dove ha già prestato la propria attività lavorativa per diversi anni. Infatti ha svolto l'incarico di Segretario / Direttore generale e Presidente del nucleo di valutazione del Comune dall'agosto del 2003 all'aprile del 2007. Il Dott. Vella, che vanta una lunga carriera all'interno della Pubblica Amministrazione, iniziata nel 1996, svolge, attualmente, la funzione di Segretario-Direttore generale della Provincia Regionale di Agrigento, dal maggio del 2007. Inoltre, grazie alla sua esperienza e alla formazione professionale, oltre a svolgere l'attività di docente, ha pubblicato numerosi testi nelle materie giuridiche.


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