GIORNALE DI SICILIA
Assegnato l'appalto per la SS 189
Prosegue l'attività dell'Ufficio
Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, ex - provincia
regionale, che ha chiuso l'iter per l'affidamento della
progettazione preliminare perla realizzazione dell'ammodernamento
della SS 189 nel tratto relativo alla provincia di Agrigento. La
Commissione di Gara, presieduta dal Direttore del Settore
Infrastrutture Stradali Piero Hamel, ha infatti aggiudicato l'appalto
per la progettazione alla ltalconsult, capo- gruppo del
raggruppamento temporaneo di professionisti, con sede a Roma, che ha
offerto un ribasso del 35 percento e una riduzione percentuale del 20
per cento sui termini di espletamento del servizio. L'importo a
base d'asta dell'appalto è di 3.364.669,40 euro. La Commissione
di gara presieduta da Hamel era composta anche dal funzionario
responsabile Salvatore Izzo, e dagli esperti in materie giuridiche
Paolo di Leto e in materie tecniche i Luigi Gangitano. Compie,
dunque, un primo importante passo in avanti uno degli obiettivi
"storici" dell'Ente, ovvero il raddoppio di una delle strade
statali più trafficate e, al tempo stesso, pericolose d'Italia.
POLO UNIVERSITARIO
Un convegno dedicato alla sociologia
«Sguardi di genere e saper sociologico
fra le rotte del Mediterraneo», è il titolo del convegno
internazionale in programma giovedì e venerdì al plesso di Via
Quartararo del Polo didattico di Agrigento. La manifestazione è
organizzata dall'Università degli Studi di Palermo, in
collaborazione con l'Associazione Italiana di Sociologia. A
presiedere i tre workshop saranno Mario Giacomarra, Franca Bimbi e
Roberto Rovelli.
TRIBUNALE L'esponente politico ha
accusato un imprenditore di avergli chiesto assunzioni per
ritrattare. La replica "Mi deve 60mila euro non ha ancora pagato il
debito»
PROCESSO A D'ORSI, «COLPI DI SCENA»
IERI IN AULA
L'ex presidente denuncia una tentata
estorsione, ma la Procura apre fascicolo e ipotizza pure la
corruzione in atti giudiziari
L'ex presidente della Provincia,
Eugenio D'Orsi, qualche ora prima che iniziasse la precedente
udienza del processo a suo carico, era andato dai carabinieri con una
denuncia scritta.
Due pagine con cui spiegava che
l'imprenditore Vincenzo Vecchio voleva un posto di lavoro per lui e
per il figlio, in caso contrario avrebbe ritrattato la deposizione".
Vecchio, indicato come vittima di concussione di D'Orsi, un anno
prima aveva detto di avere eseguito dei lavori edili con la sua ditta
nella villa di Montaperto e di essere stato pagato con 10 mila euro.
Il presunto tentativo di estorsione denunciato da D'Orsi sarebbe
avvenuto per il tramite di un impiegato di una scuola di Licata che
conosce l'ex presidente della Provincia, che di lavoro fa il
preside, e lo stesso Vecchio in quanto compaesani. L'imprenditore,
il 14 aprile, non si presentò al processo. Il collegio di giudici
presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni lo aveva anche
sanzionato per l'assenza ingiustificata. Ieri mattina era invece
presente e sono emersi retroscena a dir poco clamorosi. Il
procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, che rappresenta l'accusa
insieme al pm Carlo Cinque, ha detto in aula che "per noi quella
denuncia non è oro colato, Abbiamo aperto un'inchiesta contro
ignoti che ipotizza la tentata estorsione oppure la corruzione in
atti giudiziari dove c'è un corrotto e un corruttore. Non so se
sono chiaro Fonzo precisa meglio il discorso dicendo apertamente che,
a suo dire, potrebbe esserci stato un tentativo di "combine" fra
D'Orsi e il teste che era chiamato a riferire in aula per la
seconda volta a distanza di un anno dalla prima dopo la sostituzione
di un giudice del collegio. "E in atto un gravissimo tentativo di
inquinamento probatorio", ha detto Fonzo dopo che è stato
necessario interrompere l'audizione di Vecchio - che secondo la
Procura sarebbe stato costretto da D'Orsi a fare lavori gratis
nella sua villa - che dovrà essere assistito da un difensore. La
precisazione è arrivata quando i giudici avevano deciso il rinvio al
9 giugno e i pm hanno sollecitato di accorciare i tempi e definire la
questione in giornata. La difesa di D'Orsi, presente in aula e
impassibile, ha replicato con decisione.
«Se ci sono elementi concreti - ha
detto in aula l'avvocato Daniela Posante - la Procura li tiri
fuori. Al mo- mento siamo in presenza solo di una denuncia
circostanziata dell'imputato».
L'altro difensore, l'avvocato
Giuseppe Scozzari, ha aggiunto: «La Procura può stare tranquilla
perché non c'è stato nessun inquinamento da parte del professore
D'Orsi che non è uno spacciatore o un mafioso ma un preside
stimato".
Vecchio, insieme al figlio e al
presunto intermediario, mercoledì pomeriggio è stato sentito in
Procura come testimone. Ieri mattina, prima che la sua audizione
venisse interrotta, aveva detto che «D'Orsi doveva darmi altri
60mila euro, non l'ho detto l'altra volta perché mi aveva fatto
sapere che mi avrebbe pagato. E non ha ancora fatto». (GECA)
COMUNE. La manifestazione si terrà
questa mattina dalle 10 alle 13 davanti la sede del palazzo di città.
Proclamato anche un nuovo stato di agitazione della categoria
RIFIUTI, OGGI IL SITIN DEGLI OPERATORI
ECOLOGICI
Le segreterie di Cgil - Fp, Fit Cisl e
Uiltrasporti, chiedono fa revoca del nuovo bando per il servizio di
igiene ambientale
La speranza che ci sia qualcuno ad
ascoltarli è vana ma gli operatori ecologici agrigentini e i loro
rappresentanti sindacali, la manifestazione di protesta la faranno lo
stesso. L'appuntamento è per questa mattina dalle 10 alle 13,
davanti al Municipio di piazza Pirandello dove le segreterie
provinciali di Cgil fp, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno organizzato un'
assemblea e un sit in. Il tutto mentre la categoria ha
ufficializzato lo stato di agitazione del settore che prelude a nuove
forme dì protesta se il Comune non ritirerà anche questo secondo
bando per l'assegnazione dell'appalto per il servizio di raccolta
e smaltimento dei rifiuti in città per il quale si sta procedendo di
proroga in proroga.
«Questo bandospiegano i sindacati -
presenta numerose incongruenze tra cui il taglio di ben 32 posti dl
lavoro rispetto al personale in servizi. Ovviamente, è inaccettabile
il taglio dei posti di lavoro, anche in considerazione di quanto
previsto dall'art. 19 della legge regionale 9 del 21110 e del
recente accordo quadro regionale sulla salvaguardia dei posti di
lavoro nel Settore Igiene Ambientale. Una situazione di malessere
aggravata dalla comunicazione da parte delle Aziende del preavviso di
licenziamento per la scadenza dell'ordinanza Sindacale il prossimo
31 maggio». Quello delle imprese è ovviamente un atto dovuto ma la
preoccupazione dei lavoratori è consequenziale e comprensibile.
«Al Comune di Agrigento - spiega il
segretario generale ella Cgil FP Alfonso Buscemi - la situazione è
diventata insopportabile, ci eravamo convinti che dopo il ritiro del
primo bando per l'assegnazione del servizio di igiene ambientale
per manifesti errori e, dopo aver ricevuto rassicurazione sul
mantenimento dei livelli occupazionali ci ritroviamo ancora una volta
un bando che vede il licenziamento di 32 persone e, pertanto, questo
bando va modificato immediatamente. E' insopportabile questo gioco
al massacro da parte della mala politica. I sindaci non organizzano
il servizio per il futuro, alcuni di loro pensano soltanto di
risparmiare sui lavoratori ed il Governo regionale che manda in giro
Commissari di ogni tipo con aggravi di costi senza risultati. Con
l'assessore Marino si stava dando una certa stabilità al sistema
ma forse, questo non andava bene e, quindi, si è cambiato.
(AMM)
LA SICILIA
TRIBUNALE Teste ritratta quanto detto
l'anno scorso, l'imputato lo ha denunciato per tentata estorsione
processo a D'Orsi
FRANCESCO DI MARE
Colpi di scena a ripetizione
nell'udienza tenutasi ieri dinanzi al primo collegio penale
presieduto dal giudice Giuseppe Melisenda Giambertoni, a latere Genna
e Contini, nel processo per peculato, abuso d'ufficio, concussione
a carico dell'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi.
Protagonista della scena è stato
l'imprenditore edile Vincenzo Vecchio, colui il quale effettuò
lavori nella villa dell'imputato a Montaperto, per i quali - come
dichiarò lo stesso Vecchio nell'udienza del 27 maggio 2013 D'Orsi
lo avrebbe pagato dopo, con 10 assegni da mille euro. Ieri il teste
ha ritrattato largamente quanto detto sotto giuramento 12 mesi fa,
dichiarando «di non essere stato ancora pagato. Avanzo 60 mila
euro». In aula è calato il gelo. Il primo a chiedere chiarimenti è
stato il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo il quale ha invitato il
teste a spiegare di cosa stesse parlando, dato che di questi 60 mila
euro mancanti ancora non se ne sapeva nulla. Vecchio ha risposto che
«tanto era il costo del lavoro svolto, visto che avevo fatto uno
sbancamento, un campo, la fossa biologica e altro, ma ancora aspetto
il pagamento del saldo». Dopo le perplessità del pm, gli avvocati
difensori di D'Orsi - Giuseppe Scozzari e Daniela Posante - hanno
tirato fuori dal cilindro una nuova "sorpresa". Vecchio è stato
denunciato da D'Orsi lo scorso 14 aprile. Secondo lex presidente
della Provincia, il teste gli avrebbe «inviato» una persona di
fiducia per dirgli che se non avesse fatto trovare un lavoro al
figlio e a se stesso, Vecchio avrebbe ritrattato quanto dichiarato
l'anno scorso».
Il procuratore ha detto di essere al
corrente della denuncia, ma a carico di ignoti, con la configurazione
eventuale del reato di corruzione in atti giudiziari. A gestire
questi colpi di scena è stato il giudice Melisenda Giambertoni, il
quale ha dovuto ritirarsi per brevi camere di consiglio in tre
occasioni. Al termine dell'ultima è stata decisa l'acquisizione
della denuncia e si è informato il teste denunciato di presentarsi
all'udienza del 9 giugno accompagnato dal proprio legale (Rosario
Magliarisi). Fonzo aveva chiesto di tenere l'escussione di Vecchio
ieri stesso, ipotizzando una possibile «attività d'inquinamento
della prova», facendo insorgere il collegio difensivo, 119
deporranno come testi della difesa, il deputato regionale Roberto Di
Mauro, i registi David Zard e Michele Guardi. Prima di Vecchio aveva
deposto come teste - imputato di reato connesso - uno dei dirigenti
della Provincia Ignazio Gennaro col quale il pm Fonzo ha intavolato
un confronto sull'interpretazione dell'articolo 125, comma 11 del
codice Delise. Secondo il pm tale regola non legittimerebbe
l'acquisto di gadget, secondo il teste sì, trattandosi di spese
sotto il 20 mila euro.
SABELLA BATTE CONCORRENZA ROSA
SAN BAGO PLATANI L'ex sindaco è
stato sfidato da due donne
SAN BIAGIO PLATANI. L'ex sindaco
Santino Sabella torna a sedersi sulla poltrona di primo cittadino, a
Otto anni esatti dalla sua ultima esperienza da sindaco di San Biagio
Platani. Sa- bella ha ottenuto 861 preferenze di- stanziando di 200
voti esatti, la seconda arrivata, Rosalba Di Piazza, fermatasi a
quota 661. Più distanziata, l'altra candidata, Rossella Amoroso
del Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto 369 voti, Una vittoria dunque
abbastanza chiara che riporta Sa- bella al municipio della città
degli Archi di Pasqua. Sabella ha aspettato a casa, durante Io
svolgimento dello scrutinio, fino alla certezza del risultato. Poi,
prima delle 18, è arrivato nella sede dei seggi elettorali per
abbracciare tutti i suoi elettori che lo aspettavano per portarlo in
trionfo. Ha abbracciato centinaia di persone prima di mettersi a capo
del corteo che si è avviato fin davanti il municipio, dove è
riuscito a parlare dal palco ai suoi concittadini.
"Questa è una vittoria del popolo
ha detto tra l'altro il neo sindaco - non solo di Santo Sabella. Ha
vinto la coerenza, l'impegno e tutto ciò che io rappresento,
assieme alla mia lista, per questo paese. Lavorerò per l'interesse
di tutti e sarò il sindaco di tutti, onore agli avversari sconfitti
ma io sarò a disposizione di tutti i cittadini della mia comunità.
Cercherò di operare con coraggio, decisione e determinazione, San
Biagio nel cuore non sarà solo il nome della mia lista ma sarò nel
cuore veramente di questo paese".
Sabella ha poi dato appuntamento a
tutti per il comizio di ringraziamento di sabato prossimo.
Di tutt'altro umore la sconfitta
Rosalba Di Piazza che non riesce a mascherare il suo disappunto.
'Sono molto amareggiata e delusa ci ha detto telefonicamente -
non pensavo a un risultato del genere e proprio per questo motivo
sono ancor più rattristata. Ad ogni modo cercheremo di andare avanti
provando a incidere sulle scelte che riguarderanno la nostra
comunità. Saremo vigili sull'operato dell'amministrazione
Sabella e interverremo esclusivamente nell'interesse della nostra
comunità". Sentendo i commenti della gente di San Biagio, sono in
molti che attendono ora che il nuovo sindaco mantenga le promesse
della campagna elettorale. In particolare sui tema dell'acqua.
L'acqua del popolo è stato uno dei motti della campagna elettorale
di Sabella che ha promesso l'installazione di dieci fontane
pubbliche e la distribuzione porta a porta dell'acqua per gli
anziani. La sfida è appena cominciata.
S.D.B.
PALAZZO DI CITTA', COMINCIA L'ERA
GUELI
SANTA ELISABETTA. Il nuovo sindaco ha
avuto la meglio su Francesca Rizzo e Salvatore Gaziano
SANTA ELISABETTA, Mimmo Gueli,
architetto quarantacinquenne, sposato e con tre figli, è il nuovo
sindaco di Santa Elisabetta. Succede all'uscente Emilio Militello
che ha rinunciato a una sua ricandidatura, optando per una poltrona
in consiglio comunale, nella lista del nuovo sindaco e quindi in
piena sintonia con lui.
Gueli ha ottenuto 644 voti, contro i
488 dell'avvocato Francesca Rizzo che ha preceduto, a sua volta, il
terzo candidato, Totò Gaziano, che ha avuto la preferenza di 444
concittadini.
l.'architetto Gueli era sostenuto da
una lista formata prevalentemente da esponenti dell'Udc e del Pd
che si sono equamente divisi (quattro per parte) gli otto posti
conquistati in seno al consiglio comunale.
I quattro seggi spettanti
all'opposizione, sono invece andati alla lista di Francesca
Rizzo, il cui fratello, Raimondo, è
stato il più votato con 191 preferenze.
A proposito di exploit, a ottenere il
maggior numero di preferenze in assoluto è stato il consigliere di
maggioranza Liborio Gaziano, con 236 voti, al quale, secondo
tradizione non scritta, ma consolidata, spetterebbe la guida del
nuovo consiglio comunale.
Sin dalle prime battute dello spoglio,
si è subito delineata la vittoria di Mimmo Gueli che, in maniera
costante ha distanziato, col procedere dello scrutinio, i suoi
avversari. A caldo abbiamo sentito il neo sindaco: "E stata una
campagna elettorale condotta serenamente con risultati proficui. Il
compito che mi attende è difficile ma con le scelte che ci
apprestiamo a compiere speriamo di fare il bene di tutta la comunità
sabettese. Sarà dura, cercherò di essere il sindaco di tutti e
intendo mettere subito mano alla macchina amministrativa, alla
rimodulazione degli assetti dirigenziali, e anche al bilancio per
prendere le misure idonee per ottenerne l'equilibrio. C'è da
riunificare l'elettorato, ma il risultato è stato netto e credo
non sarà difficile".
Di parere del tutto contrario la
sconfitta Francesca Rizzo che bolla Mimmo Gueli così: "Non è il
sindaco del popolo - spiega la Rizzo più di mille sabettesi non
lo hanno votato e quindi ritengo più che giustificata la mia
affermazione. Sono contenta per il mio risultato e in particolare per
quello di mio fratello Raimondo che ha ottenuto molti consensi
personali. Cercheremo di fare opposizione nel migliore dei modi.
Rimane sempre un po' di rammarico in quanto se si fossero cercate
alleanze diverse il risultato di oggi sarebbe stato ben diverso".
SALVO DI BENEDETTO
Emilio Messana e il nuovo sindaco
RACALMUTO. Il paese torna ad essere
amministrato da un politico dopo due anni di commissariamento
RACALMUTO. Il vento della vittoria del
Pd soffia anche su Racalmuto. Il partito di Matteo Renzi, infatti,
nel paese della "Ragione" elegge l'ex segretario provinciale
Emilio Messana alla carica di sindaco. L'avvocato agrigentino, 45
anni, sposato e padre di due figli ha battuto alle amministrative gli
altri quattro pretendenti. Si tratta di Carmelo Borsellino, Enzo
Sardo, Angelo Cutaia, Luigi Falletti e Biagio Adile.
Il neo sindaco ha ottenuto oltre 1400
preferenze, distaccando con un netto margine Carmelo Borsellino, con
1028 voti. A seguire Biagio Adile, Enzo Sardo, Angelo Cutaia e il
grillino Luigi Falletti. Forse dal Movimento cinque stelle, si ci
aspettava qualcosa di più considerato che alle europee in paese ha
totalizzato qualcosa come 1200 preferenze. "Bisogna rimettere in
moto Racalmuto - ha dichiarato Emilio Messana - superando le
ideologie e le appartenenze. Con l'impegno di tutti ha aggiunto
- sarà sicuramente molto più facile trovare soluzioni per risolvere
problemi come il recupero del centro storico, i precari, lo sviluppo
turistico, la cluestione delle tasse esose pagate dai cittadini.
Racalmuto - ha continuato Messana - ha dimostrato che di essere una
comunità viva che vuole riappropriarsi della propria identità. Lo
hanno dimostrato in questa campagna elettorale i tanti giovani che ci
hanno insegnato un nuovo modo di fare politica. Il mio primo impegno
all'atto dell'insediamento - ha concluso Messana è quello di
organizzare una pulizia straordinaria del nostro paese per dare un
aspetto dignitoso dal punto di vista dell'igiene e del decoro
urbano. Sono consapevole che c'è molto da lavorare ma per questo
motivo ho deciso di scendere in campo con la consapevolezza che con
una squadra dinamica, giovane, preparata e soprattutto neofita della
politica si può davvero fare mola strada".
In consiglio comunale gli scranni della
minoranza saranno occupati dai consiglieri della lista "Borsellino
Sindaco"," Il paese - commenta Carmelo Borsellino - ha voluto
premiare il lavoro che da mesi portiamo avanti, vale a dire quello
di coinvolgere volti nuovi alla vita politica della comunità. Il
nostro ruolo in consiglio - aggiunge - sarà quello di opposizione
costruttiva per il bene di un paese che ha bisogno di un Bilancio
economico, sociale e culturale".
Dunque Racalmuto, dopo due anni e mezzo
di commissariamento dopo lo scioglimento per mafia deciso dal
Consiglio dei Ministri, torna ad essere amministrata da un sindaco e
da una giunta eletta democraticamente dal popolo. Infatti, nel 2011,
il comune venne sciolto per infiltrazioni mafiose, Da allora sono
stati i commissari prefettizi a guidare l'ente. Intanto, oggi
pomeriggio, il segretario comunale Calogero Ferlisi, provvederà alla
proclamazione degli eletti. Bisogna ricordare che Messana ha nominato
ad oggi 2 assessori. Si tratta di Carmela Mattaliano e di Paolo
Alessi. Il completamento della squadra è atteso perle prossime ore.
CARMELO VELLA
NARO Il nuovo primo cittadino ha
totalizzato 1.169 preferenze, 131 più del diretto concorrente. I tre
assessori sono Lidia Mirabile, Tito Novella, Fabio Schembri
Lillo Cremona la spunta sull'uscente
Morello
NARO. Alla fine lo scarto è stato
soltanto di 131 voti, ma Lillo Cremona 61 anni di professione medico,
con 1.169 preferenze è il nuovo sindaco.
Ha battuto, sul filo di lana l'uscente
Pippo Morello che di preferenze ne ha ottenute 1.038 ed era
ricandidato con la lista (Insieme pe Naro). Al terzo posto si è
piazzato Vincenzo Spadaro della lista "Copportunità" con 664
voti.
Quarta posizione per Salvatore Manzone,
con 598 preferenze sostenuto dalla lista Insieme per Naro e ultima
posizione per il Movimento Cinque Stelle che sosteneva la candidato-
radi Stefano Barberi. 201 i consensi ottenuti del candidato grillino.
In pochi forse si attendevano questo
risultato elettorale ma alla fine il responso delle urne è stato
chiaro. Il vento che ha trascinato alla vittoria il Partito
Democratico alle Europee, ha soffiato anche per il candidato
vincitore che nella sua lista "Ricominciamo", presentava
esponenti del Pd ma anche vicini alle posizioni dell'ex sindaco ed
ex deputato regionale Maria Grazia Brandara.
Il nuovo sindaco di professione medico
è sposato e padre di due figli. Alla notizia della sua elezione una
folla di sostenitori si è radunata sotto la sua abitazione ad
attenderlo nei pressi della chiesa madre. Poi è iniziata la festa.
"Sin da subito ha detto il neo sindaco-. Abbiamo creduto in
questa battaglia elettorale. Per tale motivo abbiano denominato la
nostra lista "Ricominciamo con Lillo Cremona Sindaco". E vogliamo
proprio ricominciare per questa città che ha tanto bisogno di
interventi. La nostra prima azione da amministratori- ha aggiunto-
sarà quella di lavorare per le fasce più debole della nostra
comunità. Ma effettueremo subito una pulizia straordinaria del paese
per dare un senso di decoro urbano ai nostri cittadini. Devo
ringraziare - ha aggiunto - tutte le componenti politiche che hanno
aderito al nostro progetto politico. Tutti si sono impegnati al
massimo per ottenere questa vittoria finale. Il palazzo ha
concluso - sarà aperto ai cittadini nel massimo della trasparenze".
Delusione ovviamente nelle parole del
sindaco uscente Pippo Morello.
"Accettiamo ha detto Morello- con
serenità questa sconfitta. Faccio gli auguri al neo sindaco Lillo
Cremona e gli auguro di cuore di amministrare bene il nostro paese
Naro. I cittadini hanno scelto ha aggiunto il sindaco uscente
e sono stati loro a decretare chi dovrà amministrarli per i prossimi
cinque anni.
L'unico mio augurio è quello che i
tanti progetti avviati per la crescita di questo paese non vengano
abbandonati e portati avanti.
Ad esempio lo sviluppo della diga San
Giovanni che dovrebbe diventare punto di riferimento per il mondo del
canottaggio. La trasformazione del centro storico in un paese dove
dovrebbero insediarsi numerose attività commerciali, la
valorizzazione del turismo e lo sviluppo dell'agricoltura. Noi come
opposizione saremo vigili affinché tutto questo avvenga".
Il neo sindaco ha già nominato tre dei
quattro assessori della sua giunta.
Si tratta di Lidia Mirabile ex
Presidente del consiglio comunale del paese, Tito Novella e Fabio
Schembri. Sarò Lidia Mirabile il vice sindaco. Il quarto componente
della giunta comunale verrà nominata nelle prossime ore non appena
si riunirà il direttivo che ha portato alla formazione della lista
"Ricominciamo Lillo Cremona Sindaco".
Delusione tra gli altri sconfitti ma
non tanto ad esempio per l'ingegnere Vincenzo Spadaro che con un
gruppo di giovani si è piazzato al terzo posto.
CV
Sicilia24h
Aggiudicato l'appalto per la
progettazione dell'ammodernamento della SS 189
Prosegue l'attività dell'Ufficio
Gare della Provincia Regionale (oggi Libero Consorzio Comunale) di
Agrigento, che stamani ha chiuso l'iter per l'affidamento della
progettazione preliminare per la realizzazione dell'ammodernamento
della SS 189 (tratto relativo alla provincia di Agrigento).
La Commissione di Gara, presieduta dal
Direttore del Settore Infrastrutture Stradali ing. Piero Hamel, ha
infatti aggiudicato l'appalto per la progettazione alla
ITALCONSULT, capogruppo del raggruppamento temporaneo di
professionisti, con sede a Roma, che ha offerto un ribasso del 35% e
una riduzione percentuale del 20% sui termini di espletamento del
servizio.
L'importo a base d'asta
dell'appalto è di 3.364.669,40 euro.
La Commissione di gara presieduta
dall'ing. Hamel era composta anche dal funzionario responsabile dr.
Salvatore Izzo, e dagli esperti in materie giuridiche avv. Paolo di
Leto e in materie tecniche ing. Luigi Gangitano.
Compie, dunque, un primo importante
passo in avanti uno degli obiettivi "storici" dell'Ente, ovvero
il raddoppio di una delle strade statali più trafficate e, al tempo
stesso, pericolose d'Italia.
Agrigento, processo all'ex presidente
della Provincia: Teste ritratta e accusa; D'Orsi denuncia tentativo
estorsione
Udienza ricca di sorprese, con colpo di
scena nel processo a carico dell'ex presidente della Provincia
regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, accusato di abuso
d'ufficio, peculato, concussione ed altro. Oggi è stato risentito
un teste importante, l'imprenditore Vincenzo Vecchio, licatese che
avrebbe svolto dei lavori nella villa di Montaperto del presidente
D'Orsi e che, secondo l'accusa, per tale vicenda si sarebbe
materializzata l'ipotesi di reato di concussione. Interrogato il 27
maggio di un anno fa, Vecchio non è stato sicuro nelle sue
dichiarazioni ma una cosa l'aveva detta, contrariamente a ciò che
aveva affermato ai militari della Guardia di finanza: il presidente
D'Orsi ha pagato il lavoro che io ho svolto. Ma oggi ha cambiato
radicalmente versione: "Non confermo quelle dichiarazioni - ha
detto l'imprenditore licatese - D'Orsi non mi ha pagato mi
deve ancora 60 mila euro. Ad oggi mi ha dato un acconto di 10 mila
euro".
Insomma un terremoto che ha subito
scatenato, inevitabilmente, la reazione degli avvocati della difesa,
Giuseppe Scozzari e Daniela Posante che hanno subito ribattuto a muso
duro. Scozzari in particolare ha affermato: "Il professore D'Orsi
ha denunciato l'imprenditore Vecchio perché voleva un posto di
lavoro per uno dei suoi due figli. In caso contrario avrebbe
ritrattato in Tribunale". La denuncia è precedente alla'odierna
deposizione e risale a meno di un mese fa.
E altrettanto immediata è stata la
controreplica del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo che ha
confermato la denuncia di D'Orsi ma ha anche detto che è stato
aperto un fascicolo processuale contro ignoti essendo possibile
ipotizzare una serie di reati che potrebbero svariare dalla
corruzione in atti giudiziari, al tentativo di estorsione, alla
calunnia ed autocalunnia. E potrebbero avere indagati diversi.
In udienza oggi, la pubblica accusa
avrebbe voluto ultimare l'interrogatorio di Vecchio trovando la
ferma opposizione della difesa. Il presidente del collegio, Giuseppe
Melisenda Giambertoni ha deciso tuttavia di rinviare il processo al
prossimo 9 giugno evidenziando la possibilità che da oggi
l'imprenditore Vecchio potrebbe risultare indagato di reato
connesso. Per questa ragione, il processo riprenderà con la
deposizione dell'imprenditore licatese assistito da un legale di
fiducia.
Ma, inevitabilmente, la vicenda sembra
destinata non finire all'interno dell'aula del Tribunale.