LA SICILIA
Seminario al Polo Universitario sulla grafologia nella Giustizia
Prova scientifica e processo penale: tra grafologia giudiziaria e nuove tecniche di accertamento'. E' il tema di un seminario svoltosi nell'aula "Luca Crescente" del Polo universitario. Dopo il saluto di Anna Rita Costantino, Presidente del sindacato nazionale grafologi forensi, sono intervenuti il Sostituto Procuratore della Repubblica Salvatore Vella; l'Avv. Giuseppe Scozzari e Mariagiovanna Russo, consulente grafologo e Segretario regionale del sindacato nazionale grafologi forensi. I lavori sono stati coordinati da Annalisa Mangiaracina, Docente di Diritto processuale penale presso il Polo di Agrigento. Il seminario è stato occasione di dialogo tra i diversi operatori del diritto sulla prova scientifica. Come è emerso nel corso delle relazioni di Vella e Scozzari, la validità scientifica di una determinata tecnica d'indagine non è di per sé garanzia sufficiente per l'attendibilità dei risultati da essa ricavabili, essendo necessario controllare anche l'integrità della "catena che va dall'accesso alla scena criminis fino alla custodia dei reperti"; inoltre, occorrerebbe evitare metodologie e tesi carenti di rigore logico e prive dì effettiva valenza scientifica. Infine, Mariagiovanna Russo ha posto l'accento sui rilievo scientifico della perizia grafologica nell'ambito del processo sia civile sia penale, riportando alcuni casi di dissimulazione di sottoscrizioni e falsificazione dì documenti asseritamente autografi. (s.f.)
STRUMENTI METEOROLOGICI E ASTRONOMICI DELL'800
Provincia, mostra di antichità
Gli strumenti in dotazione alla stazione meteorologica della Provincia di Girgenti, istituita nel 1866 per volere di Vittorio Emanuele II, oltre a strumenti dell'osservatorio astronomico, saranno in mostra dal 2 al 7 giugno nella galleria espositiva della Scala reale nel palazzo della Provincia ad Agrigento. Si tratta di una collezione di strumenti ottici, tecnici e telescopi per l'osservazione visuale. La mostra sarà inaugurata la mattina del 2 giugno dal prefetto Nicola Diomede, in occasione delle celebrazioni per il 68 anniversario della Repubblica. Le attrezzature scientifiche e gli strumenti meteorologici e astronomici, appartenuti alla Provincia di Girgenti, facevano parte di un gabinetto scientifico che nella seconda metà dell'800 era ubicato all'ultimo piano del palazzo che, in origine, doveva essere il Reale Ospizio di beneficenza. Alla fine dell'800 le attrezzature vennero donate dalla Provincia di Girgenti all'istituto Tecnico Commerciale che era stato aperto da qualche decennio e che si trovava nei locali del Collegio dei Filippini in via Atenea ad Agrigento.
La realizzazione della mostra stata possibile grazie alla collaborazione della dirigente degli Istituti Foderà e Brunelleschi, Patrizia Pilato, che ha messo a disposizione l'intera collezione di strumenti.
Il percorso espositivo organizzato dalla Provincia comprende anche una interessante raccolta bibliografica e documenti dell'epoca messi a disposizione dall'Archivio stato di Agrigento tra cui una copia autentica della gazzetta ufficiale del 20 giugno dei 1946 recante la proclamazione dei risultati del referendum sulla forma istituzionale dello Stato. Inoltre sarà possibile visionare una collezione di abiti originali del '800 della collezione Milco Dalacchi. DARIO BROCCIO
«AZIONE PIOVINCEGIOVANI»
Concluso il progetto "Integrare per includere"
Si è concluso il progetto «Integrare per Includere» promosso, nel territorio agrigentino, dalla Caritas diocesana, dalla Fondazione Mondoaltro, dal Progetto Policoro e dall'Upi (Unione Province d'Italia) inserito nell'ambito di Azione ProvincEgiovani 2013. Sviluppare le competenze, favorire l'inserimento nel mercato del lavoro e l'integrazione sociale, promuovendo la cittadinanza attiva di giovani, anche stranieri, dai 14 ai 35 anni, provenienti da contesti sfavorevoli. Questi gli obiettivi del progetto, E' stata anche premiata la migliore idea imprenditoriale con 2.000 euro. Tra le finalità, infatti, dell'iniziativa anche la realizzazione di una cosiddetta «idea d'impresa», che è stata valutata in considerazione, appunto, di un concetto volto allo sviluppo pragmatico del settore lavorativo, in questo caso autonomo e non subordinato. La commissione del progetto ha deciso di premiare, per la provincia di Agrigento, Emanuela Bennardo con il fondo start-up. L'iniziativa ha coinvolto le 9 province siciliane: per ogni provincia, hanno partecipato 20 giovani studenti e 6 tra i cosiddetti "destinatari diretti". Cioè stranieri, di cui 3 autoctoni e 3 invece figli di nativi di altri paesi. Di fatto è stato proposto uno scambio di vario tipo, integrativo e culturale e, per questo, sono
state coinvolti numerosi istituti della provincia. L'inclusione sociale di giovani provenienti da contesti svantaggiati, con particolare riferimento a giovani stranieri di seconda generazione, è stata applicata sul territorio con modalità volte a stimolare la conoscenza reciproca e il dialogo interculturale, favorendo inoltre la partecipazione attiva e trasferendo ai ragazzi che hanno partecipato competenze che accrescano il bagaglio culturale spendibile nel mondo del lavoro.
Quello dell'integrazione e del dialogo interculturale è stato un aspetto del progetto che ne presuppone un altro: il fornire abilitazioni professionali ai giovani per favorirne l'inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto nella realtà dell'impresa. VALENTINA ALAIMO
LE RIFORME IN SCILIA
nuova mappa degli enti locali
A Gela brindisi e urla «Addio Caltanissetta»
Rotta verso il Catanese
Il Consiglio: fuori dalla Provincia.
Ora un referendum
«Libero consorzio con il Calatino e altri centri nisseni»
A due mesi dall'abolizione delle Province nell'isola, la prima città ad avviare il percorso d'uscita dal territorio di appartenenza è Gela. Mercoledì notte, dopo due ore di dibattito, il consiglio comunale 26 presenti su 30 componenti ha deliberato all'unanimità l'uscita da Caltanissetta e l'adesione al Consorzio di Catania. Una decisione che, per avere efficacia, dovrà essere confermata da un referendum popolare che sarà valido solo se al voto andranno 33.700 elettori, la metà più uno degli aventi diritto. La consultazione popolare dovrà avere luogo, come da statuto comunale, entro il 15 luglio. Un percorso tatto da compiere così come è un salto nel buio l'adesione a questo o a quell'altro consorzio dato che l'Ars deve definire, con un'altra legge, le competenze degli enti intermedi che sostituiscono le vecchie Province. Ma a Gela la scelta del consiglio la scatenato un'esplosione di gioia e lacrime tra il foltissimo pubblico che assisteva ai lavori. Applausi e brindisi con champagne da parte dei cittadini per festeggiare l'avvio delle pratiche di divorzio da Caltanissetta, il capoluogo con cui non si e mai trovato un punto comune d'intesa e di lavoro. Quasi due secoli di guerre di campanile tra Gela, più popolosa e scarna di servizi, e
Caltanissetta, più piccola ma con i vantaggi del capoluogo. Due realtà diverse e lontane per cultura, modo di vivere, economia e interessi. Gela città di mare ha guardato storicamente sempre verso Catania. Nel capoluogo etneo i gelesi vanno a fare acquisti, a curarsi, a studiare all'Università. A spingere per l'adesione al Consorzio di Catania è stato il Comitato per lo sviluppo dell'area gelese composto da 46 associazioni. Prima impegnato nella battaglia per Gela provincia, il Comitato ha dirottato la sua attenzione verso i Liberi Consorzi con l'obiettivo di diventare capofila di un nuovo soggetto creato con l'hinterland cioè Niscemi, Butera, Mazzarino e Piazza Armerina. Ma all'Ars hanno costruito una legge che sembra fatta apposta per tagliare le gambe alle ambizioni della città del presidente Crocetta, ha detto chiaramente il sindaco Angelo Fasulo. Così il comitato ha proposto di puntare su Catania. L'obiettivo è far diventare Gela Comune capofila su un libero consorzio che comprenda l'hinterland gelese, Caltagirone la parte sud della provincia nissena. Divenendo Catania e il suo hinterland Area metropolitana si troverebbe ai mezzo tra il nord ed il sud della provincia. Verrebbe a mancare il principio della contiguità territoriale, sancito dalla nuova legge regionale. Cosi si potrebbe avete il via libera dalla Regione per creare uno o due liberi consorzi etnei. Per la a seconda ipotesi si lavora ancora con riunioni tra sindaci di 24 Comuni (fino a ieri il sindaco Fasulo ha partecipato ad una riunione a Caltagirone .I due consorzi potrebbero essere uno a nord con Acireale capofila, uno a sud con Gela che realizzerebbe in entrambi i casi la sua secolare aspirazione perché la legge prevede che capofila sia il Comune più popoloso. "Il problema non è comunque essere capofila -ha aggiunto il sindaco ma entrare in una nuova realtà con un progetto forte che coinvolge altre realtà e con pari dignità". "Noi lotteremo contro ogni tentativo di insabbiare questo percorso con iniziative faraoniche che servono a lasciate tutto com'è. Gela e concentrata sul referendum" dice il portavoce del comitato Filippo Franzone. Ma ieri i gelesi hanno gustato quella che considerano già una vittoria e cioè l'avvio dell'iter per lasciare Caltanissetta. I cittadini, le associazioni, i comitati di quartiere sono convinti che "dovunque Gela ed il suo hinterland vadano, sarà meglio che stare con Caltanissetta. Un matrimonio che si vuole mandare in soffitta anche se il futuro e un salto nel buio. MARIA CONCETTA GOLDINI
DI SICILIA
IL DUE GIUGNO. Esposti gli strumenti in dotazione alla stazione meteorologica di Girgenti, istituita nel 1866
Provincia, mostra alla "Scala Reale" per onorare la Festa della Repubblica
Una mostra alla scala Reale della Provincia in occasione della festa della Repubblica. Gli strumenti in dotazione alla stazione meteorologica della provincia di Girgenti, istituita nel 1866 per volere di Vittorio Emanuele II, oltre a strumenti dell'osservatorio astronomico, saranno in mostra dal 2 al 7 giugno nella galleria espositiva della "Scala Reale" nel Palazzo della Provincia ad Agrigento. Si tratta di una interessante collezione di strumenti ottici, tecnici e telescopi per l'osservazione visuale. La mostra sarà inaugurata la mattina del 2 giugno dal Prefetto di Agrigento Nicola Diomede, in occasione delle celebrazioni per il 68esimo anniversario della Repubblica, dopo la cerimonia a Villa Bonfiglio. Successivamente la cerimonia si sposterà nell'atrio del Palazzo del Governo, che ospita le sedi della Provincia, ora Libero Consorzio, e della Prefettura dove, a mezzogiorno è previsto il taglio del nastro e la visita guidata della mostra. La realizzazione della mostra è stata possibile grazie alla collaborazione della dirigente degli Istituti Foderà e Brunelleschi, Patrizia Pilato, che ha messo a disposizione l'intera collezione di strumenti. Il percorso espositivo organizzato dalla Provincia comprende anche una interessante raccolta bibliografica e documenti dell'epoca messi a disposizione dall'Archivio stato di Agrigento tra cui una copia autentica della gazzetta ufficiale del 20 giugno del 1946 recante la proclamazione dei risultati del referendum sulla forma istituzionale dello Stato. Inoltre sarà possibile
visionare una collezione di abiti originali dell'800 della collezione Muco Dalacchi. Già in occasione della festa dell'Unità D'Italia, la scala Reale della Provincia aveva ospitato un'interessante mostra di documenti inediti risalenti al periodo della proclamazione del Regno D'Italia unitario. Una ricorrenza particolarmente significativa che la Provincia ha celebrato aprendo al pubblico la monumentale sede storica di Piazza Aldo Moro, la cui costruzione, voluta dal Vescovo di Agrigento, Domenico Lo Iacono, venne approvata con Regio decreto del 16 maggio del 1853. Il Palazzo infatti conserva all'interno pregevoli affreschi di Maestri della seconda metà dell'800 sui temi dell'Unità nazionale. (PAPI)
PROVINCE
Gela lascia Caltanissetta e passa a Catania
Con una delibera votata all'unanimità (26 su 26) il consiglio Comunale di Gela ha deciso di lasciare la vecchia provincia di Caltanissetta per aderire al libero consorzio di comuni di Catania. E il primo Comune in Sicilia che adotta una decisione del genere dopo l'approvazione della legge regionale di riforma delle province. La decisione definitiva spetta però ai cittadini gelesi che, entro agosto, devono pronunciarsi attraverso un referendum popolare. Bisognerà superare il quorum del 50 per cento
dei votanti perché possa entrare in vigore il nuovo assetto territoriale. Ogni consigliere, pur appartenente a coalizioni politiche diverse, ha sottolineato l'importanza della votazione anche da un punto di vista di sviluppo economico. Grande
soddisfazione è stata espressa dai rappresentanti del Comitato per lo Sviluppo dell'area gelese, guidato da Filippo Franzone che scoppia in lacrime dopo la votazione. A costituirlo sono 45 associazioni del territorio che hanno come obiettivo quello di far
diventare Gela comune capofila di un libero consorzio che comprenda Caltagirone e i municipi della parte sud della provincia di Catania. Il capoluogo etneo, divenuto con il suo hinterland «città metropolitana», darebbe il via libera alla costituzione di due
liberi consorzi di comuni: uno a nord, con Acireale comune-capofila, e l'altro a sud, con Gela come riferimento, che realizzerebbe così a sua secolare aspirazione a diventare capoluogo di un territorio.
IGIENE AMBIENTALE. Gli operatori ecologici ieri hanno protestato astenendosi arbitrariamente dal lavoro per chiedere un passo indietro rispetto ai tagli annunciati
Rifiuti, il Comune ha revocato il bando
Il sindaco ha già trasmesso al presidente del Consiglio, il Piano di intervento per decidere la prossima forma di gestione
La riunione di ieri pomeriggio ha portato alla decisione di fermare la procedura per la gara del 4 giugno. Stamattina verrà firmata la proroga di quattro mesi alle ditte del raggruppamento di imprese.
La situazione si è sbloccata solo nel tardo pomeriggio di ieri dopo una giornata sicuramente convulsa. Il sindaco Marco Zambuto, al termine dell'ennesima riunione, ha annunciato che questa mattina, firmerà la proroga di 4 mesi alle ditte del raggruppamento di imprese che assicurano il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in città. «Questo - ha spiegato il primo cittadino - alla luce della decisione del dirigente Di Giovanni di revocare il bando semestrale presa dopo che il tecnico esterno
incaricato ci ha presentato il Piano di intervento per la scelta della forma digestione del sevizio, Piano che abbiamo già inoltrato al presidente del Consiglio Aurelio Trupia che disporrà la convocazione dell'assise per la discussione». Nella lettera di
ieri pomeriggio a Di Giovanni, Zambuto non ha mancato di evidenziare come l'aggiudicazione dell'appalto del servizio, secondo il capitolato predisposto per la gara del 4 giugno con il bando attuale, determinerebbe un minore impiego di lavoro, scelta che compromette il diritto dei lavoratori al loro posto di lavoro. Cosa che ha portato allo sciopero di ieri mattina. E 'il Consiglio comunale, nonostante le spaccature politiche, non potrà che affrontare la questione che passa nelle loro mani, come
per mesi i consiglieri di opposizione a Zambuto hanno chiesto un giorno si e l'altro pure. Una decisione arrivata in «zona Cesarini» visto che domani scade la proroga data alle ditte del raggruppamento di imprese che hanno fino ad oggi garantito, alle
vecchie condizioni, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani in città. Se il bando non fosse stato ritirato o sospeso, il 4 giugno, si sarebbe dovuta espletare la gara che prevedeva che la ditta aggiudicata iniziasse subito il servizio con
32 persone in meno, tanto per cominciare. E non era nemmeno detto che la gara sarebbe deserta visto che una ditta campana della provincia di Salerno, già vincitrice di, un appalto in provincia di Caltanissetta, aveva chiesto chiarimenti circa la documentazione da presentare per partecipare alla gara stessa. In questo modo, almeno per il momento la situazione rimane com'è attualmente, con i lavoratori che posso continuare a lavorare nelle imprese di riferimento nonostante i preavvisi. di licenziamento conseguenti alla scadenza della proroga. In tutto questo, dopo l'Ugl, anche Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato due giorni di sciopero per il 9 e 10 giugno anche se, alla luce di questi nuovi sviluppi, pur permanendo lo Stato di agitazione, non sussistono i motivi per un'astensione dal lavoro. "Per la nostra parte - dice il segretario Ugl Roberto Migliara - vigileremo su quanto si farà da oggi in avanti in questa direzione, decidendo di conseguenza se revocare o meno gli scioperi».
Oggi comunque, i lavoratori dovrebbero tornare al lavoro dopo il giorno di sciopero non annunciato di ieri. (AMM).