Agrigentonotizie.it
Agrigento,
Panepinto: "No a limite per proroga contratti precari della Provincia.
Il parlamentare Pd contesta la disposizione del commissario straordinario della Provincia che impedisce la proroga fino al 2016 e con un'interrogazione investe del problema l'assessore regionale alla Famiglia ed alle politiche sociale. E' necessario procedere alla proroga dei contratti dei precari in servizio presso la Provincia regionale di Agrigento anche oltre il limite del 31 dicembre 2014,per consentire l'avvio del percorso di stabilizzazione".
Giovanni Panepinto contesta la disposizione del commissario straordinario della Provincia che impedisce la proroga fino al 2016 e con un'interrogazione investe del problema l'assessore regionale alla Famiglia ed alle politiche sociali. "Le motivazioni sostenute dal commissario - spiega il parlamentare Pd -sono assolutamente prive di fondamento e rischiano di precludere ai lavoratori l'accesso all'iter per la stabilizzazione definitiva. La norma che consente la proroga e la conseguente stabilizzazione,
così come previsto dalle disposizione attuative diramate dall'assessorato alla Famiglia,- continua Panepinto -deve essere applicata anche ai lavoratori attualmente in servizio presso le Province regionali il cui diritto alla stabilizzazione- conclude prescinde dal soggetto utilizzatore essendo derivante dall'appartenenza al bacino degli Lsu o Lpu".
Agrigento, rimosse oltre nove tonnellate di amianto sulla Spc72
Proseguono i lavori di bonifica nelle località Donna Fata e Cannatone, sulla Spc72 Grotte-Milena, in territorio di Racalmuto. Si tratta di operazioni che riguardano la rimozione di discariche abusive segnalate dal Corpo forestale e oggetto di provvedimento di dissequestro da parte dell'autorità giudiziaria. I lavori, coordinati dal direttore di cantiere Vincenzo Dainotto, sono eseguiti dagli operai dell'impresa "Ecorecuperi" di San Cataldo, aggiudicataria dell'appalto per la raccolta, trasporto e
conferimento in discarica (o presso le ditte autorizzate al recupero) dei rifiuti. In particolare, la bonifica ha permesso la rimozione di ben 16 "big bags" di amianto per complessivi 9.100 chili del pericoloso materiale, abbandonato da ignoti, e consegnato al centro di stoccaggio e smaltimento di Carini.
Gds.it
Mare, nuovi divieti di balneazione nell'Agrigentino
AGRIGENTO. Nuovi divieti di balneazione nell'Agrigentino in vista della stagione estiva. Il problema è sempre lo stesso, da San Leone a Seccagrande passando per Realmonte e Siculiana: acque inquinate a causa del cattivo trattamento dei reflui fognari che fuoriescono dai cosiddetti pennelli a mare. I sindaci Piero Puccio e Mariella Bruno sono stati costretti a rinnovare le ordinanze che vietano la balneazione così come chiesto dall'Asp di Agrigento dopo i nuovi prelievi. Delicata la situazione a Siculiana, dove tutti i reflui provenienti dal centro abitato arrivano senza depurazione in una vasca di accumulo e sedimentazione primaria - quindi non un depuratore - dove si miscelano ai reflui della frazione di Siculiana Marina; poi viene tutto buttato a mare tramite condotte sottomarine fatiscenti a poche centinaia di metri dalla costa. Diversa la situazione e Realmonte, dove il depuratore c'è, funziona ma ci sarebbero alcune perdite negli impianti che dovrebbero essere riparate entro l'estate.
Consorzio universitario di Agrigento, pressing degli studenti
AGRIGENTO.L'annuncio dei soci fondatori del Cupa, che davano la propria disponibilità all'uameno di capitale per salvare l'offerta formativa, risale ad una decine di giorni addietro. Adesso gli studenti chiedono il rispetto degli impegni di bilancio, tutela, salvaguardia e potenziamento diritto allo studio polo universitario di Agrigento. I rappresentanti degli studenti dei corsi di laurea hanno scritto ai soci fondatori del Cupa, Comune, ex Provincia e Camera di Commercio, al presidente della Regione Crocetta e all'assessore Nelli Scilabra, al prefetto Diomede, al Magnifico Rettore dell'Università degli studi di Palermo e ai componenti il Cda del Cupa.
«Quello che chiediamo - scrivono - Antonio Aiesi, Manuel Alonge, Salvatore Alongi, Sabrina Armenio, Kevin Atria, Davide Borzoee, Fabio Cappello, Davide Santo Cardella, Lorena Diana, Floriana Eterno, Mauro Gandolfo, Ambra Leto, Alba Scalia, Giuseppe Sicorello e Marcella Tripoli - è che la Regione Siciliana, con l'approvazione della prossima finanziaria, mantenga l'impegno assunto nel versare il contributo previsto dall'accordo, facendosi così garante di Democrazia e Tutela del diritto allo studio. Chiediamo inoltre, che l'università degli studi di Palermo si impegni attivamente, facendo proprie le esigenze del Consorzio Universitario di Agrigento, sottoscrivendo la convenzione al 25 per cento del costo complessivo dei corsi di laurea
già attivi». Inoltre, i rappresentanti hanno invitato la Governance dell'UniPA a scindere quello che è il costo di funzionamento del polo universitario dai debiti pregressi relativi ad amministrazioni precedenti, che non devono in nessun modo gravare ulteriormente sugli studenti e sulle economie, già di per sé precarie, delle loro famiglie. «Gli studenti tutti - conclude il documento - auspicano che tutte le parti interessate dalla vicenda collaborino tra di loro, ma anche con le delegazioni studentesche, nella massima trasparenza e coesione per la risoluzione di una problematica che se dovesse realmente verificarsi costituirebbe l'ennesimo fallimento di una provincia ormai depauperata di tutte quelle istituzioni in grado di rilanciare l'economia e lo sviluppo di un territorio dimenticato dalla politica e dalle istituzioni».
Agrigentoweb.it
Lavori Ss 640. Imprese agrigentine lasciate senza soldi rischiano il fallimento, la Cna: subito tavolo di concertazione guidato dal Prefetto
"Una incresciosa e drammatica vicenda sta portando un cospicuo numero di piccole imprese, sub affidatarie della provincia agrigentina, al fallimento, con inevitabili e pesanti ripercussioni sull'occupazione e sulla già anemica economia del nostro territorio". A lanciare l'allarme è la Cna di Agrigento che si è vista costretta ad intervenire, a prendere posizione per avviare una incisiva battaglia a sostegno delle aziende che hanno prestato la loro opera nella realizzazione dei lavori di adeguamento
a quattro corsie della statale 640 di Porto Empedocle, itinerario Agrigento- Caltanissetta.
"Si tratta di imprese che debbono ricevere il saldo delle fatture per le forniture effettuate - affermano il presidente e il segretario provinciale della Confederazione, Mimmo Randisi e Piero Giglione - le quali, in assenza di risposte concrete nell'immediato, rischiano seriamente da un momento all'altro di chiudere i battenti, abbandonati in un contesto sociale ed istituzionale di assoluto silenzio, dal momento, questo certamente un fatto grave, che stiamo parlando di un'opera pubblica, finanziata cioè con i soldi dello Stato. Investiti da questa responsabilità - aggiungono i vertici provinciali della Cna - noi siamo pronti ad andare avanti, a sostenere, con tutti i mezzi leciti e legittimi, le ragioni di queste nostre imprese, che hanno puntualmente e correttamente completato il loro lavoro e alle va quindi erogato il credito vantato.
Solleciteremo la costituzione di un tavolo di concertazione e chiameremo in causa, in prima persona, essendosi già fatto avanti in questa vicenda, il prefetto di Agrigento, confidando nella sua autorevolezza, disponibilità e sensibilità istituzionale, affinché si trovi una positiva soluzione alla delicata vertenza. In parallelo, attraverso i nostri legali, seguiremo la vicenda in altra sede. Il nostro obiettivo è garantire le aziende che si trovano nelle condizioni di essere creditrici di somme divenute di difficile esigibilità, ma anche debitrici nei confronti dei propri fornitori ed impossibilitate, oltre al danno c'è la beffa, a far fronte agli obblighi fiscali, previdenziali e delle norme di sicurezza in materia. E tutto questo, purtroppo, si consuma in un quadro non certo
di linearietà: il contraente generale, la società Empedocle di Ravenna, non dà infatti corso ai pagamenti pur avendo incassato le somme dall'Anas, fruitore dell'opera pubblica. Per quanto ci riguarda - concludono Randisi e Giglione - andremo fino in fondo e offriremo tutta la nostra assistenza, sotto i vari profili, alle aziende che stanno vivendo, loro malgrado, questo difficile momento".